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Autore: Julia_Fred Weasley    25/09/2016    6 recensioni
Un'intera storia che dividerò in piccoli capitoli, ecco un estratto:
- Sei strana, Granger. – constatò, dopo una attenta analisi alla sua figura. Non si permise di farle notare le sue lacrime ancora così evidenti sul viso [...].
- Lo sono sempre per te. – rispose quasi con disprezzo. [...]
- No, Granger, non lo sei mai stata. Ma lo sei ora, in questo periodo. Cos’hai?
Spero piaccia :)
Julia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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L’amore ha solo un Fiore.

4

 
Può crescere da solo
E svanire come niente
Perché nulla lo trattiene
O lo lega a te per sempre

 

- Senti George, ne ho passate davvero tante da quando sono entrata in questa scuola, fare anche questa cosa non mi procurerà danni gravi… o almeno spero.

- Ehm… Hermione, davvero. Non c’è bisogno che tu ti intrometta. So che hai già visto il suo ufficio, ma è mio fratello, e poi sai che io e Fred siamo i più esperti in questo campo. – la ragazza sospirò, alzò gli occhi al cielo cercando di non inveire.

- Ok, allora lo faremo insieme. E mi rifiuto di ascoltare altro! – gli voltò le spalle, prese la Mappa del Malandrino che George teneva nella tasca del suo mantello appoggiato a una panchina del corridoio, e se n’è andò, non preoccupandosi che il ragazzo avesse altro da dire. George girò su stesso frustato con l’impulso di strapparsi i capelli.

Quella notte sembrò la più buia di tutte, non sapeva spiegarsi come, forse era una sua impressione. Ma sembrò che neanche la luce delle bacchette sapesse dare una soddisfacente visione ai loro passi.

- Certo che, fuggire senza tuo fratello è stata una mossa abbastanza codarda da fare. – George dovette concentrarsi bene per ascoltare la voce ovattata di Hermione, ma poi strabuzzò gli occhi.

- Io avevo avvisato, Fred. Okay? È lui che ha iniziato a darle bottone. – bisbigliò George a sua volta.

- Beh, non metto in dubbio che siete degli idioti entrambi, ma è difficile capire chi di voi due detiene il primato. – Hermione si accostò alla parete credendo di aver sentito dei passi. Il ragazzo affianco a lei sospirò cercando di non risponderle a dovere.

- Ma perché così tanto ardore a darmi una mano in questa faccenda, non mi pare che te ne sia importato qualcosa di quello che facciamo o mi sbaglio? – disse il mago mentre apriva la Mappa. Hermione sapeva che prima o poi sarebbe uscito quel argomento. Ma da quella volta che c’era stato quel bacio, Fred non le aveva più rivolto la parola, e tutto sembrava non essere successo. Come se nulla fosse. Forse Hermione pensava di aver sognato, un sogno abbastanza reale a dire il vero, sentiva ancora la pressione delle labbra di Fred sulle sue. Scosse la testa frustrata, arrabbiandosi con se stessa per non pensare altro che a quella persona. Ma forse rivederlo non voleva significare per forza che gli mancasse o che volesse delle spiegazioni, sicuramente per Fred non era stato altro che un bacio, un momento da sbornia che forse lui neanche si sarebbe ricordato. Già…

- Mi pare ovvio. – disse, riprendendosi dai suoi pensieri. – So come entrare nell’ufficio della Umbridge. E lei non è solo il bersaglio tuo e di Fred. – George la guardò rimanendo in dubbio su quelle parole. La ragazza non sapeva proprio come mentire, ma la fece fare. Voleva proprio vedere il motivo per cui lei era lì, anche se probabilmente già aveva capito tutto. Di solito suo fratello aveva dei gusti così strani sulle ragazze.

- Sì, è vero. – sospirò, rimanendo vago. – È uscita adesso. – sospirò col viso pieno d’ansia. Hermione si aggiunse e spense la luce della bacchetta.

- Forza, muoviamoci. – George fece lo stesso e seguì la massa più scura che si muoveva nel corridoio.

La porta della Umbridge era di legno, con particolari in ferro alla serratura e alle giunture. La strega per rendere il tutto più "delizioso" aggiunse il suo tocco di rosa con due tende che pendevano ai lati della porta. Hermione le guardò con disgusto ma con fiato sospeso cercò in fretta e furia un modo per raggiungere il suo obiettivo. Sicuramente la strega non si era di certo dimenticata di chiuderla a chiave. Poi i suoi polpastrelli sfiorarono la serratura, che era al centro della porta. Guardò George, avvisandolo di stare attento nei dintorni. Quella settimana non era andato nessuno a gironzolare fuori la porta della Umbridge, a parte Harry che le aveva comunicato gli orari in cui entrava e usciva dal suo ufficio. Forse in quel periodo era la persona più indicata da mandare a visionare, dato che dopo la sua punizione aveva capito che doveva agire in modo invisibile. E per qualche giorno non si sentì parlare di Harry Potter. L'amico le aveva comunicato che la Umbridge sicuramente usava un incantesimo potente o di rivelazione per far si che nessuno entrasse nel suo ufficio. Ma Hermione, consultando quasi tutti i manuali presenti nella biblioteca non riuscì a capire di quale incantesimo si trattasse. La ragazza continuò a toccare la porta, oppure a cercare qualcosa che le riportasse la soluzione.

- Granger, sbrigati! - mugolò George, mentre con terrore guardava i passi della Umbridge camminare nei corridoi.

- Come è possibile che stia già tornando? - Hermione che ancora tastava la porta mentre pensava a qualche incantesimo utile rivolse uno sguardo di terrore al suo complice.

- Ma tu non eri quella che sapeva come entrare? – le sorrise George. Lei lo ignorò senza scrupoli.

- Ha usato un incantesimo di rivelazione! - sentì una voce ovattata dall'altro lato della porta. In quel momento pensare che Fred era vivo era una grande consolazione. Beh la Umbridge d’altronde non poteva fare altrimenti, anche se avrebbe voluto torturare quel ragazzo fino a farlo morire solo per i guai che combinava e per prenderla in giro in continuazione. Come se lei avesse potuto non saperlo. - Con se ha una chiave. Non c'è nessun altro incantesimo sulla porta. Ma dato che il grande genio che ti sei portato appresso, George, è in preda dai suoi ormoni, pensare che la porta potesse essere un fattore a suo svantaggio non le è proprio passato per la testa! - In quel momento abbandonare Fred al proprio destino sembrò la cosa giusta da fare per Hermione. Ma avere George alle calcagna purtroppo la destò dal suo desiderio. Con furia, si maledisse per aver creduto ad Harry, e puntò la bacchetta alla serratura che si aprì subito. George controllò ancora la Mappa mentre venivano inghiottiti nell'ufficio. E mancò poco prima che la Umbridge potesse vederli.

- Il rospo è fuori al corridoio, Granger! E' FUORI AL CORRIDOIO! - George gridò come una donzella in pericolo mentre si guardava intorno per una via di fuga. Hermione prima di usare un forte incantesimo di protezione e disillusione alla porta, vide Fred seduto su una sedia. Con mani e piedi legati. Il volto era incrostato di sangue, con dei graffi che gli solcavano le gote. Delle incrostature gli sporcarono il labbro gonfio e leggermente violaceo. Hermione sembrò indifferente a quella visione, o almeno era quello che voleva far sembrare ai due.

- Come hai capito che era un incantesimo di rivelazione? - gli chiese dura, come a dimostrare a se stessa che era una dilettante in materia. Tra i due ci fu un momento in cui lo sguardo sembrò spiegare molte cose, ma nessuno dei due voleva proferire altro, anche se le domande da parte della ragazza non mancavano nella sua mente.

- Fred che ti ha fatto? Stai bene? - George invece si dimenticò completamente di Hermione. Lei era solo un mezzo per arrivare a un fine. O meglio era quello che voleva farle credere per non ferire il suo ego. Aveva capito perché era lì. Il ragazzo slegò le mani e le gambe del fratello mentre Hermione si guardava con circospezione intorno. Notò che la bacchetta di Fred era appoggiata alla scrivania, molto lontano da dove lui era seduto. Quando Fred si alzò, si massaggiò i polsi contornati di rosso e non badò alle premure del fratello ma osservava di sottecchi Hermione che guardava l’ufficio della professoressa con disgusto. Cambiò subito lo sguardo guardando George che capì dal suo punto interrogativo stampato sul viso, che diamine ci facesse Hermione lì. Il fratello gli rispose con una scrollata di spalle.

- Si metteva sempre dei guanti prima di uscire e non toccava mai il legno della porta. Ho pensato che potesse essere un incantesimo di rivelazione. - Hermione si girò verso di lui, pensando che quei particolari non erano poi tanto utili per capire l'incantesimo di cui stava parlando. Forse l'aveva sentita pronunciare la formula, forse Hermione sottovalutava fin troppo le conoscenze del ragazzo. E notava anche come, lui, cercava di non farla sentire a disagio solo perché le era sfuggita quella lucidità.

- Uhm... - Gli rivolse lo sguardo e sembrò apprezzare la sua risposta. All'improvviso si sentì bussare alla porta, si sentirono dei passi e continue botte fuori il corridoio. Voci che chiamavano il nome di Fred e della Granger.

- So perfettamente che lei è lì dentro! - tuonò la professoressa. Hermione sussultò e fece dei passi indietro, cercò di far elaborare il cervello più di quanto non lo facesse già. Scattò a prendere la bacchetta di Fred che gli lanciò.

- Evoca delle scope, subito! - guardò ancora quell'ufficio con le mattonelle dipinte di rosa e con quei piatti di ceramica a rinchiudere foto di gattini moventi. La rabbia le aumentò, si guardò la mano ancora arrossata e bruciante per la punizione generale che quella strega aveva dato qualche settimana prima. Con furia staccò dalle pareti quei piatti, prendendoli uno ad uno con soddisfazione e ira, li passò ai ragazzi e poi se ne tenne qualcuno per se. Si dimenticò completamente delle botte che la Umbridge stava dando alla porta. Aprì la vetrata della finestra e poi cominciò a lanciare quei piatti. Fred la guardò con ammirazione e subito dopo si ritrovò a lanciare quei piatti inquietanti dalla finestra. Mentre stavano per finire l'opera, George vide in lontananza le loro scope che stavano arrivando. Le presero al volo e volarono dalla finestra. Hermione dovette ancora abituarsi a quella esperienza. Cavalcare una scopa non era mai stato il suo forte. E in quel momento, l'ultima soddisfazione di Hermione fu vedere il volto della Umbridge pieno di rabbia guardarli dalla finestra.





Nda:
Salve! :)
Allora, quando inventeranno qualcosa per far si che internet non si blocchi neanche quando arriverà la fine del mondo, sarà una gran cosa! Mi scuso per aver detto che il capitolo sarebbe stato pubblicato alle 6:00, ovviamente non immaginavo potesse succedere una cosa così spiacevole -.-
Comunque, venendo al capitolo, spero che si sia capito il motivo per cui il terzo capitolo sia stato un cambiamento così repentino del rapporto dei due protagonisti. Semplicemente, non c'è mai stato... spiegandomi meglio, ci sono ancora molti punti interrogativi sui loro sentimenti, e la sbornia di Fred è stato solo un piccolo slancio, anche se banale.
Hermione ora non sa spiegarsi, in questo capitolo, cosa le è successo, se veramente prova dei sentimenti, o se è stato semplicemente un impeto di quel momento...
Spero che i sentimenti arrivino e che il capitolo vi sia piaciuto :)
Inoltre la scena che ho narrato in questo capitolo non è finita e continuerà nel prossimo, dove spero per voi, si avrà una risposta dei sentimenti che provano :)
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito e che seguono la storia e ci vedremo, per chi vuole, sabato prossimo (senza spiacevoli sorprese spero -.-)! :)
Julia.
  
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