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Autore: Odinforce    04/10/2016    3 recensioni
Quell’ultima edizione aveva visto arrivare ben tre ragazze in finale, ma solo una sarebbe diventata “la più bella di Konoha”. Il caso aveva voluto che tutte e tre fossero ragazze ninja ma, cosa più importante, erano grandi amiche.
Sakura, Ino e Hinata erano a pochi passi dalla vittoria... ma anche da una trappola.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo 2
 
Era una trappola. Sakura era riuscita a capirlo pochi istanti prima di perdere i sensi, insieme alle amiche Ino e Hinata. Peccato che questo lo avrebbe capito comunque poco più tardi, al suo risveglio. Non appena riaprì gli occhi e mise a fuoco l’ambiente, la ragazza diede subito conferma alla teoria: era in piedi contro una parete, immobilizzata da un groviglio di gelide catene; ai polsi le erano state applicate inoltre delle manette dall’aria sofisticata, e le catene che le reggevano impedivano di avvicinare le mani l’una all’altra. In questo modo non avrebbe potuto comporre sigilli per eseguire tecniche ninja.
Il luogo non le era affatto familiare. Aveva l’aspetto di un semplice seminterrato, trascurato e pieno di mobili polverosi: la luce filtrava attraverso piccole finestre appannate da sporcizia in cima alle pareti. Era ancora giorno, dunque Sakura era rimasta priva di sensi per poco tempo.
Doveva ammetterlo: chiunque l’avesse rapita aveva fatto un ottimo lavoro. In quel momento, Sakura era completamente alla mercé di un nemico ignoto.
« Mmm... »
Sakura si voltò, attratta dal mugolio. Poco lontano, incatenata alla parete vicina nelle sue stesse condizioni, c’era Hinata, e stava riprendendo conoscenza a sua volta. Anche lei, come Sakura, aveva quelle strane manette ai polsi.
« Hinata! Stai bene? Sei ferita? »
« Ooh... Sakura? S-sì... credo di sì. Ma... che succede? Dove siamo? »
« Non lo so ancora. »
Sakura esaminò bene le condizioni dell’amica. Da ciò che poteva presumere, fisicamente era a posto: indossava ancora il costume viola del concorso di bellezza, e lo stesso valeva per lei. Il rapitore, per il momento, si era limitato a narcotizzarle e a portarle via.
« Ino... dov’è Ino? »
« Sono qui. »
Le due amiche alzarono lo sguardo verso la parete di fronte a loro. Ino era già sveglia, e aveva subito un trattamento diverso: la bionda giaceva su una sorta di tavolo operatorio moderno, tenuto sospeso da un robusto braccio meccanico; questo era collegato a un’apparecchiatura dotata di monitor, che in quel momento mostrava le funzioni vitali – apparentemente stabili – della stessa Ino. Anche lei, come le altre, indossava ancora il costume, ed era stata immobilizzata con catene e manette, affinché non potesse usare alcun potere per fuggire.
Le ragazze provarono a divincolarsi, ma invano: le catene erano troppo strette, e la possibilità di liberarsi senza i loro poteri era praticamente nulla. Ben presto furono costrette ad arrendersi.
« Che diavolo succede? » protestò Ino, guardandosi intorno. « Dove siamo? Chi diavolo ci ha ridotte in questo stato? »
« Un maledetto bastardo, poco ma sicuro » commentò Sakura. « Ma un bastardo esperto, devo ammetterlo... ci ha narcotizzate con un potente sonnifero a base di cloroformio, nascosto nei fiori. Poi ci ha immobilizzate per bene. Queste manette sono inibitori di chakra, li riconosco: strumenti in dotazione alla Squadra Interrogatori e agli ANBU. »
« Merda... hai ragione, non riesco a canalizzare il mio chakra, nemmeno per inviare un messaggio telepatico. Non c’è modo di scappare, né di chiamare aiuto! »
« Calmati, Ino! Innanzitutto dobbiamo cercare di capire dove siamo. Hinata, riesci a usare il Byakugan? »
« Credo di sì. »
Hinata attivò subito la sua abilità oculare. Fortunatamente aveva imparato da un pezzo a usarla senza comporre sigilli. I suoi occhi bianchi parvero risplendere in quel buio seminterrato, e spostò lo sguardo in varie direzioni per qualche secondo.
« Non riesco a vedere molto lontano » disse la corvina dopo una breve analisi. « Questi inibitori limitano anche la mia capacità visiva. Comunque... mi sembra di capire che ci troviamo in una casa isolata, alla periferia del villaggio. L’arena non è nelle vicinanze, mi pare. »
« Dove sono i rapitori? » chiese Sakura.
« Non riesco a vederli... maledizione, faccio troppa fatica! »
Hinata disattivò il Byakugan, e calò il silenzio. Ino ne approfittò per imprecare.
« Non ci voleva! » esclamò indignata. « Se siamo lontane dall’arena significa che ci hanno portate via di parecchio, allora. Ma come avranno fatto senza dare nell’occhio? »
« Dopo ciò che abbiamo passato negli ultimi anni, non mi stupisco più di niente » commentò Sakura.
« Oh no » aggiunse Hinata. « I nostri amici... Naruto, Sai... si saranno accorti della nostra sparizione? »
« Può darsi, o almeno spero che se ne accorgano presto. Vedrete che ci localizzeranno, in qualche modo. »
« Oh, giusto! » aggiunse Ino, improvvisamente colta da un’illuminazione. Strizzò dunque gli occhi in un’espressione tesa, come se cercasse di concentrarsi.
« Ragazze, guardate il mio collo, per favore, sotto l’orecchio sinistro... vedete qualcosa? »
Sakura aguzzò la vista nel punto indicatole. Ora che ci faceva caso, riuscì a distinguere un piccolo disegno simile a un tatuaggio: era un kanji che significava “pericolo”, e brillava debolmente di rosso.
« E quello da dove salta fuori? »
« Me lo ha applicato Sai dopo che ci siamo messi insieme » rispose Ino, cercando di sorridere. « È una delle sue tecniche artistiche, che si attiva nel caso fossimo separati e mi trovassi in pericolo. Purtroppo gli inibitori sembrano interferire con la tecnica, ma se è visibile potrebbe attirare l’attenzione di Sai... se non è troppo lontano da me. »
« Speriamo bene, allora. »
Ci fu una pausa, durante la quale le tre ragazze si guardarono nuovamente intorno. Finché erano da sole, lontano da occhi e orecchi nemici, ne approfittavano per raccogliere il maggior numero di informazioni. Anche in una situazione così disperata dovevano mettere a frutto il loro addestramento ninja: dovevano analizzare gli elementi di cui disponevano per mettere a punto un piano di fuga.
« Niente telecamere, solo cianfrusaglie » dichiarò Hinata, esaminando con cura la stanza con il Byakugan. « Si direbbe un nascondiglio arrangiato in poco tempo, utile per brevi incontri. D’insolito vedo solo gli strumenti con cui ci hanno legate e l’apparecchiatura accanto a Ino. »
« Già » ammise Sakura, che riprese a osservare il macchinario. « È questo che mi preoccupa di più: perché noi due siamo incatenate al muro e Ino è su quel coso? Che senso ha tutto questo? »
« Silenzio! » ordinò Ino. « Arriva qualcuno! »
Le ragazze si voltarono verso l’unica porta presente nella stanza, oltre la quale si udiva un rumore di passi. La porta si aprì pochi secondi dopo, e l’artefice di tutta la faccenda apparve ai loro occhi.
Riconobbero subito con chi avevano a che fare.
 
Nello stesso momento, in un altro luogo...
Naruto e Sai erano di fronte alle porte dell’arena. I due ninja aspettavano le loro ragazze, ansiosi di festeggiare insieme la vittoria al concorso di bellezza, del tutto ignari di cosa fosse accaduto loro. Ormai, tuttavia, cominciavano a preoccuparsi: la gente aveva lasciato in massa l’arena, e loro due erano gli unici rimasti indietro; di Sakura, Ino e Hinata non c’era traccia.
« Ma dove si saranno cacciate? » brontolò Naruto, spazientito. « Ormai sono andati via tutti... possibile che siano ancora dietro le quinte del palcoscenico? »
« Già, è strano » commentò Sai. « O forse abbiamo sbagliato il posto in cui incontrarci. »
« Se così fosse stato, Hinata e Ino ci avrebbero trovati subito. Uhm... forse è solo paranoia, ma se fosse accaduto loro qualcosa? »
« Sarebbe improbabile. A meno che... oh. »
Sai abbassò lo sguardo. Solo in quel momento si accorse che sul dorso della sua mano destra era apparso un simbolo, un kanji che significava “pericolo”. Naruto intercettò il suo sguardo e fissò a sua volta il simbolo, curioso.
« Che significa? »
« Significa che forse hai ragione » mormorò Sai, allarmato. « Ino è sicuramente nei guai. »
 
Ino, Sakura e Hinata condividevano la stessa aria incredula, dopo aver riconosciuto la persona appena entrata nella stanza. La bella ragazza dai corti capelli bruni era la stessa che avevano avuto modo di conoscere durante il concorso: la stessa che aveva ceduto il titolo di “più bella di Konoha” a Ino poco prima.
« Mei » esclamò Sakura per prima. « Mei Kusakabe! »
Mei non rispose, limitandosi a sfoggiare un inequivocabile, quanto familiare, sorriso maligno.
« Uhm, meno male che avevi detto che non ti stupivi più di nulla, Sakura » commentò Ino, notando l’aria sorpresa dell’amica.
« Come non detto... di certo non mi aspettavo di essere rapita da una tipa del genere! »
Mei iniziò a ridere, mentre si avvicinava piano all’apparecchio a cui era legata a Ino.
« Mai sottovalutare il proprio avversario » mormorò nel frattempo. « È una lezione importante per un ninja, dovreste saperlo. »
« D’accordo, la prossima volta faremo più attenzione » rispose Ino, sarcastica. « Ora, ti dispiacerebbe porre fine a questo stupido scherzo e lasciarci andare? »
« Temo di non poterti accontentare. Tu in particolare, mia cara, sei essenziale per mettere in atto il mio progetto. »
Mei rivolse lo sguardo sul monitor e premette alcuni tasti. Il braccio meccanico si mosse e sollevò il tavolo a cui era legata Ino, spostandolo in una posizione verticale. Sakura e Hinata restarono a guardare, cercando di tenere a freno la paura. Che intenzioni aveva quella pazza?
« Ti avverto, stai facendo una cazzata enorme » aggiunse Ino, cercando di usare un tono minaccioso. « Hai idea di chi hai appena rapito? Le mie amiche hanno amicizie molto importanti! Hinata Hyuga, laggiù, è la futura moglie di Naruto Uzumaki... e tu lo sai chi è Naruto Uzumaki, vero? Ha salvato il mondo un paio di volte negli ultimi anni... persino tu gli devi la vita. Non sarà affatto contento di sapere che hai rapito la sua fidanzata. Anche con Sakura hai avuto una pessima idea: lei frequenta nientemeno che Sasuke Uchiha... e credimi, lui è molto meno indulgente di Naruto quando ha che fare con i cattivi! »
Mei sembrò non battere ciglio alla minaccia di Ino, e continuò ad armeggiare con il dispositivo, che ora emetteva un leggero ronzio.
« Le tue amiche non m’interessano affatto » dichiarò, senza distogliere lo sguardo dal monitor. « Le ho portate qui solo perché il gas narcotizzante ha agito troppo presto, e ha coinvolto anche loro. Se le avessi lasciate indietro, avrebbero dato l’allarme al loro risveglio, rischiando così d’intralciare il mio piano. Così, invece, impiegheranno più tempo per notare la vostra scomparsa, e avrò tutto il tempo per agire. »
Ino sgranò gli occhi, allibita.
« Che significa? Allora tu... »
Mei le lanciò finalmente un’occhiata, sempre più maligna.
« Io voglio te, Ino. Ho sempre voluto solo te. Solo una può essere la più bella di Konha... e sarò io! »
   
 
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