Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Indelible93    24/04/2009    8 recensioni
Il tempo di crescere è ormai giunto. L'amnesia è un grande vuoto che, Kagome Higurashi, energica ragazza diciassettenne, desidera colmare. Il ricordo sbiadito di una ragazzo dai capelli argentei che la salva dalla minaccia di un demone malvagio la tormenta ormai da anni. Il fratello, Miroku, donnaiolo ormai diaciannovenne, sembra anch'egli non essere del tutto immune al dolore che affligge la ragazza. Le giornate sembrano scorrere placidamente per la nostra Kagome, ma un nuovo incontro potrebbe stravolgere totalmente la sua esistenza e portarla a porsi tante domande. E sarà lei, con il suo intuito e la sua tenacia, a tentare di far luce sui suoi ricordi e a dare un volto al suo misterioso protettore.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1° C A P I T O L O


Miroku le passò un braccio attorno alla vita e la guidò con fare protettivo tra la folla di studenti che si era accampata al di fuori delle mura studentesche. Lei gli lanciò un' occhiata di rimprovero.
- Avresti potuto evitare di correre così veloce. Qualche giorno finiremo per ammazzarci. -
Il giovane si accigliò. - Se non ti fidi della mia guida vai a piedi. -
Kagome evitò accuratamente di non lasciarsi andare ad una delle sue sfuriate e puntò lo sguardo di fronte a sè, osservando con noncuranza il portone che li avrebbe condotti alle loro aule. 
I sopralluoghi dei ragazzi si concentravano sul cortile scolastico, un luogo dove la natura tentava faticosamente di riconquistare il proprio spazio tra l’asfalto e il cemento. 
La scuola si affacciava su una strada trafficata, ed era posta in una zona che fungeva da barriera boschifera contro rumore e inquinamento. L' ombra era scarsa. L'unico luogo da cui era possibile trarre un minimo beneficio, durante le afose giornate estive, erano le fronde di alcuni alberi, lì piantati per abbellire gli esterni e garantire un piacevole spazio ricreativo. 
Da poco erano sorte anche delle piccole aiuole, che accompagnavano gli studenti alla scalinata principale.
La giovane sospirò, fossilizzando la sua attenzione sul cielo ingrigito. Le nuvole dense e opache sembravano prevedere l'arrivo della pioggia. Una folata di vento la fece tremare. L'aria era fredda, pungente sul viso e, soprattutto sulle mani, che Kagome aveva rifugiato nelle tasche della sua giacca. Chinò il capo, nascondendo il viso sotto la sciarpa che la riparava fin sopra le labbra secche e tremò ancora una volta. Miroku borbottò qualcosa di incomprensibilie, stringendola a sè con un gesto brusco. Era furioso. 
I capelli scuri erano legati impeccabilmente in un codino, che il vento sembrò non scalfire minimamente con le sue folate invernali, mentre gli occhi, il cui colore era richiamato dai pochi raggi solari che gli illuminavano il volto, apparivano ancor più belli. Lucenti, accesi di un bagliore vigile e del colore del cielo. Un sorriso malizioso gli incurvò di colpo le labbra e gli occhi si accesero improvvisamente di un vivido chiarore. La rabbia venne spazzata via come polvere.
Kagome lo fissò un ultimo istante, stupita, osservando con interesse il suo broncio laciar posto ad un sorriso. Non potè non seguire quello sguardo tanto luminoso che raramente incorniciava il suo bel viso. Quando voltò il capo, incontrò la figura alta e slanciata di una delle sue più care amiche. Il suo nome era Sango. Tornò a fissare confusa il fratello. Che anche quel pervertito di Miroku avesse finalmente capito cosa volesse dire la parola amore?
Infondo non stava a lei dirlo, ma doveva ammettere che, quando c'era Sango nei paraggi, Miroku cambiava radicalmente espressione.
Kagome si sfilò delicatamente dalla sua stretta e gli accarezzò una guancia per attirare la sua attenzione. 
- Va da lei. - 
La sua voce si ammorbidì.
Lui annuì. - Vado, ma non ti garantisco di tornare vivo. -
Rise. - Bada bene a non allungare le tua zampacce su di lei. -
Miroku sbuffò, sospirando profondamente, per poi munirsi di una buona dose di ossigeno e coraggio. - Tenterò.-  aggiunse, stringendosi nelle spalle.
Kagome gli lanciò un occhiataccia e, scuotendo energicamente il capo, incrociò nervosamente le braccia al petto. Quel Miroku era senza speranza. Ma era sicuro che quel maniaco fosse suo fratello?
- Scherzavo.- farfugliò
- Scherza finchè vuoi, tanto la faccia è la tua, fratellino. -
Miroku soffocò a stento una risata isterica, poggiando una mano incerta sulle spalle di Sango. Quando la ragazza si voltò dubbiosa, lui le concesse un sorriso smagliante.
La campanella suonò in quell' istante. Gli studenti si mossero vorticosamente verso il pavimento roccioso. 
Kagome distolse lo sguardo dalla coppia e pregò mentalmente di non fare una delle sue figuracce, capitolando a terra come un sacco di patate. Tentò quindi di non finire inghiottita dalla folla di studenti, poggiando la schiena al muro. 
Si guardò attorno, cercando di scorgere almeno un volto amico. 
Continuò la sua ricerca e, proprio quando si era arresa e stava anch'ella per mischiarsi agli studenti, incrociò uno sguardo. 
Quegli occhi la immobilizzarono. 
Le gambe si ancorarono al pavimento e le labbra si socchiusero delicatamente. 
Perchè quel ragazzo la fissava a quel modo? 
Senza che se ne accorgesse le sue gambe si mossero lentamente, alla ricerca di una risposta che il suo corpo sembrava reclamare avidamente. Un passo, poi due, poi tre. 
Ma che diavolo stava facendo? 
Strinse con forza i pugni lungo i fianchi, senza distogliere lo sguardo da quel volto sconosciuto, che la fissava intensamente da lontano. 
Io ti proteggerò. Una fitta di dolore alla testa la fece accasciare a terra. 
Con una mano si sostenne sul pavimento, con l'altra trattene il capo dolente. 
Una mano si mosse verso di lei e venne in suo aiuto. - Stai bene? -
Miroku la fissava addolorato, anche se non era la prima volta che la vedeva reagire a quel modo. 
- Quell'essere.. lo hai sognato anche stanotte, non è così? - le domandò di punto in bianco, irrigidendosi visibilmente.
Lei annuì debolmente, tentando di alzarsi con le forti braccia di Miroku, che erano già pronte a sorreggerla. 
- Ha detto che mi proteggerà.- 
Proteggerla da chi? Kagome fissò il pavimento con sguardo perso e vuoto. 
Sentiva le forze venir meno e le gambi molli. 
Era stanca di continuare a sforzare a quel modo la memoria. 
Aveva tremendamente bisogno di qualcuno che fosse sinceramente in grado di rispondere ai suoi interrogativi. Ma esisteva realmente quel qualcuno in grado di far luce sugli angoli bui e dimenticati del suo passato?
Miroku si rabbuiò all'istante. 
- Ti.. ti ha detto così? - farfugliò, sfuggendo al suo sguardo per riversarlo tra gli studenti.
- Sì, ma non ricordo bene il suo volto. Aveva dei lunghi capelli argentei e due occhi color ambra.-
- Ricordi altro, Kagome? -
Kagome scosse il capo malinconicamente. - Miroku, tu credi che quel sogno fosse.. un ricordo? - 
La sua voce si spense in un sussurro. 
Miroku non rispose. Si limitò semplicemente ad abbracciarla calorosamente, accarezzandole i lunghi capelli corvini.

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Indelible93