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Autore: luckie_controlofwhatIdo    07/10/2016    1 recensioni
Quando Blaine Anderson soggiornò al "Kellerman's Mountain Home" con la sua famiglia nel 1963, non si aspettava altro che giorni al sole e partite a croquet, ma quando lui e sua cugina Rachel conobbero gli istruttori di danza , i loro piani furono scombussolati. Le vacanze di Blaine in famiglia potrebbero quindi diventare il più bel momento della sua vita.Klaine Dirty Dancing .AU
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Hiram Berry, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo aver pranzato il giorno successivo, Rachel e Blaine si stavano dirigendo verso il lago, con delle riviste ed una coperta da stendere sull'erba, quando Rachel attirò la sua attenzione su un tendone allestito su un piccolo tratto di spiaggia.

"E' per caso lo spettacolo delle parrucche?"

Blaine aggrottò la fronte. "Lo spettacolo delle parrucche?  Cos’è un spettacolo delle parrucche? "

"Non ascolti mai gli annunci?" Chiese, cambiando direzione e dirigendosi verso il tendone.

A dire il vero, Blaine era seccato dall’uomo, che vagando per il parco , urlava in un megafono l’elenco degli eventi della giornata, fin dal giorno in cui erano arrivati.

“Devo essermelo perso questo".

Rachel continuò a puntare verso il tendone, e Blaine guardò dubbioso la fila di donne in attesa da entrambi i lati del tavolo sotto il tendone, mentre agitavano i loro capelli allo specchio.

“Davvero Rachel, cos’è questo spettacolo delle parrucche?”

“Dispongono una serie di vari tipi di parrucche” spiegò Rachel , con tono eccitato, “e ti permettono di provarle”.

Si stavano avvicinando al tavolo adesso e Blaine iniziò a puntare i piedi..

“Rachel… ti voglio bene ma mi rifiuto di provarmi delle parrucche” .

Alcune signore alzarono lo sguardo e  ridacchiarono .

“Oh, Blaine.. non devi fare nulla.. Finirà presto.. solo.. resta qui seduto mentre io le provo”.

Rachel lo spinse sulla sedie sedendosi su quella accanto, prendendo immediatamente una parrucca corta e bionda.

Una delle signore che li aveva guardati mentre si avvicinavano, catturò lo sguardo di Blaine e gli lanciò un sorriso comprensivo.

Blaine restituì il sorriso per educazione ma si voltò velocemente, e fu allora che notò che Quinn stava presenziando all’evento a capotavola.

Lanciò un’occhiata sospettosa a Rachel , ma lei era assorta nell’ammirarsi allo specchio sistemandosi la parrucca.

“Come sto?” chiese.

“Proprio come Sandra Dee” mormorò Blaine, lo sguardo fisso sul lago.

Rachel non si voltò , fissandosi ancora allo specchio.

“Lo dici solo per dire”

Fortunatamente Blaine fu salvato dal doverle mentire da Quinn che urlava.

“Signore.. mi dispiace ma dovete iniziare metterle via. Per favore, toglietevi le parrucche e riportatelo agli stands al centro del tavolo.”

Mentre le altre signore iniziarono a eseguire le istruzioni di Quinn, Rachel esitò.

Si lasciò la parrucca e continuò a guardarsi allo specchio, inclinando la testa prima da un lato poi da un altro.

“Dai Rach.. “ la spronò Blaine, “ Dobbiamo andare” .

“Lo so” disse Rachel innocentemente.

Sollevò il mento poi lo riabbassò.

“Non credo che ti permetterebbero di tenerti la parrucca “ disse Blaine.

“Probabilmente no” concordò Rachel.

Nel frattempo , la maggior parte della altre signore avevano lasciato il tavolo.

Blaine si mosse a disagio, quando Quinn iniziò ad impacchettare gli specchi e le parrucche nelle scatole, muovendosi lentamente ma inesorabilmente giù per il tavolo, nella loro direzione.

Rachel si diede un’ultima critica occhiata allo specchio e disse, “ Non credo che questo look sia per me comunque”..

Si tolse la parrucca , la posò sull’unico supporto vuoto rimasto e rapidamente si lisciò i capelli.

“Hai finito?” disse una voce educata ma fredda.

Blaine alzò lo sguardo e vide Quinn in attesa accanto alla sedia di Rachel.

“Oh… si” disse Rachel, “Tutto fatto. Grazie”.

Si alzò in piedi e guardò Quinn con un sorriso raggiante.

“Sei stata davvero una ballerina?”

“Si”  disse brevemente Quinn, prendendo lo specchio che Rachel aveva usato , riponendolo nella scatola.

Rachel unì le mani.

“Oh.. I palcosceni di New York. Ti invidio”.

Quinn sbuffò appena, spostando le scatole.

“Si.. beh.. io miei genitori mi hanno cacciata di casa quando avevo sedici anni. Ballare era tutto quello che volevo fare e sono stata fortunata a trovare quel buon lavoro altrimenti chi sa dove sarei finita” sbatté il coperchio forte ed alzò all’improvviso lo sguardo.

“Non pretendere si sapere tutto della mia vita” sbottò, “ Perché se così fosse, non lo avresti detto”.

E con questo, prese la scatola e se ne andò.

Rachel rimase a bocca aperta, poi chiuse di scatto la bocca ed incrociò le braccia.

“Bene! E’ stata maleducata”.

Sforzandosi di assumere un’espressione un po’ meno scioccata, Blaine le si avvicinò.

“Dimenticalo” disse.

Un consiglio che Blaine avrebbe voluto seguire di cuore.

Per tutta la mattina , era stato ossessionato dal modo in cui era finita la sera precedente, dal modo in cui si era sentito messo a nudo dagli occhi di Kurt e dal modo in cui si era lasciato seguire da loro per tutta la stanza.

Cosa avrà pensato Kurt?

Poteva aver sospettato? Doveva averlo sospettato.

Blaine cercò di allontanarsi da questi pensieri, iniziando a camminare verso l’acqua come se potesse davvero fisicamente lasciarseli indietro al tavolo.

“Andiamo. Andiamocene al lago”.

Con una piccolo sbuffata altezzosa, Rachel si voltò per seguirlo.

Blaine trascorse l’intera giornata terrorizzato dalla serata.

Sapeva già che la sua famiglia avrebbe partecipato al secondo ballo organizzato per quella settimana, questa volta al gazebo.

La possibilità per Blaine di sottrarsi alla serata erano scarse.

Perfino Rachel era eccitatissima per la serata, nonostante il rischio di dover ballare con Jacob, perché sapeva che ci sarebbe stato Finn li.

E questo era il nocciolo della questione… Blaine era ben consapevole che gli insegnanti di danza sarebbero stati li, a cercare di convincere gli ospiti a comprare le loro lezioni.

Ogni volta che ci pensava, cosa che fece più e più volte,  l’unica conclusione a cui arrivava era che non dovrebbe essere assolutamente turbato dal rivedere di nuovo Kurt.

Tuttavia, era anche l’unico modo per poter reprimere la parte di lui che in fondo si sentiva all’opposto.

Una rapida occhiata all’interno del gazebo, una volta arrivato li con la sua famiglia, gli fece capire di non aver nessun motivo di essere ancora in ansia.

Kurt, Finn e Quinn non si vedevano da nessuna parte.

Per i primi venti minuti, Blaine lanciava occhiate regolari e nervose verso la pista da ballo, che era vuota ogni volta.

Sembrava che anche Rachel facesse la stessa cosa, anche se passò lo stesso identico tempo a controllare Jacob, che si stava pavoneggiando per tuto il gazebo vantandosi per l’aver pianificato la serata, solo per potersene stare alla larga.

Fu così fin quando Blaine non guardò oltre la spalla della donna con cui stava doverosamente ballando …la metà della coppia con cui Hiram e Shelby avevano preso appuntamento per una partita a tennis.. e vide Finn ballare con una delle ospiti così realizzò che alla fine si erano fatti vivi.

Ed era di certo successo con meno ostentazione rispetto alla notte precedente.

Naturalmente , né Kurt né Finn fecero capire di aver parlato con Blaine e Rachel prima.

Non potevano, Blaine lo sapeva, ma questo non fermò Rachel dal passare rapidamente da uno sguardo sognante ad uno gelido quando Finn , a malapena, guardò nella sua direzione.

Kurt d’altra parte,  aveva lanciato brevi ed inaspettati sguardi a Blaine… oltre le spalle dei loro compagni di ballo, attraverso la pista quando erano agli angoli opposti del gazebo; dove era in questo momento Blaine, appoggiato alla ringhiera, mentre osservava nuovamente lo sguardo di Kurt guizzare lontano da lui.

Proprio come le ultime tre volte, fissava Blaine con l’angolo dell’occhio, facendogli venir voglia di agitarsi o chiedere spiegazioni, anche se il volto di Kurt restava inespressivo.

Hiram e Shelby erano accanto al Signor Kellerman, chiacchierando e ridendo.

Rachel , che era appiccicata al fianco di Blaine mentre teneva d’occhio cautamente Jacob, continuava a fingere di non star guardando Finn che ballava con una donna di mezz’età, in un stretto e trasparente abito, a pochi passi.

“Max!”… urlò la donna all’improvviso, “ Guarda! Le mie lezioni di danza stanno dando risultati, vero?”

“Sei fantastica, Terri..veramente magnifica!” replicò il Signor Kellerman, “Will è qui per il weekend?”

“Per il weekend !” disse, “ Ma è stato trascinato in una partita a carta, quindi non c’è dubbio che sta perdendo tutti i nostri soldi guadagnati con tanta fatica mentre parliamo”.

“Devo fermarmi a salutarlo dopo. Assicurarmi che non lo imbroglino”.

La donna annuì e si voltò di nuovo verso Finn.

Rachel si irrigidì.

“La signora è Terri Schuester “ Blaine sentì il Signor Kellerman dirlo con discrezione a Hiram e Shelby.

“E’ una delle vedove bianche. E’ così che chiamiamo le signore che restano qui tutta la settimana. I loro mariti arrivano solo nei weekend. E non voglio parlare male dei miei ospiti, ma se volete partecipare ad una partita a carte.. il tavolo di Will Schuester non è quello sbagliato in cui entrare.”

Blaine si voltò di nuovo verso la donna.

Ebbe solo il tempo di cingere il collo di Finn con la mani … che si sicuro non era un modo corretto  per ballare, pensò Blaine… che furono entrambi interrotti dall’improvvisa apparizione di Jacob Ben Israel.

“Dov’è Quinn?” domandò , guardando Finn. “ La gente sta chiedendo di lei”.

Uno sguardo preoccupato apparve immediatamente sul volto di Finn.

Fece un passo lontano da Terri, che stava guardando entrambi gli uomini con espressione seccata, “ Era stanca e sta facendo una pausa. Ha bisogno di una pausa”.

Jacob aggrottò la fronte con severità.

E’ meglio che non sia una pausa di tutta la notte”

Finn sospirò , distogliendo lo sguardo.

“Dalle solo qualche minuto. Tornerà “

“Sarà meglio” Jacob si voltò e si diresse direttamente verso i Berry.

Rachel sussultò con discrezione, ma non aveva via di fuga.

“Rachel sei bellissima stasera”.

“Grazie” disse con voce tesa.

“Posso avere il prossimo ballo?” chiese.

“Uh.. ne sono davvero lusingata, naturalmente, ma penso.. che sto iniziando a sentire la stanchezza. Deve essere tutta quest’aria fresca.”

Sorrise Rachel in tono di scuse.

“Be, sarei felice di accompagnarti nella tua stanza , se hai bisogno di stenderti”  disse avidamente.

“Oh! “ esclamò Rachel, “ Oh no. Grazie.. sono… ho fame. Quindi non voglio ancora andar a dormire “

“Uno spuntino!”  disse Jacob raggiante, “ Posso accompagnarti in cucina”.

All’espressione afflitta di Rachel, Blaine sospirò.

“Uno spuntino , sembra un’ottima idea a dire il vero”, li interruppe, “ Vi dispiace se mi unisco a voi?”

L’espressione sul volto di Jacob gli fece capire che gli dispiacesse molto, ma riuscì solo a dire..” Possiamo portarti..”… che Rachel parlò con entusiasmo prima di lui.. “Si ti prego unisciti a noi!”

“Allora , Blaine” chiese Jacob mentre loro tre si incamminarono verso l’edificio principale, la sua voce conb falsa cortesia, “ devi sempre fare da accompagnatore a Rachel?”

“Um.. a volte , credo” replicò.

Rachel aggrottò le sopracciglia, ma non disse nulla.

“Perché Rachel, sai, non hai bisogno di preoccuparti di questo qui. Se i tuoi genitori pensano che sei con me, saranno le persone più felici qui al Kellerman. Sono conosciuto come il miglior partito della contea”.

Blaine vide Rachel aggrottare le sopracciglia e le sue labbra contrarsi.

“Sono sicura che tu lo sia” disse Rachel.

“Il mese scorso ho portato via la ragazza a Sam… è uno dei bagnini.. che in realtà non è niente male, ma passa tutto il suo tempo con lo staff di animazione”.

Blaine notò che aveva dato a queste parole la stessa inflessione di suo zio.

“E lui le ha chiesto “ Cos’ha lui che io non ho?” E sai cosa gli ha risposto lei? “ Due alberghi”.

“Quanto è… affascinante”.. recitò Rachel, facendosi da parte arricciando il naso  verso Blaine mentre Jacob apriva la porta.

La tenne aperta per Rachel, ma in qualche modo riuscì ad intrufolarsi subito dopo, lasciando che Blaine afferrasse la porta prima che gli si chiudesse in faccia.

In cucina, Jacob li accompagnò accanto ad uno dei frigoriferi ed iniziò a dare un’occhiata al suo contenuto.

“Vediamo.. c’è del formaggio.. dei cetrioli.. forse posso farvi un sandwich..”

Visto che non era davvero affamato, Blaine ignorò Jacob che continuò ad elencare le loro alternative.

Alzò lo sguardo verso il fascio di luce che il frigorifero proiettò sul soffitto, ma il suo sguardò tornò bruscamente in basso , quando sentì un rumore molto simile a quello che fa qualcuno che cerca di trattenersi dal piangere.

Accigliandosi, si spostò con nonchalance , per sbirciare oltre il bancone.

Nel buio, dall’altra parte del bancone, poté distinguere Quinn rannicchiata sul pavimento, con la schiena premuta contro il muro, le gambe al petto, il viso bagnato e sconvolto.

Blaine si avvicinò ,lentamente, di nuovo a loro e vide Rachel che lo guardava in maniera strana mentre Jacob continuava a frugare nel frigorifero.

Lanciò un’occhiata dietro l’angolo.. poi si scambiò uno sguardo d’intesa con Blaine.

Blaine annuì.

“Questo va bene. Prenderò questo” disse , interrompendo l’elenco che Jacob stava blaterando.

Jacob la guardò confuso.

“ Il condimento per l’insalata?”

“Cosa? No, oh no… cosa avevi detto prima di questo?”

“Uva?

“Si!” esclamò Rachel .

Si allungò verso il frigorifero e prese due grappoli , dandone uno a Blaine.

“Non eri affamato Blaine”.

“Oh.. si.. Cioè… si lo sono… Grazie”.

Mentre tornavano di nuovo verso il gazebo , Blaine e Rachel mangiarono velocemente la loro uva ,gettando i pedicelli, camminando velocemente nonostante le proteste di Jacob.

Quando furono una accanto all’altro, Blaine si chinò per sussurrare qualcosa all’orecchio di Rachel.

“Tienilo occupato”.

Rachel fece una smorfia ma annuì.

Dopo aver preso un profondo respiro per farsi coraggio, indossò un sorriso forzato sul volto e si voltò verso Jacob.

“Hai ancora voglia di fare un ballo?”

Il suo viso si illuminò.

“Certamente!”

Mentre accompagnava Rachel sulla pista da ballo, lanciò a Blaine uno sguardo sprezzante .

Blaine lo ignorò, mentre si incamminò per il gazebo alla ricerca di Finn o di Kurt.

Vide per primo Finn, stava ballando con un’altra signora di mezza età.

Blaine non voleva creare problemi interrompendoli, così cercò di aspettare un altro momento, ma fu sollevato quando vide Kurt guardarlo dall’altra parte della sala, mentre sorseggiava un drink.

Ignorando l’improvvisa accelerazione del suo battito cardiaco, Blaine gli si avvicinò , appoggiandosi al parapetto, mantenendo però una certa distanza tra loro.

Kurt lanciò un’occhiata con la coda dell’occhio.

“Buona sera , Blaine”.

“Ciao Kurt”.

“Se vuoi fare qualche lezione di ballo, Quinn si è presa una pausa, ma tornerà presto”.

“A dire il vero , non ne sono così sicuro”

Questo catturò l’attenzione di Kurt  che si voltò addirittura a guardarlo direttamente.

“Cosa?”

Blaine  lo fronteggiò abbandonando ogni finzione.

“Io e Rachel siamo appena stati in cucina per prenderci uno spuntino. Quinn era li. Stava piangendo, ed era davvero sconvolta.”

Qualcosa nell’espressione di Kurt crollò a quelle parole.

“Ha detto qualcosa?” chiese , e anche la sua voce si fece più bassa.

“No.. Si stava nascondendo, e non credo che abbia capito che l’abbiamo vista. Ho.. volevo solo che qualcuno lo sapesse”.

Kurt annuì, sul volto si fece spazio una sincera preoccupazione.

“Aspetta qui” disse , dirigendosi verso la pista da ballo facendosi strada verso Finn.

Dopo che Kurt aveva parlato un momento all’orecchio del suo fratellastro , Finn si scusò con la sua partner ed entrambi gli uomini si affrettarono lungo il sentiero che conduceva all’edificio principale.

Senza pensare, Blaine si affrettò a seguirli.

Si precipitò rumorosamente giù per le scale dietro Kurt che gli lanciò uno sguardo confuso e curioso, ma rimase in silenzio mentre camminavano insieme , velocemente per tenere il passo lungo di Finn.

“Quinn non farebbe nulla di stupido, vero?” urlò Finn da sopra una spalla.

“Non credo” disse Kurt, ma sembrava non credere nemmeno lui alle sue stesse parole.

“Quale….quale è il problema?” chiese Blaine.

Finn si sorprese al suono della sua voce e guardò indietro per un attimo.

“Cosa ci fa lui qui?”

“Voglio solo assicurarmi che stia bene” disse Blaine esitante.

Finn scosse la testa e continuò a camminare.

“Ma.. cosa c’è che non va?” chiese di nuovo Blaine, lanciando un’occhiata a Kurt.

Kurt rimase in silenzio per un attimo, mordendosi le labbra.

“Non è il posto adatto per parlare” disse alla fine.

Arrivarono davanti alle porte, e la conversazione fu dimenticata per correre in cucina.

Quinn non si era mossa, e Finn si inginocchiò accanto a lei immediatamente.

Quinn si sporse in avanti per avvolgere le braccia intorno al collo di Finn , iniziando a piangere di nuovo.

Finn le parlò con voce bassa e calmante.

“Va tutto bene. Sono qui. Kurt è qui. Non permetteremo che ti succeda qualcosa. Ssshhhh…Dobbiamo andare, aggrappati” disse Finn, facendo scivolare un braccio sotto le sue ginocchia e l’altro intorno alla sua vita, e la sollevò con facilità, mentre Quinn nascondeva il viso nella sua spalla.

Si mossero in gruppo.. lasciarono l’edificio principale attraverso una porta sul retro e si diressero verso l’area riservata ai membri dello staff .

Blaine si sentì fuori posto, ma comunque non gli sembrò giusto voltarsi ed andarsene.

Poté sentire le voci di Quinn e Finn arrivargli attraverso la silenziosa aria serale.

“Perché non sei venuta a cercarmi? Sono sempre qui per aiutarti” stava dicendo Finn.

“Lascia perdere Finn, non mi prenderò quel che resta del tuo stipendio” replicò lei , con voce dura.

“Non preoccuparti per me”

“Comunque , non sarebbe sufficiente” disse Quinn “ non c’è speranza! Cosa farò con un bambino?”

Blaine ruotò gli occhi e lanciò uno sguardo a Kurt.

“Un bambino?” mormorò a bocca aperta.

Kurt storse la bocca ed abbassò lo sguardo.

Finn portò Quinn nella stessa grande camera della notte scorsa, che sembrò desolata senza musica e senza ballerini, e la fece stendere su un divano logoro, poggiandole poi una coperta sulle spalle.

Solo allora lei alzò lo sguardo, notando Blaine.

“Tu!” disse con espressione sorpresa, “ Hai sentito?”

“Io.. mi dispiace” sussurrò Blaine.

“Fantastico” borbottò , “ora lo dirà a sua cugina che lo dirà al suo fidanzatino dirigente e saremo tutti licenziati” disse, accettando stancamente il drink che le porgeva Finn.

“Non ho intenzione di…” iniziò Blaine, ma Quinn ricominciò come se lui non avesse parlato affatto.,

“Accidenti, di questo passo, lo sapranno tutti in poco tempo. Perché non lo scriviamo in cielo..” Quinn si è fatta mettere incinta dal viscido Noah!” finì in modo melodrammatico, agitando una mano.

Blaine si voltò a guardare Finn , mentre chiedeva ..” Noah?”

“E quindi.. avevi pensato fosse mio?” lo sfidò Finn.

“Ma io.. aveva pensato..” iniziò Blaine, con voce tremante..

Era ovvio quello che aveva pensato.

“Non stanno più insieme da quando eravamo al liceo”.. disse Kurt volutamente e con calma.

Blaine scosse la testa , cercando di assimilare tutta la situazione.

“C’è… c’è qualcosa che posso fare?”

“Hai 250 dollari?” chiese Quinn senza allegria.

Prese un sorso del suo drink.

“Cosa?”

Fu di nuovo Kurt ad intervenire , il tono di voce sempre basso.

“Uno dei ragazzi conosce un dottore” disse “.. Un vero e proprio M.D.*. Sarà qui in città la settimana prossima. Possiamo prenderle un appuntamento, ma non abbiamo $ 250”.

Nella stanza cadde un profondo silenzio, Blaine sbatté le palpebre guardando Kurt per un momento, quando la consapevolezza lo colpì.. “oh.. voleva dire..” .. e guardò di nuovo verso Quinn.

Stava fissando imbronciata il suo bicchiere, mentre sia Finn che Kurt guardarono entrambi Blaine come a sfidarlo a commentare qualcosa o a portarli alla polizia.

Naturalmente nessuno di loro aveva idea di quello che Blaine aveva sentito vivendo ormai da quattro anni in casa di un medico.

C’era stata una volta, per esempio, lo scorso inverno, in cui Hiram era tornato a casa molto tardi dopo aver visitato con emergenza un paziente; e lui e Shelby si erano riuniti in cucina ed avevano parlato , a bassa voce, di un pasticcio combinato da un praticante incapace, ignari del fatto che Blaine fosse seduto nella stanza accanto che stava facendo i compiti di matematica che erano tutti sparsi sul tavolino e che stava origliando spudoratamente.

Aveva ascoltato , ad occhi spalancati, mentre entrambi concordavano sul fatto che le cose non dovevano andare in quel modo.

Non dovevano andare in quel modo nemmeno per Quinn, pensò e senti crescere in lui la paura… è questo che avrebbe fatto Quinn se non fosse riuscita ad avere l’appuntamento? Sarebbe stata un’altra “emergenza”? Un’operazione pasticciata?

Improvvisamente Quinn sembrò così reale e piccola seduta su quel divano con le spalle incurvate, una ragazza che aveva sempre voluto diventare una ballerina, che aveva amici che non volevano vederla ferita.

Un vero medico aveva detto Kurt .. non un praticante incapace.

“Hai chiesto a Noah?” chiese con attenzione Blaine, “ forse potrebbe… se glielo dici…”

“Lo sa” tagliò corto Quinn, il volto cupo.

“Ma..”

“Vuoi sapere cosa puoi fare per me?” disse Quinn con tono duro e arrabbiato, “ Tornate alla tua fantastica vacanza in famiglia e lasciami in pace. Questi non sono affari tuoi “.

Blaine vacillò leggermente , guardando impotente verso Kurt.

Il suo volto era severo ma i suoi occhi erano comprensivi.

“Forse è meglio se te ne vai” disse dolcemente.

“Io… okay..” disse Blaine spostandosi , quasi inciampando nei suoi stessi piedi quando si voltò per lasciare di corsa la stanza.

Fuori incontrò Rachel mentre attraversava le scale che portavano su per la collina.

“Jacob ed il Signor Kellerman se ne sono andati a parlare con i signori che stanno giocando a carte” disse senza fiato, “ Siamo al sicuro. Va tutto bene?”

“Andrà tutto bene” disse Blaine , proseguendo oltre , iniziando a salire le scale.

Rachel si fermò un attimo, poi lo seguì.

“Cosa c’è che non va? Quinn sta bene?”

I piedi di Blaine seguivano il percorso a passi regolari.

Si sentì come se non riuscisse più a controllarli .

“E’… è malata.. è malata ed ha bisogno di un intervento ma non hanno i soldi”

“E’ orribile” esclamò Rachel affrettandosi a raggiungerlo, “ Mi chiedo se papà…”

“No!” la interruppe Blaine bruscamente.

Si fermò e si voltò verso di lei.

“Non possiamo immischiarci così trascinando anche gli altri nei loro affari”.

“Ma..”

Blaine allungò una mano appoggiandola poi sulla sua spalla.

“Mi prenderò cura io di tutto, Rachel. Ti prego… abbi fiducia in me”.

Rachel lo guardò confusa ed ad occhi aperti; poi annuì.

“Okay Blaine”.

Tornarono verso il gazebo in silenzio.


 

Blaine riuscì a sfuggire dalla sua famiglia il giorno dopo e ad intrufolarsi nella sala da pranzo , mentre i camerieri stavano preparando la sala per il pranzo.

Trovò Noah che stava riempendo dei bicchieri di acqua e gli si avvicinò cautamente, improvvisamente nervoso nonostante si fosse preparato tutto il discorso già dalla sera prima.

Si fermò accanto al tavolo e si schiarì la gola.

“Oh!” disse Noah alzando lo sguardo per la sorpresa, “ Hey, sei il fratello di Rachel giusto?”

“Cugino a dire il vero.. io..”

“Cosa posso fare per te cugino di Rachel?” disse Noah continuando a fare il giro del tavolo mentre versava l’acqua.

Blaine fece un respiro profondo.

“Volevo parlare con te di Quinn Fabray “.

Noah alzò lo sguardo bruscamente , poi tornò al suo lavoro con un sorrisetto sul volto.

“Oh.. pensi anche te che è una vera bambola eh?”

“No.. io..”

“Beh, lascia che ti dia qualche consiglio. Non desideri incasinarti con una come lei. Se vuoi qualcuno con cui passare del tempo mentre sei qui… ti posso fare dei nomi”.

“No!” esclamò Blaine, poi abbasso di nuovo la voce.

“Non è questo.. E’ solo … sai che ha bisogno di soldi vero?”

Noah trasalì facendo cadere dell’acqua fuori dal bicchiere e sulla tovaglia.

Imprecò sbattendo la brocca sul tavolo.

“Te lo ha detto lei?”

“No, l’ho scoperto” disse Blaine obiettivamente.

“E allora?” disse Noah sollevando un sopracciglio.

“E allora volevo sapere cosa avevi intenzione di fare al riguardo” disse Blaine.

Cercò di sembrare minaccioso, ma l’espressione impassibile di Noah lo fece leggermente tremare.

Noah sembrò molto più inquietante quando un impressionante cipiglio apparve sul suo viso.

“Prima di tutto, non provare a parlare con me come se fossi mio padre. Non so dove sia, ma so che non lo sei . Secondo, non mando all’aria un’estate a trasportare ciambelle solo per qualche pollastrella che probabilmente è stata a letto con ogni ragazzo di qui.”

Blaine sollevò le sopracciglia

“Ma lei ha detto..”

“Certo che lo ha detto. Mi piacerebbe che lo dimostrasse però.” Disse Noah con compiacimento.

Blaine sentì crescere improvvisamente un’ondata di rabbia così forte da essere sorpreso dal non essere diventato rosso.

Traendo forza da questo, fece un passò in avanti fissando Noah con sguardo duro.

“Sei disgustoso” ribolliva “ Stai lontano da mia cugina o ti farò licenziare”

Per un folle attimo, Blaine considerò l’idea di afferrare la brocca e gettare l’acqua sul viso compiaciuto di Noah.. o da qualche altra parte.

Invece , si voltò e si precipitò fuori dalla sala prima che Noah potesse dire una sola parola.




Dopo pranzo, Blaine tornò nella sua stanza in compagnia di Hiram sotto una fine pioggerellina che cadeva dal fitto banco di nuvole sopra le loro teste.

Shelby e Rachel erano riuscite a prenotare un’ore di lezione di danza in modo che Rachel potesse fare un po’ di allenamento e qualche vocalizzo; tutti e quattro avevano programmato di ritrovarsi in piscina più tardi , anche se sarebbe stata di sicuro affollata.

Quando Blaine ed Hiram si furono sistemati in veranda, Blaine parlò.

“Zio Hiram, devo chiederti un favore”.

“Cosa c’è?”

Blaine fece un respiro profondo.

Aveva rimuginato molto sulla sua conversazione con Noah, e non aveva trovato nessun’altra soluzione.

“Ho incontrato una persona qui, uno dei membri dello staff, ed ho scoperto cha ha bisogno di 250$”

Hiram aggrottò le sopracciglia da dietro gli occhiali.

“Sono un sacco di soldi , Blaine”.

“Lo so”, disse in fretta, “ Solo.. voglio davvero aiutare. E non te lo chiederei se non fosse stato importante. Te li restituirò non appena potrò. Te lo prometto”.

Hiram lo guardò, come se fosse alla ricerca di un qualcosa.

“Non è per qualcosa di illegale , vero?”

Blaine si costrinse a respirare normalmente .

“No” disse sorprendendo persino se stesso di quanto fosse stato facile mentire.

“Certo che no” disse immediatamente Hiram, “ E’ stato stupido chiederlo. Mi fido del tuo giudizio. Te li darò dopo cena”

Blaine sentì lo stomaco stringersi per il disagio, ma mantenne lo sguardo fermo.

“E non vorrei.,.. voglio dire.. è una specie di segreto e non vorrei si sapesse. Quindi… non lo dirai a Shelby ? O a nessun altro?”

“No.. se non vuoi che lo faccia”.

Blaine annuì.

“Grazie” disse incapace di nascondere il sollievo nella sua voce quando Hiram gli diede una pacca sulla spalle.

Più tardi , quella sera, la famiglia di Blaine tornò nella propria stanza presto, perché Rachel li aveva pregati di rientrare per lavorare un po’ sul puzzle.

Blaine, comunque, la prese in disparte e le disse di essere riuscito a trovare i soldi per Quinn; lei lo abbracciò dandogli il permesso di sbrigare tutta la faccenda.

All’inizio Blaine aveva considerato l’idea di usare come scusa la voglia di farsi una corsa ora che aveva smesso di piovere, ma non aveva il coraggio di mostrarsi nell’area del personale indossando i suoi pantaloncini.

Invece si vestì con estrema cura, scegliendo il più bel paio di jeans che aveva portato, una maglietta scura ed una camicia a maniche lunghe sopra.

Spinse il denaro in fondo alla tasca e si diresse verso il salotto.

“Credo di aver lasciato il mio orologio in piscina questo pomeriggio”  disse “ Vado a vedere se qualcuno lo ha trovato”.

“Oh dio” esclamò Rachel, “ Proprio ora che ci siamo seduti a fare il puzzle!”

Blaine pensò che stesse esagerando un po’ così scosse la testa discretamente.

“Non starò fuori a lungo”.

Hiram alzò lo sguardo con un cenno d’intesa.

“Spero che esca fuori” disse facendogli un cenno col capo.

“Grazie. Torno presto”.

Blaine si fermò sotto il portico.

Il passo successivo faceva parte di un piano ma il portarlo al termine lo stava facendo sentire ridicolo.

Con un sospiro , si focalizzò su quanto si fosse sentito fuori posto la notte della prima festa del personale,; li con la sua camicia ed i suoi pantaloni eleganti.

Così prima che potesse cambiare idea, si tolse la camicia e la ficcò sotto una coperta su una delle sedie e praticamente si precipitò giù per le scale della loro stanza.

Era stupido… aveva indossato tutte le volte magliette per correre a casa.

Era stato molto più esposto durante le sue gare di corsa rispetto ad ora, ed anche se l’indossare la divisa da corsa lo aveva messo a disagio all’inizio, aveva smesso da tempo ormai di preoccuparsi se qualcuno lo guardava.

Non aveva nessun motivo di sentirsi come se stesse attraversando il parco in mutande.

Eppure era così che si sentiva.

Quando arrivò nella zona del personale sembrava ci fosse un’altra  festa.

Un po’ più tranquilla rispetto a quella che aveva visto la prima volta…

Erano tutti in coppia avvinghiati l’un l’altro mentre ballavano “Stay”  di Maurice Williams and the Zodiacs.

Blaine vide Kurt ballare con una delle ragazze non lontano da dove era entrato, ma distolse rapidamente lo sguardo così da porte vedere Finn e Quinn vicino dall’altra parte della stanza.

Si diresse verso di loro, attraverso la folla, per poi toccare la spalla di Finn, l’eccitazione prevalse sulla sua paura di sembrare scortese.

Quando la coppia si separò, guardandolo sorpresi, Blaine mostrò loro il denaro sorridendo

Quinn lo guardò incredula, un piccolo sorriso apparve sul suo volto mentre prendeva con esitazione i soldi.

“Vuoi dire che Noah..?” gli chiese.

“Oh.. no” disse Blaine, “ Avevi ragione su di lui”.

“Allora.. dove…?”

Blaine si strinse nelle spalle.

“Hai detto che ti servivano”.

Ridendo un po’, Quinn alzò lo sguardo su Finn.

“Cos’è questo ragazzino… una specie di santo?”

Fu in quel momento che Blaine notò l’espressione di Finn, che era dura e poco divertita.

“Si… il ragazzino da scuola privata è un vero santo per aversi fatto dare un anticipo sulla paghetta “

Blaine farfugliò per un attimo e questo diede a Kurt… che si era avvicinato senza essere notato.. il tempi di rimproverarlo.

“Finn!”

“Sono stato in una scuola privata solo per un anno e mezzo”  rispose finalmente Blaine, recuperando la voce, “ E non siamo ricchi!”

Kurt gli lanciò uno sguardo scettico quasi divertito.

“Tuo zio è il Dottor Berry, giusto?”

Blaine annuì

“Allora lui aiuta i pazienti pro bono?”

“Pro cosa?” chiese Finn.

“Ora basta, ragazzi” intervenne Quinn.

Spinse i soldi nella mano di Blaine.

“Grazie, ma non posso prenderli”.

Poi si voltò e trascinò un riluttante Finn a ballare.

Blaine lo sentì sussurrare “Dovresti prenderli quei soldi” mentre iniziarono ad ondeggiare di nuovo.

Kurt sospirò, guardandoli turbato.

“Posso solo prenderle un appuntamento per Giovedì” spiegò, “ ma cosa succederà quando  dovremmo fare lo spettacolo di mambo che abbiamo programmato al Sheldrake. Io faccio le coreografie e loro devono ballare”.

“Cos’è lo Sheldrake?” chiese Blaine.

“E’ un altro albergo. E se dovessimo annullare lo spettacolo ora, perderemmo lo stipendio di tutto quest’anno e anche l’ingaggio per l’anno prossimo!”

“Non c’è nessuno che può sostituirla?”

Finn , che probabilmente stava ancora ascoltando la loro conversazione, si staccò da Quinn.

“Chi potrebbe sostituirla? Siamo tutti occupati per tutto il giorno e non avremmo il tempo per esercitarci. Questa non è una vacanza per noi. Ognuno di noi è qui per lavorare”

Blaine guardò un attimo Finn, mordendosi l’interno della guancia.

“ E se riuscissi a trovare qualcuno?”

“Chi?” chiese Quinn con sospetto.

“Rachel” disse Blaine, “ Prende lezioni di danza praticamente da tutta la sua vita”

“Davvero?” chiese Kurt dubbioso.

“Danza classica” chiarì Blaine.

“Beh io continuo a pensare che sia l’idea più stupida che abbia sentito “ disse Finn petulantemente, distogliendo lo sguardo.

“Lasciala provare” disse Blaine cercando di convincerlo, “ sono sicuro che le piacerebbe”

Con sua grande sorpresa , Quinn sembrava stesse ponderando la cosa.

“Finn sei un ottimo partner ed un ottima guida. E poi avremmo più di una settimana per insegnarle.”

“Non sarebbe difficile come se dovessimo ricominciare daccapo” rifletté Kurt “ e per lo meno lei sa come muoversi e come imparare una coreografia”.

Tutti e tre guardarono Finn in attesa.

Era accigliato e Blaine si chiese se avesse detto di no solo per il gusto di farlo o solo perché lo aveva suggerito lui.

Alla fine , borbottò:

“Possiamo fare un tentativo. Almeno fino a quando non troviamo una soluzione migliore”.

Blaine sorrise e consegnò i soldi a Quinn.

“Glielo chiederò appena saremo da soli”.

 


NOTA

M.D. .. dottore in medicina

Spero che non ci siano errori... ma stasera vado al cinema a vedere pets.. e non volevo saltare la pubblicazione...

Avvisatemi pleasseeee.. così corrego.. a venerdì prossimo

http://archiveofourown.org/works/610563/chapters/1108310 link del capitolo
   
 
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