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Autore: tixit    16/10/2016    0 recensioni
Dopo Ma la vogliamo finire con queste sciocchezze? succede qualcosa - tanto per chiudere le eventuali domande rimaste senza risposta.
Si, direi che Loki ha deciso di finirla con le sciocchezze.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un letto troppo affollato'
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I disastri non cominciano mai in grande

Quando Tony si svegliò la prima cosa che pensò fu che il sesso era stato grandioso. 
La seconda fu che era una fortuna che la donna se ne fosse andata, almeno non avrebbe avuto tentazioni - la fedeltà lo faceva sentire a tratti claustrofobico.
La terza cosa che pensò fu una parolaccia: la donna non se ne era andata affatto.

"Mi chiamo Amy" disse, o forse cantò, tornando a sedersi nel letto, accanto a lui, con in mano un vassoio. "E il buffet della tua festa era grandioso."

Non poté che darle ragione, mentre lei lo imboccava con delle deliziose tartine di pane di segnale croccante con burro salato e salmone.

Lo fecero di nuovo, leccando golosi le briciole sul corpo l'uno dell'altra, confondendo il sapore della pelle con quello del cibo ed il peccato di gola con quello della camera da letto. 

Poi Tony, una volta che ebbero esaurito i peccati e le tartine, accennò al fatto che lui tra tre giorni, due oramai, anzi uno e mezzo, tenendo conto di come stava passando in fretta il tempo, aveva un impegno, uno importante che non poteva perdere e che prevedeva che lui fosse... libero. Si sentiva un verme nel dirlo: per tanto tempo era stata Pepper a pensare a queste cose, mentre lui si faceva una doccia e proseguiva con la sua vita - aveva perso l'abitudine. Se quella non fosse stata casa sua sarebbe sgattaiolato fuori lasciando un biglietto.

Si aspettava una certa contrarietà, ma Amy fu un tesoro di latte e di miele: rise e disse che non era venuta alla festa per iniziare una fantastifabulosa vita da casalinga, che non le si addiceva. E poi gli diede una dimostrazione delle sue doti in un certo campo che, onestamente, non era poi così in contrapposizione con la casalinghitudine. Anche se, sempre onestamente, se avesse voluto, avrebbe potuto tranquillamente farne un mestiere.


Poi lei glielo chiese: quando? esattamente quando doveva sparire? avrebbe avuto il tempo di una doccia? E di un bagno? E di una cena in un posto carino?

Fu così che lui decise di chiedere a JARVIS, ma Amy era curiosa e voleva porre lei le domande: era un gioco così divertente, disse, come interrogare un oracolo. Fece alcuni tentativi e le risposte furono assurde, così Tony le consigliò di esser precisa, molto precisa nel porre un quesito ed ordinò a JARVIS di rispondere, fino a nuovo ordine, solo alla domanda che gli veniva posta, nel modo più conciso possibile, così come gli veniva posta e senza aggiungere nulla oltre quanto espressamente richiesto.

"O Jarvis Jarvis delle mie brame, dimmi esattamente quando ci sarà il prossimo arrivo delle Persona che il grande Tony Stark deve incontrare? Il prossimo, quello più vicino nel futuro, perché a noi interessa solo il futuro, vero Tony?"

"Tra 45 giorni." disse Jarvis con una voce rispettosa, ma, parve a Tony inquieta.

"O Jarvis, Signore che tutto sa e tutto vede, c'è stato un cambiamento di programma?"

"Si." Tony si irrigidì, c'era stato un cambio di programma e Loki non lo aveva avvisato? Era successo qualcosa? I dannati uccelli di suo padre potevano viaggaire e portare informazioni da un reame all'altro... Loki avrebbe potuto farsene prestare uno, accidenti! Ma poi, Jarvis, come sapeva... 

"Jarvis," chiese irritato, "chi ti ha comunicato il cambiamento di programma?"

"Il fratello maggiore della Persona, signore." Thor dunque... lo aveva visto alla festa, e poi se ne era andato, salutando - un sollievo, in un certo senso, se fosse rimasto non avrebbe conosciuto Amy - ma non gli aveva detto nulla di un cambiamento nei programmi che riguardavano Loki... e anche lui, in fondo. Ma Thor sembrava non accettare quella "cosa non definita" tra lui e suo fratello.

"Ci sono messaggi per me da... dalla Persona?" chiese in fretta.

"Temo di no, signore."

Amy sorrise divertita: "Jarvis, puoi andare! Lasciaci soli..." poi, rivolta a Tony, mormorò, sgranando gli occhi con una espressione supplichevole "Quarantacinque giorni! Direi che c'è tutto il tempo per una bagno ed una cena, forse anche più di una... per una donna libera, per un uomo libero non saprei..."

Tony contrasse la mascella irritato - non gli piaceva che Loki non avesse avvisato, nemmeno lasciato un messaggio, nemmeno tramite Thor. Si chiese se Loki  avesse per caso trovato un altro sfogo per i suoi lombi, Thor aveva parlato di Tre Guerrieri, magari c'era qualcuno a cui Loki era mancato? In fondo tra loro due non c'era nessun accordo sentimentale. Non uno serio.

Guardò Amy e, d'impulso, le chiese "Dove vorresti andare?"

"Londra," rispose, "Vorrei visitare il 221B di Baker Street..."

"Non vorresti vedere nient'altro?"

"Il soffitto dell'Hotel?" chiesa la donna, meditabonda, poi allegramente aggiunse: "Di almeno tre hotel... già che ci siamo vorrei anche vedere Parigi."

Fu così che Tony acconsentì ad una gita di cinque giorni, in Europa, ed Amy decise che avrebbe fatto la doccia a Londra - le piaceva viaggiare leggera - dove avrebbe anche comprato dei vestiti nuovi e della biancheria, scarpe... che ne diceva Tony di una borsetta?

 


Quando Thor ed un imbarazzato-ma-gelido Loki scesero per la colazione, Thor si aspettava di trovare un perplesso e molto colpevole Uomo di Ferro alle prese del compito impossibile: rimbambire di chiacchiere suo fratello.
Il piano sembrava vuoto, oggi era il giorno in cui Loki sarebbe dovuto arrivare, se non avesse anticipato di tre giorni. 

"Dove è Anthony Starkson?" chiese Thor con voce roboante.

"In volo per Londra, signore."

Loki freddamente chiese "Una emergenza? O un viaggio di piacere?"

"Un viaggio di piacere, signore."

"Da solo o in compagnia?"

"In compagnia, signore" la voce di Jarvis sembrava a disagio, ma Loki non vi fece caso.

"Una donna? Giovane?" chiese con un tono di voce decisamente acido.

"Si, signore."

"Scopano?"

"E' altamente probabile che abbiano ripreso in Europa il tipo di attività iniziato qui in America." la voce di Jarvis esitò molto prima di rispondere, come se stesse compiendo una lotta interna con se stesso.


Fu quella sera che Thor portò Loki a fare una passeggiata per il Central Park. Si fermò vicino ad una fontana a base circolare e disse a Loki che aveva dell'oro per le emergenze, nascosto su Midgard. Ce ne era abbastanza per comprare un appartamento piccolo - lui non amava vivere accampato e come ospite eterno di un suo compagno d'armi, voleva la sua libertà. E poi lì era pieno di gente. Voleva Loki trasferirsi con lui e tenergli compagnia?

Loki aveva le guance scarlatte - sapeva che Thor voleva evitargli lo smacco di festeggiare il ritorno di Tony con chiunque si stesse scopando e la cosa gli bruciava parecchio - ma rispose che accettava con piacere. Forse era ora che si concentrasse di più sulla sua espiazione e meno sulle cretinate.

Tony Stark, a Londra, non si accorse di nulla.
   
 
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