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Autore: Angel TR    12/09/2016    2 recensioni
Lili ed Asuka alle prese con i drammi della loro età.
1# Ma anche le brave ragazze avevano i loro segretucci e lo scheletro nell'armadio di Lili Rochefort era Asuka Kazama.
2# La bambina si fece rossa rossa in viso, gonfiandosi come un palloncino. « Ma è di Polly! Io la voglio di Barbie! » strillò
3# Andiamo! Tutto il suo aspetto gridava "scarsa"!
4# Asuka alzò lo sguardo, appannato dagli occhiali da vista sporchi, per incontrare il paio di occhi azzurri più splendenti e sinceri che avesse mai visto.
5# "Arrivata a casa, Belli Capelli? Qualcuno potrebbe finire abbagliato e fare un incidente. TVB, la tua migliore amica."

{ Raccolta di storie partecipanti alla 'AU Challenge' indetta da DonnieTZ su Efp }
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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Nickname: Angel Texas Ranger

Titolo: Asuka Superstar
Prompt: Nerd (uno dei due protagonisti è secchione)


Asuka Kazama, penna e quaderno ordinato alla mano, mal sopportava la nuova arrivata.
Faceva troppo baccano, era un'oca; nemmeno aveva posato il piede sulla soglia della scuola che già si era iscritta al team di cheerleaders.

Perché lei è alta, magra e bionda con gli occhi azzurri. E avrà una media abbastanza mediocre da poter essere considerata una cheerleader.

La ragazza era talmente fatta con lo stampino che Asuka aveva già dimenticato il suo nome.
Non che avesse importanza, c'erano ben altre cose da ricordare: ad esempio il club di matematica nel pomeriggio e ancora non aveva preparato gli esercizi, il compito di giapponese ( doveva assolutamente prendere il massimo dei voti ), il corso d'informatica per il patentino e...

Un ponpon volò dritto sul libro di inglese.

La classe scoppiò in una risata. Ci godevano nel punzecchiare l'inarrivabile Asuka, quella da voti da capogiro. Ma ormai quest'ultima era diventata di granito: niente poteva scalfirla, nemmeno i commenti sul suo abbondante décolleté (qualcuno aveva denominati i suoi seni 'secondo e terzo cervello'; Asuka scommetteva che era stata qualche invidiosa piatta come un asse da stiro).

« Desolée! » sussurrò una voce in francese.

Asuka alzò lo sguardo, appannato dagli occhiali da vista sporchi, per incontrare il paio di occhi azzurri più splendenti e sinceri che avesse mai visto.

« Oh, non ci siamo presentate. Sono Lili, enchantée. » disse, tendendo una mano. Il suo sguardo era sceso dal volto al corpo nascosto dai libri impilati e – Kami – si era acceso.

« Lili-sama, non pensare a quella secchiona! » le consigliò un ragazzo.

Asuka avrebbe voluto lanciargli il libro di geometria in faccia. Quell'insolente! Lei gli aveva passato il compito di inglese e ora lui la ripagava così?!

Lo incenerì con lo sguardo.

« E così sei la più brava della classe. » disse Lili, richiamando l'attenzione della ragazza. Il suo tono era così malizioso che sembrava intendere altro. Asuka arrossì di nuovo.

« Solo perché mi impegno. » rispose umilmente.

Negli occhi della bionda danzò una luce divertita. « Che modestia. Perché non sei entrata nel team delle cheerleaders? » chiese, senza alcuna cattiveria.
Asuka restò imbambolata e, probabilmente, il resto della classe dovette pensarla come lei perché si zittì.
Ma, poi, di nuovo intonarono la loro risata crudele.

Lili inarcò un sopracciglio, assunse un'aria annoiata e fece scoppiare il palloncino del chewing-gum. « Ha uno dei corpi più belli che abbia mai visto. » spiegò, come se stesse parlando a dei bambini dell'asilo.

I ragazzi ammutolirono, esterrefatti. Nonostante Lili fosse appena arrivata, si era guadagnata un posto d'onore all'interno del liceo.
Quello che dettava era legge.

Lili si appollaiò sul banchetto di Asuka. « Facciamo così. Tu mi accompagni agli allenamenti e io prometto di avere una media degna di nota. »

Asuka alzò gli occhi di scatto. Le sue mani, sudaticce per l'ansia, strinsero il quaderno. A che gioco sta giocando? Però non aveva niente da perdere: che male potevano farle quattro passi in palestra per accompagnare la bionda?

« Okay. » acconsentì, titubante.

« Perfetto. » rispose Lili. Si riprese il suo ponpon, lo agitò prima di scendere agilmente dal banchetto e allontanarsi, dondolando i fianchi.

Asuka Kazama era appena stata protetta dall'ala della famosa Lili, l'europea da sballo.
Che assurdo. Le uniche attenzioni che riceveva a scuola provenivano dagli insegnanti – i suoi migliori amici – e dai compagni cattivi – i suoi peggiori nemici.
Sembrava che questa Lili ancora non avesse compreso bene le regole non scritte della classe. Asuka sospirò: era certa che la bionda avrebbe ben presto smesso di chiacchierare con lei per dedicarsi ai fighi che giocavano a football e alle cheerleaders come lei.

Fino ad allora, però, si sarebbe goduta il momento.

  
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