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Autore: GaiaFalba    26/09/2016    2 recensioni
"Non posso Alba, noi siamo i cattivi ricordi. Nessuno penserà mai altro di noi. Non voglio, non posso. No" ormai era impazzito completamente, quella ragazza gli aveva fatto rompere tutti gli schemi, aveva infranto ogni regola per lei. Era un cattivo ed i cattivi non hanno sentimenti. A 26 anni essere rinchiuso in un carcere di massima sicurezza era la prima priorità, sarebbe anche evaso. Era cattivo con la C maiuscola.
Aveva ancora 26 anni, ma improvvisamente ne voleva avere anche 27,28,30,40. Voleva una vita. No non sarebbe cambiato. Non per una ragazza, non per lei che era una cattiva come lui. Non lo avrebbe fatto senza una buona ragione.
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"La smetti di fuggire" urlò con tutto l'odio, o meglio amore, che aveva in corpo.
"Io non sto fuggendo" sbuffo
"Quella è la mia maglietta, è la 4ª maglietta che mi fai fuori"
"Noi due siamo nemici" osservò lei,
"Ora guardami negli 'occhi " teneva lo sguardo basso
"Vedi, dimmi che non è vero" era esasperato, lei alzò la testa. Ma quegli occhi verdi erano impossibili da resistere
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||ennesima storia che non finirò mai, non vi ci abituate. Limitatevi a leggere e se volete lasciare una recensione|| "tutti i personaggi"
Genere: Azione, Demenziale, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Jorge Blanco, Martina Stoessel, Maxi, Naty, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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\\Vorrei dire solamente che è la prima volta che scrivo una scena un po' più spinta, quindi sono aperta a giudizi, opinioni, consigli e critiche, ci vediamo giù.
      

La notte era calata e ognuno stava nelle sue stanze. Il dormitorio era piccolo, ma Ruggero e Candelaria erano scomparsi ormai da molto, qualche volta si affacciavano ma si capiva benissimo che quella notte non avrebbero dormito.
Facu stava sul suo letto a petto nudo con i pantaloni della tuta, stava giocando a solitario.
Alba invece stava davanti a lui, era sdraiata e guardava il soffitto mentre toccava la sua pistola; qualche volta alzava lo sguardo, non aveva avuto ancora modo di parlargli in modo normale: qualche battutina qua e là, i complimenti, le prese in giro, ma una conversazione normale no.
Continuò a fissarlo finché Facuno non la vide ed alzò istintivamente un sopracciglio 
"Devo mettermi la maglietta?" Rise lui
"Stavo solo pensando" si fermò 
"E poi no! Non rimetterti la maglietta" 
"Allora, a cosa penavi?"domandò
"Che non abbiamo fatto una conversazione normale, sai vorrei sapere di più"
"Di più sul mio conto da pazzo piromane" Alba sospirò
"Come mai sei così amico con Mercedes?" 
"Io e lei ci conosciamo da quando avevamo 8 anni, era l'unica che mi parlava. Era l'unica bambina che non aveva paura di me. Da lí non cambiò molto. Altre domande" Alba arricciò istintivamente il naso, cosa che fece nascere un sorriso innocente sul volto di Facu, cosa che non succedeva da molto tempo 
"Mi dici cosa c'è tra Xabiani e Mechi, prima al tavolo si guardavano come per dire 'ti odio, ora prendimi'"
"Ah, domanda da un milione di dollari, con Xabi ero abbastanza amico, poi sono diventato un pazzo, Mechi mi aiutava e stava con Martina. E Xabian stava dietro a Mercedes poi si sono lasciati per motivi che non so neanche io" Alba mise il broncio, aspettava una storia spettacolare
"Invece tu, assassina di cause perse"
"Amore, sta tutto lì no!? Ti innamori e poi rimani inculata. Ami qualcuno, anche come amico o magari un fratello" si fermò un secondo
"E sei finito" accenna un sorriso amaro
"Mi dispiace Alba" la riccia abbassò la testa le lacrime minacciavano di uscire, come sempre, ma lei riuscì anche sta volta a tenerle dentro
"Ehi, vuoi venire qui" Facundo le fece spazio nel letto dove lei si intrufolò, rimanendo inizialmente a distanza, poi si rilassò al contatto del ragazzo che posò una mano sulla sua vita.
                          ***
"Che intenzioni hai?" Mechi guardava l'amica interrogativa 
"Cosa?!"
"Dai, vuoi negarmi che sta sera andrai da Blanco" Martina aveva lo sguardo perso
"Non far finta di non sentirmi" si lamentò la bionda
"Bene, è vero ma è solo ed esclusivamente"
"Sesso" rispose Mercedes
"Ovviamente" continuò ironicamente 
"La vuoi finire, ora va a letto" Mechi si morse il labbro inferiore 
"Posso andare nel letto di Xabiani?" Tini la fissò a lungo con uno sguardo tra il serio e l'arrabbiato
"No! Non di nuovo e ti controllano"
"Appunto" sorrise "se mi controllasse lui..." Fece cadere la frase
"Ah, No. Mechi..." La bionda mise il broncio da ciucciolo
"Dai, Mercedes non fare così... No! Uff, e va bene ma solo per sta notte" si arrese infine.
"Ora però io vado tu esci molto dopo di me, e se lui ti rifiuta non ne voglio sapere nulla"
"Certo, come se mi avesse mai rifiutato" comparve un sorriso beffardo sul volto della bionda che già aveva programmato quella serata 
                                ***
Martina aprí la porta facendo meno rumore possibile
"Tranquilla non ci sente nessuno" disse il ragazzo che la sorprese alle spalle
"Non credo Blanco, lo so che sono brava ma devi limitare i tuoi urletti" si sdraiò sul letto
"Io?!" Si mise su di lei a cavalcioni pogiando le mani sul materasso
"Si, tu" si avvicinò alla sua bocca poggiandosi sui gomiti.
Tempo due secondi che Jorge si avventò sulle sue labbra, stendendola sul letto, Tini gli tolse la maglietta
"Frettolosa la ragazza" rise iniziando a mordicchiare il collo della mora
"Jorge non ci provare" disse lei che stava già alla cintura dei pantaloni, lui la fermò; le blocco i polsi ed iniziò a scendere lentamente dalla guancia alla scollatura
"Jorge!" Urlò più forte ed arrabbiata 
"Non abbiamo neanche iniziato e già urli" la ragazza liberò la presa e si tolse la maglietta, rimanendo in reggiseno. Jorge si bloccò incantato, la ragazza era meravigliosa e lui in gran segreto si sentiva molto fortunato.
"Ora muoviti" disse per poi togliere la cintura ai pantaloni del ragazzo, gli bacio il petto muscoloso per poi levargli i pantaloni, lo stesso fece il ragazzo lasciandola in intimo
"Pizzo?! Qualcuno sta iniziando a volere di più" lo sguardo di Jorge si fece ancora più malizioso mentre toccava l'angolo dello slip
"Divertente" fece un finto sorriso per poi tornare sul ragazzo che tolse il reggiseno a Martina buttandolo a capo del letto, le sue mani calde andavano sicure sul corpo di Tini che iniziò ad ansimare appena il ragazzo arrivò all'intimità esperto
"Jorge" disse lei mentre lui le sussurrava all'orecchio mordendole il lobo, la situazione cambiò appena Martina gli tolse i boxer, si posò delicatamente ma con molta foga sul ragazzo.
 La notte passò veloce tra lussuria e forse un  piccolo accenno di amore...
                                 ***
Xabiani si trovava nella sua stanza ripensando all'incontro con Merchedes. Era stata rinchiusa 9 mesi, ma contando le 3 in cui era evasa e se ne sono accorti più le 5 in cui se ne andava e tornava come se la sua cella fosse casa, lui e la bionda non si vedevano da 2 mesi.
Le mancava: fisicamente e sentimentalmente. Mercedes lo aveva stregato e in fondo, non lo avrebbe mai ammesso, ma la amava.
"Xabi" la causa dei suoi pensieri bussò alla porta, lui si alzò frettolosamente, nascose il piangiamone e la sveglia che era rosa confetto, tirò fuori i pesi e si tolse la maglietta.
" che vuoi" disse poi con un finto tono di disprezzo
"Te" rise lei dietro alla porta
"Dai Xabi apri!" Era poggiata alla porta e proprio nell'istante in cui si stava sistemando il reggiseno il messicano aprí
"Certo che non cambi mai" rise
"Vedo che tu migliori" osservò poggiando le sue mani sul petto muscoloso. A quel contatto entrambi ebbero un brivido, come se la terra avesse smesso di girare.
Mechi circondò il collo di Xabiani e iniziò a baciarlo, come se non fosse mai successo niente, la bionda saltò in braccio al ragazzo che con una gamba chiuse la porta.
"Mi sei mancato" disse assaporando ancora le sue labbra, Xabiani rimase in silenzio.
Mercedes lo sapeva, sperava che in fondo Xabi ricambiava ancora quel sentimento troppo forte per entrambi.
La bionda si irrigidì
"Credo sia meglio evitare" disse con uno sguardo dolce
"Già domani ci aspetta una giornata difficile" si mise sotto le coperte accompagnando i movimenti di Mechi
"Certo, perché tu credi che una notte con te mi stenderà" rise lei
"Io non lo credo" disegnò la schiena della ragazza con estrema precisione 
"Io lo so" iniziò a baciarle la colonna vertebrale, il suo punto debole
"Maledetto" disse lei con voce acuta mentre teneva stretti i denti, poi si mise a cavalcioni su di lui e lo baciò con più foga di prima
"Bene, allora vedremo chi avrà ragione" si tolse la maglietta e il raggi seno quasi allo stesso tempo. Xabi osservò compiaciuto.
                              ***
Clara stava ancora nella sala grande del suo reparto, ordinava gli ultimi fogli e osservava con attenzione le schede di tutti i criminali, poi prese in mano anche quella di Diego, certo era l'uomo perfetto. Un comandante vero, che ha iniziato a 17 anni come semplice soldato per ritrovarsi a 24 anni a capo di varie missioni, era bello, aitante ma allo stesso tempo era simpatico, dolce ed estremamente magnetico. Gli piaceva molto, ma tra loro due sarebbe stato tutto impossibile; bastava guardare la situazione di Jorge. In più c'era Eziquel, sarebbe stato tutto imbarazzante è sbagliato. Il portellone si aprì
"Tomas! Mi hai spaventata" disse lei
"Scusa, allora cosa ci fa la nostra signora a notte fonda ancora qui"
"Ah, pensavo a domani" raccolse le carte sul tavolo
"Ti aiuto" le se avvicinò, quando nel mucchio notò un foglio
'Lodovica Comello, combattente, origini italiane'
"Però carina eh, che ne dici?" Disse la bionda notando lo sguardo perso dell'amico
"Eh, sì... Credo di sì" iniziò a massacrarsi la barba seguito da una risata da parte di Clara
"Okay, meglio andare a dormire, non voglio neanche pensare a domani" disse poi prendendo sotto braccio l'amico.
                             ***
Era la mezza precisa, Pechino era invasa da una strana nebbia verde, tra gli stretti vicoli una ragazza passava, alta e molto secca, scura di capelli ma molto chiara in visto, portava uno strano velo e le labbra carnose riflettevano di un Borgogna molto scuro. Qualcosa stava nell'aria, la ragazza entrò in un angolo buio dove dava il retro di una cucina di uno scadente ristorane.
"Ivan" disse lei camuffando la sua voce, il cinese aprì la porta con una busta in mano.
                              
//capitolo più corto, la storia dal prossimo capitolo diventerà assolutamente più veloce, ora stiamo solo alla notte ma dal 4 capitolo inizieranno i primi scontri e varie allusioni... No vabbè lo vedrete. Ho postato molto velocemente ma non so quando posteró il prossimo capitolo, datemi più di una settimana.BACI❤️
   
 
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