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Autore: Sameko    20/10/2016    1 recensioni
Una Genocide rimasta incompleta.
Una Pacifist che si prospetta essere quella definitiva, quella che assicurerà il lieto fine a lungo sperato.
Ma gli ingranaggi erano già stati messi in moto da tempo. Fili che dal passato tendono verso il presente aspettano di intrecciarsi con un futuro ancora incerto. Ed è ora che iniziano le sfide più difficili, in cui anche una mano amica in più può fare la differenza.
L’importante è non perdere mai la propria determinazione.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chara, Frisk, Sans, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 2: Sbagliato
 





Avevano trascorso una mattinata intera a casa di Toriel, leggendo i libri che la dolce capra voleva mostrare loro e ascoltando con piacere i suoi simpatici aneddoti. Frisk non aveva mai visto Toriel così felice in nessuna delle linee temporali che aveva visitato, in cui l’ex regina non aveva mai perso l’occasione di mostrare un sorriso mite ma intriso di una malinconia vecchia e sfumata dagli anni. La presenza di Chara sembrava averla rigenerata e Frisk non poteva che essere contenta per loro, che si erano potute rincontrare dopo così tanto tempo.
In più, grazie ad un po’ di esercizio, Chara sembrava averci preso la mano con il suo nuovo corpo, abbastanza da potersi ora muovere liberamente senza dover più contare sull’aiuto suo, o di Toriel. Dopo tutto quello che era successo nella precedente linea temporale, entrambe avevano davvero bisogno di ricominciare nel migliore dei modi, senza ansie di alcun tipo.
Quella di preparare insieme la crostata alla cannella e al caramello era una richiesta che aveva posto già qualche volta a Toriel, i risultati che aveva ottenuto sino ad ora nella preparazione non erano stati dei migliori, ma ogni volta che sbagliava la dolce capra era sempre lì per correggerla, con un consiglio ed un caldo sorriso. Non aveva mai cucinato niente all’infuori di quella crostata e dei noodles, ma cucinare era un’attività per lei piacevole e aveva perciò cercato di imparare quanto poteva sia con Toriel che con Undyne – anche se le abilità culinarie di Undyne, doveva ammettere, erano… parecchio discutibili?
Lei e Toriel erano ormai in cucina da quasi mezz’ora, avevano già preparato la pasta e stavano per aggiungere la farcitura. Chara aveva deciso di non unirsi a loro e aveva declinato l’offerta di passare quel tempo assieme senza dare spiegazioni. Nonostante il dispiacere iniziale, Frisk non aveva insistito. Chara era probabilmente solo stanca e la più piccola non poteva davvero biasimarla.
Mentre stava stendendo la pasta dentro l’enorme teglia, Frisk sentì Toriel accarezzarla affettuosamente sulla testa.
« Sei molto brava, bambina mia. Hai già cucinato questo dolce prima? » Le chiese, supervisionando brevemente il suo lavoro, non mancando di darle un piccolo consiglio. « Stendila però un po’ di più ai bordi. »
La ragazzina seguì le sue indicazioni prima di rispondere.
« Sì, non è la prima volta… ma è divertente farlo con qualcuno. »
Toriel le sorrise con più calore di prima.
« Ti piace cucinare, vero? »
« Molto! » Replicò Frisk, senza esitazioni.
« Ti assicuro, allora, che imparerai molto velocemente qui con me. » Le disse Toriel, ma la sua espressione serena venne adombrata da una sfumatura nostalgica. « Sai… Chara non amava cucinare, non faceva proprio per lei. Era un autentico maschiaccio… ma non ha mai dato motivo di deludermi… era ed è ancora una brava bambina, lo sento. »
Frisk la ascoltò con attenzione con lo scopo di assimilare quelle informazioni riguardanti la sua nuova amica. E, più ascoltava, più avrebbe voluto chiedere qualcosa di più sul conto dell’altra ragazzina… Eppure, allo stesso tempo, non voleva intristire Toriel facendola rimaneggiare in ricordi vecchi, forse sgraditi, non ora che stavano condividendo questo momento assieme.
Fu l’ex regina dell’Underground a rompere il breve silenzio.
« Ti ringrazio dal profondo della mia anima per aver riportato indietro la mia piccola, Frisk. Non so come tu abbia fatto… o del perché tu l’abbia fatto, ma… hai tutta la mia gratitudine. »
Frisk sbatté le palpebre due volte, non avendo bene idea di come reagire a quelle parole piene di riconoscenza. Era senza parole, meravigliata… non si aspettava un ringraziamento così sincero, lei in fondo aveva solo fatto quello che era necessario: la cosa giusta. Non credeva di meritare di essere ringraziata per questo. Eppure, una forte emozione le nacque nel petto e la spinse ad abbracciare di getto Toriel, affondando il viso nella sua tunica violetta.
« Sono io che ti devo ringraziare, Toriel… grazie per essere così gentile con me. » Sussurrò, trattenendo a stento le lacrime di gioia che le avevano inumidito gli occhi.
Toriel dopo un primo momento di stupore la avvolse con le sue grandi e accoglienti braccia, la cullò dolcemente, facendola sentire protetta, amata, al sicuro. Da qualche parte, dentro di sé, Frisk non riuscì tuttavia a cancellare la sensazione che fosse indegna di tanto affetto, dopo le azioni orribili che aveva compiuto.
L’espressione piena di dolore di una Toriel morente le invase inavvertitamente gli occhi. Ma Toriel, quella che adesso era qui con lei e che le voleva già bene come fosse sua figlia, la strinse ancora più forte, facendo disperdere quell’immagine di atroce sofferenza.
Frisk chiuse gli occhi e si perse in quell’abbraccio confortante, consapevole che stava probabilmente facendo del male ad entrambe, perché sarebbe stato più difficile per lei lasciare Toriel e per Toriel rinunciare a loro dopo questi brevi, ma intensi momenti di felicità.
Non potevano rimanere, purtroppo, e con questo pensiero Frisk si costrinse a sciogliere l’abbraccio.
Non potevano rimanere… e la giovane non doveva dare a Toriel delle false illusioni prolungando ulteriormente quel gesto.
 

Questo… era tutto sbagliato
Toriel – sua mamma – non avrebbe dovuto essere così felice di vederla, non avrebbe dovuto rivolgerle uno di quei suoi sguardi dolci e apprensivi che lei ricordava perfettamente, non avrebbe dovuto abbracciarla e chiamarla ‘bambina mia’, non avrebbe dovuto lasciarsi trascinare in uno dei suoi abbracci insieme a Frisk…
Tutt’ora, Chara non riusciva a cancellare la sensazione di aver avuto, per un secondo, un corpo diverso da quello di Frisk premuto contro il suo, un corpo ancora più minuto di quello dell’altra giovane, più fragile, più morbido…
Si strofinò gli occhi con un movimento stanco. Non dovrebbero restare qui, dove tutto era troppo familiare e sereno, dove ogni cosa le ricordava, quasi con dispetto, che avrebbe cancellato tutto questo come si fa con un disegno malriuscito se non ci fosse stata Frisk a fermarla.
La porta della stanzetta si aprì lentamente, con un leggero scricchiolare.
Socchiuse gli occhi a causa della lama di luce proveniente dal corridoio, le sue orecchie captarono un basso sussurrare prima che la porta venisse richiusa.
Pochi lievi passi e Frisk era di fianco a lei, con una fetta di crostata alla cannella e al caramello in mano.
« Non stai dormendo? » Le chiese, incerta, la ragazzina dal maglioncino blu.
Chara sospirò sotto le coperte, cercando  con tutta sé stessa di ignorare il profumo invitante del dolce.
« Andiamocene, Frisk. »
Frisk si ammutolì.
« È… è successo qualcosa? »
« Per favore. »
Frisk abbassò tentennando lo sguardo, Chara la vide stringere con più forza il piattino fra le dita mentre un’espressione lievemente amareggiata faceva capolino sul suo viso, visibile nonostante la frangia che le occultava gli occhi ambrati.
« Sì... Andiamocene. »
Non fu necessario aggiungere altro, né da parte di Frisk, né da parte sua. Entrambe concordavano silenziosamente sul fatto che erano rimaste troppo a lungo.
 

La aveva trovata.
Finalmente, aveva trovato quella dannata porta.
Flowey rallentò solo ora la sua corsa sfrenata, ormai sfinito e ansimante. Non aveva fatto altro che scavare gallerie per ore intere col solo scopo di scovare quel particolare corridoio, nascosto agli occhi di chi non sapeva dove cercare né cosa cercare.
Si avvicinò alla porticina, ma si scoprì esitante una volta sulla soglia. Era davvero certo che questa soluzione lo avrebbe tolto dai guai? Forse… forse poteva farsi venire in mente qualcos’altro… magari…
Idiota. ” Si rimproverò. “ Sai benissimo che non esiste un’altra soluzione per questo disastro. Vuoi vivere, o morire? ”
La risposta era ovvia. Voleva vivere, e non avrebbe mai più optato per la seconda opzione, né avrebbe permesso a qualcun altro di privarlo di questa libertà di scelta. E, riflettendoci meglio, se Asriel non aveva mai avuto motivo di dubitare di lui, perché Flowey avrebbe dovuto ricevere un trattamento diverso?
Incoraggiato maggiormente da questa considerazione, girò la maniglia con una radice e sbirciò circospetto all’interno prima di entrare.
L’oscurità avvolgeva le pareti dell’unico corridoio percorribile e Flowey si sentì schiacciato dal peso delle tenebre e del silenzio. In tutto l’Underground non c’era un solo luogo privo di schiamazzi, o semplici rumori di sottofondo… la quiete che invece permeava quel luogo era a dir poco soffocante.
La tentazione di fare marcia indietro e dimenticare persino di aver mai varcato quella porta fece di nuovo desistere Flowey dal proseguire.
Una voce sgraziata si elevò, allora, dal fondo del corridoio.
«
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Il non comprendere una sola parola di quello che gli era stato appena detto lo fece innervosire.
« Non ho capito un accidente, ti DISPIACEREBBE ripetere in una lingua che io conosco? »
Una risatina lo raggiunse subito dopo. Stava persino ridendo di lui adesso?!
Flowey si costrinse, però, a mantenere la calma. Non era lì per attaccar briga, aveva un disperato bisogno di aiuto e, se non lo avesse ottenuto qui, non lo avrebbe ottenuto da nessun’altra parte.
« Gaster, mi devi aiutare. Ho un enorme problema da risolvere e non ce la faccio da solo. »
Intravide una figura alta e nerovestita farsi avanti dalle ombre. Trattenne il respiro quando una mano bianca e scheletrica si mosse, eseguendo dei lenti movimenti circolari.
Vai avanti, sembrava volergli dire. O, almeno, fu così che interpretò quel gesto.
Flowey fece del suo meglio per non rilasciare un sospiro tremante.
« Chara vuole me. Vuole uccidermi… e lo farà sicuramente, se non trovo un modo per fermarla. » Spiegò, suonando più disperato di quanto avesse voluto, ma era ormai troppo tardi per nascondere la sua debolezza.
La figura avanzò, un volto cereo e deforme lo stava ora osservando con… curiosità? O, forse… compiacimento? Non poteva comprendere cosa passasse per la testa di quell’asino spilungone se, ovviamente, il suddetto asino spilungone non tentava nemmeno di farsi capire!
Altro movimento circolare.
Flowey si accigliò leggermente. Beh, almeno aveva la certezza di non aver gettato parole al vento.
« Mi aiuterai? »
Non ottenne risposta per parecchio tempo. Quando Flowey stava iniziando seriamente a spazientirsi, la figura fece un lieve cenno con la testa.
«
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Massicci tentacoli si propagarono in ogni direzione, facendo sprofondare ogni cosa in un abisso di asfissiante nero, il corridoio e la porta vennero inghiottito dal buio e dal gelo e Flowey ebbe a malapena il tempo per registrare tutto ciò, figuriamoci per rendersi conto di essere appena caduto in una trappola.
Un cerchio di luce schiarì i contorni di un raccapricciante sorriso.
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Sameko's side
Buonasera e bentrovati in questo secondo capitolo! ^^
Spero di non aver fato attendere troppo e di aver portato un aggiornamento abbastanza soddisfacente sia a livello di sviluppo della trama che dei personaggi. 
Mentre sia Frisk che Chara lottano con i sensi di colpa ( non se ne libereranno tanto presto, purtroppo per loro ), Flowey combina come sempre i peggio casini e il suo giudizio lascia ancora una volta a desiderare. Mi auguro che non in troppi abbiano previsto questa svolta di eventi ( non che abbia lasciato particolari indizi nei precedenti due capitoli, credo ). 
Siccome so bene quanto possa essere pigro il popolo online e anche per facilitare coloro che sono dal cellulare lascio un'immagine qui sotto con i caratteri, di modo che possiate tradurre. Non ho idea di quanti conoscano a memoria il Wingdings, io di certo non faccio parte di questa categoria. ^^"

Buon divertimento! ;)
Baci e a presto con il terzo capitolo!!

Sameko



 
   
 
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