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Autore: sole51    11/05/2009    1 recensioni
Il vialetto d’accesso era completamente intasato. Calcinacci ovunque. Stavolta quell’idiota mi avrebbe sentita, Oh sì!! Parcheggiai in doppia fila, dietro il furgone degli operai e mi diressi a passo di carica dentro la casa. “La mia casa” mi corressi automaticamente e quel pensiero mi bastò per darmi una calmata ..salvo poi inciampare in una cassetta degli attrezzi e quasi schiantarmi a terra.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maria De Luca, Michael Guerin
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Allora tanto per essere chiari da subito

Allora tanto per essere chiari da subito. Io sono pro Michael e Maria, e questo si era capito credo. Allo stesso modo sono contro Max e Liz che mi stanno decisamente sull’anima,quindi non stupitevi se non ne verranno fuori molto bene in questa ff. Lo stesso si può dire per altri personaggi dei vari telefilm che uso come avrete modo di scoprire man mano che andremo avanti.

Poi volevo precisare che sebbene questa sia una crossover l’ho messa sotto Roswell perché in realtà è quello il telefilm a cui faccio maggiormente riferimento. Dagli altri ho preso per lo più i personaggi.

Buona lettura, baci Sole.

 

Questa volta quando tornai a casa ero così su di giri che non feci minimamente caso al caos che avevano aggiunto al preesistente.

-Michael!!-lo cercai nel momento stesso in cui entrai in casa. -Ehi Spaceboy dove sei?

-Cucina.-mi urlò di rimando.

-Non hai idea di quello che mi è successo oggi. Non ci crederesti mai..nemmeno io lo farei se non mi fosse successo di persona..-buttai le buste ai piedi delle scale e lo raggiunsi.

Stavo per fargli un resoconto dettagliato ma quando entrai in cucina restai senza parole.

Seduta al tavolo, al NOSTRO tavolo, c’era quella gatta morta di Joey Potter.

Pacey, visibilmente teso, era in piedi poggiato al lavandino, mentre un furioso Michael le stava seduto di fronte palesemente sul piede di guerra.

-Ciao Maria.

Che faccia tosta!! Aveva anche il coraggio di salutarmi????

-Che ci fai tu qui?

ADESSO faceva tutta la mortificata.-Allora?-incalzai.

-Joey deve parlarmi di qualcosa di serio.-disse Pacey evidentemente facendole il verso. –Ma a me non va proprio di ascoltarla.

-Bene, allora perché è ancora nella mia cucina?

Lei continuò a stare zitta ma i suoi occhi avevano iniziato a mandare lampi, ma non avrebbe mai detto qualcosa contro di me, non davanti a Pacey e di certo non davanti a Michael, specie mentre era di quell’umore.

-Perché –rispose sempre Pacey –non vuole accettare un no come risposta.

Sembrava davvero stanco e non potevo certo dargli torto.

Joey si era dimostrata davvero una stronza.

Erano anni che obbligava Pacey a vivere questo triangolo amoroso, in cui il terzo vertice era occupato dall’ex migliore amico di Pacey, Dawson Leery. Un emerito cretino, a mio modesto parere.

-Dove hai lasciato Dawson? –mi fulminò con gli occhi.

Recitando come un’attrice provetta mi finsi mortificata per quell’evidente gaff.-Ops.-sussurrai.

Mi piazzai di fianco a Michael, cioè di fronte a lei e incrociai le braccia con tutt’altra espressione ora sul viso. –O forse la tua visita vuol dire che è già tornato il turno di Pacey?

Lei stavolta si alzò in piedi pronta al confronto.

Bene, erano anni che aspettavo quel momento.

-Che c’è Joey..ti senti toccata dalle mie parole?

Pacey mi mise una mano sulla spalla però parlò a Joey. –E’ proprio ora che tu vada Joey.

-Non senza averti parlato. –grrr la gatta morta era risorta!!!

-Lui non deve fare proprio niente che non vuole.-anche Michael tentò di calmarmi. Mi abbracciò per la vita.

-‘Ria.-tentò.

-Non starò zitta!-urlai cercando di divincolarmi. –Non puoi prendere e tornare dopo tutto quello che gli hai fatto.

-Maria, lascia che me la sbrighi io ,ok?

Lo guardai scettica.-Ti farai convincere da questa..-Michael mi coprì la bocca con una delle sue manone.

-Ok Pace, vai tranquillo, a lei ci penso io. -Mi alzò di peso facendo leva sul braccio che mi teneva per la vita e mi portò via.

Uscendo però, senza nemmeno voltarsi, salutò a modo suo Joey.- Spero che sia un addio Joey.

Mi lasciò andare solo una volta arrivati in camera nostra. –Perché non hai lasciato che gliene dicessi quattro a quella sgualdrina?

Mi sbarrò l’uscita, per impedirmi di tornare giù. –Non hai sentito Pacey?

-Lo convincerà!-dissi a metà tra il piagnucolio e l’irritazione.

-E pensi che picchiandola cambierai le cose?

-No, ma mi sentirei meglio. –mi buttai sconfortata sul letto.

Lui mi raggiunse.-Non avevi grandi notizie?

-Mmm.-mugugnai. –Mi ha rovinato tutto!!

-Non ci credo che questa cosa possa fermarti dal raccontarmi tutto per filo e per segno.

Dio,come mi conosceva bene. Mi tirai a sedere e mi sistemai un cuscino dietro la schiena poggiandomi alla spalliera.

-Trovato lavoro?

Improvvisamente ritrovai il sorriso. –Più o meno.

-Dai parla. –si mise comodo sapendo che i miei racconti di solito andavano per le lunghe.

-Ho girato a vano tutta la mattina ed è stato un fallimento totale. Stavo per mollare tutto ma poi ho pensato che già che c’ero tanto valeva restare fino al pomeriggio e finire il giro dei nomi della mia lista.

Lui annuì incoraggiandomi a proseguire. Aspettava la parte della buona notizia. –Mi sono fermata per una pausa consolazione da Starbucks  e pensa un po’?Un gruppo di ragazzini mi ha rovesciato la tazza che avevo in mano sul vestito. PIENA.-aggiunsi per dare enfasi al disastro.

Gli mostrai il vestito. –E’ stata davvero la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ero a tanto così dalle lacrime. –mostrandosi adeguatamente inorridito dalla cosa ..anche se sapevo bene che lui non capiva davvero il perché del mio dramma..poi passò una mano sulla macchia e alienamente la fece sparire. –Oh grazie amore.

Per fortuna che Brooke non aveva insistito troppo per darmene uno uguale, ma si era accontentata che ne prendessi un paio della nuova collezione.

-Comunque..che stavo dicendo?

-Le lacrime.

-Oh sì..stavo per scoppiare a piangere quando qualcuno mi si è avvicinato.

La sua faccia subì all’istante un cambiamento da bassamente interessato a marcatamente sospettoso. –Chi ti ha rimorchiato? Ti hanno importunata?

-Calma Spaceboy fammici arrivare.

-Dimmi solo che è e io..

-Non era un lui, Michael, era una lei.-dissi spazientita. Dannato alieno geloso che mi rovinava il racconto.

-Ti ha rimorchiata una donna?-ora sembrava interessato.

Lo colpii con uno dei cuscini del letto. –Sei un maiale Michael!!!

-Ehi..l’hai rimorchiata tu  mica io!!

-Non mi hanno rimorchiata!!Posso raccontare o no?

-Sì, ma se non vuoi che io fraintenda cerca di essere più precisa.

Dio a volte poteva essere davvero fastidioso questo spaceboy!!!!

-Mi si è avvicinata questa ragazza,ok?

-Carina?-mi stava provocando, ma decisi di ignorarlo. Quella era l’unica possibilità con lui.

-E vuoi sapere chi era? –lasciai passare un paio di secondi per creare la giusta suspance. –La stilista che aveva disegnato il vestito!!Il mio vestito capito? Questo !!

Aspettai che mostrasse la giusta dose di entusiasmo, ma a quanto pareva la dose giornaliera si era già esaurita.

-Hai capito che ho detto?

-Sì..hai incontrato la tua sarta.

Uomini!!!!! –Stilista Michael, non sarta.

Lui scrollò le spalle. Non c’erano differenze tra le due case per il suo cervellino.

-Ha una casa di moda che fattura miliardi. Ha un palazzo tutto suo in pieno centro. –questo sembrò colpirlo di più.

-Ma se rende tanto perché non fai la sarta anche tu.

-Oh Michael ma come devo fare con te?

-Che ho detto..mi sembra la cosa sensata da fare.

-Mi lasci finire o no? –mi fece segno di continuare. –Bene..allora..mi ha portato nella sede della sua società e mi ha regalato un sacco di vestiti..e sai che detto? Che era naturale che lo facesse perché i suoi vestiti mi stanno così bene che le faccio solo pubblicità portandoli. Ci credi?

Il suo sopracciglio si era inarcato di nuovo.-Non è una lesbica.-dissi al limite della pazienza.

Da quando non c’era più Liz sentivo davvero tanto la mancanza di un’amica con cui parlare. Di una donna insomma. Forse per quello mi era sembrato così naturale parlare con Brooke.

-Insomma hai beccato roba gratis. –concluse lui da quel troglodita che era.

-Già “roba” che costa centinaia di dollari..e..-suspance di nuovo -..e mi ha

 detto che lei e una sua amica sono socie in una etichetta discografica nuova..una piccola cosa..però mi ha promesso che mi fisserà un colloquio!!Capisci?

-Fico. –mi aspettavo qualcosa in più di un misero “fico”.

-Tutto qui? Hai capito che ti ho detto?

-Senti piccola..non vorrei che ti affezionassi troppo a questa idea..magari è una di quelle ricche svitate che si diverte a prendere in giro le persone..

-No, sono sicura che era sincera..abbiamo parlato tutto il pomeriggio. –quell’idea mi sembrava assurda..ma era anche vero che in queste cose non ero certo la più furba.

-Ok piccola, se lo dici tu ci credo. –poi si alzò e si diresse verso il bagno. –Mi faccio una doccia al volo e poi ceniamo, ok?

-Mmmm?

-Doccia e cena.- ripetè mentre si toglieva la maglietta.

-Oh sì..che c’è in frigo?

Fece capolino dal bagno. – Ecco..veramente credo che oggi i ragazzi si siano spazzolati tutto.

-E allora? –mi venne incontro e mi porse le mani. Io le presi e lui mi tirò su. –Che ne dici di una doccia e una pizza?

-Mmm..facciamo una doccia , un massaggio e DUE pizze?

-Viziosa. –poi senza che me ne accorgessi si chinò e mi si caricò in spalla correndo sotto la doccia.

-Michael!!! Sono vestita!!!! –ma le mie proteste non lo fermarono e così ci ritrovammo entrambi sotto il getto d’acqua calda.

Arrabbiata? Proprio no!

Devo proprio ammettere che il ragazzo sapeva come far diventare insignificanti certi tipi di dettagli.

 

 

 

  
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