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Autore: nattini1    08/09/2016    5 recensioni
Come in una vecchia favola, qui il cattivo è un drago e Dean, Sam e Castiel devono salvare delle povere fanciulle indifese. Che riescano o meno nell'impresa, le fanciulle dovranno mettersi l'animo in pace perché stavolta non troveranno il loro principe azzurro: Destiel! Originale avventura idealmente collocata nella prima metà dell'undicesima stagione (diciamo dopo l'episodio 4), quindi potrebbero esserci piccoli spoiler.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Questi personaggi non mi appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

Capitolo 1

 

 

[Saint Meinrad Archabbey, St. Meinrad, Indiana]

 

Dean è un tipo pratico, ama l'azione. Quindi non c'è da stupirsi che si senta fuori posto e frustrato, mentre ormai da oltre mezz'ora misura a grandi passi il pavimento di marmo della biblioteca del monastero di Saint Meinrad, dove il frate portinaio li ha condotti e li ha pregati di aspettare. E il fatto che Castiel, che ora sembra stare meglio e può aiutarli nella caccia, se ne stia seduto con la schiena rigida e le mani adagiate sulle ginocchia a seguire ogni suo spostamento con un appena percettibile movimento dei suoi bellissimi occhi blu non aiuta a farlo sentire rilassato. Chissà cosa ci sarà nella testolina del suo angioletto? Ha appena pensato che Castiel è il «suo» angioletto? E che i suoi occhi sono bellissimi? Seriamente!? Lui è fottutamente etero al cento per cento! È solo perché non ha dannatamente altro da fare.

Qualche giorno prima era arrivata una telefonata da un certo padre Michael, un vecchio conoscente di Bobby; si erano incontrati molti anni prima in seguito a una faccenda che aveva visto coinvolto un fantasma assetato di vendetta. Bobby gli aveva lasciato il suo numero in caso di necessità, numero a cui, ora che era morto, rispondevano i due fratelli. Il monaco era stato molto sul vago, ma aveva parlato di sparizioni di ragazze dal collegio religioso e si diceva certo che si trattasse di un caso per loro. Dean spera che non sia una colossale perdita di tempo, visto che dovrebbero occuparsi dell'Oscurità e passare il caso a qualche altro cacciatore; si tratta di un collegio religioso, è probabile che le ragazze siano scappate, e come dare loro torto? Per il momento, si sta davvero annoiando.

Era Sam quello che sguazzava allegramente nei libri. Lui non si sta per niente annoiando, anzi: ha preso un volume di storia del Rinascimento italiano dove si narra che la duchessa Lucrezia Borgia, prima di divenire la rispettata e amata consorte del duca Alfonso d'Este, avesse avuto un ruolo di primo piano negli intrighi del suo potente padre e dei suoi fratelli, spesso favorendo con i suoi matrimoni l’ascesa al potere di uno di loro. Aveva avuto almeno tre mariti e un numero infinitamente superiore di amanti presunti o reali, tutti morti in circostanze quantomeno sospette, se non palesemente violente. Si diceva che il veleno fosse il miglior amico della duchessa.

Sam alza gli occhi dal libro e scuote la testa: probabilmente la donna era stata più che altro una pedina nelle strategie della famiglia e alla corte del duca Alfonso non aveva avuto molto tempo per dedicarsi agli omicidi, visti gli otto figli che gli aveva partorito in quindici anni.

Una nota a piè di pagina dice che in tempi moderni un famoso birraio, venuto a conoscenza della storia, ha dato il nome della nobildonna alla birra artigianale che è il suo cavallo di battaglia; pare che la birra sia molto buona (e il veleno non è incluso!). Sam sorride tra sé e sé, pensando che a suo fratello sarebbe potuta davvero piacere una buona birra con il nome di una seduttrice e che, se qualche oste avesse conosciuto la fama di Dean, avrebbe dovuto produrre un'intera serie di birre (bionde, rosse e scure) intitolate a suo nome. Ultimamente però pare che suo fratello si sia preso una pausa dalle sue solite conquiste e il motivo non va cercato lontano: è sempre al suo fianco, anzi, sulla sua spalla! Prima o poi (molto, molto poi se continuano di questo passo) quei due si accorgeranno di come si cercano, di come si guardano, di come non si tratti solo di amicizia.

Un'eco di passi regolari interrompe i pensieri dei cacciatori e dell'angelo, una porta si apre e un monaco piuttosto anziano entra nella stanza.

«Perdonate l'attesa. Sono padre Michael, abbiamo parlato al telefono».

«Piacere di conoscerla di persona, padre. Io sono Sam Winchester, lui è mio fratello Dean – Dean fa un cenno del capo – e lui è Castiel» risponde gentilmente Sam.

Castiel gli porge la mano, lo fissa negli occhi e poi afferma: «La tua fede è sincera, ma temo che Dio ci abbia abbandonati».

Il vecchio monaco sembra un po' perplesso, ma sorride stringendogli la mano e risponde: «Beh, devo dire che sono piacevolmente sorpreso: il vostro collega Bobby era una delle persone più scortesi con cui abbia mai trattato, ma presumo che sotto quella scorza dura ci fosse del buono, visto che la sua missione è sempre stata aiutare gli altri. Veniamo a noi. Recentemente, sono scomparse tre ragazze dal nostro collegio, una ogni settimana, l'ultima tre giorni fa, quando vi ho chiamati. Erano tutte qui da anni, si trovavano bene. Sono state rapite dalle loro camere al terzo piano durante la notte. Le compagne vicine hanno sentito le grida, ma, quando hanno aperto le porte, le stanze erano vuote e le finestre spalancate».

«Come può sparire una ragazza dal terzo piano? Niente corde attaccate alla finestra? Nessun segno di impronte sul terreno circostante?» chiede Dean.

«Nessuna corda, nessuna impronta. Solo dei segni come di enormi graffi sul legno delle finestre. – risponde mesto l'anziano – C'è un'altra cosa… – e qui sembra che parlare al vecchio monaco costi un certo sforzo – Quattro giorni fa c'è stato un tentativo di rapire un'altra ragazza, Elisabeth. Ma lei si è salvata. Mi ha raccontato qualcosa di sconvolgente che mi ha spinto a chiamarvi…».

«Potremmo parlare con lei direttamente?» domanda Sam.

«Certamente. Immaginavo che lo avreste chiesto, vado a chiamarla».

Il padre abate esce e poco dopo ritorna accompagnato da una ragazza sui diciotto anni alta, con lucidi capelli nerissimi legati in uno stretto chignon e occhi azzurro chiaro, le mani strette insieme sotto il seno e un portamento da regina.

«Vi presento Elisabeth. Cara, questi signori sono dei detective privati che ho chiamato per cercare di trovare le tue compagne scomparse e per proteggere voi, vorrei che rispondessi alle loro domande».

«Deve essere difficile per te, ma noi vorremmo solo capire com'è andata. Cosa può dirci?» comincia Sam.

Se possibile la ragazza stringe ancora di più le mani, torcendole. Però poi comincia a parlare con una voce straordinariamente ferma: «Stavo dormendo, quando ho sentito la finestra aprirsi… mi sono svegliata e l'ho visto... un pipistrello gigante. Quel mostro mi ha guardato, ha esitato un momento, mi ha strappato il ciondolo a cuore che portavo al collo e poi è volato fuori dalla finestra. Ora immagino mi crederete pazza...».

«No, – la rassicura Dean – ti crediamo, abbiamo già visto qualcosa del genere. Ti posso chiedere di che materiale era il ciondolo?».

Le mani della ragazza si rilassano: «Era d'oro».

«Ho un'altra domanda – continua Dean – e ti assicuro che non devi sentirti giudicata in nessun modo. Studi in un collegio cattolico, ma metti in pratica tutto, ma proprio tutto quello che ti insegnano qui?».

La ragazza lo guarda incerta, senza capire.

Sam viene in aiuto di Dean: «Quello che mio fratello sta cercando di chiederti… magari il cuore che portavi al collo te l'ha regalato un ragazzo… Insomma, se sei mai stata con qualcuno?».

Il rossore che sale alle gote della ragazza è una risposta assolutamente esauriente.

Dean cerca di sollevarla dal suo imbarazzo: «Oh, non preoccuparti: quello che hai fatto ti ha salvata. E ricordati che la cosa più importante è che finché tutti si mettono il preservativo, andrà tutto bene».

Il monaco – che ha alzato gli occhi al cielo alle parole di Dean, trattenendosi a stento dal dirgli qualcosa – impiega parecchio tempo a congedare la ragazza, parlando fitto fitto con lei. I due cacciatori e Castiel colgono spezzoni di una conversazione che per Elisabeth non sembra essere molto piacevole: «La sessualità è quell’inclinazione che spinge una persona a farsi dono… le azioni che usano della sessualità esclusivamente in ordine alla libidine personale sono una perversione del significato stesso della sessualità…».

«Castiel, non azzardarti a concordare con lui!» soffia Dean nell'orecchio dell'angelo.

Sam, anche per evitare una pericolosa (per lui) discussione tra gli altri due sul tema sesso-amore, decide di approfittare di quei momenti per uno scambio di idee: ragazze giovani e presumibilmente vergini, segni di artigli, furto d'oro… tutti insieme vogliono dire solo una cosa: draghi.

Per ucciderli serve una spada forgiata con sangue di drago e loro ne hanno una, insomma, ne hanno un pezzo sufficientemente grande. L'habitat naturale dei draghi sono le grotte, o comunque posti caratterizzati da freddo e buio, quindi chiedono al padre abate se ci sono sotterranei, gallerie della metropolitana, fogne di grandi dimensioni.

«Ci sarebbero i sotterranei dell'abbazia… – risponde il monaco – Risalgono alle metà dell'Ottocento, quando il monastero è stato fondato. Venivano usati come depositi o cantine. Noi non li usiamo perché sono troppo umidi ed è facile perdersi là sotto. Domani potrei farvi accompagnare da fratello Diego, è entrato da poco nella nostra comunità e, avendo fatto studi di ingegneria, ha voluto esplorare i sotterranei per verificarne la stabilità strutturale; con lui come guida non vi perderete. Nel frattempo, potete alloggiare nella nostra foresteria, il minimo che possa fare è offrirvi vitto e alloggio».

 

NdA

Il monastero è reale, non ho idea se abbia una biblioteca o una foresteria, un collegio o dei sotterranei, io mi sono limitata a prenderne in prestito il nome.

Sono totalmente incapace di pubblicare una storia senza averla prima scritta tutta, quindi vi informo che è già completa, saranno tre capitoli e aggiornerò prestissimo. Mi riservo di fare modifiche in itinere, anche in base al feedback che questa storia avrà o ai vostri consigli.

Grazie a chi legge e, se potete, lasciatemi un commento, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate! L'unico parere che al momento ho ricevuto è quello di mio marito: «Sarebbe una bella storia, se non ci ficcassi dentro tutta quella roba romantica». Ma amo troppo la Destiel per non mettercela!

   
 
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