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Autore: icydarcystormy26    19/09/2016    4 recensioni
Erano passati ormai due mesi, ma Darcy e Stormy non avevano ancora superato per nulla la morte della sorella e, soprattutto, continuavano a portare rancore per la nipote, rancore che durerà a lungo.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Trix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Darcy entrò in sala riunioni. All'interno della sala era presente solo Stormy, seduta dietro un grande tavolo ovale color mogano scuro. La donna era intenta a compilare dei moduli e non si era accorta dell'arrivo della sorella.

"Giorno funesto" disse Darcy sedendosi su una sedia che si trovava avanti Stormy.

Stormy alzò lo sguardo sulla sorella guardandola per qualche secondo.

"È strano sai" disse Stormy.

"Cosa se mi è lecito sapere?" chiese Darcy.

"Ci sono un sacco di aspetti di te che in tutti questi anni non avevo notato, ma una volta arrabbiata con te mi è venuto in mente tutto" disse Stormy.

"Illuminami Stormy, sono davvero curiosa" disse Darcy rimanendo neutra.

"Quando eravamo ragazze, per esempio, cercavi sempre di cambiarmi, dovevo essere pacata, dovevo usare l'astuzia, dovevo mettermi sotto con lo studio… persino il mio aspetto non ti andava bene. Dovevo cambiare pettinatura e dovevo cambiare abbigliamento, sembravo una sgualdrina dicevi" rispose Stormy.

"Con questo cosa intendi dire?" chiese Darcy.

"Volevo solo dimostrarti che non sei una sorella così perfetta come credi" disse Stormy.

"Che vorresti dire, che tu lo sei invece?" disse Darcy arrabbiandosi.

"Non sto dicendo questo" disse Stormy.

"Bene, perché non lo sei" disse Darcy. "Credi che sia facile assecondarti sempre per ogni tua azione istintiva o mancanza di responsabilità?" chiese Darcy.

"Vorrei ricordarti che per adempiere ad una mia responsabilità io ho perso un figlio!" disse Stormy alzandosi arrabbiata.

"Sei stata sfortunata, è vero, ma questo non ti giustifica" disse Darcy. "A proposito di questo" disse per poi sparire. Ricomparve dopo qualche secondo. Aveva varie cartelle contenenti documenti vari tra le braccia.

"Questi" disse Darcy appoggiando i documenti accanto a Stormy. "Sono i moduli che mi avevi chiesto di compilare, un piccolo favore".

"Ma…".

"Vanno consegnati domani. Buona fortuna" disse Darcy con un finto sorriso per poi uscire dalla sala.

***

Celeste bussò alla porta della camera di Abigail.

"Chi è?" chiese Abigail.

"Sono io, posso entrare?" chiese Celeste.

"Va bene, entra" rispose dall'interno Abigail.

Celeste entrò nella camera per poi chiudere la porta.

"Hai pensato?" chiese Celeste sedendosi sul letto, dove anche Abigail era seduta.

"Si, molto" disse Abigail.

"E alla fine cos'hai concluso?" chiese Celeste.

"Nulla" rispose Abigail. "Sono confusa, insomma… cosa dovrei fare? Da una parte vorrei credere a mia madre, ma la verità è anche abbastanza evidente".

"Non vuoi metterti dalla parte di nessuno, giusto?" chiese Celeste.

"Esatto" rispose Abigail.

"Allora cerca di rimanere neutrale, pretenderai di sapere la verità, ma allo stesso tempo non starai dalla parte di nessuno" disse Celeste.

"Ci proverò" disse Abigail. "Anche se, conoscendo mia madre, so che cercherà innumerevoli volte di portarmi dalla sua parte".

"Andiamo nel cortile?" chiese Celeste.

"Perché?" chiese Abigail.

"Vedo attraverso la finestra che Zeus sta serenamente infierendo su un uccellino" disse Celeste.

"Cosa c'è di male? È naturale" disse Abigail mentre si alzava, subito seguita da Celeste.

"L'ho già portato fuori due volte, ma non voglio che giri da solo, potrebbe perdersi" disse Celeste mentre lei e la cugina uscivano dalla stanza.

***

Menlok stava fissando Derek ormai da qualche minuto. Aveva un'espressione compiaciuta sul volto. Derek era ridotto abbastanza male ed era svenuto.

"È inutile, non credo si sveglierà molto presto" disse il clone di Derek avvicinandosi a Menlok.

"Ti piace proprio quella forma, eh?" disse Menlok.

"Dopo tanto tempo passato a strisciare questo è davvero il massimo" disse il clone compiaciuto.

"Sai cosa mi è venuto in mente?" chiese Menlok. "Il trucchetto di Derek mi piace molto e non vedo perché rinunciarci quando possiamo sfruttarlo ancora un pochino".

"Cosa vuoi che faccia?" chiese il clone.

"Dobbiamo ancora occuparci delle due lattanti, pensaci tu" disse Menlok.

"Ma scusa perché non vai tu?" chiese il clone di Derek.

"Perché , oltre al dolore che provocherebbe nelle Trix, se ad ucciderle fosse "Derek" la ricciolina soffrirebbe ancora di più, non credi?" domandò retoricamente Menlok.

"Come vuoi, allora vado" disse il clone di Derek per poi uscire dalla grotta.

***

Celeste ed Abigail erano nel cortile. Durante il tragitto tra la camera di Abigail e il cortile Zeus si era spostato e le due non sapevano dove potesse essere. Celeste iniziò a guardarsi intorno e a controllare dietro i cespugli mentre Abigail guardava sugli alberi. Ad un certo punto Celeste si fermò e si toccò le tempie con le dita. Dopo qualche secondo le tolse.

"Abigail, ti dispiace continuare da sola?" chiese Celeste. "Io devo andare".

"Va bene, tanto sono abituata ad essere sfruttata" disse Abigail, mentre Celeste rientrava a palazzo.

"Abigail" disse Darcy avvicinandosi alla figlia. "È già da un po' che ti cerco".

"Mi hai trovata" disse Abigail continuando a cercare Zeus.

"Ascolta, io devo parlarti" disse Darcy.

"So già cosa vuoi dirmi, sappi che ciò pensato molto e sono arrivata ad una decisione" disse Abigail.

"E cioè?" chiese Darcy.

"Voglio mantenere un ruolo neutrale, almeno finché non saprò la verità" disse Abigail.

"Abigail io non potrei mai mentirti" disse Darcy.

"Mamma io vorrei darti ragione, ma non posso" disse Abigail girandosi verso la madre. "L'evidenza purtroppo è un'altra".

"Abigail ragiona, perché mai avrei dovuto mentirti prima dell'operazione?" chiese Darcy.

"Non lo so mamma, ti ho detto che voglio rimanere in una posizione neutrale" disse Abigail.

Darcy fissò la figlia per qualche istante.

"Mamma!" disse Abigail mettendosi le mani sulla testa. "Hai cercato di controllarmi!".

"Scusa Aby, ma non posso sopportare che tu sia contro di me" disse Darcy.

"Ma come devo fartelo capire?! Non sono contro di te!" disse Abigail.

"Ma non sei neanche dalla mia parte" disse Darcy.

"Non posso credere a quello che hai fatto" disse Abigail disse Abigail avviandosi spedita verso il bosco, che circondava il cortile del castello.

"Abigail torna qui!" disse Darcy. "Non voglio che tu vada in giro da sola con Menlok a piede libero".

"Non vado mica dall'altra parte del pianeta, e comunque sodare a me stessa" disse Abigail addentrandosi nel bosco.

***

Celeste era in sala riunioni con Stormy, seduta accanto alla strega. Stormy le aveva velocemente spiegato come compilare i moduli e Celeste aveva subito cominciato ad aiutarla.

"Ti rendi conto?!" chiese Stormy. "Ha cercato di far passare me nel torto".

"Forse cercava solo di difendersi" disse Celeste mentre rileggeva un documento.

"Si certo, ma io l'avevo vista con i miei stessi occhi compilare questi moduli, ha cancellato l'inchiostro con la magia e me li ha ridati, solo per farmi dispetto!" disse Stormy.

"In effetti ti ha fatto proprio un bello scherzo…" commentò Celeste.

"Comunque grazie per essere venuta ad aiutarmi, senza di te non so proprio come avrei fatto" disse Stormy.

"Figurati, in questo modo sto anche imparando qualcosa" disse Celeste.

"A proposito di questo…" disse Stormy riponendo un documento in una pila e prendendone un altro. "È da qualche giorno che ho in mente un'idea".

"Quale idea?" chiese Celeste.

"Stavo pensando, e se mi facessi da assistente?" chiese Stormy.

"Da assistente?" chiese Celeste.

"Si, impareresti molte cose, capiresti esattamente come funziona il governo di un pianeta, vedresti esattamente tutto ciò che dovrai fare quando sarai regina, e queste sono cose che puoi imparare solo facendole, poi svilupperesti una miglior padronanza delle lingue di stato, imparerai a prendere le giuste decisioni, se vorrai, inoltre, potrai anche proporre delle idee, e per ultimo, ma non per questo meno importante, impareresti a fare un ottimo tè" disse Stormy.

"Ma quindi esattamente cosa dovrei fare?" chiese Celeste.

"Dovrai venire con me, assisterai alle varie riunioni eccetera, mi aiuterai in compiti come quello che stiamo facendo ora, mi ricorderai gli impegni della giornata, insomma inizieremo con cose semplici" disse Stormy. "Quindi pensi di accettare?".

"Beh, è un'ottima opportunità, non vedo perché sprecarla" disse Celeste.

"Benissimo" disse Stormy sorridendo. "Se per te va bene inizierai domani".

"Domani è perfetto" disse Celeste. "Non è che per caso hai qualche dritta da darmi sull'abbigliamento?".

"L'abbigliamento è abbastanza libero, cerca semplicemente di evitare pantaloncini, minigonne e canotte" rispose Stormy.

"Ok" disse Celeste.

"Ora però sbrighiamoci" disse Stormy. "Altrimenti non finiremo mai in tempo".

***

Abigail stava camminando nel bosco. Aveva la braccia incrociate e dava calci a tutte le pietre che trovava.

"Non posso credere che l'abbia fatto" disse Abigail fermandosi.

La sua attenzione fu attirata da un rumore, sembravano quasi dei passi. Abigail inizió a guardarsi intorno.

"Zeus" disse Abigail tirando un sospiro di sollievo, vedendo il gattino spuntare da dietro un albero. "Ecco dov'eri".

La ragazza si avvicinò al gattino per poi prenderlo in braccio. Scese improvvisamente dalle braccia di Abigail per poi correre verso un punto impreciso. Abigail iniziò subito a seguirlo. Il gatto si fermò davanti un albero. Si alzò su due zampe e con le zampe superiori iniziò a graffiarlo.

"Certo che sei proprio un gatto strano" disse Abigail. Si avvicinò a Zeus, ma prima che potesse prenderlo ci fu una potente onda magica proveniente dall'albero.

***

"Se vuoi ora puoi anche andare" disse Stormy. "Posso finire da sola".

"Va bene, torno a cercare Zeus allora" disse Celeste alzandosi. "Buona fortuna" disse prima di uscire dalla stanza.

"Ne avrò sicuramente bisogno" commentò Stormy.

Celeste arrivò nel cortile del castello, Abigail però non c'era.

Ad un certo punto sentì una potente onda magica provenire dal bosco. Incuriosita si alzò in volo e si diresse verso il punto da cui proveniva l'energia.

***

"Zio, cioè, Derek?" disse Abigail guardando l'uomo appena apparso.

"In persona" disse il clone sorridendo malignamente.

"Co-cosa ci fai qui?" chiese Abigail indietreggiando.

"Nulla, una passeggiata" disse sarcasticamente il clone.

"Non puoi stare qui" disse Abigail prendendo coraggio.

"A volte la tua percezione del pericolo fa le bizze, non è vero?" disse il clone avvicinandosi minacciosamente alla ragazza.

"Allontanati" disse Abigail mettendosi sulle difensive.

"Altrimenti? La palla di peli qui mi assalirà?" chiese il clone indicando Zeus.

"Io n-non ho paura di te" disse Abigail.

"La tua espressione dice altro" disse il clone di Derek. "Ma infondo come biasimarti".

L'uomo preparò un attacco e lo lanciò contro la ragazza. Abigail fu colpita e scaraventata contro un albero. Cercò di rialzarsi velocemente, appena riaprì gli occhi vide che il clone le stava lanciando contro un incantesimo. La ragazza eresse uno scudo di oscurità a metà strada tra lei e Menlok, ma lo scudo non riuscì a resistere e si infranse subito, allora provò ad erigere uno scudo di terra, ma i suoi poteri non sembravano rispondere. L'incantesimo la colpì così forte che l'albero alle spalle di Abigail si spezzò per l'impatto, fortunatamente però l'albero non cadde addosso ad Abigail.

L'uomo si avvicinò lentamente ad Abigail ormai inerme pronto a finirla.

"Lasciala stare!" urlò Celeste, in volo sopra l'uomo.

"Dalla mini-Morticia alla strega dei ghiaccioli, di bene in meglio" commentò il clone.

Celeste si posò davanti alla cugina ormai priva di sensi.

"Non avresti dovuto ridurla così, te la farò pagare!" disse Celeste mettendosi in posizione d'attacco.

"Fai proprio ridere, lo sai?" chiese l'uomo per poi lanciare un incantesimo verso la ragazza.

"Hai proprio una pessima mira, lo sai?" disse Celeste. Il colpo infatti, era andato solo vicino alla ragazza.

"In effetti si, sono sempre stato forte nei combattimenti ravvicinati" disse l'uomo per poi fare un enorme balzo improvviso. Prese Celeste per le gambe e la scaraventò a terra. Nell'impatto Celeste aveva battuto la testa, perdendo i sensi.

"Bene bene" disse il clone. "Quale delle due bamboline faccio fuori per prima?" disse guardando a turno sia Celeste che Abigail.

Si avvicinò lentamente ad Abigail.

"La morellina mi sta più antipatica, inizierò con lei" disse il clone per poi mettersi a cavalcioni sulla ragazza.

Celeste iniziò pian piano a riprendersi. Aprì gli occhi e, appena la sua vista si fece nitida, vide colui che lei credeva essere Derek a cavalcioni su di Abigail.

"Abigail" sussurrò la ragazza. Cercò di raccogliere le sue ultime energie e lanciò un incantesimo contro il clone. L'incantesimo non sembrava averlo neanche scalfito. Egli si alzò e si girò verso Celeste.

"Sei proprio stupida" disse l'uomo. "Non hai ancora capito che è tutto inutile. Devi arrenderti".

"Arrendermi?" chiese Celeste. Se c'era una cosa che Celeste non avrebbe mai fatto era arrendersi. La ragazza si alzò a fatica dal suolo. Una volta in piedi una forte luce blu l'avvolse. Subito dopo la luce si dissolse, mostrando che Celeste era cambiata. Aveva una maglia blu con i bordi neri larga, lunga solo fino a metà pancia. Essa aveva una sola manica, lunga fino a metà braccio, che le avvolgeva il braccio destro. Sotto, però, aveva un'altra maglia blu, più aderente, che le copriva il resto della pancia. Sopra le due maglia aveva due specie di bretelle nere incrociate tra loro. La maglia aderente si prolungava fino a diventare dei pantaloni. Le scarpe erano incorporate nei pantaloni ed erano basse. I capelli erano legati dietro la testa da un lato, mente l'altro lato di capelli era sciolto. Inoltre sulla testa aveva una specie di cordoncino nero. Aveva un leggero ombretto azzurro e la matita nera, mentre sulle labbra aveva un po' di lucidalabbra. Ma la cosa più strana non era l'abbigliamento, bensì delle enormi ali da uccello che partivano dalla schiena della ragazza. Esse erano ricoperte da piume nere ed erano molto imponenti.

Approfittando dello stupore dell'uomo, Celeste lanciò un attacco verso di lui. Il suo attacco le sembrò più potente del solito. Il clone fu colpito alla spalla sinistra e fu scaraventato al suolo.

Menlok richiamò telepaticamente il suo servo, intimandogli di tornare. Il clone sparì prima ancora che Celeste potesse lanciare un nuovo incantesimo. La ragazza si guatdò intorno per assicurarsi che non riapparisse. Dopo un po' si avvicinò ad Abigail, ancora priva di sensi. La prese in braccio e si alzò in volovolo sbattendo le ali.

***

Celeste arrivò davanti all'entrata principale del castello. In quel momento uscì Darcy, probabilmente in pensiero per la figlia che tardava ad arrivare. Appena vide Celeste davanti a sé i bloccò.

"Celeste?" chiese Darcy dopo qualche secondo. Celeste rimase in silenzio.

"Magari dopo mi spieghi com'è possibile" disse Celeste con un fil di voce indicando con la testa l'ala destra.

"Ma cos'è successo?" chiese Darcy accorgendosi in quel momento di Abigail, che giaceva tra le braccia di Celeste.

"Derek ha voluto fare una visita a sorpresa" disse Celeste mentre Darcy prendeva in braccio Abigail.

"Racconterai tutto dopo, ora entriamo" disse Darcy entrando nel castello, subito seguita da Celeste che dovette allineare le ali dietro la schiena per poter passare dalla porta.

***

Stormy girava intorno a Celeste osservandola attentamente.

"Sei stupenda" disse Stormy accarezzando una delle lunghe piume nere delle ali.

"Grazie, ma rimane strano" disse Celeste.

"In realtà un'ipotesi ce l'ho, ma preferisco dirtelo dopo con calma" disse Stormy.

"Sai se Abigail si è svegliata?" chiese Celeste.

"Si, ora si sta facendo visitare. Certo che ultimamente succede tutto a lei" disse Stormy.

"Non è mica colpa sua" disse Celeste.

"Forse bisognerebbe spiegarle quello che sta succedendo tra me e sua madre" considerò Stormy.

"Lo sa già" disse Celeste. "Ha ascoltato la tua discussione con la zia".

"Oh, non volevo lo scoprisse in questo modo" disse Stormy.

"E comunque Derek la voglia ce l'ha sulla spalla destra" disse Celeste.

"No, sono più che sicura che fosse sulla sinistra" disse Stormy.

"Ma prima l'ho colpito alla spalla sinistra, la manica si è strappata del tutto, non c'era nessuna voglia" disse Celeste.

"Sicura fosse la spalla sinistra?" chiese Stormy.

"Certo, sono sicurissima" disse Celeste.

Le due si guardarono per qualche istante.

"Pensi anche tu quello che penso io?" chiese Celeste.

"Credo di si" disse Stormy.

 

 

Eeeeeeeeeeehi! È passata una settimana una settimana dall'inizio della scuola! E sono sopravvisuta! *piange, commossa*. Devo dire che questi primi sette giorni sono passati in un lampo *coff coff* bugia *coff coff*. Devo dire inoltre che ho davvero molta voglia di fare e che sono sicura che mi impegnerò al massimo *coff coff* Natale sbrigati ad arrivare *coff coff*. Bene, cosa ne pensate del capitolo? Mi raccomando, siate sinceri (ma anche no). Ci sarebbe dovuto essere un mio disegno ma, a causa di mancanza di tempo, non sono riuscita a finirlo insieme al capitolo e, dato che il capitolo era già pronto da due giorni, non mi sembrava giusto farvi aspettare. Comunque arriverà sicuramente insieme al prossimo capitolo. A presto.

Icydarcystormy

   
 
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