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Autore: Diana Abigail    10/05/2009    7 recensioni
E' una storia che vede come protagonisti Nina Williams e Steve Fox. Steve non riesce più a reggere il peso dei mille dubbi che lo assalgono e che riguardano la madre e la sua nascita, così parte per il Giappone per incontrarla. Nina, da parte sua, viene tradita da una certa organizzazione.
Genere: Triste, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nina Williams, Steve Fox
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perché esisto.


Uno



Steve picchiava senza ritegno il sacco che aveva davanti a sé.

Il motivo di tanto affanno e rabbia era il pensiero che rivolgeva a sua madre, Nina Williams. Era adirato con lei, era adirato con chi lo aveva messo al mondo e anche con chi lo aveva fatto diventare quel che era.

Non poteva sopportare l'idea di essere solo un esperimento scientifico, perché non poteva essere nato anche lui dall'amore?

La rabbia si fece sempre più potente e i pugni moltiplicarono. I suoi occhi si riempirono di lacrime amare, non voleva piangere, ma a quanto pare era inevitabile. Perlomeno poteva piangere e già era molto.

Diede un ultimo colpo che spinse via il sacco e poi si accasciò a terra. Con la testa tra i guantoni, Steve sfogava nuovamente il suo dolore e la sua frustrazione. Non riusciva più a vivere con la consapevolezza di essere nato in quel modo, peggio ancora sapendo che sua madre non lo cercava minimamente.

E suo padre? Lo aveva un padre? Non sapeva bene come funzionassero quegli esperimenti, ma non voleva perdere le speranze.

Si alzò da terra e, dopo ave asciugato gli occhi, si diresse verso lo spogliatoio. Doveva trovare sua madre e parlare con lei.


***


Nina Williams era appostata dietro un cespuglio. Teneva nuovamente quell'arma tra le mani, senza esserne davvero fiera. Questa volta avrebbe dovuto fare fuori l'ambasciatore egiziano, per conto di un'organizzazione di cui non le era stato dato il nome, ma che non era più la Mishima.

Sapeva di aver parlato con un uomo di nome Kyle, Kyle T. per la precisione, ma nulla più; i soldi le servivano, perciò non le era importato granché di chi ci fosse dietro.

Caricò l'arma, pronta ad agire nel momento più opportuno: l'ambasciatore si stava sedendo, aveva chiesto una bibita, la terza guardia del corpo da sinistra si era spostata. Era quello il momento. Si mise in posizione, pronta a premere ancora il maledetto grilletto, contava i secondi.

Prima che potesse commettere l'omicidio sentì un'altra arma caricarsi alle sue spalle, un colpo deciso e potente. Poi il nulla.


***


Jo, senti fammi avere una macchina per le tre in punto davanti all'Hotel, che non sia appariscente, ma che vada abbastanza veloce, chiaro?”

Chiaro Steve”

Steve aveva appena dato un ordine al suo nuovo agente, Joel Nixon, pescato per caso in un'agenzia.

Il nuovo obiettivo di Steve era quello di trovare Nina, per mari e per monti se fosse stato necessario, ma nessuno doveva venire a saperlo.

Preparò la borsa che lo avrebbe accompagnato per il suo viaggio, recuperò una somma che secondo i suoi canoni poteva essere idonea, per evitare di fare operazioni che avrebbero potuto smascherarlo in caso di una ricerca nei suoi confronti.

Toc-toc” avevano bussato alla porta.

Steve stava riempiendo la borsa, che scaraventò dietro il letto prima di dire:

Avanti”

Jo entrò nella camera di Steve.

Steve, senti ti ho trovato una berlina nera, che ne dici?” disse Jo indicando con il mento una finestra della camera.

Steve si affacciò e la vide: perfetta.

È perfetta Jo, grazie” disse Steve senza scomporsi troppo.

Ora è il momento delle domande Steve, dove hai intenzione di andare? Ti ricordi, vero, che alle cinque hai l'assemblea?” disse Jo visibilmente agitato.

Ma certo Jo, lo ricordo benissimo, stai tranquillo, mi rivedrai in tempo” sicuro.

Jo annuì e abbandonò la stanza, Steve riprese la borsa e si catapultò fuori dall'hotel, lasciando detto che avrebbe pagato Jo a nome suo.

Salì sulla berlina e partì sfrecciando.

Nina sto arrivando”


***


Nina giaceva in una brandina in un anonimo ospedale della periferia.

Era immobile, bianca, quasi fredda. No, non era morta.

Respirava ritmicamente, grazie alla macchina vicino a lei, mentre un'infermiera di origini Coreane la teneva d'occhio, cercando di appuntare ogni tipo di cambiamento, nel caso ce ne fossero stati.

Un dottore dal camice verde entrò nella stanza e l'infermiera gli porse i documenti della paziente.

Mmm... Quindi è una, diciamo, malvivente?” chiese il dottore.

L'infermiera, impaziente di raccontare ciò che aveva scoperto, partì in quarta.

Il suo nome è Nina Williams. È stata trovata in un parco, dalla polizia locale, e per rispondere alla sua domanda, beh si, è una serial killer, ad essere precisi. Pluri-omicidi, senza mai esser stata catturata. Pare anche che lavorasse per la Mishima Corporation, ma come può immaginare certe informazioni non dovrebbero essere, come dire... Divulgate, ecco. È risultato anche che è stata sottoposta ad un esperimento del Dottor Bosconovitch, è sta ibernata, pare per diciannove anni” raccontò l'infermiera.

Diciannove anni? Bosconovitch ha fatto il furbo per troppo tempo” aggiunse il dottore.

L'infermiera annuì e restarono ad analizzare le condizioni di Nina, che pareva in coma, causato dall'anestesia che aveva subito per l'operazione per l'estrazione del proiettile.

Dottor Jackson, posso dirle come la penso?” chiese ancora l'infermiera.

Signorina Kurata, quando mai non lo fa?” scherzò il dottore.

Ha ragione. Comunque io penso che la signorina Williams sia stata tradita. Perché le condizioni in cui si trovava erano troppo strane, se capisce cosa intendo. Penso che l'organizzazione per cui doveva lavorare le abbia teso un'imboscata. Perché magari poteva aver a che...” venne interrotta.

Signorina Kurata, lei è qui come infermiera e non come agente segreto. Se voleva fare l'investigatore doveva presentarsi presso un' altra struttura. Perciò si limiti a segnare su quel foglio e smetta di vivere nelle favole” concluse il dottore uscendo dalla stanza.

L'infermiera, visibilmente offesa, continuò a scrivere su quelle dannate tabelle, finché, non notando cambiamenti, se ne andò pure lei.

Imboscata. Ma certo, un tradimento!” Nina Williams spalancò gli occhi, consapevole.


***


Adesso passiamo alla prossima notizia. È ancora ricercato il pugile Steve Fox, scomparso qualche giorno fa da New York, dove si trovava per promuovere il nuovo torneo indetto dall'associazione Pugili Professionisti America. La Polizia di Stato vi ricorda che, in caso di avvistamento, di avvisare al numero 555-009-234. Bene, con questo abbiamo concluso, vi diamo l'appuntamento per questa sera alle ore 20:00. Buon proseguimento”

Steve Fox stava guardando la televisione nella camera di un hotel messicano. Non aveva la più pallida idea di dove si poteva trovare Nina, ma in ogni caso era intenzionato a trovarla.

Steve spense la televisione e si sdraiò sul letto coprendosi il viso con le mani.

Il volto di sua madre gli comparve davanti: era proprio bella.

Sconsolato cercò di ricordarla, l'aveva vista più volte agli Iron First Tournament, ma ancora non sapeva chi fosse veramente, cioè non ne aveva la certezza.

Si diede dello stupido e un moto di odio e rabbia lo avvolse, a sua madre non importava nulla di lui, era anche pronta ad ucciderlo, senza farsi molti problemi.

Gli occhi si inumidirono ancora, possibile che si rammollisse così pensando a sua madre?

Si alzò dal letto, prese le sue cose e se ne andò anche da quell'hotel. Doveva trovarla, a tutti i costi.

Prese il cellulare e compose un numero.

Biiip...Biiiip...Pronto?” disse una voce in giapponese.

Anna? Parla inglese perfavore. Devo trovare Nina, mi devi aiutare” disse Steve.

Aspetta, aspetta, bello. Io non faccio nulla se non ho un minimo di ricompensa, ricordi?” disse acida Anna.

Sei proprio una... Senti, io la devo trovare, dimmi cosa vuoi” disse Steve a denti stretti.

Soldi, bello. Senti, ma come mai cerchi la tua mammina?” chiese Anna con un risolino.

Questi non sono fatti tuoi. Dimmi dove ti devo raggiungere” Steve era scocciato.

Io sono in Giappone. Anche la tua mammina, ma non sono sicura che ci sia ancora” Anna sghignazzava ancora.

Cosa vuol dire? Parla Anna!” disse Steve preoccupato.

Vuol dire che Nina è stata fregata e alla grande pure! Le hanno sparato. Non so bene se sia ancora viva o no, ma anche se lo fosse non durerà ancora molto. Si è messa in un gran pasticcio. Come te con la Mafia, ricordi, qualche anno fa, in Irlanda...”

Ricordo, ora stai zitta e dimmi esattamente dove devo venire” chiese Steve.

Beh, se vuoi nel mio letto...” disse Anna sghignazzando.

Fai schifo” così dicendo Steve attaccò.

Ma che famiglia gli era capitata?

Salì in macchina e partì verso l'aeroporto.


***



Ciao! Ed ecco una one shot divisa in due su tekken. Finalmente l'ho scritta! Ihih... In ogni caso a breve ci sarà la parte finale che per un pezzo è già stata scritta.

Non vi posso dire con sicurezza che sarà lunga uguale (anche se immagino che non lo sarà) però spero piacerà lo stesso^^

Erika <3

   
 
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