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Autore: mxrlynians    05/09/2016    2 recensioni
Arthur aveva visto solo un paio di volte il ragazzo magro dal piano di sopra, ma lui lo sente piangere a tarda notte attraverso lo sfiato che attraversa le loro stanze. A volte, l'unica cosa che sente prima dei singhiozzi, sono le parole che il patrigno rivolge al bambino magro e buffo, dei colpi secchi e poi il silenzio.
Il padre di Arthur gli dice di farsi gli affari suoi, ma Arthur non può stare con le mani in mano, così una sera, quando lo sente piangere, Arthur si avvicina alla bocca dell'aria e con un sussurro gli rivolge la parola, e la prima cosa che dice è; “Hai bisogno di aiuto?”
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Igraine, Merlino, Principe Artù, Uther | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessuna stagione
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La stanza sopra alla mia

 Capitolo II


Appena la campanella suonò la fine delle lezioni, Arthur corse fuori come un forsennato, voleva uscire a giocare mica rimanere sui banchi di scuola per tutta la vita giusto?

Quando mise il piede fuori dell'istituto, una brezza gentile gli scompigliò i capelli, l'estate era alle porte, e chi dice estate dice, giochi, party, e sopra tutto niente scuola!

Si mise a correre a perdi fiato verso casa, che distava solo cinque minuti dalla scuola.
Aveva la testa fra le nuvole, qualche volta il suo pensiero ricadeva sull'argomento della bocca dell'aria di camera sua, si chiedeva perché quel bambino dovesse piangere ogni singola sera.

Un improvviso ostacolo le fece cadere per terra, per un primo momento trattenne il respiro, e pregò che la persona che aveva urtato, non fosse stato un adulto, se no una ramanzina non gliela avrebbe tolta nessuno.
Alzò lo sguardo per vedere il suo ostacolo, e si ritrasse quando lo riconobbe.

“Ah, sei tu!” urlò per poi scattare in piedi e puntando un dito contro il coinquilino, che per sua risposta abbassò lo sguardo e lentamente si rimise in piedi.
I pantaloni del bambino erano un po’ corti e il biondo poté scorgere sotto, sulla pelle pallida, delle brutte cicatrici e delle grosse botte.
Alzò subito gli occhi verso il volto del bimbo, si ricordò che fissare una ferita è maleducazione.
Quando incontrò il volto del corvino, la sua pelle era perlacea, gli occhi grandi e di colore blu oltre mare, il blu più bello che Arthur avesse mai visto.
La sua attenzione però, era tutta su quel brutto livido verde e viola, che si trovava sulla sua guancia destra.
Era grande e sembrava fare molto male.

“S-scusa non ti avevo visto” mormorò riabbassandosi per allacciarsi e scarpe, a dirla tutta Arthur non se lo ricordava così basso.

“Non preoccuparti aveva la testa fra le nuvole” sorrise, e cercò con tutto se stesso di distogliere lo sguardo dal livido, Arthur gli tese una mano, e aspettò che l'altro l'afferrasse per alzarsi. Dopo pochi secondi d'imbarazzo, Merlin strinse la mano di Arthur, e si alzò da terra, e poi tenne la testa bassa, cercando in tutti modi di nascondere quello sfregio sul suo viso.

“Io ti conosco giusto? Abitiamo nello stesso palazzo!?”

Merlin annuì, continuando a tenere la testa bassa.

“Vuoi tornare a casa con me?” chiese titubante, e abbastanza in imbarazzo.

L'altro alzò la testa, Arthur distolse lo sguardo dalla botta, e lo concentrò sui suoi occhi, sembravano due zaffiri, che, con la luce del sole assumevano una nota chiara di azzurro, e che non guastava affatto con la carnagione pallida del bimbo.

“Si certo” sorrise e si diressero insieme verso casa.


-


Per il resto della settimana, non uscì nessun rumore dalla bocca dell'aria, e Arthur aveva appena trascorso la settimana più bella della sua vita, per due ovvie ragioni; uno, suo padre doveva andare in Giappone per un viaggio di lavoro, e questo voleva dire che sarebbe stato a casa con sua madre, e due, avrebbe anche parlato con Merlin.

Si mise a letto il venerdì sera, con la consapevolezza che al suo risveglio, avrebbe sicuramente trovato il sorriso raggiante di sua madre, al posto del broncio di suo padre.

Si stava rilassando nel suo letto, il calore delle coperte era confortevole, le sue palpebre stavano per chiudersi, quando un urlo lo fece rivenire dalla sua dormiveglia, si tirò seduto e scese velocemente dal letto, per avvicinarsi alla bocca dell'aria, si mise in ginocchio, e quello che sentì dopo gli fece gelar il sangue nelle vene.

Merlin.

“La prego, non lo farò più basta la prego!” la voce di Merlin arrivava ovatta al suo orecchio, ma riusciva a distinguere i suoi singhiozzi, una altro colpo, e poi un altro, un gemito strozzato e poi il silenzio più totale.

Che fu rotto da una voce grossa e potente, “sarà meglio per te brutto moccioso, se non fossi figlio di Hunith ti avrei già regalato al circo!” una risata, e poi ancora quel rumore di carne pestata.
La porta si chiuse il silenzio tornò nella stanza di Merlin, sanguinava, gli faceva male la pancia, e la vista si stava oscurando, ma poi sentì quella voce, chiara e bellissima come il suo proprietario.

Arthur si portò vicino allo sbocco dell'aria, e senza pensarci due volte parlò; “Merlin?”

Niente. Attese per qualche minuto, poi sentì un singhiozzo e ringraziò il cielo.

“Merlin!” Provò ancora, e anche questa volta ci fu il silenzio.

Il corvino tacque ancora, e Arthur si lasciò sfuggire un sospiro di impazienza, “hey, hai bisogno di aiuto?”.
Le gambe Arthur stavano cominciando a diventare insensibili, così si appoggiò al muro, proprio vicino alla bocca, e aspettò in silenzio.

Appoggiò l'orecchio alla bocca e sussurrò, “Merlin lo so che sei lì!”.

Passò un minuto, e ancora niente. “Se non mi rispondi, guarda che vengo di sopra con la mia mamma!”, disse deciso, ma quando passarono più di due minuti, Arthur capì che forse, Merlin si era addormentato.

Si alzò e si diresse verso il letto, quando dalla bocca dell'aria uscì un sussurro debole.
“Sei il bambino più testardo che abbia mai visto...” ad Arthur sfuggì un ghigno divertito, si riappoggiò nello stesso punto, molto probabilmente anche Merlin era seduto in quella posizione, e questo lo fece sorridere.

Rimasero in silenzio fino a quando Arthur non gli fece quella domanda; “allora come stai?”.

Davvero Arthur? È il meglio che tu sai fare!? No ragazzi io esco... Ciaone!

Beh in effetti la voce del suo subconscio aveva ragione, non era stata un grande mossa fare quella domanda...

“Non ne voglio parlare...” la voce di Merlin era debole e rauca, e il cuore di Arthur perse un battito.

“Davvero? Mi hai svegliato, e ora non mi dici nulla?”

Sai, tu non sei un bambino... Sei un demonio! Merlin sta soffrendo e tu lo fai anche sentire in colpa?! Bravo, facciamo un applauso all'Asino Reale più grande del mondo intero! Wow!

“Scusami” la voce di Merlin era carica di colpa, sembrava che sarebbe scoppiato a piangere da un momento all'altro.

“N-non volevo darti la colpa...Scusami tu... Allora di cosa vuoi parlare?” si mise in una posizione un po’ più comoda, si sdraiò e con le mani incrociate sotto la testa fissava il soffitto.

“Merlin?”

“Si?”

“Parlami di qualcosa che ti piace... non so il calcio! Piace a tutti!”

“Odio il calcio” fu la risposta secca di Merlin.

Arthur sbuffò, “rugby?”

“Ma mi hai visto Arthur!? Sono tutto pelle e ossa! Quei tizzi mi ucciderebbero come se nulla fosse!”

“Già hai ragione” Arthur si lasciò sfuggire un sospiro esasperato, cosa piaceva a quel bambino?

“Non ti piace nulla!?” sbottò, ma si pentì subito dopo.

“In verità, mi piace la scuola...” disse piano, “anche la scienza, tu sei nella mia stessa classe giusto?”

Arthur fece una faccia schifata, a chi poteva piacere la scienza?!
Ma soprattutto, a chi poteva piacere la scuola?!

“Io O-D-I-O la mia classe” scandì bene la parola 'odio', e per risposta ebbe solo una risatina, cristallina e tranquilla come l'acqua di un torrente.
Voleva sentirla ancora una volta, era come musica per le sue orecchie.

Stava andando tutto così bene, ma poi sentì dei passi avvicinarsi alla sua camera, Arthur scattò in piedi e balzò sul letto, fingendo una bella dormita.

Igraine aprì la porta, guardò nella stanza e trovò il suo bambino che dormiva beato nel suo letto.
Mi sarò immaginata tutto... pensò chiudendo la porta alle sue spalle.



 

 

 

 

Buco dell'autrice....

Hey! Ciao! Inanzi tutto vorrei ringraziare tutte le persone che hanno messo la mia storia tra le seguite quindi ringrazio;
1 - baileyzabini90
2 - icymaiden
3 - ilpianista99
4 - lelagleek
5 - marghevale123
6 - __Ginger__

Quelle che l'anno messe nelle ricordate;
1-PandoraEvans_888

E quelle nelle preferite;
1 - Margherita Dolcevita

Grazie veramente tanto! Vi amo!
Lasciate una recensione! Grazie!

Come sempre sono gradite; pensieri, consigli e critiche costruttive!

Grazie per aver letto! (*-*)

Arcobaly_739

   
 
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