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Autore: lele06    03/09/2016    3 recensioni
Salve a tutti . Questa è la mia seconda storia , che mi frullava in testa da un bel pò . Spero che vi piaccia
Tratto dal testo :
< Ma tu sei la ragazza di questa mattina > urlò, sorpreso, una voce maschile.
Hinata sentendo quelle parole, si girò verso la fonte del suono e quando vide il ragazza di quella mattina rimase a bocca aperta. Non solo dalla sorpresa ma anche dal fatto che con la divisa del bar era davvero molto carino.
< C-ciao > disse balbettando, verso il ragazzo, il quale si stava massaggiando la testa, in quanto la ragazza vicino a lui, gli aveva dato un pugni
< È questo il modo di rivolgersi vicino a un cliente > affermò una ragazza dai capelli rosa < Scusalo, questo ragazzo è un po’ indisciplinato > continuò sorridendo
< Sei tu che sei indisciplinata. Non si danno i pugni in testa alle persone > affermò il ragazzo, continuando a massaggiarsi la parte lesa, mettendo il broncio
< Tu sei un’eccezione e poi in quella testa c’è solo aria > disse la ragazza
< Mentre nella tua c’è solo cacca > affermò il ragazzo sorridendo, facendo sorridere anche Hinata, che coprì il sorriso che gli era sorto spontaneo con una mano
< Per caso ne vuoi un altro? >
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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                                                         Capitolo 5
< H-Hinata > disse sorpreso il ragazzo
< S-scusate n-non v-volevo d-disturbare > affermò la ragazza balbettando < Ora devo andare > continuò iniziando a correre
< No aspetta > disse Naruto in procinto di inseguirla, ma Ino gli prese il braccio impedendo di inseguirla
< Hai promesso. Una settimana > affermò la ragazza dai capelli biondi
< Task > affermò il ragazza, sperando che quella settimana sarebbe terminata al più presto. Però non poteva dimenticare la faccia sconvolta di Hinata, solo ricordandosi del volto di poco fa della ragazza sentiva una stretta di dolore al petto. Forse aveva sbagliato tutto come sempre.
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Durante la corsa dagli occhi di Chinata scesero copiose lacrime. Aveva il cuore in pezzi. Non poteva credere che poco dopo essersi confessata ed essere stata rifiutata, Naruto si sarebbe messo con un’altra ragazza. Non credeva che il ragazzo fosse quel tipo di persona. Il solo pensiero di vederlo insieme ad una ragazza, che non era lei, le spezzò il cuore. Si fermò di colpo e cadde con le ginocchia per terra e copiose lacrime scesero dai suoi occhi, ancora più di prima. Involontariamente, la ragazza si fermò proprio di fronte allo stand del loro bar
< Sakura, ma quella non è Hinata? > chiese Sasuke, indicando la ragazza a terra per strada
< Hai ragione > rispose la ragazza guardando la ragazza e notando che stesse piangendo < Ti posso lasciare da solo? > continuò chiedendo
< Vai pure. Scommetto che quel baka avrà fatto qualcosa stupidaggine delle sue > rispose il Sasuke.
Appena ebbe il consenso, si recò verso la ragazza ed una volta raggiunta
< Andiamo a casa Hinata > affermò Sakura, con fare preoccupato, posandogli una mano sulla spalla. La ragazza, sentendosi toccare la spalla, alzò di scatto la testa e quando vide il volta di Sakura preoccupato, si asciugò le lacrime e fece senno di sì con la testa. La ragazza dai capelli rosa l’aiutò ad alzarsi e si incamminarono verso casa. Dopo poco, anche Naruto e Ino passarono di fronte lo stand e quando Sasuke vide il ragazzo con quella ragazza, capì il motivo delle lacrime di Hinata e notò che il volto di Naruto non era come il solito, allegro e sorridente, piuttosto era triste e preoccupato. Pensò che il suo amico forse aveva già capito l’errore che aveva fatto, ma nonostante questo l’indomani gli avrebbe dato un bel cazzotto in testa.
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 Appena giunte a casa, Sakura ordinò ad Hinata di andarsi a fare una doccia rinfrescante. Intanto che la ragazza era in bagno, prese dal frigorifero una vaschetta di gelato. Poi si avvicinò vicino ad un cassetto, dal quale prese due cucchiai e si diresse sul divano. Dopo mezz’ora, Hinata uscì dal bagno e si diresse verso il salone, dove vide Sakura con in mano una vaschetta di gelato al cioccolato e due cucchiai, che la intimava di sedersi vicino a lei. Vedendo ciò, la corvino sorrise intuendo quello che voleva fare la sua coinquilina. Appena si sedette
< Hinata > iniziò l’Haruno < se vuoi parlare io ti ascolterò > continuò, aprendo la vaschetta del gelato e porgendo un cucchiaio all’amica, la quale lo accettò
< M-mi sono dichiarata a Naruto > affermò a voce bassa, immergendo il cucchiaio nella vaschetta e portandoselo alla bocca
< COSA HAI FATTO? > urlò Sakura sorpresa da quello che le aveva detto Hinata
< Mi sono dichiarata a Naruto > disse < Ma lui mi ha rifiutata > aggiunse, inclinando il capo e asciugandosi una piccola lacrima.
Sakura non sapeva cosa dire. Anzi sapeva che Naruto fosse un cretino ma non avrebbe mai pensato che arrivasse a questo livello. Non sapendo cosa dire, l’abbracciò ed Hinata ricambiò l’abbraccio. Quell’abbraccio durò circa quindici minuti, durante i quali Hinata ricominciò a piangere e mentre piangeva Sakura gli accarezzava la testa.
< Cosa è successo in particolare? > domandò, una volta sciolto l’abbraccio ed allora la ragazza iniziò a raccontare l’accaduto. Quando arrivò alla descrizione della ragazza vicino Naruto, Sakura aveva già capito di chi si trattasse
< Quella è la sua ex ragazza > affermò la ragazza, appena Hinata terminò di raccontare
< Cosa? > chiese sorpresa la corvino
< È la sua ex ragazza. Si sono lasciati in quanto lei lo ha tradito più volte > affermò l’Haruno
Hinata non riusciva a credere alle sue orecchio. Nonostante l’avesse tradito, aveva avuto il coraggio di rimettersi insieme a lei. Pensò che Naruto la doveva proprio amare. Quindi lei non aveva proprio alcuna possibilità con lui e solo a quel pensiero si sentì triste.
< Cosa vuoi fare con il lavoro? > domandò ad un tratto Sakura
< Non lo so > rispose Hinata. Non aveva ancora pensato a quello. Non voleva lasciare quel lavoro, in quanto si trovava bene ma non voleva vedere neanche Naruto, poiché era grazie a lui che quel lavoro era bello
< Vabbè adesso non ci pensare, ci penseremo domani > affermò Sakura e dopo di ciò si dedicarono completamente a mangiare il gelato.
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Arrivato a casa, Naruto si recò immediatamente in bagno per farsi una doccia mentre Ino si recò in cucina. Era voluta andare con la forza a casa del ragazzo. Durante la doccia, ripensò di nuovo all’espressione che aveva fatto Hinata e pensò che il giorno seguente si sarebbe dovuto scusare con la ragazza. Non era sua intenzione ferirla e non era il tipo che prima rifiuta una ragazza e subito dopo si mette con un’altra.
Uscito dal bagno con solo l’asciugamano in vita, si recò nella stanza da letto dove appena entrò noto Ino nuda sdraiata sul suo letto
< Cosa stai facendo? > chiese leggermente scocciato
< Che domande fai. Ti stava aspettando > rispose alzandosi dal letto e baciandolo. Inizialmente un bacio calmo, per poi inserire la lingua nella bocca del ragazzo, che rispose in modo positivo. Si staccarono per prendere respiro e mentre prendevano fiato, Naruto lanciò la ragazza sul letto. Per poi raggiungerla, togliendosi l’asciugamano
< Vedo che il bambino là sotto, si è svegliato > fece notare Ino indicandolo
< Sai, sono sempre un ragazzo > affermò Naruto, per poi subito fiondarsi sui capezzoli già turgidi di Ino e con la mano toccare la fonte del piacere della ragazza, che appena fu toccata iniziò a gemere. Con le mani scese sui fianchi e gli allargò le gambe per penetrarla. La penetrazione fu violenta, infatti il gemito di Ino fu a voce leggermente alta e quando il ragazzo iniziò a muoversi le cose non cambiarono. Mentre il ragazzo la stava penetrando, non stava godendo piacere e quando stava per venire, chiuse gli occhi e davanti a lui apparì l’immagine di Hinata. Subito riaprì gli occhi, ma quella di fronte a lui non era Hinata, era solo Ino e a quel pensiero sentì il cuore stringersi. Appena arrivato, si mise di lato ad Ino, mentre questa dopo aver ripreso fiato si alzò e si recò in bagno per lavarsi. Mentre stava sdraiato sul letto, ripensò di nuovo a quello che era successo prima. Richiuse di nuovo gli occhi e si immaginò il viso e il sorriso dolce di Hinata. Aprì gli occhi e guardando il soffitto della sua stanza 
< Sono proprio un cretino > affermò a voce bassa, coprendosi gli occhi con il braccio.
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Il giorno seguente, Naruto si recò al bar alle quattro in punto. Sapeva che Hinata era sempre puntuale e per questo fu puntuale. Voleva parlarle il prima possibile e chiarire subito il malinteso, ma quando aprì la porta del locale ed entrò, vide solo Sasuke circondato da Sakura e Karin, le quali litigavano su chi doveva stare vicino a Sasuke. Quest’ultimo, quando sentì il rumore dei campanelli posti sulla porta, si voltò verso di essa
< Buon girono Naruto > disse guardando verso lui.
Sentendo quel nome, Sakura si volò di scatto e lasciò Karin per andare vicino il ragazzo con fare minaccioso. Appena raggiunto gli diede un pungo talmente forte da farlo cadere ed il ragazzo per la prima volta non disse niente, perché sapeva di meritarselo. Pensò che era impossibile Sakura non sapesse ciò che era successo, in quanto la ragazza viveva con Hinata. Vedendo ciò, Karin fu sorpresa dal fatto che il cugino non aveva detto niente dopo aver ricevuto il pugno
< È successo qualcosa che non so? > domandò, guardando Sasuke
< Perché non lo domandi a lui > rispose il ragazzo, per poi avvicinarsi a Naruto, appena rialzatosi e dandogli un altro cazzotto in testa. Con quel cazzotto il ragazzo ipotizzò che anche il suo amico sapeva qualcosa.
Dopo di che, si diresse negli spogliatoi per cambiarsi e mentre si stava mettendo la maglia
< Si può sapere cosa è successo? > domandò piccata Karin. Le scocciava il fatto di essere l’unica a non sapere.
< Non sono affari tuoi > rispose Naruto innervosito da quella domanda. Voleva cambiarsi in fretta per parlare con Hinata e risolvere in fretta l’equivoco.
< Ti ricordo che sono tua cugina. Mi preoccupo per te > affermò Karin, con un’espressione leggermente preoccupata
< Si come no > disse l’Uzumaki
< Allora non mi sposterò da qui, finché non mi dirai cosa è successo > affermò Karin posizionandosi vicino la porta ed incrociando le braccia. A quell’affermazione, Naruto decise di raccontarle tutto, tanto una persona in più non faceva certo male.
Alla fine del racconto, Karin diede anche lei un cazzotto in testa al cugino, ma questa volta
< Mi hai fatto male > disse massaggiandosi la parte lesa
< Sei fortunato che te la sei cavata solo con questo > affermò la ragazza ancora infuriata per quello che aveva fatto il cugino
< Lo so, me li sono meritati tutti questi cazzotti > fece notare il ragazzo
< Bene, vedo che ogni tanto capisci > disse Karin, per poi avvicinarsi alla porta e aprila < Comunque oggi non è venuta > continuò per poi uscire e chiudere la porta.
Quando sentì quelle parole, Naruto non voleva crederci. Hinata non era venuta a lavoro ed iniziò a pensa al fatto che la ragazza avrebbe potuto abbandonare il lavoro. Se questo accadeva, lui non l’avrebbe più vista e il solo pensare ciò sentì una stretta al cuore.
Si recò fuori dallo spogliatoio per dirigersi nell’ufficio di Temari. Senza neanche bussare, aprì la porta e si avvicinò vicino la scrivania
< Non ti hanno insegnato le buone maniere > fece notare Temari
< Scusami, ma devo chiederti una cosa > affermò il ragazzo, iniziando a sentire un po’ di nervosismo
< Dimmi > disse Temari, diventando seria
< Sai perché Hinata non è venuta a lavoro? > domandò tutto d’un fiato
< Mi ha chiamato prima dicendomi che oggi non veniva > rispose la proprietaria del bar
< Questo vuol dire che domani verrà ? > domandò speranzoso il ragazzo
< Non lo so, mi ha detto che forse lascerà il lavoro > rispose Temari
A quell’affermazione, Naruto voleva morire. Non voleva crede che non avrebbe più visto Hinata. Si trascinò fuori dall’ufficio di Temari e si recò dietro il bancone che senza Hinata gli sembrava vuoto. Gli vennero in mente i ricordi dei giorni prima, di quando Hinata gli disse che poteva contare su di lui. Di quando gli disse che il suo sorriso la metteva di buon umore e quando pensò a quest’ultima cosa sorrise, ma fu un sorriso amaro. Adesso stava solo lui dietro al bancone e sentiva enormemente la mancanza della ragazza. Pensò di essersi preso proprio una bella cotta per quella dolce ragazza, ma ormai era troppo tardi.
 
 
Note autore:
Eccoci al quinto capitolo. Come vi sembra? Vi è piaciuto? Mi raccomando fatemi sapere.  Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Alla prossima.
   
 
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