Capitolo
3 parte seconda
Kazuya aveva cominciato a farsi starne domande riguardo il livello 5. Si era fatto una certa idea. Prima di tutto questo era un laboratorio situato nei sotterranei, perché non l’aveva mai visto. Per quanto ne sapeva i laboratori si trovavano, nessuno escluso, al terzo piano. E non erano ordinati per livello. Logicamente, essendo tutti sullo stesso piano non c’era ragione per dividerli in questo modo. Nella Mishima i laboratori erano contraddistinti da un simbolo, lo schema di un atomo, che si trovava disegnato sulle porte d’acciaio. A proposito di porte, quella di poco fa era sembrata a Kazuya a dir poco inverosimile. Era enorme, di una lega d’acciaio troppo spessa. Era fatta per nascondere, se non proteggere, qualcosa. Ma che cosa? Un oggetto pericoloso di certo. Magari qualcosa che non sarebbe dovuta cadere nelle mani sbagliate. Kazuya sussultò.
Non erano già quelle di Heihachi le mani sbagliate?
La risposta a questa domanda arrivò immediatamente. Heihachi si voltò e squadrò Kazuya ghignando. Aveva uno sguardo da folle.
Decisamente, se Heihachi nascondeva qualcosa, era qualcosa di terribile.
Che fosse un altro dei folli progetti del padre? Magari Heihachi voleva coinvolgere anche lui in una delle sue ennesime opere di “dominio del mondo”? Ad ogni modo, qualsiasi proposta gli avrebbe fatto Heihachi lui non avrebbe accettato. Chissà, se fosse stato un progetto accettabile e perlomeno “funzionante” ci avrebbe fatto un pensierino. Se ne sarebbe appropriato dopo aver ucciso Heihachi. Quale momento migliore per farlo se non ora?
-Sbrigati Kazuya- intimò Heihachi. Kazuya aveva rallentato il passo per riflettere ed osservare quello strano posto. Il corridoio era simile agli altri della Zaibatsu, un lungo tunnel di un uniforme grigio metallico illuminato solo da delle potenti luci al neon. L’unica cosa diversa era che alcune di queste erano rotte in mille pezzi, come esplose per un qualche sovraccarico di energia. Kazuya si sorprese nel vedere che alcuni cocci di vetro erano ancora sparsi per terra, come se nessuno avesse ripulito quel disastro.
-Cammina Kazuya- disse pacato Heihachi.
-Sta zitto- ringhiò Kazuya. Heihachi si voltò lentamente verso suo figlio. –Sta zitto tu e cammina- Kazuya fulminò con uno sguardo il padre e riprese a camminare
-Sto solo osservando. Non ho mai visto questo posto prima d’ora-
-Ci credo. te l’ho tenuto nascosto da sempre. E devo dire che ho fatto un buon lavoro- disse Heihachi, e sorrise malignamete.
-Ah è così?-
-Si. In verità temevo che tu una volta preso il controllo dell’azienda l’avessi scoperto. Beh, ho temuto per nulla, ti facevo diverso, sai? Credevo che tu avresti scovato e cancellato ogni traccia del mio precedente dominio qui alla Zaibatsu. Sono contento di ammettere che mi sbagliavo-
-Mi è sfuggito un punto- disse Kazuya a denti stretti.
Heihachi sorrise ed aumentò il passo. Kazuya lo seguì senza problemi. Camminarono a per un po’, senza incontrare né ostacoli né cambiamenti di paesaggio. Fino a quando Kazuya notò una porta, anche se ben mimetizzata, sulla parete del corridoio. Si fermò e con lui anche Heihachi.
Il padre si avvicinò e bussò alla porta.
Bene, ho finito, vado subito a scrivere il prossimo capitolo!