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Autore: Mistralia    03/08/2016    2 recensioni
"Il mondo si è diretto verso la rovina da quando la parola "gay" è stata intesa come un insulto" Lady Gaga.
All'interno dei libri dei libri della nostra cara Cassandra Clare è palese il rispetto che ogni Nephilim nutre nei confronti di Alec e della sua famiglia, nonostante le sue scelte di vita, dati i suoi trascorsi nella Guerra Oscura ed il suo valore di guerriero. Ma cosa succederebbe se una delle più grandi paure di Alec si avverasse? Se amare quel qualcuno diventasse improvvisamente motivo di scherno? Come reagirebbe uno degli shadowhunters più dotati della sua generazione?
Ambientata dopo "Città del Fuoco Celeste", ma prima degli eventi di "The Dark Artifices" o comunque prima che Alec e Magnus mettessero su famiglia.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non doveva essere così. No, non doveva esserlo per niente. Una fatiscente e sgangherata Chiesa d'inizio millennio non doveva essere così, così, così... Così. Punto e basta.

Quelle che potevano essere benissimo tre navate rose dai tarli e pulpiti sulla strada dello sgretolamento, erano in realtà colonne marmoree dallo spiccato stile neoclassico con curvilinei capitelli ionici di scuola greca; i pavimenti immaginati come assi sconnesse, si intrecciavano in un complicato reticolato di varie tipologie di legni, a formare un raffinato parquet, interrotto da spesse lastre di vetro in corrispondenza delle attrezzature.

Attrezzature che, invece di essere ceri pasquali, altari e ostensori, erano super moderni computer, schermi al plasma, interfacce di telecamere di sorveglianza; in fondo al grande atrio, invece, si diramavano, su direzioni diverse, tre grandi scaloni in legno di mogano.

Al centro della stanza vi era posto un gigantesco schermo, che presentava le tipiche funzionalità dei PC, con l'intelligente aggiunta del touch screen; viceversa, per ogni lato quattro file di scrivanie trasparenti con sedie d'ufficio girevoli nere, le quali corrispondevano una per una all'ennesimo Macintosh d'ultima generazione.
In alto, distribuite lungo un filo centrale, si trovavano cinque diverse prospettive del sistema di sicurezza, che davano sullo spiazzo appena fuori l'edificio, la sala principale e alcuni corridoi.

Eppure non si respirava l'aria asettica degli ambienti puramente moderni e all'avanguardia, all'interno dei quali pure un solo capello fuori loco sembrava rovinare l'utopica e surreale perfezione dei numeri e del meticoloso ordine delle cose; no... All'interno dell'Accademia vi figurava un invidiabile connubio fra vecchio e nuovo, albero e sabbia, legno e vetro, ieri e domani.

Tutto ciò perchè, se da una parte sembrava che Steve Jobs avesse preso residenza, dall'altra si sarebbe potuto immaginare il sommo pittore Michelangelo ancora intento a ritoccare i ricchi affreschi delle volte poli-colore o Da Vinci col suo fidato goniometro in mano, nel tentativo di aggiungere qualche altra vela, scalinata, stucco.
In quel loco posto tanto tetro all'apparenza, si soffocava per la pesante afa di vetuste e nuove tradizioni che si incontravano, scontravano, giacevano insieme generandone altre; le armature alle pareti prendevano vita nella comune immaginazione dei presenti, sguainando le spade, affilando le lance, proteggendo il ferreo volto con scudi decorati da stemmi cobalto e bordeaux. Camelot si animava adirata e funesta in quella gelida notte, risvegliando assopiti ardori di guerra e battaglie, alzando la polvere bagnata di sangue e madida di sudore , smuovendo colline e montagne, al grido di un unico motto: « Dura Lex, sed Lex », la legge é dura, ma è legge.

loro sapevano bene.

Ed è così che si sentivano i giovani incappucciati, come se sulle loro spalle gravasse un peso enorme, una responsabilità nota a pochi, comune ad altrettanto meno eletti; non avevano la capacità di sottrarsi a questa loro vocazione, gli era stata legata al collo con un blocco pietroso da cento chili e nessuna facilitazione.

Ma loro erano coraggiosi, erano color che il fato, l'Angelo, Dio, avevano selezionato per decretare le sorti del mondo intero.

Perciò, per quanto la paura e la preoccupazione avesse messo radici nel loro cuore, il lo passo era sicuro e fiducioso, mentre quel biondo tinto li scortava al centro dell'immensa stanza.

« Ragazzi, sentite, la farò breve. Tutte le leggende sono vere. Fate, stregoni, vampiri, lupi mannari, demoni... Esistono, sono tra noi ed è vostro e nostro compito proteggere gli umani dalla loro minaccia.
Quando vi abbiamo arruolati, vi abbiamo spiegato la storia di Jonathan Shadowhunter, di come siamo stati generati, dal sangue versato di un angelo e di un uomo. Voi siete così, avete nelle vene sangue angelico, possedete la vista e siete in grado di vedere il nostro incasinato e putrefatto mondo, mentre i mondani ne restano incoscienti.
Da un anno a questa parte, una guerra ha sconvolto il nostro sottile equilibrio e ha decimato molti di noi, rendendo di vitale importanza la ricerca di nuovi Cacciatori. »

A quel punto subentrò la giovane che li aveva introdotti nel palazzo, la pel di carota, che rimosse il cappuccio e scosse la testa; il nero copricapo rivelò una testa ben proporzionata, occhi d'un verde foresta pluviale e un nasino alla francese perfetto per i suoi tratti somatici.

Sfilandosi la cappa, mostrò al pubblico presente un corpo ben tornito, atletico, ma esile, poco adatto a trafiggere muta-forma e simili.

Almeno all'apparenza.

Prese un piccolo respiro e disse con voce ferma:

« Verrete addestrati a combattere, a pensare, ad amare come uno shadowhunter, sarete in grado di tenere testa alle più grandi progenie demoniache. 
Mangerete, dormirete, studierete, suderete, respirerete insieme al pari di un solo corpo. 
Se uno di voi cade, cadono tutti gli altri. Tra tre mesi ci saranno degli esami di forza, resistenza, logica e teoria; se li supererete, diventerete Nephilim a tutti gli effetti, berrete dalla Coppa Mortale e entrerete nella nostra grande famiglia. 
Se fallirete, ve ne tornerete a casa e tutti i ricordi che avete di noi spariranno come fumo. »

« Se siete disposti a rischiare, sforzarvi, spingervi fino ai vostri più reconditi limiti, schiacciare le vostre più agghiaccianti paure ditelo subito. Altrimenti non perderemo tempo con voi. »

Jace si mise a fissarli, cercando di trasmettere con lo sguardo il peso delle parole sue e della sua compagna, volendo far capire loro che non si poteva sfuggire alle responsabilità di quel mondo, il loro mondo.

Avrebbero sofferto come cani, sarebbero stati trattati come cadetti dell'esercito se non di più; combattere, studiare, combattere, studiare, combattere, combattere.
Dovevano capirlo fino in fondo se volevano trionfare.

« Io ci sto. » dissero a canone, uno dopo l'altro, come automi incanti dai gesti e dal discorso dei loro coetanei che, imponenti , parevano sovrastarli; avevano tutti bene o male la stessa età, ma la rossa e il biondo avevano sulle spalle molte più storie, ferite, dolori, ammacchi di tutti gli altri messi insieme e suscitavano stupore e rispetto fino ai massimi livelli.

Con Jace Herondale non si discuteva

« Io mi chiamo Clary Morgerstern Fairchild, talento runa, 21enne e docente qua nell'Accademia. Sono figlia di Joscelyn Fairchaild e di Valentine Morgenstern. Teneteli a mente questi nomi... Vi serviranno per storia angelica. »

« Insieme a me e Clary operano altri Shadowhunters, i migliori della nostra generazione. Sono Alexander e Isabelle Lighwood, Simon Lewis e Marise Trueblood. Portate loro rispetto e ne riceverete altrettanto. Per gli altri corsi vi aiuteranno Magnus Bane, Sommo Stregone di Brooklyn, Luke Garroway, ex leader dei licantropi, e Lily Chen, capo dei vampiri Newyorkesi. »

« Noi non siamo il Clave, non siamo omofobi, né tantomeno razzisti, appoggiamo i Nascosti e collaboriamo con loro. Chiunque verrà sorpreso a svillaneggiare verrà irrimediabilmente espulso. Sono stata abbastanza chiara? »

Nessuno rispose e i due lo presero come un si.

« Bene ora chi ha delle dom... »

« FIORELLINOOOOOO »

« Oh cazzo è Magnus. »

 

Popolo Lavoratore!

Ho capito che, per quanto mi rompa, devo inizare a fare le note sotto testo per essere minimamente cagata dalla popolazione mondiale.

Ringrazio LaVampy per avermi scosso dal torpore dell'invisibilitá più totale, divenendo la mia prima recensitrice. Viva la finezza e le palle che sbattono.

Alloraaaaa, a parte frantumarvi gli attributi per essere notata almeno un pochino, vi avviso che ci saranno dei cambiamenti.

Non sono in grado di definire con certezza i tempi... Per cui considerate il secondo capitolo non come una settimana antecedente al primo, ma moolto prima.

Sorry I'm only human.

Pace e Amore.

Mistralia.

   
 
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