Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: ClosingEyes_    21/09/2016    3 recensioni
Si sa che il successo porta altro successo, ma cosa accade se durante questo successo qualcosa si mette in mezzo fino a far intoppare tutto e creare un grandissimo.. Disastro?
Le avventure della nostra Rin non sono ancora finite, cosa accadrà ora?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Penso che mi avevano tirato così tanto sangue che se mi fossi alzata sarei andata a finire con la testa a terra, non bastava il fatto che fossi anemica.
Mi hanno fatto qualunque tipo di controllo, stupendosi anche poiché fumando, potevo ridurre al minimo la possibilità di avere un figlio, il fumo porta nel donne un'alta possibilità di sterilità.
-Tra un po svengo da stesa -dissi respirando a fatica, eri esausta e sentivo le forze venir meno.
-Su, Rin, resisti ancora un po- disse Sesshomaru prendendomi dolcemente la mano.
Parlava facile lui, dopotutto ero io che avevo una creatura nel mio corpo da tenere per nove mesi.
-Sesshomaru da oggi in poi lo sai che le cose cambieranno?- dissi.
-Che intendi?- chiese curioso.
-Innanzitutto davanti a me non puoi fumare, perché non farebbe bene a nostro figlio , sarebbe fumo passivo.
Devi essere più presente perché il da sola non ce la faccio, al massimo per il lavoro faccio tutto da casa.
Già il fatto che abitiamo lontani non va bene e..- mi fermai, notando il suo sguardo perplesso.
Cosa stava per dirmi? Che probabilmente stavo esagerando, che forse non essendo ancora sposati non potevo già dettare regole, oppure semplicemente che il mio cervello non mi funzionava bene.
-E se cercassimo una casa ? Per vivere insieme ?- chiese serio.
Nessuna delle cose a cui pensai erano reali, voleva sul serio vivere con me? Condividere già tutto dalla nostra vita senza essere sposati? Una specie di convivenza insomma.
-Io non so che dire , cioè io..- non sapevo sul serio cosa diamine dire in quella situazione, era assurdo.
-Hai ragione, ancora non siamo sposati e..-.
-Si-.
-Cosa si?- mi chiese.
-Voglio vivere con te- dissi sorridendo- però preparati al peggio-.
-Che sarà mai avere una fidanzata incinta dentro casa - disse spostandosi quei bellissimi capelli .
-Vedrai mio caro-dissi malignamente.
Bussarono alla porta, probabilmente erano i medici.
-Buongiorno signora Setzuna, come si sente?- mi chiese l'infermiera.
-Mi sento come se un tram mi fosse passato addosso- dissi sbuffando.
-Suvvia, abbiamo finito, può tornare a casa- disse sorridendomi.
-Le analisi sono tutte buone, ovviamente non dovrà più bere e fumare, ma mi sembra anche stupido dirlo- disse il ginecologo.
-Sicuramente dottore !- dissi.
-Riguardo a lei, avvocato Taisho, dovrà ridurre il consumo di sigarette, onde evitare problemi di fumo passivo- disse il dottore.
-Sarà fatto- disse Sesshomaru.
-Bene, può tornare a casa signora, mi raccomando non salti le visite di controllo- disse il dottore stringendo la mano sia a me che a Sesshomaru.
L'infermiera mi aiutò ad alzarmi e vestirmi, ero un rottame, cavolo se ero un rottame!
Avevo così tanti dolori che anche stare sulla sedia a rotelle mi faceva male, incredibile ma vero.
-Amore mi prendi in braccio per entrare in macchina?- chiesi dolcemente.
-Ma certo, piccola balenotta- disse Sesshomaru.
Mi ha chiamato balenotta? Neanche ho tutta questa pancia e già comincia a chiamarmi balenotta?!
-Ma come osi!- dissi offesa.
-Stavo scherzando, vieni qui- mi prese dolcemente fra le sue braccia, alzandomi con una delicatezza infinitamente coccolante, mi fece accomodare sul sedile e come se non bastasse mi mise anche la cintura.
-Ecco fatto madame, altro?- chiese.
-Andiamo a casa- dissi rivolgendogli uno dei miei sorrisi migliori.
Di rimando mi sorrise, chiudendo la portiera. Era veramente bellissimo, non solo quando mi guardava ma qualunque cosa facesse lo trovavo affascinante , anche guidare lo rendeva infinitamente Stupendo.
-Sesshomaru come mai vai così piano?-dissi sapendo che questa cosa l'urtava e non poco.
-Perché devo essere prudente, non ricordarmelo per favore - disse sbuffando.
-Va bene- dissi trattenendo una risata.
Arrivammo a casa, finalmente casa dolce casa, non casa mia ma pur sempre casa.
Kagome mi attendeva in giardino insieme ad Inuyasha, mentre una delle molteplici cameriere di casa Taisho serviva loro del thè, peggio degli inglesi sul serio.
-Rin!!- disse Kagome alzandosi e venendo verso di me.
Come era goffa con quel pancione davanti, a stento riusciva a camminare e si manteneva la schiena nel suo passo, con quella salopette da bambina e i capelli raccolti in una coda alta.
-Ma tu guarda, sembri una bambina vestita così- dissi ridendo, mantenendomi a Sesshomaru.
-Manco sei tornata e già rompi?- disse Kagome sbuffando.
-Te le chiami- dissi.
-Vieni Rin, hai una faccia, sediamoci- disse Kagome porgendomi la mano.
Accettai volentieri la sua richiesta e mi accomodai su quelle poltroncine da giardino super comode, finalmente il mio fondoschiena poteva rilassarsi.
-Intanto che voi fate due chiacchiere, io vado a farmi la doccia - disse Sesshomaru allontanandosi.
Inuyasha anche se ne andò, lasciandoci sole con una tazza di the davanti e tanti dolci buoni , fra biscotti e cupcake, sarei ingrassata più per quello che per mio figlio.
-Senti Kagome- dissi.
-Dimmi Rin, è successo qualcosa?- chiese preoccupata.
-Beh ecco vedi, Sesshomaru mi ha chiesto di vivere con lu, di cercare una casa insieme- dissi.
-Embe, non sei felice??- mi chiese Kagome felice come una pasqua.
-Si ovvio , è solo che ..- solo cosa? Di cosa avevo realmente paura? Perché non riuscivo ad essere così felice?.
-Sai Rin, quando Inuyasha mi ha chiesto di sposarlo, ho avuto anche io tanta paura. Pensavo sempre e se non funziona ? Se poi va tutto male e lo perdo per sempre? Però poi ne ho parlato con lui, e mi ha fatto sentire meglio-disse Kagome.
-Quindi dovrei parlarci?- chiesi.
-Si, se no non starai mai bene- disse Kagome versandomi un po di the.
-Sai, non credevo di potermi innamorare sul serio, fino ad arrivare al punto di essere mamma prima di sposarmi- dissi sorridendo.
-Nessuno si aspetta l'esatto opposto di ciò che si programma- disse Kagome.
-Vero, eppure siamo qui, ricordi quando eravamo single?- dissi.
-Si che me lo ricordo! Andavamo sempre fuori con gli amici, quanti viaggi che ci siamo fatte, assurdo!- disse Kagome ridendo.
-E ti ricordi quando tu hai confessato ad Hojo che ti piaceva?- dissi ridendo a crepapelle.
-Parla quella che quando Kohaku la guardava diventava rossa come un peperone !- disse Kagome.
-Ora se Sesshomaru mi guarda divento peggio di un pomodoro-dissi mangiando un cupcake.
-Rin! È il terzo fino ad ora!- disse Kagome definendomi ingorda.
-Sono incinta non rompere!- dissi.
Il tempo si stava annuvolando, iniziava a fare molto freddo, dunque chiamammo la cameriera per far togliere tutto e accomodarci all'interno della villa.
-Kagome io vado a rinfrescarmi-dissi salutandola.
-A dopo Rin, ricordati che non puoi fare niente eh, niente strapazzamenti- disse facendomi l'occhiolino malizioso.
-Ma che dici!- dissi salendo la scale.
Ogni gradino era una grande fatica, mannaggia ero proprio senza forze.
Se ci fosse stato Sesshomaru probabilmente mi avrebbe preso in braccio.
Entrai in camera e rimasi a bocca aperta: Sesshomaru era steso sul letto, a torso nudo con solo il pantalone della tuta addosso, gli occhiali fissi sul libro che stava leggendo, forse era procedura penale, non vorrei sbagliarmi, i capelli scompigliati sul cuscino dietro alla sua testa, lo sguardo attento nella lettura e quei muscoli..
Basta Rin, non puoi fare nulla! 
Si voltò verso di me, sorridendomi e posando il libro sul comodino, poi si alzò raggiungendomi.
Il suo odore di mente mi pervase le narici, era una semplice goduria dopo quel fastidiosissimo e nauseabondo odore di disinfettante nell'ospedale.
-Vuoi riposarti?- mi chiese dolcemente, passando una sua mano sulla mia guancia.
-Vorrei farmi un bagno a die la verità- dissi chiudendo gli occhi e beandomi di quel tocco.
-Vuoi una mano?- ecco che la sua mano iniziò a scendere lungo i miei fianchi, no stai buono Sesshomaru.
-Ti ringrazio, se ho bisogno di aiuto te lo dico- dissi spingendolo dolcemente lontano da me.
-Agli ordini- disse alzando le mani e tornando a letto.
Presi giusto il minimo indispensabile e entrai nel bagno.
Mentre la vasca si riempiva, i miei pensieri volavano verso Sesshomaru e il nostro futuro insieme, in una casa solo io e lui.
Era sicuramente una delle cose più belle che potesse mai chiedermi, ma avevo paura, paura che non sarebbe andata come speravo, se poi scopriamo di non essere fatti l'uno per l'altra? E se va tutto male? Se lo perderò?.
Ma queste domande si ripeteranno anche quando ci sposeremo, quando avremo il bambino, quando il lavoro sarà al centro della nostra vita quotidiana, quando non ci sarà più tempo per fare l'amore.
La vita è una grandissima incognita, pensavo che non potevo mai innamorarmi di un demone come lui, invece eccomi qui, incinta di lui, felice, con gli occhi speranzosi nel domani.
Sbuffai mentre molto piano entravo nella vasca, conoscendomi sarei stata capace di scivolare anche da ferma.
Finalmente un dolce bagno rilassante, potevo concedermi questo attimo di relax: guardai fuori dalla finestra e in un attimo il tempo diventò nero, circondato da nuvole cariche di pioggia, pronte ad esplodere da un momento all'altro.
Di sole non vi era traccia, ormai completamente inghiottito dal temporale.
Ecco una goccia, poi due , poi infinite molecole di acqua che scivolavano lungo il vetro.
Serbava buio, tanto da essere necessario accendere la luce, ma ormai ero nella vasca.
Improvvisamente saltò la corrente, me ne accorsi dal fulmine che, prepotente, risuonò nel cielo , spaccando il muro del suono quasi.
Sesshomaru corse nel bagno, per controllare che non mi fossi spaventata, anzi sembrava più lui agitato che io.
-Rin va tutto bene?- mi chiese.
-Mai stata meglio- dissi.
-È saltata la corrente, credo che papà sia andato a vedere di cosa si tratti, vuoi un po' di luce? Prendo una candela- mi chiese.
-Nono tranquillo , sto benissimo così- dissi.
-Allora vado..- mentre stava per chiudersi la porta alle spalle, lo richiamai.
-Sesshomaru, resta qui..- dissi.
Mi guardò sorpreso, ma acconsentì a restare, infatti si accomodò ai bordi della vasca, guardandomi negli occhi.
-Non fissarmi, mi metti in soggezione!- dissi imbarazzata.
Rise sottovoce per evitare qualunque tipo di ira nei suoi confronti.
-Senti Sesshomaru..- dissi-Ma tu sei felice ?-.
Lo lasciò un po spiazzato questa domanda, non se lo aspettava, perché mai dovevo chiedergli una cosa simile.
-Si, ovvio che lo sono, perché me lo chiedi- disse.
-Perché vedi ecco , io ho paura. Ho paura che le cose non vadano bene e che io possa perderti da un momento all'altro- dissi.
-Rin non dire sciocchezze, forse non dovevo chiederti di andare a vivere insieme, ho bruciato le tappe prima del tempo- disse.
-Nono, io sono felice ma ho paura, io non sono un carattere facile lo sai-dissi portandomi le gambe al petto.
-Ti ricordi quando a Parigi ti ho chiesto il permesso di conoscere la parte migliore e peggiore di te?- chiese.
-S..si, lo ricordo bene - dissi.
-Ecco, ti basta questo per farti capire quanto ti amo?- disse.
Si piegò verso di me, dandomi un dolce bacio sulle labbra, per poi mettere una sua mano dietro alla mia nuca, per avvicinarmi ancora di più. Con l'altro braccio mi alzò dalla vasca, stringendomi contro il suo petto.
-Amore ma così ti bagni- dissi guardandolo negli occhi.
-Non mi interessa, voglio che tu sappia che ti amo davvero tanto, farei qualunque cosa per te- disse e di nuovo prese possesso delle mie labbra , lasciandomi stupita ma felice.
-Ti amo anch'io- dissi spostandomi leggermente da lui- ma non puoi strapazzarmi lo sai- dissi facendo la linguaccia.
-Purtroppo lo so -disse sbuffando.
-Comunque da domani cercheremo una casa, dipende tu se vuoi un appartamento spazioso oppure una villa- disse Sesshomaru coccolandomi.
-Sesshomaru io non ho chissà quanti soldi ..- dissi abbassando il capo.
-La casa la compro io, per te e per noi - disse poggiando la mano sul mio ventre.
La sua bontà stava in questo, non era compassione, era poter dare qualcosa ad un amore che stava per nascere e dare di più all'amore che era già nato.
So che forse il gesto di regalare una casa possa essere in se per se egoista, a vantaggio di chi ci andrà ad abitare, ma non è così, perché una casa non è solo una cosa, è una vita nuova, un posto dove poter crescere ancora, dove poter vedere la vita passarti davanti agli occhi così sfuggevole da non poter contenere fra le mani.
I suoi occhi parlavano d'amore, un amore che sarebbe diventato più forte man mano che il nostro figlio sarebbe cresciuto.
-Va bene..- dissi con una piccola lacrima agli occhi.
-Sesshomaru tutto bene??- improvvisamente una voce risuonò nella stanza, facendomi rabbrividire, era il padre di Sesshoamaru.
-Si papà, non ti preoccupare, siamo nella vasca- disse senza troppi problemi Sesshomaru.
Mi feci paonazza, un po più schietto non poteva essere no eh?.
-Non ci disturbo allora figlioli !- disse uscendo dalla stanza.
-Sesshomaru sei il solito- dissi sbuffando- passami l'accappatoio va!-.
-Prego signorinella -disse porgendomi l'accappatoio, ma prima non si limitò a fissarmi nuda.
Avevo un forte imbarazzo , diventai rossa come un pomodoro, eppure era strano, mi ha sempre visto nuda.
-Dai smettila!- dissi ridendo e coprendomi con l'indumento.
Mi asciugai i capelli, senza curarmi di dargli una vera e propria forma, tanto si sarebbero lisciati da se, mi vestì con una tuta per  casa prestata gentilmente dal mio ragazzo, considerando che non ero a casa mia, e mi coricai sul letto, accanto a lui.
-Riposati piccola- disse Sesshomaru accarezzandomi i capelli.
Era il tutto che ci voleva da sempre.


   
 
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