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Autore: Hilary_Hyuga    25/04/2009    2 recensioni
Che ne direste se i nostri personaggi fossero in realtà dei membri di organizzazioni gangsta in puro stile americano, dove la giutizia è sinonimo di criminalità? Due club criminali, giri di droga, belle ragazze, colonne sonore rock, tutto in stile Death Note! {Premetto che l'ispirazione mi è venuta guardando il film "RocknRolla", quindi perdonatemi se trovate qualche somiglianza di troppo ;) }
Genere: Azione, Thriller, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Matt, Mello
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Mello e Matt - Pistols and knives New York, h 6:00 a.m.

"Vieni qui, fottuto bastardo!"

Solita solfa. Matt che rincorreva Mello, che gli aveva ancora una volta fregato la sua Calibro 50. Ogni membro del club Roger ne possedeva una simile, mentre quelli del club Quilish avevano quelle a calibro nominale 36; Mello aveva una vera passione per le pistole, e, come ogni cosa per cui nutriva una passione, si divertiva a collezionarle, ovviamente rubando. E Matt era un bersaglio perfetto per procurarsi pistole di ogni tipo: anche lui adorava collezionarle, ovvero rubarle.
E come quasi ogni mattina, puntuale, Mello si inflitrava nel ritrovo dei Roger's entrando dalla finestra della camera del suo acerrimo nemico Matt, che per sua fortuna era al piano terra, quindi c'erano zero difficoltà di entrare e fregarsi un paio delle sue pistole preferite. Il bello è che ogni mattina, puntuale come lui, il suo secondo acerrimo nemico, Near, lo sgamava con uno dei suoi giocattolini a raggi infrarossi: Near rimaneva tutta la notte sveglio, non per niente era una specie di guardia notturna del club, e quindi per lui non era un problema scoprire le bravate di Mello. Matt così si svegliava, sentendo l'allarme dei giocattolini a raggi infrarossi, e lì iniziava lo scontro: mentre Near correva a rifugiarsi da qualche parte, perchè tutto si poteva elogiare di lui, tranne la sua virilità, Mello e Matt combattevano, facendo volare pugni, calci e quant'altro.
Quella mattina era come tutti i giorni: finito di pestarlo per un po', perchè Mello era davvero imbattibile nel corpo a corpo, quest'ultimo sfrecciò sulla sua Honda CBF600S, la sua seconda passione, portandosi con sè le due nuove pistole fregate, mentre Matt saltò sul suo Suzuki V-Strom 650, un vero gioiellino che Mello aveva già da tempo pensato di fregargli, accelerando a tutta furia, facendo romabre il motore quasi fosse incazzato nero, come Matt.
"Ah ah, pronta a risvegliarti, maledetta New York?"
Mello abbassò il vetrino del suo casco per proteggere gli occhi, mentre accelerò ancora di più, ma non prima di aver acceso lo stereo incorporato nel suo motore: e New York si risvegliò sotto le potentissime note degli Iron Maiden.

"Seeeeeee, vai così, vaiiiiiiiii!!!"

Mello adorava quella botta di adrenalina: rumore, rumore, rumore. E il suo cuore che batteva al ritmo di quel rumore. La moto strisciava via per le strade ancora vuote, la musica alta quasi quanto la senti in una discoteca, le chitarre sembravano fondersi con i rombi del motore, veniva a crearsi una confusione talmente chiassosa che avrebbe risvegliato i morti. Distruzione pura!

"Abbassa quella merda, coglione!!"

Matt sembrava davvero incazzato stavolta...
Mello non resistette alla tentazione di provocarlo:

"Vogliamo sentire le tue cacate, mister 'nu metallaro'?"
"Vuoi sfidarmi? Brutta scelta, Mello!"

Non ci volle molto prima che Matt mettesse anche la sua di musica, sparata a mille quanto quella di Mello: e gli Slipknot partirono all'attacco con le loro urla quasi strazianti. Intanto Matt era a pochi metri da Mello, ed erano arrivati ormai in periferia.

"Schifosi nu metallari! Andassero a farsi fottere!"

Mello lo disse fra sè e sè, non certo perchè avesse paura, ma semplicemente perchè la musica era troppo alta perchè arrivasse alle orecchie di Matt.
Corsero fino ad arrivare nelle strade più sperdute, quasi aperta campagna, e senza nemmeno avvertire Matt, frenò sul terreno umidiccio, aspettò che il rosso arrivò anche lui, e frenò a sua volta, per chiarire i conti:

"E ora dammi le pistole!"
"Oh avanti, voglio solo giocarci un po'! E poi, pensi che te le darò così facilmente, come fossero dei giocattolini?!"

Mello adorava davvero provocarlo e vedere la sua faccia arrossire di rabbia. Veramente gli piaceva far così con tutti. Ma non era crudele, era solo molto...bastardo!

"Facciamo così, Matt. Io ti ridò le pistole, ma tu in cambio devi darmi 200 gr della 'ragazza'!"

La sua espressione si fece seria: non stava più scherzando. I suoi occhi azzurro mare comunicavano minaccia.

"Non ce l'ho qui, ora. Sai che non è consentito portarsela dietro."

Il rosso portava i soliti occhialoni, che coprivano perfettamente i suoi occhi, regalandogli un'aria di mistero. Ma si capiva benissimo che era furioso.

"Vuoi spegnere quel cazzo di rumore??"

Sbraitò Matt, agitando le braccia, ma venne fermato bruscamente da Mello quando fu sul punto di colpire la sua moto con un calcio: il biondo gli torse il polso, e avvicinando il suo viso, disse:

"Non ti azzardare a toccare la mia moto, idiota! Ho detto che voglio la ragazza se vuoi riavere le tue amate pistole!"
"E io ti ho detto che qui non ce l'ho! E anche se l'avessi non te la darei di certo!!"
"Allora dì pure addio alle tue pistole, come tutte quelle che ti ho fregato in passato."
"Bastardo!"

Punch.
C'era da aspettarselo: Matt colpì Mello in pieno viso, con un sonoro pugno. Il biondo cadde all'indietro, ma non atterrò a terra, piuttosto riuscì a mantenersi in piedi riacquisando equilibrio all'ultimo secondo, con un'agilità invidiabile. I capelli che ricadevano sugli occhi si sporcarono di sangue che colava dalla fronte. Intanto si pulì il naso, anche quello sanguinante, con il guanto di pelle che indossava. Digrignò i denti e come un cane, ringhiò spazientito. Matt sapeva che aveva commesso un grosso errore: colpire Mello significava combattere, e automaticamente aver perso, perchè con Mello non puoi vincere nel corpo a corpo. Era un'eccezionale combattente, violento e agile nello stesso momento. Matt preferiva di grna lunga le armi. E per fortuna che ne aveva proprio una con sè: dopo qualche minuto di combattimento, in cui Mello stava avendo certamente la meglio, Matt tirò fuori un pugnale, piccolo e affilato, che sorprese Mello:

"E questo?"
Matt sorrise compiaciuto:

"Non te l'aspettavi, eh, amico?"
"Illuso..."

Matt era un illuso, aveva ragione Mello. Poteva bastare un semplice coltellino a metterlo KO? Lo sapevano tutti, col suo fisico d'acciaio, egli avrebbe resistito anche a una ferita da taglio di gravità medio-alta. E infatti, per quanto distrattamente venne ferito al fianco destro, che prese a sanguinare copiosamente, Mello riuscì a disarmare Matt, facendolo inciampare, e prima che potesse cadere a terra, gli afferrò la testa colpendola con una potente ginocchiata:

"Eccoti restituito il pugno!"

Matt urlò di dolore, gli occhialoni dovevano essersi rotti. Sentì la sua testa pulsare e il sangue caldo che gli scorreva per il viso come lacrime. Mello rimase immobile, fissando il suo nemico. L'aveva messo KO, si era capito. Matt ci mise un po' per rialzarsi da terra e sputare sangue, per poi riacquistare forza e determinazione per scagliarsi contro il suo nemico, ma Mello lo bloccò subito, serio:

"Non sprecare altre energie, stupido. Torna quando sarai in grado di battermi! Se vuoi essere un vero gangsta, il saper dare botte è la prima caratteristica fondamentale! E tu non sai nemmeno maneggiare un coltello! Io non voglio nemici così. Voglio nemici che siano alla mia altezza. Quindi, vedi di allenarti un po' con i tuoi amichetti e torna da me quando avrai imparato qualcosa di più. Chissà, forse potresti anche battermi, un giorno..."

Forse era solo un'impressione di Matt, ma sembrò notare in Mello una nota di compassione. Rimase a guardarlo fisso, in bilico fra l'umiliazione e l'odio. Fino a quando non sentirono un rombo di motori in arrivo. Mello saltò sul motore:

"Cazzo, sono i tuoi soci. Vedi di ricordarti ciò che ti ho detto. Ma non farti troppe illusioni, prima o poi mi darai tu stesso la ragazza."

Le sue ultime parole prima di accendere il motore e sfrecciare dalla parte opposta degli altri, prima che lo vedessero. Era solo uno pero': Light.

"Che cazzo è successo qua, Matt?"

Vide il sangue a terra e iniziò a soccorrere l'amico, che svenne d'un tratto. Light non era di certo riconosciuto per il suo altruismo, ma una delle regole del club era quella di soccorrere ogni membro qualora fosse in difficoltà o ferito. Light Yagami, dalla mente furba quanto sadica, aspetto assai gradito dalle ragazze dato il suo fisico scolpito e asciutto quanto quello di Mello, e il suo viso dai lineamenti delicati incorniciato da lucenti capelli portati lisci e un po' lunghi, avrebbe preferito lasciare quella schiappa del suo compagno lì dov'era, anzi, dato che era Matt, per cui nutriva una particolare antipatia, se fosse stato per lui l'avrebbe tranquillamente finito con un colpo di pistola. Lui così amava uccidere: veloce, secco e preciso. Non gli importava di far soffrire il nemico. L'importante era che moriva, che si togliesse di mezzo il più presto possibile, per dimostrargli che era lui il vincitore, che lo aveva superato. Così era Light Yagami: freddo ma letale, come i suoi colpi di pistola.
Ma purtroppo non poteva lasciare che quel povero disgraziato rimanesse lì a terra a soffrire. Doveva fare in fretta, altirmenti il suo compagno avrebbe riportato ferite gravi, e si sarebbe sorbito la predica del suo capo maledetto, il che non gli andava proprio a genio: si caricò il ragazzo sulle spalle, portandosi anche...le sue pistole.. non fece molto caso a ciò, le prese sapendo che appartenevano a Matt, ma senza sapere che qualcuno le aveva dimenticate...o forse le avrà lasciate di proposito lì?
  
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