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Autore: Hypnotic Poison    09/09/2016    5 recensioni
Raccolta totalmente random di fanfic che non hanno superato la prova del nove per diventare OS a sé.
Kishinto, Ryochigo, Paitasu, tipologie varie, chi più ne ha più ne metta :)
25) Perfect, part II: « "Ehi," lei si sedette a fianco a lui, appoggiando le braccia alle ginocchia, attentissima a non sporcarsi il vestito nuovo, "Che fai?"
"What does it look like I'm doing, ginger?" »
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Mint Aizawa/Mina, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Iced tea

 

 

 

 

 

 

 

Non ce la faceva più; stava impazzendo. Ryo continuava ad aggirarsi senza maglietta, tutto un addominale sudato per l’umidità opprimente, e lei era sull’orlo del delirio. Già faceva fatica a respirare per la calura afosa, già il cuore le batteva a stento per la fatica, già si sentiva sudaticcia ed appiccicosa per tutti i fattori precedenti, ci mancava lui che scorrazzava incurante mezzo nudo come se niente fosse, con la sua aria da modello di Abercrombie troppo sprezzante del mondo circostante.
“Ichigo? Hai capito quello che ti ho detto?”
Lei scostò gli occhi a fatica dalla sagoma del ragazzo per voltarsi verso Minto, che la stava osservando con aria irritata. “Ehm… sì, sì, la festa, certo.”
“Ho detto la posta, non la festa, brutta cretina che non sei altro! Cosa ci parlo a fare con te se non hai la decenza di prestare attenzione per cinque secondi? Hai almeno intenzione di fare qualcosa o preferisci continuare a fissare Shirogane come se fosse un appetibile dolcetto?”
Ichigo arrossì senza poter essere capace di replicare. Lei aveva tantissima intenzione di fare qualcosa, qualcosa che teoricamente non le sarebbe dovuto passare per l’anticamera del cervello in quel momento, ma che purtroppo continuava a vorticarle in testa e zone non proprio limitrofe da mesi, ormai, e che ora sembrava farle scoppiare il sistema nervoso…
“Ichigo.”
“Eh?”
Minto alzò un sopracciglio: “Vai.”
“Do-dove?”
“Eh, a quel paese,” la mora sollevò gli occhi al cielo “Da Ryo, no? Questa situazione sta diventando imbarazzante.”
Lei guardò l’amica con aria scioccata: “No! Io – cosa? Cioè, non… ma ti pare?!”
“A me pare che tu abbia seri problemi.”
Decisamente.
Ichigo deglutì, picchiettandosi le punte degli indici. “Tanto non gli piaccio.”
“E io sono la regina d’Austria. Secondo te si mette in mostra come un galletto per me?”
“Cosa dovrei dirgli?!”
“Ehi, Ryo-kun, visto che mi vieni dietro da sei anni, ti dispiacerebbe rivoltarmi come un calzino?”
Ichigo sobbalzò alla voce fin troppo squillante di Purin, spuntata all’improvviso alle loro spalle.
Mentre Minto rideva, la rossa sbiancò allarmata: “Purin!! Ti sembrano cose da dire?!”
“L’hai chiesto tu, ti stavo dando un consiglio.”
“Voi mi farete impazzire.”
“Secondo me anche Shirogane nii-san vorrebbe farti impazzire.”
Purin smettila! Minto, dille qualcosa!”
“Non posso che essere d’accordo. Allora, ci vai?”
“No!”
“Ryooooooooo ni-saaaaaan!”
“Purin che diavolo fai!
 
 
Al richiamo della biondina, Ryo si voltò incuriosito verso le tre ragazze, lo sguardo che non poté evitare di soffermarsi su Ichigo, avvolta da un banalissimo prendisole bianco che sembrava coprire proprio il minimo indispensabile, e che con tutto quel caldo le si era appiccicato alla pelle candida. Era arrossita per chissà quale motivo mentre si sbracciava verso Purin, che esibiva un sorrisetto soddisfatto, e lui avvertì lo stomaco fare una capriola.
Si avvicinò a loro, cercando a sua volta di non sorridere.
“Perché state sberciando, ragazzine?”
“E’ colpa di Ichigo!”
La suddetta si voltò di nuovo verso la biondina: “Non è vero!”
Lui le diede un colpetto sul naso: “Vedi, lo stai facendo di nuovo.”
Gioì interiormente nel vederla arrossire, poi strofinarsi il naso.
“Shirogane, non sei simpatico.”
Some people would say otherwise.”
“Blah blah pipol blah blah.”
Ryo rise, accorgendosi di come lei si fosse avvicinata di mezzo passo, e di come quelle due squinternate delle sue amiche si fossero dissolte nel nulla. Poteva sentire l’odore del suo shampoo e della sua pelle, calda per il Sole, forse per i geni felini che danzavano in entrambi e gli facevano notare molte più cose della ragazza di quanto pensasse possibile.
La osservò indugiare sulla propria pelle scoperta, mordersi il labbro ed abbassare lo sguardo a terra mentre si dondolava sui piedi.
“Hai sete?” domanda stupida, ma sarebbe impazzito se quel silenzio fosse continuato.
Ichigo annuì senza alzare il viso. “Un po’. Fa davvero caldo.”
“Vuoi andare a prendere qualcosa?”
Quella tensione l’avrebbe ucciso.
Lei ripeté il gesto, lui le tese la mano e quasi la trascinò verso la cucina del Caffè, passando dal retro. Poteva sentire il suo battito accelerato sotto le dita, la presa salda che manteneva su di lui.
L’aria all’interno era decisamente più fresca, però lui quasi non lo notò.
“Cosa vorresti?” le chiese, dandole le spalle.
“Tè,” il cuore di Shirogane perse un battito mentre la regione lombare si lanciava in una mazurca “Ehm… freddo. Tè freddo, per favore.”
You’re such an idiot, Ryo.
Afferrò la bottiglia dal frigo e due bicchieri dalla dispensa, riempendoli fino all’orlo. Si svolse tutto in sacrosanto silenzio, interrotto solo dal loro deglutire. Ichigo era così agitata che tracannò il proprio tè di fretta, facendone colare alcune gocce dagli angoli della bocca, tutto sotto l’occhio attento del biondo.
“Sei una ragazzina pasticciona,” commentò atono, passandole un tovagliolo.
Ichigo non rispose, lo stomaco intrecciato in una morsa e i nervi in fiamme.
“Meglio così?” gli chiese dopo essersi pulita.
“Mmhmm.”
Le parole di Minto le rimbalzarono in testa.
“Sicuro?”
Vide la sua espressione sicura cedere per un secondo, e fece un passo avanti.
“Non hai niente, kitty cat.”
Perché diamine era così alto? Cosa cavolo le stava passando per la testa?
Ichigo, lo sai benissimo che ti sta passando per la testa.
“Tu sei sporco, invece.”
Ryo alzò mezzo sopracciglio e fece per passarsi un dito sulle labbra, ma la sua mano fu intercettata dalla rossa.
“Proprio qui.”
Si sollevò in punta di piedi e lo baciò, premendo decisa la bocca contro la sua, lasciandosi scappare un sospiro rumoroso quando, una volta passato lo stupore iniziale, il ragazzo ricambiò.
Lo sfarfallio nel suo stomaco si fece più deciso, gli appoggiò una mano dietro la nuca per tirarlo più vicino.
“Ichigo,” borbottò lui tra un bacio e l’altro “Che stiamo facendo?”
“Ci stiamo baciando,” affermò lei, graffiandogli leggera la schiena.
Le mani di lui si spostarono convinte sui suoi fianchi, passando sotto al vestito: “Questo lo vedo.”
“Avresti altri programmi?”
L’americano rise: “… dipende da te.”
Ichigo si staccò, accaldata e affannata, per osservarlo.
Poi lo prese per mano, e lo trascinò al piano di sopra.
 
 
 

 

 

IDIOZIA PURA ahahahahah Come scrivevo ieri su FB, mi ero completamente dimenticata di aver scritto questa storia ormai l’anno scorso, secondo il computer, perché era finita nella cartella dei vaneggiamenti con le Mewskettiere (sapeste che robe ci sono là dentro.........). Ma ho deciso di pubblicarla lo stesso perché, a parte la qualità discutibile, mi fa ridere, ed era tempo che in questa raccolta ci fosse di nuovo qualcosa di demenziale e felice, non trovate? xD E poi mi ricorda molto Heat Wave, e sapete benissimo quanto ci tenga a quella :D
Dedicata, questa Ryochigo felice, a Serenity Moon, preziosissima alleata pro-Ryochigo, perché le ho spezzato il cuore un po’ troppe volte e quindi mi faccio perdonare <3
A presto fanciulle, per demenze quotidiane mi trovate sempre su FB, venite a chiacchierare! :D

 

 

   
 
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