Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: Emmastory    26/07/2016    3 recensioni
L'esistenza del regno di Aveiron continua, e Rain, nostra eroina in questo racconto, si impegna a mantenere il sorriso e la positività nonostante tutto quello che è costretta a vivere e sopportare. Fame, miseria e povertà dilaniano l'anima degli abitanti come belve feroci, e lei, addolorata per la perdita del suo tanto amato Stefan, ora scomparso per mano ignota, agisce come può per ritrovarlo e affrontare, con il suo aiuto, la minaccia dei Ladri, esseri ignobili che da tempo popolano il regno seminando terrore nei cuori della gente. Fiduciosa, è convinta dell'esistenza di un barlume di luce alla fine del tunnel che rappresenta la sua tormentata vita, in cui felicità e dolore danzano allo stesso e concitato ritmo. (Seguito di "Le cronache di Aveiron: Dimenticati)
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di Aveiron'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le-cronache-di-Aveiron-II-mod
 
 
Capitolo III

Sangue fraterno

Drake. Un nome che da ormai tre giorni continua a ronzarmi in testa come mille piccole e fastidiose mosche, e che ad essere sincera, non mi piace affatto. A quanto sembra, ha agito da corriere per farmi avere in tempo le lettere di Stefan, e proprio oggi, sono pronta a iniziare il mio viaggio verso il luogo in cui vive. Ora come ora, sono impegnata a camminare per raggiungere casa di Basil e Samira, che alcuni giorni fa hanno promesso di accompagnarmi. Abbracciandoli, non ho potuto fare a meno di ringraziarli, e finalmente, quello odierno è il giorno designato per partire alla ricerca del mio amato. Con lo sguardo alto e dritto in avanti, cammino senza sosta, con i caldi raggi del sole di fine inverno che mi inondano il viso. Quasi per istinto, mi fermo. Sono arrivata. Respirando a fondo, mi faccio coraggio, e bussando alla porta, li vedo. I miei amici. Proprio come me, hanno in spalla uno zaino pieno di oggetti utili, fra cui una mappa e un’affidabile bussola. “Sei pronta?” mi chiede Basil, con un sorriso stampato in volto. “Pronta.” Rispondo, con aria seria. “Allora andiamo.” Ci incalza Samira, ansiosa di iniziare questo nuovo cammino al mio fianco. Io e lei siamo amiche da ormai lungo tempo, e a costo di sembrare orribilmente ripetitiva, le ripeto ogni giorno che le voglio un gran bene. In fin dei conti, data l’attuale situazione nell’intero regno, non sono mai sicura di poterla rivedere dopo averla salutata, poiché di questi tempi, le persone, provate dalla fame, dal freddo e dalle malattie, muoiono come deboli insetti strappati alla vita da predatori più forti e abili. Ad ogni modo, voglio restare positiva, e rimanendo concentrata sul mio percorso, non batto ciglio. So bene che non posso permettermi di distrarmi, e sono così sicura di me che i miei amici, arrancando, faticano a starmi dietro. Ora come ora, il mio cuore è gonfio di gioia e speranza, e nulla può spegnere il mio sorriso. “Sto arrivando.” Una frase che ripeto mentalmente al solo scopo di farmi coraggio, e che a quanto sembra, funziona alla perfezione. Camminiamo da quasi un’ora, e sono stanchissima, ma nonostante tutto, mi sento come investita da una forza tale da permettermi di scalare la più alta delle vette. Molti dicono che l’amore, assieme all’ingegno e alla fortuna, sia una forza capace di muovere l’intero mondo, proprio come ora fa con me. La mia determinazione è incrollabile, e la stanchezza non mi tange. Tutto questo è per Stefan. Una lunga ora passa, e improvvisamente, Basil si ferma. Stando alla mappa che ha disegnato, e dove ha indicato la posizione di ogni eventuale rifugio di fortuna abbandonato, la casa di Drake è proprio davanti a noi. Alzando lo sguardo, la vedo. Esternamente piccola, ma in migliori condizioni. del luogo dove io e Stefan, assieme al dottor Patrick e a quello schifoso verme strisciante chiamato Maddox, siamo abituati a vivere. La sola vista di quell’abitazione fa crescere in me una forse immotivata rabbia, e improvvisamente, sento di dover agire. È strano, forse incredibile, ma il cuore mi parla, dicendomi che il mio Stefan è qui. Avvicinandomi alla porta, faccio del mio meglio per tentare di calmarmi, e serrando i pugni, busso. Alcuni secondi svaniscono poi dalla mia vita, e la porta si apre. Di fronte a me c’è un ragazzo quasi identico a Stefan, eccezione fatta per il colore dei suoi capelli, di un biondo così chiaro da sfumare nell’oro. “Chi sei?” mi chiede, con aria alquanto seccata. “Siamo amici di Stefan, e siamo qui per lui.” Risponde Basil, guardando il ragazzo negli occhi e facendo le mie veci. “Non conosco nessun con quel nome.” Continua questo, riuscendo seppur inconsapevolmente ad adirarmi. “Sciocchezze. Sappiamo che è qui. Ora facci passare. Replico, inviperita e animata dal desiderio di rivedere colui che amo e so di amare. Con quelle parole, mi faccio strada fin dentro casa, e i miei amici, preoccupati almeno tanto quanto me, mi seguono. Ferma al centro di un lungo corridoio, drizzo le orecchie, e improvvisamente, un suono, vagamente simile ad un lamento di dolore, mi fa scattare come una molla. Incredibilmente, quella stessa voce chiama il mio nome, e seguendola, raggiungo una stanza grande e accogliente. Facendo saettare lo sguardo in ogni possibile direzione, lo vedo. Solo, ferito e sofferente. È il mio Stefan, che sdraiato in un comodo letto, chiama il mio nome con un filo di voce. Intanto, Basil e Samira mi hanno raggiunta, ed entrambi, attoniti, non fanno che guardare il loro amico quasi privo di sensi. “Rain…” biascica, non avendo desiderio dissimile dall’avermi accanto. “Stefan! Mio Dio, cosa ti hanno fatto?” “Sono stati… i Ladri… ma starò bene, te lo prometto. Adesso va con loro, e lasciami dormire. Dice, trovando sempre maggiori difficolta nel respirare. “Non se ne parla! Tu hai protetto me dalla Leader, io proteggerò te dai Ladri, capito?” risposi, parlando in tono serio ma con voce dolce e rassicurante, come mia madre era solita fare con me quando non ero che una bambina. Seduta al suo fianco, continuavo a parlargli, le sue ferite erano lievi, ma pur sapendolo, ero preoccupata. Con estrema lentezza, la notte scese, e i miei amici tentarono in tutti i modi di convincermi a tornare indietro. “Io resterò qui. Ora andate.” Dissi, apparendo perfino più seria e decisa di prima. “Ma Rain…” soffiò Samira, nel mero e purtroppo vano tentativo di farmi cambiare idea. “Ho detto andate!” gridai, lasciandomi trasportare da un’emozione negativa quanto la rabbia, che continuando a crescere in me, aveva finalmente trovato il modo di uscire dal mio corpo. Colpiti e spaventati dalla mia reazione, i miei amici obbedirono, e lasciandomi sola in compagnia di Stefan, iniziarono il viaggio di ritorno verso casa. “Non cambierai mai, vero?” mi disse lui, ridacchiando e tossendo. “Mai.” Risposi, non potendo evitare di sorridere a mia volta. Ad ogni modo, passai quella notte a prendermi cura del mio amato, facendo quanto fosse in mio potere per aiutarlo. Cambiavo le garze che coprivano le sue ferite a intervalli regolari, gli asciugavo la fronte dai sudori notturni, gli portavo nuove coperte qualora le richiedesse, e lo baciavo, sapendo di amarlo con tutta me stessa. Ovvio era che fra le mie mansioni di infermiera novella si annoverasse il parlare a quello che ora consideravo mio paziente, che ascoltandomi, non proferiva parola, salvo poi ridere del mio essere così testarda e infantile. Sedendomi su uno sgabello trovato in un’altra stanza, continuai a vegliare su Stefan per ore intere, e poco prima di arrendermi lasciandomi vincere dalla stanchezza, concentrai il mio pensiero su Drake. Stando alle parole di Basil, lui e Stefan erano fratelli, e malgrado mi avesse palesemente mentito al mio arrivo a casa sua, non mi sentivo di odiarlo, condannarlo o fargliene una colpa, proprio perché fra loro scorreva sangue fraterno.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: Emmastory