CAP. III
“Mi dichiaro sconfitta dal
tuo maleficio, uomo venuto dalle
stelle, il tuo maleficio pelvico.”
“Veramente sarebbe Starlord.”
Peter Queel aspirava soddisfatto il fumo dalla sua
nuovissima pipa hobbit, mentre la Dama di Lothlórien
giocherellava vezzosamente
con una ciocca dei suoi lunghi capelli, coperta solo da un leggero
lenzuolo
elfico di fianco a lui.
“…quanti anni hai detto di avere?”
“Troppi perché tu possa contarli, celeste
guerriero.”
Peter alzò gli occhi al cielo (da cui di fatto proveniva) e
poi commentò: “Li porti bene. Complimenti alla
mamma.”
Galadriel ridacchiò portandosi leggiadra una mano sulla
bocca.
All’improvviso quattro potenti scossoni alla porta turbarono
la quiete della luminosa camera da letto.
“Allora! Quanto ci vuole per fare queste mappe!”
Era la voce di Drax, e dalla potenza dei colpi sembrava
parecchio spazientito.
In un’altra stanza del
castello arboreo, nel frattempo,
Gamora se ne stava seduta in un angolo a braccia incrociate, verde di
stizza
(come se di solito non fosse stata verde abbastanza).
“Io sono Groot.” Esordì Groot annoiato,
mentre Sam gli
potava, da bravo giardiniere, le sue prime foglioline secche.
“Abbi pazienza,
ho quasi finito.” rispose il buon hobbit.
“Gli altri due non lo so.” Commentò
acido Rocket, lucidando
la sua mitraglietta preferita.
“Altri cinque minuti, e li finirò io.”
Minacciò Gamora,
stizzita.
Finalmente, la coppia di assenti fece il suo ingresso,
scortata da Drax: la Dama sembrava ancora più raggiante di
quello che era sembrata
prima.
“Compagnia della Galassia, la vostra mappa è stata
infine
completata. Ora permettetemi di invocare una divina benedizione sul
vostro…”
“Taglia sorella. Abbiamo aspettato abbastanza.” La
interruppe il procione facendo il gesto della forbice con le sue
unghiette.
Galadriel lo assecondò sorridendo.
Gamora si era alzata in piedi e con passo deciso si avvicinò
a Peter.
“Si può sapere perché ci avete messo
così tanto?” domandò,
velenosa.
“Anche lei aveva bisogno di un aggiornamento, non solo le
mappe. Sai, le ho presentato il mio lato Pollock.” Rispose
lui, facendo
l’occhiolino.
“Mi fai schifo, Queel! Tu e i tuoi stupidi attacchi
d’arte!*”
Peter alzò le spalle, sardonico.
“E allora andiamo amici! Prossima fermata, i cancelli di
Mordor!” esclamò Drax, estraendo le sue daghe
letali.
* QUESTO. È. ART ATTACK!!! (da leggersi con la voce di Mucciaccia).