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Autore: Caarlk    08/08/2016    0 recensioni
Alex e Adam fanno parte di due categorie di persone completamente diverse.
Alex è una giovane ragazza che crede nell'amore, che aspetta il suo 'Mr Darcy' e che grazie alle sue ambizioni spera di diventare un'apprezzata e famosa giornalista.
Adam è un giovane affascinante che ha milioni di ragazze ai suoi piedi, non vuole storie serie preferisce divertirsi una notte per poi tornare alla realtà: giocare nella squadra della nazionale e diventare il più grande giocatore di basket.
Due mondi diversi, due strade differenti che si incontrano e si intrecciano, ma alla fine niente è come i libri che Alex legge: il lieto fine non si aspetta, si crea.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Sono passati due giorni da quando ho conosciuto Adam.

I signori Lucas si sono definitivamente trasferiti nella casa sul fiume per le vacanze estive e, come avevo previsto, le possibilità per stare insieme non vengono meno. Mia madre e la signora Theresa si sono già organizzate per un'altra cena mentre mio padre e Robert, il signor Lucas, hanno deciso di passare la giornata insieme andando a pesca.

  «Ciao Alex»  saluta gentile la signora Lucas mentre passa davanti la grande quercia verso casa Cooper.

«Salve signora Lucas» rispondo sorridendo alzando gli occhi dal libro, guardando l'incantevole donna.

Dopo avermi rivolto un dolce e caloroso sorriso continua il suo tragitto verso casa mia. Spostando lo sguardo verso sinistra noto un ragazzo uscire con apparente fretta da casa Lucas; indossa dei pantaloncini larghi lunghi fino le ginocchia con una canottiera bianca. Ha i capelli castani e porta sulla spalla sinistra un borsone nero. Mi rivolge una veloce occhiata e poi sale su un auto bianca parcheggiata nel vialetto.

Abbasso nuovamente lo sguardo sul libro che è poggiato sulle mie gambe incrociate.

 

Si, un giorno avrebbe visto il suo volto rugoso e avvizzito, i suoi occhi opachi e incolori, la grazia della sua figura rattrappita e deforme. Il rosso si sarebbe spento sulle labbra e l'oro dei capelli si sarebbe dissolto. La vita che avrebbe plasmato la sua anima avrebbe  devastato il suo corpo. Sarebbe diventato sgraziato, spaventoso e ripugnante.
A quel pensiero, un'acuta fitta di dolore lo trapassò come la lama di un coltello, facendo rabbrividire ogni delicata fibra del suo essere. Gli occhi gli si incupirono di un color ametista e si velarono di lacrime. Ebbe la sensazione che una mano di ghiaccio gli si fosse posata sul cuore.
"Non ti piace?" esclamò infine Hallward,un po' ferito da quel silenzio di cui gli sfuggiva il senso.
"Ma  certo che gli piace" rispose Lord Henry.
"A chi non piacerebbe? È una delle migliori opere dell'arte moderna. Vi offro in cambio tutto quello che vi piaccia chiedermi. Desidero possederla."
"Non mi appartiene, Henry."
"E di chi è?"
"Di Dorian, naturalmente" rispose il pittore.
"Fortunato mortale!"
"Che tristezza" mormorò Dorian Gray, gli occhi fissi sul suo ritratto "Che tristezza! Io diventerò vecchio, brutto, ripugnante.E questa immagine rimarrà sempre giovane. Giovane quale io sono in questa giornata di Giugno. Oh, se si potesse realizzare il contrario! Se io dovessi rimanere sempre giovane, e il ritratto diventasse vecchio! Per questo, per questo, darei qualunque cosa! Darei la cosa più preziosa del mondo! Darei anche la mia anima per questo!"
"Uno scambio del genere non ti farebbe molto piacere,Basil, o sbaglio?" esclamò Lord Henry, ridendo. "Sarebbe una brutta fine per il tuo lavoro"
"Mi opporrei con tutte le forze,Harry" rispose Hardwall 
Dorian Gray si voltò a guardarlo "Ne sono convinto, Basil. Preferisci la tua arte ai tuoi amici. Per te non valgo più di una statuetta di bronzo brunito. Anche meno, direi."
Il pittore lo fissò sbigottito. Era così strano sentire Dorian esprimersi in quel modo! Che cosa era successo? Sembrava molto adirato, rosso in volto e con le guanceardenti.
"Si" continuò "per te valgo meno del tuo Ermes d'avorio o del tuo fauno d'argento: quelli ti piaceranno sempre, ma fino a quando io ti piacerò? Probabilmente fino al giorno in cui avrò la prima ruga. Adesso capisco che perdendo la bellezza, quale essa sia, si perde tutto: ecco quello che mi ha insegnato il tuo ritratto. Lord Henry Wotton ha perfettamente ragione, la gioventù è l'unica cosa che meriti di essere posseduta. Quando mi accorgerò di invecchiare mi ucciderò"
Wallard impallidì e gli afferrò una mano "Dorian! Dorian!" gridò "Non parlare così! Non ho mai avuto, e mai avrò un amico come te. Non sarai geloso di un quadro, vero? E' una cosa materiale, tu sei infinitamente più bello di qualunque ritratto!"
"Sono geloso di tutto ciò la cui bellezza non muore. Sono geloso del ritratto che hai dipinto. Perché dovrebbe conservare quello che io devo perdere? Ogni attimo che passa toglie qualcosa a me e dà qualcosa al ritratto. Oh, se solo potesse accadere l'inverso! Se il quadro cambiasse e io potessi rimanere come sono adesso! Perché lo hai dipinto? Un giorno mi deriderà... mi deriderà orribilmente!" Calde lacrime gli salirono agli occhi. Strappò la mano da quella di Basil e, lasciatosi cadere sul divano, seppellì il volto tra i cuscini come se pregasse.
"Questo è opera tua, Harry," disse il pittore amaramente.
Lord Henry scosse le spalle. "È il vero Dorian Gray... Tutto qui."

 

«ALEX» urla mia madre facendomi sobbalzare, facendo cadere il libro dalle mie gambe per via dello spavento  «Vieni un momento dentro» continua ancora, urlando.

Sbuffando mi alzo e, con il libro stretto in mano, mi avvio verso casa.

«Mamma»  dico varcando la soglia di casa «Sono qui» continuo ancora poggiandomi allo stipite della porta della cucina. 

«Mi serve un favore» afferma mentre continua a cucinare, dandomi le spalle. «Dovresti andare in città a comprare delle cose che mi servono per il pranzo»

«Va bene...»    rispondo sbuffando

«Nel mobiletto vicino l'ingresso ci sono i soldi e la lista delle cose che mi servono. Fai veloce Alex, per favore»  conclude.

«Certo capo, ai suoi ordini.»  rispondo mentre afferro la borsa e i soldi con la lista della spesa, poggiati sul mobile.

Esco velocemente di casa e salgo sul mio pick-up. Prima di partire, estraggo dalla borsa i miei occhiali da sole e li indosso, sistemo lo specchietto e metto la cintura di sicurezza.

«Bella donzella, dov'è diretta?» domanda qualcuno che si è fermato davanti la portiera, facendomi sobbalzare.

«Oddio!» esclamo portando una mano sulla bocca.

«Ehy Alexandra ma che hai oggi? Ti ho visto poco fa quando stavi per cadere nel fiume.»

«Non stavo per cadere nel fiume! Mi sono solo spaventata perché ero assorta nella lettura... E poi che fai?» esclamo abbassando di poco gli occhiali, come è solito fare nei film, mostrando di poco gli occhi «Mi spii?»

«Giammai!» fa lui in modo teatrale ridendo, facendo ridere anche me.«Non ha risposto alla mia domanda signorina..» continua lui in modo fin troppo gentile ed elegante.

«Vado al supermercato a comprare delle cose per mia madre» 

«Vuoi un po'di compagnia,non è vero? Sei anche fortunata! Non ho niente da fare per il momento quindi si, vengo con te» dichiara in modo presuntuoso, ponendosi dal modo formale ad uno più confidenziale, mentre batte una mano sulla carrozzeria salendo in auto.

«Ormai che sei dentro..»  sussurro «Ma che sia ben chiaro che non sono stata io ad invitarti, ti  sei autoinvitato e sei salito sulla mia auto senza permesso... I gentiluomini di certo non usano questo comportamento per rimorchiare»

«Chi ti dice che voglio rimorchiare?»  

«Non saresti salito sulla mia auto Adam..» 

«Si sta facendo tardi Alex » dice guardando l'orologio che porta al polso, cambiando discorso. «Non vorrai far pranzare tua madre nel pomeriggio!!»

«Andiamo»  dico sospirando mentre metto in moto l'auto e parto verso la città. 

«Cosa leggevi?» domanda evitando quel fastidioso silenzio imbarazzante che stava per crearsi.

«Oscar Wilde, il ritratto di Dorian Gray»  rispondo senza togliere gli occhi dalla strada.

«Di che parla?» chiede curioso, o almeno lo sembra.

«Parla di Dorian Gray, un bel ragazzo, che suscita in un pittore di poco conto una vena artistica con la quale gli fa un bellissimo ritratto, ma che non esporrà mai. Un amico dell'artista, sentendo parlare così bene di Dorian, decide che vuole conoscerlo. Lord Henry Wotton, aveva la stoffa per fare il politico: buone doti oratorie e delle sue teorie, con le quali riesce a cambiare la vita di Dorian. Questo prende coraggio e fiducia sia in sé stesso che in Lord Henry, con dispiacere del pittore. Si innamora poi di una brava attrice che però lavorava in un teatro "di serie B". Quando lei comunica a Dorian la decisione di voler smettere di recitare per amor suo, lui le rispose che l'avrebbe lasciata perché aveva distrutto la sua migliore caratteristica lei, per la disperazione si uccide. Solo dopo quell'episodio Dorian, si accorge di un leggero cambiamento nel quadro. Infatti quando Basil, il pittore, gli diede il quadro Dorian espresse il "desiderio" di non invecchiare più e far invecchiare il quadro al posto suo , quel desiderio s'avverò. Mentre Dorian si divertiva e si dava alla spensieratezza dovuta alla sua bellezza il quadro invecchiava sempre di più diventando ogni giorno più vecchio e brutto, e per evitare che qualcuno potesse scoprirne il segreto, lo chiuse in una stanza vecchia della sua casa. Basil preoccupato per l'amico va a trovarlo per raccontargli le voci che girano sul suo conto in città e solo in quel momento Dorian gli mostra il quadro, dispiaciuto e amareggiato per l'amico, Basil prova a fargli capire i suoi errori ma Dorin si arrabbia e lo uccide a coltellate. Poi però, non essendo dispiaciuto per aver il gesto che aveva compiuto, si pente per la paura di essere incriminato e chiede aiuto, ad un amico, per disfarsi del corpo , che successivamente si suiciderà; ma non potendo perdonarsi per aver ucciso Basil va ad ubriacarsi ed incontra il fratello di Sibyl, l'attrice morta diciotto anni prima, che vuole ucciderlo, dopo poco tempo scopre che James, il fratello di Sybil, muore per mano di un cacciatore. Lui era intenzionato a rifarsi una vita, ma quando va a vedere il quadro lo trova peggiorato e decide di rompere la tela tagliandola,con lo stesso coltello con la quale aveva ucciso l'amico, ma si uccide. Il suo volto diventa brutto e deturpato e il quadro invece ritorna alla sua bellezza originaria...» 

«Wow... Sembra interessante» risponde dopo aver ascoltato con attenzione la mia spiegazione

«Si, lo è!» rispondo fiera, mentre parcheggio

«Ti piacerebbe essere come il protagonista? Come Dorian?» domanda d'un tratto mentre scendiamo dall'auto ed entriamo nel supermercato.

«Non direi...  Vanitoso,immaturo, capriccioso,  egoista e viziato; anche se estremamente bello non te ne fai niente di una persona cosi, a mio parere...» rispondo mentre estraggo la lista della spesa dalla borsa.

«Quindi per te la bellezza non conta?» continua ancora curioso.

«No, assolutamente. La bellezza conta, è la prima cosa che noti in una persona, solo che non è tutto. Esistono milioni di Dorian Gray, bellissimi ma marci dentro... La vita di un individuo non può basarsi soltanto sulla bellezza, è più che naturale che prima o poi svanisca; la gentilezza, l'umiltà, la cordialità, le buone maniere, queste cose rimangono nell'arco del tempo..» rispondo mentre mi affretto a cercare il formaggio nel banco frigo. Con la coda dell'occhio noto Adam serio, probabilmente assorto nei suoi pensieri; gli do una leggera gomitata e gli sorrido in modo gentile.

Dopo aver comprato tutto quello che c'era scritto nella lista e aver caricato le buste in auto, facciamo ritorno,mentre parcheggio nel vialetto di casa noto mia madre parlare, come di suo solito ormai, con la signora Theresa.

«Adam, ma eri con Alex? Credevo che stessi ancora dormendo»  dichiara la signora Lucas guardando il figlio scendere dal pick-up con le buste della spesa fra le mani.

«Ho fatto compagnia ad Alex mentre faceva la spesa» risponde educato sorridendo alla madre, mentre era in casa mia accompagnato da mia madre con un sorrido radioso.

«Tuo fratello è uscito stamattina, sai dov'è andato?» domanda preoccupata Theresa al figlio che le da le spalle mentre poggia le buste sul tavolo

«E' andato al mare, torna nel pomeriggio» risponde Adam pacato ed educato

«Oh Laura, devi proprio conoscere mio figlio Jonah!» dice emozionata a mia madre

Mentre mia madre e la signora Lucas continuano a parlare fra di loro, io e Adam lasciamo la stanza e andiamo verso il fiume, sotto la quercia.

«Leggimi qualcosa!» esclama Adam sedendosi davanti a me

«Va bene..» sussurro arrossendo

"Ho sentito che hai un nuovo amico. Chi è? Perché non me ne hai parlato? Non promette nulla di buono per te."
"Smettila, James!" esclamò lei. "Non devi dire nemmeno una parola contro di lui. Io lo amo."
"Ma come, non sai nemmeno come si chiama," obiettò il ragazzo. "Chi è? Ho il diritto di saperlo."
"Lo chiamo Principe Azzurro. Non ti piace questo nome? Oh, cattivo! Non dovresti dimenticarlo mai. Se tu solamente lo vedessi, capiresti che è la persona più affascinante del mondo. Lo incontrerai un giorno, quando ritornerai dall'Australia. Ti piacerà moltissimo. Piace a tutti e... io lo amo. Vorrei che tu potessi venire a teatro stasera. Lui verrà e io sarò Giulietta. Oh! Come reciterò! Immagina, Jim, essere innamorata e recitare la parte di Giulietta! E averlo seduto là davanti! Recitare per la sua soddisfazione! Temo che spaventerò il pubblico, lo spaventerò e lo dominerò. Essere innamorati significa superare se stessi. Il povero, orribile signor Isaacs griderà "è un genio" ai suoi fannulloni del bar. Mi ha già predicato come un dogma, stasera mi annuncerà come una rivelazione. Lo sento. E tutto questo è suo, soltanto suo, Principe Azzurro, il mio meraviglioso amante, il mio dio della bellezza. Ma io accanto a lui sono povera. Povera? Che importanza ha? Quando la povertà entra strisciando dalla porta, l'amore arriva volando dalla finestra. I nostri proverbi dovrebbero venire rifatti. Sono stati scritti d'inverno e adesso è estate; credo che per me la primavera sia proprio una danza di fiori nel cielo azzurro."
"È un signore," disse il giovane, cupo.
"Un principe," cantò la voce di lei. "Che cosa pretendi di più?"
"Vuole che tu diventi la sua schiava."
"Tremo al pensiero di essere libera."
"Voglio che tu ti guardi da lui."
"Vederlo vuol dire adorarlo, conoscerlo vuol dire aver fiducia in lui."
"Sibyl, sei impazzita per lui."
Lei rise e lo prese per il braccio. "Caro vecchio Jim, parli come se avessi cent'anni. Un giorno ti innamorerai anche tu e allora saprai che cosa vuol dire. Non prendere quest'aria scontrosa. Dovresti essere contento al pensiero che, mentre sei lontano, mi lasci più felice di quanto non sono mai stata. La vita è stata dura per tutti e due, terribilmente dura e difficile, ma d'ora in poi le cose saranno diverse. Tu vai in un nuovo mondo, io ne ho trovato uno. Ecco due sedili, sediamoci e guardiamo passare la gente elegante."
 

«Stasera c'è una festa in spiaggia, vuoi venire con me?» domanda stupendomi, non appena smetto di leggere quelle poche righe di quel libro che era come se fosse diventato nostro.

  
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