Prima
classificata al contest “Summer: urge to Holidays”,
indetto da Jadis_ sul forum
di EFP
Capitolo
I
"L’aria
è fredda
La notte è nera
Il fuoco riscalda
Le stelle splendono."
(Anonimo)
Quando la
professoressa Charity
Burbage diede la notizia, Hermione sollevò gli occhi dal
libro di Babbanologia,
aperto al capitolo “L’utilità di un
ombrello per un babbano”. Bastarono poche
parole perché l’attenzione di tutta la classe
virasse verso la cattedra.
«Sta
scherzando, vero?»
L’espressione schifata sul volto di
Malfoy sembrò irritare la Burbage.
«No,
il professor Silente approva.
Crediamo entrambi che possa tornarvi utile questo piccolo…
esercizio.»
Harry lanciò un’occhiata di sbieco a
Malfoy, e quando lo vide alzarsi in piedi sembrò pronto a
dire la sua, tanto da
spingere Hermione a fargli cenno di no con la testa.
«Io
non lo farò! Quando lo saprà mio
padre…»
«Si
sieda, signor Malfoy» la voce
della McGranitt giunse alle loro orecchie dal fondo
dell’aula. «Suo padre non
potrà assolutamente aver nulla da ridire per questo innocuo
esercizio. Le
garantisco che né lei, né nessun altro studente
di questa scuola, rischieranno
la vita per aver montato una tenda.»
Hermione
ricordò il momento in cui
Silente aveva annunciato l’obbligo di quell’anno,
nella Sala Grande… “Ogni
studente è tenuto a partecipare a una
lezione al mese di Babbanologia. La professoressa Charity Burbage si
prenderà
cura di voi. E sarete tenuti, inoltre, a partecipare a eventuali
esercizi babbani. I Direttori delle
Case si assicureranno
che partecipiate tutti.”
Ron aveva storto il naso a quella
notizia. Con la bocca piena di purè di patate, aveva
commentato con un: “Artre
lescioni…”
Ma erano stati i Serpeverde ad
alzarsi in piedi, sbraitando contro di lui.
E ora che la professoressa Burbage
aveva annunciato la presenza di un autentico
campeggio babbano, entro i confini di Hogwarts, ecco che la storia
sembrava
ripetersi…
«Noi
siamo maghi»
insisté Malfoy con aria contrita. Sembrava essere sul punto
di vomitare. «Non avremo mai bisogno di fare
queste… babbanate.»
Hermione
riconobbe un lampo di furia
negli occhi della McGranitt. La vide abbassare lentamente il capo,
inarcando le
sopracciglia.
«Signor Malfoy» disse, con voce
stranamente fredda. «Non mi ripeterò: si sieda. O
mi vedrò costretta a togliere
punti alla sua Casa.»
Quella minaccia ebbe l’effetto
sperato, tanto da piazzare sulla sedia il corpo tremante di Draco.
Anche la Burbage
tirò un sospiro di
sollievo. Sembrò essere tornata di nuovo tranquilla. Fece un
passo oltre la
cattedra e giunse le mani, come a voler stringere l’intera
classe.
«Bene» mormorò con un sorriso
incerto. «Passeremo tutta la notte all’aperto e
sarà proibito usare la magia,
sia prima, sia dopo aver montato la tenda. Nel momento in cui ci
troveremo nel
punto dove il professor Silente ha fatto erigere il campeggio,
oltrepassato il
cartello vi sarà precluso
ogni-uso-della-bacchetta.»
Prese un momento per respirare, e
Hermione la vide puntare gli occhi su di lei. Proprio
su di lei.
«Avrete il permesso di tenerle, ma
non di usarle.»
Perché? Si chiese Hermione. Era
sempre stata una brava studentessa, non aveva mai infranto le regole.
Beh… se
non altro, non durante pacifiche lezioni. Sentì di arrossire
lievemente mentre
lo sguardo della professoressa virava verso la McGranitt.
«Le
squadre per montare le tende le
faremo noi. Ma per dormire potrete arrangiarvi come
preferite.»
«Ovviamente,»
intervenne Piton, appoggiato al muro dietro la lavagna.
«Sarà come per i
dormitori. Ragazze con ragazze…»
Hermione lo vide
lanciare un’occhiata
penetrante a tutta la classe, quasi come se riuscisse a leggere le
menti disinibite
dei suoi studenti. E quando gli occhi neri si posarono su di lei,
Hermione lo
vide incurvare leggermente le labbra verso l’alto.
Che avesse capito a cosa stava
pensando?
«Abbiamo
stilato un breve elenco»
spiegò la McGranitt, facendo comparire un foglio davanti a
sé con un solo
movimento della bacchetta. «Neville Paciock, tu sarai
caposquadra. Seamus
Finnigan, Theodore Nott e Daphne Greengrass saranno sotto la tua
responsabilità. Dovrai essere tu a dir loro cosa devono
fare.»
«I-io?»
sussurrò Neville, puntandosi
l’indice contro e guardandosi in giro.
Hermione provò un misto di pena e
invidia per lui… Ma in fondo capiva perché la
McGranitt lo avesse scelto.
Voleva svegliarlo, infondergli quel poco di fiducia che gli era sempre
mancata.
«Sì, Paciock. Tu» ripeté la
McGranitt
sollevando gli occhi dalla lista. «Avrai un libretto di
istruzioni. Di
istruzioni babbane.»
D’improvviso,
una scossa elettrica
sembrò attraversare tutta la classe: non c’era un
solo studente felice di quel
compito. Persino Hermione, che era già stata in campeggio
con i suoi genitori,
aveva un grosso timore. Con chi sarebbe finita?
Il primo gruppo era misto,
Serpeverde e Grifondoro, ma lei
sperò, sperò con tutta se stessa di non finire
insieme a quelle persone. No,
proprio non avrebbe sopportato di dover essere
in squadra con loro.
Sicuramente la McGranitt l’aveva
nominata caposquadra, questo era vero… Ma Hermione era certa
che molti, tra i
Serpeverde presenti, si sarebbero rifiutati di ascoltarla.
«Speriamo
che ci metta insieme» sentì
sussurrare da Ron a Harry.
Per un istante si considerò un’esclusa.
Perché i suoi migliori amici – perché proprio
Ron – la stavano tenendo in disparte?
Perché non speravano di finire con
lei?
In fondo, con lei sarebbe stato
semplice montare una tenda. Non lo aveva fatto di persona, ma quanto
mai poteva
essere difficile, per una nata babbana, fare una cosa così banale?
«Blaise
Zabini, caposquadra.
Millicent Bulstrode, Lavanda Brown e Ron Weasley sarete con
lui.»
Gli occhi di Hermione corsero a
cercare quelli di Ron, immaginando la sua reazione. E, infatti, lo vide
disperarsi, le mani sulla testa e un’espressione distrutta in
volto.
«Pansy
Parkinson, caposquadra. Harry
Potter, Gregory Goyle e Dean Thomas siete sotto di lei.»
Hermione
sentì un brivido scorrerle
lungo la schiena, e capì di aver cominciato a sudare. Non
restavano moltissime
possibilità. E, visto il destino toccato a Harry e Ron, si
chiese se sarebbe
stata lei la più sfortunata del trio…
Quando udì il nome di Calì Patil,
sperò,
pregò, di essere in
squadra con lei.
E al diavolo il caposquadra! Non le interessava più dirigere
gli altri, bastava
non essere con… lui.
«Calì
Patil, caposquadra. Vincent
Tiger, Oliver Moon e Sally-Anne Perks con lei.»
Se qualcuno le
avesse proposto di
scambiare quell’esercizio con un’interrogazione al
giorno, da lì alla fine
dell’anno, Hermione avrebbe accettato volentieri.
Aveva la brutta sensazione che la
McGranitt avesse infilato Malfoy nel suo gruppo… forse per
farlo rigare dritto.
Forse, pensò ancora, la professoressa era convinta che la
sua ottima influenza
come caposquadra lo avrebbe aiutato a ragionare.
Sempre che ne fosse in grado…
Ma quando
udì il nome di Draco per
primo, Hermione sentì il proprio cuore esultare.
Se
è caposquadra non possiamo essere insieme. Due capisquadra
non possono stare
nello stesso gruppo…
«Draco Malfoy,
caposquadra.»
Sì,
sì, è così. Che sciocca sono stata a
preoccuparmi.
«Eloise
Midgen,» udire il nome di una
Grifondoro rischiò di farle fare una capriola dalla gioia.
Mancavano soltanto
un Serpeverde e un Grifondoro… Quante probabilità
c’erano che la McGranitt
chiamasse proprio lei?
«Miles Bletchley e…» Il secondo
Serpeverde la fece sentire un momento in ansia, ma doveva stare
tranquilla.
Sarebbe stato troppo strano che la
sua professoressa preferita decidesse di farle un torto così
grande.
«…Hermione Granger siete con lui.»
Fu come se
qualcuno le avesse
rovesciato addosso un secchio d’acqua gelata.
Non solo non era
stata nominata
caposquadra, ma la McGranitt, la sua insegnante prediletta, quella che
le
riservava i suoi rari sorrisi, aveva deciso di tradirla, mettendola in
gruppo
con Malfoy. Con-Draco-Malfoy.
Si chiese dove fosse finito il senso
di giustizia che aveva sempre creduto parte integrante e fondamentale
di
Minerva McGranitt, che insegnava Trasfigurazione a Hogwarts con la
stessa
intensità con cui lei, Hermione, varcava
l’ingresso della Biblioteca.
Con passione.
Con eccitazione.
Con arte.
«Hermione…»
mormorò Ron, guardandola
con tristezza. «Condoglianze.»
Note
dell’autrice:
Non
volevo mettere note in questa
storia, ma ho un paio di cose da dire.
Intanto: Oliver Moon e Sally-Anne
Perks sono nomi “rubati” dal primo libro di Harry
Potter (Oliver l’ho aggiunto
io), ma non si sa in quali Case siano finiti. Non compariranno
più, e vista la
brevità della storia (tre capitoli) ho pensato di usare solo
Serpeverde e
Grifondoro per questo “esercizio”, per questo ho
ritenuto opportuno
aggiungerli.
Bene! Detto questo, mi farebbe
piacere dire che è la prima storia su Harry
Potter… nonostante sia stato
proprio grazie a lui se sono capitata su Efp.
Aggiornerò ogni due/tre giorni. A presto!
Celtica