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Autore: sticky2012    17/10/2016    7 recensioni
Questa fanfiction è divisa in 2 parti. La prima ambientata durante il sesto anno di Ginny (settimo libro) mentre la seconda è ambientata l'anno successivo quando tutti, chi per una ragione e chi per un'altra, torneranno ad hogwarts e dovranno fare i conti con le conseguenze dell'anno precedente.
Di cosa parla? Di una Ginny innamorata del suo Harry ma , anche se lei farà molta fatica ad ammetterlo e ad accettarlo, entrerà qualcun'altro nel suo cuore.
Chi? Draco Malfoy. Mentre nella prima parte vedremo un Harry praticamente assente e una Ginny impegnata con un Malfoy molto "presente", nella seconda parte avremo tutti e tre i protagonisti insieme.
Perchè leggerla? Cercherò di far vedere una Ginny molto dolce, razionale e matura col suo Harry e farò emergere una Ginny completamente irrazionale e più spensierata con Draco.
Vedrete un Draco molto combattivo e pronto a tutto per ottenere quel che vuole realmente, una Ginny molto in contrasto con quello che le capiterà e un Harry innamorato nel termine più dolce.
Il finale? già scritto ed è già nella mia testa.
Ci sarà una scelta? Sì.
Chi la spunterà? leggete la storia.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 28


Non ho fatto niente.

 
 
 
Il quarto giorno, qui ad Hogwarts, non è cominciato nel migliore dei modi. Sembrerà paradossale ma, nonostante l’estate ormai inoltrata, stamattina quando ho aperto la finestra, convinta di trovarmi un gran bel sole davanti, tutto quello che ho visto era solo pioggia. Tanta pioggia.
Non ricordavo un diluvio così a Hogwarts dai tempi del mio secondo anno.
Sono più che certa che il cielo fuori sia l’esatto riflesso del mio umore.
E’ da ieri sera, quando sono tornata nella mia stanza, che non riesco a scacciarmi di dosso questo brutto presentimento. Non mi sento più tranquilla. Vorrei solo aver già dato questi maledetti esami e tornarmene a casa dalle mie compagne.
Ieri sera, dopo che Malfoy mi ha salutato, sono corsa alla ricerca di Riley.
Dovevo mettere le cose in chiaro e credo di esserci riuscita. Senza scendere troppo nei dettagli, gli ho spiegato in poche parole il concetto: deve tenere la bocca chiusa!
Con chiunque, indistintamente, non deve dire nulla. A chi dirlo, quando e come lo decideremo io ed Harry.
All’inizio sembrava un po’ confuso ma sono riuscita a imbarcarlo con la scusa che, qui a Hogwarts, è un attimo che le voci arrivano alle orecchie di tutti e che, io ed Harry, vogliamo fare una cosa molto intima e farlo sapere solo a chi vogliamo noi.
Mi ha promesso di tenere la bocca cucita, anche se io non mi sento tranquilla per niente.
Ho riflettuto e la cosa migliore da fare è stare il più possibile per conto mio. Stanza, biblioteca e un piccolo saluto a Neville e Luna. Potrei proporre a loro di cenare e pranzare tutti assieme, così da evitare anche la Sala Grande. Voglio andarmene da qui avendo dato la notizia del matrimonio solo a loro due e alla McGranitt. Stop.
Me ne andrò da qui, dirò addio a Hogwarts e tutti i pericoli saranno spazzati via. Si verrà a sapere del matrimonio solo dopo la cerimonia. E, a quel punto, che se ne dica, io e Harry saremo ufficialmente sposati e qualsiasi dubbio su di noi verrà spacciato solo per pura invidia.
Nonostante il mio piano mi appaia perfetto, è come se avessi la sensazione che mi stia sfuggendo qualcosa da sotto il naso. Un dettaglio che non sto considerando.
M’infilo la mia giacca di pelle nera, l’unica che mi sono portata perché convinta che non ne avrei avuto bisogno, ed esco dalla mia stanza.
Vado dritta, senza fermarmi davanti alla Sala Grande, e accelero verso la guferia.
Mentre tutti sono a colazione, ne approfitto per andare a spedire la lettera che ho scritto a Harry.
 
Ciao Harry,
so che sono passati pochi giorni ma avevo bisogno di scriverti.
Ci tengo a farti sapere che, qui, a Hogwarts va tutto bene. Sono riuscita a parlare già con Luna e Neville.
Ti ho promesso sincerità ed è quella che avrai. Ho incontrato Malfoy e, come vedi, non sono ancora scappata via con lui!!
Scherzo!!
Ho voglia di sdrammatizzare la situazione e un po’ anche la tensione.
Ieri sera, davanti a Malfoy, Riley stava per lanciare la bomba ma, per fortuna, sono riuscita a limitare i danni.
Detto questo, passiamo alle cose belle.
Ho fatto allenamento con i grifondoro e, McLaggen a parte, è stata emozione allo stato puro.
Mi ero dimenticata quanto fosse bello il campo di Quidditch qui ad Hogwarts.
Per il resto, il ripasso per l’esame procede a ritmi altissimi. Sono distrutta!! E ho paura di fare una figuraccia!
Penso di averti detto tutto.
Spero che tu e Teddy stiate bene e che Margareth non ti faccia impazzire troppo!
Salutami le ragazze! Mi mancano più di quello che avrei potuto immaginare ma dì a loro che sto bene! Loro capiranno.
P.S.: Dimenticavo una cosa. Mi manchi anche tu!
Ginny.
 
Rileggo la lettera e mi assicuro di aver scritto tutto.
Lego la piccola pergamena alla zampina di un gufo grigio mezzo addormentato.
-Vai! E’ per Harry Potter!- il gufo dopo aver fatto un verso di assenso, salta giù dal nido e spicca il volo. Resto a guardarlo mentre vola sotto la pioggia incessante finché non sparisce nell’orizzonte. Voglio essere onesta con Harry. Anche lui è coinvolto in questa storia e, se succede qualcosa a me, le conseguenze ricadrebbero anche su di lui.
Questi giorni passeranno. Lenti ma passeranno.
 


 

Quando finisco di leggere l’ultimo capitolo del manuale di creature magiche, sono quasi le sei. Com’è volato il tempo. L’ultima volta che ho guardato l’ora erano le tre passate. Mi stiracchio sulla sedia e guardando la finestra davanti a me, mi accorgo che ha smesso di piovere. Il cielo si è schiarito quasi del tutto.
Sono ancora in tempo! In fondo, per oggi, penso di aver studiato abbastanza e di essermi meritata un po’ di relax.
Raggiungo McLaggen al campo di Quidditch. Gli ho promesso che avrei assistito agli allenamenti dei grifondoro. Mancano solo tre giorni alla finale di sabato sera contro i serpeverde.
Mi sbaglierò ma, per quel poco che lo conosco, sono quasi convinta che McLaggen sia leggermente agitato.
Non lo dà a vedere ma non è del suo solito umore. E’ anche meno asfissiante; da una parte, spero che questa sua pacatezza duri ancora per molto e molto tempo.
Lo capisco, in fondo, è la sua prima finale da capitano e tutti si aspettano il meglio da lui. Non è facile essere messi a confronto con i vecchi capitani: Harry, prima di tutti, ed io.
Se fallisce, tutti diranno che non é stato degno dei suoi predecessori ma se vince … il suo ego sicuramente si moltiplicherà a dismisura e, a quel punto, chi lo sopporterà più!
-Ginny, ti stavamo aspettando!!- urla McLaggen appena si accorge della mia presenza.
Raggiungo tutta la squadra al centro del campo; sono già tutti in divisa, pronti per spiccare il volo.
-Son dovuta passare dalla guferia !!- li saluto tutti con un cenno di mano senza ricevere molte risposte. Ho paura che McLaggen abbia trasmesso la sua paura a tutti loro. Di solito, sono sempre così rumorosi, non fanno che subissarmi di domande e, adesso, se ne stanno tutti in silenzio, intenti a riscaldarsi i muscoli.
-Tutto bene?- chiedo ma nessuno mi risponde.
-Sì!- risponde McLaggen –Siamo solo agitati per sabato! Perché non ti sei cambiata?- indica la mia maglietta e i miei pantaloni bianchi che mal si addicono a un allenamento di Quidditch.
-Perché io guardo. Voi giocate!!- gli indico la tribuna, il punto da dove ho intenzione di vederli.
-Ma dai … - prova a protestare McLaggen.
-Io sabato non posso giocare ed è giusto che vi alleniate tra di voi!! E non agitarli più del dovuto. L’ansia non è mai una buona amica!!- gli indico i ragazzi attorno a noi.
-Va bene, ragazzi!! Avete sentito?? Siamo pronti a cominciare!! Oggi abbiamo una tifosa speciale che ci guarda, facciamole vedere di cosa siamo capaci!!- MCLaggen inizia a ripartire disposizioni su come iniziare l’allenamento –Patrick tu tieni la palla e tu … -.
-Un attimo!!- sento qualcuno parlare ma non riconosco la voce. Non è di qualcuno della squadra.
Io e McLaggen ci giriamo all’unisono e ci ritroviamo, davanti a noi, l’intera squadra dei serpeverde con indosso la loro divisa verde e argento.
Molti visi li conosco, c’è anche il ragazzino con cui mi sono scontrata fuori dalla Sala Grande l’altro ieri, mentre gli altri non ho la più pallida idea di chi siano.
Sento sollevarsi un leggero mormorio in mezzo ai giocatori dei serpeverde finché due o tre di loro non si spostano per lasciare spazio a Horace Lumacorco e a Malfoy.
Che cosa ci fanno? Una riunione della loro casata, qui al campo, a quest’ora?
Urquhart, il capitano dei Serpeverde, un bestione alto due metri e magro come il suo manico di scopa, ci si avvicina con quella sua area spavalda e strafottente. Mai l’ho sopportato e mai riuscirò a farlo.
-McLaggen!! Dovete andarvene! Il campo è nostro!!- dice sprezzante senza neanche salutare.
Lo guardo disgustata. Chi si crede di essere? Pensa di essere il numero uno di Quidditch ma non ha mai capito che lo han fatto capitano solo perché era il meno peggio dei vecchi giocatori rimasti.
-Sono le sette e il campo lo abbiamo prenotato noi!!- - ringhia McLaggen. Lo tengo per la manica della divisa; lo vedo già troppo agitato.
E’ quello che vogliono!Farci innervosire; è la cosa che gli viene meglio.
-Stai calmo! Si sono portati i rinforzi!- indico Malfoy e Lumacorno a McLaggen. Mi accorgo che il professor Lumacorno sta continuando a chiacchierare nell’orecchio di Malfoy mentre quest’ultimo non sembra neanche ascoltarlo. E’ troppo impegnato a fissare, divertito, la scena davanti a lui; io evito accuratamente di guardarlo.
-Ecco bravo!! Ascolta la stupida della Weasley!- provoca Urquhart.
-Ehi!! Attento a ciò che dici … - lo fulmino con gli occhi.
-Perché se no che fai, Weasley?- si avvicina Urquhart –Giocherai pure nelle Harpies ma, per me, sei sempre il nulla mischiato col niente!!-.
Vedo McLaggen avanzare pericolosamente contro di lui ma riesco a trattenerlo tenendolo per un braccio.
-Non cadiamo nelle provocazioni! Ignorali!!- spingo McLaggen verso i nostri ragazzi. Dobbiamo essere superiori e non scendere ai loro livelli.
-Fuori da questo campo!! Noi abbiamo l’autorizzazione!!- ci ringhia contro Urquhart.
-Cerchiamo di mantenere la calma, ragazzi!- ci raggiunge Lumacorno mentre Malfoy resta impassibile -Possiamo trovare un accordo?-.
-NO!!- rispondiamo insieme io, McLaggen e Urquhart. Qualcosa su cui andiamo d’accordo!!
-Ascoltate- dice Lumacorno, prendendo da parte me e McLaggen –Vi spiace, farmi la cortesia, di essere così gentili e spostare l’allenamento a domani mattina. Sia io che Il professor Malfoy, ci tenevamo a vedere i ragazzi allenarsi … -.
-Immagino … - commento da sarcastica quale sono, lanciando un’occhiataccia al professor Malfoy. Come se non sapessi che i serpeverde sono andati a chiedere a lui e Lumacorno un aiuto per cacciarci dal campo!! Con tutti i pensieri che ha, figurati se a Malfoy gli viene in mente di guardare un allenamento di queste schiappe!
-Ci tenevamo a vedere i ragazzi fare allenamento, prima della finale. Anche per infondergli un po’ di carica. Però possiamo farlo solo stasera perché, entrambi … - indica se stesso e Malfoy – Domani mattina siamo impegnati!-.
Io e McLaggen ci guardiamo, senza sapere bene che fare.
-Sono sicuro che, domani mattina, la McGranitt e il signor Paciock vi assegneranno il campo per tutto il pomeriggio e vi riserveranno da qualsiasi impegno scolastico!!-.
-Si certo! Siete impegnati??- chiedo ironico al professor Lumacorno ma volendo riferirmi all’altro di professore. Noto che mi sta fissando quasi annoiato come se stesse assistendo a qualcosa di incredibilmente noioso.
-Mi creda signorina Weasley, siamo in buona fede! A proposito … - si raddrizza tirando fuori il petto -… quando ha un po’ di tempo libero, mi farebbe piacere che si unisse a me per un The! Sono curioso di sapere così tante cose da lei!-.
-Ci conti !!- gli rispondo ironicamente ma lui non sembra aver capito. Non andrò mai a prendere quel The.
-McLaggen richiama la squadra! Diamo un po’ di spazio ai futuri secondi classificati!!- fulmino con lo sguardo Urquhart. Spero sinceramente che, qualcuno, prima o poi, gli spacchi quel suo naso orribile che si ritrova.
-Ragazzi, tutti fuori!!- sento urlare McLaggen ai suoi ragazzi mentre io m’incammino fuori dal campo ma, presa dalla rabbia, faccio attenzione a passare accanto a Malfoy.
-Certe cose sono dure a morire! Chi nasce serpe muore serpe!!- gli sussurro mentre ci scontriamo spalla contro spalla.
Non aspetto neanche il tempo che lui si giri per vedere la sua faccia. Esco dal campo e m’incammino verso il castello.
Non c’è nulla che mi fa innervosire come una manciata di serpeverde, egocentrici e arroganti. Mi fanno andare fuori di testa; passano gli anni ma loro non sembrano aver capito nulla dalle figuracce che hanno fatto, in questi anni.
E pensare che, uno degli amori della mia vita, è stato proprio un serpeverde.

 


 
Sono venuta quassù, sulla torre di Astronomia, per cercare un po’ di pace. Ho fatto un’eccezione alla regola; durante la cena, mi sono fatta portare una bottiglia di whisky incendiario. Avevo voglia di berne un bicchiere in santa pace.
Mi spingo e mi siedo sulla balaustra che da verso la Foresta proibita. Il lago nero è uno spettacolo, visto da quassù. Con il temporale di stamattina, l’aria si è un po’ rinfrescata; mi pento di non essermi portata dietro un golfino.
Sorseggio il mio whisky mentre mi godo questo silenzio meraviglioso. Avevo proprio bisogno di un po’ di pace. Ecco, cosa mi manca di Hogwarts: questa calma, questa pace e questi luoghi spettacolari!
-Bel paesaggio, vero?- mi giro di scatto e mi ritrovo Malfoy accanto a me. Da quanto era qui che mi fissava?
Torno a fissare la luna riflessa sul lago. La quiete credo sia appena finita.
-Incredibile!- gli rispondo.
-Anche le stelle non sono male! Mai come quelle che si vedono a dicembre …- sussurra.
So a cosa si sta riferendo. Mi ricordo molto bene quella serata sul ponte, io e lui. Dopo il ballo organizzato da Piton e dai Mangiamorte.
Mi porto alla bocca il bicchiere e bevo un altro sorso. Faccio finta di non aver sentito.
-Non è mai un bel segno quando ti vedo bere!!- prende la bottiglia per vedere di che annata è.
-Mi godo solo il panorama!- rispondo regalandogli un piccolo sorriso. Al chiarore della luna, mi accorgo che è più spettinato del solito e che indossa ancora uno dei suoi completi scuri che usa durante le lezioni
–Vuoi?-.
Gli offro il mio bicchiere e, dopo un attimo di esitazione, lo afferra e beve.
-Non mentirmi! Cosa ci fai, a quest’ora, con un bicchiere di Whisky, in mano??- dice calmo mentre mi ripassa il bicchiere.
-Stavo cercando solo un po’ di calma!- rilasso le spalle e mi metto a dondolare le gambe. Sento Malfoy saltare e sedersi sulla balaustra accanto a me. Per fortuna, ha deciso di lasciare un po’ di distanza tra di noi.
-A diventare famosa, ci sono i pro e i contro!!- scherza.
-Non è per quello. A volte, un po’ di silenzio aiuta a pensare!!- mi fermo prima di dire troppo.
-Bei pensieri o brutti pensieri??- mi chiede tradendo una certa nota di curiosità. E’ strano parlare con lui, qui, con questa strana calma, soprattutto dopo oggi al campo, dove, per poco, lo mandavo a quel paese.
Mi giro per guardarlo. Devo essere sincera, di profilo, sotto questa luce, è proprio bello! Ma, questa, non è una novità!.
-Entrambi!- anche se non posso scendere nello specifico, a questo, posso benissimo rispondere.
Sentendo che non aggiunge nulla, mi sento in dovere di dire qualcosa io.
-Allora, com’è andato l’ allenamento dei tuoi serpeverde??- gli chiedo.
-Insomma … piuttosto noioso – tradisce un sorriso e, senza sapere bene perché, scoppio a ridere. Avrei voluto vederlo mentre si sorbisce due ore di allenamenti di quelle scamorze, con Lumacorno che non smette di parlare un attimo.
-Allora … cosa dicevi riguardo, chi nasce serpe muore … -.
-Muore serpe!- concludo la frase.
Annuisce in silenzio mentre, dalla sua posizione, continua a studiarmi.
-Sei strana Weasley!- mi dice serio.
-Perché sto bevendo due sorsi di whisky??- gli allungo di nuovo il bicchiere e, stavolta, lo prende senza esitare.
-No! Sei … sfuggente! A tratti, malinconica!- ho la sensazione che mi stia studiando fin troppo bene.
-Perché? Sono qui a parlare con te, non sono né scappata né ti sto ignorando!-. Ho fatto bene a bere un po’ di whisky; mi toglie un po’ dell’ansia che avrei normalmente a parlare con Malfoy.
-Sì ma… non so … sei … formale!- non capisco cosa stia dicendo –Come se pensassi prima di parlare!! Tu sei sempre stata così istintiva!-.
-Pensare è un’attività sottovalutata per te!!- svio la domanda cercando di farlo ridere e ci riesco.
Lo becco mentre è intento a fissarmi e gli do una gomitata per cercare di spezzare l’imbarazzo.
-Hai sentito di sabato della festa??- lo guardo confusa –Per festeggiare le fine dell’anno e i vincitori della coppa di Quidditch, la McGranitt sta organizzando una festa dove siamo tutti obbligati a partecipare!!-.
Una festa? Non potevano organizzarla dopo gli esami di lunedì.
-Ah!- rispondo mentre faccio roteare il liquido dentro il bicchiere.
-Non sembri molto entusiasta!-perché ho l’impressione di essere, anche adesso, sotto esame?
-Sono un po’ in ansia per i G.U.F.O, non so quanto riuscirò a divertirmi!-. Inizio a essere un po’ nervosa a stare seduto quassù, quasi al buio, io e lui, da soli.
-Ti serve una mano per gli esami?? Io … -.
-No!!- lo blocco subito causando l’espressione esterrefatta di Malfoy. Forse sono stata un po’ troppo frettolosa a dirgli no.
Senza smettere di guardarmi, si passa una mano tra i capelli e, all’improvviso, mi sento così in torto nei suoi confronti. Mi torna in mente Ted e non so più cosa fare.
-Sai, ieri, quando ti ho detto che tu sei l’unico a non avermi chiesto se sto con qualcuno. Tu hai detto … -
-So quello che ho detto!- abbassa lo sguardo e io ne approfitto per bermi in una sola golata tutto il whisky nel bicchiere. Mi bruciano gli occhi da quanto è forte!
-Penso sia giusto provare a essere precisi su un punto. Non sto con Riley!- prendo fiato mentre lui tira di nuovo su la testa –Ma questo non vuol dire che non ci sia nessuno nella mia vita! Anch’io sono andata avanti!-.
Se prima il viso di Malfoy era rilassato ora tutti i suoi lineamenti sono contratti. Prima che possa dire altro poso il bicchiere sulla balaustra.
-C’è qualcuno …?- sussurra.
-Sì!-.
Senza dire altro, prendo le scale e scendo dalla torre. Questo non era previsto! Che cosa ho fatto? Come lo spiego adesso! Ho fatto promettere a tutti di tenere il silenzio e, adesso, la prima a parlare sono stata proprio io.
Per fortuna che me ne sono andata, perché ancora cinque minuti e sarei stata capace di raccontargli tutto. Non devo farmi confondere dai suoi modi gentili perché dietro a questa maschera affabulatrice e tranquilla, si nasconde il serpeverde che è in lui.
Ed è proprio di quello che ho più paura.

 


 
-Mi stai sentendo??- sbatto una mano sulla sua scrivania.
-Sì!- Neville mi risponde sbuffando e smettendo di guardare quelle dannate pergamene –Ma sinceramente sono senza parole!-
-Senza parole??-sono quasi offesa.
-Non me ne vengono!!-quasi balbetta –Non dovremmo neanche farla questa conversazione perché tu non dovresti nemmeno vederlo Malfoy. Hai già superato il limite che ti eri imposta!!-.
-Ma non è vero!!- è questo che pensa di me?? Che sia io quella che sta sbagliando.
Neville alza una sopraciglia. E’ palese che non mi crede.
-Sono stata tutto il giorno chiusa in biblioteca, per non incontrare nessuno!! E’ lui che sbuca sempre e ovunque!!-.
-Ci credo a questo!!- risponde veramente convinto – Quello che non capisco è perché non potete dirvi semplicemente ciao. Non dico che dovete tornare a insultarvi ma un po’ d’indifferenza, in questa circostanza, servirebbe!!-.
-Ma lui mi è … - stavo per dire indifferente ma non mi esce la parola.
-Ti è indifferente?- mi chiede sarcastico.
Resto in silenzio.
-Cosa devo fare? Io non voglio tornare a insultarmi con lui! Perché non riusciamo a parlare del più e del meno come due persone che s’incontrano dopo tanto tempo, senza nessun coinvolgimento emotivo! Era lì e mi sembrava così innocuo e io, lì, mi sono sentita in torto nei suoi confronti e mi è uscito così … di getto!-.
Mi siedo esausta su una sedia davanti a Neville; lo vedo sporgersi sulla scrivania mentre mi prende la mano.
-Sapevi che non sarebbe stato facile!-.
-Sì!- ovvio che mi aspettavo che non sarebbe filato tutto liscio.
-Se ti lascerai coinvolgere, mantenere il segreto sarà ancora più dura. Sempre che tu non voglia correre il rischio e raccontargli che ti sposi con Harry! Nel caso, dimmelo, perché da come stanno le cose, mi preparo al crollo di Hogwarts!-.
Inaspettatamente, riesce a strapparmi una risata. In effetti, Malfoy ne sarebbe capace.
-Forse, ci stiamo sbagliando. Lui potrebbe stupirci e prendere bene la notizia, augurandomi una lunga e duratura felicità!- nemmeno io ci credo –No, non succederà!-.
Mi correggo e Neville annuisce, in accordo con me.
-Cosa devo fare?- ho sinceramente bisogno di un consiglio.
-Se proprio vuoi un consiglio da me, eccolo! Ormai gli hai detto che hai qualcuno. Fatti vedere felice come non mai di questo! Sii felice anche per lui! Chiedigli del bambino e non lasciare che lui faccia troppe domande! Non dico di essere indifferente ma cerca di fargli capire che la tua vita è bella, anche senza di lui!-.
Ha ragione. Ha dannatamente ragione.
Non devo fare troppo l’evasiva ma essere la Ginny di sempre!

 


 
-Allora, come sei messa con Divinazione?- mi chiede Luna.
-Malissimo. Devo ancora cominciare a sfogliare il manuale. E’ una materia che non mi è piaciuta, non so neanche perché ho deciso di tenerla nel mio piano di studi!!-.
Afferro il mio bicchiere di succo di zucca e ne bevo una lunga sorsata. E’ora di pranzo e, sorprendentemente, sono già seduta in Sala Grande. Fregandomene delle regole, ho deciso di fare un’eccezione e cenare con Luna, nel tavolo dei corvonero. Potrò concedermi almeno questo privilegio?
-Beh, però le altre materie le hai finite quasi tutte!!- m’incoraggia Luna.
-Finite, per modo di dire!!-. Sono riuscita solo a dare una ripassata generale alle cose più importanti ma altro che quattro giorni! Mi servirebbero quattro mesi per essere preparata, come qualsiasi altro studente dell’ultimo anno.
-Dai, non parliamo di esami! Parliamo d’altro!! Qualcosa di più bello!- mi propone.
.Ah sì? E di cosa?- le chiedo poco entusiasta mentre afferro un po’ di purè dal piatto.
-Del tuo matrimonio, per esempio!- canticchia felice. Nel sentire quelle parole, dette con così tanta naturalezza, il purè mi va di traverso. Inizio a tossire, catturando l’attenzione dei corvonero accanto a me. Ho il dubbio che, alcuni di loro, si fossero già girati alla parola matrimonio.
-Ma sei matta??- le stringo il braccio e le indico tutti gli occhi che ci stanno guardando.
-Ah già! Me ne stavo dimenticando!- Luna si porta una mano alla bocca –Volevo dire che non vedo l’ora di parlarti del matrimonio di mia cugina!!-.
Non è molto credibile ma, almeno, le persone attorno a noi hanno smesso di fissarci.
-Sei matta!!- le dico sottovoce.
-Ops … - mi guarda come una gattina ferita. Lei ha questa capacità; non riesce mai a farmi arrabbiare.
-Parla piano!- gioco col cibo nel piatto. Mi è passato l’appetito.
-Di cosa vuoi parlare allora?- mi chiede alzando le spalle.
-Ho scritto ad Harry ma lui non mi ha ancora risposto!- cerco di cambiare discorso –Non è strano? Di solito è così veloce a rispondere e, invece, è passato un giorno ma ancora niente!-.
-Sei preoccupata?- annuisco – Avrà delle cose da fare! Sarà occupato con tu-sai-cosa!- mi fa l’occhiolino e scoppio a ridere. E’ un bel modo per non nominare la parola matrimonio.
-E cosa mi dici del professore biondo di pozioni che ti sta fissando dal tavolo dei professori?-.
Alzo di scatto la testa nella direzione in cui mi ha detto Luna e lo vedo! Ma Luna si sbaglia! Malfoy è sì al tavolo dei professori ma ha lo sguardo perso nel vuoto. Prima che si accorga di me, riabbasso la testa.
-Ti sembra di buon umore?- chiedo a Luna sperando che mi dia buone notizie.
-Quando mai è di buon umore??- risponde senza pensare.
Da dietro la schiena del ragazzo accanto a me, mi rigiro a guardarlo e me lo ritrovo nella stessa posizione di prima. Quanto vorrei essere nella sua testa, ora, per scoprire a cosa sta pensando! Forse a Pansy o al bambino!
-Tu ti senti in colpa!- mi dice Luna, guardandomi come se avesse fatto una scoperta sensazionale.
-Ma cosa dici?!? Io … in colpa. Io? Verso di lui?? Stai scherzando??- la guardo sbigottita. Come le viene in mente una cosa del genere!
-Io ti conosco. Hai professato lealtà e sincerità con lui, per tutto questo tempo e, ora, tu ti stai comportando come lui! Gli stai mentendo!! Non sei a posto con la tua coscienza e, ieri sera, dicendogli che hai una persona accanto a te, hai cercato di mettere a tacere quella vocina che ti dice che stai sbagliando ma direi, da come lo guardi, che non ci sei riuscita!!!-.
Davvero la pensa così? Io non sto mentendo a nessuno!
-Io non sento nessuna voce che mi dice che sto sbagliando!!- le dico alzando il tono di voce -Io non gli devo niente. Non stiamo assieme. Solo che, come tu sai, non voglio casini su questa storia del … di me ed Harry!- le dico, abbassando la voce sul finale. Meglio non parlare troppo in una sala strapiena di gente.
-Ti senti in colpa!- Ancora? Quante volte lo vorrà ripetere??
-No! No e ancora no! Ho paura solo di dirglielo perché non mi posso permettere che lui faccia casini! Ne vale la vita di Teddy. Te lo ricordi o te lo sei dimenticato?-.
-Sai, ora ti dirò una cosa che, nemmeno io mi sarei mai aspettata di dire- sembra una vecchia saggia che sta per confessare un aneddoto –Ti è mai passata, per la mente, l’idea che, magari se è vero che lui non è solo lo stronzo che abbiamo imparato a conoscere, potrebbe … capire, se tu gli raccontassi le cose come stanno e del motivo per cui hai deciso di metterti la fede al dito!!-.
La guardo quasi stupita dal ragionamento che la sua testa ha concepito. Vorrei risponderle di sì, che ci ho pensato, ma, in effetti, non avevo mai visto la cosa da questo punto di vista.
-Lui non capirebbe! Non è quel tipo di persona, si arrabbierebbe e basta!- lo conosco troppo bene.
-Forse sì, forse urlerebbe un po’ all’inizio ma poi, forse, potrebbe capire!- dice ingenuamente.
La realtà è che non ho mai preso in considerazione questa ipotesi ma … no! Non è concepibile che succeda una cosa del genere.
-Luna, anche se io dicessi tutto a Draco e lui la prendesse bene, le cose non cambierebbero. Non è questo il motivo per cui ci siamo lasciati! Per non parlare del fatto che, io ed Harry, ci siamo promessi di non dirlo in giro, fino a quando le cose non saranno andate a posto!-.
In realtà, ripensandoci, Harry non mi ha mai fatto promettere questo, anzi! Mi ha spronato a fare quello che mi sentivo.
-Io non voglio che lui lo sappia! Ho paura che lui possa rovinare i miei progetti. I miei, quelli di Harry e quelli di Teddy. Loro vengono prima di tutto!-.
-Si vede che, con Malfoy, non era poi questo vero amore!- mi sento punta sul vivo, sentendo queste parole uscire dalla sua bocca.
-Non è vero! Questo non c’entra nulla con … - provo a spiegarle ma lei non mi sta più ascoltando. Ha ricominciato a mangiare.
-Il vero amore vince su tutto. Tu non ti fidi di lui, non ti fidi dei suoi sentimenti. Sono convinta che, su questo, lui sia molto più avanti di te!- ricomincia a parlare senza però guardarmi.
-Cosa ti prende? Lo difendi? Forse ti sei anche scordata che, il santo, adesso, sta con Pansy e fra cinque settimane gli nasce un figlio!!- in un altro momento, mesi fa, sarei scoppiata a ridere ma, adesso, mi sembra tutto così incredibile. Mi fa arrabbiare che lei non riesca a capire una cosa così semplice.
-No! Però pensavo che, per aver fatto quello che avete fatto, condivideste un gran bel sentimento e invece … al primo ostacolo, vi siete fermati! Anzi, mi correggo! Tu ti sei fermata e hai voluto far ricadere tutta la colpa su di lui! Io l’ho visto, in questi ultimi mesi, e … tutto sembra tranne una persona felice. Non usciva mai dai sotterranei. Faceva solo sotterranei-Hogsmeade, Hogsmeade-sotterranei. Solo in questi ultimi giorni si è rifatto vedere, qui nei piani alti. Non so ma mi sembra una strana coincidenza che il suo ritorno ai piani alti è avvenuto nello stesso momento, in cui tu sei tornata ad Hogwarts!! -.
-Luna ma sei impazzita. Ti devo ricordare che mi ha anche tra…-.
-Non ti ha tradito!- mi ferma subito -Non l’ha fatto, tecnicamente! Tu lo avevi mollato, non importa se avevi paura che finisse ad Azkaban. Lui questo non lo sapeva. Lui pensava di essere stato mollato e ha reagito così! A me non sembra che abbia avuto un atteggiamento di uno che si è divertito ma, piuttosto, di uno che era disperato! E poi, il destino, ha voluto che quella rimanesse incinta ma è stata solo una conseguenza. Il tradimento è un’altra cosa-.
Non so cosa dire. Non credo alle mie orecchie. Luna che sta facendo un’analisi così articolata della mia storia con Malfoy.
-Lui mi ha mentito! Quando abbiamo ricominciato, lui ha taciuto su tutto!!- mi sto alterando.
-Aveva paura di riperderti!- argomenta Luna dolcemente –Davvero non lo hai ancora capito?? Persino io lo vedo!!-.
-Mettiamo pure che hai ragione ma, per me, quella gravidanza è inconcepibile ed è inconciliabile con la mia vita attuale! Per non parlare della cosa più importante: Teddy. Ed Harry!-.
-Vedi?- mi chiede Luna sorridente –Mi stai dando ragione! Non lo amavi abbastanza! Davanti a quell’ostacolo, tu hai mollato!-.
-Va bene, hai ragione! Non lo amavo abbastanza! Hai ragione! Ora sei contenta?- le dico indispettita. Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Io le parlo di Harry e lei mi risponde tutt’altro.
-Lo so di aver ragione!- dice felice –E’ un peccato però! Sai … io ti parlo e tu continui a darmi centinaia di motivazioni sul perché stai facendo tutto questo ma non mi stai dando quella più importante!-.
-E quale sarebbe, signorina so-tutto-io??- la guardo indispettita.
-Che non lo ami più!- mi sorride e riprende a mangiare come se nulla fosse. Comincia a parlare di gorgo sprizzi con la ragazza di fronte a lei, facendo finta di non aver appena detto quello che ha detto. Resto a fissarla a bocca aperta.
Da dove le escono certe idee?
-Ti sbagli!- le dico così piano che credo non mi abbia neanche sentito.
Allora perché, nonostante io sia convinta che Luna abbia appena detto un sacco di sciocchezze, non riesco a farmi una sana risata su ciò che ha appena detto??
Resto impalata, a fissare il piatto davanti a me, e non posso fare a meno di ripetermi le parole di Luna nella mia testa.

 


 
Il venerdì pomeriggio, il giorno prima della partita, decido di andare a fare due passi lontano da Hogwarts! Voglio comprare un pensierino per le ragazze a anche un gioco per Teddy.
Avrei potuto farmi accompagnare da Luna ma, da ieri a cena, non l’ho più vista. Sinceramente, come avrei potuto? Mi sono segregata in camera mia, cercando di studiare ma tutto quello che sono riuscita a fare è stato pensare e ripensare alle parole di Luna. Non so perché mi abbia dato così fastidio quel suo discorso. Mi ero stufata di non riuscire a concentrarmi e ho deciso di venire a farmi quattro passi qui ad Hogsmeade. Spero solo che la fortuna mi assista e non mi faccia incontrare la Parkinson.
Che qualcuno abbia pietà di me!!.
Mi sono infilata gli occhiali da sole e legato i capelli, perché voglio cercare di passare inosservata, per quanto mi sia possibile.
Mi fermo davanti a una vetrina che mi colpisce perché c’è lo stesso abito rosso fuoco che avevo ricevuto l’anno scorso e, che solo dopo, avevo scoperto che era stato Malfoy a regalarmelo. E’ sempre bello!
Mi viene un’idea improvvisa ed entro nel negozio.

 


 
Due ore dopo, esco dal negozio con un’enorme busta sotto il braccio. Ho deciso di fare una pazzia e comprare un abito per me, da indossare sabato sera, uno per Margareth ( andrà letteralmente fuori di testa quando lo vedrà!) e un altro per Luna. Sarà il mio segno di pace.
Per Luna ho scelto un vestito blu elettrico molto semplice che ha solo un piccolo fiocco argento sulla schiena. Conoscendo i suoi gusti, le piacerà.
Mentre, per me e Margareth, ho preso lo stesso abito di due colori diversi. E’ una tuta molto aderente che fascia meravigliosamente tutte le forme e ha una profonda scollatura sul davanti. Forse, per sabato, ho osato un po’ troppo ma avevo proprio voglia di farmi un bel regalo.
Per me, ho optato per un bel nero con la trasparenza sul davanti dello stesso  colore, che fa molto elegante, mentre per Margareth l’ho presa color cipria con il vedo–non vedo color carne.
Non vedo l’ora di dargliela!!
Sono così soddisfatta dei miei acquisti!! Vedo finalmente il negozio di giocattoli che m’interessa ma vengo incuriosita da uno strano negozio, che non avevo ancora visto, di fiori e di piante, tutte così strane.
Mi avvicino incuriosita alla vetrina per vedere da vicino le ortensie che cambiano colore. Sto quasi per passare oltre quando vedo, appoggiata al bancone, dentro al negozio, una ragazza che mi sembra di conoscere. Piccolina, un po’ rotondetta, con i capelli castani. Dove l’ho già vista??
Mi allontano dalla vetrina di qualche passo e, all’improvviso, vedendo il nastro rosso con cui sono fasciate un mazzo di rose, ricollego tutto. Ma certo!! E’ la ragazza che mi veniva a consegnare i fiori tutte le settimane, il giorno dopo le partite!!
Tutto mi aspettavo tranne di trovarla qui … qui ad Hogsmeade!! A due passi da Hogw …!
Oh santi elfi! Ma se lavora qui e non a Dublino … il mittente deve essere da queste parti!!
Dovrei fregarmene ma, spinta dalla mia curiosità, mi faccio coraggio e apro la porta del negozio.
-Buongiorno!- mi saluta carinamente la ragazza che si è tirata su dal bancone –Come posso esserle utile??-.
Nemmeno lei deve avermi riconosciuta, forse per colpa degli occhiali da sole.
-Buongiorno!- rispondo portandomi una ciocca di capelli dietro  l’orecchio e, all’improvviso, ecco il colpo di genio!
-Dovrei ordinare un mazzo di quelle ortensie che ci sono in vetrina!- la ragazza prende una piuma e comincia a scrivere su un pezzo di pergamena –Dovrebbe farle recapitare alla signorina Ginevra Weasley a Dublino-.
Spero con tutte le mie forze che la ragazza non mi riconosca perché, altrimenti, sai che figura!
-Ah sì!- sorride la ragazza. –E’ qui per conto del suo amico? Scrivo il suo nome o devono restare anonime??-.
Amico! Quindi si tratta di un lui, non che questo non lo avessi già immaginato da sola!
-No, sono per conto del solito mittente. Lui, oggi, era un po’ impegnato e ha mandato me!!-.
Ora come faccio a farmi dire il nome??
-Sì certo!- sospira –Deve essere proprio un grande fan delle Harpies!! Ogni settimana, sempre puntuale come un orologio, viene qui e sceglie sempre i fiori più belli! Per non parlare delle mance che mi lascia, ogni volta!!- scoppia a ridere.
E ora cosa m’invento?? Continua a parlare ma niente … non si tradisce!!
-Chi lo avrebbe mai detto!- ora devo pure far recapitare delle ortensie a me stessa – Se qualcuno mi avesse detto, tempo fa, che un Malfoy sarebbe diventato tanto fan di una squadra in cui gioca una Weasley, gli avrei dato del folle!!-.
Gelo totale.
Ho sentito bene? Ha detto proprio quel nome? Non può essere ancora lui. In cinque mesi, mi avrà mandato venti mazzi di fiori!
-Com’è strana la vita!- continua a parlare la ragazza che non si è accorta del mio sconvolgimento –E, infatti, capisco anche perché voglia rimanere anonimo e non vuole che si sappia!! Dai, cosa direbbe la gente!! Se lo sapesse il padre, penso che ci morirebbe all’istante, in quella cella ad Azkaban!!-.
Senza aggiungere una sola parola, con ancora la bocca aperta, esco dal negozio, ignorando le urla della commessa che m’intima di tornare e pagare il conto.
Torno sulla strada da cui sono arrivata e comincio a camminare più veloce che posso!
Ma perché??
Perché tutto deve tornare sempre a lui??
Dovrei ringraziarlo del gesto? Ma a quale scopo inviarmi dei fiori tutte le settimane??

 


 
All’ora di cena, chiudo il libro di divinazione e, con l’umore sotto i piedi, mi dirigo verso la Sala Grande. L’unica nota positiva è che sono riuscita a consegnare il regalo a Luna, di cui è rimasta entusiasta. Mi ha promesso che lo indosserà alla festa di domani sera. Per fortuna, non ha fatto nessun riferimento al discorso fatto ieri. Non le ho fatto parola di quello che ho scoperto oggi a Hogsmeade. Non ho voglia di risentirle dire certe frasi.
Vedo, intorno a me, tutti così eccitati per la festa di domani e per la partita, mentre a me interessa, ormai, poco e nulla.
Mi aspettavo di ricevere la risposta di Harry alla mia lettera e, invece, niente.
E’ possibile che sia così preso da Ted, dal lavoro o dal matrimonio che non ha avuto tempo di rispondermi?? Non è da lui.
Sono quasi in Sala Grande quando, appena girato l’angolo, vado praticamente a sbattere contro le ultime due persone che avrei mai voluto incontrare: la Parkinson e Malfoy.
-Mi stavo domandando se mai avrei avuto l’onore d’incontrarti anche stasera!- dice sprezzante la Parkinson. Vedo che si stanno tenendo per mano e, senza sapere perché, vorrei tanto scoppiare a ridere.
Lei indossa una lunga camicia di jeans e un paio di pantaloni neri ma il mio sguardo viene catturato, come l’altra volta, dal pancione.
Malfoy tiene gli occhi bassi; come vorrei che ci fosse Luna qui, per sapere se avrebbe ancora il coraggio di ripetere, dopo che li ha visti per mano, che sono io quella che deve sentirsi in colpa e lui è quello che non si voleva arrendere.
Con la consapevolezza che Luna abbia torto, sorrido beffarda ad entrambi.
Devo seguire il consiglio di Neville: fredda, distaccata e felice!
-Sei stata accontentata!!- continua divertita –Vi auguro una buona serata!-.
Faccio il sorriso più finto della mia vita a entrambi e cerco di proseguire sulla mia strada.
-Non so se hai saputo la bella notizia- mi giro di nuovo cercando di mantenere il sorriso e capto Malfoy lanciarle un’occhiataccia come se la invitasse a stare zitta –Abbiamo saputo il sesso del bambino! E’ un maschio!!-.
Il sorriso sparisce dal mio volto.
Un maschio. Non so perché ma mi sembra di aver appena ricevuto una coltellata in mezzo al cuore.
Un maschio.
La discendenza dei Malfoy continuerà!
Nella mia mente, quando pensavo al figlio di Draco, me lo sono sempre immaginato come un bel maschietto biondo ma, ora, a sentirlo dalla bocca della Parkinson, il film mentale che mi ero fatta è divenuto realtà.
-Sono contenta per voi!!- il tono della mia voce non rispecchia affatto le parole appena dette.
Guardo Malfoy, cercando di evitare in tutti i modi di soffermarmi sul sorrisino soddisfatto della Parkinson, che fa fatica a contraccambiare.
Mentre sto per dare voce al mio disgusto davanti a questa scenetta di famiglia felice, capisco che non sono nella posizione di giudicare. Anch’io ho, in qualche modo, un bambino che mi aspetta a casa.
Solo che, a differenza mia, Malfoy non ne ha la più pallida idea.

 


 
-Sono le undici, Ginny!- si lamenta Neville che ho costretto, contro sua volontà, a restare nelle serre mentre io gli ripetevo tutto quello che sono riuscita a studiare del manuale di babbanologia.
-Ma non ho ancora finito!!!- sono disperata. Non so assolutamente nulla. Faccio solo grandi discorsi in cui cerco di arrampicarmi sugli specchi ma di contenuto … non ci vuole un genio per capire che c’è n’è ben poco.
-Ma a quest’ora non concludiamo nulla. E poi, io, sono stanco!!- sbuffa e mi rendo conto che ha ragione. A quest’ora, pretendo di risolvere qualcosa?
-Dai sì. Hai ragione!- Raccolgo i miei libri aperti sulla sua scrivania –Vattene a dormire!!-.
Gli faccio un cenno con la testa indicandogli la porta, un po’ desolata per la sorte che mi aspetta lunedì, quando ci sarà l’esame orale.
-Ginny?- mi giro verso Neville –Andrà tutto bene!- mi sorride convinto.
-Speriamo!- sorrido mentre lo vedo uscire dalla serra.
Arrotolo la mia ultima pergamena, quando sento di nuovo la porta sbattere.
-Cosa ti sei dimenticato, Neville?-.
-Voglio una risposta!- riconosco la sua voce e mi volto di scatto, urlando dallo spavento.
-Malfoy!- lo vedo appoggiato alla porta, con le mani in tasca –Cosa … come facevi a sapere che ero qui??-.
-Lo sapevo e basta!- mi stronca. Non sembra la stessa persona tranquilla che ho incontrato, poche ore fa, fuori dalla Sala Grande.
-Cosa vuoi? Hai visto che ore sono!! Mi hai spaventata!- non mi piace stare in un posto chiuso insieme a lui.
-E’ dall’altra sera sulla Torre che sto pensando a una cosa … !-.
Resto in silenzio, aspettando che lui finisca la frase.
-Voglio sapere solo se lo conosco!- dice sottovoce.
-Chi?- chiedo di getto per prendere tempo, capendo perfettamente a cosa si riferisse.
-La persona che frequenti … - lo dice stringendo i pugni – Voglio sapere se io lo conosco?-.
Scoppio in una risata isterica.
-Stai scherzando?- non credo alle mie orecchie o, meglio : non ci voglio credere! Come me ne esco adesso?
-E’ una domanda difficile? Sì o no!- fa alcuni passi verso di me e, sentendo il bisogno di avere una certa distanza tra me e lui, vado dall’altra parte della scrivania.
-Malfoy! Chiariamo un punto! Ognuno ha la sua vita! Io non chiedo nulla della tua e tu non chiedere nulla della mia!!- sbatto la mano sul tavolo.
-Se vuoi chiedermi qualcosa anche tu, io non ho problemi a rispondere!- si sporge sul tavolo –Perché tu hai problemi a rispondere, vero?-.
Lo fulmino con lo sguardo! Perché mi deve sempre mettere in queste situazioni scomode?
E, poi, all’improvviso mi tornano in mente le parole di Neville: devo fargli vedere che sono felice della mia vita senza di lui.
Faccio un lungo respiro e provo a sorridergli.
-Va bene! Hai ragione. Non ci sono problemi … - rilasso le spalle –Sì … lo conosci!-.
Abbasso lo sguardo ma sento l’aria attorno a me, farsi sempre più pesante. Giocherello con la mia pergamena, aspettando che lui dica qualcosa.
-Non è McLaggen vero?- emette un ringhio animalesco.
-Noo!- dico quasi scioccata che lui abbia anche solo potuto pensare una cosa del genere! –McLaggen? Ma come ti vengono in mente certe idee?-.
-Quando vi abbiamo rubato il campo, parlavate vicini e … poi, tu mi hai detto che ti vedi con qualcuno e mi è venuto in mente anche lui!-.
Ci fissiamo in cagnesco per un po’, fino a quando non riesco più a trattenere una risata.
McLaggen! Ma solo lui poteva pensare a una cosa del genere!
-Stai ridendo di me?- anche lui tradisce un mezzo sorriso.
-Si, proprio di te!!- spero che con questa piccola deviazione, non continui con l’interrogatorio.
-Sto aspettando … - mi dice calmo ma i suoi occhi dicono tutt’altro.
-Malfoy … - come volevasi dimostrare, non si è dimenticato –Ma perché lo vuoi sapere? Che cosa cambia? Tu hai Pansy e, anch’io, merito di avere … qualcuno! Io non ti chiedo nulla, tu non puoi fare la stessa cosa?-.
Mi sembra una buona argomentazione.
-No!- dice semplicemente.
-Malfoy ma perché fai così?? Per me, il discorso è chiuso qui! Tu non hai diritto di sapere niente!!- non mi piace girarci troppo attorno. Come fa a non venirgli in mente che potrebbe trattarsi proprio di Harry? Perché l’ha escluso drasticamente??
-Che problema hai ??- alza un sopracciglio per farmi capire che non sta scherzando.
-Draco, per l’ultima volta, abbiamo deciso di andare avanti … -.
-No! Tu lo hai deciso e mi hai imposto la tua decisione!! Non mi hai lasciato scelta! Io non sono andato avanti, come dici tu!! Sono esattamente al punto in cui mi hai lasciato cinque mesi fa, con la differenza che cerco di fare la cosa giusta per quel bambino!! Ci sto provando ma rivederti qui, vederti camminare nei corridoi, è … estenuante!!-.
Questo discorso non mi piace; non voglio sentirgli pronunciare altro, anche se, una piccola parte dentro di me, molto in profondità, è sollevata a sentirlo parlare cosi.
-Estenuante! In senso brutto?- chiedo confusa.
-Sì! Tu mi privi di tutte le forze che ho! Cancelli tutti i miei buoni propositi! Vederti, parlarti e non poter … dover sempre rispettare questo ruolo che tu mi hai imposto!! Ecco, questo è stancante!!-.
-Devi aspettare solo un paio di giorni e, poi, tornerai alla tua normalità - provo a calmarlo perché, da come si sta spettinando i capelli, credo stia  per esplodere.
-NO! Da quando mi hai detto, su quella dannata torre, che ti vedi con qualcuno, io … non riesco a pensare che qualcun altro potrebbe aver preso il mio posto!! Un posto che mi sento ancora mio e che non voglio lasciare!! Io non sono andato avanti, non mi sono proprio mosso!! Io penso di essere solo in attesa che tu … -.
Basta! Non posso farlo continuare. Non voglio illuderlo; lui deve capire che non c’è possibilità di tornare indietro.
-E’ Harry!- silenzio di tomba. Vedo lo shock nel suo volto. Non riesce neanche a parlare; penso che, tra poco, la rabbia prenderà possesso nei suoi occhi –E’ così, mi dispiace!! Effettivamente, qualcuno ha preso il tuo posto! Io sono … veramente andata avanti!!- lo dico ignorando il groppo in gola. Mi manca la salivazione. E’ sconcertato. Non si aspettava di sentirsi rispondere così.
-Con lui- concludo.
-Non è vero!- dice piano mentre continua a fare no con la testa.
-Io sono felice!!- ripeto le parole suggeritemi da Neville e, senza più guardarlo, esco dalla serra lasciandolo lì da solo.

 


 
-CHE COSA HAI FATTO???- mi urlano all’unisono Neville e Luna.
-Mi aveva messo alle strette! Non sapevo come uscirne! O gli raccontavo altre bugie o gli raccontavo un inizio di verità!!- dico esasperata.
-E lui?- mi chiede Luna a bocca aperta.
-Non lo so! Gliel’ho detto e me ne sono andata!- abbasso la testa per non guardare lo sguardo di sconcertamento di Neville e Luna.
-Beh, se la notte è passata e non ci sono state ancora vittime … è un segno positivo!- chiosa ironicamente Neville.
-Dovevi dirgli anche del matrimonio- lo interrompe Luna – Gli hai detto di Harry, dovevi fare la cosa più sensata!!-.
-Stai scherzando???- la rimprovera Neville – Non doveva dire proprio niente! Ti avevo detto di limitare il più possibile le conversazioni con lui!!- mi rimprovera.
-Ha ragione Luna!- dico sottovoce catturando l’attenzione di entrambi – Più nascondiamo e più sembrerà che ci sia qualcosa di strano! Dobbiamo fare tutto alla luce del sole, senza però fare il minimo riferimento a quelle dannate promesse pre-datate!!-.
-Tu sei matta!!- sentenzia Neville –Chiamo Azkaban, per farti riservare la cella più comoda!!-.
Nessuno ride, neanche lui.
Sto per rispondere, quando veniamo interrotti da qualcuno che bussa alla porta.
-Avanti!- urla Neville. E ora chi è??
La porta si apre e, spostandomi, vedo l’ultima persona che mi aspettavo di incontrare qui.
-Harry!- dico piano mentre mi alzo per raggiungerlo e mi accorgo che, dietro di lui, c’è la McGranitt.
Harry lascia passare la professoressa mentre lui si avvicina e mi da un bacio sulla guancia. Lo guardo confusa. Perché è qui??
-Signora preside … - saluta Neville – Harry, a cosa devo questa sorpresa??-.
Guardo Harry per capire cosa sta succedendo. Alza gli occhi al cielo e lì capisco che le sorprese non sono ancora finite.
-Signorina Weasley … - mi raggiunge la McGranitt – sono molto arrabbiata con lei! Come ha potuto non dirmi una cosa del genere??-.
-Non capisco di cosa stia parlando!!- mi fingo ingenua anche se, vorrei sbagliarmi, penso di aver capito a cosa si stia riferendo.
-Lei e Potter non dovete dirmi niente??- incrocia le braccia con aria minacciosa e, subito, cerco lo sguardo di Harry. Ha parlato con la McGranitt. Mi fa segno di no, come se mi avesse letto nella mente.
-Intende del … - non termino la frase perché vengo anticipata!
-Vostro matrimonio!!-.
Resto a bocca aperta e, dalle espressioni sbigottite di Neville e Luna, penso che nemmeno loro s’immaginassero questa cosa.
-Come fa a … - mi sforzo di parlare nonostante sia completamente senza salivazione.
-Chi me l’ ha detto? Quante volte dovrò ripetervi che io so sempre tutto!- mi guarda dritto negli occhi come a farmi intendere che nelle sue parole, ci sia un doppio senso.
-Io non le ho detto nulla!- mi sussurra Harry. Ma allora chi?
-Sì, signorina Weasley. Il suo futuro maritino, si è visto bene dal confidarsi con me!!-.
-Chi gliel’ha detto?- sbotto senza dare freni alla mia preoccupazione. Harry mi prende per mano, cercando di mantenermi calma.
-Non divulgo le mie fonti … -.
-Lei non sta capendo – mi porto avanti con Harry – E’ fondamentale, per noi, sapere chi è al corrente della notizia. Vogliamo mantenere la cosa il più privata possibile!!-.
Il problema non è la McGranitt ma sapere come ha fatto a scoprirlo. Chi gliel’ha detto?? Qualcuno a cui lo abbiamo detto noi o qualcun altro? E se qualcuno avesse parlato e la notizia fosse arrivata nelle orecchie sbagliate?
-Professoressa McGranitt … - irrompe Harry tra noi due – Noi volevamo dirglielo ma volevamo anche che, questa notizia non finisse sui giornali, prima del matrimonio!!-.
-Non dovete preoccuparvi! Sarò muta come un pesce ma pretendo un invito! Anche solo per farvi perdonare che siete tornati assieme e avete deciso di coronare il vostro amore ritrovato, senza dirmi neanche una parola!!- tiro un mezzo sospiro di sollievo. Questo vuol dire che non è al corrente dell’adozione di Teddy.
Mi fido della McGranitt. So che non ne farà parola con nessuno.
-Lo avrà!- la rincuora Harry, prendendomi di nuovo per mano –A giorni, dovrebbero arrivarci le partecipazioni e gliela consegnerò io personalmente!-.
-Bene!- si gira per vedere le facce di noi attorno a lei –Quindi devo farvi le mie congratulazioni!-.
Si avvicina e, per la prima volta, mi abbraccia insieme a Harry, come una mamma coi suoi due bambini.
-Lo sapete, però, che quando si verrà a sapere, sarete su tutti i giornali e non si parlerà d’altro che di voi due!!-.
Io e Harry ci guardiamo da dietro le spalle della McGranitt e sospiriamo.
-Si, lo sappiamo- dico mentre mi sciolgo dal suo abbraccio – Ciò detto, non ho ancora capito perché Harry è qui!!-.
-Per la festa di stasera, ovviamente!!- mi dice la McGranitt come se fosse la cosa più scontata del mondo –Io voglio festeggiare con voi due, entrambi qui. E’ la vostra ultima festa qui a Hogwarts e voglio che sia memorabile! Gli altri non sapranno cosa si festeggia ma ciò non vuol dire che, noi tre, non possiamo brindare al lieto evento!!-.
Ci mancava solo questa!! Non poteva dirmelo ieri? Almeno potevo tenere la bocca chiusa con Malfoy. E ora che si fa?
-Credo che Ginny debba però farvi presente di un piccolissimo dettaglio!- c’interrompe Neville, che tiene lo sguardo puntato su di me. Anche se vorrei fulminarlo per mettermi sempre in queste situazioni imbarazzanti, ha pienamente ragione.
La McGranitt e Harry, sentendo le parole di Neville, si fermano a guardarmi.
-Si beh … - non so da dove iniziare – Ieri sera, ho dovuto dire a qualcuno che sono tornata con te!- mi rivolgo ad Harry.
-A Malfoy!- conclude Harry guardando per terra.
-Ho dovuto dirgli una mezza verità!- mi avvicino a lui –Non faceva che domande e mi aveva messo alle strette. Dovevo inventarmi una terza persona che non esiste? Sarebbe stato peggio! Non ho detto nulla del matrimonio ma, di te, ho dovuto farlo!-.
-E’ ancora innamorato di te!- dice Harry come se non avesse sentito nulla di quello che ho appena detto.
-Ma no!!- rispondo senza pensarci, cercando il suo sguardo – Sai com’è fatto! Se vede che c’è qualcosa che non riesce a spiegarsi, diventa così asfissiante! E poi si stava facendo mille castelli mentali e non mi dava tregua! E’ giusto avergli detto di te, sarebbe stata una mancanza di rispetto nei tuoi confronti, se continuavo a mentire!!-.
Harry mi guarda e mi fa un mezzo sorriso. Ne approfitto per avvicinarmi e dargli un bacio a stampo velocissimo.
-Non facciamolo diventare un problema!- dico a Harry per convincerlo a non preoccuparsi.
-Bene! Penso sia arrivato il momento di lasciare da soli i due piccioncini!- la McGranitt fa segno a Luna e Neville di uscire e ci sfilano davanti sorridendo.
Rimasti soli, Harry, prendendomi in contro piede, mi afferra il viso e mi bacia.
Un bacio lento, dolce, che racchiude un sacco di cose non dette.
Quando mi allontano, poggio la fronte sulla sua.
-Ginny, dimmi che Malfoy non è più un ostacolo tra di noi!- mi sussurra.
Lo guardo negli occhi e, senza ascoltare la fitta nello stomaco, gli bacio la fronte.
-Malfoy, non è più un problema!-.
Sento Harry sospirare sollevato. Sento gli occhi pungermi, abbraccio Harry per fare in modo che non riesca a vedermi in volto.
-Quali sono i programmi di oggi?- mi chiede e, scacciando giù il magone, riprendo il controllo di me stessa.
-Stasera, c’è la partita prima della festa! Ma prima … - lo prendo sotto braccio – Hai tutta la giornata per aiutarmi a ripassare!!-.
Vedo l’entusiasmo morire nei suoi occhi e, finalmente, scoppio a ridere.
-Stai scherzando??- mi chiede con tono lamentoso.
-Oppure possiamo sempre andare a Hogsmeade per sceglierti un bell’abito da sera!!-.
-Oppure potremmo scegliere un’altra cosa!- c’incamminiamo fuori dall’aula.
-Cosa?- chiedo curiosa.
-Una cosa indispensabile che Margareth non ha ancora scelto … le fedi!- mi sussurra all’orecchio.
Sorrido. Mi piace l’idea di scegliere qualcosa e toglierlo dal controllo di Margareth.
-E fedi siano!-.

 


 
-Abbiamo vinto!!!- continua ad urlarmi McLaggen nelle orecchie.
Io  e Harry non sappiamo più come togliercelo di dosso. E’ venti minuti che continua a stritolarci, urlando a squarciagola e cantando il coro dei grifondoro.
Una parte di me si sta pentendo di non aver tifato per la vittoria dei serpeverde; almeno, a quest’ora, mi sarei potuta godere il silenzio di McLaggen.
-Siamo molto contenti anche noi!- dice Harry mentre mi aiuta a tirarmi via.
Una volta liberati, cerchiamo di confonderci nella folla, per paura di essere riacchiappati.
-Ci vediamo dopo in Sala Grande per festeggiare!! Vi aspetto!!- ci urla McLaggen facendosi largo tra la massa di grifondoro impazziti.
Di serpeverde non se ne vede più nemmeno mezzo. Sono rimasti doppiamente delusi perché, mai come quest’anno, pensavano di vincere.
Mentre Harry si ferma a chiacchierare con la professoressa McGranitt e il professor Vitious, scesi anche loro dalle tribune per congratularsi con i ragazzi, mi giro per controllare se vedo qualcuno di mia conoscenza.
Durante tutta la partita, ho sempre buttato un occhio per capire dove possa essere ma, di Malfoy, neanche l’ombra.
Strano che non sia venuto, non solo perché è una colonna portante dei serpeverde ma, soprattutto, essendo un professore è quasi suo dovere essere qui. A essere sinceri, questa cosa, mi preoccupa e non poco.
E’ da ieri sera che non si vede e non si sente.
-Oh chi mi ritrovo!! Che piacere immenso è rivedervi assieme!!- vengo disturbata da una vocina irritante che mi sembra di sapere benissimo a chi appartiene.
Harry, sentendo, si avvicina a me, salutando frettolosamente sia la McGranitt sia Vitious.
-Il signor Potter e la signorina Weasley! Posso esprimere la mia gioia nel rivedervi assieme?- canticchia Rita Skeeter, infagottata nel suo orribile completo verde e con quella sua piuma incantata puntata contro di noi.
-Signora Skeeter!- saluta freddo Harry senza porgerle la mano.
-Noi ce ne stavamo andando!- dico secca senza neanche guardarla in faccia.
Non è quantificabile il disprezzo che provo nei confronti di questa donna. Da quando la conosco, non ricordo una volta in cui non abbia colto un’occasione per infangare qualcuno.
Ha sparlato e detto cattiverie su quasi tutte le persone che conosco: Harry, Hermione, Silente, la mia famiglia, Lupin, Piton e, se devo essere onesta, anche Malfoy.
-Quanta fretta!!- ride la Skeeter irritandomi ancora di più. Perché diavolo è qui? Cosa vuole da noi? Se ripenso a tutti gli articoli che ha scritto sulla presunta crisi tra me e Harry, di cui lei non sapeva nulla, di tutti i fidanzati e fidanzate che ci ha appioppato e di tutte quelle persone che ha intervistato solo perché li ha fatti spacciare per nostri amici …. per fortuna, non ha mai ricevuto notizie su me e Malfoy. Ho paura a immaginare che cosa sarebbe riuscita a combinare.
Mi è già bastato quando Malfoy ha fatto la spia ai giornali di me e delle Harpies. Se solo ripenso a tutte le cattiverie che ha scritto sul mio conto…
-Non abbiamo nulla da dirle!- le dico brusca mentre Harry, fingendosi indifferente, mi tira per una manica.
–Però può sempre inventarsi qualcosa!!- conclude Harry senza neanche guardarla in faccia provocandomi una risatina soddisfatta.
-Su ragazzi! Sono così felice di vedere che siete riusciti a superare ogni accenno di crisi!- ci segue incurante del fatto che stiamo ormai per oltrepassare il portone di Hogwarts.
-Solo una piccola dichiarazione … - sento con soddisfazione che comincia ad avere il fiatone a furia di seguirci - … sulla voce che gira del vostro imminente matrimonio!-.
Inchiodo sul posto e mi sento gelare tutto il corpo.
Guardo Harry per capire se ha sentito la stesso cosa che ho sentito io. Dai suoi occhi sgomenti, non ho più dubbi.
Sa del nostro matrimonio. Come diavolo fa a saperlo? Chi ha parlato?
-Continua a camminare!- m’incita Harry.
-Mi dispiace deluderla ma non abbiamo la minima idea di cosa stia dicendo!!- urla Harry mentre mi tira per il bavero della giacca.
-Lo vedremo … - sento in sottofondo la risata arcigna della Skeeter.
-Mi tremano le gambe!- sussurro a Harry.
-Non qui, Ginny!- mi continua a spingere verso una direzione che non riesco a capire. Non mi rendo neanche conto di dove sto andando.
Chi ci ha traditi?

 


 
-Sono offesa che non mi crediate!- dice indispettita la McGranitt – Non ne ho fatto parola con anima viva! Neanche ci fantasmi del castello!!-.
-Ci scusi!- blocco Harry, prima che ricominci da capo con l’interrogatorio –E’ solo che, sentendo le parole di Rita Skeeter … -.
-Vi capisco!- la McGranitt ci accarezza le spalle –Ma io non ho detto nulla! Ora andate a cambiarvi. Vi aspetto in Sala Grande fra venti minuti, con indosso il vostro sorriso più bello!!!-.
Detto questo, si gira e ci lascia da soli, fuori dal suo studio.
-Allora chi ha parlato?- mi chiede Harry mentre si toglie gli occhiali per stropicciarsi gli occhi.
-Neville e Luna no!- prima della McGranitt siamo stati da loro e, entrambi, ci hanno giurato sulle loro famiglie che non hanno detto nulla a nessuno –Le ragazze della squadra no, allora chi??-.
-Non lo so! Magari, uno dei mie fratelli … - non ho la minima idea di chi possa avere spifferato la notizia.
-Impossibile!- mi blocca Harry –Loro sanno delle promesse, come Luna e Neville. Non sono così stupidi da parlarne in giro. Sanno bene che cosa rischiamo!-.
Mi appoggio al muro esausta.
-La cosa strana è che, fino a dieci giorni fa, non faceva altro che scrivere dei tuoi flirt estivi, della mia depressione da quando ci eravamo lasciati, ha intervistato quel finto barista che ha giurato di avermi visto ubriaco e ora, se ne esce con questa notizia che non può essere frutto solo della sua fantasia!-.
Mi avvicino a lui e gli appoggio una mano sulla spalla. Non è il momento di essere colti dal panico.
-Dobbiamo andare a cambiarci!- lo bacio sulla guancia –Non devi preoccuparti per quella vecchia strega! Che scriva quello che vuole. Ormai ha perso qualsiasi briciolo di credibilità! Scriva pure del matrimonio, noi continueremo a negare e, a cosa fatta, lei potrà scrivere quello che le pare e piace!!-.
Dal mezzo sorriso che mi fa, penso di averlo convinto.
-Io devo scappare a cambiarmi! Le donne ci mettono di più a farsi belle!- gli faccio l’occhiolino.
-Non hai bisogno di farti bella … - inizia Harry.
-Non dire ovvietà, ti prego - fingo di tapparmi le orecchie –Aspetta di diventare mio marito!!-.
Perché, nonostante tutto, è questo che accadrà.
Diventerà mio marito!

 


 
Infilo i tacchi neri, forse un po’ troppo alti, e mi guardo allo specchio.
La tuta nera mi sta molto meglio, addirittura di come me la ricordavo quando me la sono provata ad Hogsmeade. Cerco di aggiustarmi meglio la scollatura davanti, per non lasciare troppo poco all’immaginazione.
Mi sistemo i capelli lisciati alla perfezione e m’incammino fuori dalla torre. Ci ho messo più del dovuto a prepararmi ma, almeno, sono riuscita a distrarmi un po’ dalle parole della Skeeter.
Incontro molti grifondoro che mi salutano calorosamente. Nessuno indossa la divisa e sono tutti molto euforici. Dal rumore che sento dalle scale, credo che la festa in Sala Grande sia già iniziata.
Faccio il mio ingresso nella sala e faccio finta di non notare le molte teste che si girano a guardarmi a bocca aperta.
-Weasley!!!- mi raggiunge McLaggen che indossa un completo bianco perfetto per fare sfoggio della sua poca vanitosità –Sei uno schianto!!-.
-Grazie!!-  fingo indifferenza, anche perché ho il sospetto che abbia già ingurgitato il livello massimo di alcool sopportabile dal suo stomaco.
Lo saluto con un cenno di mano e vado alla ricerca di Harry o di Luna e Neville. I quattro lunghi tavoli sono stati tolti per lasciare posto a un’enorme pista da ballo mentre, ai lati della sala, ci sono tantissimi tavolini strapieni di qualsiasi tipo di cibaria o bevanda.
In fondo alla sala, seduto al tavolo dei professori, scorgo Neville che, vedendomi, si alza in piedi per salutarmi meglio. Con la bocca mi mima un “ci vediamo dopo”.
Guardo tutto il tavolo dei professori e lui non c’è.
Che fine ha fatto Malfoy? So che dovrei essere contenta di non averlo tra i piedi ma inizio a essere preoccupata.
Quanto mi piacerebbe, in questo momento, riuscire a trasformarmi in una piccola mosca per poterlo andare a cercare, incurante che qualcuno mi possa vedere.
Mentre allungo il collo per cercare di vedere Harry, o qualcun altro, mi accorgo che, proprio ora, sta facendo il suo ingresso, nella sala, Rita Skeeter.
Cosa ci fa ancora qui? Sento, improvvisamente, caldo. Un caldo asfissiante.
Ha un tailleur nero e, dietro di lei, quella dannata piuma che continua a scrivere. Cosa ci sarà mai da scrivere di così interessata da farla rimanere a una normalissima festa di fine anno?
Mi giro per cercare di non farmi notare da lei ed è qui che lo vedo.
Per una frazione di secondo, resto a bocca aperta.
Non mi ricordo di averlo mai visto così bello.
Smoking nero perfetto, camicia bianca splendente, capelli tirati leggermente indietro. Perfetto.
Non trovo parole. Una cosa che non riuscirò mai più a fare, diversamente da un paio di anni fa, è negare la sua incontestabile bellezza.
Un secondo e, poi, l’incanto finisce.
Draco Malfoy fa il suo ingresso in Sala Grande sotto braccio di Pansy Parkinson, fasciata in un orribile vestito nero di velluto che le nasconde leggermente il pancione.
Istintivamente, cerco di nascondermi dietro un gruppetto di studenti del terzo anno; non so se perché non voglio che mi vedano o sono io, che non voglio più vederli.
Mi sporgo leggermente per guardarli meglio; sembrano la coppia più affiatata della festa. Non sembra il Malfoy che, solo ieri, era impallidito quando gli ho detto il nome di Harry. Ero preoccupata di non averlo visto per quasi un giorno, avevo galoppato con la fantasia immaginandomelo chissà dovea fare le peggiori cose e, invece … eccolo qui! Il ritratto della felicità!
In effetti, notando come saluta gli altri serpverde, forse, un po’ troppo felice. Da come la Parkinson lo guarda, sembra quasi, a differenza di lui, che non sia molto a suo agio con la versione felice di Malfoy.
-Eccoti qui!!- mi volto e vedo Harry di fronte a me –Ti ho cercato ovunque!!-.
Si avvicina e mi da un bacio sulla guancia.
-Anche io!!- gli prendo la mano.
-Sei meravigliosa!!- mi dice Harry, dopo avermi studiata dalla testa ai piedi.
-Dai smettila!- mi vergogno sempre quando è Harry a farmi un complimento –Stiamo bene entrambi!-.
Gli aggiusto il nodo della cravatta blu intonata al suo completo.
-Mi concede un ballo, signorina Weasley?- mi chiede con tono diplomatico e, subito, vengo inondata da una sensazione di panico. E se ci vedesse? Devo fregarmene?
-Sì,  volentieri … - sto per dargli la mano.
-Oh, guarda chi si vede. Weasley e Potter, di nuovo, assieme!-.
Proprio quando stavo per afferrare la mano di Harry, sento la sua voce dietro di me che mi gela il sangue.
Dallo sguardo di Harry, la cosa non promette nulla di buono.
Appena mi giro per guardarlo in faccia, mi accorgo subito, dai suoi occhi stranamente divertiti, che c’è qualcosa che non va.
-Malfoy, che piacere … - prova a salutarlo Harry.
-Non per me!!- lo interrompe bruscamente Draco senza però staccarmi gli occhi di dosso.
-Draco … - dico sottovoce.
-Malfoy, prego!- mi blocca –Io, per voi, sono Malfoy. Non mi faccio chiamare per nome da gentaglia come voi!-.
Pronuncia queste parole con tanto di quel disprezzo, che il tono maleducato che usava anni fa con noi, è nulla, in confronto ad adesso.
-Cominciamo a darci una calmata!- si avvicina Harry, cercando di non perdere la sua compostezza.
-Io sono calmo!- scoppia a ridere Malfoy –Non c’è nulla che mi diverta di più che guardare voi due, di nuovo qui, che fate finta di nulla!-.
Lo conosco bene per non accorgermi che deve aver bevuto qualche bicchiere di troppo. E so che, quando beve, …
-Bene!- lo interrompo –Possiamo finirla qui! Non c’è più niente da dire!-.
Cerco di tirare Harry per la giacca perché voglio allontanarmi da Malfoy il più possibile.
-Non c’è più niente da dire??- ripete Malfoy e non riesco a capire se sta per ridere o se …
Non faccio in tempo a girarmi, che Malfoy mi afferra per un braccio e mi tira verso di sé.
Sbatto contro di lui e mentre arretro, a momenti, sto per perdere l’equilibrio.
-Ehi …- provo a lamentarmi.
-MOLLALA!- urla Harry che deve aver capito che Draco non è tanto lucido.
-Non abbiamo nulla da dirci?? Eh, stronza!!- resto sbigottita –Fai la finta moralista e poi tu cosa fai? Ti ributti nel letto di chi hai tradito per mesi!! Quante prediche mi hai fatto! Tu a me! Fai schifo, Weasley!!-.
Sono così scioccata dalle parole e dal tono che smetto anche di divincolarmi. Attorno a noi tre, silenzio!
La Sala Grande sembra essersi spenta; nessuno tira più un fiato.
-Malfoy!- Harry lo afferra per il braccio libero ma Malfoy non sembra neanche accorgersene.
-Come preferisci essere chiamata? Stronza, opportunista, scalatrice sociale oppure … puttana??-.
Resto immobile. Persino Harry, sembra sconcertato da quello che ha appena sentito. Una parte minuscola del mio cervello, ancora presente alla situazione, si accorge che anche la Parkinson si è avvicinata a noi. A differenza delle mie aspettatine, pure lei sembra accorgersi della drammaticità della situazione!.
Non so cosa mi scatta nella testa ma, all’improvviso, vedo fuoco. Me ne frego della gente attorno a noi e, rischiando pure di rompermelo, tiro via il mio braccio dalla presa di Malfoy!!
-NON MI TOCCARE, bastardo!!!- vorrei schiantarlo!!
-Signor Malfoy … Signorina Weasley - sento la voce della McGranitt ma non riesco a distogliere lo sguardo dagli occhi spiritati di Draco. Non l’ho mai visto così! Sì, lo so che quando beve tira fuori il peggio di lui ma, quello che ho davanti a me, non è Draco … è un animale pronta ad attaccare!
-No, cara Preside! Ora finisco!!- le intima Malfoy facendole segno di tenersi a distanza e si avvicina a me.
-Tu hai già finito!Lascia il braccio di Ginevra, subito!- anche Harry, non promette nulla di buono.
-Harry, la risolvo io questa volta!!- sussurro con un filo di voce.
-Risolvi?? SEI LA PEGGIOR SPECIE DI ESSERE UMANO CHE IO ABBIA MAI CONOSCIUTO!!!- mi urla in faccia ma, ormai, sono talmente sconvolta che non mi ritraggo neanche, anzi ...
-Parli tu!!!TU PARLI!!! Hai rovinato la mia vita! SONO RIUSCITA A SALVARMI IN TEMPO!!!!-non so se sto parlando con lui o con me stessa.
Mi viene a tre centimetri dal viso, con gli occhi pieni di rabbia ma, questa volta, non intendo dargliela vinta.
Sento la mani di Harry, tra di noi, che prova a tenerci lontani.
-E’ colpa tua!! Sei tu che hai distrutto la vita di tutti!! E colpa tua se hai perso la tua famiglia!!!- mi punta il dito contro –Sei tu che hai mandato a fanculo tutti i miei buoni propositi! SEI STATA TU!! Tu ci godi a rovinarmi la vita!! Non sei solo una puttana, sei anche una gran stronza! Facevi tanto l’indignata quando parlavi di mio padre, il peggior criminale, ma tu … sei la peggior specie di donna che io abbia mai conosciuto! Mia zia Bellatrix, a confronto, era una persona mille volte meglio di te!! Rimpiango solo che abbiano ucciso il Weasley sbagliato!!-.
E’ un attimo. Quando sono certa che sto per cadere a terra, trovo la forza per sferrargli una sberla in pieno volto. Tutti attorno a noi ci guardano sconvolti!!
Draco, per reazione, contrattacca e mi viene addosso.
Mi spinge e, grazie ad  Harry che mi afferra, evito la caduta.
-STRONZA!!! Sei solo una finta moralista!! Sei peggio anche della Parkinson!! Mi faccio schifo anche io, solo per avuto il coraggio di sfiorarti!!!!- continua a dire mentre mi spintona.
Harry non sa più come ripristinare le distanze.
Negli occhi di Draco ci vedo una rabbia e una furia che non gli avevo mai visto.
-Mi sono sbagliata su di te … - vedo Draco mentre mi sta per venire addosso con la mano destra in alto e, in quel momento, istintivamente provo paura. Mi ritraggo.
-Mi vuoi picchiare?- lo guardo sconvolta. Una lacrima riga il mio volto. Non ho mai avuto paura di Malfoy ma ora sì.
-No!- risponde piano Malfoy e s’immobilizza con la mano destra ancora in alto. Vedendomi, forse, sconvolta, anche gli occhi di Draco cambiano.
-Sai che non ti farei mai del male … pensi che ti picchierei? - sussurra con gli occhi spaventati. Anche lui è sconvolto. Solleva le mani in segno di pace ma, ormai, le lacrime mi tradiscono.
Gli occhi di Draco non sono più quelli di prima. Sembra essersi svegliato, anche lui, da uno stato di trance e, ora, è il primo a essere spaesato. Non sa cosa fare.
-Me ne hai appena fatto!- gli rispondo.
E poi, approfittando di questo momento di calma, la sala si rianima e sempre più gente si avvicina a noi. Luna Neville, McLaggen, Lumacorno, e … la Skeeter.
Ed è lì che tutto torna!
Come risvegliatami da un brutto incubo, la lucidità prende il sopravvento.
Harry che viene spinto da Neville per allontanarlo da Malfoy e lui che si tampona il sangue che cola dal suo naso.
La Parkinson prova ad avvicinarlo ma lui non si fa toccare e ,due sue scagnozzi serpeverde, gli fanno da barriera, tra lui ed Harry.
-Piantatela!- dico ad alta voce e immediatamente sia Harry che Malfoy mi guardano.
Ripresa capacità motoria del mio corpo, mi avvicino a Draco.
-Tu lo sai vero??- mi porto di fronte a lui ancora tremante –Tu sai tutto! Tu sai del matrimonio!!-.
Dovevo arrivarci prima. Se è arrivato a questo livello, augurandomi la morte, non poteva essere solo per quello che gli ho detto ieri.
Sentendo la parola matrimonio, Malfoy chiude gli occhi e stringe le mani in due pugni. E’ di nuovo teso. Ora, tutto si ricollega.
Nella Sala si diffonde un’ovazione di stupore. Ma non m’importa, adesso. Non era così che mi ero immaginata come dare la notizia del matrimonio. Domani tutti parleranno di noi e addio alla nostra riservatezza! Ma non m’importa!
-Sì- risponde Draco lapidario. Chiudo gli occhi e, per un momento, provo a immaginarmi la scena della Skeeter che racconta la notizia a Malfoy.
-Bastarda … - mi giro verso la Skeeter pronta a insultarla e a spaccarle quella sua maledetta piuma.
-Non è stata lei a dirmelo!- dice Draco bloccandomi. Aspetto che mi dica chi è stato ma lui resta zitto. Se non è stata lei, allora chi??
Ormai non m’importa più delle persone che ci stanno guardando, non m’importa che si sia venuto a sapere, in questo modo, della mia storia con Draco, non m’importa più di nulla! Non m’importante neanche di quello che scriveranno domani sui giornali.
-Draco … - dico calma e cosciente del perché sia arrivato a questo punto. Non so neanche se sono ancora arrabbiata o no. E’ paradossale, lo so! Ma lui è questo! La colpa è di chi ce l’ha portato a questo punto, facendolo apposta a farglielo sapere! E mi viene quasi il dubbio che, chiunque sia stato, sapesse benissimo che dirlo a Draco era l’ultima cosa da fare. Tutta la rabbia di prima, mi sembra ormai superata.
-Permesso! Fatemi passare!- la voce del primo Ministro Kingsley. Adesso, lui cosa ci fa qui??
Restiamo tutti impalati, fermi a guardarlo mentre si fa strada verso di noi. Con lui, ci sono due uomini, entrambi vestiti di nero, e di venti centimetri più alti di lui.
-Primo Ministro!- lo raggiunge la McGranitt –A cosa devo la sua visita??-.
Convinta che la cosa non mi riguardi, torno a guardare Malfoy che, con mia sorpresa, sta facendo la stessa cosa. Restiamo fermi lì, a due metri di distanza, a fissarci. Non ci vedo più rabbia ma solo tristezza. Vorrei insultarlo ma anche abbracciarlo. E so che pure lui, anche se non lo ammetterebbe mai, vorrebbe fare la stessa cosa.
-Sono qui perché mi è stato appena denunciata un’infrazione a carico del qui presente Draco Malfoy!-.
Sentendo il nome torno, di nuovo, alla realtà. Devo aver sentito male! Quelli del Ministero non possono essere qui per Draco!
Non riesco a muovermi ma li vedo avvicinarsi a Draco che, nonostante la sua aria sbruffona, mi sembra non abbia capito neanche lui il motivo per cui sono qui.
-Signor Malfoy, ci deve seguire al Ministero!!- dice Kingsley.
-E perché?- chiede Draco, cercando di trovare risposta negli occhi di uno dei tre.
-E’ appena sopraggiunta notizia del suo attacco a un uomo del Ministero con uso della maledizione Cruciatus che, le ricordo, è severamente vietata!-.
-CHE COSA?- urliamo all’unisono io, Malfoy, Harry, la Parkinson e la McGranitt.
-Signor Ministro, con tutto rispetto, ma il signor Malfoy … - la McGranitt cerca di ottenere spiegazioni, sbigottita quanto noi.
Mi avvicino a Draco e lo afferro per un braccio.
-Cosa hai fatto?- gli chiedo sottovoce.
-NIENTE!- urla guardandomi sconvolto –Non ho lanciato quella maledizione!-.
Non so cosa pensare. Vedo i suoi occhi smarriti che cercano il mio sostegno ma io non ho la più pallida idea di cosa dire o fare.
-Il signor Riley Tunner si trova al San Mungo, in questo momento!! Lei l’ ha aggredito questo pomeriggio nella sua stanza al Ministero! Tutti l’hanno vista entrare e uscire dal suo ufficio! Non menta, signor Malfoy!- lo redarguisce Kingsley così sicuro di quello che sta dicendo.
-Sì ci sono stato ma non l’ho aggredito! Non gli ho fatto niente!- urla Malfoy mentre tutti lo fissiamo.
-Intanto ci segua al Ministero. Fino a nuovo ordine, la sua pena alternativa è sospesa! Accompagnate il signor Malfoy!- dice Kingsley alle sue guardie.
-Come sospesa?- mi avvicino a Kingsley cercando spiegazioni. Non può essere. E’ un incubo!
-Non posso aggiungere altro!- mi liquida e io torno a guardare Malfoy che cerca di divincolarsi dalla presa degli uomini di Kingsley.
-Non ho fatto niente!!- cominciano a trascinarlo tenendolo per le braccia.
Quando sta per passarmi davanti, si blocca davanti a me.
-Non ho fatto niente! Non ho fatto niente, credimi!!- lo guardo mentre mi supplica con la voce –Tu sai! Tu mi conosci! Sai che non rischierei mai di tornare ad Azkaban!E sai il perché!!-.
-Ma come?!? Fino a dieci minuti fa, lodavi la tua cara zia Bellatrix per essere un’assassina e adesso??Volevi vedere Ginny morta … - chiede ironico Neville ma sia io sia Malfoy lo ignoriamo.
Non è il momento di perdere tempo.
-Weasley, guardami negli occhi!- lo faccio – Non ho fatto niente!-.
-Dobbiamo andare!- dice una guardia mentre lo spingono in avanti.
Lo seguo di qualche passo ma, poi, non sapendo cosa fare, mi fermo.
-Weasley!!!- urla di nuovo Malfoy e io lo raggiungo –E’ stato Riley! E’ Riley che mi ha detto tutto!!!-.
E subito capisco a cosa si riferisce. Matrimonio. Riley gli ha detto tutto? Ma non può essere! Non sto capendo più niente! Non è possibile. Perché avrebbe dovuto farlo sapendo cosa rischiamo io e Harry?
-Un attimo! Vi prego, devo dirle una cosa e poi vi seguirò senza ribellarmi!- chiede Draco a Kingsley e lui acconsente tacitamente.
-Ho fatto solo una cosa buona, fino ad adesso, nella mia vita!- non riesco a capire a chi si stia rivolgendo perché sposta lo sguardo da uno all’altro dei presenti in Sala –Ed è stato innamorarmi follemente di te! Tu sai!!- mi guarda cercando il mio sostegno.
Mi mancano le forze.
-Non importa quello che ti dico. NOI ce lo siamo già dimenticati. Nessuno ci capirà! Quindi, ti prego … credimi!! - torna a guardarmi –Non ti sposare finché non torno!! Ti supplico! Aspettami! Hai capito??-.
Le guardie ricominciano a spingerlo verso l’uscita nel silenzio generale. Si sentono solo i loro passi e quella dannata piuma della Skeeter che scrive su una pergamena.
Sento una lacrima cadere … sto piangendo.
-Aspettami!!- e ancora - NON HO FATTO NIENTE, WEASLEY!! -.
E poi non sentii più la sua voce.
Non sentii più nulla.
 
 
 
 
 
 

 
BOOM!!
Sono tornata e credo con un gran capitolo!!
Spero di avervi sorpreso sia in meglio sia in negativo!
Via alle riflessioni e commenti!!
Se vi è piaciuto, sappiate, che il prossimo non sarà da meno, in fatto di sorprese!!
Cosa ne pensate?
Sono curiosa di sapere le vostre supposizioni!!!
Malfoy non avrà fatto niente oppure … ? E Riley?
Ma, soprattutto, Harry e Ginny si sposano???
A presto!!! Non passerà più così tanto tempo per il prossimo capitolo! Promesso.
P.S.: ho trovato dolcissima la dedica finale di Draco. La vedo come se fosse la conclusione del discorso che ha fatto mentre le urlava contro: “ ti odio con tutto me stesso ma ti amo molto di più!!”.
Ditemi la vostra!!!
  
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