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Autore: EmmaStarr    14/08/2016    1 recensioni
Davanti a lui, un paio di occhi che lo fissano.
Kagami non vede nulla a parte quelle luci azzurre che lo osservano con intensità. Dura un'istante, poi gli occhi si chiudono e il pozzo ritorna oscuro.

* * *
Kuroko è uno dei maghi più potenti di Teiko, ma da un po' di tempo a questa parte c'è un sogno che non riesce a togliersi dalla mente: un cavaliere dai capelli del colore del fuoco, rinchiuso in una prigione.
La situazione si evolve quando Kuroko scopre che il cavaliere è reale, il suo nome è Kagami ed è tenuto prigioniero delle segrete del suo castello. Ma perché continua a sognarlo? Cosa lega due persone così diverse tra loro?
Riusciranno i due a sconfiggere l'Occhio dell'Imperatore, o verranno eliminati nel tentativo?
* * *
Prima Classificata al Lucky Star contest indetto da BlackIceCrystal sul forum di Efp
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kiseki No Sedai, Seirin, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«È tutto pronto?»

«Sì. Grazie, Kise-kun.»

«Ma sei sicuro

«Sicurissimo, Midorima-kun, non ti preoccupare.»

«Oi, Tetsu.»

«Sì?»

«Andrà tutto bene.»

Per la prima volta nella serata, Kuroko si scioglie in un sorriso sincero. «Lo so. Grazie di tutto.»

Aomine allunga il pugno, e Kuroko non esita prima di colpirlo con il proprio in un gesto che era da troppo tempo che non veniva ripetuto. Dopodiché saluta con la mano gli altri tre e senza esitazione si calca il cappuccio sulla testa ed esce dal portone nel buio della notte.

Murasakibara ha pronunciato un incantesimo che permetterà a lui e a chiunque lo accompagni di oltrepassare tutte le difese nel cortile e ai portoni. Midorima ha preparato una pozione che gli permetterà di usare la magia anche all'interno delle celle dove in teoria dovrebbe essere impossibile a causa della pietra magica utilizzata per le pareti di tutta la prigione. Kise e Aomine distrarranno le guardie, e se tutto va bene Kuroko tornerà al castello senza che nessuno sospetti di nulla, e Akashi non si accorgerà mai della sparizione di un solo prigioniero. Può funzionare. Può farcela.

Il suo potere non gli è mai stato così utile come quella sera: fin da piccolo ha sempre avuto familiarità con il mondo delle ombre, e con l'oscurità in generale. Grazie all'allenamento intensivo a cui è stato sottoposto negli ultimi anni ora non si limita a giocherellare con le ombre degli oggetti, allungandole a suo piacimento, ma riesce a fondersi letteralmente con esse, invadendo ogni luogo e nascondendosi come un fantasma in ogni minuscolo anfratto.

Oltrepassa i portoni principali e tira un sospiro di sollievo nell'accertarsi dell'assenza delle guardie: i portoni sono sigillati tanto bene che non riuscirebbe mai ad infiltrarsi, nemmeno sotto forma di ombra. Invece pronuncia a bassa voce l'incantesimo che gli ha insegnato Murasakibara e la porta si socchiude quanto basta perché possa infilarvisi dentro. I corridoi sono bui e inquietanti, ma Kuroko non ha nessuna intenzione di farsi intimidire: pronuncia un incantesimo di localizzazione che ha appena imparato e sente subito una forza incalzante che lo spinge verso le segrete della Rocca, attraverso una lunga serie di scale a chiocciola e porte sbarrate. Alla fine la forza che lo stava guidando svanisce di botto, e il cuore di Kuroko perde un colpo: ci siamo, è il momento.

Al contrario di quello che le apparenze potrebbero lasciar intendere, Kuroko è un tipo davvero ostinato. Una volta che si mette in testa qualcosa è praticamente impossibile distoglierlo dal suo obiettivo, e questo è qualcosa che tutti i suoi compagni hanno imparato molto bene a proprie spese in più di un'occasione. Ha deciso che vuole liberare Kagami, e non ha nessuna intenzione di tornare sui propri passi: eppure, nel vederlo in carne e ossa, lì, sdraiato su una panca storta, sente come tutte le sue certezze che crollano una dopo l'altra. Kuroko non ha idea di come sia possibile, ma gli basta guardare quella selvaggia chioma rossa per sentirsi investito da una serie di sensazioni sconosciute: confusione, affetto, nostalgia. Forse è quest'ultimo il sentimento più dominante, come se ci fosse qualcosa che Kuroko dovrebbe sapere ma che non riesce in nessun modo a ricordare. Come l'eco di un sentimento lontano, sbiadito, ma caldo e rassicurante.

Kuroko sbatte le palpebre e si rende conto di essere rimasto fermo immobile per quasi un minuto, troppo preso a fissare la figura sdraiata di Kagami per riuscire a muovere un muscolo. Si riprende e borbotta lo stesso incantesimo di prima: la porta della cella si spalanca cigolando.

Subito Kagami balza in piedi, la mano che si chiude a vuoto come alla ricerca di una spada. «Chi sei? Cosa vuoi?» ringhia.

Kuroko abbassa il cappuccio rivelandosi in tutta la sua figura, e punta gli occhi azzurrissimi in quelli cremisi di Kagami. Dio, se sono belli: potrebbe guardarli per ore. Ma non è questo il momento. Infatti Kagami sembra averlo riconosciuto, perché apre e chiude la bocca a ripetizione senza emettere un suono. «Ma tu... tu sei...» rantola alla fine.

«È un piacere incontrarci finalmente di persona, Kagami-kun» sorride Kuroko, sentendosi leggero come mai prima d'ora. «Mi piacerebbe molto restare a parlare con te, ma il tempo stringe. Forza, seguimi.»

 

*

 

Kagami sbatte due volte le palpebre, incredulo. «K-Kuroko?» balbetta alla fine.

L'altro annuisce, come se presentarsi incappucciato nel cuore della prigione più impenetrabile di tutto Teiko fosse una cosa di tutti i giorni. «M-ma io... ho sempre creduto che tu fossi un'allucinazione» continua imperterrito, sentendosi più stupido ogni secondo che passa. Kuroko accenna un sorriso e gli occhi gli si illuminano come due pozze di cielo in un giorno senza nuvole, nonostante l'oscurità della cella. «Sì, l'avevi messo piuttosto in chiaro. Ma ti avevo fatto una promessa, ed eccomi qua» spiega. «Dobbiamo muoverci, però: i miei amici non potranno tenere le guardie impegnate all'infinito.»

Kagami ci ha messo un po' a capire -anche perché quello che ha davanti è Kuroko ed è reale ed è venuto da lui ed è tutto troppo incredibile-, ma ora ricorda una cosa importantissima. «Non posso venire con te» afferma, risoluto.

Kuroko sgrana gli occhi. «Cosa?»

«Non senza i miei compagni» aggiunge precipitosamente Kagami, mettendo le mani avanti. «Siamo stati catturati insieme, tutti i generali di Seirin. Sono altri nove, e non posso andarmene senza di loro» spiega, cercando in tutti i modi di fargli comprendere la serietà della situazione.

Kuroko si morde il labbro. «Akashi-kun potrebbe non accorgersi di una sola evasione» inizia, tentennante. «Ma un intero gruppo di prigionieri...»

Kagami non sa che cosa dire, ma sa che non può abbandonare i suoi compagni: non se lo perdonerebbe mai. «Ti prego» dice solo.

Kuroko esita per qualche istante che a Kagami pare infinito, alla fine però sospira e abbassa la testa. «Mi inventerò qualcosa. Puoi dirmi i loro nomi?»

Kagami esplode di felicità. «Davvero? Grazie mille! Sono Teppei, Hyuuga, Koganei, Izuki, Mitobe, Tsuchida, Furihata, Fukuda, Kawahara.»

Kuroko li ripete a bassa voce, concentrato, poi mormora delle parole che Kagami non riesce a cogliere e solleva la testa. «Da questa parte, Kagami-kun» sussurra, e inizia a dirigersi verso l'uscita della cella.

«Come ci riesci? A fare magie qua dentro, intendo» domanda velocemente Kagami.

«Oh, un mio amico mi ha preparato una pozione» spiega Kuroko. Kagami si domanda come sia possibile che Kuroko abbia tutti quegli amici a Teiko disposti ad aiutarlo in una missione folle come quella, ma prima che possa aprire bocca Kuroko inizia a spiegare. «Vedi, il fatto è che a nessuno va davvero a genio il modo in cui si sta comportando Akashi-kun negli ultimi tempi: anche se abbiamo sempre chiuso un occhio su quello che succedeva quaggiù non significa che approviamo, e-» ma si interrompe di botto, e anche Kagami deve trattenersi dal fare un salto indietro dallo spavento: limpida in mezzo a loro rimbomba infatti una voce che Kagami non ha mai sentito prima, direttamente nelle loro menti. Tetsu? Ehi, mi senti?

Kuroko risponde subito, la voce accesa di preoccupazione. «Ti sento, Aomine-kun.»

Non puoi tornare indietro. Hai capito? Non puoi tornare indietro! sibila la voce. È come se stesse cercando di fare il meno rumore possibile, ma avesse allo stesso tempo urgenza di far recepire il messaggio. Akashi è già tornato!

Kuroko si immobilizza di botto. «M-ma com'è possibile?» balbetta. «Credevo...»

Anche noi lo credevamo, ma a quanto pare aveva colto qualcosa ed è tornato in anticipo. Ha già visto che non ci sei. A noi non farà niente, Midorima lo ha convinto che hai fatto tutto da solo, ma se torni indietro non ho idea di cosa possa farti.

Kuroko non ci mette molto a recuperare il controllo. «Molto bene. Grazie davvero, Aomine-kun.»

Cazzo, Tetsu, che situazione, sbuffa l'altro. Spero ne sia valsa la pena.

«Sono con lui. Ce l'ho fatta» risponde subito Kuroko. «Cercherò di contattarvi il prima possibile, va bene?»

Aomine sbuffa di nuovo. Sta' attento.

«Te lo prometto.»

Kagami non ci ha ufficialmente capito nulla. «Cos'era quello?» chiede, preoccupato.

«È un incantesimo di telepatia. Siccome Aomine-kun non sapeva esattamente dov'ero, deve averlo esteso in un'area abbastanza grande perché lo sentissi anche tu. Non volevo spaventarti.»

«Non mi sono spaventato» borbotta subito Kagami, indispettito.

Kuroko sorride. «Ovviamente.»

Rimangono in silenzio per un po', continuando a camminare. Kagami non ha la minima idea di dove stiano andando, ma Kuroko sembra sicuro di sé mentre imbocca un corridoio dietro l'altro. «Quindi... sei nei guai» esordisce alla fine Kagami.

«Oh, no, non preoccuparti» risponde subito Kuroko. «Non è la prima volta che Akashi-kun se la prende con qualcuno. Alcuni anni fa ha cacciato un nostro compagno, Haizaki-kun, per via del suo comportamento. Troverò un posto dove stare finché le acque non si calmeranno un po'» riflette, sempre continuando a camminare.

Questa è una grande quantità di informazioni da metabolizzare per una serata sola: all'improvviso l'allucinazione che lo ha visitato ininterrottamente per più di un mese si è presentata alla sua porta con un biglietto di uscita da quell'inferno per lui e i suoi compagni, mettendo a rischio la sua vita e la sua posizione. C'è da chiedersi come la mente di Kagami non sia ancora esplosa.

Oltretutto, questo Kuroko non è una persona normale. Kagami non sa come spiegarlo, ma nel vederlo ha provato emozioni complicatissime: un nodo alla gola, un calore inesprimibile nel petto, una sensazione di perdita mista a sollievo così profonda da fare male, così intensa da togliere il fiato, così improvvisa da sembrare un sogno. Ma è vero, Kuroko è vero. È lì vicino a lui, è venuto a salvarlo sebbene non si siano mai veramente incontrati. (… perché non si sono mai veramente incontrati, giusto? E allora come fa Kagami ad accorgersi di quella ruga sulla fronte che significa che qualcosa lo sta preoccupando? Come mai sente l'impellente bisogno di rassicurarlo, di scompigliargli i capelli e di dirgli che andrà tutto bene?). Scuote la testa, deciso. Avranno tempo per parlarsi più avanti, ora c'è solo una cosa che può fare. «D'accordo, capisco. Però... Ecco, mi sentirei davvero meglio se venissi con noi.»

Kuroko sbatte le palpebre. «Come?»

«Intendo, a Seirin. Visto che non puoi tornare indietro, immagino che l'idea migliore sia che tu venga con noi a Seirin» insiste Kagami. Non è solo desiderio di ricambiare il favore: vuole davvero aiutare Kuroko, e non riesce a sopportare l'idea di saperlo solo chissà dove, è più forte di lui.

Kuroko sgrana leggermente gli occhi, come se non si aspettasse un'offerta del genere. Che idiota. «Sei sicuro che sia una buona idea? Non conosco nessuno, laggiù. E tecnicamente io sono un nemico» obietta, incerto.

«Conosci me» ribatte subito Kagami. «E sinceramente, credo che sarai accolto come un eroe. Ci stai salvando tutti.»

Kuroko corruga la fronte. Ci sta pensando davvero. «Dovrò dare un bel po' di spiegazioni» commenta alla fine. «Per quanto ne sanno loro, noi due non ci conosciamo neanche.»

Kagami si gratta la testa: a questo non aveva pensato. «Ci inventeremo qualcosa» afferma alla fine, convinto. «Non posso lasciarti lontano da casa tua per causa mia.»

Kuroko abbassa la testa, l'ombra di un sorriso sul volto. «Non è colpa tua, Kagami-kun. Ma... ti ringrazio. Accetto la tua offerta.»

Alza lo sguardo e Kagami si sente come se fosse appena tornato a casa da un lungo viaggio. «Grandioso!»

 

*

 

Il messaggio di Aomine ha turbato Kuroko, inutile negarlo. Aveva sperato di poter concludere la faccenda senza effetti collaterali, tornando alla sua vita di prima non appena liberato Kagami. Ma qualcosa nella sua mente gli diceva da tempo che non sarebbe stato così, che Kagami avrebbe cambiato la sua vita per sempre. In qualche modo si aspettava che le cose non sarebbero andate lisce, lo aveva messo in conto. Ed è andato lo stesso.

Vedere Kagami è stato qualcosa di incredibile, completamente diverso da come se lo era aspettato. Ci sono tante di quelle cose in lui che gli sono familiari; dal modo in cui si gratta la testa se colto in contropiede al luccichio determinato che assumono i suoi occhi nel momento in cui prende una decisione. È riuscito a leggere quegli occhi come se li conoscesse da una vita, invece che da poche settimane. La sua proposta lo ha colto di sorpresa: non si aspettava un tale atteggiamento nei suoi confronti. È un nemico, tutto sommato, e questa può benissimo essere una trappola. Ma la generosità e la spontaneità di Kagami sono state tanto invadenti -e tanto apprezzate- che Kuroko si è ritrovato ad acconsentire prima ancora di aver valutato i pro e i contro dell'offerta.

E ora sa che avrà il tempo necessario per parlare con Kagami, conoscersi e soprattutto cercare di capire perché si sono incontrati, cos'è che li lega così tanto.

Raggiungono le celle degli altri prigionieri e Kuroko lascia parlare Kagami, consapevole del fatto che per lui sarebbe impossibile convincerli a seguirlo.

Kuroko vede facce sconosciute sfilargli davanti in un mormorio di ringraziamenti concitati e incitazioni al silenzio, ma c'è qualcosa nei loro volti che gli sa di già visto, come un prurito in un angolo del cervello. Somiglia alla sensazione che prova vedendo Kagami, solo che quella è amplificata di mille volte.

«Seguitemi, conosco una strada per uscire dove non troveremo intoppi» promette Kuroko, anche se deve schiarirsi la voce più volte prima che gli altri lo notino. Va sempre a finire così nell'oscurità: Kuroko viene facilmente ignorato. Anche Kagami ci ha messo un po' ad accorgersi di lui, nei loro sogni.

Kuroko mantiene la sua promessa e li conduce tutti fuori dalla Rocca, avvolgendoli con la sua ombra in modo da nasconderli ad eventuali sguardi esterni: deve ricordarsi di ringraziare Murasakibara e Midorima, però, perché senza il loro aiuto sarebbe stato impossibile trovare il potere per nascondere tante persone.

Non hanno tempo di parlare molto, camminando fino a che la stanchezza non minaccia di farli crollare. «Qua vicino c'è il sito di un portale» informa Kuroko, spezzando il silenzio. «Se riusciamo a raggiungerlo prima dell'alba, possiamo usarlo per raggiungere Seirin senza che i maghi di Teiko ci rintraccino.»

Kagami inclina la testa. «Sei capace di far funzionare un portale?»

«Sì» risponde Kuroko scrollando le spalle. «Non è molto difficile.» Sa che non è da tutti gestire incantesimi di questo tipo, ma Akashi è un mago esigente e a volte lo costringe a rimanere sullo stesso incantesimo per giorni finché non lo padroneggia alla perfezione. «Potrei avere bisogno di un po' del tuo potere, però.»

Kagami annuisce e va a riferire tutto ai suoi compagni. Kuroko ha notato che nessuno di loro gli ha ancora rivolto la parola, ma non gliene fa una colpa: la situazione è abbastanza assurda perché tutti siano ancora convinti di essere in un'allucinazione, o comunque che abbiano troppa paura di lui. In ogni caso nessuno oppone resistenza, e Kuroko riesce ad attivare il portale senza troppe difficoltà. «Kagami-kun, ho bisogno che tu visualizzi bene nella mente il luogo in cui vuoi atterrare» lo istruisce Kuroko. «E devi passarmi un po' di energia per permettere il transito di tutti e undici» aggiunge, lanciando un'occhiata alla piccola folla alle sue spalle. Kagami annuisce. «L'hai mai fatto con così tanta gente?»

Kuroko esita un attimo prima di scuotere la testa. «No. E mai così lontano. Ma non abbiamo altre alternative» aggiunge subito, gli occhi carichi di determinazione. «Akashi-kun sarà già sulle nostre tracce.»

Kagami annuisce con forza, gli occhi accesi da quella fiamma che Kuroko sente di riconoscere. «Molto bene. Sono pronto.»

Kuroko mette tutti quanti intorno al cerchio magico tracciato nell'erba e afferra la mano di Kagami, stringendola saldamente a sé per attingere al suo potere. Nel toccarlo sente una scossa fortissima risalirgli su per il braccio fino al cuore, un calore intensissimo che termina in un punto ben preciso. «Che cosa...» attacca Kagami, confuso quanto lui.

Ma Kuroko non può permettersi di aspettare, avendo già iniziato a pronunciare la formula. Stringe i denti nonostante il formicolio sia quasi insopportabile e termina l'incantesimo. Subito si sentono tutti strattonare da una forza potentissima che sembra risucchiarli dall'interno, e Kuroko deve attingere all'energia di Kagami per non svenire, privo di energie.

Atterrano dopo quelle che sembrano ore nel mezzo di una piazza illuminata da tante torce accese. Kuroko non ha il tempo di rallegrarsene che sente la testa girare violentemente, e di colpo tutto il mondo si capovolge e diventa buio.

 

*

 

C'era un ragazzo dai capelli rossi come il fuoco che varcava la soglia di un castello con aria risoluta. Indossava solo una tunica bruciacchiata agli angoli, ma aveva il portamento regale dei principi più potenti.

Stava attraversando un corridoio apparentemente deserto quando andò a sbattere contro un altro ragazzino. «Ehi! Guarda dove vai!» esclamò con una punta di irritazione.

«Sei tu che mi sei andato addosso» ribatté educatamente l'altro, rialzandosi e spolverandosi la tunica.

«Non scherzare! Non c'era nessuno, qua, prima. Che razza di trucchetto hai usato?» continuò il giovane, ben intenzionato a non lasciarsi intimorire. Quello sarà anche stato un castello dove si imparavano le arti magiche, ma lui non era di certo da meno di un ragazzino pallido e smunto come quello! Anche se aveva dei capelli davvero particolari, di un azzurro brillante.

«Non mi hai visto per via del mio potere, ha a che fare con le ombre. Tendo sempre a passare inosservato» spiegò con modestia il più giovane. «Comunque, io mi chiamo Kuroko. Sono qui in visita, sto cercando di decidere che castello frequentare per i miei studi. E tu?»

«Io sono Kagami» ribatté l'altro, fiero. «E il mio potere mi permette di controllare il fuoco!» esclamò con un sorriso orgoglioso, anche se tecnicamente non era davvero capace di farlo. Avrebbe dovuto imparare, ecco.

Kuroko sorrise. «Molto piacere. In realtà, temo di essermi perso: un cavaliere mi stava scortando verso la sala di astronomia, ma deve avermi perso di vista e se n'è andato senza di me. Tu dove stavi andando?»

Kagami si grattò la testa. «Non saprei. Io sono solo in visita: non ci capisco ancora molto di magia e tutte quelle cose lì. Non so... non so neanche leggere» ammise con un pizzico di vergogna. Non ne aveva mai avuto bisogno in campagna con Alex e Tatsuya, ma se voleva studiare la magia sapeva che i libri sarebbero stati essenziali.

Si aspettava che quel Kuroko lo deridesse o lo guardasse con superiorità, ma si limitò a stringersi nelle spalle. «Io ho imparato qualche anno fa, non è difficile» assicurò. «Se vuoi, posso aiutarti.»

Kagami sgranò leggermente gli occhi. «Dici davvero?»

«Certo» sorrise l'altro. «E tu magari potresti farmi vedere qualcosa col fuoco?»

Kagami annuì con forza. «Non c'è problema!» Passò qualche istante. «Quindi... da che parte andiamo?»

Il suono di una leggera risata si propagò tra le mura del castello, rendendo improvvisamente quel luogo molto più accogliente.

 

*


Kuroko spalanca gli occhi di colpo, ritrovandosi sdraiato in un letto che non è il suo. Sbatte le palpebre un paio di volte e si guarda intorno: dalla finestra fa capolino un raggio di sole, e si direbbe già pomeriggio inoltrato. Indossa ancora i suoi vestiti, e questo lo rassicura, ma... non ha la minima idea di dove si trovi. Volta lo sguardo e i suoi occhi si illuminano nel vedere di fianco a lui una figura familiare: addormentato su una sedia, le gambe storte e la testa rovesciata indietro, c'è Kagami. Kuroko sta ancora decidendo se svegliarlo o meno quando quello spalanca gli occhi, lo sguardo sconvolto. «Ho fatto un sogno stranissimo» esordisce di getto. «Avevo di nuovo undici anni ed ero appena entrato al castello di Seirin quando incontravo anche te, cioè, te da giovane, che stavi visitando il castello e mi dicevi che mi avresti insegnato a leggere e-» si ferma, imbarazzato.

«E tu in cambio avevi promesso di farmi vedere qualche incantesimo sul fuoco?» prosegue però Kuroko, sgranando gli occhi. «L'ho sognato anch'io...»

Si fissano negli occhi per qualche istante, senza sapere cosa dire o cosa fare. «È così strano» mormora alla fine Kuroko. «Mi sembra di conoscerti da sempre.»

Kagami annuisce con forza. «Anche a me! Non è possibile che questo sogno sia stato come un ricordo nascosto? Magari ci siamo davvero incontrati da piccoli, e poi abbiamo perso la memoria...»

Kuroko scuote la testa. «Non credo sia possibile. Se ci fossimo davvero incontrati, credi che sarei andato comunque a studiare al castello di Teiko?» chiede retoricamente.

Cala di nuovo il silenzio, finché Kagami non si schiarisce la voce. «Beh, senti... ieri sera è stato tutto molto confuso, quindi non ti ho ancora ringraziato come si deve per quello che hai fatto.»

Kuroko abbassa lo sguardo, imbarazzato. «Non devi, davvero, io non ho...»

«Sì che devo, invece!» protesta Kagami. «Anche se non ci conoscevamo, ci hai salvato. Mi hai salvato. Quindi, ecco, grazie» continua imperterrito, nonostante le orecchie rosse. «La prossima volta sarò io a salvare te!» promette di slancio.

Prima che Kuroko possa replicare -o più probabilmente limitarsi ad arrossire come una ragazzina-, la porta si spalanca. «Ah, sei sveglio!» esclama una voce femminile, catapultandosi poi verso di lui.

Kuroko rimane immobilizzato mentre una giovane dai capelli corti gli si lancia addosso stringendolo in un abbraccio. «Grazie» sussurra. «Grazie per avermeli riportati indietro.» Si tira indietro e si sistema i capelli dietro l'orecchio. «Scusami, non volevo metterti in imbarazzo» ridacchia allora. «Io mi chiamo Riko Aida, e sono la maga guaritrice più potente di Seirin» si presenta con orgoglio. «Quando sei arrivato non eri in condizioni molto buone, ma non preoccuparti: ti ho già rimesso in sesto!» lo informa con allegria.

Kuroko sorride educatamente. «Grazie di cuore, Aida-san. Io mi chiamo Kuroko» si presenta. «Ed è stato un piacere riportare qua Kagami-kun e i suoi amici» aggiunge poi con un piccolo sorriso diretto a Kagami.

La ragazza corruga la fronte. «A proposito, ti siamo grati e tutto, ma... posso sapere perché hai fatto una cosa del genere?»

Kuroko lancia un'occhiata interrogativa a Kagami, ma dal suo sguardo vacuo capisce che dovrà sbrigarsela da solo. «Io... io e Kagami-kun ci siamo conosciuti da piccoli, il giorno in cui lui è stato accolto al castello di Seirin» inizia, descrivendo il sogno che ha appena fatto. «Io ho scelto di andare a Teiko, ma... ci siamo tenuti in contatto da allora, ogni tanto. Quando ho saputo che era prigioniero da noi, ho dovuto aiutarlo» spiega con semplicità. In qualche modo non gli sembra nemmeno una bugia.

La ragazza annuisce. «Beh, è stata una vera fortuna. Senza i nostri generali non sapevamo proprio come fare. Ovviamente puoi stare qui quanto ti pare, Kagami ti mostrerà un po' il posto» promette con allegria. «E se vorrai, sappi che le porte del castello di Seirin sono sempre aperte per un mago abile come te!» Sorride e saluta, facendo per uscire. «Ah, un'ultima cosa!» aggiunge però, voltandosi indietro. «Mentre ti curavo, ho visto qualcosa di strano sulla tua schiena. All'inizio sembrava un tatuaggio, ma poi... ho percepito della magia, là dentro» lo avverte. «Magia bella grossa! Sembrava un sigillo, o cose così.»

Kuroko aggrotta la fronte. «Che tipo di magia hai percepito?»

Riko si concentra un po'. «Sembrava come se il sigillo si stesse allentando» borbotta. «Come uno spiraglio. Molto sottile.» Si stringe nelle spalle. «Beh, si vedrà. Ora scusatemi, ma devo andare ad avvertire gli altri che ti sei svegliato: ti vogliono tutti ringraziare!» afferma, e se ne va saltellando.

Appena la porta si chiude, Kagami si avvicina al letto con aria confusa. «Di che sigillo parlava?»

Kuroko si mette seduto e abbassa leggermente il colletto della veste, proprio dietro la nuca. «Ecco, guarda.» Sulla sua pelle nivea svetta un piccolo cerchio nero come la notte. «Ce l'ho da quando ero piccolo» spiega. «Più o meno da quando sono entrato a Teiko. Momoi-san mi aveva già detto che era un sigillo, ma finora non ero mai riuscito ad aprire nemmeno il più piccolo spiraglio» tentenna.

Kagami sgrana gli occhi. «Credi che il sogno di prima...»

«Potrebbe essere dovuto a quello» annuisce Kuroko, spalancando gli occhi.

«Hai idea di cosa possa averlo scatenato?» domanda Kagami.

Kuroko abbassa lo sguardo, improvvisamente imbarazzato. «Credo sia stato, beh... ho sentito che bruciava quando mi hai ceduto un po' del tuo potere» dice alla fine. «Dev'essere stato il contatto, credo.»

Kagami annuisce. «Ho sentito qualcosa anch'io» commenta, evasivo. Rimangono un po' in silenzio, poi Kagami chiede: «Te la senti di alzarti?»

«Direi di sì» risponde Kuroko, tirandosi in piedi. Fa qualche passo e vede che la testa non gli gira neanche un po': quella guaritrice è davvero impressionante. Non sarà Momoi-san, ma ci si avvicina parecchio. «Sì, sto bene. Perché?»

Kagami ghigna, e il cuore di Kuroko perde un colpo. «Vieni, ti faccio fare un giro.»

 

 







Angolo autrice:
Salve a tutti! Rieccomi qua con un nuovo capitolo. Finalmente c'è stata la riunione tra i due! Come vi è sembrata? Non temete, anche se tutto ora sembra molto confuso: vedrete che entro il prossimo capitolo -che poi sarebbe il penultimo- tutto si chiarirà.
Grazie di cuore a chi metterà tra le seguite, ricordate, ecc e a chi recensirà! Un bacione
Emma <3
  
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