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Autore: Toujours Pur    05/10/2016    2 recensioni
Ci sono amori destinati a durare per sempre, nonostante gli errori.
Tratto dal primo capitolo
"Se solo fosse stata meno orgogliosa lo avrebbe rincorso."
"Ma c’era l’orgoglio di Benji, lui non l’avrebbe mai perdonata."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 "E ti dico ancora: qualunque cosa avvenga di te e di me, comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che, nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta d'aver bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello. Mai!"

 

Quella stessa sera, in due posti diversi della città, Benji e Charlotte venivano a patti con loro stessi. Non potevano più nascondersi dietro spiegazioni di comodo. Quel bacio aveva risvegliato tutto quello che, prima l’uno e poi l’altra, avevano faticosamente chiuso in un angolo remoto del loro cuore. Tra i due quello con più difficoltà era Benji, che doveva destreggiarsi tra l’amore e il suo senso del dovere. Aveva compreso, quel pomeriggio, che per Julia provava un profondo affetto, molto simile all’amore, ma l’amore quello vero era Charlotte. D’altra non riusciva neanche a pensare di lasciare la sua fidanzata. Julia gli era stata vicino nel momento più brutto della sua vita. Lo aveva amato quando neanche lui amava se stesso. Stanco di tutti quei pensieri si versò una buona dose di whisky, sperando di venirne fuori al più presto e di trovare una soluzione dove nessuno si sarebbe fatto male più del necessario. Per Charlotte la situazione era diversa. Lei voleva lasciarlo andare, il problema era che dopo il bacio non ci riusciva. La mente la riportava continuamente al bacio, facendole rivivere la sensazione delle labbra di lui sulle sue, le braccia che la stringevano per non farla andare via e il profumo. L’inconfondibile profumo di Benji, quello che non era cambiato neanche quando era diventato adulto.


I giorni seguenti, le loro vite ripresero normalmente. O almeno erano scandite da un’apparente normalità. Charlotte si dedicò all’organizzazione dell’imminente festa di natale, e presenziava solo ad eventi in cui era richiesta la sua presenza, trascorrendo il suo tempo libero in casa o lontano da Monaco. Non stava scappando come aveva fatto dopo Parigi, semplicemente cercava di far in modo che la vita del portiere si svolgesse senza ulteriori scossoni. Benji, invece, si recava agli allenamenti e rispettava i suoi impegni di sportivo e compagno. Fu proprio durante un’uscita che ebbe la sua prima e vera lite con Julia.

Erano a cena fuori, in un posto tranquillo, lontani da occhi indiscreti. La donna gli stava raccontando della sua giornata e soprattutto di alcuni progetti di coppia, ma ad un certo punto stanca di parlare da sola, sbottò.

“Benji, potresti almeno fingere di ascoltarmi! Sono giorni che sei assente!” esclamò esasperata.

Il ragazzo si risvegliò dal suo stato di torpore e rispose: “Julia non c’è nessun motivo per urlare, né per alterarsi in questo modo.”

Sul volto della donna si dipinse un’espressione di totale stupore, così controbatté: “Davvero? Sei serio? Io ti parlo di noi, del nostro futuro e tu te ne stai lì a guardare altrove, perso dietro chissà quale pensiero. Anzi lo so io quale è il tuo pensiero, Charlotte Grant!”

“Non dire stupidaggini” sibilò alterato, per poi alzarsi e continuare: “Andiamo a casa, sono stanco di sentire stupidaggini. Charlotte non c’entra nulla.” Pagò e si diresse verso l’auto.

Nel frattempo la fidanzata camminandogli dietro esasperata affermò con la voce alterata: “La difendi ancora, dopotutto quello che ti ha fatto.” Benji la ignorò, salì in auto aspettando che anche la donna salisse e poi in silenzio tornarono a casa.

Per giorni non si rivolsero la parola, se Benji era a casa, Julia era a lavoro. Per la donna fu un momento molto duro. Comprese che per il campione, Charlotte era intoccabile. La loro era diventata una relazione a tre, o forse lo era sempre stata. Non aveva capito subito quest’amara realtà perché l’altra viveva lontana, ma adesso che era tornata il tutto era più che evidente. Ma Julia, da donna innamorata, non aveva nessuna intenzione di mollare. Su quella storia aveva investito tempo ed energia, e poi lo amava troppo. I due fecero pace solo qualche giorno prima della festa, e solo perché lei stanca di combattere contro la cocciutaggine di lui, chiese scusa.


Finalmente giunse la sera della festa di natale. La sala era addobbata con sobria eleganza, tutto era sui colori del bianco e del rosso, il tutto accompagnato da luci soffuse. Gli ospiti, appena entrati rimasero incantati dall’atmosfera calda e natalizia. Quando arrivarono Benji e Julia trovarono ad attenderli Karl e sua moglie.

“Finalmente siete arrivati!” esclamò Schneider. Nel mentre, le due donne, dopo essersi salutate, si allontanarono dai rispettivi accompagnatori e iniziarono a parlare.

“Come stai?” chiese con interesse Caroline, dopo averla guardata in volto.

“Abbastanza bene” rispose con un sospiro. Mentre le due parlavano, Charlotte entrò in sala. L’attenzione di Julia, subito, si focalizzò sulla ragazza. Caroline si accorse del malessere dipintosi sul volto dell’amica, ma non capendo il motivo, cercò di sdrammatizzare.

“Fa quest’effetto la prima volta che la si vede” disse facendole un simpatico occhiolino, “Ma se si va oltre, e la si conosce bene, è simpatica e intelligente.”

Julia le fece un sorriso tirato e rispose: “Non è questo il problema. Non c’è dubbio che sia bella, anzi molto bella. Il problema è che lei è l’ex di Benji” concluse tristemente.

“Non dirmi che è quella ex?” chiese sorpresa la moglie del capitano, che dovette arrendersi all’evidenza, quando l’altra annuì. Caroline si voltò a guardarla e il suo essere donna, le fece comprendere a pieno il malessere della sua amica. Non solo doveva competere con il sentimento che legava quei due, ma doveva anche fare i conti con una personalità forte e carismatica.


La serata procedette tranquilla. La cena fu allegra e gustosa. Tutti i presenti erano soddisfatti e divertiti. Dopo cena si aprirono le danze. Le varie coppie si alternavano sulla pista, mentre gli altri parlavano con serenità. Charlotte discorreva con tutti, dimostrando come quegli eventi e situazioni fossero per lei abitudine. Benji non le toglieva gli occhi da dosso, seguiva ogni suo gesto e parola. Tuttavia, mentre lui si riempiva dell’immagine della sua ex, la sua compagna non poteva non sentirsi morire dentro. Inevitabilmente Julia si trovò a confrontare se stessa con Charlotte, e come ogni donna che vive un momento di sconforto, ne usciva perdente. Mentre Julia si perdeva in quelle tetre riflessioni, l’orchestra iniziò a suonare una delle più belle canzoni d’amore “I’ve got you under my skin”. Per Charlotte e Benji il tempo si congelò, e nel momento in cui i loro occhi si incrociarono, tornarono indietro nel tempo, ad un'altra epoca, ad un altro ballo.


Era l’estate dei loro sedici anni. Quell’anno, i nonni di Charlotte decisero di trascorrere le vacanze estive nella campagna toscana, e lui come sempre era loro ospite. D’altra parte quella vacanza non poteva venire in un momento migliore. Infatti per la prima volta, da quando si conoscevano, non avevano vissuto in simbiosi. Lui impegnatissimo, tra allenamenti e studio, mentre lei si divideva tra lo studio e i primi impegni di società. La calura estiva non cessava di far sentire la sua presenza, nonostante un leggero venticello. Si trovavano sul grande balcone della stanza di Charlotte, lei era seduta su una graziosa sedia in vimini e si massaggiava i piedi, che le dovevano dopo un’intera serata passata a ballare. Benji, papillon sciolto e con le maniche della camicia arrotolate, guardava l’immensa campagna estendersi maestosa davanti a lui. Tutti e due persi dietro lo stesso pensiero. Quella sera, durante il ballo organizzato dai nonni di lei, avevano preso consapevolezza di non essere più né bambini, né ragazzini. Charlotte osservava rapita le ampie spalle di lui, non capacitandosi che quello era lo stesso bambino con cui era crescita. Invece Benji si era reso conto che Charlotte era diventata grande, quando quella sera l’aveva vista scendere le scale avvolta in uno stupendo abito da sera. Non c’erano più le scarpette di vernice e neanche i fiocchi nei capelli. In silenzio ascoltavano il canto di un grillo, che aveva deciso di allietarli con la sua melodia. Nessuno dei due aveva il coraggio di rompere quel precario equilibrio. Improvvisamente dal salone, dove c’erano ancora i nonni di lei e, i genitori di entrambi, si udì la loro canzone preferita. Così il ragazzo fattosi coraggio, si voltò e le porse la mano.
“Signorina, mi concederebbe questo ballo?” le chiese con un sorriso gentile. Charlotte annuì, e accettò l’invito. Entrambi consapevoli che qualcosa, quella sera sarebbe cambiata. Volteggiarono sulle note di Sinatra. Poco prima che iniziasse il primo ritornello, si guardarono negli occhi, e si baciarono. Fu subito chiaro che quel bacio era diverso da tutti quelli che, fino a quel momento, si erano scambiati. C’era amore, consapevolezza, desiderio e passione. Benji strinse a sé la ragazza, accarezzandole dolcemente la schiena scoperta. Charlotte sopraffatta dalle sensazioni si aggrappò sulle forti braccia di lui. Si staccarono per riprendere fiato, e il portiere la prese per mano e la condusse in camera. Si spogliarono lentamente, scoprendosi con calma e dolcezza. Poi con delicatezza la adagiò sul letto, e iniziò a percorrere con la punta delle dita il corpo di lei, notando come fosse liscia e morbida, restando inebriato dal suo buon profumo di rose. Pian piano l’eccitazione crebbe, i baci divennero più intensi e profondi. Quando fu il momento di unirsi, Benji le regalò un bacio più profondo, voleva distrarla dal dolore che di lì a poco sarebbe arrivato. La penetrò lentamente, ad ogni affondo corrispondeva un bacio e una carezza. E quando furono una cosa sola, le lambì la lacrima dispettosa che le solcava la guancia. Quella notte divennero una cosa sola, si amarono, e insieme fecero il primo passo verso l’età adulta, accompagnati dalla suadente voce di Sinatra.


Alla fine della canzone Charlotte, presa da un attacco di claustrofobia, poggiò il suo bicchiere sul primo tavolo, e con passo veloce si recò sulla terrazza. Non riusciva a respirare, né a pensare. Non ascoltava quella canzone da quattro anni. Mentre la donna cercava di prendere possesso nuovamente della sua persona, venne raggiunta da Benji. Si accorse della sua presenza, perché l’ombra dell’uomo la sovrastava. Nel momento in cui lei si voltò, lui si accorse che stava piangendo, così come una notte di tanti anni fa, le asciugò con dolcezza, e la guardò con gli occhi colmi d’amore.

“Non dovresti essere qui fuori. Almeno non con me” esordì Charlotte.

“E dove dovrei essere? Ti ricordo che, quella notte, ti promisi che sarei stato sempre al tuo fianco. Qualunque cosa sarebbe successa, nel momento del bisogno sarei stato lì con te” rispose con calma Benji.

“Si, ma adesso le cose sono diverse. In sala c’è Julia. E poi direi che quella promessa non valga più. In questi anni l’abbiamo messa da parte” gli fece notare.

“Potremmo ricominciare” disse con enfasi il ragazzo.

A quelle parole Charlotte sorrise delicatamente e gli fece una carezza, poi affermò “Non è una decisione da prendere sull’onda emotiva di un ricordo. Ti conosco bene, se io adesso accettassi, tu ti sentiresti in colpa nei confronti di Julia. Se vogliamo ricominciare dobbiamo esserne sicuri”, successivamente gli baciò una guancia e tornò dentro.


Mentre Benji e Charlotte parlavano, Julia non aveva tolto gli occhi da dosso ai due. Per tutta la chiacchierata si sentì morire dentro. Quegli sguardi e quei gesti palesavano il sentimento che li legava, e nonostante fosse lei che, in un modo o in un altro, stava subendo il tutto, non riusciva a non sentirsi un intrusa. Snervata da tutto ciò, con la scusa di un leggero malessere, abbandonò la festa.



Angolo Autrice
Salve ragazze. Sono riuscita a pubblicare senza che passasse un tempo infinito! Le cose si fanno interessanti. Cosa farà il nostro amato S.G.G.K?
Come avete notato all’inizio del capitolo c’è un aforisma di Hesse, l’ho scelto perché per me rappresenta il rapporto tra Charlotte e Benji. Ringrazio tutte le persone che leggono la mia storia, e come sempre ringrazio le mie due lettrici affezionate. Grazie ragazze per il vostro tempo.
Un saluto, Anny

  
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