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Autore: angiechan 92    06/05/2009    4 recensioni
In harry Potter la coppia RemusxTonks è una delle più amate e dolci... ma la Row ci dice veramente poco su loro due e sulla loro relazione. Come ha fatto il tranquillo e razionale Remus Lupin ad innamorarsi di una pestifera ma dolcissima Ninfadora Tonks? Leggendo questa storia entrerete in un mondo di retroscena che hanno dato origine alla loro relazione e che ha portato a far sbocciare l'amore tra due persone all'apparenza così diverse eppure entrambe accomunate da un sentimento incontrastabile come l'amore...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E dopo 3 lunghi mesi mi degno di farmi viva.. Me tapina, chiedo subito scusa per l’ennesimo, imperdonabile, enorme ritardo nell’aggiornare.. Tra la scuola e la mia pigrizia non so di chi è la colpa maggiore, ma penso sia colpa esclusivamente mi stavolta…

Comunque… bando alle ciance, passiamo subito all’aggiornamento!! Finalmente (per chi di voi non ha già sbirciato la fic da qualche altra parte) arriva il momento di scoprire cosa è successo di tanto grave da far scomodare l’intero Ordine il primo giorno dell’anno per una riunione straordinaria..

Ringrazio anticipatamente tutti quelli che leggeranno e commenteranno!! E un grandissimo grazie a Gre, Pollon e FunnyPink (ah!! Ma sei tu!! Che bello vederti anche qua!! ) per il commento al capitolo precedente..

Commentate in Tanti!! Bacioni!!

Wotcher!! =

CAPITOLO 30: IN MISSIONE PER L’ORDINE

Tonks e Remus rimasero per qualche secondo a fissare il punto in cui era appena sparito il patronus di Silente, riflettendo sulle parole che erano arrivate così inaspettatamente in una serata come quella, impiegando qualche secondo a registrare del tutto il significato di quella frase…

-Non… non me lo sono immaginata, vero?- Tonks fu la prima a parlare, rompendo il silenzio che si era andato a creare…

-No, affatto… era un messaggio di Silente…- mormorò Lupin, tenendo anche lui lo sguardo fisso dove, fino a poco prima, c’era una fenice argentata -e se ci ha convocato per una riunione straordinaria a quest’ora e in questo giorno non deve essere niente di buono…-

Remus rivolse uno sguardo serio e preoccupato a Tonks, la quale comprese bene la gravità della situazione e percepì, attraverso quello sguardo, che la magia e l’allegria di quella serata era svanita del tutto dal momento in cui il patronus del preside di Hogwarts era entrato in casa, lasciando dietro di sé solo confusione e un senso di angoscia, che pesava su entrambi come un enorme macigno irremovibile…

-Sarà meglio sbrigarsi…- continuò Remus, allontanandosi da Tonks e mettendosi il mantello da viaggio sulle spalle…

-Dammi due secondi…- Ninfadora corse velocemente su per le scale, diretta in camera sua… non poteva di certo presentarsi ad una riunione dell’ordine con nient’altro che una felpa addosso…

Si cambiò più velocemente che poteva, con il cuore che ancora le batteva all’impazzata al solo pensiero di quello che sarebbe accaduto se Silente non avesse inviato nessun messaggio; indossò il primo paio di jeans che aveva a portata di mano e un maglione che trovò gettato alla peggio sul letto, infilò alla svelta i suoi anfibi e scese nell’ingresso sul retro, tenendo in mano il mantello da viaggio…

Trovò Remus che la aspettava, con il volto pallido nella debole luce di una candela accesa in cucina, serio e visibilmente preoccupato; non c’era più nessun segno dell’uomo sorridente e felice che la stava per baciare pochi secondi prima…

-Sei pronta?- domandò alla ragazza…

Tonks annuì e si infilò il mantello, entrambi uscirono di casa e, senza dire nulla, senza prendersi per mano, si smaterializzarono e si ritrovarono, dopo pochi attimi, davanti all’entrata della Tana…

La strada innevata pareva immutata dalla loro ultima visita a Natale… sembravano passati dei secoli… quell’atmosfera allegra e serena che si respirava quel giorno era ormai solo un bel ricordo…

Si incamminarono verso l’entrata principale, fianco a fianco, col solo rumore dei piedi che affondavano nella neve gelata e lo strusciare dei pesanti mantelli da viaggio contro la superficie innevata; non discussero dell’accaduto, non parlarono tra di loro chiedendosi il motivo di quella chiamata così improvvisa… a dire il vero non si parlarono affatto.

Tenevano lo sguardo entrambi fisso davanti a loro, quasi volessero evitarsi l’un l’altro; il motivo del loro silenzio, però, era tutt’altro che l’ostilità o l’indifferenza, si trattava semplicemente di confusione, una confusione e un’incertezza che era entrata nella mente di entrambi nel momento stesso in cui erano stati cosretti a discostarsi l’uno dall’altra…

Entrambi facevano già fatica a credere a quello che era successo, ad accettare il fatto che entrambi avrebbero potuto baciarsi da un momento all’altro, ad ammettere a loro stessi che avrebbero tanto desiderato che quella chiamata di Silente non arrivasse mai…

Ed ora erano combattuti tra il desiderio di poter tornare indietro ed ignorare il messaggio e la sincera preoccupazione si ciò che poteva essere accaduto di così grave…

Ma non c’era tempo per i sentimenti ora, non era il momento di pensare a quello che provavano l’uno per l’altra, entrambi erano costretti a mettere da parte le emozioni e i ricordi che li avevano pervasi pochi attimi prima e a dedicarsi completamente alla minaccia incombente alla quale la situazione di costante allarme li aveva costretti…

Non fu molto complicato mettere in pratica tutto ciò, dato che la notizia e il brusco e improvviso modo in cui era stata comunicata erano bastate a far raggelare il sangue nelle loro vene e a fermare per qualche istante i loro cuori, bloccando tutto come congelandolo, congelando le loro emozioni, congelando i loro sguardi, congelando il loro abbraccio e quello che sarebbe dovuto essere il loro bacio… congelando tutto quello che era successo quella sera e mettendolo da parte, scostandolo dalla realtà che ora si presentava davanti a loro, evidente e incontrovertibile.

Arrivarono davanti alla porta di casa Weasley in men che non si dica e non fecero in tempo a bussare che un agitata Molly aprì loro la porta, senza nemmeno chiedere di identificarsi, e li fece entrare velocemente, chiudendo l’uscio dietro di sé frettolosamente e gettando le braccia al collo di entrambi, scioccati e sconcertati da un tale comportamento…

-Grazie al cielo…- singhiozzò -temevo che vi fosse successo qualcosa… grazie al cielo state bene, grazie al cielo…-

-Molly, che cosa…?- ma Tonks non ebbe il tempo di continuare la sua domanda e così nemmeno Lupin, perché la signora Weasley si staccò dai due e, dopo uno sguardo tra l’ansioso e il comprensivo, li condusse in cucina, dove tutti attendevano seduti alla tavolata…

Tutto l’Ordine era presente, inoltre c’erano i gemelli, ormai maggiorenni, Arthur, Bill, Fleur, Malocchio, Kingsley, la McGrannit, Piton e, ovviamente, Silente, oltre agli altri membri che si limitarono ad un cenno di saluto nei confronti dei nuovi arrivati, uno sguardo che ostentava ansia e timore da parte di tutti…

-Oh, eccovi, mancavate solo voi ormai…- esordì Arthur, dal fondo dl tavolo, anche lui visibilmente sollevato vedendo che sia Tonks che Lupin stavano bene -Kingsley è arrivato solo un attimo fa…-

In effetti Kingsley, che li salutò con un cenno della mano, indossava ancora il mantello da viaggio che non si prese la briga di togliersi…

-Siamo venuti appena ricevuto il messaggio…- confermò Lupin serio, guardandosi attorno, cercando di capire cosa diamine fosse successo, leggendo però anche negli occhi degli altri presenti la stessa ansia del non sapere cosa fosse accaduto… dunque non erano i soli a non essere a conoscenza di che cosa…

-Tranquillo, Remus!- esordì finalmente un sorridente Silente che spiccava in mezzo a tutta quella gente che di sorridere non aveva la benchè minima intenzione -Spero di non aver interrotto una allegra festa di fine anno… magari con tanto di Champagne e dolci…-

L’umorismo che l’anziano preside cercava di trasmettere agli altri non dette alcun risultato, anzi, gli sguardi di tutti si fecero ancora più confusi e sconcertati, fissando increduli Silente…

-Signore…- cominciò Tonks -ma si può sapere cosa è successo?-

Tutti si voltarono verso Ninfadora, che aveva dato voce ai pensieri di tutti i presenti nella stanza, mentre il sorriso di Silente si spegneva, di fronte a quella domanda e il preside assunse un aria seria che raramente mostrava…

-Vedi, Ninfadora…- e qui una silenziosa smorfia di disapprovazione apparve sul volto della giovane -vi chiedo scusa ancora se vi ho convocati tutti qui nel bel mezzo della notte ma ciò che è successo non può davvero aspettare…-

-Di che cosa si tratta, Albus?- questa volta fu Minerva McGrannit a parlare, spiccando per altezza tra i presenti seduti, al centro della lunga tavolata…

-Sedetevi…- disse Silente accennando a Remus e Tonks, ancora in piedi, e facendo apparire altre due sedie che si aggiunsero alle molte già presenti, posizionandole accanto a quelle di Bill e Fleur, di fronte a Piton…

-Dunque…- cominciò il preside, scrutando tutti al si sopra dei suoi occhiali a mezzaluna, con gli occhi azzurri che brillavano cupi -poche ore fa è stato trovato il corpo senza vita di un membro dell’Ordine…-

Il silenzio più totale e l’attenzione calarono su tutti i presenti, in attesa del verdetto finale; qualcuno era morto… qualcuno di loro, un membro dell’Ordine…

-Edward Bridge è stato trovato in un parco nei pressi di casa sua, attaccato probabilmente mentre percorreva il viale verso la sua dimora, al ritorno da una missione svolta per l’Ordine, ormai deceduto da ore…-

Un gemito di stupore fuoriuscì dalla bocca di alcuni dei presenti, tra i quali Ninfadora, la signora Weasley e una sconvolta Fleur, mentre i restanti si limitarono ad un cupo e macabro silenzio di comprensione riguardo l’accaduto…

-E’ stato evidentemente colpito da una Avada Kedavra ma, prima di morire, a quanto pare, è stato torturato fisicamente…- il silenzio si fece più pesante e carico di tensione -anche se le ferite che riportava non si possono definire… diciamo… “normali”…-

-Cosa… cosa intendi dire, Albus?- domandò con voce decisa ma tremante la McGrannit, spiccando con il suo cappello da strega nero notte…

-Abbiamo trovato parecchi graffi violenti e vari morsi sul suo corpo…- concluse tutto d’un fiato Silente…

Tonks si portò istintivamente le mani alla bocca, soffocando un grido di orrore che minacciava di uscire da un momento all’altro mentre Lupin stringeva convulsamente i pugni, cercando di frenare la rabbia che gli bruciava dentro; Remus lo sapeva, lo sentiva, conosceva il responsabile di tutto ciò…

Solamente un individuo al mondo era capace di tanta furia e tanta brutalità: attaccare un uomo a pochi passi da casa sua, ferirlo, torturalo, dilaniarlo prima di ucciderlo definitivamente alla maniera “dei maghi”…

Solamente un animale come lui avrebbe fatto tutto questo solo per il gusto di farlo, attaccando in una notte buia, senza luna…

Solo lui…

-Questa drammatica notizia, ci porta ad un ulteriore constatazione, purtroppo, ossia che…-

-Greyback sì è unito alle schiere di Voldemort- disse improvvisamente Remus, interrompendo e anticipando Silente, osservando con sguardo di fuoco il mago con il naso adunco e gli occhiali a mezzaluna che ora gli rivolgeva uno sguardo dolce… quasi comprensione… compassione…

Tonks fissava sbalordita Lupin, con un ansia crescente che si faceva strada nel suo corpo e un senso di enorme tristezza nei confronti del licantropo che ancora una volta veniva chiamato in causa; come doveva sentirsi al pensiero che l’essere immondo che lo aveva condannato ad una vita da reietto ora era ancora più libero e scatenato di prima, libero di ferire, libero di uccidere nuovamente senza alcun rimorso e senza alcun impedimento…

-Remus…- sussurrò Ninfadora all’uomo seduto accanto a lei che, però, si mostrò rigido e impassibile di fronte al tentativo della ragazza di stragli vicino in quel momento…

Tra i presenti cominciò ad alzarsi un mormorio confuso: era davvero come sosteneva Lupin?

Greyback e la sua schiera di mannari si erano davvero uniti a Voldemort?

-Esatto, Remus…- disse Silente rispondendo alle mute domande che tutti si stavano ponendo -Greyback ha deciso di stare dalla parte di Voldemort… non che la cosa mi stupisca, supponevo fosse solo questione di tempo… ma non pensavo che Fenrir fosse così ansioso di mettersi al servizio di qualcuno e in verità speravo che si sarebbe dissociato da questa guerra che non lo riguarda, perlomeno non direttamente. Le speranze di un povero vecchio…-

Tutti fissavano Silente, in silenzio, mentre qualche singhiozzo cominciava a udirsi sempre più forte in quella strana e totale assenza di rumore…

-Evelyn, cara… nessuno ti obbliga a restare…- disse Silente in tono cordiale ad una donna dai capelli biondi raccolti in una coda alta e con gli occhi scuri arrossati dal pianto -so che tenevi molto a Edward e nessuno ti biasimerà se non vuoi restare oltre…-

-No… resto…- disse in tono deciso la donna, asciugandosi le lacrime -vai avanti, Albus…-

-D’accordo…- assentì il preside sorridendo debolmente alla donna ancora in lacrime…

-Come ci muoviamo, allora?- disse gelido Piton, come se si stesse discutendo su dove andare di bello a fare una passeggiata…

-Oh, ecco, Severus, ci serviranno molti più infiltrati possibili al Ministero…- spiegò calmo Silente -Edward veniva da lì prima di essere aggredito e, a quanto pare, molte più persone del previsto sono a conoscenza degli spostamenti dei membri dell’Ordine… spostamenti che non dovrebbero essere noti a nessuno, tranne a noi…-

-Cercherò di far entrare al Ministero più gente possibile dei nostri, Albus…- proruppe una voce profonda, nelle vicinanze di Tonks e Remus…

-Grazie, Kingsley…- disse Silente sorridendo -allora, tutti quelli che Kingsley riesce a far entrare al Ministero voglio che si muovano con assoluta discrezione e che raccolgano più informazioni possibili…-

I presenti annuirono, alcuni senza incertezze, altri con una ombra di paura negli occhi…

-E ricordate…- urlò Moody di colpo, senza preavviso, tanto che molti sussultarono sulle loro sedie -vigilanza costante!!-

-Alastor ha ragione…- disse Silente poi scrutando uno per uno i presenti con il suo sguardo cristallino da sopra gli occhiali -siate prudenti, non vogliamo che a qualcun altro accada quello che è successo al nostro Edward… a nessuno… - e il suo sguardo si soffermò su Lupin, che rispose impassibile, senza battere ciglio, come pietrificato…

-C’è qualcos’altro, vero Albus?- domandò Arthur Weasley, seduto accanto ai figli e alla moglie, stretta a lui, rivolto a Silente…

Il preside esitò un attimo e fece passare alcuni secondi prima di annuire, in silenzio…

-Sì, Arthur, c’è qualcos’altro… e, anche se mi trovo costretto, preferirei di gran lunga non parlarvi di questa eventualità…- disse Silente abbassando il capo…

-Vedete…- cominciò l’anziano preside facendosi sempre più stranamente serio -ora che sappiamo con certezza che Greyback si è unito alle schiere di Voldemort, abbiamo da una parte un grande vantaggio mentre dall’altra un terribile inconveniente…-

-Sono curioso di sapere qual è il vantaggio…- commentò Moody ad alta voce…

-Mi aspettavo che tu più di chiunque altro avresti capito Alastor…- rispose sorridendo Silente, lanciando a Malocchio un occhiata eloquente -Greyback e il suo branco si sono uniti a Voldemort solo per la banale ma purtroppo certa promessa di una vita di libertà, libertà di uccidere… libertà di avere il sangue che, sempre secondo Voldemort…- si apprestò a precisare -i mannari meritano…-

Questa volta osservò per un fugace momento Remus che non contraccambiò lo sguardo, tenendo gli occhi fissi sul piano del tavolo…

-Questo a cosa ci porta?- domandò Kingsley con la sua voce profonda…

-Greyback non è un vero mangiamorte, Kingsley, si è unito a Voldemort per puro opportunismo e, credimi, questo, fa tutta la differenza del mondo…- fece una pausa poi continuò -Greyback non è fedele a Voldemort e lui e la sua schiera di mannari non sono niente altro che un gruppo di disperati male organizzato, dal quale trapelano informazioni a destra e a manca, sono il punto debole dove colpire, amici miei!- concluse Silente sorridendo appena, incoraggiato dal fatto che forse avevano trovato un punto a loro vantaggio…

I volti dei presenti gli diedero questa conferma, tutti ora sentivano che avevano l’opportunità di agire, di fare qualcosa, di ostacolare in modo attivo l’avanzata di Voldemort…

-Questa infedeltà, se così vogliamo chiamarla, da parte di Geryback, però, ci porta al lato negativo della faccenda…-

Tutti, perfino Remus, alzarono gli occhi sul preside, timorosi di quelle che sarebbero state le sue parole, restando in una muta attesa carica di tensione…

-Come ho già detto, questa alleanza tra Greyback e Voldemort non è e non sarà mai pari al legame che c’è tra il Signore Oscuro e i suoi fedeli mangiamorte; Greyback non si farà controllare a piacimento e cercherà di trarre sempre un vantaggio personale da ogni situazione, ne è la prova quello che è accaduto al povero Edward…- e qui molti abbassarono lo sguardo, sconsolati…

-E’ naturale…- disse Remus interrompendo inaspettatamente Silente -dì a Greyback di intimorire qualcuno… e lui lo aggredirà… digli di eliminare un nemico… e lui lo ucciderà nel peggioro modo possibile, solo ed esclusivamente per il proprio soddisfacimento personale…-

-Esatto, Remus…- continuò Silnete mentre tutti, Tonks compresa, osservavano incuriositi Lupin -era proprio a questo che volevo arrivare: Greyback è incontrollabile e attaccherà sempre più persone e sempre più frequentemente ora che è a piede libero… è un rischio che non possiamo e che non dobbiamo permetterci di sottovalutare… non possiamo permettere altra aggressioni e altre uccisioni…-

-In coclusione, cosa vorresti che facessimo per sfruttare questa situazione e, al contempo, bloccare in qualche modo le aggressioni?- accanto a Tonks e Remus, Bill aveva preso la parola, stringendo ancora la mano alla sua bella futura moglie di fianco a lui, mentre Ninfadora non spiccava parola, troppo tesa per poter parlare, troppo preoccupata per Remus per poter intervenire…

-Quello che voglio dire, Bill, è che… ci occorre un infiltrato, una spia tra i mannari…-

A queste parole, il silenzio calò sulla scena e, rapidamente come era venuto, se ne andò lasciando il posto ad un brusio ed un mormorio confuso… possibile che avessero davvero capito che…?

-So di chiedervi molto, se non l’impossibile, ma ci serve una persona che sia disposta a rischiare la vita infiltrandosi nel clan di Greyback…- continuò da sopra i suoi occhiali a mezzaluna il preside, sotto lo sguardo attonito di gran parte dei presenti che si squadravano a vicenda, come a dire “possibile che uno come me, uno come te, possa fare una cosa del genere?”

Finalmente qualcuno parlò…

-Ma Albus, per Morgana…- disse la McGranitt sconcertata tanto quanto gli altri -ma chi diamine pensi che possa…-

-Lo farò io!- Remus Lupin si era alzato dalla sua posizione e sovrastava tutti gli altri dal centro del tavolo, la voce decisa, uno sguardo che mostrava determinazione, un ardore che bruciava nei suoi occhi azzurri e che pareva potesse incendiare tutto ciò che incrociava, mostrando, per la prima volta, un odio profondo che gli ribolliva nel petto…

Per Ninfadora, fu come se un enorme macigno le fosse precipitato addosso, cadendole nel mezzo del petto, schiacciandole il cuore e impedendole di respirare; la ragazza fissava Lupin con gli occhi spalancati, il respiro che pareva bloccato così come il cuore che, per un attimo, aveva smesso di battere, le lacrime che bruciavano più delle fiamme e che minacciavano di rigarle il volto…

Lo guardava incredula, in tutta quella determinazione che poche volte aveva dimostrato, lui… il timido e gentile Remus Lupin, con quel sorriso incredibilmente dolce e quella infinita bontà nello sguardo… quello che un tempo era arrossito al solo contatto con la sua mano… che le aveva chiesto conforto nei momenti peggiori, rifugiandosi nel suo abbraccio…

Possibile che fosse la stessa persona che ora si trovava in quella stanza? Quell’uomo dallo sguardo di fuoco, illuminato solo per metà dalle fiamme del camino, senza alcun segno di gioia o dolcezza sul volto, sul quale, ora, le cicatrici apparivano più profonde e ancora più evidenti, come ricomparse da un passato che si credeva ormai… passato…

In risposta al silenzio che era calato dopo le sue parole, Remus riconfermò ciò che aveva detto…

-Lo farò io, Silente…- nessun segno di debolezza, di cedimento nella sua voce, lo sguardo fiero fisso sul preside -farò da spia tra i mannari di Greyback…-

Come scossa da qualcosa, Tonks, si ridestò dal suo stupore e cercò inutilmente di opporsi a quella decisione così ingiusta… lui non poteva… lui non doveva…

-No!- la ragazza balzò in piedi a sua volta, rovesciando la sedia sulla quale era seduta fino a pochi istanti prima, con lo sguardo che saettava da Remus a Silente, come in cerca di una qualche risposta, una qualche spiegazione, magari aspettandosi si sentirsi dire da qualcuno che era tutto soltanto uno stupido scherzo, anche se sapeva bene che quelle parole non sarebbero mai arrivate…

-Remus… ragiona, dannazione, tu non puoi… non puoi…- Tonks cercava di respirare, ma qualcosa le schiacciava i polmoni e le risucchiava tutta l’aria, impedendole di continuare a parlare…

L’anziano preside, comprendendo con un semplice sguardo lo stato d’animo della ragazza, le venne in aiuto…

-Ninfadora ha ragione, Remus, questa non è una decisione che va presa così, su due piedi…- disse Albus Silente nel tono più cordiale che possedeva -forse sarebbe meglio che tu ci pensassi un po’ prima di darmi una risposta… hai pensato a quali rischi…-

-So bene quali rischi corro, Silente, ma questo non cambia la mia decisione…- Remus era irremovibile, ostinatamente fisso sulla sua scelta all’apparenza così impulsiva…

-Non devi sentirti in nessun modo obbligato a farlo, lo sai questo vero?- disse il preside indagando nell’animo dell’uomo di fronte a lui come se fosse un libro aperto da sfogliare -Greyback non c’entra assolutamente nulla con te e se questo è in qualche modo un tentativo per riscattarti dalla tua condizione…-

-La mia condizione non c’entra nulla!- esordì Remus, stupendo tutti quanti con la rabbia e l’ira con le quali pronunciò quelle parole -Se faccio tutto questo lo faccio solo perché non ho intenzione di starmene a guardare mentre altri innocenti vengono aggrediti uccisi e perché so benissimo di essere l’unico a poterlo fare…- strinse i pugni contro il mantello che non aveva nemmeno lui tolto e strinse la stoffa tra le mani, adirato con sé stesso e con tutto il resto del mondo…

-Molto bene…- cominciò Silente -se questa è la tua decisione allora… non mi resta che accettarla…-

Nessuno parlò ma gli sguardi e le espressioni di ognuno parlavano da soli…

Lo sconcerto e lo stupore che accomunava la gran parte dei presenti…

La tristezza e la dolcezza dello sguardo di Molly che, stretta al marito, osservava inerme, insieme al resto della famiglia presente, la scena…

Lo sguardo indecifrabile di Piton, che osservava Remus a pochi centimetri di distanza con una strana espressione nello sguardo… così freddo… così indifferente ed estraneo alle emozioni che avevano ormai invaso la sala…

E infine la piccola Ninfadora, che ora cercava inutilmente di accattare quello che stava succedendo, continuando a rifiutare quella così ingiusta e inverosimile realtà, cercando di ritornare a qualche ora prima e cercando di ricordare la bellezza e la magia di quei momenti, cercando di ricordare come fosse il sorriso dell’uomo accanto a lei, ora così diverso e irriconoscibile, cercando inutilmente e disperatamente lo sguardo di Remus che, invece, non accennava a distogliere il suo da Silente…

Silente che a sua volta lo osservava con un misto di pietà e compassione… tristezza e malinconia…

Lo osservava pensando con tristezza a come ancora, ostinatamente, Remus si rifiutava di accettare la sua natura e, al contrario di quello che affermava, cercava disperatamente un modo per riscattarsi…

Perché Silente sapeva bene che il licantropo si sentiva in parte colpevole per quello che era successo a Edward, sapeva bene che si identificava, ingiustamente, in ogni mannaro, in ogni aggressione, in ogni ululato, in ogni spargimento di sangue…

Era inutile contraddirlo, Remus sarebbe andato fino in fondo in quella faccenda e avrebbe dato la propria vita s fosse stato necessario…

-Quando devo partire?- domandò improvvisamente Remus, interrompendo nuovamente il silenzio che si era venuto a creare…

-Al più presto…- mormorò con dolcezza e comprensione Silente, rivolto al mago di fronte a lui -se non ti chiedo troppo vorrei che partissi alle prime luci di questa mattina…-

Ninfadora sussultò nuovamente e fin troppo evidentemente ma era inevitabile; non riusciva a capacitarsi che tutto ciò stesse accadendo davvero, non avrebbe mai pensato di dover dire addio a Remus proprio adesso, proprio ora che si erano finalmente avvicinati ma, soprattutto, non si aspettava che tutto ciò accadesse così presto.

Le prime ore dell’alba… tra poche ore…

Ma se l’animo della ragazza era frammentato, devastato e deteriorato in seguito a quella moltitudine di eventi sconvolgenti, quello di Remus non sembrava mai stato così integro e perfettamente resistente, come una possente montagna in mezzo ad una tempesta…

-Va benissimo, Silente… partirò questa mattina allora…- concluse Lupin senza mostrare nessun segno che lasciasse presagire insicurezza, guardando negli occhi un compassionevole e sorridente Silente che, in cuor suo, non poteva che essere dispiaciuto per la crudeltà che il destino aveva riservato al giovane Remus; prima la licantropia, la solitudine, la perdita delle persone più care… e ora che aveva finalmente ritrovato un po’ di felicità, ora che un raggio di sole era entrato nella sua vita, ecco che le nuvole lo oscuravano nuovamente, lasciandolo ancora a brancolare da solo nel buio…

-Bene… signori… la riunione è definitivamente conclusa…- cominciò Silente che fu il prima di una serie di persone ad alzarsi dalla propria postazione e a dirigersi verso l’uscita della Tana…

-Grazie per la disponibilità Molly…- disse l’anziano preside una volta in prossimità della porta; poi rivolto a tutti i presenti -spero che tutti voi passiate un anno, si spera, migliore di quello passato… arrivederci a tutti!-

La figura di Silente, distinguibile grazie al lungo cappello a punta anche nell’oscurità, si smaterializzò pochi attimi dopo fuori dalla Tana, così come il resto dell’Ordine che, dopo aver salutato calorosamente la famiglia Weasley e tutti gli altri presenti, lasciò il quartier generale dell’Ordine così come era venuto…

Rimasero in pochi ancora, tra i quali Remus e Tonks, entrambi silenziosi e freddi come la neve nella quale entrambi affondavano i piedi…

-Mi raccomando, Remus, fa attenzione… non vorrei che ti capitasse qualcosa…- erano quasi dieci minuti che Molly, insieme agli altri Weasley, continuava a fare una serie di raccomandazioni e avvertimenti a Remus, riguardo alla sua missione, il che non alleggeriva più di tanto l’atmosfera già tesa…

-Dai mamma, se continui ad assillarlo così non mi stupirebbe…-

-…che il nostro Remus decidesse di stabilirsi con il caro Fenrir a tempo pieno!- dissero in coro Fred e George mentre a tutti scappava un risolino, a tutti tranne Tonks…

-Fred! George! Non ditelo neanche per scherzo!- li rimproverò subito Molly…

-Era per alleggerire un po’ l’atmosfera…- si giustificarono i gemelli…

-Non preoccuparti Molly, me la caverò…- disse Remus in un tono che avrebbe potuto essere qualsiasi cosa fuorchè rassicurante…

Alla signora Weasley scapparono delle lacrime mentre si gettava al collo di Remus, stringendolo e coccolandolo come se fosse uno dei suoi figli più grandi…

-Andiamo mamma, Remus è un adulto e sa benissimo badare a sé stesso…- cominciò Bill staccando sua madre da un serio e impassibile Remus -allora… buona fortuna Remus…- concluse sorridendo il maggiore dei Weasley…

-Au revoire Remùs…- sentenziò una triste ma comunque bellissima Fleur mentre anche i gemelli e Arthur stringevano la mano al licantropo, salutandolo…

-A presto, Remus… e fa attenzione…-

-Grazie Arthur…-

-A presto Tonks, cara…- disse Molly stringendo in un abbraccio anche la ragazza -quando vuoi venire a trovarci… la porta è sempre aperta…-

-Grazie Molly…- disse Tonks ricambiando con affetto l’abbraccio e tornando al fianco di Remus che non diede segno di volerla guardare…

-A presto cari…- salutò di nuovo Molly mentre entrambi si avviarono verso il cancello della Tana, i Weasley che alle loro spalle rientravano in casa e la neve che li avvolgeva mentre, in silenzio, entrambi si smaterializzavano verso Grimmauld Place… proprio come una settimana prima…

   
 
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