Film > Zootropolis
Segui la storia  |       
Autore: DeniseCecilia    24/08/2016    4 recensioni
Una raccolta di flashfic dedicata ad una coppia poco o per niente esplorata nel fandom, ma che io adoro: Judy/Gideon.
A ogni capitolo un colore; e ciascun capitolo farà storia a sé.
Un modo per me per scrivere di loro, e per mettermi alla prova su testi brevi. R&R!
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gideon Grey, Judy Hopps, Un po' tutti
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Flash conclusiva della raccolta, per la quale ho usato di nuovo il nero, che amo.
Ho un attimino sforato con le parole, ma pazienza: un paio di volte su quattordici si perdonano.

Voglio ringraziare dal profondo del cuore (perché sono una tenerona, shì) i tre commentatori fissi: MadogV, Redferne e Freezshad; ma anche quella manciata di lettori che in silenzio mi ha seguito fin qui.
Spero di avervi fatto compagnia e fatto amare almeno un pochino questa coppia, per me stupenda.

 



Inchiostro nero [530]

 

L'ago mi penetra sottopelle, facendo sbocciare in superficie piccoli fiori di sangue – non posso vederli, ma li sento affiorare nitidamente.
Segue un percorso che posso solo immaginare, perché sono stesa prona sul lettino, la testa incassata in un cuscino morbido: proprio come in una beauty-farm, o una spa che dir si voglia.
Ma questo posto non è una spa.
L'insegna all'esterno recita Studio Grafico Needlepaw, ma l'interno somiglia ben di più al rifugio improvvisato di uno di quei drogati che io e Nick abbiamo arrestato la scorsa settimana.
E' disordinato, sa di randagio, ma va detto che sorprendentemente non c'è un filo di polvere: ed io che sono una schizzinosa lo apprezzo.
Credo di aver fatto bene a fidarmi del suggerimento di Yax, dopotutto.
Il dolore va e viene, si diffonde come un cancro in rapida metastasi.
E mi chiedo come faccia questo energumeno, un rinoceronte alquanto ben piazzato, a maneggiare con tale facilità e grazia quell'attrezzo delicato.
Solo un fascio di luce solare entra nella stanza dalla veneziana socchiusa, bagnando il pavimento di oro liquido.
L'energumeno ha creato uno spiraglio fissando insieme due stecche con una molletta, così da illuminare soltanto la zona su cui lavorare: il mio collo.
E' quel che mi ha spiegato.
E continuo a ripensare alle sue parole, al suo aspetto, ai disegni che mi ha mostrato dal book la prima volta che sono venuta per controllare ed informarmi.
Cerco di distrarmi: voglio fare questa cosa, ci tengo, devo arrivare in fondo costi quel che costi.

 

Non appena rientri a casa, è il primo dettaglio che noti.
Non avevo dubbi, perché tu mi guardi.
Mi osservi, spesso; bevi la mia persona come fossi una specie di dea di nonsocosa.
E' strano, forse perché non ci ero abituata, e mi riempie di un altrettanto strano orgoglio.
"Che hai fatto al collo? Sei ferita?", ti allarmi.
"In un certo senso... ma non preoccuparti: vieni", ti richiamo con le dita, mentre mi volto e sollevo un lembo del grosso cerotto quadrato, appena sotto la nuca.
"Volevo farlo da tempo. Spero solo che l'idea non ti disturbi..." esito, poi lascio che sia tu a staccare il resto del contorno adesivo.
Non dici nulla, ma ti sento: sento che il tuo respiro, per un istante infinitesimo, si ferma.
E poi riprende.
"Un tatuaggio", constati.
"Sì. Riconosci di che si tratta?".
La pelle è arrossata e lungo i tratti del disegno ancora molto gonfia, ma non ho dubbi che lo si veda spiccare sulla rada peluria.
Non mi dai l'ovvia risposta, ma "Perché?", mi chiedi.
"Non è chiaro?", ti incito.
Non per mostrarlo al mondo l'ho voluto, bensì per me.
"Ti voglio addosso, dentro, con me; sempre. E non voglio appartenere a nessun altro, mai".
Percorri leggero, con la punta degli artigli, le tre semplici linee di inchiostro nero che riproducono il graffio di un predatore.
Avrei anche potuto farmelo tatuare sul muso, là dove tu stesso mi avevi lasciato il medesimo segno, ma sarebbe stato forse osare troppo.
Cominci a leccarmi la "ferita" ancora fresca.
"La saliva delle volpi ha un'azione disinfettante", spieghi.
"E poi" aggiungi "ho fame di te".
Ti lascio fare: non desidero che di essere desiderata.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Zootropolis / Vai alla pagina dell'autore: DeniseCecilia