Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ayllodie    31/07/2016    0 recensioni
"e giuro di non aver mai visto niente di più bello del giardino e delle bellissime rose nere rampicanti sulle torri, o almeno pensavo fino a qualche momento dopo. il mio sguardo cadde su una finestra dei corridoi
e no, non era il corridoio la bellissima visione."
Genere: Angst, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao ragazzi sono Ayllodie (ovviamente) sappiate che questo capitolo è stato scritto in piena notte, quindi siate così clementi da ignorare gli errori se ci sono, perché probabilmente lo sistemerò un giorno o l'altro- sono felice di aver scritto questo terzo capitolo dopo MESI senza scrivere, beh spero vi piaccia.. E cercherò di tenere un ritmo più accellerato~ bye BYE 
---------------------------------------------------------------------------------

La libreria 

A volte si fanno spazio nella tua mente posti che una volta nemmeno consideravi tali, di solito questi posto diventano dei luoghi segreti, ma non segreti per tutti, segreti solo per te, in questo caso segreti solo per noi.

Accadde proprio quella notte, dopo aver guardato intensamente dalla finestra della mia torre quella struttura diroccata, decisi che era ora. Era quasi come se mi chiamasse, come se io potessi percepire una connessione con il mio destino.

Scesi dal letto, tutti dormivano a quell'ora, ero ancora vestito dalla sera prima, ma ero senza calzini un po perché avevo programmato questa "fuga", quindi in silenzio e a piedi scalzi, mi diressi verso l'uscita sul retro delle cucine e uscì dal castello senza problemi.

Feci il lungo tragitto Fino al cancello, sul cancello c'era ben fisso un cartello che invitava a non uscire di notte dopo una certa ora, pensai che fosse una noia mortale questo paese, mi guardai intorno in cerca di un appiglio per arrampicarmi è così scavalcare, e non trovando nulla con il solo sguardo, mi accovacciai E cominciai a frugare tra le foglie e le rose per scorgere una crepa o un foro dove infilarsi.

Non passo molto, che cominciai a sentire freddo, mentre cercavo un passaggio sentì come se qualcuno mi stesse fissando, proprio dietro la schiena.

"Si-signore"
Una voce flebile, ma abbastanza grave per capire che era un uomo adulto, rabbrividì.
Mi girai di scatto, e vidi lui, niente poco di meno che il giardiniere reale.

"cavolo! Mi hai fatto prendere un colpo lo sai?" Mi lamentai a bassa voce. 
Lui abbassò la testa e si grattò la nuca, distolse lo sguardo e nervosamente prese a torturarsi le mani. "...state cercando di uscire dal castello signore?"

Io sospirai e guardai a terra, poi lo guardai dritto negli occhi, il che lui arrossì. "beh bravo, siamo perspicaci, non osare dire questo a nessuno se no giuro ti faccio tagliare la coda"
Lui scosse la testa e si accovacciò di fronte a me poggiandosi le mani sui ginocchi "io so come uscire da qui se vuole" i miei occhi brillarono.

"COME?" Mi sfuggi un po troppo alto e lui subito si portò un dito alla bocca "SHHH signorino se mi sentono lei va in punizione ma io vengo giustiziato lo sa?" Mi misi le mani davanti alla bocca e annui due o tre volte.
Lui sorrise "beh signore, perdonate la mia curiosità, ma non credo che io le voglia rivelare un passaggio al di là delle mura senza nemmeno sapere dove vuole andare"

Lo guardai e poi aggrottai la fronte, non ho scelta pensai. "Al... Al di là delle mura, un po' in là vicino alla foresta, c'è una casa.. Io.. Vorrei andare a vedere cosa c'è lì dentro ecco" lui mi guardò alzando le sopracciglia, poi alzandomi mi tese la mano "ok, avanti si tiri su, la porto dove promesso"
Guardai la mano, era piena di tagli e sbucciature, alzai lo sguardo, presi la mano e fermandomi un minuto gli dissi "chiamami aysel.. Perfavore" 
Lui mi guardò attentamente "o..okay aysel" poi sorrise leggermente

Ci fissammo per qualche istante
Poi comincio a diventare imbarazzante e gli ordinai di fare strada.

Eravamo giunti ad una parete di edera e rose nere, proprio come tutte le altre del castello, ma questa parete di foglie nascondeva una porticina di legno, messa lì solo per coprire l'enorme buco che nascondeva, rimosse la porticina di legno, quindi mi accovacciai e andai fuori dal castello finalmente 
"Ah sono fuori finalmente"

Ero fuori, ma l'aria era molto fredda e sinistra, mi sentivo osservato e non ero fuori nemmeno da due minuti, quindi mi venne un idea un po strana, ma adatta ad una persona come me, così credevo

Mi accovacciai davanti al buco da dove ero appena uscito, è incredibilmente il giardiniere era ancora lì a vegliare sulla porta 
"Senti.." Gli dissi, lui spaesato si guardò in giro e poi mi rispose "s-si?"
"Ecco... Non è che... Non è che potresti venire con me.. ? Sai, non sono mai uscito da solo dal castello e .. È notte .. E.." Stavo sputando parole senza pensare, ad un certo punto ho creduto perfino di arrossire dall'imbarazzo.

"Ma certo che vengo con le-... Te"
Lui mi guardò con determinazione e uscì dalle mura con me.
E quindi eravamo entrambi fuori, per un momento mi venne istintivo prendergli la mano ma, non mi sembrava il caso.

"Quindi? Andiamo?"
Lui mi disse, prima di prendermi la mano. Io guardando la mano arrossì è un po sorrisi, chissà magari mi leggeva nella mente.

Dopo un pezzo di strada arrivammo davanti ad un edificio diroccato, aveva le finestre rotte, era logoro da ogni tipo di contusione, graffi, legno per non far intravedere, polvere ovunque.. E dentro non era da meno, tranne per il fatto che il pavimento era completamente coperto da libri in disordine. 
Sugli scaffali c'era poco o nulla, tutti i libri erano per terra.

Presi uno dei libri e lo aprii
Vidi un sacco di segni che non comprendevo, non doveva essere un libro dei demoni, sfogliando il libro feci cadere un foglio da esso, raccolsi il foglio. 
Sul foglio era scritto in rosso "libro umano, da bruciare" guardai meglio il libro "libro... Umano?"

Non feci in tempo a prenderne un altro che il giardiniere stava già perlustrando l'area "aysel... Sai cos'è questa? Questa è una libreria di libri umani aysel!"
Io lo guardavo e non capivo 
"Molto tempo fa esistevano dei cosi chiamati.. Ribelli.. Che leggevano testi provenienti direttamente dal mondo umano" prese un libro e aprendolo sorrise come un bimbo davanti a delle caramelle 
"Guarda!" Corse davanti a me e mi mostrò una foto di un paesaggio innevato, e poi me ne mostro uno tropicale e uno di città subito dopo, era così eccitato che non potevi fare a meno di sorridere 

Io lo guardai "beh, visto che sei un giardiniere, ci saranno anche libri di giardinaggio? Quelli che abbiamo noi parlano solo di rose nere" 
Lui lasciò il libro per terra e mi guardò negli occhi "dici che ci sono?" 
Annuì e mi misi a cercare un libro di giardinaggio

Guardai tutto con cura ma non trovai Quel che cercavo Fino a che non alzai lo sguardo e vidi un grosso libro poggiato su una libreria vuota 

Lo presi, aveva le rifiniture in oro, ma era pieno di polvere, doveva essere li da molto, era l'unico libro della stanza ad avere le traduzioni in demoniaco, lo trovai piuttosto singolare "giardini... Reali... EHY.. giardiniere, vieni un po' qui!" Lui si girò di scatto, e con passo veloce di fece strada verso di me "trovato qualcosa?" "Beh direi di si"

Andai verso il centro della stanza, scostai un po di libri come per fare una piazzola per terra, subito dopo mi ci sdraiai a pancia sotto, mettendo il libro sotto le mie braccia che sostenevano il peso del mio corpo sul libro. Sam se ne stava imbambolato a fissarmi "Beh? Non vieni?" Sorrisi.
Lui si sdraiò di fianco a me proprio nella mia posizione, e cominciammo a sfogliare il libro sorridenti e felici.

E da proprio quel libro e da proprio quella notte iniziò la storia dei ricordi perduti e delle rose scarlatte.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ayllodie