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Autore: RoriStark    01/09/2016    0 recensioni
[007 Casino Royale]
[007 Casino Royale]una fanfiction uscita fuori da un piccolo sclero ed un tentativo di ricerca di un nuovo stle di scrittura, basata sul film di 007 Casino Royale ho cambiato un pò le sorti di Le Chiffre grazie anche ad un incontro puramente casuale...
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Mi sono messa a letto da un po’ sto leggendo, o meglio, cerco di leggere una delle tante riviste accatastate di fianco al mio letto , ne sfoglio una  cercando di fingermi disinvolta, certo, dovevo recitare perfino con me stessa, no? Cerco di fare il quadro della situazione ma non è facile fingere che non sia accaduto nulla. Deglutisco lentamente mentre osservo alcune offerte di abiti in super sconto a Londra. Già, presto ce ne saremo andate via da questo inferno. Cosa avrei fatto poi? Avrei fatto stare Damian sul mio divano a Londra? Avrebbe trovato lavoro? Se ne sarebbe andato per la sua strada? Comincio ad entrare in un tunnel di puro panico e terrore, soprattutto per via dei suoi problemi con gli strozzini, rischierò di fare la fine della tipa del ricercato che muore al posto suo? L’agnello sacrificale? O magari me lo troverò in casa morto ammazzato e ne soffrirei da morire. Devo assolutamente parlarne, magari spiegandogli la situazione se ne andrà spontaneamente appena sceso dall’aereo, non posso tenerlo ancora in casa, potrei affezionarmi troppo. Già, se ne andrà, deve andarsene.
Scendo le scale mentre la conclusione che credevo fosse la migliore mi si era piantata in gola come un coltello e lentamente sembrava tramutarsi nell’idea peggiore. Raggiungo la sala, mentre sento dei rumori che mi allarmano e non poco, lo sento respirare male, malissimo.

“Damian?”

Mi metto davanti al divano, quando vedo il suo viso contratto in una smorfia di pura sofferenza, il suo respiro è corto, improduttivo  e le labbra sono cianotiche, mi getto in ginocchio di fronte a lui mentre con una mano gli tiro indietro i capelli dalla fronte e con l’altra gli sfioro il toccare

“eih…eih che succede..”

Chiedo come se all’improvviso mi fossi dimenticata del mio lavoro e tutto il tirocinio fatto in giro per il mondo. Cercai di concentrarmi sul suo respiro, capire cosa stava succedendo, ma non riesco, sono in panico e non capisco perché. Gli continuo ad accarezzare il viso mentre lui dischiude le labbra come se avesse fame d’aria. Ha le costole incrinate, potrebbe avere un polmone collassato

“ti prego non morirmi così…non morirmi così Demian!”

Le lacrime mi rigano il viso mentre cerco nella borsa un ago abbastanza lungo per potergli drenare il torace, ma sento la mano di lui afferrarmi

“as…ma”

Sussurra con un rantolo, solo in quel momento capisco da cos’è dovuto quel respiro tanto flebile, mi precipito a prendere una siringa dalla borsa, aspiro il cortisone e glie lo inietto nella gamba senza nemmeno togliere i pantaloni, torno quindi vicino a lui e gli poso la mano sul petto

“sono qui Damian, respira con me..”

Lo imploro mentre poggio la fronte sulla sua e con l’altra mano gli accarezzo il viso. Chiudo gli occhi e comincio a respirare regolarmente mentre gli prendo una mano e la poso sul mio petto

“respira con me…”

Continuo a dire mentre le lacrime continuano a scivolare sulle mie gote finendo poi sul viso di Damian

“non morire…non morire..”

Lo supplico mentre sento che lentamente il suo respiro si fa regolare, smette di respirare a vuoto e le sue mani lentamente vanno a poggiarsi sulla mia schiena. Chiude gli occhi e prende un respiro profondo mentre anche io finalmente torno a respirare , sto attenta a non premere troppo sulla cassa toracica, ma quando sento il suo petto che si alza e si abbassa regolarmente,mi scosto appena per dargli spazio e lo vedo che mi fissa serio in volto, poi sulle labbra sembra incresparsi un leggero sorriso

“scusami..”

Sussurra mentre io di nuovo torno ad affondare il viso nell’incavo del suo collo e piango, piango forte per la tensione, lo stress e la paura di vedermelo scivolare via dalle mani come ogni maledetta volta in ospedale in cui Dio sembra volerci ricordare che la nostra vita non è del tutto nelle nostre mani. Sento che mi stringe a sé piano, io cerco di restare con la schiena inarcata, per non premere sulle costole, mi accarezza i capelli

“calmati…”

Mi sussurra

“respira con me…”

Mi fa il verso come per prendermi in giro o rassicurarmi, non lo so, fatto sta che stavolta sono io a dover seguire il suo respiro per calmarmi.

“perché non mi hai detto che avevi questo problema? Scemo..”

“pensavo di poter farne a meno..”

“scemo..scemo scemo!”


Ripeto quasi con rabbia mentre lui mi stringe appena

“perché piangi per me?”

Mi chiede all’improvviso mentre sento le sue dita scorrermi tra i capelli

“perché stavi per morire…”

“sarei stato un peso in meno…mi hai salvato la vita, te ne sono grato, ma ora sono un problema, per te, per la tua sicurezza. Dovresti essere felice se..”

Mi tiro indietro di scatto, un attimo, e la mia mano formicola davanti alla sua gota arrossata

“tu non sei un peso, sei un essere umano e come tale meriti di vivere, che tu abbia rubato soldi o tentato di fregare qualcuno a carte tu non meriti di morire. Sono loro i cattivi, quelli che vogliono ammazzarti per una ragione stupida come i soldi! E soprattutto come osi pensare che io sia felice nel vederti morire dopo..dopo che ti ho..”

Non riesco a concludere il mio monologo, le sue mani mi afferrano per i fianchi e mi tira a sé con forza, prepotenza, preme una mano sulla mia nuca e in un attimo mi ritrovo a baciarlo. Lento le sue labbra premere sulle mie, chiudo chi occhi mentre smetto di lottare e mi lascio andare, caccio via le lacrime mentre il mio corpo sembra sciogliersi, mi allontano appena da lui e gli prendo il viso tra le mani, poso la fronte sulla sua e tento di respirare piano

“la tua vita conta….ora conta per me, non posso farci niente”

Lui sorride appena

“anche se fosse la vita di un mostro?”

Io socchiudo gli occhi e continuo ad accarezzargli il viso, lo fisso negli occhi ed annuisco piano

“anche se fossi il diavolo in persona..”

Lo bacio di nuovo, mentre mi alzo dal divano e prendo un sacco a pelo che avevo abbandonato in un angolo e mi sistemo accanto a lui. Damian mi osserva stupito, io faccio spallucce mentre mi sistemo un cuscino per terra

“non si sa mai”

Dico mentre mi infilo nel sacco a pelo e mi metto su un fianco per dormire, chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo mentre sento la mano di lui che scende verso i miei capelli, mi accarezza un altro po’ non so per quanto, dato che lentamente mi ritrovo a sprofondare tra le braccia di morfeo ormai esausta
  
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