Videogiochi > Life Is Strange
Segui la storia  |       
Autore: LucyaM    25/07/2016    1 recensioni
Ho tra le mani la cosa più potente del mondo e non ho potuto fare niente, perché mai avere un dono per non poterlo poi utilizzare?
Ho provato a stilare un racconto dopo uno dei finali della storia (per essere specifici il primo). Max scopre che non è ancora finita e che il suo diario ha un grande dono.
Tratto dal testo:
Scoppio all'improvviso in lacrime, il dolore mi divora sempre di più fino a farmi singhiozzare come una neonata. Rannicchiata su quel letto, circondata tra le foto, mi sono ritrovata a piangere nel bel mezzo della mia passione più grande, tra le vecchie polaroid che il più principiante dei fotografi mai si prefigge di rovinare.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chloe Price, Max Caulfield, Rachel Amber, Un po' tutti, Warren Graham
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’effetto farfalla continua a giocarmi brutti scherzi. Eppure con quel tocco di blu, non c’è stata mai bara più bella. È Chloe che mi sta parlando, me lo sento.
Battito di ali. È la scelta giusta.
Battito di ali. Ne è valsa la pena di morire.

La farfalla si alza in volo, sotto gli occhi di tutti. Alla mia sinistra Joyce non fa che avere spasmi e crisi di pianto, David non ha detto alcuna parola. Sulla destra c’è un Warren incredulo, cascato dalle nuvole. Ogni tanto avverto il suo sguardo cadere su di me, lo scorgo ma non mi muovo. Lì dietro l’albero c’è Frank con Pompideau, in fondo loro non sono mai stati nostri nemici. Sono davvero molto felice che siano qui, d’altronde non ne hanno poi passate delle belle.

Il prete continua a parlare, ma ho l’impressione che nessuno lo stia ascoltando con troppa attenzione. Voglio andare via e la verità è che non dovrei essere qui.

“Mi hai regalato la settimana migliore della mia vita, mi hai fatto ridere, mi hai salvata, dopo così tanti anni!”. E no Chloe: sei tu ad aver salvato me e la cosa che più di tutte mi tormenta è che sei morta senza portare con te alcun ricordo di noi. Sono stata una pessima amica, una codarda. Non ti ho chiamata nemmeno al mio arrivo alla Blackwell, insomma, si può fuggire anche quando si ritorna? Sono brava a scappare, e lo dimostrano le volte in cui ho manipolato il tempo. Ne ero la regina, la padrona.
Ho tra le mani la cosa più potente del mondo e non ho potuto fare niente, perché mai avere un dono per non poterlo poi utilizzare?

La farfalla è tornata, è ormai ora di andare.
 

Questi due giorni in dormitorio sono stati lentissimi. Sono rimasta chiusa in stanza per quasi tutto il tempo –ogni tanto la natura chiama e la doccia è all’ordine del giorno-.
I miei genitori sono preoccupati e non fanno che invitarmi a tornare per qualche tempo a Seattle. Sono davvero premurosi, e al momento sono anche gli unici a sapere quanto tenessi a Chloe. Da quando morì il padre, le nostre famiglie un po’ si separarono e di certo non ha agevolato la proposta di lavoro che mio padre ha ricevuto con tanto di trasloco.

Non ce l’ho per nulla con i miei genitori, più volte mi hanno chiesto quanto fosse importante per me restare, sottolineando che non ci fossero problemi a continuare la nostra vita ad Arcadia Bay. Ma mio padre era così entusiasta, e nell’effettivo non c’erano motivi così forti che mi spingessero a non partire. Chloe era cambiata dopo la morte di William, aveva perso la serenità preziosa che avvolgeva l’intera casa Price. Erano così belli e felici e così uniti. Stare con loro mi procurava gioia e calore, mi sentivo davvero come una seconda figlia.
E mi ritrovo di nuovo davanti la scelta di cambiare città per un po’.
 
Il fatto che nessuno bussi alla mia porta è interessante, mi fa riflettere molto sul fatto che sia sempre stata una ragazza solitaria e troppo timida per cercare dei nuovi amici. Qui un po’ tutti fanno a gara per entrare nel Vortex Club, un gruppo di amici in cerca di popolarità e amanti di feste e abbeveraggi. Non li giudico, ma di certo è una cerchia che non fa al caso mio. Se ci ripenso, l’unica persona che mi ha fatto sentire più serena e me stessa è proprio Warren. Incontrarci in giro per il Campus e salutarci come se ci fossimo conosciuti da così poco è assolutamente strange.
In quella settimana “infernale” il suo aiuto è stato davvero prezioso, e non posso nemmeno sognare di ringraziarlo. E pensare che mi sono anche sentita di baciarlo, ma chiaramente -e forse per fortuna- lui non lo ricorderà mai.

Il fatto che nessuno bussi alla mia porta, in fin dei conti, mi rende serena. La verità è che non vorrei vedere nessuno se non di nuovo Chloe.
 
Mio padre è arrivato, pronto per riportarmi alla base. C’è anche la mamma con lui, forse temeva che mio padre si sarebbe addormentato durante il viaggio –si, ha bisogno di qualcuno che gli parli mentre guida in lungo e largo- ma mi piace credere che siano una coppia affiatata. Raggruppo le mie cose con la speranza di non aver dimenticato nulla.

Camminando per la Blackwell si sentono ancora le voci su Mark Jefferson e i Prescott. Quel messaggio di Nathan che udii in auto mi fa sentire compressa e stralunata. Mentre ero lì a terra, durante il fattaccio era davvero sconvolto, non voleva di certo ucciderla ma la sua condotta, in quel periodo, era pericolosa. Jefferson ha studiato i punti deboli di Nathan Prescott in tutto e per tutto e alla fine, hanno fallito entrambi. Ho talmente le “realtà” confuse che non ricordo nemmeno se Mr. Jefferson mi abbia più rapito o meno.
No Max, in questa realtà non ti è stato fatto nulla, non far preoccupare i tuoi.
 
Di certo non sono tranquilli a sapere di avermi mandato in una scuola piena di depravati. Tra l’altro avevo scelto la Balckwell proprio per il tanto amato Mark, ma il prestigio non era di certo calato. Sentivo di dover continuare, non potevo rinunciare alla mia vita ad Arcadia.

Troppe borse mi fanno un po’ impazzire, e l’attrezzatura da fotografa merita il migliore dei trattamenti. Provo a far strisciare il mio trolley dalle ruote un po’ consumate stando attenta al mio prezioso zaino di 2000$ visto e considerato il contenuto. Uscita dal dormitorio femminile becco Warren che subito si mobilita ad aiutarmi.
Non so perché non abbia proliferato parola, ma qualcosa mi dice che è molto meglio così, ha agito bene.
“Grazie mille Warren”, non posso fare a meno di dire dopo il suo aiuto.
“Nessun problema, Mr. Graham al suo servizio, milady”.
È sempre stato buffo, è riuscito a farmi ridere.
“Starai via per molto?” continua lui rompendo la mia risatina un po’ stupida e sforzata.
“Non credo, mi piacerebbe continuare a studiare qui. Abbiamo anche un film in sospeso noi due, o sbaglio?”. Nel momento in cui ho pronunciato quelle parole -e non so nemmeno io perché l’abbia fatto- ho seriamente sperato di non aver di nuovo confuso le realtà. Non potevo proprio fare a meno di continuare a viaggiare indietro nel tempo.
“Uhm..”. Okay, la sua risposta non è per nulla confortante. Più che rimangiare le parole rimedio con un “Starò via solo per qualche giorno! L’anno scolastico è appena cominciato, non posso mica fuggire al primo obstacle”.
“Allora penserò a un bel film da vedere. Magari riusciamo un po’ a rimuovere quel broncio che ti tormenta dal funerale…”
Già, come dimenticare la morte del tuo migliore amico?
“Sei gentile Warren”, concludo, e insieme vediamo arrivare la polizia pronta ripristinare l’utilizzo del bagno che era ormai ornato da scotch di qualsiasi colore.
“Il luogo più elegante in cui morire” sussurrarono dei poliziotti, e un’ala di tristezza scese nuovamente sulla Blackwell.
 
“Tu che farai, Warren?”
“Credo che trascorrerò del tempo in casa e magari potrei dare una mano a Joyce al Two Whales”
In fin dei conti ad Arcadia Bay si conoscevano tutti, ero io quella ad essere scappata- all’inizio si pensava anche di Rachel Amber-.
“Qualcuno te ne renderà merito, sei davvero una brava persona” dissi un po’ imbarazzata e il clackson inconfondibile di mio padre si fece sentire. Si lascia di nuovo Arcadia Bay, ma stavolta non scappo.
 
Il viaggio è stato piacevole, i miei sono bravi a non farti pesare nulla. Mi hanno parlato della loro routine a Seattle e dei nostri nuovi vicini. Le tristi notizie di Arcadia Bay erano giunte anche lì, e la premura di mia madre si riversava sulla preoccupazione per la perdita di una figlia così giovane come Rachel.

Il mio potere poteva aiutarci a salvarla, era questo che pensavamo sempre io e Chloe. E dopo averla abbandonata, nella tristezza più totale, glielo dovevo. Ora che ci penso, almeno Chloe è morta con la speranza che Rachel fosse ancora viva, ma io e Frank ci siamo mobilitati a far scavare la discarica per riavere il suo cadavere.
Ripensai alle parole di quei poliziotti. Tra discariche e bagni, non hanno avuto alcuna dignità le due ragazze, in effetti.
 
Ritornata a casa e la mia stanza era vuota come quella che avevo lasciato in dormitorio. Non ci volle molto a mettere di nuovo i piedi sulla terra e capire che non la vivevo mica più quella cameretta. Certo, sarebbe anche inutile cercare di ripristinare qualcosa che mi ricordasse di essere nel mio regno dal momento che l’avrei lasciato nel giro di poco tempo. Non mi resta che prendere il mio diario.
 
Ho scavato almeno tre borse e non riesco a trovarlo da nessuna parte. Non posso averlo perso, deve essere rimasto alla Blackwell, o almeno spero. Mi tormento un po’. Potrei chiedere a Kate di rovistare in camera mia, non credo sbircerebbe in fin dei conti. Ma il punto non è il leggerlo o meno, dentro ci sono tutte le mie foto e i miei ricordi. E i pensieri che la mia mente sta formulando ora, non saranno più così vividi.
Potrei prendere un quadernetto e scrivere qualcosa, ma osservando la mia attrezzatura da fotografia buttata lì sul letto, la voglia di scattare è sopraggiunta in men che non si dica.

Mi sembra ieri che stavo ad utilizzare la camera di William. Chloe me l’aveva regalata senza troppa preoccupazione, continuava a fidarsi di me, il che mi ha reso felice.
Il giardino della casa nuova era abbastanza grande e molto grazioso. Mia madre è stata molto brava a decorarlo. Diceva sempre che per i miei 18 anni avrebbe voluto organizzare una piccola festicciola lì, con amici e parenti, ma i piani per me sono stati altri e il destino ha assolutamente preso una piega diversa.
Vibrazione: SMS

[Lisa è in buone mani ma l’ho dovuta portare con me. Il preside ha sospeso le lezioni per una settimana e sono tornata anche io a casa. Pregherò per te, Joyce mi ha detto che eravate amiche. Ti saluto, Kate]

Sì, Lisa era assolutamente in buone mani. Kate non sa nulla dei brutti momenti vissuti, e magari non potrà nemmeno sapere che per me è una persona meravigliosa. Il mio potere mi ha permesso di esplorare di più le persone senza che queste se ne possano rendere conto, ora che ci penso. Ma non sarà di certo una spirale su uno schermo in alto a sinistra a impedirmi di vivere al meglio la socialità e l’amicizia con gli altri.

Il confronto con Joyce è stato molto duro, quasi come se covasse la rabbia iniziale della figlia. Mi ha dato delle foto e insieme abbiamo un po’ risfoderato i vecchi ricordi che ci legavano a lei e William. Ma Joyce la voglio ricordare come quella prima volta dopo 5 anni al Two Whales Diner, quando mi rivide con gli occhi colmi di speranza dal momento che, a detta sua, avrei potuto essere la svolta di cui Chloe aveva bisogno. Joyce credeva in me anche più di Rachel, ne sono sicura. Eppure non l’ho salvata.

David mi conosceva di vista a scuola, ma ho potuto constatare solo dopo il funerale che fosse un’anima completamente buona. La “nuova” Chloe l’avrebbe adorato e sono sicura che il loro rapporto si sarebbe in futuro rinforzato. Ma non ci sarà nulla in questa realtà. In questa è tutto completamente svanito.

Si può vivere di ricordi di qualcosa che solo tu hai vissuto ma che sostanzialmente non è mai esistito?
Di certo si può credere nei mondi paralleli.

A cena non sono riuscita a mangiare molto con grande dispiacere di mia madre che essendo strafelice di avermi a casa aveva dedicato molto tempo alla cucina. Il pensiero di Chloe che si è sacrificata non faceva che stritolarmi il cervello –non volevo credere di averlo scelto io.

Come al solito, prima di dormire mi son messa a risfogliare delle vecchie foto che insieme ai miei ho risistemato e riorganizzato. Il desiderio di fare un tuffo nel passato- e fino a prova contraria con un po’ di presunzione sottolineo che io potevo- era così forte, ma dopo aver visto quel tornando non potevo ricominciare tutto da capo.

In realtà qualsiasi contesto mi faceva notare che il destino di Chloe fosse proprio quello di morire per ristabilire la quiete, ma un modo non poteva non esserci.
Forse è proprio questo che mi frega. Il fatto che posso ancora fare qualcosa, il fatto che ci sia la consapevolezza che appena mi riprendo e ci penso, posso trovare una soluzione e ricreare una realtà in cui Chloe è viva. È stata una donna coraggiosa.





Salve a tutti, io sono Lu e questa è la mia prima fan fiction su un gioco che ho amato e che mi ha accompagnato per un intero anno. So di non essere riuscita a rendere giustizia ad una storia che è già da sè meravigliosa, ma il desiderio di vivere ancora la "strange life" di Max Caulfield mi ha portato a cercare di produrre un seguito che ho voluto condividere. Sono pronta alle critiche e i consigli, l'obiettivo della mia pubblicazione è senz'altro quello di migliorare il modo in cui scrivo, ancora troppo immaturo. Vi saluto e grazie mille per il tempo rubato nella lettura di un mio lavoro.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Life Is Strange / Vai alla pagina dell'autore: LucyaM