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Autore: LexaRay    03/10/2016    1 recensioni
[...] Se voleva darmi ventimila spiegazioni sulle chiacchierate con Esther, in quel momento non mi interessava. Mi avrebbe detto solamente mezze verità. Preferivo scoprire tutto in un colpo, da solo, magari sorprendendoli durante un bacio. Almeno poi non avrebbero più nascosto niente, ed io mi sarei messo il cuore in pace. Per questo li seguivo. Ma dopo quasi 3 mesi dall’ inizio dei loro “incontri segreti”, non era ancora successo niente. [...]
Genere: Sentimentale, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Alexy, Armin, Dolcetta, Kentin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3 - SORPRESA!
 
 
Il giorno dopo la mia chiacchierata con Alexy, come ad ogni ricreazione, andai a parlare con Kentin nel retro della scuola. Dovevo aggiornarlo su quello che avevo fatto.
Arrivai per prima, giusto il tempo di sedermi sull’erba fresca e finire il mio solito succo di frutta. Quando svoltò l’angolo, lo fece praticamente correndo, rischiando di scivolare e cadere a terra.
Mi lasciai scappare una risata divertita
“Come mai così di corsa? Stai scappando da qualcuno?”
Si fermò di fronte a me, piegato in due, con le mani appoggiate alle ginocchia. Aveva il fiatone.
“Da qualcuno? Quella non può essere definita una persona! E’ una pazza! Mi ha rincorso per tutto il cortile urlandomi che prima o poi mi convincerà e che diventerò il suo ragazzo! Mannaggia a me e alle mie vendette idiote! Se non l’avessi baciata per ripicca quando sono tornato qui, ora non sarei in questa situazione!”
“Lo sai che Ambra non si arrende facilmente, potrebbe persino rapirti e tenerti in cantina!”
“Dio no! Preferirei fare una giornata di scuola solo con la Delanay! Non se ne parla, spero che questa storia finisca presto così potrò di nuovo vivere tranquillo”
Lo guardai intenerita. Stava già passando un periodo  difficile, e in più ci si era messa quella biondona a tartassargli l’esistenza. Si sedette al mio fianco, e si lasciò andare sul morbido manto verde. Fece un gran sospiro liberatorio.
“Allora questi aggiornamenti? Che è successo ieri pomeriggio?”
“Ho parlato con Alexy”
“Cosa?! Non gli avrai mica detto…”
“Ma no! Sarei una scema se lo facessi! Ma dal momento che stava diventando troppo sospettoso, gli ho dovuto dare un motivo per non esserlo più. Almeno per quanto riguarda me e te. Alle fine pensava che ci stessimo frequentando in modo più intimo. E non riesco a vederlo preoccupato e in ansia. Così gli ho rivelato una cosa che lo tranquillizzerà, e gli toglierà tutti i sospetti di mente.”
“E si può sapere cosa ti sei inventata per tenerlo buono?”
Mi alzai in piedi e gli sorrisi beatamente.
“Non mi sono inventata niente, gli ho solo fatto notare una cosa della quale, stranamente, non si era ancora accorto.”
“E cosa? Dai non tenermi sulle spine sono curioso!”
Gli tesi le mani e lo aiutai ad alzarsi.
“Questo, caro Kentin, è un segreto! Tutto a tempo debito!”
Mi guardò da finto offeso e mimò un colpo al cuore, mentre io, ridendo, lo spinsi amichevolmente.
La campanella suonò e ci richiamò tutti in classe. Nel tragitto non mi accorsi che in fondo al cortile, uno sguardo si alzò dalla PSP per fissarmi.

 
 
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Rientrati in classe, mi ricordai che ci attendeva il compito di storia.
Come ho fatto a scordarlo? Ho studiato tutta ieri! 
Per fortuna non avevo problemi in materia, anche se non ero bravo quanto Nathaniel.
Quello sa sempre tutto per mille diavoli.
Fui comunque uno dei primi a consegnare, e nell’attesa che i miei compagni finissero, chiesi al professore di uscire dalla classe. Ne approfittai per mettermi tranquillo e pensare alla mia situazione.
Vorrei proprio sapere come ha fatto Esther a tener buono Alexy.
Non ero un’impiccione, ma ero troppo curioso. In parte però era anche colpa mia, stavo tirando troppo per le lunghe, ormai avevo accettato la cosa e mi ci ero abituato. Ma non trovavo ancora il coraggio di parlarne con le persone a me più vicine. Per quello chiacchieravo spesso da solo con Esther, era l’unica a saperlo. 
Alexy però non si merita questo comportamento.
Già. Il suo viso mi tormentava di continuo, e rimandare sempre il giorno in cui dargli una spiegazione non era giusto.
Pensavo tutto questo mentre ero incantato a guardare fuori da una finestra immobile. Mi prese un colpo quando sentii la voce di Armin dietro di me.
“Oilà soldato!”
Mi girai di scatto verso di lui, preso da un momento di panico.
“Ehi calma sono io! Che ti prende?”
“Mi hai fatto pigliare un colpo! Non puoi apparire dietro alla gente all’improvviso! Non ero preparato!”
“Com’è andata la verifica? Io ho saltato qualche risposta, ma niente di grave”
Ma come fa a cambiare sempre discorso in due secondi?!
“ Come al solito, per fortuna non ho problemi a ricordare le date.”
Ci scambiammo un sorriso complice “post compito in classe”, e nel frattempo Armin si appoggiò al vetro della finestra con le mani in tasca. Lasciò andare indietro la testa liberando un sospiro.
“Quanto andranno avanti gli incontri segreti tra te e Esther?”
Se in quel momento avessi avuto dell’acqua in bocca l’avrei sputata fuori a spruzzo. Lo guardai allibito.
“Per quanto possiate essere discreti, pian piano la gente comincia a notarlo. Se volete evitare fraintendimenti con il resto della scuola vi conviene mettervi il cuore il pace e venire allo scoperto.”
“A-Armin, non è come credi…ma non posso parlarne. E’ una questione abbastanza delicata…”
“Quale questione? Che sei innamorato di mio fratello e non hai il coraggio di dirglielo?”

Vuoto.

Stand-by.

Connessione fallita.

Panico.

Non potevo credere alle mie orecchie. Lo aveva detto sul serio? Come era possibile? Esther si era lasciata sfuggire qualcosa? Non riuscivo a capire.
Tutta la mia confusione traspariva da come mi guardavo intorno smarrito, e da come la mia fronte stava cominciando ad imperlarsi di sudore.
“Come fai a saperlo?”
“Intanto calmati Kentin, non sono venuto qui per litigare o per andare a raccontare a tutti chi sei veramente. Dimentichi chi è mio fratello. Ci è passato pure lui, e sono stato io a stargli vicino. Io so tutto perché lo vedo. Vedo come ti guarda Alex, e vedo come lo guardi tu. Nessun ragazzo finora lo ha guardato così. E lui è talmente convinto che tu sia etero, da non vedere che la realtà è un’altra. Non voglio obbligarti a fare niente contro la tua volontà, ma se veramente ci tieni a mio fratello…beh, raccontagli tutto il prima possibile. In questo periodo si sta mangiando il fegato, e aspettare fa male a lui ma anche a te.”
Rimasi in silenzio per qualche secondo. Aveva perfettamente ragione. Ma c’era qualcosa che non mi tornava dal suo tono di voce e dal suo sguardo. Come se la speranza che io e Alexy ci chiarissimo, fosse più che altro fretta dovuta ad impazienza. Impazienza per cosa?
“Non mi stai dicendo tutto vero Armin?”
Si staccò dalla finestra e prima di voltarsi per andarsene mi confermò che c’era qualcosa che lo turbava più di me e di Alexy in questa storia.
“Oh, semplicemente non ti ho detto che mi stai tenendo distante Esther un po’ troppo a causa della tua insicurezza, e sai com’è…la gelosia è una cosa di famiglia!”
E se ne andò. Ormai le lezioni erano finite, e gli studenti cominciarono ad uscire urlanti dalle aule. Io rimasi di sasso per circa  cinque minuti. Armin innamorato di Esther.
Questa è proprio bella.
   
 
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