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Autore: rossella93    22/09/2016    0 recensioni
Lui le ricordava i tramonti che le piaceva tanto guardare.
C'erano quelli perfetti, senza nuvole, la cui bellezza era scontata e noiosa.
E c'erano quelli imperfetti, con le nuvole, sporchi, che lei adorava. Quelli dopo un temporale, magari, di cui non ne conosceva l'esito, ma che potevano stupire per la straordinaria combinazione di colori che si creavano.
Ecco, lui era così...
Imperfetto, sporco, imprevedibile e per questo adorabile.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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11 FEBBRAIO
 
Erano ufficialmente fidanzati. Non potevano fare a meno di vedersi e ogni volta che si incontravano si baciavano come se non ci fosse un domani.
Le prime due settimane tutto andò a gonfie vele. Quando lei parlava del “suo” fidanzato, i suoi occhi si trasformavano in due cuori. Non poteva credere che una persona tanto lontana dal suo stereotipo, le avesse fatto quell’incantesimo, le avesse fatto scoprire di quanta dolcezza lei era capace.
Si sentiva tranquilla e leggera come non era mai stata con un ragazzo. Lei aveva provato l’ossessione, l’infatuazione, ma mai l’amore. Era sicura che con lui ci sarebbe riuscita, che l’amore presto sarebbe arrivato.
Come si poteva non amare una persona dolce e burbera allo stesso tempo come lui?
Ed era anche sicura che per lui fosse lo stesso.
Probabilmente fu proprio questo l’errore più grande.
Per quanto si fossero conosciuti durante il mese precedente in realtà lei non conosceva ancora niente di lui, se non ciò che lui aveva voluto farle conoscere.
E fu così che qualcosa si ruppe…
Dopo soli 14 giorni lui la lasciò una mattina con  un semplice “scusa ma non mi va di vederti più” come buongiorno.
Lei si vide per un attimo crollare tutto il mondo. Era stata lasciata per un motivo che non riusciva a trovare e si ritrovò per la prima volta a dover fare i conti con una persona che in realtà ancora non aveva conosciuto.
Il fatto di essere stata bloccata ovunque e non poter comunicare con lui la faceva impazzire e intanto le lacrime non smettevano di scendere copiose.
Ma cosa era successo???
Perché quella reazione così esagerata???
Cosa aveva fatto???
Poi, finalmente, lei riuscì a mettersi in contatto con lui trovandosi d’avanti una persona violenta, di cui non ne era mai stata a conoscenza.
Le urla e la violenza della voce di lui non la spaventarono, ci aveva convissuto sin da piccola, era abituata, ma la stupirono.
Non senza difficoltà riuscì a calmarlo e, nel corso della giornata, tutto parve ritornare alla normalità.
Nel pomeriggio, passato lo spavento e lo stupore, lei sentì crescere una rabbia tale da non rivolgergli la parola per l’intera serata e,  di conseguenza, i due ebbero un ulteriore litigio.
“io non sto bene con te” erano le parole di lui “ sei troppo piccola”.
Lei non diede peso a quelle parole, pensando che fossero dettate dalla rabbia, ma quelli non erano altro che campanelli che sarebbero sfociati ben presto in insoddisfazione.
 
MARZO
 
Il tempo passava e  lui si dimostrò essere l’uomo premuroso di sempre.
Lei, al contrario, si sentiva diversa. Qualcosa era cambiato.
Si sentiva sempre attratta, ma aveva perennemente la sensazione che qualcosa sarebbe successo. Che lui avrebbe fatto un’altra delle sue sfuriate e, peggior di tutti i mali, l’avrebbe lasciata ancora una volta così, su due piedi, senza una motivazione.
Non c’era sera che usciva e pensava “quando tornerò sarò ancora fidanzata?”
Col tempo la storia finì col trasformarsi, per lei, come una sorte di “amore malato”, morbosa ossessione. Sapeva che lui poteva distruggere tutto da un momento all’altro, ma non poteva starne senza…
Ed ecco che la sua ansia iniziava ad aumentare e il peso a diminuire. Stava perennemente male. La mattina, appena sveglia, era sempre stata felice e scherzosa. Da quando era fidanzata, al contrario, era sempre nervosa. Anche parlare con la famiglia, lo faceva malvolentieri.
Poi si avvicinava il momento in cui doveva vedere lui e il suo cuore, come la prima volta, aveva le palpitazioni. Un po’ per la gioia di vederlo, un po’ per la paura di perderlo.
Eppure, in tutto ciò, lei non si accorgeva della fragilità di lui. Non si accorgeva che dietro quella montagna c’era un uomo con le sue stesse paure, se non peggiori.
La fine che aveva temuto arrivò ben presto. E un’altra volta senza un motivo ben preciso.
Quella notte, per la prima volta nella sua vita, non dormì. Sentiva come un macigno nel petto e comprese la paura di innamorarsi di tante persone. Avevano paura di soffrire, come stava soffrendo lei quella sera.
Cercava di dare una spiegazione a quel comportamento così anomalo. Alle sue parole crudeli. “Io non mi sento innamorato” “ Non ti desidero”
Non riuscendo a prender sonno, iniziò a pensare a tutta la loro storia e a dove avesse sbagliato.
Ma l’unica cosa che le veniva in mente era la tenerezza del suo sguardo mentre l’aveva guardata, pochi giorni prima. Gli occhi sono lo specchio dell’anima, pensava, possibile che anche quelli mentissero?
Lui nel frattempo non ne voleva sapere e lei, per giorni, non fece altro che piangere e stare a letto.
“Sono innamorata di te” gli aveva detto.
“Lo dicono tutte” fu l’unica risposta che riuscì ad ottenere.
Cercò di reagire uscendo con gli amici, ma il pensiero andava sempre e solo in un’unica direzione.
Cosa ho sbagliato? continuava a chiedersi assiduamente.
Io so che ci tiene a me, ma perché fa cosi?
  
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