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Autore: Justice Gundam    28/07/2016    3 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
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Pokemon: A World Reborn
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 29 - Lungo la strada ferrata
 
 
In breve tempo, la notizia di una fuga di massa di internati dalla clinica psichiatrica del Dr. Connal aveva fatto il giro del quartiere Lapislazuli. Gli attendenti del famigerato psichiatra non avevano perso tempo a dare l'annuncio di ciò che era successo, svegliando mezzo quartiere, e stavano già cercando di dare l'allarme anche nelle zone limitrofe. Il Dr. Connal stava facendo tutto il possibile per tagliare a Vera e ai suoi compagni ogni via di fuga.
 
Ma questo era stato calcolato. Le sorelle maggiori di Charlotte, Saphira e Laura, conoscevano fin troppo bene il Dr. Connal, e immaginavano già quale sarebbe stata la sua prossima mossa. Quello che dovevano fare in quel momento, era muoversi per fare sì che le sue trame fallissero, e avevano entrambe già un'idea di cosa fare e dove andare.
 
Mentre si intrufolavano in un vicolo seminascosto in mezzo agli edifici grigi e fatiscenti del quartiere Lapislazuli, Laura e la sua Lilligant tenevano d'occhio l'espressione decisa e determinata di Saphira. Laura doveva ammettere che, per quanto volesse bene alle sue sorelle, a volte Saphira la spaventava un po'. C'era qualcosa nella sua espressione, quando si trattava di proteggere la sua famiglia, che dava a Laura l'impressione che la sua sorella maggiore sarebbe stata pronta a qualsiasi cosa. E in quel momento, con il Dr. Connal e il Team Meteora implicati in quella delicata situazione, era sicura che Saphira non avrebbe più avuto alcun freno inibitorio.
 
"Sorella..." disse Laura, mentre lei, Lilligant e Saphira cominciavano a scendere le scale di una stazione della metropolitana ormai in disuso. "Adesso... adesso che Charlotte e gli altri sono riusciti a fuggire, noi cosa dovremmo fare? Il... Il Dr. Connal non perderà tempo... cercherà di catturarli di nuovo... e il Team Meteora gli darà una mano..."
 
"Meglio. Così sistemeremo i conti una volta per tutte." affermò Saphira, senza neanche voltarsi verso la sorella di mezzo. Diede un'occhiata al tunnel della metropolitana, notando con piacere che le luci funzionavano ancora, anche se ad intermittenza. Il luogo era solitario ed inquietante, ma se non altro si poteva vedere a più di qualche metro davanti a sè. "Laura, sei sicura di volerlo fare? Ti informo che dovrai affrontare il buon dottore in persona, nella peggiore delle ipotesi. E nel momento in cui te lo trovassi davanti, non finiresti per farti prendere dal panico?"
 
"Lilli..." affermò Lilligant, annuendo in direzione di Laura, come per dire che Saphira aveva ragione. Laura cercò di reprimere un brivido, senza eccessivo successo, dal momento che la sorella maggiore riuscì comunque a vedere un'espressione di paura apparire sul suo volto...
 
Tuttavia, Laura cercò di mostrarsi coraggiosa. "Sì... sì, sorellona, io voglio dare una mano... e devo affrontare le mie paure!" affermò, cercando di mostrarsi quanto più sicura possibile. "So che... anche il Dr. Connal parteciperà alla caccia ai nostri compagni... ma qui non ha tutti gli strumenti che... che... poteva usare su di me... almeno... ehm... almeno questo mi dà un po' di vantaggio, no?"
 
"Va bene. Cerca solo di non strafare." disse Saphira, voltandosi verso Laura e mettendole una mano sulla spalla in modo da farle coraggio. "Noi siamo la spina dorsale della resistenza. Se dovessimo cedere allo sconforto, o farci sopraffare da quei maledetti, ogni speranza di ridare la libertà e la pace al nostro continente cadrebbe nel nulla."
 
"Lilligant..." rispose Lilligant. Lei e Laura fecero entrambe un cenno con la testa, consapevoli della loro importanza in quella lotta per la sopravvivenza stessa di Reborn... poi, le due sorelle e la loro Pokemon Erba proseguirono il loro cammino all'interno del tunnel della metropolitana, decise a fare tutto quello che era necessario per fermare la rappresaglia del Team Meteora...
 
 
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Il quartiere Lapislazuli, malgrado l'ora tarda, era in fermento. Gli uomini del Dr. Connal si erano già mobilitati, e stavano bloccando alcune delle strade principali, in modo da impedire a chiunque di passare inosservato. Lo psichiatra criminale era in piedi su un ponte che sovrastava un binario della strada ferrata, e stava guardando cupamente verso il basso, perdendosi per qualche tempo nei suoi pensieri.
 
"Sì, è probabile che passeranno di qui... Non è possibile che così tanti bambini e ragazzi passino inosservati a lungo, in ogni caso." affermò tra sè, sfregandosi il mento con una mano. Il suo Raichu, ancora un po' acciaccato per lo scontro che aveva sostenuto, era in piedi sulla ringhiera accanto al suo allenatore, e cercava come poteva di dare una mano alle ricerche.
 
"Raichu..." mormorò il Pokemon Elettro, avvicinandosi al suo allenatore. Anche se non si sentiva a suo agio con ciò che Connal stava facendo, riusciva ad avvertire il tormento che si agitava in lui, e voleva almeno cercare di fargli coraggio.
 
Il dottore mise da parte per un po' la sua espressione cupa e severa, e fece una carezza al suo Pokemon preferito. "Va tutto bene, Raichu. Ritroveremo quei fuggiaschi, e questa volta faremo in modo che non scappino più. Ho concesso loro troppa libertà, e adesso ne pago le conseguenze." affermò. Diede un'altra carezza sulla testa a Raichu, che si accoccol sulla sua mano come un gatto affettuoso. "Purtroppo, certe persone non sono in grado di comprendere che certe cose devono essere fatte per il loro bene. Io ho cercato di proteggere quei ragazzi, di curare le loro turbe psichiche in modo che potessero reinserirsi nella società, e sono ripagato con incomprensione ed ingratitudine. Ma in fondo, un po' me lo aspettavo."
 
"Dr. Connal!" esclamò all'improvviso uno dei suoi secondini, arivando accompagnato da uno Slowpoke. "Dr. Connal, abbiamo degli aggiornamenti. Sembra che... i fuggiaschi si stiano dirigendo verso i binari nord, in modo da raggiungere il cancello sotterraneo e sbucare nei pressi delle terre selvagge. Di lì a poco arriverebbero nella contea di Zirconia, dove noi non abbiamo più autorità."
 
"Hmm... immaginavo che una cosa del genere potesse accadere. Avete già dislocato delle pattuglie lungo quel binario, vero?" chiese il dottore.
 
Il suo subordinato rispose prontamente con un cenno affermativo della testa. "Sì, Dr. Connal... stiamo cercando di coprire tutte le strade che i fuggiaschi potrebbero prendere, ma... temiamo che non sarà sufficiente. Ha visto anche lei, dopotutto, di cosa sono capaci."
 
"Sì, lo so... per questo mi sono premurato di chiamare rinforzi." disse Connal. Uno squillo acuto, come il richiamo di un telefonino, richiamò la sua attenzione, e il medico fece cenno al suo subordinato di attendere mentre lui rispondeva. "Sì? Qui è il Dr. Sigmund Connal, parlate pure!"
 
Sullo schermo del comunicatore apparve un volto che il medico criminale conosceva bene - un volto scuro e crudele, con un occhio cibernetico che scintillava pericolosamente e i capelli neri ben pettinati. "Buonasera, dottore. Siamo venuti a conoscenza dell'imprevisto che si è verificato." disse il comandante Sirius del Team Meteora, sorridendo con espressione falsamente affabile. "E siamo disposti a venirle incontro, per il giusto prezzo si intende. Ma... ci dica, esattamente, come ha fatto la resistenza ad organizzare questa evasione?"
 
"Comandante Sirius, sono mortificato per quello che è successo." disse Connal. "Quei ragazzi di Hoenn... Vera Maple e i suoi compagni, per l'esattezza... si sono presentati nel mio istituto con l'apparente intenzione di discutere con alcuni dei miei pazienti. Evidentemente, hanno usato quella visita come occasione per sapere di più sul mio orfanotrofio e muoversi meglio nel momento in cui avessero compiuto il loro attacco. Hanno liberato gran parte dei miei pazienti, e adesso riteniamo che si stiano dirigendo verso il cancello sotterraneo, seguendo le linee della metropolitana."
 
"Certo... certo, lo comprendo. Vera Maple sta cominciando ad essere una spina nel fianco anche per noi." rispose Sirius, facendosi più serio. "Il suo arrivo a Reborn è stato un imprevisto, che ci sta dando più problemi di quanti avremmo immaginato. Ma non è il caso di farsi prendere dalla paura. Con le nostre forze combinate, potremo risolvere questo problema in maniera rapida e definitiva."
 
"La ringrazio, comandante Sirius." continuò Connal. "Le sarei molto grato se potesse cercare di bloccare la strada che le ho detto in precedenza. Sono convinto che quei marmocchi non potranno competere con lei in una battaglia di Pokemon."
 
"Se si tratta di allenatori di tutti i giorni, sicuramente sono in grado di affrontarli." affermò Sirius, continuando a mostrare il suo sinistro sorriso. "Ma mi sembra che lei dimentichi una cosa. Il piano è stato sicuramente architettato da Saphira, la leader della resistenza che già da tempo ci sta mettendo i bastoni tra le ruote. Ed è altamente probabile che in questo momento, mentre stiamo parlando, Saphira e la sorella Laura si stiano muovendo per cercare di intercettarci. E per quanto io possa essere un buon allenatore, non sono in grado di competere con lei. Capisce dove voglio arrivare? Lei, che ha un po' più di esperienza con le due sorelle Belrose, saprà senz'altro come fare per tenerle a bada, vero?"
 
"Saphira e Laura Belrose sono state per molto tempo ospiti del mio orfanotrofio, come del resto lo è in questo momento la loro sorella minore Charlotte." rispose Connal. "E' con mio grande rammarico che devo ammettere che non sono riuscito a contrastare le tendenze asociali di Saphira e il blocco emotivo di Laura, ma sono convinto che la mia presenza contribuirà a destabilizzarle e a minare la loro sicurezza."
 
"Allora la nostra strategia è definita." affermò con cupa soddisfazione il comandante Sirius. "Lei si occupi delle sorelle Belrose, e io fermerò tutti coloro che cercheranno di passare il cancello sotterraneo."
 
"Ci muoviamo subito, comandante Sirius." concluse il Dr. Connal. "La ricontatterò in seguito per confermarle il successo dell'operazione. Per il resto... come procede il progetto PULSE? So che ne avete persi due, di recente."
 
"Effettivamente si è trattato di irritanti contrattempi, ma non è nulla di vitale." affermò Sirius, corrugando un po' la fronte. "Al momento ci stiamo concentrando sui nostri esperimenti nella contea di Zirconia. Se dovessero avere successo, non avremo neanche bisogno delle quattro chiavi che al momento stiamo cercando. E' una possibilità remota, ma vale la pena di tentare."     
 
"Certo, capisco..." affermò il Dr. Connal. "Vi auguro di avere successo nei vostri esperimenti."
 
"Lo speriamo anche noi." tagliò corto il comandante Sirius, interrompendo la chiamata. Connal fece un cenno con la testa, sperando anche lui che ciò di cui aveva parlato Sirius fosse effettivamente l'occasione per il Team Meteora di raggiungere il loro scopo.
 
Beh, inutile stare là a pensarci. Adesso aveva un branco di ragazzini indisciplinati a cui doveva insegnare qual era il loro posto... e due soggetti difficili che ancora si rifiutavano di farsi domare.
 
 
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"Se un giorno avrò la possibilità di tornare ad Hoenn, immagino che dovrei scrivere un libro su questa fuga rocambolesca." affermò sarcastica Hitomi, continuando a seguire il gruppo di fuggiaschi nei sotterranei di Reborn City, tra gallerie scarsamente illuminate che si addentravano nelle viscere della terra, e stazioni della metropolitana abbandonate. "Magari diventerebbe un best seller."
 
"Prima però dovremmo risolvere un problema un po' più immediato, non credi? Voglio dire, prima dovremmo uscire da questo posto. Vivi, possibilmente." rispose Max, affiancato dal suo fedele Gardevoir, il Pokemon con cui aveva stretto il rapporto più profondo.
 
"La battuta è un po' inquietante, Max, ma riconosco che rende bene l'idea della situazione in cui ci troviamo." rispose telepaticamente l'elegante Pokemon Psico/Folletto. "Sappiamo dove stiamo andando, in effetti?"
 
Come se avesse sentito la domanda di Gardevoir, Charlotte guardò dietro di sè e fece un cenno con la testa per dire di sì. "Tranquilli, so dove stiamo andando. Le mie sorelle ci staranno già cercando... e una volta che avremo raggiunto i cancelli a nord della città, non dovremo più preoccuparci degli scagnozzi del Dr. Barbagianni!"
 
"I cancelli a nord? Ma di là non si arriva alla contea di Zirconia?" chiese Shelly, ricordando ciò che aveva sentito dai suoi compagni della resistenza. "Voglio dire... di là ci sono le grandi pianure, il monte Tormalina... e la vostra casa, vero?"
 
"Precisamente, mia piccola Shelly! La nostra bella casettina..." rispose Charlotte, incupendosi leggermente verso la fine, come se il suono della parola 'casa' le facesse male in qualche modo. Vera si accorse di come era cambiata la voce della ragazzina dai capelli rossi in quel breve istante, ma si impose di tenersi concentrata sulla situazione in cui si trovavano in quel momento. Erano un gruppo davvero molto nutrito: a parte lei, Max, Drew ed Hitomi, c'erano Ortilla ed Alty, Cain, Pietro, Vittoria, Charlotte, Shelly, Heather, Anna, Noel... le loro bambole Nomos e Nostra, visto che Anna avrebbe voluto che anche loro venissero conteggiate... e tutti i ragazzi e bambini che avevano liberato dall'orfanotrofio del Dr. Connal. Impossibile muoversi furtivamente a lungo. Presto o tardi, il Team Meteora li avrebbe individuati e avrebbe scatenato tutte le sue risorse contro di loro, e allora sì che il terreno sarebbe scottato sotto i loro piedi... Dovevano fare in fretta a raggiungere la salvezza!
 
"State tranquilli, una volta che avremo superato il cancello, il Dr. Connal non avrà più alcuna autorità su di voi!" continuò Charlotte, cercando di fare coraggio al gruppo di fuggiaschi. "Io e le mie sorelle faremo in modo che neanche il Team Meteora possa raggiungerci! Quindi... tenete duro ancora un po', e andrà tutto bene!"
 
"Aspetta un momento, Charlotte... io, Vera e i suoi amici avremmo una cosa molto importante da fare, prima di raggiungervi!" esclamò di colpo Vittoria, cogliendo di sorpresa la più giovane delle sorelle Belrose. Vera, invece, non sembrò particolarmente sorpresa, immaginando che fosse arrivato il momento per incontrare la persona che avrebbe potuto darle dei chiarimenti circa la misteriosa pietra di cui Elisio le aveva fatto dono. Era una curiosità che lei stessa avrebbe voluto togliersi... "So che è un po' strano che te lo chieda in questo momento, ma... posso chiedere ai nostri compagni di Hoenn di venire con me? Ci separeremo dal gruppo per un breve periodo di tempo, e vi condurrò al monastero Apofillide!"
 
"Cosa? Il monastero in cui ti sei allenata?" chiese Ortilla sorpresa.
 
Charlotte sbattè gli occhi un paio di volte, mentre il gruppo di bambini e ragazzi che stavano conducendo alla salvezza si fermavano a parlottare nervosamente. "Beh... se credi che questo possa esserci utile, allora fai pure, non sarò io a trattenerti. Ma stai attenta a quello che fai!" affermò infine. "Non starò neanche là a chiederti come mai vuoi che i nostri amichetti di Hoenn vengano con te, avremo tutto il tempo dopo per dircelo. Mi basta che loro siano d'accordo."
 
"In realtà, mi starei chiedendo come mai vuoi che noi ti seguiamo, Vittoria." affermò Drew. "Si tratta... di quella persona di cui ci dicevi, che sarebbe stata in grado di dirci di più del regalo del signor Elisio?"
 
"Se è così, allora... immagino che sia meglio se andiamo con Vittoria. Ma... non so se facciamo bene a lasciare gli altri in questo postaccio." disse Vera, preoccupata per i suoi compagni. Erano solo pochi giorni che si trovava a Reborn City, ma con la maggior parte dei membri della resistenza aveva già instaurato un rapporto di amicizia e di fiducia, in parte grazie anche al fatto che l'ambiente infido e pericoloso della cupa metropoli costringeva a farsi degli amici in fretta o soccombere. E adesso che stavano cercando di salvarsi dal Dr. Connal e dai suoi complici del Team Meteora, le dispiaceva dover abbandonare i suoi compagni.
 
"Tranquilla, Vera... sappiamo come cavarcela. Dopotutto, non abbiamo resistito così a lungo contro il Team Meteora comportandoci da idioti, non credi?" rispose Pietro con un sorriso acuto e una strizzata d'occhio. "Quindi, non preoccupatevi per noi, e seguite la nostra Vittoria! Sono sicuro che vi farà piacere conoscere la sua sensei, Kiki! E' una delle nostre collaboratrici più abili!"
 
"Hey, principessa, penso che faresti bene ad andare anche tu con loro!" disse Charlotte, rivolgendosi a Cain. Il ragazzo dai capelli viola alzò leggermente gli occhi al cielo davanti al nomignolo che Charlotte gli aveva affibbiato, ma lo accettò con autoironia.
 
"Il mio nome sarebbe Cain, e non principessa, ma lasciamo perdere." rispose. "Per quello io non avrei molto da ridire, ma come mai questa richiesta, tutt'a un tratto?"
 
"Appunto! Perchè Cain e non io, per esempio?" protestò Heather. 
 
"Questione di logica, ragazzi miei!" ripose Charlotte, muovendo un dito come per dire di no. "Cain è uno dei più esperti di noi, e un po' di addestramento con una delle più forti allenatrici della resistenza non potrà che farlo migliorare ancora di più! Quando ci rivedremo, conto che tu e i tuoi Pokemon Veleno sarete diventati una squadra inarrestabile! Un vero rullo compressore!" 
 
Cain mandò un bacio alla ragazzina. "Puoi starne certa, tesoro! Vedrai che resterai abbagliata davanti alla nostra bravura!" affermò il giovane esperto di Pokemon Veleno, per poi dare una rapida occhiata al resto del gruppo. "Allora, ragazzi, siete tutti d'accordo? Chi dei nostri graditi ospiti di Hoenn vuole venire con me e Vit all'Accademia Apofillide? Non posso dire che ci sarà la torta, ma... immagino che sarà comunque una bella gitarella!"
 
"Vit?" si chiese stupita Vittoria, sbattendo gli occhi e lasciando sfuggire un grosso gocciolone di sudore lungo la fronte. 
 
Vera, Max e gli altri ragazzi di Hoenn sembrarono indecisi per un attimo, ma alla fine si convinsero. "E va bene. In fondo, in questo modo confonderemo un po' le idee anche al Team Meteora." affermò Drew. "Allora, io ci sto."
"Sì, anch'io. Magari sarà un'occasione per allenarci meglio e diventare più forti." disse Max. "Sorellina... Hitomi, Ortilla... voi che dite?"
 
Non c'era molto da dire, in realtà. Per quanto non fosse ancora a suo agio con l'idea di abbandonare il gruppo in quel momento concitato, Vera si rendeva conto che alla fine si sarebbe potuto trattare della scelta migliore. "Hmm... e va bene. Vittoria, ti ringraziamo infinitamente per il tuo aiuto. Però... mi raccomando, ragazzi, state molto attenti, e non fatevi braccare dal Team Meteora!"
 
"Tranquilli, abbiamo tutto sotto controllo." disse Charlotte, sicura che a quel punto, nulla poteva andare storto. "Le mie sorelle ci staranno già cercando, e con loro dalla nostra parte, non ci sarà più nessuno in grado di metterci i bastoni tra le ruote! Piuttosto, voi cercate di fare del vostro meglio, e non spompatevi facendo le flessioni!"
 
"Ooookay, e tu cerca di non fumare troppo davanti ai bambini." replicò sarcastica Hitomi. "Ti hanno mai detto che non sei un grande esempio per questi ragazzi?"
 
"Sì, lo so, e ne vado fiera!" esclamò Charlotte, ghignando. "Allora arrivederci a tra qualche giorno, gente! Ci metteremo in contatto il prima possibile!"
 
"Ricevuto! Buona fortuna!" rispose Vera. Vittoria fece cenno al gruppo di ragazzi di Hoenn di seguirla, a pochi secondi dopo, accompagnati da Cain, Vera e i suoi amici imboccarono un tunnel che si addentrava nell'oscurità, allontanandosi sempre di più dal centro abitato. "Vittoria, dov'è che stiamo andando, esattamente? Questa galleria arriverà fino alla tua accademia?"
 
"Non esattamente." rispose Vittoria. "Dovremmo emergere vicino alla sponda est del Lago Azzurro, dove c'è un servizio di trasporti pubblici che consente di attraversare il lago e raggiungere l'accademia. E' l'unica linea ancora disponibile, dopo che gli esperimenti del Team Meteora hanno inquinato il Lago Azzurro..."       
 
"A questo proposito, quanto ci vorrà prima che il lago torni vivibile, ora che abbiamo rimosso quel PULSE-Muk?" chiese Drew. "Immagino che non sia una cosa immediata..."
 
"Certo che no... ci vorrà un po' di tempo. Ma il dispositivo di purificazione delle acque sotto il Lago Azzurro dovrebbe fare in modo che nel giro di un mese, l'acqua torni più o meno com'era prima che il Team Meteora iniziasse i suoi esperimenti." affermò Vittoria. 
 
"Un dispositivo di purificazione?" chiese Max, con un po' di stupore.
 
"Certamente, mio giovane amico. Dopotutto, questo è il modo più rapido e più efficace di distribuire acqua potabile all'intera città." spiegò Cain. "Quando la città di Reborn è stata fondata, è stato previsto anche un sistema di raccolta e depurazione dell'acqua del Lago Azzurro. Grazie a quello, col tempo, le acque torneranno limpide com'erano una volta, e il Team Meteora resterà là a rodersi il fegato!"
 
"Mi fa piacere saperlo..." disse Ortilla, sollevata. "Ora... spero solo che vada tutto bene ai nostri amici."
 
Hitomi fece un cenno con la testa. "Tranquilla, ci metteremo in contatto quanto prima con Amalia e gli altri. Per adesso... concentriamoci su questa storia della pietra del signor Elisio. Credo che sarà molto importante, in futuro."
 
Vera guardò verso la Pokeball di Blaziken, il Pokemon a cui lei aveva affidato il misterioso regalo del benefattore di Kalos. Doveva ammettere che provava un misto di eccitazione e paura. Forse stava per scoprire qualcosa di veramente rivoluzionario... forse, qualcosa che avrebbe deciso le sorti della loro lotta contro il Team Meteora. Per qualche motivo, aveva l'impressione che dopo questa scoperta, nulla sarebbe più stato come prima, nè per lei, nè per i suoi compagni.
 
"Sorellina? Tutto okay?" chiese Max, raggiungendo la sorella maggiore accompagnato dal suo Gardevoir.
 
"Credo che tua sorella sia preoccupata per tutto ciò che è successo di recente, Max." affermò il Pokemon Psico/Folletto. "Del resto, abbiamo molte cose da tenere d'occhio, e il Team Meteora non ci sta lasciando esattamente molto tempo per rilassarci."
 
"E' vero, ma anche così..." cominciò a dire Max, preoccupato del fatto che Vera potesse angustiarsi troppo. Per fortuna, la giovane coordinatrice calmò subito i suoi timori, voltandosi verso di lui e arruffandogli i capelli con una mano.
 
"Cos'è questa che sento, eh, fratellino caro? Qualcuno non ha fiducia nella sua sorellona?" lo prese bonariamente in giro. "Aspetta e vedrai! Quando saremo tornati da Apofillide, il Team Meteora non saprà neanche cosa li ha colpiti!"
 
"Ugh... e io che mi ero pure preoccupato per te!" rispose Max con vaga irritazione. Gardevoir alzò bonariamente lo sguardo verso il cielo, e Vera fece una breve risata e provvide subito a rassicurare ulteriormente il fratello minore.
 
"Tranquillo, Max... e scusa, non volevo offenderti." affermò. "Sì, anch'io ho le mie preoccupazioni per ciò che sta accadendo. E so che dobbiamo ancora fare molta strada per poter affrontare Lord Solaris e i suoi luogotenenti. Ma adesso abbiamo una possibilità. E poi, abbiamo inflitto al Dr. Connal una sconfitta che non dimenticherà tanto facilmente!"
 
I due fratelli continuarono a parlottare tra loro mentre Vittoria li conduceva sempre più all'interno dei misteriosi cunicoli sotterranei di Reborn City. In quel momento, si stavano accingendo a scendere una rampa di scale che portava ad una sala abbandonata, attorniati solamente dagli Zubat che svolazzavano tutt'attorno, e da alcuni Aron che rosicchiavano ciò che restava di alcune travi d'acciaio. Un po' più indietro nel loro gruppo, Cain guardò i due fratellini di Hoenn con un'espressione gentile, ma che sapeva un po' di invidia. Ricordava un tempo in cui lui e sua sorella Aya erano stati così uniti... almeno finchè non era giunto il giorno in cui si erano allontanati a causa di pregiudizi ed ignoranza...
 
"Hey, Cain, tutto a posto?" chiese Drew, vedendo che il ragazzo dai capelli viola stava cominciando a perdersi nei suoi pensieri. Immediatamente, Cain si riscosse e sfoderò il suo ormai classico sorriso, cercando di non far vedere che, in effetti, c'era qualcosa che gli dava da pensare. "Mi sembravi un po'... distratto, ecco tutto."
 
"Hahahaaa, tutto okay, ragazzo mio! Solo qualche ricordo che mi è tornato alla mente, tutto qui." affermò l'esperto di Pokemon Veleno, cercando di non pensare ai suoi problemi personali quando c'era in ballo qualcosa di molto più importante. "Un giorno magari vi racconterò di più, magari se avrete l'occasione di conoscere mia sorella Aya."
 
"Hai una sorella?" chiese Hitomi, vagamente sorpresa. "Forse ce l'hai anche già detto, ma io non me lo sono ricordato... con tutto quello che è successo in così breve tempo, poi..."
 
"E'... la fidanzata del tuo amico Pietro, se non ricordo male." disse Ortilla, cercando di tenersi al centro del corridoio e di non attirare l'attenzione degli Aron che gironzolavano là attorno. Alty stava dando qualche segno di inquietudine, non abituata com'era a stare a lungo in un posto così stretto ed opprimente...
 
"Sì, esatto." confermò Cain, ritornando al suo classico modo di fare tranquillo e senza preoccupazioni. "Anche se ho sentito che sono un po' in crisi... hehehee... sapete com'è, Aya è una con cui non è molto facile andare d'accordo..."
 
Hitomi corrugò la fronte, poco convinta. C'era solo da sperare che non fosse come quell'idiota di Fern... 
"Ma... avrete modo di conoscerla più avanti. O almeno, spero che avrete modo di conoscerla." affermò il giovane esperto di Pokemon Veleno. "Ora è meglio se ci sbrighiamo e raggiungiamo l'attracco. Prima riusciamo a raggiungere l'accademia, meglio sarà per tutti."
 
"Su, coraggio... ormai non dovrebbe mancare molto all'uscita, siamo a buon punto..." disse Vittoria, dando un'occhiata davanti a sè...
 
 
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Nel frattempo, in un altro tunnel dalla parte opposta del dedalo sotterraneo...
 
"Okay, Laura, Lilligant, ci siamo quasi." affermò Saphira, usando una torcia elettrica per dare una rapida occhiata ad una mappa che teneva tra le mani. "Il cancello sotterraneo dovrebbe essere qui a due passi. Dobbiamo solo prendere una svolta a destra, poi proseguire un centinaio di metri... e infine girare a sinistra. Dovremmo arrivare giusto in tempo per incontrare Charlotte e gli altri."
 
"Lilligant..." mormorò la Lilligant di Laura, sentendosi sollevata. 
 
Laura stessa tirò in piccolo sospiro. "Meno male... allora siamo a posto, direi. Non dobbiamo fare altro che restare lì e attendere che arrivino i ragazzi..."
 
Saphira sfoderò un raro sorriso e fece un cenno con la testa alla sorella minore... ma prima che potesse rispondere, una voce fin troppo conosciuta si intromise nella conversazione, e Laura si sentì gelare il sangue: era una voce che sperava di non sentire mai più...
 
"Temo di dovervi annunciare... che il vostro progetto non andrà in porto. Mettetevi il cuore in pace, signorine, perchè vostra sorella minore e il resto dei ragazzi che ha portato con sè sono legalmente sotto la mia tutela, e voi non avete alcun diritto da avanzare su di loro." 
 
Dopo un istante di sgomento, Saphira strinse i denti e chiuse una mano a pugno, quando vide la figura di una delle persone che più odiava al mondo emergere dall'oscurità, accompagnato dal suo Raichu e da alcuni dei suoi leccapiedi! Il Dr. Sigmund Connal, il direttore dell'orfanotrofio nel quale le sorelle Belrose erano state rinchiuse dopo la scomparsa dei loro genitori... e l'uomo che le aveva sottoposte ad innumerevoli e dolorose sedute di "terapia ad elettroshock" per curare i loro presunti "disturbi mentali".
 
"Connal, maledetto!" ringhiò Saphira, mentre Laura cominciava a ritirarsi. "Che diavolo ci fai qui? Sono stati i tuoi amichetti del Team Meteora ad avvertirti, vero? Tu e loro siete in comunella, non credere che io non lo sappia!"
 
Il dottore sorrise come un adulto che osservava i capricci di un bambino. "Vedo che anche dopo tutte le sedute che abbiamo fatto insieme, mia cara Saphira, non hai ancora imparato ad avere rispetto per l'autorità." affermò, mentre il suo Raichu si metteva in guardia. "Comunque, vedo che tu e Laura state bene, e questo non può che farmi piacere."
 
"Risparmiami la retorica, ciarlatano!" ringhiò Saphira, afferrando una Pokeball. "Chiunque starebbe meglio, lontano da te!"
 
Laura prese un bel respiro e, malgrado fosse davanti all'uomo che più le faceva paura in tutto il continente di Reborn, si fece avanti assieme alla sua Lilligant per affrontarlo. "Dottore... la sua presenza qui non è affatto gradita." affermò. "Le ricordo che ormai ho raggiunto la maggiore età, quindi lei non ha più alcuna autorità su di me. La prego di andarsene."
 
"Sfortunatamente, non posso farlo." affermò lo psichiatra criminale. "Hai ragione quando dici che ormai non hai più l'età per stare nel mio istituto. Ma tua sorella minore Charlotte è invece ancora al di sotto dell'età legale, e quindi, non avendo un tutore adatto a badare a lei, sono in diritto e in dovere di provvedere alla sua educazione, al suo alloggio e al suo mantenimento."
 
"Oh, certo, abbiamo visto bene come lei provvede a queste cose!" replicò Saphira. "Non mi incanti con le tue giustificazioni! Noi siamo qui per salvare Charlotte, e lo faremo!"
 
"Dottore, si risparmi un combattimento inutile." affermò Laura, meno furiosa ma altrettanto decisa. "Lei sa meglio di noi che i suoi Pokemon non possono competere con i nostri."
 
Lilligant mosse le braccia in un fluido movimento circolare e si preparò allo scontro che ormai considerava imminente, e il Raichu di Connal frustò l'aria con la coda e si caricò di elettricità... ma il Dr. Connal non cambiò nemmeno espressione, a parte sfoderare un accenno di un sorriso divertito.       
 
"Lo so benissimo, mia cara Laura." affermò con calma snervante. "Sfortunatamente per te, non era mai stata mia intenzione affrontarti in uno scontro di Pokemon. Raichu."
 
"Raichu..." rispose il topo elettrico, non senza un po' di rammarico. Sperava di poter risolvere la situazione senza ricorrere a questi sistemi... ma questa era una di quelle situazioni in cui il fine giustifica i mezzi. In un attimo, Raichu si caricò, sollevò la coda sopra la testa come il pungiglione di uno scorpione... e con uno sfrigolio sinistro, scagliò un attacco Raggioscossa direttamente contro Laura, che non si era in alcun modo aspettata l'attacco!
La ragazza ebbe appena il tempo di spalancare gli occhi prima che la scarica elettrica passasse a pochi centimetri dal suo viso, colpendo il muro dietro di lei! Saphira sgranò gli occhi in un'espressione di orrore ed indignazione... e dopo qualche secondo di assoluto silenzio, passato a guardare nel vuoto, Laura lanciò un grido di terrore e si acquattò per terra, prendendosi la testa tra le mani in uno scatto di terrore cieco!
 
"AAAAAAAAH! No! No! La scarica elettrica no!" strillò Laura in preda al panico
 
"Laura!" esclamò Saphira, dimenticandosi quasi del tutto dell'avversario che aveva davanti per andare ad assistere la sorella. Lilligant stessa aveva lasciato perdere del tutto il Raichu del dottore e si era precipitata dalla sua allenatrice. Cercò di scuoterla, prendendola per le spalle e dandole uno scossone, ma senza risultati apprezzabili. L'attacco elettrico arrivato a pochi centimetri dal suo viso aveva ricordato fin troppo bene a Laura delle sessioni di terapia all'elettroshock che faceva sotto la supervisione di Connal... e che avevano lasciato dei segni indelebili nella sua mente!
 
"Lilli! Lilli!" esclamò disperatamente Lilligant.
 
"Tsk, tsk, tsk..." rispose Connal, a metà tra il sarcastico e il dispiaciuto. "Mi deludi, Laura... speravo che tu avessi fatto qualche progresso, invece sei ancora lì che ti raggomitoli come un riccio. Non hai fatto dei grandi passi avanti, con il tuo dilemma dell'istrice."
 
"E di chi è la colpa, secondo te?" ringhiò infuriata Saphira, alzandosi e piazzandosi protettivamente tra il dottore e sua sorella. "Sei stato tu a terrorizzare Laura! Con le tue maledette manie di dare la scossa alla gente, le hai fatto venire questa fobia!"
 
"Lo sviluppo di una fobia legata all'elettricità non rientra tra le complicazioni scientificamente riconosciute della terapia ad elettroshock." rispose lo psichiatra criminale. "Tu, essendo la sorella maggiore, avresti dovuto essere più attenta nei suoi confronti, e farle capire che quelle sedute erano per il suo bene."
 
"Ora farò io qualcosa per il bene di tutti, e ti schiaccerò come il verme che sei!" esclamò Saphira, cercando nuovamente di raggiungere la sua Pokeball...
 
"Raichuuuuu!" esclamò il Pokemon Elettro, scattando alla difesa del suo padrone. Una scarica elettrica dirompente scaturì dal corpo tozzo e robusto del roditore ed investì Saphira, che gridò di dolore quando l'elettricità la attraversò, facendo contrarre i suoi muscoli e mozzandole il fiato in gola! Pensava di essere abituata a simili torture da tutte le sedute che aveva fatto... ma questa volta, Raichu aveva aumentato l'intensità di corrente, e con tutta la sua buona volontà, Saphira non riuscì a reggere.
 
"AAAAARGH!" urlò Saphira, prima che la scarica elettrica si interrompesse. La domatrice di draghi si accasciò a terra, respirando affannosamente e facendo una serie di movimenti involontari per lo shock. Riuscì a malapena a raccattare abbastanza presenza di spirito da inveire ancora una volta contro il dottore. "Maledetto... maledetto... non sei... abbastanza uomo... da... combattere... lealmente... vero?"
 
"Spiacente, Saphira. Non posso certo permettervi di impedire al Team Meteora di portare pace ed ordine in questo paese alla deriva." affermò Connal, voltando le spalle alla leader della resistenza e facendo cenno a Raichu e ai suoi uomini di seguirlo. "Tu e tua sorella potete restare a giocare a fare le eroine, se volete, ma il mondo reale non si divide in bianco e nero come voi pensate, e a volte per ottenere uno scopo nobile, sono necessari mezzi spiacevoli."
 
"Raichu..." mormorò il Pokemon Elettro, guardando verso le due sorelle: Laura era ancora raggomitolata a terra in preda al terrore, mentre Saphira cercava di rialzarsi nonostante la scarica elettrica l'avesse stordita... e Lilligant, che continuava ad assistere Laura, lanciò al Pokemon elettrico uno sguardo indignato, come se volesse chiedergli se era davvero orgoglioso di quello che aveva fatto. Raichu voltò la testa dall'altra parte, con l'aria di chi si rendeva conto di aver fatto un errore e se ne rammaricava... ma non poteva fare altro che obbedire al suo allenatore, e seguirlo mentre si apprestava a fornire, ancora una volta, il suo supporto ai nemici di Reborn City...
 
 
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Il gruppo guidato da Charlotte e Pietro aveva camminato per diversi minuti nelle gallerie della metropolitana in disuso, affidandosi ai Pokemon in grado di emettere luce per orientarsi in quel dedalo oscuro. Il Volbeat di Shelly, in quel momento, era davanti al gruppo, e stava andando in avanscoperta, alla ricerca di possibili minacce. Non trovandone nessuna, fece cenno al gruppo di amici di venire pure avanti, e pochi attimi dopo, un nutrito gruppo di allenatori della resistenza ed ex-internati raggiunse quella che dava tutta l'impressione di essere una grande stanza vuota, che forse in passato era servita come sala d'attesa.
 
"Vvvvvolbeat, vol!" affermò il Pokemon lucciola, illuminando la sua coda ad intermittenza per fare cenno che era tutto a posto. Con un sorriso rassicurato, Shelly si fece avanti per prima e diede un'occhiata in giro.
 
"Grazie, Volbeat... almeno sembra che adesso sia tutto sgombro." disse la bambina dai capelli color lavanda. "Grazie del tuo aiuto. E' stato davvero un bel lavoro di squadra!"       
 
"Shelly è stata bravissima! Anche Nostra la pensa così! Sì, sì!" rispose allegramente Anna, tenendo tra le mani il suo Jirachi di peluche e facendogli dire di sì con la testa. La Gothorita di Anna sembrò alzare gli occhi al cielo per un momento, e il Cinccino di Noel sbuffò come irritato. Il fatto di trovarsi in un luogo così sporco e puzzolente metteva a dura prova la sua pazienza.
 
"Cino..." si lamentò, sperando che quelle gallerie non durassero ancora troppo a lungo...
 
"Tra non molto saremo al cancello sotterraneo, ragazzi..." disse Charlotte al gruppetto di ragazzini evasi dall'orfanotrofio. "Da lì in poi, siamo molto più al sicuro. Ma per raggiungere la nostra... base, per così dire... dovremo addentrarci in un luogo selvaggio e piuttosto pericoloso. Anche se, se volete la mia opinione, è un luogo molto più gradevole di questo colosso di acciaio e cemento che chiamano Reborn City."
 
"Stai parlando delle foreste della contea di Zirconia, vero, Charlotte?" chiese Heather, il suo Noibat volteggiava agilmente tutt'attorno, pronto a combattere al minimo cenno di pericolo.
 
Fu Pietro a dare una risposta alla domanda della domatrice di draghi in erba. "Sì, è un posto molto selvaggio, dove si incontrano molti Pokemon che altrove sono piuttosto rari." affermò il giovane rockettaro. "Ho sentito dire che in quelle foreste vive una nutrita popolazione di Tauros, Bouffalant, Pinsir ed Heracross... credo che la cosa possa interessare a qualcuno di voi, eh?"
 
Shelly si fece entusiasta, ed Heather ebbe l'impressione che la sua lunga treccia si stesse muovendo come la coda di un cane felice! "Davvero? Wow, che bello! Se potessi diventare amica di un Pinsir... o di un Heracross... quello sì che sarebbe un gran bel passo avanti! Quando tornerò a Johto, Raffaello ne sarà certamente sorpreso!" esclamò.
 
Heather, pur non essendo di solito una molto incline a certi sentimentalismi, mise un braccio attorno alle spalle di Shelly, in modo da incoraggiarla. "Beh, quando ne incontriamo uno, ti do una mano io a catturarlo!" affermò. "Mi sembra il minimo, dopo tutte le volte che tu hai aiutato me!"
 
"Hehehee... grazie, Heather, ma preferirei cercare di fare amicizia con lui senza combattere!" affermò la bambina dai capelli violetti, sperando che non si vedesse il rosso delle sue guance. Volbeat si fece saggiamente indietro in modo che la semioscurità nascondesse il volto di Shelly quanto bastava. "E poi... non abbiamo ancora raggiunto il cancello di cui parla Charlotte..."
 
"Tranquilla, Shelly, non è molto lontano." affermò Noel. "Charlotte ce ne ha parlato e da qui, lei sa dove andare, vero?"
 
La ragazzina dai capelli rossi ghignò e fece cenno ai suoi compagni di seguirla. "Certo! Tra un po' dovremmo incontrare anche le mie sorellone, e da lì in poi, non ci potrà più fermare nessuno!" affermò.
 
"Sfortunatamente per te, ragazzina... non credo che le vedrai, le tue sorelle." rispose una voce grave proveniente dal tunnel davanti a loro, che fece scattare tutti quanti in un moto di allarme! Charlotte sgranò gli occhi e mise mano alla sua Pokeball, mentre Volbeat, Noibat, Gothorita e Cinccino si misero in guardia, in attesa che colui che aveva parlato si facesse vedere...
 
Ma qualcun altro fece le presentazioni. Qualcosa si accese nell'oscurità, e una stella di fuoco apparve dal nulla, sfrecciando verso i Pokemon chesi erano fatti avanti senza dare loro il tempo di scansarsi! L'attacco Fuocobomba impattò contro il quartetto di Pokemon ed esplose in una abbagliante luce scarlatta, scaraventandoli tutti e quattro sul terreno, abbrustoliti e storditi!
 
"COSA? Ma chi diavolo...?" esclamò Pietro, mettendo mano ad una Pokeball mentre il responsabile di quel devastante attacco a sorpresa si presentava, apparendo quasi dal nulla dalle ombre del corridoio: un Pokemon che sembrava una sorta di spettrale lampadario di colore viola e nero. Aveva delle piccole punte sulla testa tra le quali bruciava con vigore una peculiare fiamma viola. Proprio come un lampadario, il misterioso Pokémon possedeva delle braccia da cui partivano altre fiammelle più piccole, sempre di colore viola, esattamente come le braccia di un lampadario.
 
"Oh, maledizione, un Chandelure!" esclamò Charlotte stringendo i denti. "Questa proprio non ci voleva..."
 
"Siete sorpresi di vederci?" affermò Sirius, uscendo dall'oscurità e piazzandosi a fianco dell'inquietante Pokemon Spettro/Fuoco. Diversi soldati del Team Meteora, tra i quali Pietro ebbe l'impressione di riconoscere qualcuno, presero posizione accanto al loro comandante. "Non dovreste. Immagino che lo sapevate già che il Dr. Connal collaborava con noi. E in questo momento, noi lo stiamo aiutando a salvare quei bambini che voi avete rapito dal suo orfanotrofio. In cambio... noi sappiamo che cosa prenderci come ricompensa!"
 
"Sirius, maledetto!" ringhiò Heather, tenendo tra le braccia il suo Noibat privo di sensi. "Hai già distrutto la vita a mio padre, e adesso vuoi rovinare la mia ancora di più di quanto non lo sia già stata?"
 
"Mi occuperò anche di te, ragazzina." disse Sirius, ghignando con fare indifferente davanti all'indignazione di Heather. Shelly ebbe un brivido e cercò di non indietreggiare davanti a quell'uomo, anche se le ci volle tutta la sua forza di volontà per imporsi di non ritirarsi. "Tu hai qualcosa che ci interessa, e non ti lasceremo stare finchè non ce lo avrai dato, con le buone o con le cattive."
 
"Relicanth, usa Zuccata!" esclamò all'improvviso la voce di Pietro. Il giovane rockettaro aveva fatto uscire in fretta il suo Relicanth dalla Pokeball, e il Pokemon celacanto sfrecciò a tutta velocità contro il fantasma fiammeggiante per sferrargli un devastante colpo con la sua testa ricoperta di placche d'osso... ma Chandelure reagì prontamente, creando delle immagini residue di sè stesso grazie a Doppioteam, e Relicanth si gettò addosso ad una delle illusioni, infrangendola come vetro ma lasciando il nemico principale del tutto illeso. Sirius, senza mai perdere quel sorrisetto maligno, scosse la testa mentre Relicanth si voltava e tentava di attaccare di nuovo.
 
"Patetico. Ma con chi credete di avere a che fare?" commentò il comandante del Team Meteora, il cui occhio cibernetico, ricordo di una lotta che aveva sostenuto con Corey quasi dieci anni prima, scintillava pericolosamente. "Chandelure, colpiscilo con Energipalla."
 
"Chaaaaan..." esclamò il Pokemon Fuoco/Spettro con voce inquietante. Il resto degli uomini del Team Meteora aveva già mandato in campo i loro Pokemon, tenendo occupati il resto degli allenatori della resistenza... e il Relicanth di Pietro non ebbe il tempo di spostarsi quando Chandelure agitò un braccio verso di lui, creando una splendente sfera di energia verde e scagliandogliela contro con letale energia e precisione! Il proiettile centrò Relicanth al fianco destro e lo scaraventò a terra con un lamento di dolore... e il celacanto dall'armatura di pietra si agitò scompostamente per qualche istante prima di crollare a terra esausto, lasciando Pietro allibito ed interdetto. Immaginava che non sarebbe stato facile affrontare un allenatore del calibro di Sirius... ma da qui ad essere sconfitto così facilmente ne passava...
 
"Non amo perdere tempo." disse Sirius incupendosi. "Smettete subito con questa vostra inutile resistenza e consegnatevi. Perderemo meno tempo, e il risultato finale sarà lo stesso."
 
"Puoi scordartelo, Long John Silver!" esclamò con decisione Charlotte. "Vieni, Ninetales!"
 
La ragazzina dai capelli rossi aprì una Pokeball dalla quale uscì la magnifica volpe a nove code, che puntò le zampe a terra e si preparò alla battaglia. Neanche questo, però, impressionò Sirius, che emise un verso di disprezzo e fece cenno al suo Chandelure di avvicinarsi.
 
"Avete proprio deciso di darci fastidio fino all'ultimo, vero, mocciosi? Poco importa." affermò. "Chandelure, preparati. Abbiamo una ragazzina arrogante da mettere al suo posto."
 
"Nine! Ninetales!" esclamò la volpe fatata, stringendo pericolosamente gli occhi... mentre il resto della resistenza cercava disperatamente di resistere al numero preponderante di Pokemon che il Team Meteora stava scatenando contro di loro! I ragazzi fuggiti dall'orfanotrofio gridavano di paura, e cercavano come potevano di rifugiarsi da qualche parte, ma il Team Meteora bloccava ogni possibile via di fuga...
 
"Maledizione..." imprecò tra sè Charlotte. "Non può finire così! Saphira... Laura... dove siete? Abbiamo bisogno di voi in questo momento!"
 
 
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Molto più in là, ignari di quello che stava succedendo, Cain, Vittoria ed i ragazzi di Hoenn stavano uscendo finalmente dai sotterranei, dopo quella che era sembrata un'eternità a destreggiarsi tra corridoi bui e passaggi stretti. Alty era indubbiamente quella che più di tutti sentiva la nostalgia dell'aria aperta, anche se quella di Reborn non era certo quello che si definiva pura e fresca... sicuramente era meglio che restare chiuse in quei corridoi claustrofobici!
 
"Altaria..." sospirò la graziosa Pokemon Drago/Volante, stiracchiandosi e spiegando le sue ali ricoperte di piume bianche simili a cotone. Ortilla le sorrise, scusandosi per il tempo in cui l'aveva costretta a viaggiare in quella maniera così scomoda.
 
"Tranquilla, Alty, ora siamo di nuovo all'aperto." disse la bambina dai capelli turchini, guardandosi attorno. Poco fuori dalle scale che portavano fuori dalla stazione abbandonata, si vedeva un piccolo porto affacciato sulle acque inquinate del Lago Azzurro - in effetti, definirlo un porto era un po' una forzatura, visto che alla fine di altro non si trattava che di una serie di baracche poste vicino ad un molo, sul quale alcune persone attendevano l'arrivo del traghetto. Per fortuna, il gruppo di Vera aveva calcolato bene i tempi, grazie in particolare all'esperienza di Vittoria e alla sua conoscenza degli orari del trasporto. L'imbarcazione era in quel momento molto vicina al molo, e stava cominciando le operazioni di attracco. Nel giro di non più di un quarto d'ora, avrebbero potuto imbarcarsi e raggiungere l'isola sulla quale sorgeva l'Accademia Apofillide... un tempo non certo sufficiente al Team Meteora per localizzarli e catturarli, o almeno così Vittoria sperava.
 
"Siamo fortunati, amici. Guardate là... non è quello il traghetto di cui ci dicevi, Vittoria?" chiese Vera, indicando l'imbarcazione che si avvicinava al pontile, sotto le luci incerte di alcuni lampioni mal tenuti. 
 
La giovane esperta di Pokemon Lotta annuì gentilmente. "Già... per fortuna, gli orari sono rimasti gli stessi. Venite con me... da qui in poi, dovrebbe essere tutto in discesa finchè non avremo raggiunto l'Accademia e parlato con la sensei!"
 
"Finchè non avremo parlato con la sensei?" ripetè Max, con un'aria vagamente sarcastica. Da come l'aveva detto Vittoria, dava l'impressione che non sarebbe stata una cosa di tutto riposo... "Hehehee... perchè ho come l'impressione che ci sarà da divertirsi, quando saremo arrivati lì?"
 
Vittoria ghignò quasi sinistramente, per la prima volta da quando Vera e i suoi compagni l'avevano incontrata. "Oh, voi non sapete ancora nulla della sensei. Quando vi presenterete da lei, non credo che perderà tempo a sottoporvi al suo... allenamento speciale! Vedremo se riuscirete a sopravvivere!"
 
Vera ridacchiò nervosamente e si grattò la testa con un indice, mentre Drew sbattè gli occhi stupito. Qualunque fosse l'allenamento a cui si sarebbero sottoposti, non poteva essere una cosa così terrificante... vero?         
           
                    
 
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CONTINUA...
 
Note dell´autore: Il Dr. Connal e Sirius hanno colpito con rapidità ed efficacia... e Laura ha preso lezioni da Tsunade e si è fatta sconfiggere (lo ammetto, in maniera abbastanza ridicola) da un avversario molto meno forte di lei. Se non altro, Saphira ha la giustificazione di un attacco preso in pieno da Raichu...
 
Sembra proprio che i nostri eroi non riescano a mantenere a lungo il vantaggio contro questi criminali. Ma adesso, Vera e i suoi compagni stanno recandosi all'Accademia Apofillide... e finalmente, stanno per scoprire il segreto della Megapietra!
 
A questo proposito... non aspettatevi che Vera e il suo Blaziken ottengano la Megaevoluzione tanto presto, si tratta di un power-up molto significativo, e preferirei aspettare un po' prima di concederlo. Ci vorrà del tempo prima che Vera e Blaziken diventino abbastanza esperti da usarla.
 
Detto questo, le emozioni non mancheranno di certo... e nei prossimi episodi, assisteremo di certo a degli sviluppi sorprendenti! 
 
A presto... e mi raccomando, recensite! :)          
    
  
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