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Autore: vitalyleto261271    27/07/2016    1 recensioni
Fu quella notte a cambiare la vita di Denise, piano piano tutte le cose che vedeva nei film dell'orrore le se presentavano come reali.
Lontana da casa e dagli affetti rimasti, stava cercando di ricomiciare a vivere e a cambiare la sua vita, ma nemmeno lei sapeva quanto sarebbe cambiata una volta giunta a Londra.
Mi hanno sempre detto che il modo migliore di superare una delusione è il metodo "chiodo schiaccia chiodo", e devo dire che nella mia vivace adolescenza di chiodi ne ho schiacciati abbastanza, forse perché non mi sono mai innamorata veramente.
Dicono che quando t'innamori provi sensazioni contrastanti tra cuore e cervello.
Lo stomaco è pieno di farfalle; una voragine si apre nel petto quando vieni lasciato; i continui litigi; il bello di far pace; gelosia, possessività e tante altre cose.
Ma io queste cose non le ho mai provate... Forse non sono normale, o forse lo sono troppo.
Ma adesso la mia domanda è un'altra: se il metodo C.S.C. funziona in amore, ci sarà un metodo per dimenticare una persona cara che ti ha lasciato per sempre?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando Sebastian, Raven e Blake uscirono dal pub ci aprirono lo sportello e ci fecero salire in macchina, proprio come mi aspettavo, da veri gentiluomini. Erano perfetti, ricchi, intelligenti, bellissimi e galanti. Ci portarono in un parco non lontano da lì, che era aperto anche di notte. Era bellissimo. Poggiammo i plaid sull'erba per sederci, Damian si allontanò dal gruppo e rivolgendomi a Raven e Blake chiesi: "Scusate, ma è sempre così asociale quel tipo?" "Ah, sì. E' sempre così, ma stasera ha dato il peggio di sé -rispose Blake- ma cerca di capire, ha perso la sua famiglia durante un alluvione in Romania e poi ha avuto un incidente in Italia dove è morta la sua ragazza, che aspettava un bambino. Ed è morto, cioè... Insomma, si sente morto anche lui. Ecco perché è così. Nulla di personale, penso. A meno che... Hey Raven, sai altro su Damian?" "Niente di più di quello che sai tu, -rispose Raven- forse Sebastian, è lui che lo ha conosciuto prima di noi." Ero dispiaciuta, ma pensai che anche io avevo perso la persona che amavo di più al mondo, e non mi comportavo così. "Comunque sia... Io che c'entro? Va bene, lasciamo stare. Facciamoci un giro in questo fantastico parco; sicuramente non avrò più occasione di vederlo di notte." "Ottima idea, -disse Raven- tanto se ci allontaniamo, quei due nemmeno se ne accorgono." indicando Sebastian e Donna, che si stavano contorcendo in mezzo all'erba. Girammo per un po' il parco, fermandoci al centro, dove c'era una fontana zampillante, e solo un lampione ad illuminarla. Il resto del parco era tutto buio o in penombra, "Fantastico questo parco! Chissà se ci sono gli scoiattoli, mi piacerebbe tanto vederli. Certo che qui di notte da sola non ci verrei mai." Pensai a quello che avevo visto il pomeriggio al parco vicino scuola e lo raccontai ai ragazzi. Loro quasi in coro dissero "Nella notte qui girano tante volpi. Ecco perché non ci sono scoiattoli, ne ho vista una poco fa." Perplessa risposi: "Di sicuro quelli che ho visto oggi pomeriggio non sono stati uccisi da una volpe. Se fossero stati una volpe o qualsiasi altro animale non sarebbero rimasti resti, loro erano sviscerati. Va bene, parliamo d'altro. Cosa fate nella vita? Cioè, lavorate?" Ed un'altra volta, in coro, Raven e Blake risposero: "Ah sì, lavoriamo per Seb. Tutti e tre, compreso il novizio... Cioè, Damian. Siamo degli scopritori di talenti; li cerchiamo e... A proposito, si è fatto tardi e dobbiamo andare, Raven ed io domani partiamo per la Francia, per fare delle ricerche." ecco perché tanti soldi. "E che genere di talenti?" ma proprio mentre cercavano di rispondere si avvicinò Damian, "Hey, tra un po' dobbiamo rientrare. E' tardi, dobbiamo rientrare e dobbiamo attraversare la città per accompagnare lei e la SUA amica." disse indicandomi con la testa e si incamminò a passo deciso verso Sebastian e Donna. Provai a stargli dietro, per parlargli... Insomma, mi stava un po' antipatico, ma volevo conoscerlo e fargli cambiare idea. "Damian, ascolta. Volevo scusarmi per prima, sono stata un po' sgarbata. No, non è affatto vero! Tu lo sei stato, ed io mi sono difesa. E potresti anche degnarti di scusare." Si fermò e si girò di scatto; e scoprì gli occhi dai capelli arruffati. Caspita, aveva gli occhi color mercurio, e le pupille piccole. Non era perfetto nei lineamenti, ma aveva lo stesso magnetismo dei suoi amici. Si avvicinò al mio viso fissandomi negli occhi, ero stordita. E disse: "Va bene così? Ti sto guardando. Vuoi che ti chieda scusa? Non ne ho voglia. Credi che solo per il fatto che tu sia bella e quei due ti sbavino addosso... Hai capito male, io non sono come loro, non lo sarò mai. E stai attenta, anzi, ti consiglio di... Ah, ma sai che me ne importa? Lasciami stare. E adesso che fai? Hey, ascolta, mi dispiace. Non volevo farti piangere, scusa. Cazzo, vuoi farmi passare dalla parte del torto?" Era rabbia la mia, rabbia che usciva dagli occhi, e mentre asciugavo le lacrime gli dissi "Non sto piangendo, anch'io ho sofferto, ma non tratto male chiunque mi capiti a tiro. E non conto solo per la bellezza, sono anche colta, intelligente e anche ben educata! E tu? Sei solo tempo perso." Notai che il suo viso aveva cambiato espressione, e rispose "Odio vedere piangere qualcuno. Okay è vero, sono tempo perso, oppure perso da tempo. Farò in modo di non uscire più con loro quando ci sarai tu, così non ti sentirai più trascurata. Sembrava ironico, ma non lo era. Anzi, aveva cambiato il tono della voce, adesso era più bassa e profonda. Raven e Blake si guardarono tutta la scena, quasi divertiti. Ma quando videro le lacrime intervennero. "Hey, lo sai che con le donne ci vuole tatto? Sennò diventano ciniche e insensibili. E il cinismo indurisce. Falla finita e scusati. Lui si scusò e si girò, riprendendo a camminare. Avevo sentito uno strano odore venire dalla sua bocca, un misto tra ferro e menta; ma mi sfuggiva cosa mi ricordasse. Arrivammo da Sebastian e Donna, che dall'aspetto spettinato e sbavato di entrambi sembrava avessero consumato il più focoso degli amplessi. "Hey, è tardi -disse Damian- si sta facendo giorno. Ci sbrighiamo a rientrare o volete prendere il sole?" Rientrammo all'automobile mentre Damian si diresse da solo verso casa nostra, senza sapere l'indirizzo. E in meno di dieci minuti eravamo arrivati. Scesero dalla macchina per salutarci, Sebastian diede un bacio che stordì donna, poi risalì in auto insieme agli altri, dalla quale Damian fece solo un cenno con la mano. Entrammo in casa e trovammo Eloise addormentata sul divano, facendo attenzione a non fare rumore ci salutammo e ci dirigemmo nelle nostre camere. Pensai che se non fosse stato per Damian la serata sarebbe stata perfetta. E non riuscivo a capire cosa mi attraesse di lui. La tequila, ecco cos'è che rende le persone più interessanti. Basta così, se lo rivedrò non me lo filerò di striscio. Mi misi a dormire.
   
 
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