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Autore: Shirona    12/09/2016    14 recensioni
[Storia ad OC] Iscrizioni OC ancora aperte.
Nella regione di Kanto una ragazza sta per intraprendere il suo primo viaggio nel fantastico mondo dei pokémon!
Ma nell'ombra, una nuova organizzazione criminale trama di prendere il controllo su tutto e tutti.
Il team GENESIS ha in piano di utilizzare lo stesso Arceus per portare a termine il proprio oscuro scopo.
Tra Amicizie, Discordie e forse persino Amore, riusciranno i nostri eroi a salvare il mondo? A realizzare i propri obbiettivi e diventare i migliori?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Prof Oak, Sorpresa, Team Rocket, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Capitolo 1
We say Goodbye…

 
 
 
[Regione di Kanto – Città di Biancavilla…]
 

 
“Alisa è ora di alzarsi! Sbrigati o farai tardi all’ appuntamento con il professore!” La dolce ma decisa voce di una donna risuonò nell’ aria del mattino.
“Sì mamma, non preoccuparti sono sveglia!” Fu la risposta di una giovane voce impastata dal sonno, voce proveniente dal piano superiore di una piccola casa nella città di Biancavilla.
Alisa, la ragazza interpellata si fece forza e con un colpo di spalle si mise a sedere sul letto dove precedentemente aveva passato le ore più felici della sua vita.
“Se c’è una cosa che mi mancherà sicuramente sei tu letto caro…” Bisbigliò la ragazza sovrappensiero.
Dopo pochi minuti di profonda riflessione e di autofocus, la giovane decise che era il momento di alzarsi e con un rapido movimento scese dal letto per poi dirigersi alla porta del bagno.
La prima cosa che fece fu lavarsi il viso con dell’acqua gelida per poi guardarsi allo specchio: Si ritrovò davanti l’immagine di una quindicenne dai lunghi e chiari capelli rosati tenuti liberi da una qualsivoglia acconciatura, grandi occhi cerulei accompagnati da un piccolo naso alla francese e labbra sottili.
“Finalmente ci siamo…” “Ho paura, forse dovrei rimandare…” Questi erano i pensieri che tormentavano al momento la mente della giovane.
Alisa prese un bel respiro, finì di prepararsi in bagno per poi uscire a passo spedito verso la scrivania della camera, scrivania dove la sera precedente aveva lasciato i suoi vestiti per il viaggio.
 

“Era ora finalmente, vieni a tavola che la colazione si fredda!” Fu la ripicca di una voce appartenente ad una donna sulla trentacinquina, dai corti capelli rosa e dai profondi occhi violacei.
“Scusami mamma, ieri io e Tio ci siamo fermati a guardare la finale della lega Pokémon di Sinnoh.” Rispose Alisa, ormai completamente vestita, dalla sommità delle scale di casa.
La ragazza indossava una semplice camicia scura dagli sgargianti pallini rosa accompagnata al di sopra da una maglietta color panna dalle maniche molto ampie, jeans lunghi color ghiaccio e stivaletti altezza caviglia color panna dal tacco basso. Al polso destro della giovane vi si trovavano due braccialetti dalla forma circolare, rispettivamente di colore rosa e azzurro; infine a completare il tutto, un fiocco rosa di medie dimensioni andava a tenere legati i capelli della rosata nella parte finale.
“Oh mio Arceus, tesoro stai benissimo!” Esclamò energicamente la madre di Alisa, mentre quest'ultima arrossiva leggermente al complimento ricevuto.
“Ero sicura di aver scelto bene, i colori e il vestiario vanno a braccetto con la tua persona.” Constatò la madre a voce alta, scrutando bene con lo sguardo la figura snella della figlia: Alisa misurava sul metro e sessanta se non poco più, le braccia e le gambe seppur apparentemente esili nascondevano un buon esercizio fisico ed infine il seno seppur appartenente ad una quindicenne risultava piuttosto prosperoso ma non eccessivo.
“Mamma!” Rimproverò la figlia, mentre il suo volto assumeva colorazioni sempre più scure e le sue mani andavano a coprire all’altezza del petto.
“Alisa cara, non c’è motivo di vergognarsi di un dono del cielo.” Rispose accattivante la donna prima di finalmente rimuovere lo sguardo dal corpo della figlia.
“In fondo hai preso tutto da tua madre, ahahah!” Commentò infine la maggiore prima di ritornare in cucina.
“Ah… Alisa dimenticavo, potresti andare a svegliare il dormiglione? Ho provato a chiamarlo diverse volte, ma come puoi vedere riesce ad essere anche più ostico di te.”
“Certo Mamma ci penso io.” Affermò Alisa non dopo aver rotato gli occhi al cielo.
 


Alisa risalì le scale della casa, attraversò il corridoio per poi fermarsi davanti ad una delle camere da letto; la ragazza bussò diverse volte e alla non risposta, decise di entrare.
La stanza era avvolta nel buio e non si riusciva a distinguere alcuna figura.
A passi lenti e studiati, Alisa si camminò verso la direzione della finestra, o almeno sperava; andando a tastoni riuscì finalmente a sentire la corda che alzava la serranda, mise entrambe le mani sull’ oggetto per poi tirare con vigore.
Subito la luce del sole invase la stanza e un mugolio contrario poté udirsi proveniente dalla direzione del letto.
“Tio! Ehi Tio!” La ragazza prese a scuotere un ammasso di coperte e cuscini.
Con molta calma la rosata afferrò quella che sembrava la coperta principale e con un potente strattone riuscì a rimuoverla, rivelando così il suo contenuto: Una figura di circa 17 anni si ritrovava in una strana posizione alla stella di mare, il ragazzo in questione indossava solamente un paio di pantaloncini chiari e una canottiera scura, aveva corti capelli spettinati di un brillante color cielo ed occhi grandi dal colore rosso cremisi.
“Occhi… Rossi?” Fu il primo pensiero ad attraversare la mente della ragazza.
“Ma allora eri sveglio!” Sbraitò Alisa prima di prendere un cuscino lì vicino e lanciarlo in direzione dell’azzurro.
“Buongiorno anche a te, Principessa…” Esclamò il giovane con voce mascolina ma allo stesso tempo giovanile.
 
 

“Allora noi andiamo mamma!” Salutò Alisa, appena fuori dalla porta di casa.
“Alisa aspetta!” Gridò la madre della ragazza precipitandosi sull’ uscio.
“Tieni cara, questo è un regalo da parte mia e di papà.” Esclamò la donna, prima di posare nelle mani della più giovane un cappello a forma di basco decorato dall’ immagine di una colomba in volo.
“È bellissima mamma, vi ringrazio molto!” Dichiarò Alisa presa dall’ emozione.
“E non dimenticarti la tua borsa.” Disse la donna porgendo una semplice borsa a tracolla color panna alla figlia.
Prima che la madre potesse dire altro, Alisa le saltò addosso per poi avvolgerla in un abbraccio stritolante.
“Mi mancherai tantissimo…” Bisbigliò la ragazza nel tenero momento, mentre una piccola lacrima solitaria le scendeva lungo il viso.
“Ricordati di chiamarmi spesso.” Consigliò infine la più grande.
Le due si staccarono dall’ abbraccio e la loro attenzione si concentrò sul nuovo arrivato.
Da dietro la donna si stagliava la figura di Tio, figura oramai vestita a dovere e pronta per il grande viaggio:
il ragazzo indossava una semplice felpa blu senza cappuccio e con zip, il colore era diviso in due ed era più chiaro nella parte superiore e più scuro nella parte inferiore, Tio portava pantaloni lunghi scuri accompagnati da scarpe prevalentemente rosse con una punta di nero, una borsa a tracolla modello maschile blue e nera ed il tutto era completato infine da un paio di occhiali da sole.
“Sembra che anche a Tio stiano molto bene i vestiti che ho comprato” Dichiarò la madre, annuendo con il capo.
“Ha ragione Tio! Stai benissimo” Riconfermò Alisa sorridendo all’ amico.
“Io… ehm… grazie per i complimenti…” Rispose il ragazzo prima che il suo viso si imporporasse completamente.
Vi fu qualche istante di silenzio, poi la madre di Alisa riprese parlare;
“Credo sia ora che andiate cari, non vorrete far aspettare il buon vecchio Oak no?” Consigliò la donna, gli occhi lucidi dalla commozione.
“Giusto… Allora noi andiamo, a presto mamma.” Fu l’ultima frase che uscì dalla bocca della giovane prima che questa prese a camminare in direzione del laboratorio del più famoso professore della regione di Kanto seguita dal suo fedele compare.
La madre di Alisa rimase a guardare la figlia e l’amico allontanarsi sempre più per poi sparire all’orizzonte.
Una volta in casa la donna si sedette su una sedia della cucina ad osservare un punto indefinito davanti a sé.
“Credi possa farcela?” Domandò la rosata apparentemente al nulla.
“Sono sicuro possa farcela, non è forse tua figlia, Rose?” Rispose una voce effimera come fosse lontana e proveniente da un altro mondo.
“Non volevo che un peso simile cadesse sulle sue spalle… non così giovane e impreparata…” Constatò Rose con aria triste e sconsolata.
“Non sarà sola, la profezia ricordi?” Provò nuovamente la voce misteriosa.
“Già… la profezia…” Sussurrò la donna.
“La profezia…”





Note di Autrice
Eccomi qua! Finalmente con un nuovo capitolo.
L' ispirazione è alle stelle e tutti i personaggi che mi avete mandato sono fantastici; purtroppo dovrò selezionarli alcuni ma se possibile proverò a farli apparire tutti ^^
Il prossimo capitolo è quasi pronto e forse già da domani sarà online :)
Voglio ringraziare tutti per le belle parole che mi avete mandato, anche coloro che solamente leggono senza lasciare traccia; sono una scrittrice (parolona) da veramente poco tempo, sono inesperta ed il vostro aiuto mi è vitale.
Non abbiate paura di giudicare la mia storia come spazzatura, tutti i commenti sono ben accetti purchè fondati e con il fine di aiutarmi a migliorare ;)
Un bacione a tutti, il letto mi chiama!

La vostra Shirona^^*

Eccovi l' immagine di Alisa ricolorata da me :)


http://i66.tinypic.com/241075i.jpg
   
 
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