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Autore: scriveremibasta    24/07/2016    0 recensioni
Inuyasha e Kagome hanno avuto il loro "lieto fine"...ma cosa potrebbe accadere dopo? Siamo sicuri che sia finito tutto lì? O c'è dell'altro?
Per ora, unica certezza: la sfera, non sembra essere scomparsa così facilmente.
Tratto dal primo capitolo:
"L'uomo lo guardò con la coda dell'occhio, mentre i ricordi raffioravano nella sua mente: corpi senza vita, lacrime, grida, bambini che correvano, orde di demoni, i suoi genitori...tutto era impresso nella sua mente come fosse accaduto ieri...e, invece, erano passati più di dieci anni. Quando l'aveva vissuto, gli era sembrato tutto così reale...era stato solo un bambino a quel tempo...e la perdita dei genitori l'aveva scosso molto...ma, ancora di più, ciò che aveva visto l'aveva segnato fin nel profondo: occhi inniettati di sangue, una furia accecata dalla follia che aveva raso al suolo un intero villaggio; l'aveva guardato solo per pochi secondi ma non avrebbe mai potuto dimenticare quello sguardo, così rabbioso, ferito...disperato. La follia per un amore perduto."
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Al piccolo Keiichi piaceva ascoltare molto la musica del violino, sopratutto se, quest'ultimo, veniva suonato dalla madre. Ogni pomeriggio, la donna, quando non era fuori per lavoro, si metteva a suonare le dolci note di una canzone; nella propria camera da letto.
Quel giorno, le dolci note, erano diventate disperate e strazianti ma, non per questo, meno belle. La donna, messa di spalle alla porta, seduta su uno sgabello bianco perla, muoveva l'archetto lentamente, percorrendo le corde del violino come se stesse accarezzando la testa di un bambino. Il piccolo Keiichi, sbirciava la madre dalla porta, chiedendosi il perchè di quella musica ma troppo preso da essa, per domandarglielo. La osservava, gli occhi blu che brillavano felici ed il classico sorriso di un bambino felicemente sorpreso. Come se vedesse un violino per la prima volta.
Ed era sempre così, quando la madre impugnava lo strumento, per il piccolo...beh, era come se non l'avesse mai fatto. Si stupiva, sempre e costantemente, nel vedere e ascoltare la madre. Quel giorno, però, la donna sembrava abbastanza triste e spossata...forse era stanca per l'ultimo viaggio, pensava il bimbo. Anzi, si poteva dire che lo sperava.
Sapeva che la mamma era malata e, quindi, preferiva pensare che fosse solo stanchezza, la sua. Era una strana malattia, a parer di Keiichi...a volte, la mamma, non riusciva ad alzarsi o a muovere bene gli arti...era brutta...lui...lui aveva paura. Aveva paura che la mamma lo abbandonasse, aveva paura che non avrebbe più ricevuto i suoi abracci, le sue carezze, i suoi baci...che non avrebbe più sentito la sua musica, che non avrebbe potuto più rivederla...
Aveva paura. Tanta, tanta paura.

-Ma dai! Mi son dimenticato dei test di questa mattina!- non si poteva dire che quello fosse stato un bel risveglio, per Keiichi. E, effetivamente, ricordarsi dei test appena svegli, non lo era per nessuno -Dannazione! Che ora è?!- urlò fuori di sè, uscendo da quello che, per la scorsa sera, era stato il suo letto. Non aveva puntato la sveglia diamine! No, anzi, non ce l'aveva proprio! "Kami ma non potevo scegliere, che so, il giorno dopo gli esami per stabilirmi definitivamente qui?!" beh, definitivamente era un eufemismo...almeno sperava. Non voleva mica passare il resto della sua vita in questo mondo folle!
-Oh, insomma! Si può sapere che diamine di ora è?! Possibile che non ci siano orologi?! Anche una meridiana andrebbe bene, mannaia!- urlò ancora, cercando di sistemarsi alla bell'e meglio. E, okay che erano nel medioevo...ma in europa c'erano già le prime forme di orologi a quel tempo! O almeno così credeva...in fondo, non era mai stato bravo nella storia in generale.
Camminò a passo spedito per quella che credeva fosse la giusta direzione, quando una voce lo bloccò:
-Keiichi, ragazzo, dove stai andando?- era Daichi, il sacerdote del villaggio. Colui che, in questo momento, il moro avrebbe voluto vedere scomparire; come qualunque altro ostacolo che gli avrebbe impedito di andare a fare i suoi esami. Ne andava del suo rendimento scolastico, cavolo! E, non che ci avrebbe mai prestato particolarmente attenzione...ma erano esami, caspita, esami!
-A mettermi alla prova con un paio di domandine, perche?- fece, fermandosi e passando lo sguardo sul villaggio che li circondava, in cerca di una qualche strada che l'avrebbe portato al pozzo.
-A metterti alla prova con un paio di domandine? Cos'è un nuovo tipo di allenamento o cosa?- evidentemente, chi aveva parlato, non conosceva il concetto di "conversazione tra due persone"...sennò non si sarebbe intromesso, no?
-Arata, ti pare momento?- ah ecco, era l'uomo che già la prima volta che l'aveva incontrato gli aveva fatto una pessima impressione...così arrogante e cattivo...aveva anche imparato a detestarlo...ma, era solo lui...menomale. Cioè, si era già immaginato il sorrisetto sfacciato di Kaori ad attenderlo una volta che si fosse girato...
-No- fece Keiichi, nervoso -Nessun allenamento, solo test- spiegò, infine.
-Test?- fecero in coro gli altri due, non capendo assolutamente. Keiichi fece per rispondere ma una terza voce lo bloccò.
-Altro che un paio di domandine, secondo me dovrebbe testare a che livello arriva la sua voce quando urla...è così rumorosa!- e come sarebbe potuto mancare il pezzo forte di quel mondo?  
-Kaori...è possibile che devi intrometterti, ogni buona volta?- osservò la ragazza in cima all'albero fare una smorfia per poi abbandonare la schiena al tronco corteccioso di esso.
-Non si è forse intromesso anche Arata? E poi sei tu che urli come una ragazzina isterica...io ho solo detto la mia!- fece stizzita, muovendo nervosamente le orecchiette.
-Ah, ma va' al diavolo!- le urlò contro Keiichi. L'aveva definito "ragazzina isterica"?! Ma come diavolo si permetteva?! Gliel'avrebbe fatta pagare! Oh, se gliel'avrebbe fatta pagare! Ma, prima, gli esami -Signor Daichi, mi sa dire che ora è?- chiese, svelto, ignorando completamente i borbottii dell'altra. L'altro levò lo sguardo al cielo.
-Circa le otto di mattina...perchè?­- chiese ma il moro non diede risposta; deglutendo le domande su come avesse fatto a capirlo dalla posizione del sole, decise semplicemente di fidarsi e si diresse correndo verso la direzione che credeva giusta. E, per fortuna, azzeccò.

-Sono a casa!- entrò correndo come un matto verso la sua camera, ignorando le domande del nonno e i suoi continui richiami. "Papà dovrebbe essere già a a lavoro" pensò distrattamente, ringraziando mentalmente il fatto che non fosse a casa; l'avrebbe ucciso se l'avesse visto rientrare a quell'ora...e in boxer pure!
Si infilò velocemente la divisa scolastica, cercando di pettinarsi i corti capelli neri e mettere i libri che gli sarebbero serviti per ripassare nella cartella. Nel farlo, gettò uno sguardo alla sveglia, accorgendosi solo allora di come fosse tardi. Imprecò, conscio di non farcela in tempo e schizzò letteralmente fuori dalla porta; urlando qualche scusa al nonno e dicendo che gli avrebbe spiegato tutto dopo.
-Cavolo! Sono in super, mega, iper ritardo!- esclamò, non appena fuori dalla porta. E, stava anche per ripartire...se non fosse per un piccolo particolare -Kaori...! Ti scongiuro, ora non ho tempo per stare appresso a te! Lasciami stare- mormorò, gettandole velocemente un'occhiata.
-Monta- fece soltanto, quella, accovacciandosi e mostrandogli le spalle; un po' di rossore sulle guancie.
-Eh?! Senti, davvero, non ho tempo, io-
-Non eri in ritardo?-
Keiichi arrossì -Si, ma...- balbettò, non poteva farsi portare in spalla da una ragazza, diamine!
-Allora monta-
Esitò, per un tempo che parve infinito "Non posso, cavolo, non posso!" urlava mentalmente e, forse, fu proprio per quello che scattò verso gli scalini, lasciando perdere completamente il "passaggio".
O, almeno, provò.
-Tsk, stupido!- sibilò Kaori, prima di prenderlo per un polso e caricarselo in braccio a mo' di principessa; poi, dopo uno scattò, iniziò la sua folle corsa sui tetti.
E, cavolo cavolo cavolo! Non poteva mica arrivare così a scuola! E poi lei non sapeva nemmeno dove andare! No, sarebbe dovuto andare a piedi! Però...così...avrebbe fatto tardi agli esami..."Cavolo!" imprecò mentalmente, deglutendo il suo orgoglio.
Ne andava del suo futuro! E poi, tutto sommato...si stava bene...la sua presa non era per niente forte o rozza come il suo carattere; anzi, sembrava quella di una madre...così gentile, protettiva e calda...si stava così bene che-NO, KEIICHI, NO! Prima gli esami e poi abbracci e coccole! Anzi, prima gli esami e mai abbracci e coccole! Solo da parte di Kaori almeno.
-Le sai le cose, si?- domandò, quella, dopo l'ennesimo salto.
-Tu la sai la strada, invece?- fece, di rimando, il moro. Certo che le sapeva le cose! E, poi, a lei, che diamine importava?! Aveva studiato tutto! Dalla fisica alla chimica...e, ehi! La chimica, caspita, la chimica! Se l'era completamente scordata!
"Diamine!"
-Ehi, siamo arrivati!- Keiichi osservò dapprima la mezzo-demone e poi l'edificio scolastico. Beh si, era effettivamente la sua scuola...ma, come diamine aveva fatto a trovarla?
-Bene, ti verrò a prendere una volta finito...Daichi vuole vederti, quindi dovrai seguirmi, che tu lo voglia o no- fece Kaori, una volta sul cortile.
-Ehi, ehi frena!- esclamò, invece, l'altro -Devo parlare ancora col nonno, quindi dovrai aspettare!- continuò, poi; e, senza attendere risposta, partì alla volta dei suoi esami.
L'altra gli scoccò un'ultima occhiata, prima di  fare spallucce e saltare via.

"Bene! Ora devo solo concentrarmi sui miei esami!"

-E così, Keiichi ha scelto...- il vecchio Souta, sulla soglia, osservava il cielo senza realmente far caso alla presenza dell'altra.
Kaori lo osservò, era diventato molto più vecchio, le rughe gli solcavano il volto stanco e la sua voce era molto più bassa e arrochita...doveva dire che provava un po' di tristezza nel vederlo a quel modo; si limitò, comunque, ad annuire e tenersi tutto ciò per sè.
-Ha scelto il destino che ha preparato la sfera per lui...- fece ancora, quello; mostrando come non avesse fatto caso all'annuire della ragazza -E tu, tu Kaori...che farai?- chiese, dopo un breve silenzio, voltandosi finalmente verso di lei.
-E non è naturale? Ti facevo più acuto, vecchio...- fece quella, con strafottenza, chiudendo un occhio e lasciando l'altro aperto; assumendo, così, la sua solita espressione da gufo, che Souta aveva visto parecchie volte, in passato. Sorrise, conscio di cosa volesse dirgli la ragazza; quella, senza attendere risposta, era già scomparsa oltre la porta scorrevole dell'hokora.
-Buona fortuna- fece in un sussurro, il vecchio, ancora sulla soglia; solo la brezza estiva a tenergli compagnia.

-Aaaaah! È finita, finalmente!- Keiichi si stiracchiò sul cortile dell'edificio, mentre gli altri studenti gli passavano accanto. Era arrivato in ritardo di circa dieci minuti, menomale che il professore della prima ora era molto comprensivo e, quindi, gli aveva segnato un ritardo di tre-cinque minuti...sennò sarebbe stato bocciato. "Santo prof!" pensò, con un sorriso rilassato sulle labbra, ora, doveva vedersela solo con l'ultimo "Boss".
-Ehi, Higurashi!- Eiji, il suo migliore amico, lo prese sotto braccio con sorriso sornione -Allora? Com'è andata?- gli chiese, alludendo a qualcosa che Keiichi non comprese affatto.
-Bene, credo...ma, ehi, non stringermi così! Mi strozzi!- il moro si divincolò dalla presa dell'amico, guardandolo tra il divertito e l'arrabbiato -Vuoi che ti tiri un pugno o che?- gli chiese, già con l'arto alzato e un ghigno ad arricchirgli le labbra. L'altro fece una faccia spaventata, ma anche lui stava scherzando.
-Ehi, ehi bello! Non esagerare!- lo schernì, ghignando anche lui.
Il tutto si risolse, poi, con una risata.
-Che programmi hai per oggi? Vuoi andare in sala giochi? C'è il videogame di lotta che tanto volevi!- propose Eiji. Il moro lo guardò, il suo solito sguardo birichino gli arricchiva gli occhi verdi e il suo sorrisetto da ragazzo poco serio, faceva sembrare il suo volto abbronzato ancora più luminoso; non aveva mai capito il perchè tenesse i capelli nerissimi legati in una  alta coda che ne lasciava libere alcune ciocche, ricadenti sulla fronte...doveva piacere alle ragazze vista la sua fama...o forse era la sua statura...bah, ad ogni modo, in confronto a lui, era parecchio alto (visto il suo metro e sessanta, comparato all'uno e settanta dell'altro).
"Vabbè, per dieci centimetri..." pensava spesso, peccato che dopo aver scoperto che persino Kaori lo superava, la sua autostima era diminuita di molto...
-Ehi- lo richiamò l'altro, facendo capolino col viso di fronte al suo.
-Eh? Ah, ecco no...io non posso- mormorò, ricordando di quante cose dovesse fare non appena tornato a casa. E poi, c'era anche Kaori che...no, fermi, sarebbe dovuta venire lì  non appena avesse finito...ma che ne sapeva, lei, di quando finiva?! -Ehm, ecco, mi dispiace molto ma non posso d'avvero...ci vediamo un'altra volta Nishimura!- fece, veloce, pronto per mettersi a correre alla volta di casa sua. Quando notò una figura al cancello della scuola.
-Ehi, ragazzino!- Kaori, cappello con visiera in testa e solito sorrisetto da schiaffi, lo aspettava appoggiata al muro accanto alla cancellata, una mano ad alzare la visiera del copricapo, prima calato a coprirle gli occhi; chiunque passasse la osservava con sguardo curioso.
-Kaori! Diamine, non potevi aspettarmi a casa? E smettila di chiamarmi ragazzino!- Keiichi si avvicinò alla ragazza a passo spedito, seguito da Eiji.
-Wooow, Higurashi! Dove la tenevi nascosta una bellezza del genere?-esclamò, quest'ultimo, squadrandola da capo a piedi con sguardo sognante. E, "bellezza"?! Accidenti, Eiji doveva aver bevuto per chiamarla in quel modo...okay che quel cappellino da baseball le stava benissimo e le donava un tocco bambinesco semplicemente adorabile...ma, dov'era tutta quella bellezza? Cioè, non ne vedeva proprio nella bellissima ragazza che aveva di fronte...
-E tu chi saresti?- chiese l'oggetto dei suoi pensieri, rivolto all'amico.
-Io sono Eiji, signorina...per servirla- s'inchinò quello, scoccandole un'occhiolino malizioso.
-A-ad ogni modo!- esclamò Keiichi, colto da un improvviso senso di fastidio -Noi, dovremmo andare...- e, spintonando la ragazza per le spalle, uscì finalmente da scuola.
Eiji rimase lì impalato, poi capì: un sorriso malizioso gli delineò le labbra mentre lo sguardo si faceva sempre più sottile -Capisco- sussurrò, alzando un braccio per salutare l'amico; poi, prendendo fiato per urlare, qualcosa uscì dalla sua bocca.
-Higurashi, poi voglio tutti i dettagli!-
Quella stessa cosa, che fece diventare Keiichi una statua di sale.
-Ma che ti salta in testa?!- la sgridò, una volta sicuro che Eiji non potesse vederli. Venire alla sua scuola, con quel cappellino e quello strano, stranissimo vestiario...ma era uscita fuori di testa o che?! Chissà quali erano state le ipotesi più disparate su di lei...già immaginava i suoi compagni pensare a qualche sorta di cosplay...o, ancora peggio, ad una fanatica del medioevo giapponese...sopratutto, il fatto che l'avessero visti insieme, avrebbe attribuito anche a lui queste insolite etichette! Ma chi diamine aveva conosciuto?! Non poteva, tipo, stare in compagnia di una ragazzetta normale e, magari, dolce? Evidentemente no, vista com'era andata la vicenda.
-Oh, insomma, avevo detto che ti sarei venuta a prendere, no? E allora qual è il problema? Tuo nonno mi ha anche dato questo cappello per nascondere le orecchie...- fece l'altra, osservando in giro con noncuranza. Keiichi la guardò male, insomma, come poteva essere così strafottente in situazioni del genere? Tanto la brutta figura la faceva lui! Quindi, che importava? Ah, quanta pazienza!
-Si, si certo...mio nonno ti ha- no, aspetta...aveva detto "Tuo nonno"? Cioè, suo nonno, non solo l'aveva vista...ma le aveva anche procurato un cappellino?! Cose da pazzi...-Come fai a conoscere l'ojiisan?- le chiese, sospettoso, guardandola dal basso all'alto.
-L'ojiiche? Ah, parli di tuo nonno...beh, tra una situazione e l'altra...- mormorò vagamente, Kaori, lo sguardò che volava da una parte all'altra.
-Dimmelo e basta!- esclamò Keiichi, prendendola per un polso e guardandola dritto negli occhi. C'era sempre qualcosa che lui non sapeva, anche il nonno stesso aveva dato segno di conoscerla...quindi, ora, avrebbe sputato il rospo!
-Ah, quanto sei stressante! Chiedilo a lui, diamine!- sbottò l'altra, vincolandosi malamente dalla presa del moro -Dai, andiamo- fece, poi, mettendosi in cammino.
Keiichi la osservò camminare verso quella che era la strada verso casa sua; pensando che no, non gliela raccontavano affatto giusta.

-Accidenti, nonno! Parla!- Keiichi si alterò davanti alla figura del vecchietto che beveva una fumante tazza di the, con sguardo indolore e rilassato.
-Non sei tu a dovermi dire qualcosa, nipote?- fece, per tutta risposta, l'altro; alzando il volto dalla tazza per guardarlo con eloquenza. Il moro a quel punto si calmò; e, in fondo, il nonno, aveva anche ragione...era lui che avrebbe dovuto spiegargli e non viceversa..."Questo, però, non significa mica che dopo non lo obbligherò a raccontarmi del perchè conosca Kaori!" pensò determinato, gettando uno sguardo alla ragazza e trovandola seduta a guardare curiosamente il cappello da baseball. Gli venne da ridere: lo annusava, e tastava con le dita come se fosse un alieno e dovette combattere più volte con sè stesso per non lasciarsi andare e perdere, quindi, la sua serietà.
-D'accordo, allora- annuì, sedendosi di fronte al vecchio Souta -Per farla breve, ho deciso di aiutare le persone dall'altra parte del pozzo a sconfiggere il mezzo-demone Inuyasha- disse serafico. L'altro annuì, continuando a sorseggiare la sua tazza di the.
-Quindi Inuyasha-oniichan è cambiato...- riflettè, poi, ad alta voce. Keiichi deglutì, colto da un improvviso senso di ansia. Perchè, il nonno era così tranquillo? Cosa nascondeva? "E se non nascondesse nulla?" certo, era un'ipotesi...ma, arrivati a quel punto, doveva nascondere per forza qualcosa. E, lui, avrebbe scoperto cosa fosse quel "qualcosa".
"Sicuramente!"
-Ehi nonno, tornando al discorso di prima, come mai conosci Kaori?- chiese, cercando in ogni modo di scoprire qualcosa. Ma il nonno non era dello stesso parere:
-Keiichi, perchè non mi versi un'altra tazza di the?- fece, porgendogliela.
-Si certo, te la verso sub-EHI, EHI NON CAMBIARE DISCORSO!- sbottò il moro, sbattendo le mani sul tavolo ed osservando il nonno a denti stretti. L'altro sbattè più volte le parpebre, non capendo cosa volesse il nipote. O, almeno, facendo finta di non capire.
-Beh, se non vuoi versarmela...allora che ne dici di parlarmi dei tuoi esami?- mormorò, acquisendo sempre più voce e sicurezza; Keiichi fece una faccia sconvolta: il nonno l'aveva proprio mandato k.o...era stato un colpo basso, quello!
"Dannazione!" pensò, cercando velocemente una via d'uscita; fece girovagare lo sguardo fino a che non giunse alla sua salvezza:
-Bene, ora che ti ho spiegato tutto spero che mi darai la tua approvazione...in ogni caso, io e Kaori, ora, dobbiamo andare- fece, velocemente, alzandosi dal tavolo a cui erano seduti -Ci vediamo quando troverò un momento libero, racconta tutto tu a Papà!- e, presa la
mezzo-demone per un polso, corse via; facendo rimanere il vecchio Souta da solo.
-Keiichi, nipote mio, quante cose che dovrai affrontare...-

-L'abbiamo scampata...- Keiichi, piegato sulle ginocchia, ansimava mentre, dietro di lui, Kaori lo guardava curiosa.
-Sei stanco?- gli chiese, come se fosse una cosa fuori dal comune. L'altro la guardò dal basso della sua posizione, notando quanto fosse incuriosita da ciò; come se non avesse mai visto un umano stanco. E, che diamine, era pur sempre una persona normale, lui! Mica un...aspetta ma cos'era Kaori? Osservò la ragazza, tirandosi su, per poter rifletterci meglio: orecchie, artigli, canini...sembrava un gatto, se non un cane...ma era umana, tolti alcuni aspetti...
"Tipo il fatto che sia agile e più forte di me...pur essendo una ragazza...e che riesca a prendermi in braccio senza problemi" no, non aveva ancora digerito quel fatto...il suo orgoglio non glielo permetteva. Comunque, restava il fatto che non sapeva assolutamente come descrivere Kaori...tutti quelli che aveva incontrato fin'ora li aveva definiti "demoni" ma...era un po' generico...e, forse, sbagliato. Ah, avrebbe dovuto chiederlo...
-Ehi, Kaori- fece, con un sorriso sornione, cercando di eliminare un po' del suo carattere rozzo e brusco.
-Mmh?- mugulò l'altra, osservando un punto preciso nel folto della foresta quasi come se fosse incantata.
-Di grazia, cosa saresti tu?- chiese, perfettamente tranquillo, il moro; aveva una tattica: usare la gentilezza, così avrebbe sciolto anche il più ghiacciolo dei ghiaccioli. Non che Kaori lo fosse...ma, per sicurezza...no?
-Eh?!- urlò, con tutta sorpresa, l'altra -Ma che domanda è?!-
-Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda...lo sai, vero?- fece, invece, piccato, Keiichi. Che diamine, gli aveva chiesto una cosa e lei era già scattata! Al diavolo la gentilezza, a 'sto punto!
Kaori lo osservò, registrandosi mentalmente le parole che le erano state dette. Assomigliava a lei...le diceva sempre la stessa cosa, in fondo...e anche l'aspetto la richiamava, se non fosse per gli occhi: di un blu zaffiro che, dalla prima volta che li aveva incrociati l'avevano fatta impazzire "No, ferma ferma! Che diamine stai pensando?! Riprenditi, Kaori!"
-Ehi, ci sei?- per l'appunto, menomale che il ragazzino arrivava sempre al momento giusto...
-Eh? Si, certo...- mormorò e Keiichi la vide distogliere lo sguardo dal suo; arrossendo un po'. Ma che le prendeva? "Io le ragazze non le capisco proprio..." -Ad ogni modo, ora andiamo da Daichi- fece, ancora, quella. E, senza attendere risposta partì alla volta della capanna del sacerdote.

"Kaori e Keiichi...devono essere loro gli obbiettivi del padrone..." una figura, nascosta nel folto del bosco, sorrise malignemente; pensando a quanto sarebbe stato divertente ciò che sarebbe avvenuto dopo.

-Allora, ora come ora, Inuyasha non pare essersi mosso...- Daichi, seduto comodamente sul pavimento in legno della sua capanna, parlò guardando dritto negli occhi Keiichi -Quello che dobbiamo fare è farlo desistere dal suo obbiettivo, senza necessariamente ucciderlo- spiegò, di seguito. Il moro, annuì.
-Bene, come posso essere d'aiuto?- chiese, protendendosi verso il sacerdote. Non era così bravo...ma qualcosa, in fondo, la poteva fare no? "Assolutamente, prima finisce questa storia e prima potrò tornare a casa e riprendere la mia vita normale!"
-Dovrai allenarti con un arte, che sia di spada o altro non importa...e dovrai sempre essere pronto a saper usare il potere della sfera che hai in corpo...per ora, siamo noi in vantaggio, visto che la possediamo!- fece, il giovane uomo, deciso -Ti istruirò io nell'utilizzo dei poteri spirituali, per l'arte del combattimento, invece, chiedi pure a Kaori- spiegò, poi, indicando la ragazza con un cenno. Keiichi si voltò ad osservarla, seduta a gambe icrociate, le mani dentro le lunghe maniche dell'haori e la solita aria crucciata, come ad avercela col mondo intero;  avrebbe dovuto farsi istruire da una ragazza? Tsk, ne andava del suo orgoglio...ma non poteva essere immaturo o tirarsi indietro, a quel punto. Alias, deglutire un po' di quel suo difetto non gli avrebbe fatto male...
-Bene- esordì, annuendo e tornando a guardare il giovane sacerdote -Posso fare una domanda?- chiese, poi, e all'annuire dell'altro, potè parlare -Che cosa stiamo combattendo, esattamente?-
Daichi annuì -Ottima domanda, ragazzo del futuro- fece -Stiamo combattendo demoni, ma in particolare, un mezzo-demone di nome Inuyasha...chiaro?- rispose, facendogli subito dopo un sorriso di sfida.
-Cristallino- rispose, Keiichi, con un occhiolino. Voleva la guerra, quel Daichi? E guerra era!
-Ora, per quel che mi riguarda, inizieremo gli all- Daichi provò a parlare ma un rumore sordo ed un paglio di urli lo allarmarono.
Cosa stava succedendo?
I tre si alzarono nello stesso momento ma Kaori fu la prima a scattare verso la soglia della capanna; un odore, aveva fatto scattare in lei un campanello d'allarme.
-Kaori!- esclamò Keiichi, nel vederla correre via a quel modo -Ma, dove vai?!- chiese, alla sua figura scattante. Daichi si diresse subito verso di lei, seguendola senza dire nulla. "Tsk! Mi lasciano sempre indietro!" pensò il moro a denti stretti e inseguendoli; qualcosa gli diceva che, dopo questo fatto, tutto sarebbe cambiato.
"Accidenti, mi sa che qui le cose cambiano un po' troppo spesso!" ma era così, effettivamente... stava per succedere qualcosa, come la tempesta...che spezza la calma come se nulla fosse, come una forbice che taglia un filo...
Il filo, quello stesso filo che, una volta tagliato, non si ricongiunge più...o che, forse, non si può nemmeno tagliare.
"Dovevo darmi alla poesia!"

-Kaori, Daichi...lieto di rivedervi- una voce, profonda e beffarda; la stessa voce che, a Kaori, mai come in quel momento, parve dannatamente familiare. Era lui, stesso odore, voce e aspetto... un nome che, negli ultimi dieci anni, non aveva più pronunciato...ma che, ora, gli era scivolato dalle labbra come se nulla fosse.
-Padre- e, non era così difficile da pronunciare...eh, Kaori?

"Quel cappello, aveva lo stesso odore di Papà..."

Angolino piccino picciò <3
Ehilà! Da quant'è che non ci si becca? Stavolta un capitolo ricco di avvenimenti, neh? ;3
Bene, bene...Kaori ha incontrato suo padre...ma chi sarà mai? Ed ora? Cosa accadrà?
Innanzitutto ditemi come vi è sembrato il capitolo, poi ve lo faccio sapere con un'altro :P
Per il vocabolario, stavolta, ce n'è sono pochi: "oniichan", che significa "fratellone"...Souta lo chiamava fratellone Inuyasha, no? E non ha ancora perso il vizio :3
E cosplay, ossia travestirsi da un personaggio di un opera...ad esempio, se qualcuno volesse travestirsi da Inuyasha, farebbe il cosplay del personaggio...come ad halloween o carnevale, solo con personaggi di film, libri, anime e manga etc etc...
Ah, un'altra cosa...Eiji e Keiichi si chiamano coi propri cognomi...rispettivamente Nishimura e Higurashi.

Parlando d'altro, il flashback iniziale? Come vi è sembrato? La madre che malattia avrà?
Mmmmh...se faccio così metto solo curiosità ma ora tocca all'altra mia storia quindi dovrete aspettare :P
Non ho altro da dire, spero che il capitolo vi sia piaciuto...
Alla prossimaaa
Bye bye <333
   
 
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