Entrò Tom e si venne ad accucciare accanto a me, mi chiesi perchè non stesse ad appoggiare suo fratello, ma quando sentii le urla di Bill e Michelle provenienti dalla loro camera, capii che era stato proprio il moro a chiedergli di farmi compagnia e non lasciarmi sola. Si accese una sigaretta in silenzio.
- Credevo che fumasse soltanto Bill...
Si strinse nelle spalle sospirando.
- Ci sono delle situazioni che richiedono un aiutino...
Strizzai gli occhi mi sembrava che stessero urlando nella mia testa più che nell'altra stanza.
- Hai idea di quanto sono delusa, Bill? Come hai potuto portarti a letto tua sorella, spiegami!
Immaginai gli occhi di lui fissarla con odio.
- Per l'ennesima volta, mamma! Non è mia sorella! Tu ed Edward avete deciso che dovevamo esserlo, ma io non ho fatto niente di male!
- Siamo una famiglia, viviamo sotto lo stesso tetto, siete figli nostri e noi stiamo per sposarci, quindi se ancora non siete fratelli lo sarete presto!
Sentimmo qualcosa cadere pesantemente a terra, pensai che stessero iniziando a tirarsi i soprammobili, ma Tom mi guardò colpevole come se sapesse benissimo che sarebbero stati meglio i soprammobili. Lo fissai allarmata.
- Che succede?
Sospirò buttando fuori una boccata di fumo.
- Se ne va...per un po'...
Sgranai gli occhi in preda all'ansia.
- Che vuol dire se ne va?
Mi guardò per cercare di giustificarlo.
- Non può rimanere qui, non per ora almeno, tornerà, non preoccuparti!
Uscii dalla camera in fretta e andai in quella di Bill; rimasi immobile sulla soglia, non era un soprammobile, quella che era caduta pesantemente a terra era un valigia che lui stava riempiendo; non si accorsero di me, troppo impegnati a litigare.
- Non fare il melodrammatico, Bill! Non puoi andartene soltanto perchè non ti lascio vedere una ragazza!
Si fermò e le si avvicinò fissandola, quello sguardo avrebbe messo a disagio chiunque.
- Sto seguendo il tuo esempio, mamma! Mi impedisci di vedere una ragazza perchè hai paura che per colpa nostra tra te ed Edward non funzioni, mi sto comportando come te, solo che io sono meno egoista e non ti impedisco di essere felice!
Michelle rimase in silenzio, mentre lui infilava in valigia le ultime cose e la chiudeva; mi sentivo al di là di un vetro, tipo quelli degli interrogatori, potevo vederli e sentirli, ma non potevo fare nient'altro. Poi il moro si voltò e mi vide, in lacrime con la mano che stringeva lo stipite della sua porta. Mi si avvicinò piano, ignorando sua madre e chiunque altro; mi tolse le lacrime da sotto gli occhi con la mano, poi mi abbracciò, non sapevo se lei ci stesse guardando o no, ma non sembrava importargli.
- Non fare così, piccola, ti prego non piangere!
Inizia a singhiozzare contro la sua maglietta, Bill mi allontanò un pochino e si abbassò fino ad avere gli occhi all'altezza dei miei.
- Guardami, Andrea...
Cercai di fissarlo, ma faceva così male pensare che stesse per lasciarmi, sembrò leggermi nel pensiero.
- Non ti lasciò, non mi arrendo, ti faccio una promessa, tu mi credi vero?
Annuii con la testa, incapace di parlare.
- Troverò una soluzione, hai la mia parola, quando tornerò niente e nessuno potranno più dividerci!
Lo guardai con gli occhi bagnati, incerta.
- Ti prego, fidati di me!
Deglutii un paio di volte prima di riuscire a tirare fuori un:
- Ok...
Lui mi baciò, ormai era inutile avere segreti. Poi prese la valigia e se ne andò.
Tornai in camera mia come in trance, pensando che anche quando mi ignorava, anche quando fingeva che fossi invisibile, avevo bisogno della sua presenza in quella casa per essere tranquilla; Tom era ancora lì mi si avvicinò e mi abbracciò, mentre io riprendevo a piangere.
- Tranqulla, Andy! Vedrai che le cose si sistemeranno...
Ma in quel momento mi sembrava impossibile.