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Autore: nikita82roma    24/07/2016    3 recensioni
Un mese dopo la sparatoria al loft Kate riprende finalmente conoscenza. Ma lei e Rick dovranno ricominciare tutto da capo nel modo più imprevisto e difficile, con un evento che metterà a dura prova il loro rapporto e dovranno ricostruire il loro "Always", ancora una volta. Ma Rick avrebbe fatto tutto per lei, per loro, per riprendersi la loro vita e non avrebbe più permesso a niente e nessuno di separarli.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'Always Together'
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Furono giorni dove la routine sembrava tornata a scandire il loro tempo e non era un male, nemmeno per Castle che solitamente odiava il trantran quotidiano, ma adesso gli sembrava quasi di apprezzarlo, o, almeno, non considerarlo qualcosa di negativo.
Aveva ricominciato a scrivere, molto. Non di Nikki Heat, il nuovo romanzo stava per uscire e, prima di mettere in cantiere il successivo, voleva aspettare un po’, riorganizzare le idee perché c’erano cose di cui non sarebbe stato in grado di scrivere e doveva avere ancora il tempo di rielaborarle. Charles Price, il direttore della Black Pawn lo aveva capito, avevano firmato un accordo per altri tre romanzi della saga di Heat e Castle non voleva certo venire meno, ma aveva bisogno di staccare per un po’ da Nikki e da quel genere. Rick gli aveva parlato del suo nuovo progetto e ne era rimasto entusiasta. Era andato quasi tutte le mattine alla Black Pawn, sia per organizzare gli eventi in vista della consegna degli Edgards a Boston, sia per scegliere il suo nuovo editor. Per il momento cominciò a lavorare con Linda Reese e tutti rimasero colpiti da questa scelta: era l’ultima arrivata alla casa editrice e non aveva alcuna esperienza di gialli o thriller, ma a Castle, adesso, non serviva un esperto in quel settore e Linda era quella che a pelle lo aveva colpito di più e la ragazza rimase stupita di come il famoso scrittore l’avesse scelta. Si era preparata per quel colloquio, aveva letto tutti i suoi ultimi libri ed anche molto della sua bibliografia giovanile nelle settimane precedenti, era molto preparata su quello che era il suo stile di scrittura e di narrazione, aveva fatto grafici e schemi ed esaminato il suo lessico. Linda, poi, aveva tutto raccolto in un dossier che teneva stretto in grembo mentre aspettava di parlare con Castle. Non aveva mai fatto dei colloqui con uno scrittore così importante, non sapeva cosa aspettarsi, ma di certo non si aspettava la domanda che lui le pose: “Parlami di te”. Lei rimase totalmente spiazzata, mentre lui accavallò le gambe, si strinse le mani intorno al ginocchio e si dedicò solo ad ascoltare quella ragazza un po’ troppo timida che parlava di se. 
- La mia vita è normale, non è interessante - esordì lei mentre Rick scuoteva la testa e la ragazza già temeva di essere fuori
- Tutte le persone sono interessanti, basta trovare il filo della loro storia - Linda trovava Castle estremamente affascinante con il suo modo di fare così gentile
Alla fine si sciolse e parlò, raccontò di se di quello che aveva fatto nei suoi precedenti 28 anni, dove, secondo lei, le uniche due cose degne di nota e meritevoli, erano state laurearsi alla Columbia e suo figlio un bambino di 4 anni che si chiamava Robert. Castle si mostrava molto interessato, così lei cominciò a raccontargli del suo bambino e parlò molto più di quanto avesse immaginato.
- Vedi Linda, tutti hanno una storia, il tuo filo era Robert. - La salutò così Rick ed il giorno dopo il signor Price le comunicò che avrebbe lavorato con Castle per il suo prossimo libro.
Rick aveva anche ingaggiato un nuovo agente. Appena Price aveva saputo della sua rottura con Paula aveva subito fatto girare la voce nell'ambiente e a Castle arrivarono decine di proposte. Aveva avuto lunghe conversazioni telefoniche in quei giorni con vari agenti, dagli emergenti a quelli più affermati e celebri, alcuni che lo allettarono molto perchè solitamente si occupano di tutt'altro tipo di scrittori, più impegnati, ma che adesso erano pronti a puntare su di lui. Sorrise pensando che molti erano gli stessi che lo avevano rifiutato e stroncato nei primi anni della sua carriera, dicendogli che non avrebbe mai avuto il potenziale per essere uno scrittore di successo. Alla fine, però, scelse Andrew Brennan. Lo aveva già incrociato qualche volta. Lavorava fino a pochi anni prima per una delle più grandi agenzie letterarie del paese. Adesso, invece, aveva aperto una sua agenzia, ancora piccola ma con le idee ben chiare, curare gli interessi di pochi autori non in concorrenza tra loro. "Castle tu non sarai uno dei miei scrittori, sarai il mio scrittore. E dal momento stesso in cui firmeremo il contratto ogni tua opera, per me, sarà la più importante di ogni altra cosa scritta". Andrew era un adulatore ed un entusiasta e Rick in quel periodo aveva bisogno di entrambe le cose essere adulato e lavorare con qualcuno che avesse slancio. Lo scrittore mise solo in chiaro poche cose: non voleva più in nessun modo notorietà attraverso gossip creati ad arte e niente tour promozionali dopo questo, nemmeno per il nuovo Heat. Al massimo poteva spostarsi in giornata o partecipare ad eventi a New York. Andrew lo capì subito e gli disse che avrebbe fatto in modo che la sua assenza diventasse la sua migliore pubblicità. Firmarono il contratto il giorno seguente dall'avvocato di Rick e si sentì molto più libero.

Castle aveva portato il giorno prima a Linda le bozze dei primi capitoli del nuovo lavoro e quella mattina se l'era presa comoda. Aveva chiesto anche a Kate di prendersi una pausa dal distretto ed aveva acconsentito; avrebbero fatto colazione insieme e poi sarebbero usciti a fare un po' di shopping: il corpo di Kate continuava a cambiare e, avvicinandosi la fine dell'estate, dove necessariamente aggiornare il suo guardaroba. 
Rick aveva apparecchiato la tavola per quattro, anche Martha ed Alexis avrebbero fatto colazione con loro, era un modo per passare un po' di tempo insieme prima che Alexis andasse a Philadelphia ed anche Kate era riuscita ad entrare nei meccanismi di quei rapporti insoliti con la madre e la figlia di Castle.
Quando suonò il campanello era solo in cucina a preparare la colazione. Sussultò. Ancora stare lì gli faceva un certo effetto ed alcune volte il ricordo di quella mattina tornava a farsi strada prepotente in lui. Come in quel momento. Si prese un attimo per calmare il respiro prima di andare ad aprire ma chi era dall'altra parte non sembrava dello stesso avviso e suonò ancora più insistentemente. Rick aprì e tutti si aspettava di vedere tranne la donna che aveva davanti.
- Gina che cosa vuoi? Non abbiamo più nulla da spartire.
- Cosa sarebbero questi Rick? Mi prendi in giro? - Gina gli sbattè addosso un mazzetto di fogli stampati, sommariamente rilegati e dal titolo non ci mise molto a capire che era il suo ultimo lavoro. 
- Qualunque cosa siano non ti riguardano quindi discussione finita. Buona giornata Gina, puoi andare.
- Non funziona così Rick! Non mi liquidi per l'ultima arrivata. Cos'è volevi la ragazza più giovane? Cercavi la ragazzina per unire l'utile al dilettevole? So come fai in questi casi Rick!
- Gina, ti ho detto di uscire.
- Cosa c'è Rick, tua moglie non si ricorda di te ed hai bisogno di divertirti altrove? Potevi sempre chiamarmi, siamo sempre andati d'accordo da quel punto di vista!
- Ora basta! - dalle scale stava scendendo una Martha furiosa
- Madre, non ti intromettere - La fermò Rick prima che la rossa dicesse altro
- Hai ancora bisogna della mamma che ti difende Rick? Ma quando farai l'uomo? Quando crescerai invece di continuare a rincorrere l'ultima arrivata. Prima le seducevi con il fascino del ragazzo playboy ora che tattiche usi, l'uomo maturo che gioca a fare il padre?
Kate dietro la porta di camera aveva ascoltato tutta la discussione. Detestava essere usata per attaccare Castle, detestava sentire quello che Gina stava dicendo ed odiava se stessa per quel malessere che stava provando nell'immaginarlo scegliere la giovane ragazza dello studio per lavorarci ogni giorno a stretto contatto e portarsela anche a Boston. Andò nella cabina armadio finì di vestirsi e prese un paio di scarpe con il tacco molto alto, di quelle che era solita portare, di quelle che le davano sicurezza e che facevano impazzire Castle.
Aprì la porta di camera facendo più rumore di quanto necessario e si ritrovò Gina proprio davanti a se. 
- Buongiorno Signora Castle! - le disse in tono volutamente provocatorio squadrandola dalla testa ai piedi - è sempre la signora Castle, vero Rick?
- Naturalmente Gina. È l'unica che avrebbe mai dovuto esserlo.
Kate non la salutò nemmeno si andò mettere a fianco di Rick, in un modo nemmeno troppo velato per rivendicare la sua posizione.
- Sai Detective Beckett...
- Capitano Beckett - la riprese Kate.
- Quello che è... - continuò Gina - Sei fortunata, anche io vorrei dimenticare di averlo sposato.
- Io invece voglio ricordarmi di averti sposata Gina, così ogni giorno posso capire quanto sono fortunato adesso.
- Vedrai Rick, quando avrai finito di scrivere queste stupidaggini sarai obbligato a tornare da me e lasciar perdere le ragazzine inesperte se non vuoi rischiare un flop pazzesco dato che non hai nemmeno un agente.
- Questo lo dici tu ma anche se fosse io non lavorerò mai più con te o con la tua amica. Adesso vattene e dimenticati questo indirizzo o sarà peggio per te. 
La bionda, furiosa, uscì di casa lanciando a terra i fogli che aveva portato.
- Gina... - Beckett le si avvicinò era già fuori dal loft - ... hai ragione, sono fortunata ad essermi dimenticata di essere sua moglie, perchè così posso innamorarmi di nuovo di lui ed essere sempre dove vorresti ancora stare tu. Ti avviso, stai lontana da lui. Io non sono Rick. I mezzi per farti passare la voglia di venire qui ed insultarlo li ho tutti. Non mi costringere ad usarli. Stai lontana dalla mia famiglia.
La voce di Kate era appena un sibilo ma entrava nelle orecchie di Gina come un lama affilata.
- È una minaccia Capitano Beckett?
- Solo un consiglio. Fanne buon uso.
Kate rientrò in casa e si chiuse la porta alle spalle. Buttò fuori l'aria dai polmoni con forza. Il suo passo scandito dai tacchi rimbombava nel loft, camminava spedita verso la finestra sotto lo sguardo perplesso di Rick e Martha. Osservò Gina allontanarsi in taxi dopo aver alzato la testa per guardare verso le vetrate della casa: sicuramente l'aveva vista ed era quello che voleva.
- Non sono più abituato ad averti a questa altezza - le disse Rick abbracciandola da dietro. Kate si voltò e gli sorrise sciogliendo la tensione del suo volto, poi lo bacio sulla guancia.
- Nemmeno io a camminarci - si lamentò Kate con una smorfia. Stava abdicando a scarpe più comode, ma solo temporaneamente tenne a ripetersi mentalmente.
- Cose le hai detto? - La curiosità di Rick era ai massimi livelli. Aveva rivisto la Kate dura e determinata nella sua versione più agguerrita
- Le ho solo consigliato come comportarsi da ora in poi. Con te e con noi. 
- Sicura?
- Sì. 
- Ok. Non ti ha detto nulla che non debba sapere, vero Kate?
- No, non ti preoccupare…

Alexis era scesa ed osservava la scena di sua nonna con un bicchiere in mano già dalla mattina, fogli sparsi a terra e Rick che stava cucinando e Kate dall'altra parte del loft vicino alla finestra.
- Tutto bene? - provò a chiedere la giovane Castle - ho sentito un po' di caos mentre mi preparavo
- Tutto bene tesoro - disse Martha posando il calice - Solo la simpatica seconda ex moglie di tuo padre che è voluta venire a dare spettacolo questa mattina.
- Gina? Ma papà non avevi detto che non lavoravi più con lei?
- Proprio per questo Alexis cara! - continuò l'attrice - Si è presentata qui permettendosi di offendere tuo padre e Katherine...
- Basta così madre - La fermò Rick. I dettagli non sono necessari.
- Non credo metterà più piede qui, le conviene - aggiunse Kate sorridendo. - Allora, questa colazione Rick a che punto è che vedo tua figlia affamata - disse guardando Alexis già seduta al suo posto e poi sorrise sentendo il suo stomaco brontolare - anzi direi che entrambe le tue figlie sono affamate.
E così dicendo riuscì a far sorridere anche Castle, mentre Alexis si irrigidì e la cosa non passò inosservata nè a Kate nè a Martha che guardò con benevolenza la donna visibilmente a disagio per la reazione muta della nipote, mentre Rick impegnato a finire di preparare non ci fece caso.
Martha era andata a prepararsi per andare alla scuola di recitazione e Alexis era uscita con le sue amiche, anche lei aveva una mattina di shopping in programma.
Rick e Kate erano rimasti seduti soli al tavolo della cucina, finendo, senza fretta, la loro colazione.
- Perchè hai scelto proprio la più giovane degli editor? - Kate sganciò quella domanda come una bomba.
- Non ti sarai mica fatta condizionare dalle parole di Gina?
- No, però mi è sembrata una decisione strana... - non era convinta nemmeno lei mentre lo stava dicendo. Rick non sapeva se essere lusingato o meno di quelle attenzioni.
- Per il libro che sto scrivendo era la persona con la storia più adatta.
- Cosa stai scrivendo?
- Qualcosa di diverso. 
- Perchè così misterioso?
- È una sorpresa Kate, fidati di me. 
I loro progetti per la mattinata subirono un inaspettato cambio di programma. Andrew aveva chiesto a Castle di incontrarsi urgentemente perchè voleva sottoporgli delle proposte prima che partisse per Boston da lì ad un paio di giorni. 
Appena chiuse la telefonata guardò Kate con occhi tristissimi per non poter stare insieme come avrebbe voluto. Kate lo rassicurò, dicendo che sarebbe passata da Lanie e se era libera avrebbero pranzato insieme così avrebbero potuto fare quattro chiacchiere tra donne.

Martha, da sopra le scale, guardò con molta dolcezza suo figlio e Kate scambiarsi un tenero bacio per salutarsi prima che lui uscisse e fece finta che quel gran sospiro che le scappò subito dopo che si chiuse la porta del loft fosse casuale, quando, invece, voleva richiamare l’attenzione di Kate che subito si voltò nella sua direzione sorridendo imbarazzata. L’attrice era già vestita di tutto punto, in uno dei suoi impeccabili completi dai colori sgargianti, quel giorno di un giallo intenso con rifiniture floreali dalle varie tonalità di verde. Indossava con disinvoltura quei vestiti tanto eccentrici che addosso a lei sembravano essere nella loro collocazione naturale. Scese le scale come se fossero quelle di un’importante show televisivo, appoggiò la borsa sul divano ed andò verso Kate. Credeva che sarebbe rimasta sola, ma Martha sembrava non avere, in quel momento, intenzione di uscire.
- Non dovevi andare alla scuola di recitazione? - Chiese educatamente Kate notando il cambio di programma della donna, quella mattina sembrava che nessuno dovesse fare quello che aveva preventivato. 
- Oh possono aspettare mia cara, per una volta faranno a meno di me. Vieni, sediamoci - le disse invitandola a sedersi sul divano e Kate la raggiunse mettendosi nella poltrona vicino a dove era seduta lei. Era comprensibilmente tesa di dover affrontare un discorso presumibilmente serio con quell’attrice che aveva visto sempre così frivola e sarcastica - L’ho visto sai, darling
- Cosa?
- Lo sguardo di Alexis, prima, a colazione e so che lo hai visto anche tu. Ed ho notato anche il tuo.
- Credo di essere stata inopportuna con quella frase, avrei dovuto evitarla in presenza di Alexis - tentò di giustificarsi Kate non sapendo dove la madre di Castle volesse andare a parare
- Oh no! No tesoro! Non sei stata affatto inopportuna è stata una cosa molto bella invece! 
- Alexis non sembrava della stessa idea. Non voglio ferirla.
- Lo so Katherine, lo so. Alexis ti vuole bene, credimi. Solo che è cresciuta abituata ad essere sempre l’unica persona veramente importante per Richard, ad avere tutte le sue attenzioni. 
- È gelosa di me?
- No mia cara, non credo che lo sia mai stata realmente, anche se all’inizio quando tu e mio figlio ancora vi ostinavate a non voler stare insieme negando quello che tutti noi già sapevamo da tempo, ecco lì credo un po’ lo sia stata, ma non tanto di te come sua nuova possibile compagna, quanto che con te più volte si era messo in situazioni pericolose ed aveva paura di poterlo perdere. So che tu la puoi capire.
- Ma certo Martha, ne aveva tutte le ragioni del mondo. Ti posso fare una domanda? - L’attrice annuì con un plateale gesto del capo - Alexis era contraria all’idea che io e Rick potessimo avere un bambino?
- No, anzi, lei vi ha sempre incoraggiato. Credo che in tutta la famiglia la più restia fossi tu! - Martha rise e Kate si imbarazzò non poco, anche se non stentava a credere alle sue parole. - Io non vedevo l’ora di avere un nuovo piccolo Castle per casa, Alexis ne era felice, e Richard, beh, credo che sia la cosa che ha sempre voluto, penso che se fosse stato solo per lui ne avreste già avuti almeno un paio. Anzi, mi sorprende il suo essere così calmo e pacato in questi mesi di attesa, pensavo avrebbe fatto il diavolo a quattro riempiendo casa di cose assurde che non avreste mai utilizzato. - Kate sorrise, in effetti tutto questo rientrava perfettamente nelle idee di Castle.
- Credo si stia trattenendo perché gliel’ho chiesto io di farlo. Sai, soprattutto le prime settimane non è stata una cosa facile da accettare per me. L’idea di un figlio nella mia mente era una cosa così lontana, con un uomo che nemmeno conoscevo oltretutto…
- Adesso invece cara? Sei contenta? Sai, tutti lo diamo per scontato, perché pensiamo a te come la Kate che conoscevamo, però magari tu la pensi diversamente.
Martha era stata la prima persona a farsi questo problema. Ne era spiazzata e contenta allo stesso tempo. Stava scoprendo, in quella mattinata, una persona molto più profonda e comprensiva di quello che potesse immaginare.
- Vedi Katherine, io ti posso capire. So cosa si prova a scoprire di aspettare un bambino da un momento all’altro e non essere pronte e vedere la propria vita cambiare all’improvviso, tutti i progetti, tutto quello che si pensava di poter fare diventare un miraggio lontano. Io sono convinta che tu e Richard sareste stati felicissimi di sapere di questo bambino, che tu avresti avuto comunque mille dubbi e mille paure ma che saresti stata entusiasta all’idea di avere un figlio con tuo marito. Ora però le cose sono diverse vero? Non credere che non l’abbia notato che nessuno di voi due porta più la fede, nonostante sembriate molto affiatati. 
- Le cose non sono semplici Martha. Vorrei che lo fossero, vorrei avere dentro di me quella chiarezza che non ho. Però credimi, non sto prendendo in giro tuo figlio. Sono sempre stata sincera con lui, dall’inizio. Non voglio che pensi che mi sto approfittando della situazione in nessun modo. Per rispondere alla tua domanda, sì, sono felice. Ogni giorno che passa sento di amare sempre di più questa bambina. Credo sia un vero miracolo, in ogni senso. Non ti nascondo, però, che appena l’ho saputo ho fatto anche dei pensieri terribili, di cui adesso mi vergogno anche.
- Non vergognartene tesoro, ti capisco. Anche io ho fatto il tuo stesso pensiero quando ho scoperto di aspettare Richard. Poi la scelta è stata un’altra e non è stato facile, ma Richard è la cosa migliore che abbia fatto in tutta la mia vita, ma tu non glielo dire, mi raccomando. - L’attrice le fece un occhiolino complice
- Il tuo segreto con me è al sicuro Martha, non ti preoccupare. - Le sorrise Kate poggiandole una mano sul braccio in segno di affetto.
- Katherine, tornando ad Alexis, io credo che lei adesso, benché fosse stata sempre favorevole all’idea di un bambino vostro, soffra un po’ l’idea di non essere più l’unica “bambina” per Richard. Forse se fosse stato un maschio avrebbe avuto una reazione diversa, ma adesso starà pensando che tutto quello che suo padre ha fatto con lei negli anni, che per lei era qualcosa di unico riservato solo a lei, lo farà con un’altra, che ci sarà un’altra bambina ad avere tutte le sue attenzioni e che per la nuova arrivata farà qualcosa che per lei non aveva mai fatto, anche se glielo aveva chiesto più volte, smettere di giocare a fare il poliziotto.
- Lo ha detto lui? - Chiese Kate sorpresa
- Non sapevi nulla? - Chiese a sua volta Martha con altrettanto stupore
- No… Rick non mi ha detto niente.
- Oh, beh non è mia intenzione mettere bocca tra di voi allora, sarà meglio che te ne parli lui.
- No Martha aspetta… ne parlerò con lui, ma ora vorrei saperne di più, per favore.
La madre di Castle non si fece pregare più di tanto, così le raccontò delle decisioni del figlio, secondo quanto riferitole da Alexis, di chiudere l’agenzia di investigazioni e che qualunque cosa Beckett avrebbe scelto di fare, non avrebbe più potuto collaborare con la polizia come prima, perché se fosse tornata a lavoro sarebbe stato lui ad occuparsi della piccola e se lei non lo avesse fatto per lui non c’era motivo per seguire altri poliziotti. 
Kate trovò il discorso molto maturo e comprensibile, ma allo stesso tempo capiva anche il malumore di una ragazza che aveva vissuto per anni con la paura che potesse accadere qualcosa al padre e nonostante questo lui non aveva mai cambiato stile di vita e che adesso lo avrebbe fatto per l’altra figlia. Non la giustificava, però umanamente la capiva. L’unica cosa che non capiva era perché Rick non le avesse mai confidato i timori di Alexis se li conosceva. Era sicura che a sua moglie li avrebbe detti, perché a lei no? Non la riteneva degna della sua fiducia? Pensava che non avrebbe capito il malumore di sua figlia o che si sarebbe offesa? 
- Katherine, c’è ancora una cosa che vorrei dirti e mi rendo conto che ti ho rubato fin troppo tempo, magari tu avevi da fare altre cose…
- Non lo dire nemmeno per scherzo Martha è stato un piacere per me.
- Questo che sto per dirti te l’avevo già detto, ma tu non lo ricordi però è importante che tu lo sappia. Io ti devo ringraziare perché solo grazie a te e per te Richard è diventato l’uomo che è oggi, ma soprattutto ti devo ringraziare perché solo tu hai saputo renderlo così felice come non lo era mai stato con nessuna donna mai nella vita. Tu sei stata un dono nella vita di Richard ed io non potrò mai ringraziarti abbastanza per questo.
- Io non posso dirti cosa è stato Rick per me, però sentendo i vostri racconti, penso che sia stato lo stesso. Ma qualunque cosa accadrà in futuro, tuo figlio mi ha sicuramente fatto il più bello ed inaspettato dei doni, diventare madre. 
- Tesoro io sono sicura che qualunque cosa accada tu saprai amare ancora Richard come prima e che in ogni caso potrete costruire il vostro meraviglioso futuro insieme. Non può essere altrimenti tra voi due, dai retta ad una signora con una certa esperienza come me che di storie d’amore ne ha viste ed interpretate tante. Non puoi opporti al tuo destino mia cara, per quanta fatica farai lui si compirà ugualmente, e tu e Richard siete destinati a stare insieme. Beh ora sì che si è fatto tardi e devo proprio andare. Divertiti mia cara, qualsiasi cosa tu faccia, divertirsi è fondamentale per stare bene e far star bene anche la tua bambina!
Così dicendo Martha le diede un buffetto sulla spalla, prese la borsa e a passo spedito uscì dal loft. Kate rimase sola a pensare a quell’inaspettata conversazione con la madre di Rick che le lasciò una piacevole sensazione addosso. Era la prima volta che parlando con qualcuno non metteva l’accento sulla sua necessità di ricordarsi del passato come unica chiave per la sua vita, ma che le aveva detto di pensare al suo futuro, aprendole una nuova prospettiva.

   
 
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