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Autore: Fajander    09/10/2016    0 recensioni
Dragon Ball Vengeance è un universo alternativo all'originale dove Gohan, per una serie di motivi, rimane l'ultimo discendente della stirpe Saiyan in vita. Furioso e guidato dalla sete di vendetta, si ritroverà ad affrontare in una lotta perpetua l'essere che gli ha portato via tutto ciò a cui teneva, cambiando radicalmente la sua personalità. Nel corso della storia egli troverà però dei fidati alleati, con i suoi stessi interessi, che lo aiuteranno in quella che si trasformerà pian piano in una battaglia per la sopravvivenza dell'intero universo.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cooler, Freezer, Gohan, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Luogo: Città Madre, capitale di Cooler 01
Epoca: mentre Freezer viene sconfitto

Fumo, fuliggine e ceneri inondavano le strade della Città Madre, mentre lingue di fuoco e fiamme danzavano sugli edifici, celando ciò che si trovava al loro interno. Abitazioni, strutture dedite alla ricerca scientifica, ospedali, municipi: ormai erano quasi tutti identici, tutti irriconoscibili e ridotti a un ammasso di macerie.
La desolazione caratterizzava tutto il pianeta, che era stato evacuato quasi interamente qualche minuto prima.
I pochi uomini rimasti perlustravano per via aerea e terrena ogni settore del globo, alla ricerca del loro imperatore.
Un uomo, in tutto simile a un essere umano eccezion fatta per un paio di corna, passeggiava fra le macerie, vicino a quello che una volta era un parco giochi per bambini.
Indossava una tuta piuttosto pesante che lo isolava dall'ambiente esterno, sterile e radioattivo. Le polveri, che annerivano i cieli, non davano la possibilità di vedere a un palmo dal naso, per cui il casco dell'uomo era munito di una torcia che emetteva un fascio di luce. Quest'ultimo diede una rapida occhiata al monitor del suo orologio, che indicava che la percentuale di ossigeno immesso all'interno della tuta stava rapidamente scendendo, per cui tra qualche minuto avrebbe dovuto terminare le ricerche e tornare alla sua navicella. I suoi respiri si facevano sempre più affannosi, la maschera si appannava per ognuno di essi, mentre i suoi passi sicuri e pesanti, resi tali dai suoi stivali, erano gli unici suoni nell'arco di diversi chilometri.

Luogo: Astronave imperiale, in orbita su Cooler 01
Epoca: mentre Freezer viene sconfitto

«Stiamo cercando ovunque, abbiamo setacciato l'intero pianeta, ma di lui non vi è traccia. Sicuro che fosse ancora lì al momento delle esplosioni?».
«Non possiamo saperlo con certezza, ma alcuni sostengono di averlo visto lasciare il pianeta insieme a suo fratello, per questo motivo le nostre truppe rimaste stanno perlustrando anche lo spazio, ma non possiamo restare a lungo, il buco nero potrebbe attirarci nella sua morsa, anche se è ancora ad una distanza di sicurezza.» disse uno degli ufficiali, che aveva il compito di comandare le forze armate di Cooler 01.
Uno scienzato si intromise nella conversazione, varcando la porta della sala principale dell'astronave.
«Signore, il livello di radioattività del pianeta sta superando i limiti entro i quali si può sopravvivere, il mio team vi chiede il permesso di procedere all'evacuazione dello stesso.» annunciò. L'ufficiale emise un sospiro profondo e colmo di rammarico.
«E sia, procedete pure. Non abbiamo altra scelta, se l'imperatore Cooler fosse qui, sono certo che capirebbe.».
Contemporaneamente a quanto successo, un'altra persona irruppe nella stanza, con molta meno calma del precedente e in preda all'agitazione.
«Generale, l'abbiamo trovato! Abbiamo localizzato l'imperatore Cooler!» riuscì a dire, distribuendo una dose di eccitazione a tutto l'equipaggio presente nella sala. «Ottimo lavoro! Finalmente una buona notizia! Manda la squadra di ricerca più vicina e fammi un rapporto completo sulle sue condizioni, non appena lo avrete recuperato.». Qualche ora più tardi il Demone viola venne recuperato e portato nell'astronave madre, pronto per essere curato.
Il suo corpo era in una situazione pietosa, il cuore aveva praticamente smesso di battere e per questo fu trasportato di urgenza nella vasca di rianimazione, dove venne salvato per miracolo.
I suoi sottoposti cercarono a lungo l'ubicazione di Freezer, convinti che non potesse essere scomparso nel nulla, ma non trovandolo immaginarono che il loro sovrano lo avesse in qualche modo sconfitto.
Il giorno dopo l'astronave si preparò alla partenza, insieme alle altre navicelle contenenti milioni di civili e le poche truppe rimaste.
La destinazione era il pianeta dell'Impero più vicino, ovvero Cooler 02, a una settimana da lì.
Durante il viaggio la flotta spaziale incontrò qualche veicolo nemico, appartenente all'ormai disfatto esercito di Freezer, che venne così eliminato del tutto. Il quarto giorno, Cooler si risvegliò.
Fece chiamare immediatamente il generale in comando, e chiese un rapporto completo su quanto successo. Egli spiegò come, mentre sua maestà era impegnato a lottare contro il fratello invasore, l'esercito di quest'ultimo aveva distrutto gran parte della difesa del pianeta, aiutati dal fatto che lo stesso Freezer avesse partecipato alla distruzione di molte città mentre Cooler era fuori combattimento. Convinti al 100% della loro disfatta, gli scienziati, insieme al generale, presero una decisione estrema: far esplodere l'intero pianeta tramite un numero elevatissimo di bombe al plasma radioattive. La strategia si rilevò vincente, poichè il 99% dell'armata nemica si trovava sul pianeta e venne sterminato, il resto scappò nello spazio. Ovviamente, questi non furono gli unici a morire, poichè sia le esplosioni che le radiazioni colpirono indiscriminatamente tutto ciò che si trovasse sul globo, compresa ogni forma di vita. I civili "più importanti", ovvero di un rango sociale più elevato, furono avvisati qualche minuto prima, tempo necessario a prendere le loro navicelle private e fuggire via. Il resto della popolazione fu condotto nelle astronavi pubbliche, che però non fecero in tempo a decollare. Terminato il racconto, Cooler stette in silenzio per qualche secondo, poi, preso dall'ira, strangolò con la propria coda il generale, giudicandolo incapace e troppo affrettato nel prendere decisioni che non gli spettavano.
«D'ora in poi riprendo io il comando del mio impero, non lascerò mai più che accada una cosa simile a nessuno dei miei pianeti. Dirigiamoci immediatamente su Cooler 02, la mia nuova capitale. Rifarò costruire il mio palazzo e tutte le strutture per l'allenamento. Accelerate al massimo.» ordinò ai suoi piloti, alzandosi in piedi e guizzando velocemente la coda sporca di sangue con il quale aveva appena effettuato l'efferato omicidio. Il liquido rossastro gocciolò sul pavimento. Le sue gambe lo sorreggevano a fatica, non aveva ancora recuperato neanche un quarto delle sue forze. Pazienza, se era ancora vivo voleva dire che effettivamente Freezer era stato sconfitto, almeno per ora.
«Ma signore, così lasceremo indietro gli altri veicoli della flotta, loro sono molto più lenti e non dispongono della potenza di fuoco per potersi difendere da possibili...».
«Silenzio. Non mi importa nulla di quegli idioti. Funzionari, generali incapaci, politici: ne ho le scatole piene! Sono solo feccia. Tutti gli scienziati sopravvissuti si trovano su questa astronave, è corretto?» chiese il sovrano. Il soldato a cui si stava rivolgendo annuì deglutendo, impaurito da ciò che sarebbe conseguito da quella risposta. «Ottimo, loro mi servono per ricostruire le stanze a gravità aumentata per i miei allenamenti. Per il resto, fate fuori gli altri parassiti, ci rallentano soltanto.» e detto ciò Cooler si voltò e si recò nei suoi appartamenti, ferito nell'orgoglio per aver perso la punta di diamante del suo impero. Aveva vinto contro suo fratello, ma ora il suo dominio era vulnerabile, e presto o tardi sarebbe stato preso di mira da altri, come suo padre.

Luogo: Astronave imperiale di Freezer
Epoca: Subito dopo la sconfitta su Cooler 01

Un suono di allarme scandiva ritmicamente le attività dei membri dell'equipaggio dell'astronave.
Questi correvano avanti e indietro, non sapendo cosa fare prima: l'imponente veicolo, al momento dell'esplosione delle bombe al plasma, si trovava all'interno dell'atmosfera del pianeta, subendo così molteplici danni dalle stesse. L'onda d'urto aveva danneggiato i sistemi di propulsione di alcuni motori, tuttavia lo scudo energetico era ancora attivo, evitando così che venissero subiti danni dai cannoni laser nemici.
«Non possiamo aspettare Lord Freezer qui!» urlò uno dei soldati di grado maggiore a un suo sottoposto, mentre una forte esplosione all'esterno fece inclinare il mezzo, facendo cadere per terra l'uomo.
«Non lo faremo.».
Tutti i presenti si fermarono e si girarono per vedere chi avesse pronunciato quelle parole.
Quella voce... Re Cold era tornato. Imponente come sempre, il monarca si ergeva nei suoi oltre due metri di altezza, nella sua seconda forma ridotta, privo della sua solita armatura e ancora parzialmente ricoperto del liquido della vasca di rigenerazione. Il fracasso degli ultimi minuti doveva averlo svegliato di soprassalto, interrompendo la sua guarigione. «Mio signore, Re Cold! Sono lieto di vederla guarito, ma forse dovrebbe tornare...».
«No.» il suo tono non ammetteva alcuna replica.
«Sono stato in quella brodaglia fin troppo a lungo. A proposito, quando ce ne andremo da questo inferno esigo che mi venga spiegato perchè non sono stato messo nella Vasca Speciale.» disse Cold. Il suo tono di voce era flebile, stanco. Fece dei passi in avanti per avvicinarsi all'enorme vetrata posta sulla parte anteriore della stanza, corrispondente al muso dell'astronave. La luce gli fece socchiudere gli occhi, ma non indietreggiò. Camminava a stento, era evidente che non aveva ancora ripreso le energie. Ciononostante, anche in quelle condizioni, ogni suo membro dell'equipaggio gli portava un grande rispetto, dettato dalla paura, perchè poteva comunque ucciderli tutti senza troppi problemi.
«Questo posto... Che ci facciamo su Cooler 01? Freezer gli ha dichiarato guerra infine, mi chiedo perchè proprio ora.» riflettè, aggrottando la fronte.
«Deve essere successo qualcosa su quella Terra, dopo che ho perso conoscenza. Quell'insulso mi ha nascosto gran parte del suo piano!» sbattè un pugno sul vetro, crepandolo. Nei minuti successivi l'astronave si allontanò dal sistema solare, lasciando Freezer al proprio destino, su ordine di Cold. Approdati, diverse settimane dopo, sul pianeta più vicino, Cold 76, il Demone del Freddo aveva ormai ripreso totalmente le forze.
La notizia della distruzione di Cooler 01, della ricostruzione della capitale su Cooler 02, della disfatta dell'esercito di Freezer e della scomparsa/probabile morte di quest'ultimo si diffuse rapidamente in ogni angolo della galassia. Gli eserciti dei due sovrani rimasti si stavano armando, temendo l'uno l'attacco dell'altro. L'era di pace era ormai giunta alla fine, un altro grande scontro stava per cominciare: la Terza Guerra Imperiale si apprestava a fare la sua comparsa e a tingere nuovamente l'universo di sangue.

Luogo: Nuova Città Madre, capitale di Cooler 02
Epoca: diverse settimane dopo la sconfitta di Freezer

L'alieno violaceo siedeva su uno dei gradini della granda scalinata in marmo del suo nuovo e scintillante palazzo, sorseggiando del vino. Gli era stato detto che un visitatore, un servitore dell'impero, era giunto da lontano per portare un messaggio di estrema importanza. I portoni si spalancarono e una figura femminile dalle movenze aggraziate entrò nell'enorme atrio. I rumori dei suoi passi riecheggiavano in tutta la sala, mentre il lungo mantello col cappuccio ondeggiavano sinuosi avanti e indietro. A pochi passi dall'uomo, questa si fermò.
«Mio signore.» si inchinò.
«Identificati» disse l'altro, portando il calice alle labbra per bere un sorso della bevanda rossa.
La donna, con calma, avvicinò le mani ai lati del cappuccio, abbassandolo. Il viso, dai tratti delicati, era messo in risalto dalla pelle azzurra della fanciulla. Nella condizione di semi buio in cui si trovava l'ampia stanza, i suoi occhi dorati risplendevano come fossero stelle.
Cooler, che fino a quel momento non era parso molto interessato, posò su uno dei gradini il bicchiere di cristallo, senza distogliere lo sguardo da lei.
«Finalmente sei giunta, perchè non hai avvisato?» chiese.
«Non ero sicura del suo stato di salute, mio Lord, non volevo disturbare e lei mi aveva detto di rivolgere queste informazioni solo a lei personalmente. Inoltre, siamo stati attaccati, diversi giorni fa. La nave è stata danneggiata, abbiamo perso molti uomini e...» esitò.
«E?» la incoraggiò il Demone.
«Io stessa ho rischiato di morire. A dire il vero, sire, sono viva per miracolo. Mi sono ripresa di recente. Devo la mia vita a un mio sottoposto, un soldato di nome Cream.» continuò.
«Stavi per morire, dici? Beh, allora siamo in due.». Riprese il calice e bevve un altro sorso.
«E dimmi, hai portato a termine la missione estremamente delicata che ti avevo affidato? Mi hai portato lui?».
Meyra chinò il capo, scuotendolo leggermente. Un movimento quasi impercettibile, che però non sfuggì al sovrano.
«Durante il viaggio siamo stati attaccati dalla Squadra Delta di suo fratello. Il capitano Igin ha prelevato il soggeto ed è fuggito insieme ai suoi alleati. Io sono stata messa fuori gioco da un membro della squadra, un mostro orrendo che da solo ha trucidato centinaia di soldati. È stato abbattuto infine dai nostri soldati di èlite. Sono desolata, mio signore.».
Cooler, inaspettatamente, mantenne la calma, seppur con fatica. Ciò era constatabile dal fatto che la sua presa sul calice lo avesse crepato.
«Avete prelevato dei campioni di DNA come avevo chiesto prima di farvelo scappare?» forse l'intera operazione non era stata inutile. La donna, colta alla sprovvista da quella domanda all'apparenza futile, rispose di sì con un cenno del capo. Le labbra del Demone si incurvarono in un leggero sorriso. Forse non tutto era andato perduto.
«Consegnatelo ai miei scienziati immediatamente, forse non siete stati un completo disastro.».
«Perdonate la domanda signore, ma a cosa le serve il DNA di quel bambino?» avanzò Meyra, curiosa.
Cooler sorrise ancora.
«Presto o tardi scoppierà una guerra, un'enorme guerra, e coinvolgerà tutti e tre gli imperi. Ciò che tu hai recuperato per me mi aiuterà a creare un'arma che mi assicurerà la vittoria. E ora ascolta attentamente, ecco le mie istruzioni per la tua prossima missione.».

Luogo: corridoi del Palazzo di Cooler, Nuova Città Madre
Epoca: mezz'ora dopo la conversazione

«Non capisco perchè ha voluto il suo DNA... Sta di fatto che prendere quei campioni ci ha salvato la vita. Dovevi vedere com'era contento.»
«Strano. Forse quel mostro ha in mente qualche esperimento pazzo, non saprei...» disse un uomo.
«Non parlare così di lui, idiota! Potrebbero esserci delle telecamere... » lo rimproverò Meyra.
«Ha accennato qualcosa riguardo a un'arma, ma non ho nessuna idea. Beh, non sono affari nostri, concentriamoci sulla prossima missione.» sospirò.
«Ovvero?» chiese incuriosito l'altro.
«È più o meno sempre la stessa. Dobbiamo trovare Gohan, il bambino saiyan, e convincerlo a combattere per Lord Cooler, ma per farlo dobbiamo prima trovare quell'Igin.»
«Ah. Sai dove trovarlo?»
«Sì: alcune spie di Lord Cooler mi hanno riferito che dopo la caduta di Freezer e della conseguente anarchia che ha colpito il suo impero, in assenza di ordini si è recato insieme a ciò che rimane della sua squadra nel loro pianeta natio, Skahr.» spiegò la donna, consultando il display olografico del suo orologio.
«La squadra Delta è formata da soli tre individui ora, e considerando che il capitano non è poi un granchè e il più pericoloso era quel mostro-scimmia che abbiamo eliminato...» continuò.
«Che IO ho eliminato, vorrai dire.» la stuzzicò Cream, sorridendole.
I due, che avevano camminato per tutto il tempo, si fermarono appoggiandosi su un pilastro che faceva angolo con la parete.
«Se non fosse stato per me non ce l'avresti mai fatta, l'ho indebolito parecchio! Questo è un dato oggettivo.» si difese Meyra.
«Sì, certo, come no... E chi è che ti ha salvato la vita portandoti in una vasca di rigenerazione? Senza di me saresti morta, sdraiata su un freddo pavimento e immersa nel tuo stesso sangue.»
Meyra, udendo quelle parole, trasalì, parvendo visibilmente scossa.
«Non farmi ripensare a quei momenti, idiota. E ricordati che sono ancora il tuo capo, e per giunta sono più forte di te!» disse lei, spingendolo leggermente con le mani.
«Pff, più forte? Ma per favore, solo perchè sai sollevare qualche sasso con la mente?.» rise Cream, rispondendo all'"attacco" afferrandola per i polsi e tirandola dolcemente verso di sè. I due si baciarono appasionatamente, finchè non arrivarono nel corridoio delle guardie del palazzo, in pattuglia, che li invitarono a togliersi di mezzo.

   
 
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