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Autore: CaramelizedApple    20/08/2016    6 recensioni
Cosa succederebbe se Harry avesse una persona in più su cui contare? Cosa accadrebbe se quella persona gli assomigliasse più di quanto possa immaginare? Cosa se non fosse l'unico a sapere della sua esistenza?
Forze oscure sono tornate a incombere sul mondo magico dopo il torneo Tre Maghi, ma nulla è perduto!
Nuove idee, nuove emozioni, nuovi ricordi...un'altra vita!
(Seguito: Mary Lloyd e il voto infrangibile)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Eccoci qui! Ebbene sì, questo è l'ultimo capitolo, con lui la storia di Mary può concludersi, anche se con qualche...o forse molti...punti in sospeso, che potrebbero incuriosirvi ahahah
Spero che "Fine della magia" vi piaccia e nulla, buona lettura!
(passate a leggere anche infondo)

Apro gli occhi, colpita dai colori aranciati del tramonto.
Sento caldo, la gola è secca e la mia pelle sudata, mentre lo stomaco vuoto, mi crea fitte di dolore acute.
Per quanto tempo ho dormito?
Le mie dita si stringono sulle lenzuola con forza all'ennesimo crampo e la testa con un leggero scatto si sposta verso destra, dove l'uomo in nero è ancora seduto, intento a leggere un libro dalla copertina di pelle scura.
-I...- il suono non esce dalle mie labbra e l'uomo non mi nota. -...pi...- si strozzano le parole nella mia gola, riducendosi ad un pigolio.
Serro le labbra e cerco di deglutire, riuscendo ad emettere uno strano rumore quando mi schiariso la gola. L'uomo alza di scatto la testa su di me sorpreso, prima di assumere la solita espressione apatica. I segni scuri sotto i suoi occhi sembrano essere stati portati da molte notti insonni. Piton si alza in piedi e appoggia il libro in un punto oltre la mia visuale per poi avvicinarmisi, posare una mano sulla mia fronte e parlare lentamente. -La febbre è scesa- sentenzia stringendo gli occhi, con una specie di sospiro. Si allontana ancora da me, seguito dai miei occhi, per poi tornarmi vicino. -Mi ero quasi convinto avessi un'intelligenza superiore al resto della famiglia, Potter, ma a quanto pare ero in errore- si avvicina ancora di più. -Non avresti nemmeno dovuto provare quegli incantesimi- si allontana di nuovo. -È un miracolo che tu sia ancora viva- continua il suo rimprovero. -Non avevi la forza, o la preparazione-.
Non è colpa mia, sono loro che dovrebbero provvedere alla mia preparazione.
Quando si ferma fissando i suoi occhi nei miei lo vedo cercare una mi risposta, quindi socchiudo le labbra, tentando di emettere un qualsiasi suono, ottenendo risultati migliori. -...a...qua...acqua...-.
L'uomo solleva le sopracciglia, ma poi si sposta verso la mia destra. -Certo- dice, il tono più caldo. Se non conoscessi l'uomo qui vicino direi quasi che c'è gentilezza in quella parola.
Lentamente mi muovo, nonostante i miei arti siano intorpiditi e mi sollevo, in modo da ritrovarmi seduta al centro del letto in infermeria. Distrattamente porto una mano alla tempia infastidita da una strana fitta, prima di prendere il bicchiere che l'uomo mi porge. -Grazie...-dico dopo qualche sorso, la voce ancora roca.
-Cosa senti?- domanda freddamente a braccia conserte.
-Fame- ammetto leggermente in imbarazzo. -Male alla testa, ma nulla di particolare- sposto lo sguardo su di lui, che con un gesto mi incita a continuare. -Anche la schiena mi fa male, le braccia, le gambe...un pò ovunque direi- parla la mia voce, roca come mai la ho sentita.
Piton emette uno strano verso, come di frustrazione. -Solo questo?- dice freddo, sedendosi bruscamente sulla sedia che ha da poco abbandonato. -Cosa ricordi?- chiede prima che abbia il tempo di rispondere alla domanda precedente.
-Ricordo tutto ciò che ho fatto se intende questo- lo guardo di traverso.
Perchè deve essere sempre tanto insopportabile?
-Ogni incantesimo, ogni parola sentita, ogni gesto, da quando sono uscita da scuola a quando vi sono tornata- sputo le parole con una specie di broncio. -Per quanto tempo ho dormito?-.
-Molto- sentenzia, tornando seduto. -Quando siete tornati era quasi mattina, tu hai dormito tutto il giorno e tutta la notte ed ora è dinuovo sera...- mi guarda con quei due occhi neri come pece e si passa una mano sul volto stanco. -Resta qui, non ti muovere, non parlare e sopratutto non alzarti- si alza, andando verso la tenda.
-Professore?- lo richiamo quando è quasi arrivato alla tenda che separa i vari letti, lui si blocca e si volta verso di me, un sopracciglio alzato. -Gli altri?- chiedo timorosa.
Si volta e afferra la tenda. -Si sono ripresi tutti, li vedrai presto- scosta la tenda e se la richiude dietro uscendo.
Sospiro stendendomi di nuovo in modo da affondare nel materasso morbido.

Non riesco a trattenere la risata quando Ron esordisce con una battuta davvero sciocca, non credevo mi sarei mai potuta preoccupare tanto per loro ed essere così felice di poterli vedere ancora. Mancano solo tre giorni alla fine della scuola, ma finalmente questa mattina Hermione, Ron ed io siamo stati dimessi. Purtroppo questo significa anche che la pozione fornitami da Piton, verrà sospesa e riprenderò a sognare.
La prospettiva mi allarma, ma per ora sono felice di non dover più osservare le tende che separano i letti per ore. Piton arrivava come una furia nell'Infermeria tirandole ogni sera e incantandole in modo che non potessi uscire o parlare con gli altri. Voleva solo che riposassi, ma il suo continuo urlarmi contro per ricordarmelo aveva reso la mia voglia di ubbedirgli pari a zero.
Raccolgo le mie cose, come fanno gli altri due Grifondoro, buttando la carta dei dolci che Fred e George mi hanno inviato. I due rossi hanno allegato una lettera, dove hanno detto che potrò rivederli in stazione al mio ritorno e saranno loro a riaccompagnarmi, insieme ad un'Auror, all'orfanotrofio, in cui dovrò passare un paio di settimane in attesa che le ultime procedure per l'adozione siano completate. Ovviamente l'Orfanotrofio verrà sorvegliato notte e giorno da Auror e molti membri dell'Ordine, Silente ha detto che non è sicuro per nulla e visti i recenti avvenimenti le precauzioni non sono mai troppe.
Prima di poter rivedere gli altri ragazzi il giorno in cui mi sono svegliata lo ho incontrato e a lui ho dovuto raccontare tutto ciò che è successo, dall'avverarsi del sogno al fatto che ho sentito la Profezia.
La diagnosi finale del Preside e l'insegnante di Pozioni? Sogni premonitori.
Dicono che ogni sogno che si ripete per più volte si realizzerà, alcuni saranno chiari e mostreranno esattamente ciò che succederà, mentre altri saranno confusi e avranno significati nascosti.
Le loro parole mi hanno spaventata in un primo momento, ma l'idea di poter evitare che le cose che ho visto si avverrino mi ha fatta stare meglio.
Per quel che riguarda la Profezia Silente mi ha detto di conoscerla e di non preoccuparmene, anche se qualcosa in me non riesce a restare tranquillo.
Osservo quella spenta sul mio comodino, prima di lasciarla scivolare nella borsa con le altre cose. Osservandola meglio ho notato che nella sua superficie vi sono rimaste impresse le tracce di alcuni colori, di cui nemmeno Albus Silente conosce l'origine.
-Sei pronta?- mi domanda Hermione, avvicinandosi al mio letto.
Annuisco sorridendo, mentre anche Harry e Ron ci raggiungono. Mi fratello prende la mia tracolla, caricandosela sulla spalla destra, prima che possa impedirglielo. -Harry...- mi lamento col ragazzo che da quando siamo tornati è più cupo che mai. -Posso fare da sola-.
Il ragazzo alza le spalle pensieroso. -Non è un problema- accenna un sorriso di circostanza. Non ho avuto occasione di parlare con lui di Sirius e temo il momento in cui dovrò farlo, nemmeno Silente è riuscito a convincerlo che non sia morto a causa sua.
Tutti e quattro iniziamo a muoverci, uscendo dall'Infermeria e dirigendoci verso la Sala Grande, dove Luna, Ginny e Neville ci aspettano.
Hanno parlato ancora di Harry sulla Gazzetta del Profeta, lo chiamano il Soppravvisuto, gli altri mi hanno anche detto che sono stata inserita in molti degli articoli, ma ho preferito non leggerne nessuno.
Sulla strada verso il nostro obbiettivo non ho potuto fare a meno di notare la scala che so bene potare ai sotterranei, dimora dei Serpeverde. Harry mi ha detto di aver incontrato Draco e mi ha riferito le parole poco gentili che gli ha rivolto, il ragazzo sembra essere su tutte le furie. Negli ultimi giorni non posso fare a meno di chiedermi se ciò che ho visto la prima notte ad Hogwarts sia reale, visto che il ragazzo non ha più fatto capolineo nella stanza.
Sospiro, spostando lo sguardo sui miei piedi, mentre seguo gli altri, sperando che non mi abbiano sentita o abbiano scelto di non dire nulla.
Entriamo in Sala Grande evitando gli sguardi della maggior parte degli studenti e ci sistemiamo al tavolo, mi basta un solo sguardo verso la McGranitt per calmare la rabbia che inziava ad affiorare in me, vederla di nuovo è stata una delle cose migliori degli ultimi giorni, nonostante borbottasse quando mi sono gettata su di lei urlando informalmente il suo nome.

È strano come mi senta ancora più energica di prima ora. Vorrei uscire a correre, è come se dall'essere completamente a corto di energia ne avessi fatto il pieno. Purtroppo entrambe le volte che oggi ho cercato di farlo mi sono ritrovata davanti al Professor Piton che, una volta fulminatami con gli occhi, mi si è avvicinato, intimandomi di andare a sedermi da qualche parte e rimanere seduta.
Non ho insistito, quell'uomo ha fatto per me più di quello che credevo fosse disposto a fare per chiunque altro, è la seconda volta che letteralmente mi salva. Perchè insista con quell'atteggiamento odioso proprio non riesco a capirlo?
Scosto le coperte del letto sotto le risatine fastidiose di Lavanda e Calì che confabulano su qualche assurdo scoop che come al solito circola nel Castello, mentre Hermione già dorme. Mi rannicchio tra le coperte senza essere certa di volermi addormentare, non voglio vedere il mio futuro, nè quello di altri.
Chiudo gli occhi sospirando, dopodomani il treno ripartirà e io tornerò in quella spece di incubo ad occhi aperti, quindi vale la pena iniziare ad abituarsi.

-Harry?- chiamo il nome di mio fratello, prima di fare capolineo nella sua stanza. Io ed Hermione abbiamo incontrato Ron in Sala Comune poco fa, scoprendo da lui che Harry sarebbe sceso più tardi e per questa ragione ho chiesto agli altri di andare avanti, mentre io andavo a parlare con lui. Scesa dal treno domani non lo vedrò per un pò, non posso semplicemente fare finta di nulla.
Il Grifondoro è in piedi a pochi metri da me, l'espressione di qualcuno a cui è appena venuto in mente qualcosa di importante. -Scusa, Mary- dice velocemente prima di sorpassarmi e uscire. -Mi è venuta in mente una cosa!- la sua voce si allontana sempre più.
Resto immobile, con l'espressione sorpresa per molti secondi, prima di spostarmi per la stanza ora vuota fino al letto di mio fratello. -Okay...-dico confusa al vuoto, prima di sedermi sul morbido materasso.
Aspetto in silenzio per molto tempo prima che il ragazzo faccia ritorno, l'espressione leggermente sollevata. -Non mi dovevi aspettare- dice leggermente sorpreso. -Non sono molto in vena di andare alla festa-.
-Nemmeno io- alzo le spalle, mentre si avvicina per sedersi di fianco a me.
Rimaniamo entrambi in silenzio ad osservare le nostre obre sul pavimento, lasciando che un strano imbarazzo riempia l'aria, rendendola instabile e pesante.
-Vuoi parlare di...- non riesco a terminare la frase, che dico imbarazzata con un sussurro.
-No!- scatta lui. -No, no, non preoccuparti- dice con più calma. -Non dobbiamo parlarne-.
-Ehm...okay- dico io incerta, torturandomi le dita.-Posso farti una domanda?- faccio io, puntando i miei occhi nei suoi, nel tentativo di cambiare velocemente argomento.
-Certo- dice con un mezzo sorriso, più simile ad una smorfia. -Sei nervosa?- il suo sguardo si distoglie agitato prima che parli ancora.
-Abbastanza, infatti, la cosa di cui ti voglio parlare è legata a questo...sentiti libero di dirmi di no, ma...ecco...posso dormire con te questa notte?- sputo le ultime parole con difficoltà.
-Cosa?- domanda allarmato, arrossendo. -Perchè?-.
-Ehm...-passo una mano dietro al collo nervosamente. -Questa è l'ultima notte qui al Castello e quando tornerò all'orfanotrofio avrò molti incubi e quindi...io pensavo che...ecco...quando dormo con qualcuno di solito non li ho, ma se non vuoi non fa nulla- mi sento nervosa e inizio a parlare a tratti in fretta e a tratti molto lentamente.
-No- dice con un filo di voce. -Credo vada bene, cioè puoi restare-.
-Sicuro?- domando guardando verso di lui.
-Sicuro- risponde. -Perchè non vuoi più sognare?- mi si avvicina, abbracciandomi in modo ipacciato.
Ricambio incerta il suo abbraccio, appoggiando con delicatezza la testa sul suo petto. -Iniziano a farmi paura, c'è qualcosa che...non voglio sapere-.

Quando questa mattina mi sono svegliata nel letto di Harry, con le tende del baldacchino chiuse da un'incantesimo, non credevo che da lì a poche ore avrei visto Draco, Tiger e Goyle essere letteralmente gonfianti dagli incantesimi, dopo un tentato attacco ad Harry, e abbandonati in uno scompartimento.
Harry, Ron, Hermione e Ginny, sembrano presi da una conversazione che alle mie orecchie suona noiosa, come qualsiasi altra cosa che non riguardi Malfoy, un punto in sospeso che mi stringe lo stomaco. Con le dita sfioro il piccolo foglio di carta che ho nascosto nella tasca, quello che ho scritto per lui.
Improvvisamente scatto in piedi, facendo sobbalzare gli altri. -Vado in bagno- esordisco, uscendo dallo scompartimento e muovendomi nello stretto corridoio, verso lo scopartimento dove sono stati lasciati i tre Serpeverde e sempre più lontano dal bagno.
Scivolo dentro il piccolo spazio chiudendomi dietro la porta e abbassandone le tendine. Con non poca fatica tiro giù Draco dal portabagagli, sistemandolo sul sedile, mentre si contorce boffonchiando.
Con alcuni incantesimi lo libero da quella strana prigione di incantesimi. Non appena è libero si alza spingendomi contro la porta della cabina, arrabbiato come mai lo ho visto prima. La porta trema per via del colpo, ma rimane salda al suo posto. -Non ti voglio vedere!- urla a pochi centimetri da me, sento il suo fiato sul viso. Stringo gli occhi stringendo il biglietto nella tasca e la bacchetta, che non ho, però, intenzione di alzare su di lui. -È anche colpa tua se mio padre è ad Azkaban ora!-.
Alla parola "padre" i miei occhi si spalancano e automaticamente lo spingo più lontano, incurante dei due ragazzi che ancora si agitano sulla rete per i bagagli, dove sono stati sistemati. -Cosa avrei dovuto fare, secondo te?!- urlo al ragazzo. -Pregare che non arrestassero l'uomo che mi ha torturata con la Maledizione Cruciatus? Hai ragione, sai? Avrei proprio dovuto farlo!- vedo la faccia del ragazzo sorprenderti e attraverso i suoi occhi posso quasi vedere la macchinazione dei suoi ragionamenti.
Il ragazzo si fa serio, prima di lasciarsi scivolare sul sedile e incrociare le braccia tenebroso. -Va via, sono furioso e non ti voglio parlare-.
Faccio per ribattere, ma poi serro le labbra estraendo dalla tasca il foglio ripiegato e lanciandoglielo. -Scrivimi- dico prima di aprire la porta, ma la sua mano con un gesto fulmineo la blocca, facendola sbattere. Resto sorpresa quando una delle sue mani mi artiglia il fianco, costringendomi a voltarmi. -Draco, cos...- le sue labbra si serrano con forza sulle mie, in un bacio feroce e prepotente, che senza un motivo apparente mi fa arrosire. Prima di separarsi da me imprime con forza i denti sul mio labbro inferiore, senza ferirmi, ma facendomi sussultare. Mi guarda con rabbia prima di voltarsi e tornare verso il sedile che colpisce con un calcio. -Va via- dice freddo.
Non me lo faccio ripetere due volte e vado via, sbattendo la porta, confusa e imbarazzata.

-Mi siete mancati da morire!- stringo i gemelli più forte che posso, aggrappata ai loro colli, coi piedi staccati dal pavimento. Faccio ridere i due ragazzi e quando torno a terra li squadro nei loro nuovi abiti pregiati. -Che signori!- esclamo. -Adesso mi fate sentire in soggezione- scherzo, ridendo in modo stupido, mentre con due dita tocco la gonna verde che questa mattina ho scelto, fingendomi schifata.
-Tranquilla, non ti faremo notare la nostra incommensurabile superiorità- mi dice Fred facendomi l'occhiolino.
-Ti faremo solo pressione perchè non sei elegante come noi- dice il gemello con un sorriso ebete. -Guardati! Una vergogna!-.
-E che sarebbero questi?- domanda Ron, dietro di me, indicando sconcertato i suoi fratelli.
-Finissima pelle di drago, fratellino- dice Fred, strofinando le dita ripiegate sul colletto. -Gli affari vanno a gonfie vele e allora abbiamo pensato di trattarci bene-.
Improvvisamente vengo abbraciata da Harry. -Devo andare- mi sussurra all'orecchio. -Fai attenzione, ci vediamo presto- mi saluta e io annuisco a lui.
-Ci vediamo presto- gli sorrido.
-Dovremmo andare anche noi- dice George. -Saluta tutti-.
-Certo- dico seria, prima di passare per le braccia della Signora Weasley, che mi promette molti piatti per quando mi rivedrà, di Hermione, Ginny e perfino Lupin, dal quale non mi aspettavo un'abbraccio, all'orecchio mi ha detto che ho la forza di mia madre. I suoi gesti mi hanno sorpreso, ma anche confortata. Moody invece mi stringe la mano in modo informale e Tonks mi da una pacca sulla spalla dicendomi che farà tutti i turni di sorveglianza possibili all'orfanotrofio e, se avrò bisogno di qualcosa, di cercarla senza problemi.
Quando inizio ad allontanarmi, con i gemelli e un'uomo basso del Ministero, intravedo la famiglia con cui sono Harry e il Signor Weasley alzandomi sulla punta dei piedi. Anche la donna magra del gruppo guarda verso di me, vedo la sua espressione sorprendersi quando mi mette a fuoco, quasi spaventandola.

-Fai attenzione- dicono in coro i gemelli dentro il cortile dell'orfanotrofio, scringendomi un'altra volta, mentre i miei occhi si rimpiono di lacrime e il grido felice di Shadow si sprigiona nel cielo, per il cambiamento di ambiente, più caldo e tranquillo rispetto a Hogwarts.
-Non voglio restare qui- dico singhiozzando, felice che nessuno sia venuto ad accogliermi. -E se quando ve ne andrete mi sveglierò e scoprirò che è solo un sogno?- domando, come farebbe una bambina, me ne vergogno, ma non posso farci nulla. Le lacrime mi hanno sorpresa quando meno me lo aspettavo, non ho potuto fare nulla per cacciarle via.
-Andrà bene- si inginocchiano davanti a me accarezzando il mio viso, rigato dalle lacrime.
-Ci vedremo prima di quanto immagini- fa George. -Ti scriveremo tutte le volte che avremo tempo, saprai ogni dettaglio del negozio-.
-Quando lo vedrai di persona non ti sorprenderà nemmeno più- sorride Fred, facendomi abbozzare un sorriso involontario.
I due si alzano e dopo avermi lasciato due baci sulle guancie si avvicinano alla macchina entrandovi, dalla quale mi salutano con la mano. Continuano il loro gesto, che io ricambio, anche mentre la vettura comincia a muoversi verso il cancello dell'istituto. Li seguo salutandoli fino all'enorme cancello di ferro che non ho mai visto chiuso e che molto probabilmente al solo sguardo potrebbe farmi venire una decina di malattie diverse e ancora sconosciute.
Mentre l'arancione del tramonto si espande nell'aria un'altra lacrima scivola lungo il mio viso e io rimango immobile, guardando la macchina scomparire all'orizzonte.

Fine.

Eccoci qui! Questa è la fine di "Mary Lloyd, la chiave e il volto del male" cosa ne pensate? Fatemelo sapere, sono davvero curiosa! Spero di non essermi persa troppi errori!
Potete farmi tutte le domande che volete, rigurdo la storia, risponderò praticamente a tutto! Ancora non so se scriverò il seguito, ma potete sempre provare a convincermi se vi è piaciuta ahahah, che altro dire se non GRAZIE! A tutti coloro che hanno letto, anche senza commentare i capitoli e magari anche in minuscola parte hanno provato qualcosa leggendo le mie parole!
Grazie mille! Spero di non avervi deluso e spero di sentirvi!:* Seguito: Mary Lloyd e il Voto Infrangibile

  
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