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Autore: reginamills    10/09/2016    2 recensioni
{Sequel di Take Me Away} | Outlaw Queen AU. Robin Locksley aveva tutto: una bellissima casa, una moglie che amava con tutto sé stesso e che lo ricambiava, un bambino in arrivo e perfino un fedele amico: si tratta di Wilson, il Golden Retriever che lui e Regina avevano adottato. Ma ecco qui: un battito di ciglia e tutto ciò che ama di più sembra scomparire davanti ai suoi occhi. E, come se non bastasse, il passato sembra ripresentarsi...
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Buona sera, popolo di EFP! 
Come al solito sono in ritardissimo con il nuovo capitolo ma, come saprete, settembre è ormai inoltrato e gli impegni si avvicinano. Spero comunque di riuscire ad aggiornare questa storia con la stessa costanza. Ma basta con i convenevoli! Vi lascio al nuovo capitolo che spero vi piacerà :)
Buona lettura!
 

La breve vacanza era stata proprio come un sogno per Renee. Aveva visto tutti i suoi personaggi preferiti dei fumetti e delle fiabe prendere vita, come per magia. Sua nonna le aveva scattato moltissime foto e il papà le aveva promesso che le avrebbe stampate, una volta a casa. Renee ne era felicissima: non vedeva l’ora di poterle incollare tra le pagine del suo diario tutto speciale, convinta, così, di poterle mostrare alla sua mamma.
“Arrivati.” annunciò Robin con un sorriso, mentre si liberava della cintura di sicurezza. Era tardi, ma non abbastanza da permettere a sua figlia di perdersi un altro giorno di scuola: si erano fermati lungo la strada per cenare, poi avevano riportato Angela a casa ed ora erano appena le otto e un quarto. Giusto in tempo per un bel bagno e poi di corsa a letto. Domani sarebbe stata un’importante giornata.
“Papà?”
“Sì, tesoro mio?”
“Perché devo andare a scuola domani e tu no? Non è giusto!” si lamentò proprio come una bimba piccola, il che era insolito per la maturità che aveva da sempre dimostrato. Robin non poté far a meno di riderne, mentre le scompigliava quei morbidi boccoli scuri:
“Ho preso un altro giorno libero soltanto per occuparmi della casa, principessa. E poi pensa al povero Wilson: sarà sconvolto se passerà un altro giorno in casa da solo.” fece una faccia buffa e riuscì a far sorridere sua figlia.
“Va bene. Ma solo se mi firmi la giustificazione per i compiti.” Robin sorrise a sua volta ed annuì: “Affare fatto.”
Renee rientrò di corsa a casa, ansiosa di vedere il suo cagnolino. Le era mancato da morire e lui sembrava aver provato lo stesso: le saltò in braccio, leccandole tutta la faccia, mentre lei rideva divertita.
“Mentre disfo le valigie tu prepara la vasca, tesoro. Arrivo tra un minuto.” disse Robin, trascinando la sua grande valigia blu e quella più piccola e rosa di Renee.
Vide sua figlia bloccarsi al centro della stanza, incerta, mentre si fissava i piedi e si mordeva nervosamente il labbro. Tutta sua madre, senza ombra di dubbio.
“Lo sai, papà,” sussurrò, timida, mentre le sue guance si coloravano a poco a poco di una sfumatura sempre più intensa di rosso “Ora ho otto anni. Non—Non c’è più bisogno che mi aiuti a fare il bagno. So farlo da sola, sai…” 
Grazie al cielo Renee stava fissando il pavimento, perché Robin avrebbe dato qualsiasi cosa pur di non mostrarle il suo viso chiaramente imbarazzato e colto di sorpresa. Arrossì a sua volta, sentendo la fronte che cominciava a sudare: “O-oh…” balbettò.
“Ti sei offeso?” chiese la piccola, dopo un lungo istante di silenzio. 
“No, tesoro, certo che no.” lui sorrise, grato a sua figlia per avergli offerto una via di fuga. “E’ solo che… è una cosa nuova per me, tutto qui. Ma non devi preoccuparti: imparerò.” Come ho sempre fatto: da solo, stava per aggiungere, ma, fortunatamente, si morse la lingua in tempo. Forse non era il caso di rattristare di nuovo l’atmosfera.
“Coraggio, va pure a farti il bagno, tesoro. E cerca di non allagare tutta la casa.” risero insieme.

Finalmente, dopo tre giorni, Robin rimase solo con sé stesso, in quella camera da letto che non divideva più con l’amore della sua vita da ormai otto anni. Tuttavia, quando si sdraiava in quel letto che ancora, inspiegabilmente, era intriso del suo profumo, poteva quasi sentirla vicino a sé. Era così che capitava: chiudeva gli occhi, sospirava, abbracciava forte il suo cuscino e poi li riapriva, puntualmente colmi di lacrime.
“Ciao, amore mio.” sussurrò nel buio. “Dividere la camera con Renee, a Disneyland, mi ha proibito di parlarti. Non voglio che mi senta parlare con te, o meglio… da solo.” 
Sì. Robin Locksley aveva parlato con sua moglie ogni notte, per otto anni, da quando l’aveva persa. Non c’era stato un giorno in cui si fosse addormentato prima di raccontarle ogni dettaglio della sua giornata e, ovviamente, di quella della loro bambina. Così, per qualche secondo, poteva far finta di essere felice, di avere la sua perfetta famiglia che aveva sempre desiderato proprio lì accanto a lui. Così, per qualche secondo, poteva fingere di avere il suo bellissimo angelo ancora lì e che tutto fosse meraviglioso.
“Devo raccontarti tantissime cose.” sorrise, asciugandosi una lacrima con il dorso della mano. “Il tuo Piccolo Miracolo mi ha fatto impazzire su quelle dannate giostre. Non ne ha evitata neppure una. E’ pazza, sai? Credo che abbia preso tutto da sua madre.” ridacchiò, mentre si lasciava andare a dettagli divertenti di quelle meravigliose giornate. “Abbiamo fatto la foto con La Sirenetta, Cenerentola, Anna ed Elsa e la matrigna di Biancaneve. Ti sarebbe piaciuta, sai? Renee dice di preferirla a Biancaneve, non ho mai realmente capito il perché.” si strinse ancora di più nel cuscino. “Ovviamente non mancano anche le foto con Topolino e Minnie, mentre mia madre ne ha fatta una con Crudelia De Mon. Già, puoi immaginare la sua faccia.” rise, ed era vero: quella foto di Angela e i momenti in cui l’aveva scattata sarebbero rimasti per sempre impressi nella sua memoria come alcuni dei più divertenti della sua vita. “Ci siamo divertiti tanto, sai, amore mio? Ti sarebbe piaciuta Disneyland. Ricordi? Ci volevi andare così tanto, avevi…” un singhiozzo lo costrinse a fermarsi, mentre le lacrime, che il cuscino aveva ormai iniziato ad inghiottire, non sembravano accennare a fermarsi. “Avevi detto che avresti portato il nostro Piccolo Miracolo su ogni giostra e in ogni castello, per poi comprarle il costume da Elsa e farglielo indossare ad Halloween.” sorrise mestamente “Gliel’ho comprato. Non dirglielo, amore, è un segreto tra noi due. Glielo darò quel giorno: voglio farle una sorpresa.” chiuse gli occhi per qualche secondo e riuscì quasi a vedere il viso di Regina, bello come se lo ricordava, mentre piegava le labbra in quello che era il suo solito, meraviglioso sorriso.
“Mi manchi.” sussurrò con la voce rotta dal pianto, mentre si faceva forza e riapriva gli occhi. “Mi sei mancata in ogni momento di ognuno di questi giorni. Sei sempre nei miei pensieri e anche in quelli di Renee, amore mio. Domani ho preso un giorno libero per venire a trovarti, portarti dei fiori… Renee non lo sa, ovviamente. Le ho detto che rimarrò a casa per sistemarla, il che è in parte vero, non rimproverarmi! So che sarai già pronta a scendere da quella nuvola per prendermi a calci perché ho mentito a nostra figlia.” sorrise, poi si fece subito serio: “Non voglio mentirle, amore, ma non voglio neanche rattristarla continuamente. Voglio che sia felice, lo desidero con tutto il cuore, voglio che sia spensierata come tutti i compagni della sua età. Ha solo otto anni, ma è spaventosamente matura; e diventa ogni giorno più bella, più simile a te.” tirò su col naso e si accorse di aver smesso di piangere: il pensiero di sua figlia lo rendeva sereno. “Ho paura, amore mio, non te lo nascondo. Ho paura di non essere abbastanza, di non crescerla nel modo giusto, di non essere un buon padre: pensa che oggi ha dovuto dirmi che era abbastanza grande da farsi il bagno da sola. Come potevo saperlo, secondo te? Come dovrei sapere quanto in fretta la mia bambina stia crescendo? Come faccio ad accorgermene? C’è forse un cronometro che segna il passaggio da un livello all’altro? Amore mio, sono spaventato. Ha bisogno di te, ha bisogno di te costantemente.” era serio, e le rughe formatiglisi sulla fronte non lasciavano spazio a dubbi: era preoccupato. Proprio come se sua moglie fosse lì, davanti a lui ad ascoltarlo, lui le stava aprendo il suo cuore, quasi si aspettasse una risposta. “Che cosa farò quando… avrà il suo primo ciclo, quando avrà la sua prima cotta e… quando bacerà per la prima volta un ragazzo…” arrossì improvvisamente, come se avesse detto una parolaccia: “No. Ho detto una sciocchezza, hai ragione: mia figlia non avrà un ragazzo, e cosa molto più importante: non lo bacerà.” 
Non essere ridicolo, Locksley, sì che lo farà! Farà strage di cuori, come la mamma. Quasi gli sembrava di sentire la voce di Regina, chiara e forte come se la ricordava. “Si, come no, tra cinquant’anni, come minimo!” corrugò la fronte, poi rise.
“La proteggerò sempre da tutto. Questo lo sai, vero? Te l’ho promesso.” disse poi, tornando serio. “E non importa quanto in fretta lei stia crescendo, rimarrà per sempre la mia piccola. Il nostro Piccolo Miracolo.” sorrise e si strinse forte al cuscino, seppellendo le narici tra le sue pieghe. Per un momento, un terribile momento, sentì il suo profumo invaderlo completamente e, chiudendo gli occhi, gli parve di essere tornato indietro di otto anni, quando seppelliva il viso nell’incavo della spalla di Regina e respirava dalla sua pelle. 
“Buonanotte, amore mio. Ti amo.” sussurrò, con gli occhi ancora chiusi, “Ci vediamo domani.” e, per un attimo, gli sembrò vero.
 

Ho amato particolarmente questo capitolo e il piccolo "dialogo" tra Robin e Regina. Non ve lo nascondo, ho anche versato qualche lacrima.
Spero sia piaciuto a voi almeno quanto è piaciuto a me scriverlo.
Ringrazio tutti per le recensioni al precedente capitolo e chiunque abbia inserito la mia storia tra i "preferiti"; grazie, grazie di cuore!
Fatemi pure sapere che ne pensate di questo capitolo, se vi va; anche le critiche sono ben accette.
Un bacio, alla prossima.

P.S.: ho deciso di creare un account su twitter apposta per il popolo di EFP :) Se vi fa piacere rimanere aggiornati con un tweet ad ogni nuovo capitolo vi lascio il mio username: @EllaWritesStuff

   
 
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