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Autore: Potter4ever    02/08/2016    2 recensioni
Sono passati 11 anni dalla fine della guerra. Per Hermione e Draco molte cose sono cambiate e non in meglio. Lui è in prigione, condannato a vita, mentre lei è in esilio.
Ma una profezia cambierà tutto.........
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La Sala Grande era esattamente come se la ricordava, il soffitto incantato e le grandi clessidre sullo sfondo con le gemme dei colori delle quattro Case.
L’unica cosa differente era l’assenza delle quattro lunghe tavolate e la comparsa di un unico tavolo, fatto ad anello, con la presenza di parecchi commensali già presenti.
Sia Hermione che Ginny vennero accolte da un fragoroso applauso e da urla di giubilo, tanto che le due donne ebbero la tentazione di girare sui tacchi e scappare da quel tifo quasi da partita di quidditch.
“Hermione! Bambina mia! Lasciati abbracciare! Mi hai riportato la mia Ginny, non finirò mai di ringraziarti!”
“Signora Weasley, è un piacere rivederla! Signor Weasley, anche lei! Sono veramente felice che sia andato tutto bene”
Molly Weasley non sembrava invecchiata di un giorno, solo i ciuffi grigi tra quelli rossi denunciavano il passare del tempo, al contrario di Arthur, che sembrava ritirato su se stesso, senza più quel guizzo perennemente curioso negli occhi.
C’era parecchia confusione attorno al tavolo, ma Hermione riconobbe Neville con Hannah, sua moglie, Luna e il marito (del quale, in quel momento, non ricordava il nome, ma era svitato come lei) e, soprattutto, ex-compagni della Casa di Serpeverde, amici di Draco come Zabini, Nott e la Parkinson (che erano sposati), le due sorelle Greengrass e il sopravvissuto Goyle, sempre con la solita aria stupida.
“Tutto cambia e niente cambia” pensò Hermione guardando gli invitati al banchetto “Grifondoro e Serpeverde saranno sempre divisi, anche se la scuola è finita da tanti anni e ognuno ha la sua vita.”
I suoi pensieri furono interrotti dall’improvviso apparire di una chioma rossa nel suo campo visivo e le ci volle un po’ per capire che non si trattava di Ginny e neanche dei suoi genitori; Ron la guardava con occhi straniti, lo stesso sguardo che si ha quando si vede un animale raro, che si credeva estinto.
“Ronald. Vedo che sei stato invitato anche tu”
“Si, non volevo venire, ma i miei hanno insistito tanto, visto che gli altri sono impegnati altrove e poi c’è anche Harry”
“E’ logico che ci sia anche Harry, se non mi sbaglio Ginny è sua moglie”
“Si, giusto, non ci avevo pensato”
“Come se fosse una novità”
“Come stai? Sei invecchiata”
“Non è possibile! Sono passati più di 11 anni, ho fatto un viaggio nel tempo di 200 anni per ritrovare tua sorella e tu, l’unica cosa che sai dirmi è che mi trovi invecchiata? Se non mi venisse da ridere per l’assurdità della tua frase, ti schianterei!”
“Non avendo niente da dirti, ho detto solo quello che pensavo”
“Grazie Ronald, ti ringrazio per la gentilezza. Per fortuna che non siamo stati insieme molto io e te, probabilmente ti avrei ucciso a forza di schiantarti per le frasi idiote che continui a dire!”
Hermione girò bruscamente i tacchi e si avviò nella direzione delle esclamazioni di gioia e dei fischi degli ex-Serpeverde.
“Granger, hai deciso che l’aria da queste parti è migliore?”
“Vedo che sei già tornato lo sbruffone di sempre, Malfoy. Comunque si, l’aria è decisamente più leggera qui da voi”
Inaspettatamente, Hermione si trovò stritolata in parecchi abbracci e baci stampati sulle guance da parte degli amici di Draco, anche da parte di Goyle, cosa che la lasciò alquanto interdetta.
Ma l’amicizia per i Serpeverde era sacra e loro non l’avevamo mai abbandonato, erano gli unici che andavano a trovarlo in prigione.
“Hai visto Harry? E’ come ti dicevo io! E’ passata al nemico, ha sempre fatto finta di essere dalla nostra parte! Chissà quante informazioni passava ai Mangiamorte ai tempi della guerra! L’ho sempre saputo io!”
“Ma ti ascolti quando parli? Ron! La guerra è finita da 11 anni e lei è sempre la nostra amica Hermione! Anzi, mi stupisco che ci parli ancora, visto quello che ha dovuto patire, pur essendo innocente”
“Ti sei lasciato abbindolare anche tu, Harry Potter!”
“Tu straparli! Mi ha appena riportato mia moglie, ha affrontato, nuovamente, prove devastanti, ha viaggiato indietro nel tempo solo perché la sua amica Ginny era in pericolo, senza chiedere nulla in cambio. Ginevra non mi ha detto quasi niente, solamente che lei, si fosse trovata al posto di Hermione, non sarebbe tornata indietro, solo il suo coraggio e la sua lealtà l’hanno riportata”
Ron sbuffò, contrariato, guardando il suo migliore amico con un’espressione malvagia, che fece venire i brividi a Harry.
“Avrebbero dovuti giustiziarli tutti e due quando ne hanno avuto l’occasione, ma possiamo sempre rimediare adesso”
Tutto avvenne nel giro di pochi secondi, ma il succedersi degli eventi rimase impresso negli occhi e nelle menti di tutti i presenti.
Ronald Weasley che tirava fuori la bacchetta e la puntava verso Hermione e Draco, intenti a parlare con gli amici di lui, la maledizione senza perdono urlata dal rosso e la reazione immediata della strega che, senza bacchetta e senza profferire parola, creava un imponente scudo a protezione sua e degli altri.
Dopo un attimo di assoluta immobilità, Harry e gli altri professori furono addosso a Ron, disarmandolo e schiantandolo.
Ma tutti gli occhi, passato il pericolo e legato il pazzo, si fermarono su Hermione, che continuava a guardare il suo ex-amico con aria sconvolta.
“Ma cosa gli è preso? Cosa voleva fare? Davvero il suo odio nei nostri confronti era così grande?”
“Herm! Lui è impazzito, va bene, ma tu ci devi qualche spiegazione! Dov’è la tua bacchetta?”
“L’ho lasciata in camera, non mi serviva stasera”
“Signorina Granger, allora spiegaci da dove è spuntato quello scudo che vi ha protetti”
“Dalla mia magia, mi succede spesso di non dover più usare la bacchetta per fare incantesimi, si vede che questa volta mi è venuto particolarmente bene, nessuno si è fatto male”
“Da quando riesci a fare magie senza bacchetta? E’ una cosa rarissima nel mondo magico! Si conoscono pochissimi maghi e streghe che avevano questo potere, tra di loro il più famoso era Merlino, ma ormai si pensava che la capacità fosse scomparsa!”
“Ho cominciato ad avvertire la mia magia in modo diverso dopo la nostra permanenza nella foresta incantata, durante la meditazione che mi è servita per entrare dentro il maniero del mago oscuro. Non ci ho fatto caso subito, c’erano cose più importanti a cui pensare, ma poi mi sono accorta che erano più le volte che facevo magie senza che con la bacchetta. E’ stata una cosa così naturale che non mi è venuto in mente di dirlo a nessuno”
“Hermione Granger, ricordami di non farti più arrabbiare, non vorrei ritrovarmi schiantato o con qualche arto strano che mi spunta dalla testa senza neanche aver potuto discolparmi!”
La battuta di Draco stemperò la tensione, anche se la professoressa McGranitt continuò a guardare la sua ex-allieva per un bel po’ di tempo.
Ron venne portato via dagli Auror, chiamati da Harry, portato ad Azkaban e messo nella stessa cella che aveva ospitato Draco Malfoy per tanti anni. Quando si dice il karma!
 
Il mattino dopo, il parco di Hogwarts era strapieno di gente, invitati ufficialmente per la conferenza stampa che il Primo Ministro aveva indetto.
I giornalisti sembravano zanzare impazzite invitate ad un banchetto di persone sudate, tanto si fiondavano da tutte le parti per carpire anche la minima informazione, mentre gli Auror controllavano che tutto si svolgesse tranquillamente.
Era presente, eccezionalmente, il Wizengamot al completo, per la prima volta in assoluto fuori dalle aule del Ministero, cosa che aveva sollevato una marea di illazioni e di domande, tutte rimaste senza risposta.
I membri del Grande Consiglio erano seduti come di consueto, in una riproduzione all’aperto dell’aula dei sotterranei e sembravano molto a disagio.
Ad un tratto, un movimento attirò l’attenzione dei presenti che, come colpiti da incantesimo, si zittirono tutti nello stesso istante per guardare il maestoso corteo che stava avanzando.
In testa c’era il Primo Ministro, con una delle sue tuniche più appariscenti, seguiva tutto il corpo insegnante di Hogwarts, Preside McGranitt per prima, seguivano, per ultimi, Hermione Granger e Draco Malfoy, anche loro tirati a lucido e con un’aria notevolmente imbarazzata.
Un plotone di Auror, capitanati da Harry Potter, tutti in alta uniforme, faceva da contorno, non per controllare ma per dare ancora più risalto e importanza al corteo.
Kingsley prese posto sul palchetto rialzato, senza sedersi e, potenziando la voce con un incantesimo, chiese alla folla presente di fare silenzio.
“Ho indetto questa riunione straordinaria, sotto molti punti di vista in effetti, per confermare le mie dimissioni – irrevocabili – a causa degli errori, imperdonabili, che ho commesso ormai quasi 12 anni fa.
In allora, come ricorderete, questi due giovani sono stati condannati, privati delle loro vite precedenti e, nel caso di Draco Malfoy, della libertà per il mio desiderio, benché legittimo, di giustizia.
Le accuse nei loro confronti erano gravissime, uso di magia nera e omicidio e le condanne furono ritenute proporzionate ai reati commessi.
Cos’è cambiato, vi starete domandando, a distanza di così tanto tempo, da far dimettere il Primo Ministro?
Vi fu uso, questo si, di magia nera, dettato dalla disperazione della signorina Granger di ridare la memoria ai suoi genitori, allontanati allo scoppiare della guerra, ma non vi fu nessun omicidio da parte del signor Malfoy, i cuori trovati nelle sue mani quando fu arrestato non erano umani.
Ho scoperto questo mio grande errore solo adesso e solo perché questi due giovani hanno compiuto un’impresa grandissima, salvando il mondo magico da una minaccia mille volte più pericolosa di Voldemort.”
Il Primo Ministro si interruppe un attimo per prendere fiato e la folla di giornalisti ne approfittò per urlare domande a raffica.
“Silenzio, per favore, fatemi parlare e dopo vi sarà tutto chiaro.
Quando la signorina Granger e il sig. Malfoy sono partiti per la loro missione non eravamo sicuri che sarebbero tornati, ma mi sono sentito in dovere di fare qualcosa per loro, soprattutto per il sig. Malfoy, per cercare di ricompensarli per quello che stavano facendo.
Sono sceso nei sotterranei, dove vengono conservate le prove dei reati magici e mi sono accorto, con un semplice incantesimo, dell’errore fatto: i due cuori che il sig. Malfoy aveva in mano al momento dell’arresto, non erano umani, ma di due scimmie.
Sicuramente l’uso di magia nera c’è stato, ma condannare un uomo a vita per un omicidio non commesso non è giusto.
A quel punto, non mi è rimasto altro che dare le dimissioni, perché ho capito di essermi comportato esattamente come avevo giurato di non fare mai: avevo preferito la giustizia sommaria ed una condanna esemplare per paura di essere accusato di codardia.
Pertanto, a partire da adesso, il sig. Malfoy è reintegrato a tutti gli effetti nel mondo magico, gli verrà restituita la bacchetta e potrà rientrare in possesso di tutti i beni e i possedimenti che gli sono stati requisiti.
Per quanto riguarda la signorina Granger, essendo stata la sua pena molto più leggera, a partire da questo momento è revocato il divieto di mettere piede sul suolo britannico e, anche lei, potrà far parte di nuovo della comunità magica.
Da domani inizieranno le consultazioni per la ricerca del nuovo Primo Ministro”
Le ultime parole di Kingsley furono seguite da un attimo di silenzio assoluto, tutti si guardarono attorno, soprattutto i giornalisti intervenuti, sicuri che si trattasse di uno scherzo, nervosismo e incredulità stampati sulla faccia dei presenti.
Ma passò in fretta e fu subito una cacofonia di domande urlate, grida di disappunto, fischi e qualche timido applauso.
Hermione e Draco erano rimasti immobili, pallidi e sconvolti dalle parole del Ministro.
Per fortuna che gli Auror, che avevano continuato a vigilare, ad un cenno di Harry Potter, fecero quadrato attorno a loro, impedendo che venissero travolti dalla folla urlante.
Rientrati all’interno del castello vennero accompagnati in Sala Grande, dove si trovavano già l’ex-Primo Ministro e la Preside.
Sia Hermione che Draco non riuscivano a muoversi, avevano entrambi la stessa espressione sconvolta, quasi disperata, addirittura Draco aveva l’aria di uno che era indeciso se svenire o farsi venire un attacco di panico.
Ad un certo punto il silenzio della sala fu rotto dalla risata isterica di Draco che andò avanti per un bel po’, una risata amara senza la minima traccia di allegria.
“Si vede che ho ereditato dai Black più cose di quelle che già sapevo, addirittura da mio cugino Sirius! Anche lui è stato imprigionato 12 anni pur essendo innocente, mi mancavano pochi mesi e raggiungevo il suo record!”
“Signor Malfoy, mi dispiace, non ho parole per esprimere il mio rammarico”
“Mi dica solo una cosa, Ministro: non è uno scherzo, vero? Non mi sto sognando tutto e non avete voluto prendermi in giro prima di rispedirmi ad Azkaban?”
“Draco......”
“No Hermione, i dubbi del sig. Malfoy sono più che ragionevoli ma no, non è uno scherzo. Se tutti e due volete esserne certi, vi metto a disposizione i miei ricordi”
“Non è necessario, mi basta la sua parola. Scusate il mio piccolo sfogo di prima, il Draco di una volta avrebbe dato in escandescenze, ma l’uomo di adesso si sente come ubriaco, con la testa completamente vuota che gira. Non penso si possa morire di felicità, o io sarei già morto”



 
Come promesso, nuovo capitolo!
Ammiratrici di Ron: non  picchiatemi!
A me, il povero Ron, non sta antipatico, ma non l'ho mai visto bene insieme a Hermione, lei è semplicemente troppo per lui! In qualche modo dovevo tirarlo fuori dal cappello per poi farlo sparire di nuovo!
Come avrete capito, ci stiamo avvicinando, a passi da gigante, alla fine di questa storia e devo dire che mi dispiace, ma ci sono ancora alcuni capitoli, ci penserò quando sarà veramente finita.
Spero continuiate a seguirmi e che la parte odierna vi piaccia! Grazie!
  
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