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Autore: Shenron87    11/09/2016    3 recensioni
Dopo aver perso Sirius ogni speranza di una vita normale si era sciolta come neve al sole.
Harry è un ragazzo spezzato a cui la vita ha tolto tutto fin dalla più tenera età divertendosi a continuare la sua opera anche durante i suoi anni da studente.
Quello che però Harry non sa è che la felicità non è difficile da trovare se si sa dove cercarla.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Teddy/Victorie
Note: Cross-over, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1

Erano passate alcune ore da quando era tornato dal ministero e, sebbene avesse tenuto duro, sentiva il terreno franare sotto i piedi.
I Weasley lo avevano tradito anche se, in fin dei conti, gli erano ancora vicini.
Certo in cambio avevano ottenuto da Silente un aumento di stipendio per permettergli di usare i loro figli come comparse nel grande piano ideato per tenere Harry legato a lui.
Se a questo poi si aggiungeva un contratto matrimoniale che avrebbe unito la piccola Ginny ai Potter, e avrebbe fruttato migliaia di galeoni ai Weasley, beh a loro faceva comodo fingere di volergli bene.
Harry sperava ardentemente che Silente avesse fatto tutto per dargli alleati su cui contare nella sua crociata contro Voldemort visto che lui, superati ormai i cento anni, non avrebbe vissuto in eterno... ma nel suo piano c'era una falla.
Chi gli assicurava che i Weasley, morto Silente, non l'avrebbero venduto per salvarsi la pelle?
Nessuno ed Harry lo sapeva bene : lo avrebbero fatto alla prima occasione.
Era con questi pensieri che si ritrovava a vagare per la scuola in piena notte infischiandosene del fatto che il coprifuoco era in vigore da ore e dei punti che avrebbe fatto perdere alla sua casata se beccato da qualche docente o da qualche prefetto.
Fu l'istinto a guidare i suoi passi verso la torre d'astronomia... o questo fu ciò che si sarebbe detto come scusa negli anni a venire.
Ciò che vide però lo lasciò di stucco.
L'algida regina di Serpeverde, rinomata per la sua impassibilità... in lacrime sulla cima di una torre nella notte tra il sabato e la domenica, momento in cui le serpi organizzavano le feste più esclusive della scuola.
Non avevano mai parlato anche se, ad onor del vero, non si erano nemmeno insultati in quel periodo di tempo trascorso a scuola.
“Greengrass... tutto bene?” chiese mosso da sincera curiosità.
“Potter vattene! Non ho bisogno della pietà di un Grifondoro...” replicò senza nemmeno voltarsi.
“Volevo solo aiutarti...”
“Ascolta il consiglio di chi non ha altre vie d'uscita... smettila di fare il bravo ragazzo e pensa a te stesso. La gente ti usa soltanto per poi gettarti via...”
“Problemi con un ragazzo?” chiese avvicinandosi di qualche metro.
“No... ci manca solo che mi innamori di qualcuno... inoltre. Beh oggi è la mia ultima notte qui...”
“Lasci la scuola?” chiese perplesso.
“Una fottuta serpe in meno, non gioisci?” domandò con malcelato sarcasmo.
“Gioire della sofferenza altrui non è nel mio stile... e poi tu non sei Draco. Tu non hai mai preso in giro me ed i miei...” si bloccò di colpo consapevole che lui, in fin dei conti, non aveva amici.
“Amici?” chiese la ragazza con lo stesso tono canzonatorio di prima.
“Beh quello è un argomento su cui potremmo discutere tutta la notte...” replicò stizzito.
L'insolita reazione del ragazzo più buono della scuola, Longbottom escluso, fece intuire alla ragazza che se Serpeverde piange, Grifondoro non ride.
Per questo, favorita anche dall'assenza di testimoni, decise di essere gentile con qualcuno prima di lasciare la scuola.
Un ultimo gesto gentile prima che calasse il sipario sulla sua vita scolastica.
“Non ho fretta...” disse addolcendo la voce.
“...Ciò che mi attende è deciso quindi, se posso aiutarti...”
Harry non seppe perché ma, in quella notte di totale oscurità, decise di dare retta alla serpe.
Per una vita si era fidato solo dei Grifoni e la sua vita era un inferno... Ascoltare il parere di una serpe di sicuro le cose non avrebbe potuto peggiore la situazione.
“Ron mi è amico solo perché Silente lo paga...” disse con filo di voce prima che la Greengrass continuasse per lui.
“Per sopportare la Granger e per rischiare il collo con te vero?” domandò provando pietà per quel ragazzo che, come lei, ambiva solo ad un po di felicità.
“Come lo sai?” domandò balbettando.
Il pensiero che tutti a scuola lo sapessero eccetto lui lo distrusse e Daphne sembrò capirlo decidendo di dirgli la verità.
“Non riesci a chiudere la mente Potter." rispose sospirando. "Vedo un contratto con la Weasley non deciso dai tuoi genitori o dai tuoi tutori. Naturale, solo con i soldi che verserai per chiedere la mano di Ginevra potranno pagare i debiti di decenni e sistemare i figli...”
“Ma non ho molti soldi alla Gringott...” protestò il grifone perplesso.
“Ciò che ti hanno fatto vedere è solo il fondo che puoi usare fino alla tua maggiore età. Una volta adulto tutti i beni dei Potter saranno tuoi. Beni pari a quelli dei Malfoy tra l'altro. È un peccato...”
“Perchè?”
“Perchè se mio padre avesse atteso... avrei potuto chiederti di sposarmi. Io non sarò il massimo ma almeno non pugnalo alle spalle e non miro ai tuoi soldi...”
“E a cosa miri?”
“Alla libertà, Potter! Sai che vuol dire crescere sapendo di dover rimanere vergine perché un uomo paga per avere l'onore di essere il primo?” chiese mesta.
“Quindi devi sposarti?”
“Si. Mi sposerò lunedi. Secondo i miei genitori almeno...”
“E chi è il fortunato?” sorrise mesto il ragazzo.
“Mi corteggi con mesi di ritardo Potter...” scherzò la bionda.
“...comunque, visto che la mia sorellina è morta di recente, devo prendere il suo posto e sposare Draco...” disse sedendosi sul cornicione con un eleganza che lasciò basito Harry.
“Draco?”
“Si... è il più ricco rampollo inglese e quello politicamente più vantaggioso... e diciamolo meglio un giovane che un vecchio...”
“Perchè non ti opponi?”
“Perchè la mia famiglia ha certe tradizioni. Se le infrango... verrò bandita e senza denaro... non saprei che fare... speravo solo di poter finire la scuola...”
“Devi lasciarla?”
“Secondo loro devo aprire le cosce ed iniziare a sfornare eredi... beh si sbagliano”
“Ma hai detto...”
“So cosa ho detto.” lo fermò bruscamente.
“Io però ho deciso di prendere un'altra strada. Io smetto di lottare...” disse dandonsi una spinta e gettandosi nel vuoto.
“Greengrass...” urlò Harry sconvolto prima di prendere una folle decisione.
Con un balzo si gettò anche lui dalla torre arrivando ad abbracciarla.
“Potter sei scemo? Tu hai...”
“Cosa? Degli zii che mi picchiano perché sono un mago? Dei finti amici? Herm è intelligente se la caverà senza di me... Ron non sentirà la mia mancanza e Voldemort... che vada al diavolo e che ci pensi Silente a lui...” pensò stringendola a se in modo che la maggior parte dell'impatto avrebbe preso lui.
“Potter sei un cretino! Non sopravviveremo e se sopravvivessi non cambierà nulla!”
“Lo so, ma pensa positivo...”
“Cioè?”
“Magari nella prossima vita potremmo essere amici...” disse
“Potter?”
“Si?”
“Grazie... nessuno... ha mai fatto tanto per me...” disse avvicinando le labbra a quelle del ragazzo baciandolo con dolcezza.
“Beh... questo è il pacchetto Grifondoro... salvatori di donzelle dal cuore puro...”
“Scemo...” mormorò arrossendo mentre la loro “corsa” li aveva condotti al quarto piano.
Quando però i metri si contavano sulla punta delle dita, un pensiero prima flebile, poi sempre più vigoroso fece breccia nelle loro menti ed i due lo ripetettero talmente tante volte che sembrava aver iniziato ad attingere dal loro nucleo magico.
A pochi metri dal suolo il loro self-controll venne meno e con un singolo urlo espressero ciò che pensavano.
“Non voglio morire...” fu l'urlo congiunto che risuonò nel parco del castello prima che una tremenda onda d'urto rompesse ogni singolo vetro del castello.
Quell'urlo infatti aveva permesso ai due ragazzi di ricorrere a tutte le loro scorte di magia dando luogo ad un incantesimo capace di piegare le leggi della magia, rendere vane le difese di Hogwarts e illuminare a giorno la notte senza luna che ricopriva il castello.
Quando Silente ed i docenti accorsero per vedere cos'avesse provocato quel boato assordante, solo un cerchio di erba incenerita era rimasto a testimoniare l'incredibile incantesimo.
“Cosa pensi che sia successo Albus?” domandò la Mac Granitt.
“Non lo so Minerva... non lo so... ma devi chiamarmi queste persone...” rispose il vecchio Preside prendendo la bacchetta e facendo comparire un elenco di persone.
 
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Trenta minuti dopo nell'ufficio di Silente il Ministro della magia, il capo degli Auror Scrimgeur, ed le altre persone mandate a chiamare dal preside attendevano con impazienza che l'esito degli accertamenti desse un responso.
“Allora Albus... notizie di Harry?” chiese Remus.
“Si Remus ma devo chiedervi di attendere... prima devo parlare con Ronald Weasley.” disse serio al punto che nessuno lo contraddisse.
“Allora... Harry era sereno in questi giorni?” chiese al rosso, ma non fu lui a rispondere, bensì Hermione.
“Beh si... come può esserlo dopo la morte di un uomo che per lui era come un padre...” rispose la Granger.
“Bene... allora Harry è un coglione...” sbottò la Mac Granitt bevendo in un sol sorso un bicchiere di Wisky.
“Professoressa...” sbottò indignata Hermione.
“Granger non è il momento... Potter è scomparso nel nulla...” pigolò la donna.
“Potter è scomparso?” esplosero i funzionari del ministero tra cui la responsabile dell'ufficio sull'uso impropio della magia minorile.
“Si Cornelius... oggi è successo qualcosa di cui nemmeno io ho una spiegazione...” sospirò Silente mentre Scrimgeur, conscio del consenso popolare di cui godeva dopo la crociata che il suo capo aveva perpetrato contro chiunque asserisse che Voldemort fosse tornato, sbagliando di brutto tra l'altro, si gustava la scena.
“Posso chiedervi cosa questo ha a che vedere con la nostra presenza qui?” chiese un uomo molto alto e muscoloso dai capelli neri accompagnato da una donna che sembrava Daphne un po più matura.
“Dovete sapere che Harry, quando è nervoso, ha il vizio di girare per il castello...” iniziò a spiegare il preside.
“E con questo?” chiese brusco il padre di Daphne.
“Un fantasma ha sentito vostra figlia piangere e parlare con Harry di un suo matrimonio con Draco Malfoy, che non tollera, con ancora il corpo caldo della sorella da seppellire. Nonostate tutto però, nonostante la logica le dicesse di fuggire, lei difendeva le vostre decisioni...” disse Silente con astio.
“Ci mancherebbe... lei è una Greengrass e sa che deve sposare chi decide la sua famiglia...”
Quella però fu la goccia che fece traboccare il vaso e Piton non riuscì più a mantenere lo stoicismo che lo aveva reso celebre a scuola e in ambienti meno ortodossi.
“Per questo, testa di cazzo che non sei altro, tua figlia si è gettata dalla torre di Astronomia.” sbottò il pozionista stupendo tutti i presenti per lo sfogo.
Nessuno si aspettava una simile reazione da parte sua e, probabilmente, nemmeno lui si aspettava una simile scenata ma Daphne era una delle sue allieve preferite, silenziosa e abile nel campo delle pozioni ed Harry, anche se lui cercava di negarlo anche a se stesso, era tutto ciò che gli rimaneva di Lily.
“Potevate almeno darle il tempo per piangere la sorella e trovare un po di serenità prima di mandarla in sposa a un ragazzo che odia...” sbottò Piton stupendo tutti.
“Come scusa Severus puoi ripetere?”
“Cosa ti è sfuggito Cyrus? L'epiteto o il fatto che tua figlia, per non sposarsi con un ragazzo che non ama, ha scelto di buttarsi dalla torre più alta del castello?” replicò il pozionista stizzito.
“Si è ferita?” chiese la madre di Daphne preoccupata di aver perso anche la sua primo genita.
“Poteva morire...” sbottò Remus
“No, Remus... non può...” si intromise Hermione.
“Come?”
“Secondo Storia di Hogwarts, i fondatori per evitare che adolescenti si togliessero la vita per ragioni di cuore, o carpissero purezze altrui senza consenso, hanno evocato una serie di incantesimi che impediscono di suicidarsi o violentare una ragazza...” spiegò la Granger.
“Non lo sapevo...” mormorò Remus che però non era dell'umore per essere accondiscendente.
Aveva appena perso Sirius e l'idea di perdere anche il figlio di James lo distruggeva.
“Ciò non toglie che la ragazzina non sapeva di questa rete di protezione e nemmeno Harry quando si è buttato.”
“Harry però non ha mai parlato con la Greengrass...” sbottò Ron.
“Si ma il vostro amico è un grifondoro...” rispose Piton poco propenso a scherzare in questo caso.
“Non mi dirà...” mormorò Hermione con le lacrime agli occhi.
“Si... appena la mia studentessa si è gettata lui si è buttato per salvarla. Secondo il fantasma, per come l'aveva protetta, facendole scudo col corpo, se l'incantesimo dei fondatori non fosse mai esistito lui avrebbe subito tutto l'impatto della caduta. Inutilmente, tra l'altro, visto che da quell'altezza anche la ragazza sarebbe morta.”
“Si è comportato da degno Grifondoro e rendendo onore al casato dei Potter che discendono dai Peverell...” tuonò la Mac Granitt.
“Si ma un Serpeverde...” mormorò Piton in cui tutti videro una lacrima rigare il viso.
“...un serpeverde avrebbe usato un Vingardium Leviosa salvando la ragazza chiedendone la mano come la tradizione prevede. Sarebbe stato un suo diritto decidere della vita di Daphne e poteva salvarla dai Malfoy in modo elegante e inoppugnabile...” tuonò Piton allontanandosi verso l'uscita.
“Severus...” lo chiamò Remus sconvolto.
“Non. Dire. Niente.” disse uscendo chiudendo la porta alle sue spalle con un tonfo incapace di dire altro.
“Ma... lui odia Harry...” mormorò Hermione.
Silente non disse nulla.
A cosa sarebbero servite parole che, per quanto belle, gli avrebbero fatto perdere la sua spia di cui, ora più che mai, aveva un enorme bisogno.
Per questo si voltò verso gli auror e chiese cos'avessero trovato.
“Signor Silente...”
“Si...”
“I due ragazzi si sono smaterializzati.” disse il responsabile delle indagini mentre tutti strabuzzavano gli occhi sorpresi.
“So che è incredibile. So che è impossibile farlo qui ad Hogwarts... so che, data l'età, non dovrebbero sapere nemmeno come si fa... ma i Medium hanno sentito le loro ultime emozioni.”
“E cosa hanno scoperto?” chiese il vecchio mago attento.
“Beh la signorina Greengass si è buttata di sua iniziativa... e Potter si è gettato come detto il fantasma ma, verso il quarto piano, si sono baciati e qualcosa è cambiato...”
“Cambiato?” chiese Silente serio.
“Si... hanno iniziato a provare paura per l'impatto... una grande paura come quella che causa la magia involontaria...”
“E allora?”
“La voglia di non morire è aumentata sempre di più... e alla fine è esplosa. Pochi secondi prima di toccare il suolo. Noi non sappiamo cosa pensare... avete qualche idea?”
“Smaterializzarsi ad Hogwarts... se l'avessi detto ieri mi sarei guadagnato un biglietto di sola andata per il reparto in cui è ospitato Allock...” sbottò Silente alzandosi.
“Albus... cosa facciamo?”
“Cornelius, contatta le cancellerie di tutto il mondo. I due ragazzi potrebbero essere dovunque, anche ai Poli, per quanto ne sappiamo. Fai bloccare alla Gringott tutti i beni dei Potter in modo che solo lui ed i suoi eredi possano accedervi.”
“Perchè?”
“Perchè, ammesso che siano vivi, una simile esplosione magica può privarli della memoria e, in quel caso, i mitomani non mancheranno.”
“No... di essere sono vivi...” intervenne una strega con gli occhiali.
“La traccia è attiva ma non riesce a rivelare la loro posizione. Tiene però ancora conto della loro età.”
“Quindi finché avranno diciassette anni sapremo se sono ancora vivi.”
“Preside...” mormorò Hermione. “...lo riporti da noi...” lo supplicò la ragazza in lacrime.
“Farò tutto ciò che è in mio potere. Non temere...” disse pochi istanti prima che qualcuno di molto intelligente se ne uscisse con una domanda estremamente fuori luogo.
“Noi saremo pagati?” chiese Ron facendo calare il gelo.
“Come Signor Weasley?” chiese Silente guardandolo con disgusto, dandogli modo di ritrattare.
“Preside a lei interessa Harry, una serpeverde di cui il mondo farebbe volentieri a meno, salvare il mondo e va bene, è molto poetico, glielo concedo... ma io ho le mie necessità. Se Potter non c'è non avrò modo di mettere da parte i soldi per il mio matrimonio.”
“R-Ron...” balbettò la ragazza mesta incapace di capire se stesse scherzando o meno.
“Non fare così... se mi farai copiare continuerò a rivolgerti la parola anche se non sei una purosangue...”
“E la nostra amicizia?” chiese la ragazza sconvolta.
“Harry ha voluto che facessi parte del gruppo. Io sinceramente non penso che tu sia un gran...” disse prima che un ceffone di Hermione lo zittise.
“Ora basta. Harry si fidava di te... di voi... e questo è il risultato? Per te lui è solo una fonte di guadagno?”
“E anche se fosse? Tu che lo guardi come se lo amassi, solo perché vuoi imparentarti con i Potter, pensi di essere migliore di me?”
In quel momento Hermione, furiosa per illazioni fuori luogo e del tutto prive di fondamento, prese la bacchetta, fece apparire degli uccellini e gridò “Oppugno”
Ron temette per la sua vita quando si fermarono a pochi centimetri dalla sua faccia.
“Per te, per tua sorella e la vostra famiglia, il mio migliore amico ha affrontato un Basilisco alla fine del secondo anno. Ok mi piace... ok è un membro di un'antica famiglia, ma a lui non è mai importa ciò che sono e mi ha sempre mostrato affetto... tu no... tu sei una merda... un pezzente... vattene... o giuro che il prossimo Weasley che mi rivolge la parola non risponderò delle mie azione...”
“Chi ti credi di essere... lurida sangue...” cercò di dire Ron ma il rosso venne interrotto da uno scoppio d'ira di Lupin.
“Preside faccia uscire i Weasley da qui!” ordinò Remus.
“Albus...” mormorò il padre di Ron teso come una corda di violino.
“Arthur... Molly... temo che Harry vi abbia sentiti parlare e, a causa della vostra avarizia, io ho perso uno studente degno di appartenere alla casa di Godric Grifondoro. Un ragazzo che, per quanto, avesse sofferto in passato ha sempre visto del buono nelle persone. Avevo chiesto il vostro aiuto per evitare che la sofferenza, e la pressione di essere una celebrità, lo facessero cedere al lato oscuro. Anche il contratto serviva ad evitare che qualche famiglia vicina a Voldemort lo legasse a se con pozioni o altro... per questo il contratto è annullato e lei signor Weasley, alla luce di ciò che ha detto davanti al Ministro, dovrà ripetere gli esami di ogni anno entro la fine della scuola se vuole che i suoi GUFO le vengano convalidati. Ora, Arthur, tu e la tua famiglia uscite fuori tutti...”
“Si Albus...” mormorò il capo famiglia dei Weasley mesto.
“Signor Silente o Preside da adesso.” replicò glaciale.
“E vi avviso. In passato ho chiuso un occhio solo perché avevate promesso di aiutarmi a crescere un Harry privo di parenti ed affetti... lui però ha scelto di morire deluso dal vostro atteggiamento. Quindi, da adesso, non chiuderò più nessun occhio riguardo le carriere dei vostri figli. Al primo errore che faranno mi ricorderò di ogni singolo precedente abbonato...”
“Si preside...” mormorò la signora Weasley bianca come un cencio.
Quando Hermione fu l'unica minorenne presente il preside prese il cappello e lo guardò con attenzione.
“Escludi Grifondoro dalla lista...”
“Preside ma io...”
“Signorina. Io non sono onniscente ed è possibile che lei dovrà passare i prossimi anni con i Weasley che la offenderanno ogni secondo che passerà in luoghi dove io non potrò difenderla. Potter è lontano e non è detto che tornerà... potrebbe decidere di rifarsi una nuova vita con la Signorina Greengrass lontano da intrighi e matrimoni combinati... deve mettere in conto che non è detto che lo rivedrà presto.”
“Come fa a dirlo?” farfugliò la riccia mestamente.
“Ai tempi dei quattro fondatori una coppia si gettò da quella torre...” esordì Silente con aria stanca.
“Erano la figlia di Serpeverde, e il figlio di Godric. Si amavano ma gli attriti tra i padri dei due ragazzi impedivano di sposarsi.” spiegò abbozzando un sorriso.
“Quindi per non deludere la famiglia decisero di lasciarsi ma, vedendosi per dirsi addio un ultima volta, capirono di non poter vivere separati e quindi decisero di morire insieme... e si gettarono. La mattina i quattro fondatori evocarono l'ultima magia congiunta di cui è attestata la realizzazione e crearono le difese di cui parlava poco fa. Quindi Salazar creò la Camera dei Segreti e lasciò la scuola per non tornarvi più.”
“E allora?”
“Nei secoli eventi simili non sono mai mancati. Ringraziando il cielo i ragazzi innamorati in questa scuola non mancano ma una profezia venne fatta anche se, a mia giustificazione, pensavo che il bersaglio fosse Voldemort...”
“Perchè?”
“Perchè la profezia diceva che colui che avrebbe aperto la camera per l'ultima volta, salendo in quella torre avrebbe trovato la donna della sua vita e lo avrebbe scoperto durante un viaggio lungo una vita... e Harry ieri ha scelto di iniziare il viaggio...”
“Quindi...”
“Controlleremo il piccolo Harry ma se e quando tornerà sarà il caso a deciderlo. Una cosa posso dirvi... non è detto che al suo ritorno noi saremo vivi per attenderlo...” disse il preside allontanandosi per osservare l'alba rossa che preannunciava l'inizio di una nuova giornata.
 
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Note d'autore...

Salve a tutti. Vorrei fare una precisazione prima di iniziare.
La coppia sarà HarryxDaphne e non TeddyxNon ricordo chi. Quello è stato un errore e vedrò se posso correggerlo altrimenti beh rimarrà li in eterno come monito di un mio errore.
Su Hermione, perchè che abbia un ruolo non è da escludere, sono indeciso se farla mettere con Eragorn o con Murthagh ma deciderò in futuro... ancora è presto.
Per Ron... si lo so. Sono sadico e crudele ma aveva esagerato. Su Daphne... beh diciamo che lei mi permetterà d scrivere uscendo dal canon perchè... beh lei non ha un canon su cui basarsi.
Come avrete capito questo è un Cross-over con Eragorn ergo, come è logico intuire, i nostri due eroi sono vivi e sono finiti ad Alagaesia. Dove e quando però non ve lo dico.
Se ci tenete a saperlo dovrete pazientare.
A presto ;)
Un abbraccio, da Shenron ;)
   
 
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