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Autore: Ventodivino87    18/08/2016    1 recensioni
Un pony sconosciuto al mondo, un piccolo Parasprite giallo ed una puledrina di nome Apple Bloom: come riusciranno questi tre curiosi personaggi ad entrare in contatto? La storia di una puledrina che avrà il compito di svelare i misteri del passato di questo misterioso pony, ma... quanto sarà disposta a cercare?
NOTA: Questa Fan Fiction non ha nulla a che fare col film dello Studio Ghibli "La tomba delle lucciole", pertanto ogni riferimento al film è puramente casuale (inoltre scrissi questa storia prima ancora di vedere il film)
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Apple Bloom, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutta questa storia inizia sei anni fa con un piccolo pony dalle fattezze sconosciute, esso vagava da solo nell’Everfree Forest, tuttavia non era spaventato, era come se fosse in un giro di perlustrazione. Questo pony se ne stava andando tutto tranquillo per la foresta senza il minimo segno di paura, fino a che non sentì qualcosa sotto una delle sue zampe, era qualcosa di così sottile da sembrare cartapesta; quando guardò in basso vide che era un piccolo insetto rotondo, era nero e disteso a terra. Il pony tolse immediatamente la zampa dalla sua ala per farlo andare via ma… quell’insettino non si muoveva nemmeno una volta liberato, forse… stava dormendo? Questo pensò il nostro pony in un primo momento, tuttavia data una seconda occhiata provò a raccoglierlo per osservarlo più da vicino: quell’insettino che aveva nella zampa destra non muoveva un muscolo, inoltre i suoi occhi erano vuoti come quelli di un pesce; il pony rimase ad osservarlo per un indeterminato periodo di tempo.






La tomba per i Parasprite

パラスプライトの墓






 
Atto I - Il pony della Everfree Forest


-Zecora ho trovato ciò che ti serviva.        Disse Apple Bloom.
-Per il tuo aiuto Apple Bloom ti sono grata, adesso per le mie pozioni sono del tutto preparata.         Rispose Zecora in rima come al solito.
Zecora prese il sacchettino consegnatole da Apple Bloom e ne versò il contenuto nel suo calderone, era una luccicante polverina gialla che emanava una piccola luce a contatto con il contenuto del calderone, raccolta da Apple Bloom da dei fiori gialli poco lontani dalla casa della zebra sotto richiesta di quest’ultima.
-Allora io torno a casa, la mia sorellona potrebbe arrabbiarsi se tornassi troppo tardi.
-Fai attenzione a tornare, lungo strada chissà cosa potresti trovare.
-Tranquilla Zecora, non ci saranno problemi, e poi non è ancora notte.          Disse sorridendo Apple Bloom.
-Allora ciao ciao Apple Bloom.
La puledrina si apprestò ad aprire la porta, e come lo fece si trovò con grande sorpresa davanti le sue due amiche Scootaloo e Sweetie Belle.
-Ragazze? Ma che cosa ci fate qui?
-Beh, a casa tua non c’eri, e nessuno ti aveva vista a Ponyville, non eri nemmeno al nostro quartier generale, quindi abbiamo dato per scontato che tu fossi qui da Zecora.         Disse Sweetie Belle.
-Dovevo aiutarla con delle cosette, a quanto pare ho perso la cognizione del tempo.           Rispose imbarazzata Apple Bloom.
-Non preoccuparti Apple Bloom, eravamo venute per farti compagnia.             Disse Scootaloo.
-In realtà io non volevo venire, mi ha trascinata qui contro la mia volontà.           Constatò Sweetie Belle.
-State tranquille, stavo tornando a casa.
-Possiamo accompagnarti fin li se per te non è un problema.
-Ma certo che potete.
-Meno male, non vedevo l’ora di andare.           Disse Sweetie Belle.
 
Le tre puledrine stavano camminando lungo il sentiero di ritorno, discutendo di quanto più potesse venir loro in mente.
-Dovremo affrettarci, si sta facendo sera.           Disse Apple Bloom.
Sweetie Belle constatò immediatamente ciò che disse la sua amichetta gialla senza la minima esitazione, quel posto le stava dando i brividi.
All’improvviso qualcosa passò davanti ad Apple Bloom, passò così velocemente che quasi la piccola cadde a terra dallo spavento.
-Tutto a posto Apple Bloom?            Chiese Scootaloo.
La puledrina ci mise qualche secondo a rispondere.
-Sto bene… credo che fosse un parasprite.
Sweetie Belle si girò verso Apple Bloom.
-Un parasprite? Ma non è uno di quegli esserini che una volta iniziarono a mangiare mezza Ponyville?
-Se non mi sbaglio si, sono quelli.          Rispose Apple Bloom.             
-Chissà dove sarà andato.
-Non ne ho idea, spero che sia andato via e che non ci abbia viste, se ne tornasse anche uno solo sarebbe davvero un gran problema.
Improvvisamente le due sentirono un rumore vicino a loro, come un fruscio di foglie, magari quel parasprite si era nascosto in un cespuglio e le stava spiando.
-Hey Sweetie Belle, lo hai sentito pure tu?
-S… si, pensi che sia quel coso di prima?
-Forse, potrebbe essere.
-Hey Apple Bloom, andiamo via di qui, se quell’esserino ci seguisse potrebbe succedere tutto di nuovo.
-Sono d’accordo Sweetie Belle.
Soltanto quando l’unicorno si guardò intorno si accorse che qualcosa non andava.
-Un momento! Dove è Scootaloo?!
Appena le due si guardarono intorno iniziarono a preoccuparsi per la loro amica, sembrava sparita chissà dove.
-SCOOTALOO! SCOOTALOO DOVE SEI?!
Dopo che le due la chiamarono per tre o quattro volte, Scootaloo uscì dallo stesso cespuglio dove si era infilato il parasprite di prima.
-Sono qui! Va tutto bene.
-Scootaloo! Ma che cosa ci facevi li dentro? Ci hai fatte preoccupare davvero tanto.
-Ero curiosa di vedere meglio quell’esserino prima che scappasse, chiedo scusa.
-Scootaloo, sai cosa sarebbe successo se ti avesse vista?! Lo avresti portato a Ponyville tu stessa!
-Beh… io non l’ho visto…
-Sei sicura di non averlo addosso? Nei tuoi capelli? Nella tua coda? Sotto le tue ali?
Scootaloo si guardò addosso da tutte le parti, anche con l’aiuto delle sue amiche, ma del parasprite non vi era traccia.
-Beh Scootaloo, sembra che non ti si sia attaccato addosso… meno male.        Disse Apple Bloom
-Scusami Apple Bloom…
-Non preoccuparti Scootaloo, l’importante è che quell’esserino non ti sia attaccato addosso. Avanti, si sta facendo buio e se non saremo a casa prima di sera Applejack e le altre si arrabbieranno.
-Buona idea Apple Bloom, meglio andare.
Le tre si rimisero a camminare e uscirono in poco tempo dall’Everfree Forest, a quel punto decisero di separarsi e che sarebbero tornate a casa ognuna per la propria strada.
 
 
 
-Apple Bloom dove sei stata per tutto il tempo? Stavo per venirti a cercare.         Chiese Applejack alla sua sorellina.
-Beh, ero semplicemente andata da Zecora per aiutarla con un paio di cose, poi ho incontrato Scootaloo e Sweetie Belle che mi hanno accompagnata fino all’uscita dell’Everfree Forest. Loro sono tornate a casa da sole, tanto il peggio era già passato.         Apple Bloom sperò che questa sua risposta bastasse a giustificarla.
-D’accordo zuccherino, vedi di prepararti per la cena, è quasi pronta.
-Oh sorellona, c’è anche un’altra cosa che ci terrei a dirti: nel tornare a casa un parasprite mi è passato davanti, non so se possa essere un problema come l’ultima volta, quindi ho pensato di dirtelo.
-Un parasprite? Sbaglio o è uno di quei mostriciattoli che una volta divorarono mezza Ponyville?
-Per quanto ricordi si.
-Sei sicura di non averlo addosso Apple Bloom?        Applejack era visibilmente preoccupata, se la sua sorellina avesse riportato quei cosi in città sarebbe successo di nuovo tutto da capo.
-Non penso, quella che è stata più vicina a quell’insettino è stata Scootaloo, ma pur avendola controllata da cima a fondo non abbiamo trovato nulla.
Non che Applejack non si fidasse della sua sorellina, ma giusto per precauzione le diede un’occhiata veloce, frugò giusto un pochino nei suoi capelli e nella sua coda, dando una piccola occhiata anche al fiocco. Soltanto dopo essersi accertata che nulla fosse attaccato ad Apple Bloom le sorrise e la portò in casa per cenare.
 
 
Apple Bloom era a letto da circa due ore, tuttavia non riusciva a prendere sonno a differenza di tutti gli altri, non sapeva in realtà cosa fosse a tenerla sveglia… forse non aveva sonno e basta? La piccola puledrina cercava di addormentarsi ma non ci riusciva, provava a cercare una posizione comoda, a tenere gli occhi chiusi per un minuto o due, ma non serviva a niente.
Apple Bloom sentì un rumore proveniente dalla sua finestra, si girò per dare un’occhiata, e ciò che vide la rese incredula…
C’era un parasprite, e sembrava proprio quello che era passato davanti a lei a le sue amiche. Apple Bloom si avvicinò alla finestra per osservarlo meglio… era giallo con gli occhi neri… e pucciosi.
-Ma tu… che ci fai qui? Non spererai che ti apra?           Disse sottovoce Apple Bloom.
Il giallo insettino guardò Apple Bloom con degli occhietti che avrebbero sciolto il cuore a chiunque. La puledrina lo guardò per qualche secondo cercando di non farsi intenerire, ma era più forte di lei.
-Ascolta, io ti apro e tu prometti di non fare nulla… va bene?
Il parasprite fece cenno come per acconsentire ad Apple Bloom, la quale aprì la finestra e l’osservò in silenzio per qualche momento.
-Non riesco a dormire, tu invece? Voli normalmente di notte?
Il parasprite annuì.
-Mh, beato te… tanto per sapere, cosa ci fai qui? Non dovresti stare nell’Everfree Forest?
Il parasprite si avvicinò ad Apple Bloom e si strusciò a lei.
-Volevi… volevi vedermi?
Il parasprite si girò ed uscì rapidamente dalla finestra, Apple Bloom cercò di stargli dietro, o perlomeno vedere dove andasse. Il parasprite volò fra i meli della fattoria, Apple Bloom si affacciò per vedere dove fosse andato, forse voleva che la seguisse ma…
Ad Apple Bloom sembrava di vedere qualcosa fra i meli… o forse… qualcuno?
Chiunque fosse quella bassa creatura, indossava un mantello nero e teneva il parasprite sulla sua zampa, mentre con l’altra lo accarezzava lentamente, come se per lui non significasse nessun pericolo. Apple Bloom rimase a guardarlo per un paio di secondi; all’improvviso quella creatura si girò verso la sua finestra con uno scatto fulmineo, girò la testa in modo così rapido che sembrò quella di un gufo; nonostante Apple Bloom non vide nessun volto capì subito di essere osservata, e si buttò a terra immediatamente, forse quel tipo non l’aveva ancora vista e aveva fatto in tempo a nascondersi, sperava soltanto che non sospettasse nulla vedendo la finestra aperta… o che non gli venisse in mente di entrare.
Apple Bloom si riaffacciò dopo una decina di secondi, fece capolino dalla finestra per assicurarsi che non ci fosse nessuno; dalla sua finestra guardò dietro ogni albero che potesse vedere e sotto la finestra di camera sua, ma sembrava che non ci fosse nulla.
Chi era quel tipo? E perché quel parasprite era andato da lui? Sembrava quasi che fosse il suo animaletto. C’era certamente qualcosa che non andava in questa storia, ed Apple Bloom sapeva che stava a lei scoprirlo, stava per uscire da camera sua ma i passi di qualcuno che si avvicinava la fece tornare immediatamente a letto, chiunque fosse avrebbe pensato che lei dormisse e forse sarebbe andato tutto bene; Apple Bloom scivolò sotto le coperte e si girò dal lato opposto della porta.
I passi si avvicinarono fino a fermarsi: il silenzio regnava sovrano nella stanza di Apple Bloom, forse se lo era solo immaginato, o forse stava già dormendo e tutto quanto era solo un sogno.
La porta della sua camera si aprì lentamente…
Apple Bloom chiuse immediatamente gli occhi sperando che chiunque fosse sarebbe andato via subito ma… un momento! E se quel tipo di prima fosse entrato in casa per portarla via? Forse aveva visto qualcosa che non doveva e voleva portarla da qualche parte lontana da tutti, dove nessuno l’avrebbe mai più ritrovata. Per Apple Bloom restare rilassata e non tremare era davvero un’impresa, doveva dare l’impressione di dormire.
Sentiva i passi avvicinarsi sempre di più, e in breve arrivarono fino al suo letto.
Apple Bloom era ferma immobile e stava trattenendo il respiro, cercava di restare il più ferma possibile.

-Eppure mi era sembrato di sentir parlare Apple Bloom, forse stavo solo sognando.
Apple Bloom riconobbe la voce di sua sorella e realizzò che andava tutto bene, aprì leggermente un occhio e vide sua sorella davanti alla finestra che guardava verso l’esterno.
-Immagino che avesse caldo, forse è per questo che la finestra è aperta.
Applejack chiuse la finestra e si girò verso la sua sorellina, che chiuse immediatamente l’occhio.
-Scusa il disturbo Apple Bloom.         Sussurrò Applejack, le diede un bacio sulla fronte ed uscì dalla stanza.
Apple Bloom tirò un sospiro di sollievo e si addormentò.
 
 
Il giorno dopo Apple Bloom andò a scuola, ma nonostante tutti quanti ascoltassero la lezione lei sembrava tutta rinchiusa in un mondo tutto suo a pensare chissà che. Dopo una lezione che sembrava interminabile, la campanella suonò e tutti si gettarono fuori dall’aula a capofitto gioiosi di andare in giardino a giocare… tutti tranne Apple Bloom che rimase al suo banco. Sweetie Belle si avvicinò alla sua amica preoccupata per lei.
-Hey Apple Bloom, c’è qualcosa che non va?
Apple Bloom girò pigramente lo sguardo verso la sua amica.
-Tranquilla Sweetie Belle, è tutto a posto.
Si avvicinò pure Scootaloo.
-Apple Bloom? Tutto a posto? Mi sembri giù di corda.
Apple Bloom si girò verso le sue amiche, sapeva che volevano delle risposte da lei…
Si alzò dal banco e chiuse la porta dell’aula, osservò rapidamente che nessuno fosse nei dintorni e che ascoltasse, in particolare Diamond Tiara e Silver Spoon, quelle due potrebbero farsi venire in mente qualche cattiva idea.
-Vi ricordate del parasprite che ieri c’è passato davanti mentre tornavamo a casa?
-Più o meno, perché?          Chiese Sweetie Belle.
-Ieri notte è venuto a casa mia.
Le due sgranarono gli occhi dalla sorpresa, Scootaloo si fece avanti e disse la sua.
-Ci vorresti dire che quella creatura è venuta qua a Ponyville?! Non ti avrà mica seguita fin qui a scuola, se qualcuno dovesse saperlo saremo nei guai fino al collo.
-No Scootaloo! Non è come pensi!          Disse Apple Bloom cercando di difendersi.
…C’è stato solo per qualche momento, ma non è questa la cosa più misteriosa…
Scootaloo e Sweetie Belle si guardarono negli occhi cercando di capire cosa Apple Bloom stesse per dire, erano davvero interessate alla sua storia.
…Quando è volato via verso gli alberi mi è sembrato di vedere qualcuno.
-Qualcuno fra gli alberi della tua fattoria?           Chiese dubbiosa Scootaloo.
-Si, era basso e indossava un mantello nero, inoltre teneva il parasprite sulla sua zampa destra, mentre con la sinistra lo accarezzava.
-Wow, se ci stai dicendo la verità, che cosa avrebbe dovuto farci qualcuno nel tuo campo?
-Non ne ho idea Scoot, sta di fatto che si era girato verso camera mia, ma sembra che non mi abbia vista… quando mi sono riaffacciata non c’erano più ne lui ne il parasprite; ‘stamattina mi sono alzata prima di mia sorella e sono andata a controllare gli alberi vicino a casa, ma non ho trovato nessuno.
Scootaloo rimase in silenzio per un paio di secondi, per poi ricominciare a parlare.
-I parasprite stavano nell’Everfree Forest, forse sarà solo tornato li.
-È probabile, credo che dovremmo andare a guardare.
Sweetie Belle stava ascoltando le altre due per tutto il tempo, ma quando sentì parlare di tornare nell’Everfree Forest si fece subito indietro.
-Io passo, mi spiace.
Scootaloo ed Apple Bloom si girarono verso Sweetie Belle.
-…
-…
-Chissà perché non sono sorpresa.           Rispose tranquillamente Apple Bloom.
-No Apple Bloom, non è come credi, devo aiutare mia sorella con dei vestiti.        Sweetie Belle sperò che in questo modo le altre se la bevessero e che potesse scansarsi l’esplorazione della foresta.
-Va bene Sweetie Belle, andremo io ed Apple Bloom.
Davvero è stato così facile? L’unicorno non riusciva a crederci.
-Beh, io vado… buona fortuna ragazze.
Sweetie Belle uscì dalla classe lasciando da sole le altre due. Scootaloo ed Apple Bloom erano rimaste le uniche in classe, si guardarono negli occhi per qualche secondo ed Apple Bloom parlò.
-Beh… Sembra che stia a noi e basta.
 
 
Apple Bloom e Scootaloo passarono l’intero pomeriggio a cercare quel parasprite nell’Everfree Forest, anche se in fondo in fondo sembrava una pazzia insensata agli occhi delle due.
Passò un’ora ed entrambe erano totalmente esauste, Scootaloo era distesa a terra dalla stanchezza.
-Non c’è traccia di quell’insettino… dovremo arrenderci?           Chiese Apple Bloom.
-Pensi che dovremo chiedere a Fluttershy? Lei dovrebbe sapere dove sono i parasprite, la prima volta li portò lei a Ponyville.
-Certo che no, cosa dovremo dirle? “Hey Fluttershy, ci porteresti da quelle carinissime creature affamate di tutto che hanno mangiato mezza Ponyville?”.
-Forse non è poi una grande idea… io dico che stiamo girando intorno dall’inizio, non sarebbe meglio tornare a casa?
-Hai ragione Scootaloo…           Apple Bloom era veramente dispiaciuta di non aver trovato il parasprite giallo che la sera prima era venuto da lei, anche solo per assicurarsi che fosse vero.
Giusto uscita dall’Everfree Forest le sembrò di vederlo dietro un albero che la guardava, non sapendo quindi se fosse vero o no si lanciò a capofitto verso di lui sperando che non volasse via, cosa che ovviamente successe.
Quando Apple Bloom arrivò all’albero non trovò nulla, Scootaloo si avvicinò alla sua amica.
-Dai Apple Bloom, andiamo a casa…
Apple Bloom rimase in silenzio, per poi rispondere dopo qualche secondo.
-… si Scootaloo…
 
 
 
Quella sera Apple Bloom rimase a guardare fuori dalla sua finestra, sperava che il parasprite si mostrasse di nuovo come la sera prima… passarono ore ed ore, ma del suo amichetto non vi era nemmeno l’ombra, forse l’aveva soltanto sognato per davvero.
“Ma si Apple Bloom… Sei solo stata condizionata da quel parasprite che ti è passato davanti ieri…”
La puledrina era appoggiata alla sua finestra con le zampe all’aria e gli occhi chiusi, si stava facendo tardi… forse sarebbe dovuta andare a dormire, se sua sorella avesse dovuto trovarla sveglia a quest’ora se la sarebbe passata davvero brutta.
Proprio quando Apple Bloom stava per andare a letto sentì un fruscio fuori dalla sua finestra, si affacciò di nuovo e le sembrò di veder muoversi le foglie di uno dei meli.

Da uno degli alberi spuntò qualcosa di davvero piccolo, era forse… il parasprite giallo?
Apple Bloom rimase sorpresa nel vederlo, poi si rallegrò nel vedere che non lo aveva immaginato e che era tutto vero…
Ma la sua espressione di felicità e allegria mutò in una preoccupata quando vide uscire altri parasprite da altri dei molteplici meli; tutte quelle decine, forse cinquantine di insettini, si librarono in volo dai meli, erano così tanti che avrebbero potuto oscurare totalmente la notte coprendo ogni singola stella nel cielo.
Apple Bloom era pietrificata dalla sorpresa, forse nemmeno la prima volta che vennero a Ponyville erano così tanti.
All’improvviso si lanciarono tutti in picchiata verso la finestra di Apple Bloom, la puledrina la chiuse immediatamente dalla paura; ogni singolo parasprite batté sul vetro con un gran frastuono, sembrava quasi che la finestra si potesse rompere da un momento all’altro.
Apple Bloom era caduta a terra dalla paura, sperava soltanto che la sua finestra resistesse finché non se ne fossero andati via… improvvisamente smisero tutti di battere sulla finestra come se si fossero scordati qualcosa, e rimasero tutti a guardare Apple Bloom negli occhi.
-Non spererete che vi apra… vero?       Apple Bloom era visibilmente spaventata da tutti quegli esserini.
Qualcuno di loro si spostò in basso, appoggiandosi alla base della finestra e aprendola normalmente dal basso, sollevarono la finestra ed entrarono tutti quanti. Si attaccarono ad Apple Bloom e la sollevarono da terra.
-C… cosa state facendo?!
I parasprite decollarono senza preavviso verso la finestra portandosi dietro Apple Bloom; la puledrina si mise ad urlare dalla paura.
-SORELLONA! SORELLONA SVEGLIATI!         Apple Bloom sperò che questo bastasse a portare da lei Applejack e farsi aiutare.
Riuscì ad aggrapparsi al bordo della finestra e guadagnare un po’ di tempo; la puledrina strepitava il più possibile per farsi sentire da qualcuno, urlava così forte che avrebbe potuto lacerarsi le corde vocali, le sue zampe si stavano facendo deboli, non avrebbe resistito ancora per molto aggrappata alla finestra, quegli insettini stavano tirando davvero forte.
Proprio quando tutto sembrava andare per il peggio, Applejack aprì violentemente la porta della camera di Apple Bloom, entrando con i capelli sciolti ed uno sguardo davvero preoccupato.
-APPLE BLOOM! CHE COSA SUCCEDE?!
Applejack rimase immobile a guardare la sua sorellina aggrappata alla finestra, cercando di capire cosa stesse succedendo.
-SORELLONA FAI QUALCOSA!         Apple Bloom era disperata.
Applejack si lanciò immediatamente verso la sua sorellina, ma non arrivò comunque in tempo per afferrarla. Apple Bloom urlò come una pazza mentre venne portata via dai parasprite che la tenevano saldamente. Tutto ciò che Applejack era in grado di fare era vedere la sua sorellina venire portata via da quegli esserini, provò ad urlare, ma Apple Bloom era già troppo lontana.
 
-Vi prego riportatemi a casa…         Apple Bloom era talmente impaurita che non riusciva a tenere gli occhi aperti, ed il pensiero di star volando sopra Ponyville a decine di metri non migliorava certo la situazione, cercava di darsi conforto pensando che forse Scootaloo non ne sarebbe stata molto dispiaciuta, provare a pensare a qualcos’altro, ma non ci riusciva.
Fra lo sciame di parasprite che trasportava Apple Bloom ne uscì uno giallo, era proprio quello che Apple Bloom aveva conosciuto; la puledrina alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi.
-Dove… dove mi state portando?         Disse singhiozzando.
Il parasprite si girò come per dire ad Apple Bloom di guardare davanti a lei; lo fece, e ciò che vide non la rassicurò per niente…
Davanti a lei c’era l’Everfree Forest.
Apple Bloom era talmente scioccata che l’unica cosa che riuscì a dire fu:
-… oh no…
I parasprite ripartirono in un attimo verso la foresta, spaventando di nuovo Apple Bloom.
-Vi prego! Voglio tornare a casa!        Apple Bloom implorò gli insettini ancora una volta.
 
Soltanto dopo qualche minuto di volo gli insettini iniziarono a scendere di quota fino a poggiarsi a terra, lasciando così Apple Bloom in una piccola radura all’interno della foresta, l’erba raggiungeva il collo della piccola quasi a nasconderla fra i fili. Apple Bloom era così disperata che non riusciva ad aprire gli occhi e singhiozzava di continuo.
Dopo aver posato Apple Bloom a terra, gli insettini si allontanarono tutti quanti dividendosi dal loro sciame, tutti tranne quello giallo, il quale svolazzò davanti alla puledrina fino a che lei non lo guardò.
-P… Perché mi avete… portata qui?       Singhiozzò Apple Bloom.
Il parasprite giallo si girò e svolazzò lontano da Apple Bloom, la puledrina alzò lo sguardo e… non poteva credere ai suoi occhi: davanti a lei c’era la stessa creatura che la sera prima era nascosta fra i meli del suo campo, il suo mantello nero e la bassa statura non lasciavano dubbi. Apple Bloom lo osservava spaventata mentre esso accarezzava il parasprite giallo che si era posato sulla sua zampa, e non aveva la minima idea di cosa fare, temeva che scappare peggiorasse solo la situazione ma al tempo stesso non voleva nemmeno restare li, voleva solamente tornare a casa.
Il tipo guardò il parasprite negli occhi come se fosse di normale routine, poi si girò improvvisamente verso Apple Bloom proprio come fece la prima volta, la puledrina si riempì di terrore come non mai, non aveva la minima idea di cosa quel tipo fosse capace di fare: le tremavano le  zampe, e le sue pupille si restrinsero dalla paura, voleva soltanto che la sua sorellona venisse a salvarla il prima possibile; trovò giusto un pizzico di coraggio per parlare.
-C… chi sei?
Il tipo incappucciato protese la sua zampa grigia verso Apple Bloom e le parlò.
-Tu. Se dici a qualcuno di aver visto me o questo parasprite ti assicuro che non rivedrai casa.
Disse con una voce secca, seppur bambinesca, il tipo incappucciato; in ciò che aveva detto c’era certamente della cattiveria e dell’odio. Apple Bloom pensò subito che ne aveva parlato a Scootaloo e Sweetie Belle, e aveva capito subito che il giorno dopo avrebbe dovuto dire loro qualcosa e sperare che loro non avessero fatto altrettanto con qualcuno. Riuscì a balbettare una qualche risposta al misterioso personaggio davanti a lei.
-N… non… non… dirò… n… nulla…
-Sarà meglio per te.
Dopo qualche secondo di silenzio si avvicinò ad Apple Bloom e le parlò di nuovo con un tono di voce più tranquillo.
-Sento dei passi avvicinarsi, dev’essere tua sorella che ti cerca. Conosci il nostro patto.
La figura incappucciata si allontanò di corsa da Apple Bloom e scomparve fra gli alberi insieme al suo parasprite, in pochi secondi non ve n’era nemmeno l’ombra, era come se… si fosse dissolto nell’aria.
-APPLE BLOOM!
La puledrina si girò, sua sorella era arrivata fin li per salvarla. Apple Bloom era così felice che si lanciò a gran velocità verso di lei, l’abbracciò così forte che quasi Applejack fece fatica a respirare, ma non le importava… voleva solo tornare a casa con sua sorella.
-Apple Bloom, meno male che stai bene… Sei ferita?
-No… non lo sono…
Applejack tirò un sospiro di sollievo.
-Per fortuna non ti è successo nulla… Che cosa è successo? Intendo… perché tutti quei parasprite ti hanno portata qui.
Apple Bloom non doveva rivelare a nessuno di quel tipo, a sua sorella? No, se non era nessuno era nessuno, meglio stare in silenzio e inventarsi una scusa.
-Quei parasprite hanno aperto la finestra di camera mia e mi hanno portata fuori…
Fin qui tutto a posto, rimaneva solo da inventarsi una scusa.
… sembrava che volessero portarmi più avanti, ma devono avermi fatta cadere per sbaglio.
-Sicura di non avere nulla di rotto? Se sei caduta da un’altezza elevata…
-Non preoccuparti, erano… erano abbastanza bassi.
Applejack tirò un sospiro di sollievo e abbracciò la sua sorellina, contenta che fosse incolume da tutto ciò che aveva passato. Le diede uno sguardo veloce per controllare se qualcuna di quelle bestioline le fosse addosso, ma non trovò nulla.
-Avanti Apple Bloom, torniamo a casa.
Apple Bloom mugolò, ma bastò come risposta ad accontentare sua sorella. Applejack si caricò la sua sorellina sulla schiena e s’incamminò verso casa.
 
Il giorno dopo Applejack accompagnò la sua sorellina a scuola per evitare rischi, avrebbe potuto venire presa di nuovo dai parasprite per quanto la riguardasse, certo Apple Bloom era imbarazzata nel farsi accompagnare da sua sorella, ma sapeva che lo faceva per lei.
 
Quando entrambe arrivarono a scuola, Apple Bloom venne salutata dalle sue amiche, e vedendo Apple Bloom giù di morale, Scootaloo si avvicinò a lei.
-Hey Apple Bloom, va tutto bene?
Apple Bloom alzò lo sguardo verso Scootaloo.
-No, va tutto bene Scoot, sono solo stanca per essermi alzata presto.
Applejack si avvicinò alla sua sorellina.
-Allora io ti lascio con le tue amiche Apple Bloom.
-Certo sorellona, ci rivediamo a casa.
Applejack si girò e andò via; solo quando nessuna delle Cutie Mark Crusaders la vide più Sweetie Belle si rivolse ad Apple Bloom.
-Come mai Applejack ti ha accompagnata a scuola oggi? In genere non vieni da sola?
-Oggi ha da fare qualche cosa qui a Ponyville, e ne ha approfittato per portarmi a scuola.
-Ah giusto! Fra poco suona la campanella, dovremmo entrare in classe.
-Meglio di si, non ci tengo ad entrare in ritardo Sweetie Belle.
Le tre entrarono in classe proprio qualche secondo prima di Cheerilee, il che le salvò dal ritardo, ma meglio così.
 
Finite le lezioni, le tre si incamminarono in gruppo per Ponyville per tornare ognuna a casa loro, Apple Bloom si girò verso le sue amiche.
-Sentite… vi ricordate quando ieri vi ho accennato a quel tipo nel mio campo e del parasprite?
-Certo che si. Perché?         Chiese Scootaloo.
-Mi piacerebbe se non ci pensaste più, credo che sarebbe meglio per tutte.
Scootaloo e Sweetie Belle si guardarono dubbiose per ciò che aveva detto Apple Bloom; la suddetta allentò il passo fino a fermarsi, erano certe che qualcosa non andasse e che stesse affliggendo la loro amica, Scootaloo si fece avanti.
-Apple Bloom, se c’è qualcosa che non va ce lo puoi dire, sai che siamo amiche e che non lo diremo a nessuno, giusto Sweetie Belle?
-Ma certo, non ti preoccupare Apple Bloom, andrà tutto bene.
-Va tutto bene, non c’è problema.        Disse Apple Bloom.
-Non dirci che va tutto bene Apple Bloom, è ovvio che qualcosa non va con te, lo capirebbe anche un sasso.       Scootaloo cercava di farsi dire da Apple Bloom cosa non andasse, e non aveva intenzione di fallire.
Apple Bloom rimase in silenzio per un pochino, non ce la faceva più a nascondere tutto quanto, e poi erano le sue amiche, sentiva che in qualche modo poteva fidarsi di loro.
-D’accordo, vi dirò tutto, ma non qui… qualcuno potrebbe sentirci.
- È davvero qualcosa di così segreto?        Chiese Sweetie Belle.
- È… è complicato…
Nel mezzo della conversazione iniziò improvvisamente a piovere, giusto qualche goccia all’inizio, per poi diluviare come non mai. Le tre puledrine corsero subito a cercare un riparo, ma senza successo. Proprio quando sembrava che sarebbero dovute rimanere sotto la pioggia, Sweetie Belle adocchiò qualcosa in lontananza.
-Hey ragazze, non è la casa di Twilight quella?
Le due si girarono nella direzione puntata dalla zampa di Sweetie Belle.
-Si è quella!         Rispose Apple Bloom.
-Le luci sono accese, pensate che Twilight ci farà entrare?         Chiese Scootaloo.
-Sono certa che ci farà entrare, o pensi che non stia piovendo abbastanza?          Rispose Apple Bloom.
-Non cominciamo a litigare e andiamo subito da lei.            Sweetie Belle cercava di mantenere la calma fra il gruppo.
Le tre corsero subito in direzione della porta di casa di Twilight e bussarono più forte che potevano.
-Twilight! Twilight dicci che sei in casa!
La porta si aprì quasi subito, e Twilight si affacciò per vedere chi fosse.
-Apple Bloom? Scootaloo? Sweetie Belle? Ma che cosa ci fate qui fuori con questo tempo?
-Ci faresti entrare per favore?           Supplicò Apple Bloom.
-Ma certo entrate.        Twilight si spostò per far entrare le tre puledrine.
-Spike! Porta dei lenzuoli!
-Che succede Twilight? Abbiamo visite?
-Certo Spike, tre per la precisione… Prenderesti dei lenzuoli prima che le nostre ospiti prendano freddo?
Spike corse subito a prendere ciò che Twilight le aveva detto, mentre lei si occupava delle tre.
 
Con l’aiuto di Spike, Twilight mandò una lettera ad Applejack, una a Rarity ed una a Dash per avvisarle che le loro sorelline erano a casa sua a causa della pioggia.

“Cara Applejack, la tua sorellina Apple Bloom è qui da me insieme alle sue amiche, finché non smetterà di piovere credo che rimarranno qui alla biblioteca.
Stai tranquilla, mi prenderò cura di loro senza problemi, e poi c’è anche Spike ad aiutarmi.
 
Twilight”
 
L’unicorno mandò un messaggio simile anche a Dash e a Rarity.
-Ecco fatto, finché il tempo non migliora credo che voi tre rimarrete qui.
Non che le tre fossero tanto preoccupate, anzi, erano davvero sollevate di non essere più sotto la pioggia; Apple Bloom invece stava ad osservare gli scaffali della libreria, ma fra tutti i libri ce n’era uno che attirò la sua attenzione.
-Hey Apple Bloom, cerchi qualcosa?          Chiese Twilight.
Apple Bloom indicò un libro inclinato sullo scaffale più in alto. Twilight usò la magia per prenderlo e lo dette ad Apple Bloom.
Era un libro sui Parasprite, Apple Bloom sapeva che era un pensiero stupido, ma voleva comunque tentare di leggerlo per provare a chiarire di più la sua situazione con quel tipo incappucciato… era davvero una cosa stupida da pensare, ma tanto valeva provarci.
-Come mai t’interessa quel libro Apple Bloom?
-Ehm… curiosità.
-Questo libro è davvero vecchio, è probabile che manchino molte informazioni rispetto ad ora… sei sicura di volerlo leggere?
-Vecchio di quanto?
-Credo di almeno 10 anni, non ho ancora trovato una versione aggiornata.
Non che ad Apple Bloom importasse davvero di quanto fosse vecchio quel libro, le bastava che li ci fosse qualcosa che l’aiutasse in qualche modo.
-Certo Twilight stai tranquilla, te lo restituirò senza neanche un graffio.         Rispose Apple Bloom col sorriso sulle labbra.
Apple Bloom prese il libro e lo mise nel suo zaino insieme ai libri di scuola.
Scootaloo si affacciò alla finestra per osservare come fosse la situazione fuori, pioveva ancora più forte di prima, e non accennava a migliorare.
-Hey Twilight, ti dispiace se rimaniamo qui per la notte?           Chiese la pegaso arancione.
Sweetie Belle e Apple Bloom  annuirono senza problemi. Twilight invece era dubbiosa e non sapeva bene che cosa fare, decise infine di tenere le tre in casa sua per la notte vista la situazione. Decise di mandare di nuovo una lettera alle sue amiche per informarle del fatto.
Proprio quando finì, la luce andò via improvvisamente, lasciando tutti al buio.
-Che succede?!           Chiese Apple Bloom.
- È soltanto andata via la luce, credo che ‘stanotte staremo al buio per un pezzo.       Disse Twilight.
 

Si era fatto davvero tardi, per tutti quanti era ora di andare a dormire, e Twilight non esitò a dare il suo letto alle tre puledrine. Le Cutie Mark Crusaders si addormentarono quasi subito tranne Apple Bloom, ella stava alla finestra a guardare la pioggia osservando come fosse Ponyville di notte: le strade erano deserte, e nessuna luce di qualche altra finestra era accesa, come era prevedibile. Apple Bloom si voltò verso le due amiche, entrambe dormivano senza problemi, sembrava quasi che nulla avrebbe potuto svegliare quelle due. Apple Bloom guardò di nuovo fuori dalla finestra, continuando ad osservare il cielo chiedendosi cosa fare, era spaventata dal pony misterioso che l’aveva rapita la sera prima, aveva paura che potesse farle nuovamente qualcosa, e che la prossima volta non sarebbe stato per niente “gentile” con lei. Apple Bloom prese il libro sui parasprite dallo zaino e iniziò a sfogliarlo sperando di trovare qualcosa di utile…
-Apple Bloom? Che cosa ci fai ancora sveglia? Non dovresti dormire?        Chiese Twilight sottovoce alla piccola per non svegliare le altre.
-Beh… Non riesco a dormire…
-E come mai? C’è qualcosa che ti turba?

Apple Bloom rimase in silenzio, avrebbe detto tutto a Twilight, ma se lo avesse fatto quel tipo l’avrebbe portata via un’altra volta, sapeva che le cose avevano preso veramente una brutta piega e che in entrambi i casi sarebbe finita male, ma per il momento voleva solo mantenere segreto ciò che le era successo.

-Avanti Apple Bloom, di me ti puoi fidare, se c’è qualcosa che non va puoi parlarmene senza problemi.
Apple Bloom decise di parlare, ma non del tutto.
-Beh… mia sorella ti ha detto che uno sciame di parasprite mi aveva rapita ieri sera, giusto?
-È per questo che non riesci a dormire, vero? Hai paura che possa accaderti di nuovo?
-Esattamente così… Ti ho chiesto questo libro perché speravo che la prossima volta potessi in qualche modo difendermi…
-Capisco, se proprio vuoi posso creare una barriera attorno all’albero per impedire ai parasprite di entrare.
-Non ce n’è bisogno Twilight.
-Mh, potrei limitarmi alle finestre e alla porta.
         Disse l’unicorno sorridendo.
-D’accordo Twilight, se vuoi essere sicura per me sentiti libera di farlo, immagino che mia sorella te ne sarebbe grata.
-Avanti Apple Bloom, ora vai a dormire, certo non sarò tua sorella, ma finché ci sono io non avrai nulla di cui preoccuparti.

Apple Bloom chiuse il libro e si mise a letto come le aveva detto la sua amica, Twilight fece levitare la coperta su Apple Bloom… ora tutte e tre dormivano senza più alcuna preoccupazione.
Twilight raccolse il libro di Apple Bloom e glielo mise nello zaino, dopodiché tornò a dormire mentre la pioggia iniziò a rallentare, per poi infine smettere.
 

Quando Apple Bloom si svegliò la luce del sole penetrava dalla finestra, la puledrina si rigirò nel letto, per poi scoprire di essere da sola, probabilmente le sue amiche si saranno svegliate prima di lei. Apple Bloom si alzò dal letto e scese le scale verso la biblioteca.
-Era ora che ti svegliassi Apple Bloom.        Disse sorridente Scootaloo.
-Quanto ho dormito?
-Circa un quarto d’ora in più di noi.        Rispose Sweetie Belle.
Twilight entrò nella stanza.
-Ma guarda un po’ chi si è svegliata, come stai Apple Bloom?
-Abbastanza bene Twilight, grazie.
-Avanti ragazze, è l’ora della colazione, Rainbow Dash ed Applejack saranno qui fra poco per accompagnarvi a scuola, quindi vi conviene mangiare qualcosa.
Sotto richiesta di Twilight, Spike portò la colazione a tutti, si misero a mangiare e parlare di qualunque cosa potesse passar loro per la testa.
Ad un certo punto Twilight sentì bussare alla porta, l’unicorno andò ad aprire.
-Ciao Twilight, sono arrivata troppo presto?
-Per niente Dash, abbiamo finito ora di mangiare.
Come sentì il nome di Rainbow Dash, Scootaloo si lanciò a capofitto verso la pegaso azzurra per abbracciarla.
-Rainbow Dash! Mi sei mancata…
-Davvero Scoot? Per una notte sola?
-Ehm… Si.         Scootaloo arrossì.
Rainbow Dash sorrise e portò Scootaloo con se.
-Io vado ragazze! Ci vediamo a scuola!          Disse Scootaloo alle sue amiche, dopodiché uscì e andò via dalla biblioteca insieme a Rainbow Dash.
Apple Bloom e Sweetie Belle si guardarono in faccia senza dire nulla, nessuna delle due sapeva cosa dire dopotutto. Ancora prima che una delle due potesse aprire bocca sentirono bussare di nuovo alla porta, forse Scootaloo aveva dimenticato qualcosa ed era tornata indietro, Apple Bloom andò ad aprire ancora prima che lo facesse Twilight.
-Buon giorno zuccherino.
Apple Bloom era così eccitata di rivedere sua sorella che si lanciò senza esitazione su di lei abbracciandola.
-Sorellona! Sei venuta anche tu.
-Certamente Apple Bloom, perché me lo chiedi?
-Poco fa era passata anche Rainbow Dash, e mi chiedevo se...
-Ma certo sorellina.
Applejack si avvicinò a Twilight.
-Hey Twilight, grazie per aver badato ad Apple Bloom ieri, spero che non ti abbia dato fastidio.
-Ma certo che no Applejack, quelle tre puledrine sono state tranquille per tutto il tempo, non ho avuto il minimo problema.       Disse Twilight sorridendo.
-È sorprendente, in genere Apple Bloom non è una puledrina molto tranquilla.
-Hey sorellona ti ho sentita!
Applejack si girò verso la sua sorellina non sapendo se dirle qualcosa o essere imbarazzata. Si limitò a dirle di prendere lo zaino e di avviarsi a scuola insieme a Sweetie Belle. Dopo una rapida chiacchierata con Twilight, Applejack prese sua sorella e la sua amica, uscendo dalla casa di Twilight.
 
Le Cutie Mark Crusaders si ritrovarono poco dopo a scuola, c'erano tutti tranne Dinky e Diamond Tiara, non che alle tre puledrine desse fastidio in fin dei conti. Cheerilee iniziò la lezione come al solito. Passò tanto tempo prima che a Silver Spoon caddero gli occhi sullo zaino di Apple Bloom, notò il libro sui Parasprite e si girò incuriosita verso la compagna di banco.
-Che cosa hai nello zaino?          Chiese incuriosita sottovoce.
Apple Bloom girò gli occhi verso Spoon, aveva già troppi problemi al momento, e non voleva certo che qualcun'altro si mettesse nel mezzo; decise di dare una risposta abbastanza neutrale.
-È un libro, non ne hai mai visto uno?            Rispose con calma Apple Bloom sperando che bastasse come risposta, tuttavia non fece che aumentare i sospetti dell’earth pony grigia.
La campanella suonò stando a significare l’inizio dell’intervallo, tutti uscirono in giardino a fare merenda e a giocare mentre Cheerilee andò nella sua stanza a controllare dei documenti. Anche Silver Spoon stava per uscire, poi sentì parlare Scootaloo:
-Apple Bloom, possiamo parlarti un secondo?
Silver Spoon decise di nascondersi dietro la porta per sentire di cosa stessero per parlare le sue compagne; Apple Bloom andò a chiudere la porta dell'aula spaventando Spoon.
Apple Bloom si girò verso le sue amiche parlando loro sottovoce.
-Ragazze Silver Spoon è dietro la porta, le ho visto la coda.
Le altre due annuirono e risposero a tono alla loro amica.
-D'accordo, qualunque cosa tu dica noi ce la berremo.         Disse Sweetie Belle facendo l'occhiolino.
Per contrastare il silenzio nell'aula Scootaloo parlò.
-Allora Apple Bloom… non per farci i fatti tuoi ma... che cosa ti ha chiesto prima Silver Spoon?
-Avete presente il libro che ho preso ieri da Twilight?
-Credo di si.      Rispose Sweetie Belle.
-Voleva saperne qualcosa ma… che dovrei dirle di un libro? Non vedo come possa esserne incuriosita, dopotutto non vi è scritto nulla di importante.
Silver Spoon aveva ascoltato tutto,  ma nonostante fosse incuriosita da quel libro non se la sentiva di rischiare a prenderlo, inoltre se Apple Bloom avesse avuto ragione avrebbe tentato di rubarglielo inutilmente,  Spoon decise di non rischiare e di uscire in giardino anche lei.
 
Nel pomeriggio le Cutie Mark Crusaders si ritrovarono nella loro casetta sotto richiesta di Apple Bloom, aveva bisogno di dire loro cosa stesse succedendo, erano le sue amiche e sentiva che poteva fidarsi di loro, anche se all'inizio aveva esitato.
-Allora Apple Bloom, cosa ci vuoi dire?       Chiese Sweetie Belle.
Apple Bloom assunse un'espressione afflitta, come se si sentisse in colpa a rivelarle tutto.
-Sapete già che sono stata rapita da uno stormo di Parasprite qualche sera fa?
-Ci avevi detto di aver visto un parasprite nel tuo campo e qualcuno vicino a lui, quando pensavi di dircelo che ti avevano presa?       Rispose Scootaloo.
-Vi spiego tutto ora... La sera dopo quel parasprite è tornato da me, pensavo mi si fosse affezionato ma poi ne ho visti tanti altri, mi hanno afferrata e mi hanno portata in una piccola radura nell’Everfree Forest.
-Sembra figo.          Interruppe Scootaloo.
-Non lo era per niente Scootaloo! Ero terrorizzata, non avevo idea di cosa fare! E se per sbaglio mi avessero fatta cadere?!       Rispose Apple Bloom scossa dall’osservazione della sua amica.
Sweetie Belle si mise in mezzo cercando di calmare la situazione.
-Per favore, non iniziamo a litigare fra di noi.
Entrambe guardarono Sweetie Belle, poi Scootaloo si girò verso Apple Bloom.
-Scusa Apple Bloom...
-Colpa mia, ho esagerato io.
-Stavi dicendo?            Disse Sweetie Belle.
-Una volta che mi hanno lasciata li, ho visto quel tipo, non l'ho visto in faccia perché aveva ancora il cappuccio, mi ha detto che se qualcuno verrà a sapere di ciò che è successo mi prenderà di nuovo, quindi dovete promettermi che non direte nulla a nessuno di questa storia.
-Promesso!        Dissero insieme l'unicorno e la pegaso.
-Grazie ragazze.
Sweetie Belle si avvicinò ad Apple Bloom.
-Quindi il libro che avevi preso ieri da Twilight era per capire qualcosa in più sui parasprite?
-Tecnicamente si, mi spiace di avervelo tenuto nascosto, volevo dirvelo ieri ma ha iniziato a piovere, e ho pensato che in casa di Twilight non fosse abbastanza sicuro.
-Tutto a posto Apple Bloom, possiamo capire la tua situazione.        Disse Scootaloo.
-Non ci teniamo a farti portare via da qualcuno, faremo il possibile per aiutarti.       Disse energicamente Sweetie Belle.
-Preferisco di no, non voglio che finiate nei guai per colpa mia, se quel tipo prendesse anche voi non so cosa farei.
-Se quel tipo ci prende troveremo un modo per liberarci, pensa a quanti problemi siamo finite in mezzo.        Disse Scootaloo.
-Non ci era mai capitato un pony che potesse comandare i parasprite, non so se ricordate l'ultima volta che quegli insetti hanno attaccato Ponyville. L'unico aiuto che al momento vi chiedo è di stare in disparte e non fare nulla.
-Ma Apple Bloom...
-Fate come vi dico...        Disse sorridente l’earth pony gialla.
...vedrete che andrà tutto bene.
Le due amiche dettero ascolto ad Apple Bloom, e promisero di non immischiarsi nell situazione, almeno fino a che fosse stata tranquilla.
 

Quella sera Apple Bloom iniziò a sfogliare il suo libro sperando di trovare qualcosa di utile, ma fra le pagine non trovava che paragrafi sull'anatomia dei parasprite e sulle loro origini ed evoluzioni. Non voleva realmente leggerlo, voleva solo sfogliarlo sperando di trovare qualcosa a primo impatto che l’attirasse.
Apple Bloom sfogliò il libro per minuti e minuti, fino a trovare qualcosa di stranamente curioso, non erano le informazioni che cercava, ma le sembrava che ci fosse qualcosa fra le due pagine, era... uno strappo?
Apple Bloom controllò meglio, i numeri delle pagine saltavano da 78 a 81, Apple Bloom tornò all'indice del libro sperando di trovare almeno l'argomento mancante. La puledrina passò al setaccio tutti gli argomenti elencati, una volta giunta al paragrafo riguardante pagina 79 vi era scritto:
Starving Bubble- Effetti sui parasprite _________ Pag. 79
“Starving Bubble? Ma che cosa è? Non ne ho mai sentito parlare prima d’ora.”
Apple Bloom non aveva mai sentito parlare di quella cosa, non sapeva nemmeno che fattezze avesse o quale fosse il suo utilizzo, forse Twilight o Zecora avrebbero potuto saperne qualcosa di più, Twilight è sempre così acculturata, e se si trattasse di una pozione o cose simili Zecora la conoscerebbe di sicuro, tuttavia era davvero tardi per continuare a leggere, semmai avrebbe potuto chiedere il giorno dopo a Twilight. Apple Bloom poggiò il libro sul comodino accanto al suo letto.
Apple Bloom spostò le coperte pronta a mettersi a dormire, ma quando lo fece rimase incredula davanti al suo letto...
Un impressionante numero di parasprite dimorava sotto le sue coperte, ve n’erano di tutti i colori, e tutti stavano a fissare la puledrina gialla come lei fissava loro, con l'unica differenza che quest'ultima era terrorizzata.
Apple Bloom cercò di chiamare sua sorella, ma ancora prima che potesse finire il suo nome un parasprite le entrò in bocca impedendole di parlare, Apple Bloom aveva la bocca piena come se avesse appena mangiato un'enorme fetta di torta, con l'unica differenza che il sapore era orribile e che nonostante cercasse di sputare non ci riusciva; seppur potesse respirare col naso si sentiva comunque soffocare.
Apple Bloom cercò di scappare dalla camera, provò ad aprire la porta, ma appena ci mise le zampe sopra si sentì trascinare all'indietro; Apple Bloom osservava la porta della sua camera allontanarsi mentre i parasprite la trascinavano fuori dalla finestra. Apple Bloom fece nuovamente un volo sopra i tetti di Ponyville, ancor più spaventata della prima volta; voleva dimenarsi ma aveva paura che potesse cadere da quella nuvola di insettini e sfracellarsi a terra senza che nessuno potesse intervenire.
I parasprite portarono Apple Bloom nella stessa radura della prima volta, il parasprite che tappava la bocca della puledrina uscì e volò via come gli altri; quando Apple Bloom alzò la testa vide il tipo col mantello e il cappuccio, anche se non ne vedeva il volto capiva che la stava osservando, il tipo misterioso si avvicinò ad Apple Bloom, mantenendo comunque una certa distanza.
-Pensavo che la prima volta fosse bastata, ma a quanto pare sei più cocciuta di un mulo.       Disse il tipo incappucciato con una voce rassegnata.
Apple Bloom si rivolse al tipo misterioso.
-Che cosa stai dicendo, io ho mantenuto il segreto, non ho detto niente a nessuno.         Disse la piccola col fiato strozzato, impaurita come non mai da chiunque avesse davanti.
-Menti, hai parlato di me a qualcuno, altrimenti non saresti qui, saresti a dormire nel tuo letto senza problemi.
-Anche se fosse come faresti a saperlo? Tu non mi hai mai seguita.
Dal cappuccio si udì un mugolio, quasi una risata, mentre dai capelli di Apple Bloom spuntò un parasprite giallo, che andò a posarsi sulla spalla dell'individuo.
-Avevo detto a Lion di starti attaccato addosso per almeno una settimana, gli ho ordinato di tornare qui se tu avessi rispettato i miei ordini, in caso contrario, di sdoppiarsi e portarti qui, ed è ciò che ha fatto.
Apple Bloom rimase senza parole davanti all'affermazione di quel tipo, oramai era inutile insistere, o avrebbe solo peggiorato la situazione.
-Questa notte manderò di nuovo Lion a Ponyville per prelevare anche coloro a cui hai detto di me, lui saprà di sicuro chi sono.
Apple Bloom si sentì il cuore in gola, non voleva che le sue amiche finissero nel suo stesso caso, doveva proteggere almeno loro.
-Ti prego no!
Il tipo alzò la testa e fece un passo verso Apple Bloom.
-Loro due non c'entrano nulla...          Disse singhiozzando la puledrina.
-Sanno di me, il minimo che possa fare è portarle qui.      Disse con voce secca il tipo incappucciato.
Apple Bloom insistette.
-Non far loro niente, prendi soltanto me, mi hanno promesso che non diranno nulla a nessuno.
-Pensi davvero che lo faranno?
-Non mi hanno mai mentito, manterranno il segreto...       Apple Bloom stava guardando il cappuccio come a far capire che stesse guardando il suo avversario negli occhi, sebbene non riuscisse a vederli.
Il tipo incappucciato rimase immobile davanti alla puledrina, poi si girò e le disse semplicemente:
-Seguimi.
Apple Bloom non poteva che obbedire al misterioso tizio davanti a lei, se avesse tentato di scappare le cose sarebbero potute solo peggiorare.
Il tipo incappucciato portò Apple Bloom all'interno dell’Everfree Forest, e varcando quegli alberi, la piccola diede uno sguardo veloce dietro di sé sperando che sua sorella potesse arrivare da un momento all'altro pronta a salvarla.
Apple Bloom provò a socializzare con il suo rapitore, sperando di poter guadagnare tempo o avere un'idea geniale per scappare.
-Posso chiederti chi sei?          Domandò timidamente Apple Bloom.
-Non voglio parlare di me, tanto meno di ciò che è successo...
-Come mai non vuoi parlarmi di te?
-Perché è una storia troppo incasinata...
Apple Bloom non si aspettava che il suo piano avesse successo così facilmente, decise di continuare.
-E non è che me la racconteresti?
Il tipo si girò bruscamente verso Apple Bloom, la quale si pietrificò dallo spavento.
-Non ora! E… non qui.
Nonostante Apple Bloom cercasse di guadagnare tempo si sentiva attratta da quel misterioso personaggio, sentiva che c'era qualcosa sotto, e che lui lo sapesse, inoltre camminando accanto a lui poteva constatare che erano alti uguali, quindi chiunque fosse sarà stato un puledro come lei.
 
I due camminarono per tanto tempo, fino a giungere ad un albero coperto di liane e muschio con una piccola fossa alla base. Il tipo puntò una zampa all'albero.
-Ci siamo.
Apple Bloom guardò l'albero, poi si girò verso il tipo.
-Che cosa c'è la?
Il tipo non rispose, si avvicinò all'entrata e poi parlò ad Apple Bloom.
-Allora? Entri?
Apple Bloom tirò un sospiro bello forte, chiuse gli occhi per un momento ed entrò nell'albero; sembrava che la pianta fosse l'ingresso di un tunnel, talmente buio che Apple Bloom non riusciva a vedere assolutamente nulla.
Tutto a un tratto, si accese una luce, era così intensa che Apple Bloom si coprì gli occhi, passarono pochi secondi perché la piccola si abituasse alla luce e potesse vedere l'ambiente attorno a sé: si trovava in un tunnel circondato di radici, la luce era emanata dalla fiamma di una torcia che era infilata nel terreno, Apple Bloom osservò il suo rapitore... togliersi il cappuccio!
Apple Bloom osservò il tipo davanti a lei senza dire nulla, catturando ogni particolare potesse; era un puledro dal manto grigio, con degli scuri capelli arruffati e degli occhi quasi totalmente neri.
Il pony scuro guardò Apple Bloom negli occhi.
-Tu non hai visto niente.
Si girò di scatto portando con sé la torcia, Apple Bloom per non restare al buio lo seguì.
I due camminarono fino ad una porta di legno: non aveva maniglie da girare, ma semplicemente un gancio da tirare.
-Cosa c'è la dietro?         Chiese Apple Bloom.
Il pony davanti a lei non rispose, aprì la porta e disse ad Apple Bloom di entrare, quando la piccola entrò, il pony chiuse la porta e spense la torcia, Apple Bloom non riusciva a vedere niente, buio totale.
Il pony col mantello andò in fondo alla stanza e rimosse un mattone dal soffitto, così facendo entrò della luce dal buco in alto; la stanza era rotonda con un arredamento davvero spartano, sulla destra vi erano delle radici con attaccati sopra dei parasprite di pezza, uno rosso, uno verde e uno blu, mentre sulla sinistra vi stava un piccolo tavolino con sopra un piccolo fiocco rosa, mentre sul muro sopra il tavolino vi erano dei fogli attaccati.
-Come fa ad esserci così tanta luce di notte?          Chiese incuriosita Apple Bloom.
Il pony si girò verso la puledrina e indicò le radici con i peluche attaccati.
-Vai lì e non muoverti.
Apple Bloom eseguì gli ordini del pony grigio, andò al muro e lui iniziò a legarla ad una delle radici, Apple Bloom capiva che ormai era alla mercé di quel pony.
-Spiacente ma non ti muoverai di qui per un po', se vuoi passare un po' di tempo ci sono dei peluche di parasprite attaccati sopra di te.
Apple Bloom osservò tristemente il pony grigio che l'aveva legata, come se cercasse di fargli pena.
I due si guardarono negli occhi per qualche secondo, fino a che il pony grigio non ruppe il silenzio.
-Perché?       La sua espressione cambiò nella stessa che aveva Apple Bloom, la quale rispose con un tono quasi dispiaciuto.
-È successo tutto per caso, stavo tornando a casa quando il tuo parasprite mi è passato davanti, non volevo che accadesse tutto questo.
Il pony grigio chiuse gli occhi per un pochino e sospirò, si girò poi verso Apple Bloom.
-Ho capito...
Il pony si girò e si incamminò verso la porta.
-Io devo uscire per un pochino, vedi di non toccare nulla.
-Io rimango qui?
-Si.       Disse freddamente il pony ad Apple Bloom prima di chiudere fortemente la porta della stanza.
Apple Bloom guardò la porta e cercò di ascoltare fin quando non si sarebbero più sentiti i passi del suo rapitore. Apple Bloom era ormai legata come un cane ad una radice, sotto terra, nella stanza più claustrofobica possibile, lontanissima da casa nel bel mezzo dell’Everfree Forest, la piccola non riuscì a reggere tanta pressione e scoppiò a piangere, voleva soltanto che sua sorella arrivasse a salvarla, ma come avrebbe mai potuto trovarla? Se Applejack fosse rimasta sul sentiero non sarebbe mai riuscita a ritrovare la sua sorellina.
Mentre Apple Bloom piangeva, la luce nella stanza si assentò per un momento, dalla fessura da cui entrava la luce si era introdotto un parasprite, esso si avvicinò alla piccola e iniziò a guardarla, quando Apple Bloom alzò lo sguardo vide il parasprite giallo davanti a lei. Rimase in silenzio per qualche secondo.
-Tu... tu sei...Lion?        Disse la piccola piagnucolando.
Il parasprite fece cenno come per acconsentire, poi si girò e svolazzò verso la parete con i fogli attaccati, dopodiché guardò nuovamente Apple Bloom.
-Vuoi che venga li da te?
Il parasprite fece su e giù come a rispondere di si.
Apple Bloom provò ad avanzare, ma la corda con cui era stata legata era davvero ben stretta, provò a tirare in tutti i modi, e perfino a spezzare la radice, ma nulla sembrava avere successo.
-Beh... sembra che debba restare qui...        Apple Bloom si sedette senza speranze.
Lion la guardò quasi con aria afflitta, si avvicinò ad Apple Bloom, la piccola aveva un'espressione davvero depressa e non faceva che guardare a terra.
Lion volò dietro Apple Bloom e iniziò a mordicchiare la corda con cui era stata legata. Apple Bloom se ne accorse solo quando vide un pezzo di corda dondolare davanti a lei.
Apple Bloom alzò lo sguardo verso il suo piccolo amichetto volante.
-Grazie Lion.       Disse la puledrina passandosi una zampa sugli occhi.
Apple Bloom si avvicinò al tavolo, prima di osservare i fogli diede una rapida occhiata al fiocco rosa sul tavolino, era probabilmente un fiocco da mettere ai capelli, come quello che aveva lei, solo che questo era piuttosto piccolo. Apple Bloom alzò poi la testa verso i fogli, vi erano tante pagine riguardanti i parasprite e un ritaglio di giornale.
Apple Bloom osservò prima il foglio in alto a sinistra: era la apgina di un diario.
 
 24/08/XX
È passato un po' di tempo da quando ho dato le Starving Bubble ai parasprite per placarli, ma ultimamente sembra che qualcuno di loro venga di nascosto a mangiarne qualcuna in più; devo spostare le piante in modo che non le ritrovino facilmente, se quella pianta scomparisse potrebbero tornare a Ponyville per mangiare tutto il cibo presente li.

25/08/XX
Ho prelevato qualche Starving Bubble dal suo posto originale e le ho portate da un'altra parte, sembra comunque che molti parasprite non siano venuti a rubarle, o comunque meno del solito. Probabilmente devono aver trovato qualcos'altro da mangiare oggi, qualcosa che mi ha permesso di agire indisturbato, non che mi dispiaccia, anzi...

26/08/XX
Ho incaricato Lion di radunare più parasprite possibili al mio albero, avesse dovuto fare il giro di tutta la foresta. Verso mezzogiorno mi sono trovato davanti almeno un centinaio di quegli esserini svolazzanti, ma non sono i numeri a spaventarmi, non più almeno. Ho detto Lion di comunicare ai suoi simili di seguirmi, e così è stato. Ho portato i parasprite alla nuova coltivazione di Starving Bubble, grazie a Lion ho vietato loro di divorarli tutti d'un colpo promettendogli che avrebbero avuto un frutto per uno, dopodiché ho servito i parasprite con quei frutti; oggi sono bastati appena, ho giusto una settimana per farne ricrescere ancora, di più se possibile.

27/08/XX
È incredibile che i parasprite non siamo venuti a mangiare di nuovo, forse hanno capito che se io coltivo quella pianta ne avranno ancora, e a me non può andare meglio, vuol dire che avrò più tempo per coltivarla e sfamarli di nuovo.

09/09/XX
Sembra che ormai i parasprite si siano affezionati a me, non vengono più da me solo per il cibo, ma qualcuno mi aiuta anche con qualche lavoretto (sebbene il mio numero uno sia Lion). Credo che senza di me questi insettini sarebbero spacciati, o in alternativa lo sarebbe Ponyville, mi chiedo quanti pony ancora stiano provando a cercarmi, non hanno ancora capito che non mi troveranno mai.
 
Il diario di quel pony si concludeva li, e non sembravano esserci altre pagine da nessuna parte.
Apple Bloom passò poi a leggere il ritaglio di giornale, era una pagina davvero increspata e in parte strappata.

 
 Foal Free Press
edizione n°15
I misteri dell'invasione dei parasprite

 
Buongiorno a ogni pony, oggi parleremo di un argomento che in questi ultimi giorni ha davvero lanciato il caos in paese, stiamo parlando dei parasprite, piccoli insettini voraci provenienti dall'Everfee Forest, le piccole creature si sono recate nel nostro paese, ma non sembravano avere fame come da loro natura, sembrava quasi che stessero cercando qualcuno. Qualcuno dice di aver visto con la coda dell'occhio un pony grigio correre per le strade prima che arrivassero i parasprite, tuttavia nessuno è davvero sicuro di ciò che ha visto; noi della redazione abbiamo svolto un paio di ricerche, per poco tempo è stato presente a Ponyville un Earth pony grigio senza Cutie Mark, esso sembrava abitare alla biblioteca di Ponyville, ma quando ci siamo diretti la per delle interviste ci è stato negato l'accesso dalla bibliotecaria, si ritiene che possa essere stato catturato dai parasprite, ipotesi alimentata dal fatto che alcuni pony affermano di aver visto lo stesso pony grigio addentrarsi nell'Everfree Forest. Apparentemente questo puledro sembra non avere dei genitori o dei parenti apparte la bibliotecaria, la quale si rifiuta di partecipare alle interviste, inoltre alcuni affermano che la bibliotecaria tenga le luci accese più del normale, noi della redazione riteniamo che stia cercando un metodo per riprendersi il suo puledro, non siamo in grado di dirvi di più sulla situazione, ma aspettate il prossimo numero e sicuramente saprete qualcosa di più.

 
Foal Free Press
Firmato: capo redattrice Ink Hoof
 
 
Apple Bloom rimase colpita dalla pagina di giornale che aveva letto, il mistero si faceva sempre più grande, ma fra le tante pagine rimanenti ce n'era una che l'attirava più delle altre...
 
Starving Bubble - Effetti sui parasprite
 
L'aveva trovata! Era la pagina che mancava nel suo libro. Apple Bloom la lesse immediatamente.

 
Starving Bubble - Effetti sui parasprite
Come ormai già saprete, i parasprite sono insetti altamente voraci, tuttavia esiste una particolare pianta i cui frutti riescono a tenerli a bada per almeno una settimana: la Starving Bubble, chiamata così per le sue particolari proprietà. La Starving Bubble è una pianta rampicante dai rotondi frutti bianchi e leggermente trasparenti (da cui deriva appunto Bubble) che cresce in posti difficilmente visibili. I parasprite amano il sapore dei suoi frutti, tuttavia essendo una pianta inodore rende a questi insetti più difficile trovarla. Sebbene essa possa sfamare qualsiasi essere vivente per una settimana non vuol dire che esso non mangerà per una settimana intera, semplicemente farà in modo che chiunque la mangi si possa sfamare con qualsiasi cosa.
(es. Se un parasprite mangia un frutto di Starving Bubble, il giorno dopo basterà un semplicissimo fiore a sfamarlo per il resto della giornata, questo ogni giorno per una settimana).
 

 
Apple Bloom stava iniziando a capire, probabile che il suo rapitore avesse preso tutti quei fogli per fare in modo che nessuno pensasse a lui? Ma allora perché rimuovere anche la pagina sulla Starving Bubble?
La porta della stanza si aprì di botto facendo saltare Apple Bloom dalla paura. Il pony grigio se ne stava sulla soglia ad osservare la scena con occhi sgranati, quasi ancora più spaventato di Apple Bloom.
-CHE COSA STAI FACENDO?!
Apple Bloom rispose balbettando.
-I... io... io stavo... stavo solo...
-Come ti sei liberata?!
-È... È stato Lion...
Il pony grigio si girò verso il parasprite giallo, il quale mostrò una piccola risata imbarazzata. Il pony grigio si portò una zampa sugli occhi e sospirò.
-Possibile che tu debba fare tutto di testa tua?       Disse il pony al parasprite.
Guardò Apple Bloom.
-Quali fogli hai letto?         Disse seccamente il pony.
Apple Bloom non sapeva se rispondere onestamente o no, ma quando vide il pony grigio negli occhi preferì non mentire.
-Io... il diario il giornale e quello sulla Starving Bubble.        Disse Apple Bloom tutto d'un fiato.
Il pony grigio si sedette in un angolo sospirando, non aveva idea di cosa fare dal momento che la piccola aveva letto tutte quelle cose.
-Mi dispiace... avrei voluto che andasse diversamente...        Disse afflitto il pony grigio.
Apple Bloom si avvicinò a lui.
-Di cosa stai parlando?
-Non andrai via... non più...
Nonostante Apple Bloom sentisse quelle parole si sentiva in colpa per lui, sembrava ancora più dispiaciuto, come se lui non volesse tenerla con sé ma fosse costretto.
-Cosa è successo con tutte quelle pagine? E.. con te?       Apple Bloom non era solo curiosa, ma voleva cercare di rallegrare il pony davanti a se.
Il pony grigio alzò lo sguardo, guardò Lion e chiuse gli occhi.
-Reggiti forte piccola, dovrai ascoltare davvero bene...         Disse amareggiato il pony grigio.
   
 
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