Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: Florafairy7    25/09/2016    2 recensioni
- Da un'idea di Ariel99 -
È iniziato un nuovo anno ad Alfea e le Winx sono finalmente libere di dedicarsi con tranquillità ai loro studi.
Purtroppo qualcosa spezza quell'armonia: Miele, la sorellina di Flora, viene attaccata da misteriose creature.
Winx e Specialisti si recano su Linphea per scoprire di più, e scopriranno davvero molto, più di quanto si sarebbero mai aspettati.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Specialisti, Winx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"LA"  NATURA

Il giorno dopo le Winx andarono a lezione normalmente anche se non vedevano l'ora di finire per recarsi da Faragonda e raccontarle tutto ciò che sapevano e che avevano scoperto.
Fortunatamente tra un esercizio, una spiegazione e qualche risata la mattinata passò velocemente e appena la campanella suonò le ragazze si diressero all'ufficio della preside.

Arrivate fuori all'ufficio di Faragonda notarono che la scrivania di Griselda era vuota: l'ispettrice era andata a pranzo; quella donna era la precisione fatta persona e quando la campana segnava coi suoi rintocchi che era ora di pranzo lei metteva giù la penna e andava, e appena si faceva di nuovo orario di lavoro non si perdeva certo in chiacchiere con gli altri colleghi ma tornava subito alla sua postazione.
Fortunatamente Faragonda era molto diversa dalla sua collega, infatti, nonostante fosse ora di pranzo, la preside era ancora nel suo ufficio ed accolse le ragazze.

"Allora," Esordì Faragonda, "suppongo che abbiamo novità."
Le ragazze guardarono Flora facendole cenno di parlare, così la ragazza disse:

"Sì, e la prima è una buona notizia: non ho una crisi di magidentità!"

Il viso della preside s'illuminò:

"Ma è... è fantastico, cara. Ma allora cosa sta succedendo? I tuoi genitori ti hanno parlato di qualche caso simile nella tua famiglia? Non... non riesco a capire..."

"Sì, beh, i miei genitori mi hanno detto che sono una fata keimerina."

"Una fata dell'inverno." Affermò Faragonda diventando di colpo seria, passandosi poi due dita sulle labbra serrate.

"Nata da Linphea. Come è possibile?"

"I miei genitori dicono che gli spiriti di Linphea hanno pronunciato una profezia su di me e che loro... sì, loro mi temevano." Disse Flora insicura sulle parole usate.

"Certo, mi sembra ovvio." Confermò invece Faragonda, le ragazze la ascoltarono con attenzione. "Hai il potere dell'inverno, Flora, Linphea ti teme. Erano secoli che non nasceva una fata keimerina, da prima che Linphea fosse quella che è adesso. Tu potresti essere la salvezza o la rovina del tuo pianeta."
Faragonda si morse le labbra, aveva probabilmente usato parole un po' troppo dure.
Flora abbassò lo sguardo non sapendo cosa dire, era piuttosto scossa.

Aisha guardò prima la sua amica e poi disse:

"Quelle creature l'hanno attaccata."

Faragonda, che guardava fuori dalla finestra per quel breve momento di silenzio, si voltò di scatto e chiese:

"Ti hanno fatto del male? Che creature erano?"

Flora alzò lo sguardo per guardare la preside e rispose, passandosi la mano sul braccio opposto:

"No, non mi hanno fatto nulla, c'era Brandon con me. Non so che tipo di creature fossero, non le ho mai viste prima, ma sono spaventose."

"In questo potrei essere d'aiuto." S'intromise Tecna con un dito alzato come se fosse stata in classe,"Io e Timmy abbiamo analizzato i campioni e abbiamo scoperto una cosa straordinaria! Le cellule delle creature erano molto instabili, come degli esseri mutaforma, il punto è però che analizzando i campioni abbiamo trovato la specie, sono dei ruvi."

"Dei ruvi su Linphea? Mi pare piuttosto strano..." Disse la preside increspando le labbra.

"Già, e i ruvi non sono una specie mutaforma, era questa la cosa straodinaria, si staranno evolvendo?" Chiese Tecna.

"Non lo so, cara, ma non mi piace..." Disse Faragonda pensosa, poi risoluta chiese:
"Allora, la profezia cosa recitava?"

Con un cenno della testa Flora richiamò alla mente le parole di suo padre e disse:
"La terra e il gelo un'ultima figlia hanno partorito, dovrà ricominciare ciò che era finito, l'artefice del male sarà sempre in agguato ma la keimerina dovrà seguire il suo fato, avrà accanto le stelle e radici ben salde, ma sulla terra gelata si spargerà sangue."
Calò il silenzio, era la prima volta che le ragazze la sentivano e non era molto incoraggiante come profezia, soprattutto per l'ultimo verso.
Faragonda rimase per un secondo a riflettere, poi disse:

"I ruvi su Linphea devono essere collegati a questo imminente pericolo... ma ricominciare ciò che è finito?"

"Quindi non sa come decifrarla?" Chiese Stella delusa.

"Come potrei..." Disse Faragonda con un sospiro," ...sono pur sempre una semplice fata, ma so chi può interpretarla per noi, dopotutto sono un'anziana ed esperta fata." Aggiunse con un sorrisetto.

"Allora chi può farlo?" Chiese Bloom.

"Ma chi l'ha pronunciata, è ovvio. Ragazze, andrete ad interrogare la Natura di Linphea." Concluse Faragonda.

Le ragazze si guardarono con sguardo d'intesa come se avessero la vittoria in tasca, quanto poteva essere difficile interrogare qualche pianta? Ma Flora guardò Faragonda con aria preoccupata e chiese:

"Lei intende la Natura?"

"Sì, cara, preparatevi, partite domattina."

"Oh..." Fu ciò che Flora riuscì a dire.
Faragonda aggiunse:

"Tranquilla, contatterò Saladin: avrete l'aiuto dei ragazzi."

"Oh, andiamo," S'intromise Stella con fare spavaldo, "quanto possono essere terribili quattro fiorellini?"

"Molto, possono esserlo davvero molto." Rispose Flora seria.

"Bene, ragazze, direi che è tutto. Ci vediamo domattina qui con i ragazzi per le ultime raccomandazioni." Disse Faragonda, le ragazze sorrisero con un cenno e lasciarono l'ufficio per andare nella loro stanza.

Arrivate lì si sedettero insieme in salotto, Tecna sulla poltrona accanto al divano, Stella, Bloom e Aisha compostamente sul divano, Musa sul bracciolo destro e Flora sull'altra poltrona.

"Okay, spiegati meglio, perché dobbiamo preoccuparci?" Chiese Musa appoggiando le braccia sulle ginocchia.

"Perché," Rispose Flora, " la Natura di Linphea, quella con la maiuscola è... insomma, è il cuore stesso del pianeta. Pochi linpheani hanno accesso alla Natura e, beh, non so molto, ma dicono sia difficile accedervi, che lì ci siano gli spiriti primoridiali e che possano essere severi. È lì che vengono mandati i nemici del nostro pianeta, quelli che gli hanno fatto del male, vengono portati al cospetto della Natura. Non è come una passeggiata per il sentiero dei girasoli. E poi, per arrivarci bisogna attraversare il Bosco Oscuro, lì vivono le creature meno pacifiche di Linphea, per così dire."

"Beh, in primo luogo noi non siamo dei nemici di Linphea, noi siamo amiche della natura... più o meno..." Disse Stella che si fermò a riflettere sulle parole appena dette, poi aggiunse:

"...Se non fosse per gli insetti, il polline che mi dà allergia, l'umidità, il fango, le radici degli alberi che ti fanno inciampare mentre cammini..."

"...Okay, okay, hai reso l'idea, ma domani è meglio se stai zitta al cospetto della Natura." La fermò Musa, le altre risero.

"E in secondo luogo," Aggiunse Aisha, " riusciremo a cavarcela anche con qualsiasi creatura ci venga incontro."

Nel frattempo a Fonterossa anche i ragazzi avevano finito le loro lezioni ed erano liberi di passare il pomeriggio come volevano.
Poiché erano tutti curiosi di sapere cosa Tecna e Timmy avessero scoperto riguardo alle creature si riunirono tutti in camera del geniale amico per avere delle risposte.

Brandon era seduto sulla sedia di Timmy, quella alla scrivania, e rivolto verso gli altri si dondolava guardando il suo cellulare ascoltando distrattamente la spiegazione del suo amico.

"Capite? È un qualcosa di straordinario, le loro cellule erano agitate anche se i ruvi non sono una specie mutaforma... è..." Stava dicendo Timmy ma Nex concluse la frase per lui sarcasticamente:

"... Straordinario?"

"Ha-ha, divertente, guardate che dico sul serio e, Brandon, affrontarne più di uno e uscirne vincitore è stata una fortuna! Brandon?" Chiamò Timmy notando che il suo amico era distratto.

"Sì?" Brandon alzò lo sguardo, "Oh, sì, certo, beh, lo sapete, queste cose mi vanno sempre bene." Scrollò le spalle, Sky gli disse:

"Noi però vorremmo sapere della profezia." Notò che il suo amico si era distratto ancora col cellulare, "Brandon!"

"Cosa?!" Chiese lui infastidito alzando la voce, poi si rese conto che era stato davvero inopportuno e abbassando il tono e smettendo di dondolare la sedia disse:
"Scusate. Sì, la profezia, il padre di Flora ha detto che gli spiriti della natura l'hanno pronunciata quando gliela presentarono da neonata, era - La terra e il gelo un'ultima figlia hanno partorito, dovrà ricominciare ciò che era finito, l'artefice del male sarà sempre in agguato ma la keimerina dovrà seguire il suo fato, avrà accanto le stelle e radici ben salde, ma sulla terra gelatà si spargerà sangue."

Nex fischiò per lo stupore, Helia disse:

"Non è troppo chiara ma una cosa è certa, Flora non può evitarla. Ma la cosa preoccupante è l'ultimo verso."

"Ragazzi, non è detto che il sangue sparso debba essere il nostro o quello delle ragazze," Disse Sky cercando di essere positivo, "potrebbe essere quello dell'artefice del male."

"Beh, speriamo!" Disse Nex e gli altri lo guardarono, era stato proprio lui a dirlo, l'attuale ragazzo di Aisha.

"Faremo di tutto perché sia così." Disse Helia deciso battendo un pugno sul palmo della mano.

"Non vorrei essere il pessimista di turno, ma è una profezia a dirlo, qualsiasi cosa tu faccia non puoi andare contro ciò che dice." Disse Timmy inforcando gli occhiali dopo averli puliti.

Gli altri rimasero per un attimo in silenzio, Timmy aveva ragione e non sapevano come fare per essere positivi.
Sky gettò un'occhiata a Brandon che aveva ricominciato a dondolare sulla sedia e a guardare il suo cellullare.

Ad un tratto il silenzio fu rotto da un cellulare che squillò, tutti furono riscossi dal loro momento di riflessione.

"Scusate, è il mio." Disse Helia prendendolo dalla tasca, allora rispose:

"Ciao. Sì, certo. Aspettavo una tua telefonata in realtà. Okay, a fra poco."

Helia riattaccò, poi si rivolse ai suoi amici con aria piuttosto compiaciuta:

"Ci vediamo dopo, esco con Flora."

"Ah, okay, ciao." Salutò Timmy andando ad aprirgli la porta, gli altri salutarono ed Helia andò via.
Brandon si alzò e si ficcò il cellulare in tasca con un sospiro, così disse:

"Vado anch'io, devo studiare. Ci vediamo dopo, ragazzi."

Gli altri furono un po' sorpresi da quell'atteggiamento e dall'espressione eccessivamente pensosa del loro amico, lo salutarono e Brandon tornò in camera sua.

"Che gli è preso?" Chiese Nex a Sky con un'espressione scettica, Sky non rispose ma fece spallucce scuotendo la testa.

Helia e Flora si diedero appuntamento a Magix, di fronte alla biblioteca: era il loro posto preferito.
Quando Flora arrivò notò che Helia non era ancora arrivato così si fermò ad aspettarlo. Nell'attesa guardava i passanti ripensando a tutto quello che stava succedendo.
Lei, una fata keimerina. Non se lo sarebbe mai aspettato, mai. Una fata keimerina era una fata rara, una fata speciale, lei era speciale? A quanto pareva sì, ma non riusciva a sentirsi tale.
Guardava i passanti, e pensava alla storia diversa e unica che potesse avere ognuno di loro, gli abitanti di Magix avevano delle storie, e pensò a come anche gli abitanti di Linphea ne avessero una, ognuno di loro, e lei poteva essere la loro salvezza o la loro rovina.

Le furono coperti gli occhi, con le mani capì che due mani gentili glieli stavano coprendo, una voce sussurrò al suo orecchio:

"Indovina chi è?"

"Mmm...fammi pensare... quel ritardatario del mio ragazzo!" Esclamò Flora prendendogli le mani e girandosi verso di lui, così gli diede un bacio.

"Ho fatto tanto tardi?" Chiese lui con un sorrisetto per farsi perdonare.

"No, non troppo... dai, vieni, facciamoci una passeggiata." Disse lei tenendogli la mano passando al suo fianco.
Passeggiarono per il corso di Magix, Flora gli disse che era arrivata lì con le ragazze ma loro avevano preso un'altra strada per poterla lasciare sola con Helia.

"Brandon ci ha detto della profezia." Disse Helia mentre con Flora guardava la vetrina di un negozio.

"Sì, a proposito, Faragonda dice che per poterla interpretare dovremo chiedere alla Natura di Linphea, domani. Penso che tuo nonno ve lo dirà non appena torni a Fonterossa."

"Oh, bene, anche perché non è molto chiara... in realtà, Flora, volevo sapere altro, tu come stai?" Chiese Helia fermandosi e guardandola negli occhi.

"Beh, ho mille pensieri per la testa a dir la verità. Questa cosa della profezia mi fa sentire un peso sulle spalle, Faragonda dice che potrei essere la salvezza o la rovina di Linphea! Sono un po' spaventata, se devo essere sincera." Disse Flora col viso buio. Helia le mise un braccio intorno alle spalle mentre passeggiavano per tenerla più vicina.

"Sta' tranquilla, non sei sola, lo sai, vero?"

"Sì. Sì, lo so." Disse lei con un cenno e con un sorriso guardandolo negli occhi.

A Fonterossa Brandon era tornato in camera sua e si era messo sui libri, Sky lo raggiunse poco dopo.
Quando entrò in camera e lo trovò a studiare si avvicinò a lui e gli chiuse il libro sotto il naso, Brandon alzò la testa verso di lui con un'espressione tanto interrogativa quanto irritata.
Sky chiese:

"Che ti è preso?"

"A me? Niente. A te, piuttosto?"

"A me niente! Io l'ho chiesto a te! Per domani non dobbiamo studiare nulla e non è da te stare sui libri a meno che non sia necessario. Ripeto, che ti è preso?"

Brandon si alzò e andò a sedersi sul suo letto.

"Niente, non mi è preso niente! Non avevo voglia di rimanere di là e non ho nulla di meglio da fare, tanto vale anticiparsi nello studio." Disse Brandon allargando le braccia.

"È per quello che è successo con Stella, non è vero?" Chiese Sky e si sedette incorciando le braccia pronto ad ascoltare.

Brandon alzò gli occhi al cielo, sbuffò e si sdraiò sul letto con un tonfo, così guardando il soffitto disse:

"S-sì, è per Stella. Andiamo, Sky, mi ha fatto fare la figura dell'idiota, ho dato un pugno a Nex per lei, e ora fa l'offesa! Ma io non la chiamo!"

"Non essere tanto orgoglioso, lo sai come è fatta. È stato tutto un malinteso e tu hai reagito male con Nex."

"Fantastico, ora è colpa mia!"

"Non sto dicendo questo, ma se vuoi chiarirti con Stella sai bene che il primo passo dovrai farlo tu."

"Già..." Sospirò Brandon.

In quel momento la porta fu spalancata, i due ragazzi si girarono verso essa, Brandon si alzò tornando seduto.

"Ragazzi, Saladin ci vuole nel suo ufficio." Disse Nex che aveva aperto la porta.

"Lo sai che si è soliti bussare prima di aprire la porta di una stanza che non è la tua?" Chiese Brandon seccato.

"Sì, beh, per stavolta fa niente. È urgente, pare riguardi la cosa di Flora." Spiegò Nex molto sommariamente.

Sky si alzò e raggiunse Nex, poi si voltò verso Brandon e chiese:

"Beh? Non vieni?"

"Sì, arrivo subito, metto a posto questi libri, li ho presi un biblioteca e non posso perderli." Rispose Brandon, così Sky e Nex lasciarono la stanza e chiusero la porta.

Brandon si alzò e prese il libro che aveva sulla scrivania, lo posò nella libreria, poi prese il cellulare e sbloccò lo schermo.
Lesse ciò che aveva scritto con finto entusiasmo:

"Ciao, hai da fare? Non è che hai bisogno di un aiutante nella serra oggi? Mi farebbe piacere stare un po' con te, sempre se non hai altri impegni.
Cancella. Salva come bozza? No. Sei sicuro di voler eliminare il messaggio? Sì, amico, sono sicuro."
Si rimise il cellulare in tasca e si diresse nell'ufficio del preside.

Helia e Flora passarono piacevolmente insieme il resto del pomeriggio, lui la aiutò a metabolizzare meglio tutta quella storia e Flora gliene fu davvero grata.
Aisha la chiamò e le disse che loro stavano tornando ad Alfea ma lei preferì stare un altro po' col suo ragazzo.
Passeggiarono ancora insieme ed Helia sapeva essere molto romantico anche in situazioni semplici.
La accompagnò ad Alfea con la sua windrider poco prima che scattasse il coprifuoco.

"Grazie, ci vediamo domani." Disse lei.

"Va bene. Flora, ti amo." Le disse con un sorriso, lei gli mandò un bacio prima che volasse via verso Fonterossa.

Quando Helia tornò a Fonterossa arrivò giusto in tempo per la cena, raggiunse i suoi amici e si sedette con loro.

"Domani andiamo su Linphea." Annunciò Sky appena il suo amico prese posto.
Helia, sopreso, disse:

"Come fate a saperlo? Andiamo, per una volta volevo essere io ad avere la notizia..."

"Ce l'ha detto tuo nonno." Spiegò Brandon in maniera piuttosto piatta.

Flora, come Helia, raggiunse le sue amiche per la cena, dopodiché tornarono in camera per prepararsi al giorno successivo.

La mattina dopo le ragazze erano frementi per la missione che le aspettava.
Quella giornata avrebbe cambiato tutto perché avrebbero interprertato la profezia e da quel momento sarebbe stata un strada in salita.
Indossarono vestiti pratici su consiglio di Flora, presero i loro zainetti e andarono da Faragonda.
Quando entrarono nell'ufficio della preside furono sorprese nel trovare le pixies sedute sulla sua scrivania.

"Buongiorno, preside Faragonda. Pixies, che ci fate qui?" Chiese Bloom.

"Noi? Niente! Tenevamo compagnia alla preside!" Rispose Caramel con un sorriso e il viso da angioletto.
La preside rise con una mano davanti alla bocca.

"Io invece credo che la ragione sia un'altra..." Disse Aisha con le braccia incrociate e l'espressione severa.

"Ecco." Disse Faragonda, "Pixies, questa volta la questione è un po' più complicata. Lasciate andare le ragazze da sole, vi racconteranno tutto poi."

"Ma..." Stava per dire Chatta ma Faragonda la zittì con l'indice alzato, Chatta provò ancora a parlare ma la preside la fermò con lo stesso gesto, Chatta ci rinunciò e sbuffò contrariata.
In quel momento bussarono alla porta, la preside disse:

"Avanti."
Così la porta si aprì e gli specialisti entrarono. Insieme salutarono:

"Buongiorno, preside Faragonda."

"Buongiorno, ragazzi." Disse Faragonda poggiando i gomiti sulla scrivania. "Bene, ora ci siamo tutti. Ragazzi, la Natura di Linphea sa essere pericolosa, state attenti. Flora, attenta con la magia.
State a sentire, portate un'offerta al cospetto della Natura, sarete favoriti e possiamo sperare in un aiuto."

"Che genere di offerta?" Chiese Musa.

"Fiori." Rispose Flora, poi guardò la preside e questa annuì.

"Esatto, portate dei fiori, la Natura non ama coloro che le sono nemici, portate al suo cospetto dei fiori che possano farle capire che non siete una minaccia."

I ragazzi annuirono.

"Bene, è tutto. Mi raccomando, state attenti." Disse la preside, i ragazzi, seguiti dalle pixie, uscirono, ma Faragonda disse:

"Flora, puoi trattenerti un secondo?"

Flora guardò i suoi amici e poi si avvicinò di nuovo alla scrivania mentre gli altri uscivano.

"Mi dica."

"Cara, sta' attenta, affidati ai tuoi amici, la tua magia è troppo instabile, fa' di tutto per non usarla. Va bene?" Disse Faragonda con un'espressione dolce cercando di non turbare la sua allieva.

"Va bene, la userò il meno possibile." Affermò Flora.

"Flora, ascolta, so che posso esserti sembrata dura, ma faccio quel che faccio per il tuo bene." Faragonda strinse le labbra, dispiaciuta.

"Lo so, preside Faragonda." Disse Flora con un sorriso tranquillizzando la preside.

In quegli istanti gli altri erano fuori e Lockette stava dicendo:

"L'abbiamo chiesto anche con gentilezza! Non è giusto che non possiamo venire!"

"E io che avevo una cosa importante da fare!" Disse Chatta mordendosi le labbra dalla stizza.

"E cosa avresti dovuto fare?" Chiese Helia curioso.

"Non ditelo a Flora ma vi affido questo compito, anzi, lo affido a te, Helia. La madre di Flora nasconde qualcosa, quando siamo andati lì c'era qualcosa che non ha detto e ho paura che possa essere qualcosa d'importante."

"Come fai a saperlo?" Domandò Helia che aveva la pixie che fluttuava davanti alla sua faccia.

Chatta stava per rispondere ma Brandon disse:

"Lo sa, lo sa."

Helia lo guardò sorpreso, in quel momento Flora uscì dall'ufficio della preside.

"Va tutto bene?" Chiese Bloom, Flora annuì e disse:

"Andiamo?"

Le pixies salutarono le ragazze a malincuore, Chatta si avvicinò al viso di Flora e con la manina sulla guancia le disse:

"Stai attenta, e rimani vicino ad Helia."

"Va bene. Come mai quest'insolita raccomandazione?" Chiese Flora alzando un sopracciglio.

"Fidati di me, non allontanarti da Helia."

Flora alzò gli occhi al cielo sapendo a cosa si riferiva e baciò la sua pixies.

Furono pronti per andare ma Brandon rimase per un attimo in fondo al gruppo, e senza che la pixie se l'aspettasse afferrò Chatta per il vestitino e l'avvicinò al suo volto dicendole:

"Lo stai facendo di nuovo! Cos'ho ora? Cosa non ti ho detto?"

"Sei furbo, specialista. Flora è la mia fata e io la proteggerò sempre, siamo legate, noi. Faresti meglio a guardarti le spalle. Lo sento, sai?"

"Cosa?"

"Lo sai, non c'è bisogno che te lo dica."

Brandon sostenne lo sguardo della fatina ma poi la lasciò andare, le lanciò un'altra occhiata e raggiunse gli altri.

Presero la navicella e mentre i ragazzi si occupavano di tutte le cose tecniche Flora spiegava alle ragazze quali tipi di fiori sarebbe stato opportuno portare al cospetto della Natura.

"Direi che possiamo optare per dei gerani rosa per l'amicizia, e anche dei tulipani ci starebbero bene. Poi delle campanule, per esprimere gratitudine e... e sì, direi dei narcisi per il rispetto." Disse Flora che contava sulle dita i fiori che aveva intenzione di cogliere.

"Ma come fai a ricordarli tutti?" Chiese Stella scioccata, Flora rise.

Brandon era seduto a lucidare la sua spada ripensando alle parole di Chatta, intimorito da una fatina alta quanto una mela, lui, no, proprio no. Ma non riusciva a sopportarla, lei sapeva, sapeva, sapeva! Ora non si era nemmeno più liberi di avere un segreto perché una pixie doveva venire a rinfacciartelo! Segreto, poi. Era solo una cosa non detta, uno stupido pensiero che gli era passato per la mente, ma no, quella piccola fatina sapeva! 
Fu riscosso dai suoi pensieri solo quando lei si sedette accanto a lui e disse:

"Vuoi specchiartici dentro o cosa?"

"No, io... stavo solo pensando." Rispose Brandon con un sospiro dando un po' di tregua alla lucentissima spada.

"Me ne sono accorta." Disse Flora con una leggera nota di rimprovero nella voce, "Credo sia arrivato il momento di parlarle." E fece cenno verso Stella che chiacchierava con Bloom.

"Non è per questo, perché credete sia per questo?" Chiese lui un po' seccato.

"Perché hai l'aria di chi è combattuto, e lo sguardo di un innamorato." Rispose Flora incrociando le braccia convinta di ciò che diceva.

"Ah sì?" Chiese Brandon sorpreso guardandola.

"Sì." Rispose lei sostenendo il suo sguardo.

"Ah..." Fu quello che Brandon riuscì a dire, Flora alzò un sopracciglio e disse:

"Beh, allora che fai qui fermo? Vai a chiarirti con Stella."

"Sai cosa? Hai ragione. È inutile pensarci e ripensarci, ora le parlo." Concluse lui posando la spada nel fodero, Flora sorrise soddisfatta.
Brandon si alzò e Flora guardò la scena, chiese a Stella di parlare e lei lasciò Bloom per andare con lui.
Flora tornò dalle sue amiche compiaciuta, Bloom disse:

"Quei due ti devono la riappacificazione di metà dei loro litigi!"

Flora scrollò le spalle e disse:

"Non ne potevo più di vederli così, e poi a loro due basta solo una spinta d'incoraggiamento."

Le ragazze, anche se non volevano impicciarsi, s'impicciarono, e seguirono, anche senza sentire cosa si dicessero, tutta la scena, commentando ovviamente.

"È in difficoltà, lo vedete? Stella con quello sguardo lo mette in soggezione!" Disse Aisha contrariata.

"Oh, eccoli, bene, pare si stiano sciogliendo, Stella ha sorriso!" Continuò Bloom agitata, dopo poco Flora con un sorriso disse:

"Le ha preso la mano!"

"È quasi fatta!" Disse Tecna ansiosa quando lei gli poggiò una mano sul braccio, dopo alcuni istanti Musa a braccia incrociate e con soddisfazione disse:

"È fatta." Stella gli era praticamente saltata addosso e lo riempiva di baci.

Arrivarono su Linphea e fermarono la navicella in una radura indicata da Flora; era sempre difficile trovare un posto per l'atterraggio lì dato che su Linphea non esistevano mezzi del genere.
Appena arrivarono Tecna con un sospiro disse:

"Ecco, non siamo neanche atterrati e il cellulare non ha segnale."

Scesero dalla navicella e Sky si rivolse a Flora:

"Allora, per dove si va?"

"Andiamo a sud, venite."

Helia la fermò e chiese:

"Non vuoi passare prima a casa tua?"

"No," Rispose Flora scuotendo la testa, "ancora non sappiamo di cosa tratta la profezia e non voglio dare altre preoccupazioni ai miei genitori, starebbero troppo in ansia."

La squadra s'incamminò verso sud, come aveva detto Flora, e mentre camminavano ogni tanto si fermavano per raccogliere i fiori da portare alla Natura, a volte perdendo anche un po' di tempo.

"Guardatelo! È stupendo! Dobbiamo assolutamente coglierlo!" Diceva Flora ogni volta che vedeva un fiore che le interessava.

Trovò soltanto un ostacolo:

"Okay, questa è cattiva..." Mugugnò battendo il piede in terra seccata, voleva quello di un albero in fiore e non riusciva ad arrivare al ramo.
Gli altri risero, Brandon lo prese per lei.

"Grazie!" Disse Flora contenta prendendo il fiore, "Giusto, tu sei il mio assistente, sto pensando di promuoverti, sai? Sei davvero efficiente!"
Entrambi risero, Flora aggiunse il fiore al suo bouquet.

Attraversarono dei sentieri indicati da Flora, erano larghi e luminosi, l'erba per terra non era troppo alta e gli alberi ai lati non erano troppo alti da impedire alla luce di passare.
Arrivarono ad un bivio, la strada di destra era simile al sentiero appena attraversato, luminosa e spaziosa. Quella di sinistra invece si addentrava nel bosco fitto.

"Ti prego, ti prego, dimmi che andiamo a destra!" Implorò Stella con le mani giunte, Flora la guardò con espressione colpevole.

"Mi dispiace deluderti, ma si va per di qua." Disse guidando il gruppo verso sinistra.

Presero il sentiero e dopo i primi passi la luce era già diminuita a causa della fitta vegetazione, di conseguenza faceva un po' più freddo. Le radici degli alberi intralciavano il cammino, le allegre farfalline colorate che avevano incotrato poco prima non si fecero vedere.

"Mai, e dico mai una volta che facciamo qualcosa di tranquillo e allegro!" Si lamentò Stella.

Aisha contestò:

"Oh, andiamo, è questo il bello: il brivido dell'avventura!"
Stella si limitò ad alzare gli occhi al cielo.

La strada era in pendenza, Flora spiegò che si stavano avvicinando al cuore del pianeta, continuarono a camminare mentre la vegetazione era sempre più fitta e quello che stavano seguendo non era neanche più un sentiero.
Fino a quando:

"Lo avete sentito?" Chiese Bloom fermandosi, gli altri si fermarono con lei. Sky si mise in ascolto e disse:

"Non sento nulla."

"È stato come un fruscio tra le foglie..." Spiegò Bloom guardandosi intorno, poi scosse la testa e disse:

"Forse mi sono impressionata."

Si rimisero in cammino. Dopo pochi passi Musa si fermò:

"L'ho sentito anch'io!"

"Ragazze, molto, molto probabilmente è soltanto il vento." Disse Nex con aria serena.

"Non ne sarei così sicuro." Disse Brandon guardando davanti a lui, gli altri si girarono e videro le creature.

"Che cosa sono?" Chiese Bloom facendo un passo indietro.

"Spiriti della terra, quelli malvagi." Spiegò Flora impaurita.

Gli spiriti malvagi della terra erano creature molto grosse che somigliavano a delle palle, sì, proprio delle grosse palle fatte di rami intersecati. Avevano sottili braccia e gambe costituiti da rami e dalla testa scendevano dei rampicanti che li avvolgevano. Sarebbero sembrati piuttosto buffi se non fosse stato per le loro espressioni maligne, gli occhi incavati e vuoti e gli incantesimi distruttivi che lanciavano contro i ragazzi.

Le ragazze si trasformarono, Helia però fermò Flora che, di fronte all'imminente pericolo, aveva già dimenticato le raccomandazioni della preside.

"Potrebbe essere pericoloso." Le disse Helia.

Flora sospirò contrariata mentre le sue amiche erano già in volo e stavano attaccando le creature aiutate dai ragazzi.

"Colpo morphix!" Urlò Aisha dalle cui mani schizzò via una scia rosa e azzurra, putroppo però non riuscì a colpire la creatura.

Lo spirito della terra che si era schivato lanciò contro di lei il proprio incantesimo e colpì in pieno la fata.

"Aisha!" Chiamò Bloom, la fata, rialzandosi, fece segno di stare bene.
"Attacco Fiammeggiante!"  Urlò Bloom aiutata dalla rabbia contro la creatura che aveva colpito la sua amica.

Erano cinque spiriti della terra, le Winx e gli specialisti cercarono di tenere loro testa come potevano.

Helia e Timmy lavorarono di squadra, Helia immobilizzò lo spirito con i raggi laser mentre il suo amico colpì lo spirito con sette colpi di pistola fino a farlo cadere a terra e di questo non rimasero che rami ammucchiati.

Sky e Brandon combatterono insieme un altro anche se era piuttosto difficile dato le sue dimensioni e il fatto che le spade lo trapassavano senza ferirlo, furono aiutati da Nex.

Le Winx cercarono in tutti i modi di colpirli e schivare i loro attacchi magici.
Flora non seppe assolutamente cosa fare. Era ferma lì in mezzo alla mischia senza sapere come muoversi. Non poteva combattere. Tutto si muoveva intorno a lei e lei non sapeva come muoversi insieme al tutto.

Una delle creature la colpì improvvisamente facendola cadere, lei dolorante si alzò e sentì Helia gridarle:

"Nasconditi nel bosco!"

Dopo un attimo di esitazione Flora raccolse da terra i fiori che le erano caduti e fece come le era stato detto così corse nel bosco e si nascose fra gli alberi.
Aveva corso molto senza rendersene conto, guidata dalla paura e dal panico. Era lontana dai suoi amici e non poteva né vederli né sentirli, quindi non aveva idea di come stesse andando lo scontro.
Avrebbe voluto saperlo, avrebbe voluto essere lì e dare loro una mano. Stare lì nascosta la faceva sentire inutile, bel primo passo per una che aveva il fato di Linphea nelle proprie mani.
E così aspettò. Si sedette, lì, fra gli alberi suoi amici, e aspettò.
Non seppe per quanto era stata lì e mentre aspettava sperava che i suoi amici se la fossero cavata bene contro gli spiriti della terra.
D'un tratto sentì chiamare il suo nome, lei si alzò e disse:

"Sono qui!"

Fece un passo avanti verso la voce e fra quegli alberi comparve Brandon che quando la vide disse:

"Sei qui. Non ti trovavamo."

Lei, un po' imbarazzata, borbottò:

"Sì, beh... ehm... sono... mi sono..."

"Hai fatto bene, la tua magia non è stabile." Disse Brandon mettendole una mano sulla spalla come segno di conforto.

"Com'è andata con gli spiriti della terra?" Chiese lei quasi mortificata per averli lasciati soli.

"Ce la siamo cavata, tutto sommato..." Poi notò che lei aveva abbassato lo sguardo e si affrettò ad aggiungere:
"... ma non è lo stesso senza di te, quindi ora andiamo dalla Natura e facciamoci dire come fare a riaverti luccicante, sfavillante e fatata come sempre!"
Flora sorrise, allora lui le prese la mano per invitarla ad andare, Flora però lo trattenne e gli domandò:

"Brandon, posso chiederti un favore?"

"Quello che vuoi."

Così Flora, a voce bassa come se ne vergognasse, spiegò al suo amico ciò di cui aveva bisogno.

"L'hai trovata! Flora, come stai?" Chiese Helia correndo da lei vedendola arrivare con Brandon.

"Sto... sto bene. Voi, piuttosto?" Chiese lei ancora stretta nell'abbraccio.

"Noi stiamo tutti bene, ma ci siamo preoccupati quando non ti abbiamo vista tra gli alberi qui intorno, così ci siamo messi a cercarti. Fortuna che Brandon ti ha trovata." Spiegò Helia che ancora non aveva smaltito la preoccupazione.

"Beh, direi che ora è tutto a posto, speriamo di non imbatterci in altre creature." Disse Flora guardando i suoi amici e un sorriso positivo, "Per la Natura si va per di qua, seguitemi."

Con i suoi amici Flora s'incamminò verso il cuore di Linphea, mano a mano che si avvicinavano la natura diventava sempre più presente, più di quanto già non fosse normalmente su Linphea.
Mentre camminavano cominciarono a sentire dei bisbigli, si alzò una leggera brezza e avrebbero potuto giurare di aver visto quegli alberi intorno a loro muoversi.

"Che cosa sta succedendo?" Chiese Timmy un po' preoccupato.

"È la Natura," Disse Flora a bassa voce,"qui è libera di essere... beh, di essere se stessa."

Erano arrivati, Flora fece cenno ai suoi titubanti amici di seguirla.
La fata spostò i folti rampicanti che serravano loro la strada, e da lì si aprì un mondo.

I ragazzi avanzarono con passi silenziosi, erano circondati da alberi e cespugli, gli alberi erano tanto alti e grandi che i loro rami impedivano alla luce di entrare. Ma c'era luce: le lucciole illuminavano la scena. Si sentiva il fruscio dell'acqua, molto probabilmente lì vicino doveva esserci un corso d'acqua.

Avanzarono, non si sentiva il rumore dei loro passi grazie all'erba, ma sentirono delle risatine sommesse, dei sospiri, delle voci che bisbigliavano.

"Chi sono?"

"Qualcuno svegli Vymarna."

"Venite qui, non fatevi vedere!"

"Ma che succede da queste parti?"

I ragazzi si voltarono nelle direzioni da cui provenivano quei sussurri certi di aver visto qualcuno con la coda dell'occhio, ma appena si voltavano non vedevano nulla, solo alberi, foglie al vento e da un lato una semplice pozzanghera.

"Questo è strano..." Mormorò Sky.

"Sono gli spiriti della Natura." Sussurrò Flora, poi alzò di poco la voce e disse:

"Vi abbiamo portato un'offerta, siamo qui perché abbiamo bisogno del vostro aiuto."

"Un'offerta? Che genere di offerta?" Chiese con voce squillante la ragazza che apparve davanti a Flora, nessuno capì da dove fosse arrivata.

"Fiori come gesto di amicizia, rispetto e gratitudine." Rispose Flora.
La ragazza li prese e andò a posarli su un grande masso che era davanti ad una grande, grandissima quercia. A guardarla bene però era chiaro che quella non fosse una ragazza: aveva le orecchie a punta, la pelle verde e leggermente simile alla corteccia di un albero, era chiaramente una driade.

"Perché ha la pelle verde?" Chiese Stella a denti stretti per non farsi sentire, con una mano al lato della bocca.

"È una driade: spirito degli alberi." Rispose Flora con lo stesso atteggiamento.

La driade posò i fiori sul grande masso e si rivolse ai ragazzi:

"Mi piacciono i vostri fiori, quello che mi piace di meno sono le vostre auree."

"Ecco, era per questo che non dovevi farti vedere!" La rimproverò una driade che apparve uscendo, letteralmente, dal tronco di un albero vicino. L'altra alzò gli occhi al cielo e disse:

"Perché non svegliare Vymarna?"

"Non sappiamo chi sono!" Disse l'altra battendo un piede in terra facendo ondeggiare il suo vestitino di velo verde.

"Sono d'accordo, svegliamo Vymarna, voglio sapere che succede!" Disse la ninfa che invece apparì dalla pozzanghera, era una naiade e di conseguenza un po' diversa dalle altre due: la sua pelle era azzurra e i suoi capelli blu, il suo vestitino di velo azzurro.

D'un tratto si alzò il vento e si sentì:

"Noi sappiamo chi sono e per questo non sveglieremo Vymarna!"
E apparvero, da vortici di brezza, due ninfe dell'aria, una dai capelli corvini e l'altra dai capelli biondo pallido, vestite in tuniche bianche.

I ragazzi fecero un passo indietro a queste ultime parole dette con tanta autorità, le aurae avevano un'espressione severa e sembrava che anche le altre ninfe ne fossero un po' impaurite per la loro severità.

"Noi abbiamo bisogno di voi." Disse Bloom.

"Andate via." Disse l'aura dai capelli corvini.

"Ma è davvero importante, ne va del destino di Linphea." Aggiunse Sky.

L'aura dai capelli biondi stava per dire qualcosa ma fu interrotta dalla terra che tremò, il movimento partiva dalla grande quercia e tutti si girarono. Da lì, proprio come poco prima era uscita la driade, uscì Vymarna.

"Non ho proprio potuto fare a meno di sentirmi chiamata in causa." Disse l'anziana.

Flora trasalì dallo stupore mormorando:

"Vymarna." E fece una riverenza, le altre la imitarono, i ragazzi notarono il gesto delle ragazze e fecero un inchino.

"Comodi, comodi." Disse l'anziana con un gesto della mano. Una mano rugosa, così come il suo viso. La sua pelle era piuttosto scura e non verde come le altre driadi. Aveva i capelli castani e raccolti dietro la nuca. Vestiva una tunica verde scuro ed era adornata da ciondoli, collane e bracciali di legno.
Decisamente una ninfa fuori dal comune.

Guardò i fiori sul masso di fronte a lei che ora aveva più l'aria da essere un tavolino da tè.

"Un'offerta! Adoro le offerte, ormai nessuno me ne fa più..."

"Vymarna, di' loro che vadano via!" Esclamò la ninfa dai capelli corvini.

"Buona, buona, Astrea, lasciali."

"Ma..." Fece l'altra aura ma Vymarna disse:

"Jovia, le tue amiche sono tanto curiose. Prego, sedetevi." Disse Vymarna invitando i ragazzi a sedere di fronte al grande masso davanti a lei.
Le ninfe li fecero passare e loro si sedettero a terra, sull'erba.

Seduti, le driadi tornarono ai loro alberi, la naiade tornò pozzanghera e le aurae  sparirono in una brezza, e i ragazzi intorno a loro sentivano risate e sussurri.

Vymarna notò le loro espressioni e disse:

"Sono un po' timide, le mie ninfe, ma sono ancora qui se sapete dove guardare." E rise piano.
Flora disse:

"Vymarna, noi siamo qui perché..."

"... e credi che non lo sappia? Sento la tua aurea, kemerina."

Ci fu un momento di silenzio, allora Aisha disse:

"Sappiamo della profezia e abbiamo bisogno di una mano ad interpretarla."

Vymarna guardò le sue ninfe con la coda dell'occhio:

"La profezia... Jovia e Astrea erano lì quella notte ed è per questo che erano un po' schive, le altre sono ancora giovani."

Improvvisamente si sentì recitare la profezia come da mille voci portate dal vento, ognuna che seguiva il suo ritmo.

"La terra e il gelo un'ultima figlia hanno partorito..."

"La keimerina dovrà seguire il suo fato..."

"Dovrà ricominciare ciò che era finito..."

"Sulla terra gelata si spargerà sangue..."

"Basta..." Mormorò Vymarna come in un rimprovero, ma le voci continuarono.

"Avrà accanto le stelle e radici ben salde..."

"La terra e il gelo un'ultima figlia hanno partorito..."

"Basta!" Ordinò allora battendo la rugosa mano sul masso provocando il movimento dei tanti fronzoli.
Si rivolse a Flora:

"Ti temono, keimerina, ma questo lo sai, non è vero?"

"Io in realtà... voglio dire, amo questo pianeta, è il mio pianeta e non voglio fargli del male, voglio sapere come proteggerlo. Ti prego, Vymarna, aiutaci ad interpretare la profezia, è nata da te, sai cosa vuol dire."

"È vero, è vero, è nata da me. Sono vecchia, io, e sono il cuore di questo pianeta, mi dispiacerebbe molto se una keimerina lo distruggesse."

"Non ne ho intenzione, te lo assicuro." Disse Flora dispiaciuta che si pensasse quello di lei.

"La terra e il gelo un'ultima figlia hanno partorito, dovrà ricominciare ciò che era finito, l'artefice del male sarà sempre in agguato ma la keimerina dovrà seguire il suo fato, avrà accanto le stelle e radici ben salde ma sulla terra gelata si spargerà sangue." Recitò Vyrmana, si alzò un brezza.

"Buone..." Ammonì l'anziana, "... è una profezia, non puoi sapere in anticipo a cosa si riferisce. Vorreste sapere di chi è il sangue versato, ma non lo sa nessuno, lo sa il fato. D'altro canto per la storia vecchia, oh, quella è la mia specialità."

Vymarna agitò le mani e sulla roccia apparvero delle foglie aghiformi e del terriccio, nella sua mano apparve una pietra affilata.
Vymarna fece cenno a Flora, lei scosse la testa con aria interrogativa.

"La mano, dammi la mano."

Flora allungò la mano all'anziana, questa la prese e la tenne aperta sulla sua così con la pietra le tagliò il palmo, Flora gemette a denti stretti. Vymarna le chiuse la mano in un pugno e fece cadere delle gocce di sangue sulle foglie.
Appena finito Flora ritirò la mano mentre il mucchietto su cui aveva versato il suo sangue  prese fuoco, da lì si alzò del fumo.

"Avvicinatevi." Disse Vymarna, i ragazzi fecero come gli era stato detto, e Vymarna cominciò il suo racconto:

"Lo vedo, ah, Linphea nella sua prima età, e c'era lui, Nikolai. Il freddo, era lui che lo controllava, Nikolai era lo spirito immortale dell'inverno e viveva su Linphea. Le keimerine custodivano il suo potere, potenti, quelle fate, possedevano la natura e anche l'inverno... ma era questa la questione!" Il fuoco divampò. "Troppo, troppo potere, e troppo pericoloso per Linphea. Nikolai aveva il potere di distruggerla, se voleva, e andava fermato. Gli fu tolta l'autorità  sul suo potere, ne divenne l'unico custode ma gli fu vietato di praticarlo, le keimerine cessarono di esistere. Fu condannato a vivere fra i mortali custodendo segretamente il suo potere e facendo sparire l'inverno da Linphea.
Ma Linphea lo temeva, ancora.
La Natura lo esiliò e Nikolai andò lontano. Fu lì che incontrò il male che lo distrusse. Distrusse lui e il pianeta che abitava." Le fiamme si abbassarono e Vymarna disse a Flora:
"Lo stesso male che vuole distruggere te, keimerina."

Il fuoco si estinse, erano tutti a bocca aperta per il racconto e per tutto quello che era venuto con esso.

"Se Nikolai è morto e le keimerine hanno cessato di esistere come è possibile che Flora sia una di loro?" Chiese Helia con tono un po' duro verso l'anziana che aveva ferito, anche se non per farle del male, la sua ragazza.

"Nikolai era il custode dell'inverno, la sua compagna una driade, è così che nasce una keimerina." Rispose Vymarna.

"Beh, e allora? Io non sono figlia di una driade e tanto meno di questo Nikolai." Disse Flora.

Vymarna ridacchiò. Stella, con espressione confusa, chiese:

"Cosa c'è da ridere? No, sul serio, credo di essermi persa un... Ahio!" Bloom le diede una gomitata per farla tacere.

"Vi dirò di più, va bene?" Chiese Vymarna e guardò Flora, lei le porse di nuovo la mano.
L'anziana ferì la fata ancora una volta con lo stesso procedimento e si riaccese il fuoco.

"Nikolai fu accolto da un mondo lontano, un mondo adatto a lui, adatto all'inverno quale lui era. E lì, entrò nelle grazie dell'uomo potente ma fece incollerire la donna. Prese da lei il suo potere non reputandola degna e lei giurò vendetta. Distrusse quel mondo che era anche il suo senza pietà né rimorso alcuno, ma non ottenne da Nikolai ciò che aveva perduto. Tu, keimerina, ora hai ciò che cerca, hai la vita e hai la morte nelle tue mani. 
Potrai usarle ma bada, avrai una guida, Cassiopea non ti lascerà sola. Rimani salda alle radici che ti seguiranno nel cammino, ti proteggeranno con spada e con lancia, attenta però a non ferirti.
Ora, keimerina, non ti resta che seguire il tuo fato."
Il fuoco si estinse e tutti erano più confusi che mai.

"È tutto qui?" Si lasciò sfuggire Nex, Vymarna batté la mano sulla roccia e offesa disse:

"È una profezia! Non posso rivelarvi più di quanto non abbia già fatto!"

"Va bene, mi scusi..." Disse Nex con una nota di sarcasmo nella voce.

"Sì, ma... in quanto a storia passata?" Chiese Flora, "Ancora non capisco come io possa essere una fata keimerina e tu dovresti sapere qual è il pianeta che ha accolto Nikolai, da lì potremmo capire chi è che ci minaccia."

"Posso dirti, keimerina, che il pianeta che ha accolto Nikolai non esiste più. E potrei darti un consiglio: cerca il cuore della natura. Per il resto, Alyssa dovrebbe avere le risposte che cerchi."

"Vymarna, tu conosci mia madre?" Chiese Flora confusa.

"Certo che sì." Annuì l'anziana.

"Come?" Chiese Flora, dubbiosa, assottiggliano gli occhi.

"Conosco le mie ninfe una ad una. E adesso va', keimerina."

"Aspetta," Disse Flora ancora non soddisfatta, "volevamo un aiuto a decriptare la profezia ma tu ci hai parlato con parole altrettanto enigmatiche."

I vortici di brezza accanto a Vymarna si trasformarono in Jovia e Astrea, quest'ultima disse:

"Vymarna ha già fatto abbastanza, ora devi andartene."

Flora si alzò di scatto e con le mani sul petto replicò:

"Non dovete temermi, io voglio soltanto risposte più chiare!"

"Devi andare via!" Esclamò Jovia e fu avvolta da un vento che le fece ondeggiare le vesti e i biondi capelli.

Flora, leggermente spazientita dalla cocciutaggine delle ninfe, posò le mani sulla roccia di Vymarna dicendo:

"Non voglio ferire questo pianeta!"

Le ninfe fecero un passo indietro spaurite, Flora non capì ma poi si guardò le mani.

"Io... mi dispiace." Disse la fata estremamente dispiaciuta guardando la roccia ricoperta di ghicchio, ritirò subito le mani.

"Lascia Linphea, keimerina, non è il posto adatto a te." Disse Vymarna, alzatasi, con espressione dura.

"Ma io..." Balbettò Flora, la terra iniziò a tremare, le ninfe si personificarono e si misero ai lati di Vymarna.

"Via da Linphea. Tu sei come lui, e Linphea non è il vostro posto. Io ti esilio." Disse ancora Vymarna.

"Non puoi..." Iniziò Helia ma Vymarna con un'espressione tremenda e con voce grossa disse:

"Cosa non posso?! Io sono il cuore di Linphea e una fata keimerina per me è una minaccia, un pericolo! Via, prima di far calare l'inverno su Linphea! Via di qui, e non farci più ritorno!"

Le ninfe in un coro fuori tempo ripeterono le parole di Vymarna come avevano fatto poco prima con la profezia.
I ragazzi capirono che era arrivato il momento di andare, Helia prese la mano di Flora per farsi seguire poiché la fata era rimasta immobile davanti all'anziana e alle sue ninfe, sconvolta.

Uscirono da quella specie di antro naturale, i rampicanti chiusero di nuovo la strada e loro a passo svelto si allontanarono da quel posto.
Attraversarono il sentiero buio e difficoltoso, superarono in fretta il Bosco Oscuro e arrivarono finalmente al sentiero che li aveva portati lì e che si era diviso in due strade.
Lì si fermarono per riprendere fiato.

"Ho detto che con la natura non vado d'accordo." Disse Stella togliendosi le foglie dai capelli che si erano impigliate durante la corsa.

Le ragazze si limitarono a guardarla, poi tutti si rivolsero a Flora che camminava nervosamente avanti e indietro guardando a terra.

"Flora." La chiamò Helia con dolcezza, cercando di farla fermare, ma la fata continuò a camminare avanti e indietro, avanti e indietro, con aria nevrotica senza dire una parola.

"Flora." Disse Aisha mettendole una mano sulla spalla per fermarla, Flora si scostò, lasciando un po' di sasso la sua amica, ma si fermò e si rivolse ai suoi amici, anche se ancora nervosa, grattandosi la fronte, passandosi la mano fra i capelli e toccandosi il naso col dorso dell'indice.

"L'avete sentita. L'avete sentita anche voi. La Natura mi ha cacciata da Linphea... sono la fata guardiana della natura e sono stata esiliata da Linphea dalla Natura stessa!"

"Flora, prova soltanto a calmarti..." Le disse Helia avvicinandosi.

"Non posso calmarmi! Non adesso!" Sbottò Flora con le lacrime agli occhi, "La natura è tutta la mia vita, è tutto di me, e sono stata esiliata dal mio pianeta da Vymarna, lo sapete cosa vuol dire? Che se Lei vuole questa è l'ultima volta che ci metto piede!"

"Noi... troveremo una soluzione!" Si azzardò Bloom, Aisha aggiunse:

"Sì, è quello che facciamo sempre del resto, no?"

Flora chiuse per un attimo gli occhi con un sospiro e si voltò riprendendo la camminata smaniosa, dopo poco però si fermò da sola e disse ai suoi amici, con le mani ai fianchi e gli occhi lucidi:

"Ora andiamo dai miei. Se questa è l'ultima volta che metto piede qui, devono dirmi chi diamine sia davvero questo Nikolai e perché Vymarna consosce mia madre. Mi sono fatta un'idea ma desidero con tutto il cuore di essermi sbagliata. Andiamo."
Così la fata, senza aspettare risposta, girò sui tacchi e, seguita dai suoi amici, prese la direzione per arrivare a casa sua.


Buon salve!! I miei piccoli germogli di lullabea, non sapete quanto mi siete mancati! Mi scuso per l'assenza e per farmi perdonare vi faccio un regalo e oggi pubblico due capitoli! =D
Riflettiamo un po' su questo, di capitolo... è stato molto importante, abbiamo scoperto molto e ci chiediamo molte cose.
A quanto pare i genitori di Flora non ci hanno detto proprio tutto l'ultima volta (dateci la ricetta delle fette biscottate più spesse!!) e abbiamo molte domande. Vymarna non è stato l'aiuto che ci aspettavamo, ma come ha detto, è una profezia e non puoi sapere nulla in anticipo.
Abbiamo una Flora estremamente preoccupata, un Helia dolce e rassicurante e un Brandon combattuto. Ricordiamoci però come abbiamo lasciato lo scudiero nel capitolo precendente...
La profezia non è affatto rassicurante e quell'ultimo verso fa stare in ansia, lo so.
Per ora direi che è tutto, ci risentiamo sul prossimo. Ci tenevo a ringraziarvi per la lettura, per la pazienza che avete con me (XD) e per le recensioni! Siete dei piccoli germogli adorabili!
xoxo Florafairy7

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: Florafairy7