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Autore: Angel TR    23/09/2016    1 recensioni
She saw my silver spurs and said let's pass some time
And I will give to you summer wine

Lana del Rey - Summer Wine.
{Avvertimenti e note all'interno | Raccolta disomogenea | LilixAsuka}
{Storie partecipanti alla "Le situazioni di lei&lei" indetta da starhunter Challenge indetta su EFP}
{Partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" indetta da Sou_Shine su EFP}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Bondage, Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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17.Genderbender
Nickname: Angel Texas Ranger
Titolo: Cinema
Rating: giallo
Genere: Slice of life, generale
Avvertimenti: Genderbender [male!Asuka]


Andare al cinema non è proprio la mia idea di 'primo appuntamento'.
Lili Rochefort, sedici anni di bellezza classica, da catalogo, impugnò lo scovolino del mascara e iniziò a pettinare le ciglia bionde.
Per non parlare del film! "Zombie Killer 3". Andiamo!
Quel film minava le certezze di Lili riguardo alla serata. Un film di zombie non era il romanticismo fatto appuntamento, no?
Lili sbuffò. Almeno il suo accompagnatore valeva tutto il prezzo del biglietto per quella carneficina: capelli scompigliati e castani, fisico possente, lineamenti asiatici cesellati e due occhi da cerbiatto che la incendiavano. Si chiamava Atasuke.
Posso sempre guardare lui invece degli zombie, pensò Lili, finendo di prepararsi. Lanciò un'occhiata compiaciuta allo specchio: era una bomba.
Se Atasuke non cadeva ai suoi piedi, non era un uomo. Parola di Lili.

Atasuke parcheggiò la macchina davanti al palazzo di Lili. Le mandò un messaggio.
Sbuffò, nervoso, lasciandosi andare contro il sedile. Insomma, un film di zombie era l'antiappuntamento ma lui non ne sapeva molto. E poi lui non era tipo da smancerie: le cene romantiche al lume di candela gli davano la nausea, per non parlare delle serate in spiaggia!
Lili, purtroppo, sembrava molto tipo da queste cose.
Mi dispiace, bionda.
I numeri digitali sul cruscotto segnalavano le 20.13 ma Lili arrivò solo alle 20.28.
Non sembrava minimamente dispiaciuta del ritardo ma Atasuke non riuscì nemmeno a mettere su il suo sguardo assassino: la tipa era uno schianto.
Forse un po' troppo preparata per i miei gusti.
«Ciao» lo salutò, piazzandogli due baci ardenti sulle guance.
Atasuke si raddrizzò sul sedile, in imbarazzo. Non è che se ne intendesse, di ragazze: passava il suo tempo a scazzottare, a prendere note per la sua pessima condotta — ma io do solo qualche lezioncina a quei bulli che tormentano i ragazzini! — e a riparare biciclette e macchine.
E ora si ritrovava questa sottospecie di dea sul sedile della sua utilitaria e non aveva neppure ricambiato il suo saluto.
«Ehm. Sì, ciao» borbottò, mettendo subito in moto per tenersi occupato.
Con sua somma sorpresa, Lili ridacchiò. Nei suoi occhi azzurri danzava una luce pericolosa e Atasuke pensò che quello non era il primo appuntamento della ragazza.
Ovvio, è bellissima. Chiunque abbia un minimo di sale in zucca ci proverebbe.
Eppure... se Lili era ancora single, significava che forse non era così svelta o forse aveva bisogno di un ragazzo testardo che le tenesse testa.
Esatto. Lili aveva bisogno di uno come lui.

Oh-oh, sembra che il bellimbusto sia alle prime armi, pensò Lili, divertita, squadrando Atasuke dalla testa ai piedi.Fortunella!
Lili decise di essere buona e metterlo a suo agio. Si sistemò sul sedile della scassarola a quattro ruote.
«Allora... è tua, questa buffa vettura?» chiese.
Sulle guance del ragazzo si formarono due chiazze rosse. «No. È di mio padre» rispose.
È come in quel film... lui povero ma bello e dal cuore puro. Che divertente!
Lili soffocò una risata. «Che lavoro fa tuo padre? Se non sono indiscreta... »
«È proprietario di un dojo. Mi ha insegnato lui a combattere. Mi ha insegnato lui il rispetto per le arti marziali e... »
Mentre Atasuke continuava a dare aria alla bocca, Lili si mise comoda per ammirare il suo profilo scultoreo, perdendosi tra le linee del naso dritto e delle labbra morbide.
Un po' noioso ma, in compenso, è uno spettacolo, tirò le somme Lili, mordendosi il labbro inferiore.
Agitò una mano. «È tutto molto dolce. Non se ne trovano di tipi come te in giro» lo interruppe.
Ti stai prendendo tutta la scena, bello.

Atasuke serrò le labbra in una linea dritta. Lili lo osservava ammirata e aveva detto le parole giuste eppure nella sua testa trillò un campanello d'allarme.
Ha almeno ascoltato una sola parola di quello che ho detto?
In ogni caso, non c'era tempo da perdere: l'insegna retrò del cinema si affacciava davanti a loro. Atasuke si affrettò a parcheggiare.
Scese dalla macchina, scorgendo con la coda dell'occhio Lili ancora placidamente appoggiata sul sedile.
Si aspettava che le andasse ad aprire la portiera. Beh, la galanteria non è certo un difetto e Atasuke si precipitò a esaudire il suo desiderio.
Sul volto della bionda si dipinse un'aria compiaciuta.
«Carino» commentò, sollevando gli occhi verso il cinema.
Non esattamente quello che direi di te, pensò lui. Con quei jeans super aderenti, gli stivaletti con i tacchi e il top a sbuffo che le scopriva una porzione di ventre piatto, Lili sembrava pronta a diventare l'attrazione principale.
«Vengo spesso qui. Mi piace il cinema» rispose Atasuke.
Lili gli scoccò un'occhiata in tralice. Perché? Cos'aveva detto di sbagliato?
Atasuke fece spallucce e la invitò a proseguire.

Lili era indignata. Non solo doveva subirsi il film, doveva anche mettere piede in un posto già frequentato dal tipo!
Che insulto.
Il cinema "Space" era un punto di ritrovo per gli studenti. Offriva sconti niente male; in più, ospitava una sala bowling e un piccolo e tranquillo discopub.
Mediocre. Per non parlare del fatto che non spenderà nessuna cifra esorbitante per me.
«Oh, guarda. Quelli frequentano il pubblico, vero?» fece Lili, indicando due ragazzi terribilmente sfigati.
«Ehi! Quelli sono i miei compagni di classe! Te li presento» rispose lui, tutto contento, per sommo orrore di Lili.
Ecco perché è così: se la fa con i nerd.
Lili tentò di sorridere. «Certo» acconsentì.
Atasuke la trascinò verso i due ragazzi. Avevano in mano il volantino di un film che mostrava degli zombie. No! Me li ritroverò nella stessa sala! Addio appuntamento, se non romantico, almeno avventuroso.
«Ragazzi!» li chiamò Atasuke. Loro si voltarono, felici.
«Ma guarda un po' chi si vede!» esclamarono. Poi i loro occhi appannati dagli spessi occhiali da vista scivolarono su Lili e si bloccarono.
Le loro espressioni contrite e sconvolte, ma anche ammirate, fecero quasi ridere la ragazza. Riusciva ad indovinare i loro pensieri: lei era figa, sì, ma snob e non era quella giusta per il loro amato Atasuke.
Semmai, lui non è quello giusto per me.
«Ehi! Vi presento Lili. Lili, questi sono Satori e Robert» li presentò Atasuke. Poi notò il volantino che ondeggiava tra le loro mani. «Anche voi andate a vedere "Zombie Killer 3"? Che coincidenza. Magari ci sediamo vicini» esclamò.
«Forte. Ciao, Lili» risposero in coro i due nerd.
Sii gentile, come ti ha insegnato papà. Non tutti sono fortunati a nascere interessanti come te. «Ciao, ragazzi. Incantata»
I quattro si stavano avviando verso l'edificio colorato quando una voce dal forte accento cinese li bloccò.
«Kazama!»
Satori e Robert rabbrividirono. «Feng Wei. Avevamo detto ad Atasuke di non immischiarsi... » informarono Lili.
Lili si portò un dito alle labbra. Feng Wei. Un mezzo criminale del privato. Quella feccia frequenta il mio istituto solo grazie alle conoscenze che ha.
Si voltò per affrontarlo. Inarcò un sopracciglio quando vide che Atasuke si era posizionato davanti a loro e teneva un braccio aperto come a difenderla.
Galante ma decisamente inopportuno.
Feng Wei la vide e un ghigno gli deformò il viso. «Rochefort, ora te la fai con i perdenti?» l'apostrofò.
«Chiudi quell'orrido becco, Feng» ribatté Lili, guadagnandosi la stima del trio degli sfigati.
Feng Wei strinse il pugno. «Ne approfitterò per darvi una bella lezione» ringhiò.
Atasuke mosse un passo. «Provaci, Feng. Ti farò il culo a strisce come l'ultima volta» urlò.
Lili lo squadrò. Non è così noioso, al finale. Decise di rendere più movimentata quella serata. «Non vorrai renderti ridicolo!» disse, posizionandosi al lato del ragazzo.
Atasuke le scoccò un'occhiata sorpresa. «Cosa fai?» le mormorò.
«Ti rendo meno difficili le cose» rispose lei, ghignando. La sottovalutava: un errore che commettevano in molti.
Ma prima che potessero anche solo cominciare, un poliziotto li interruppe. «Cosa sta succedendo qui? Una rissa? Volete passare una nottata in prigione per calmarvi un po'?» li rimproverò.
Atasuke ringhiò. «Dovrebbe arrestare questo qui, agente» suggerì.
Feng Wei ghignò ma tenne la bocca chiusa.
Il poliziotto fece scorrere gli occhi tra i due contendenti. «Basta così. Se vi becco di nuovo, saranno guai» ammonì.
Lili tirò su col naso.
Satori e Robert indietreggiarono mentre Atasuke e Feng Wei restarono impalati a fronteggiarsi.
«Allora?» esortò l'agente.
Quest'appuntamento si sta rivelando meglio del previsto. Dovrò davvero premiare Atasuke.
Lili afferrò il braccio del ragazzo. «Sarà per la prossima volta» gli sussurrò all'orecchio. Poi rivolse un sorriso smagliante all'agente. «Non si preoccupi. Ci penso io.»
L'uomo annuì.
Mi sottovaluta anche lui, che sciocco.
Atasuke annuì e voltò le spalle a Feng Wei.
«Che faccia tosta» ringhiò. I suoi amici lo riscossero.
«Facciamo presto o non riusciremo a comprare i biglietti!» lo esortarono.
«Ah, già! Muoio dalla voglia di vedere quel film» disse Atasuke, salendo di corsa le scale del cinema.
Lili lo seguì a ruota. Meritava una chance, in fin dei conti. Poteva onorare quella bettola azzurra della sua presenza per quella notte.

  
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