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Autore: _Atlas_    23/10/2016    4 recensioni
Tony, Pepper e l'evoluzione della loro storia.
Una semplice raccolta di scene quotidiane che hanno segnato la loro relazione in un mix di fluff, commedia e angst; insomma, tutto quello che non vedremo mai al cinema!
[Da Iron Man 2 ad Avengers:Endgame]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Felici rivelazioni
 
 
  
 
 
 
 
Capitò un pomeriggio in cui il divano di Villa Stark venne letteralmente preso d'assalto. Consegnato appena due giorni prima da una famosa ditta californiana, Tony aveva deciso di aspettare Pepper per inaugurarlo a dovere. Erano state due lunghe ore di fuoco e alla fine Tony era crollato sul petto della donna cercando di riportare il cuore a un battito normale.
«Immagino che il collaudo abbia ottenuto gli effetti desiderati» disse dopo qualche momento.
Pepper ridacchiò contro di lui e non potè fare a meno che concordare, «Immagino di sì.»
«Dovremmo fare i collaudatori di divani» aggiunse lui pensieroso, «Collaudatori, che parola strana.»
«Solo dei divani?» chiese Pepper ricordandosi di altre superfici più o meno convenzionali che avevano testato.
Tony sollevò la testa per guardarla e alzò un sopracciglio, «Dici che esistono anche i collaudatori di scrivanie?»
Pepper sbuffò e trattenne una risata, «Dico che dovresti spostarti» borbottò «Pesi.»
«Davvero? Non la pensavi così dieci minuti fa» rispose Tony gustandosi il suo imbarazzo. Trovava divertente vederla arrossire nonostante il loro rapporto professionale fosse ormai del tutto cancellato.
«Spostati Stark, o giuro che...»
«Signore, il signor Hogan è alla porta» la interruppe J.A.R.V.I.S. facendoli sobbalzare.
Entrambi impallidirono e rimasero immobili sul divano senza osare muovere un muscolo.
Il fatto è che a parte Rhodey nessuno era a conoscenza della loro relazione e di certo non era esattamente quello il modo in cui avrebbero voluto renderla nota a qualcuno, tantomeno a Happy.
«Potremmo restare qui e fare finta di niente. Scommetto che non se ne accorgerebbe» disse Tony, dando una fugace occhiata in giro e osservando i loro vestiti sparsi per tutto il salotto.
«Sì ovvio, è decisamente il metodo migliore per passare inosservati» commentò acidamente la donna, calcolando i secondi che avrebbe impiegato per raccogliere i suoi vestiti e correre al piano di sopra prima che Happy si decidesse a entrare.
«Tony??!» esclamò però una voce dall'atrio della villa.
«Merda» disse a voce alta prima di prendere la prima cosa che le capitò sottomano – la maglietta di Tony – e coprirsi il più possibile. Il tutto ovviamente sotto lo sguardo divertito dell’uomo.
«Happy!» esclamò quindi Tony sollevando il busto dal divano e osservando la sua ex guardia del corpo avanzare pericolosamente verso il salotto. Grazie al cielo lo schienale riusciva a coprire sia lui che Pepper.
«Stark, è da venti minuti che provo a telefonar-»
«Aaalt! » lo bloccò lui in meno di un secondo, «Sono assolutamente convinto che avanzare per questa strada potrebbe avere delle grandi e spiacevoli conseguenze e portare danni irreparabili a tre cervelli brillanti che il mondo rimpiangerebbe. Resta fermo dove sei, Happy Hogan, è per il bene dell'umanità.»
«Eh? Che vuol dire?» chiese quello, eseguendo comunque gli ordini. Poi il suo sguardo cadde sui vestiti sparsi sul pavimento del salone e finalmente capì.
«Oh cielo...ancora? Credevo avesse chiuso con questa storia»  commentò poi con disgusto. «È lì con lei?»
«Chi?» chiese Tony cercando di dissimulare il panico.
«Come chi...la ragazza.»
«Oh...la ragazza. Giusto. Ehm, sì» deglutì a vuoto Tony, «Happy, sono davvero...sorpreso di vederti. Posso sapere per quale motivo...» iniziò a dire, sperando di spostare il discorso, ma Happy continuò imperterrito.
«Insomma, io credevo che l'Afghanistan l'avesse cambiato, e invece perde ancora tempo dietro a queste cose. Neanche fosse un liceale con gli ormoni sballati.»
«Che c'entra l'Afghanistan? Happy ti assicuro che è tutto sotto controllo» tentò di dire Tony, ma l'uomo lo ignorò di netto.
« È facile portarsi a letto una bionda qualunque e scaricarla il giorno dopo...»
«In realtà è rossa» precisò Tony ricevendo un pugno diretto nel fianco dalla diretta interessata.. Si voltò verso di lei e le mostrò un sorriso innocente.
«Oh, senta. Non mi sono mai permesso di farle la predica, non spetta a me e poi è grande abbastanza per capirlo da solo.»
«Ti assicuro che ho capito perfettamente...»
 «Si certo, ringrazi che Pepper aveva il telefono staccato. Non oso pensare se fosse venuta lei al mio posto»
«Quello sarebbe stato divertente!» sghignazzò Tony, beccandosi un secondo colpo sul fianco, «Ahi!»
«Ma che dice, si sente? Quella donna è un angelo, chiunque pagherebbe per averla con sè e lei...» iniziò a scaldarsi l’uomo, ora stanco della strafottenza del miliardario.
«Io cosa, Happy?»
«Lo sa bene,» disse con fermezza, «ignorarla così non la porterà da nessuna parte. Dovrebbe mettere da parte i suoi atteggiamenti da don Giovanni e metter su un po' di buon senso. Avrebbe dovuto vederla quando lei era disperso chissà dove due anni fa...»
Senza avere il tempo di rendersene conto, quel commento spezzò bruscamente l’atteggiamento goliardico di Tony, che si fece subito serio e attento.
«Sul serio?»
«Sì, sul serio» continuò allora Happy, «Lavorava da mattina a sera impedendo che la sua azienda avesse un crollo, telefonava a ogni parte del mondo per accertarsi che chi la stava cercando stesse facendo del suo meglio per trovarla. Ha creduto in un suo ritorno dal giorno in cui è stato dato per disperso e addirittura per morto, non si è arresa mai.
Sì, sarebbe stato molto divertente se fosse venuta lei oggi. Davvero molto divertente» concluse quasi con sdegno.
Il volto di Tony si'incupì ancora di più, trovando il coraggio di voltarsi verso Pepper. Si scambiarono un'occhiata indecifrabile, profonda, evidentemente impreparati a quella situazione.
«Quella donna la ama, Tony. E..., sa una cosa? Non so se la merita. Non so se sia giusto farsi in quattro per un tipo come lei, visto come continua a comportarsi.»
Seguendo il discorso di Happy e conoscendo Tony, Pepper sapeva come sarebbe finita la serata e voleva evitare qualsiasi inconveniente. Era a conoscenza del passato di Tony e sapeva che era cambiato moltissimo negli ultimi anni, non aveva senso accusarlo per vizi che pian piano stava eliminando dalla sua vita, soprattutto ora che le cose sembravano andare per il verso giusto. Quello che provava nei suoi confronti non era facile da ammettere, ma non voleva che i suoi sentimenti impedissero di vivere serenamente quei giorni, così decise di interrompere quella farsa.
Si mise semiseduta e fece sbucare la testa da dietro lo schienale del divano.
«Ehi Happy...va tutto bene, sono io» mormorò timidamente.
Tony sorrise lievemente al suo fianco ed entrambi si godettero l'espressione completamente attonita dell'uomo.
 «Aspetta...come?!» balbettò quello dopo svariati minuti di silenzio «Voglio dire...uh, è una specie di scherzo questo?»
«No, affatto. È solo che...non avremmo voluto dirtelo così, ma vista la situazione ho preferito intervenire» spiegò Pepper.
«Capisco...» disse Happy con un tono di voce che esprimeva il contrario «E da quanto va avanti?»
«Due mesi»
«DUE MESI?!» esclamò esterrefatto.
«Già. Comunque bel discorso, ho apprezzato» commentò Tony, indeciso se essere divertito o irritato, e comunque ancora impensierito per ciò che aveva detto l’uomo poco prima.
«Non ritiro nessuna delle mie parole. Ma Pepper, sul serio...siete sicuri? Voglio dire...come...?»
La donna sorrise ma era ben consapevole che tutta quella situazione avesse messo a disagio Tony. «Sicurissimi, Happy. Apprezzo l'interesse, davvero...ma è tutto ok.»
«Sì, voglio dire...menomale che ci sei tu, Happy» borbottò anche Tony, tanto per non restare zitto.
«D'accordo. Beh, finalmente ci siete riusciti» disse infine, faticando ancora a credere alla situazione. «Io ero venuto a informarla che il senatore Stern la vuole al più presto a Washington. Pare sia per un'onorificenza» aggiunse lasciando un plico di documenti sul tavolo del salotto,  «Voi continuate pure a...uhm, a…ci siamo capiti.»
«Ci vediamo presto, Hap» lo aiutò Tony vedendolo adesso in estrema difficoltà.
«Giusto. A presto, allora.»
«Ciao Happy» salutò a sua volta Pepper sorridendo dello sguardo del compagno .
Una volta che la porta d'ingresso venne chiusa Tony si abbandonò sul divano sbuffando pesantemente. Pepper gli si avvicinò e lo osservò divertita, «Beh, ora lo sa anche lui.»
«Devo essere stato proprio uno stronzo, in questi anni» commentò però l'uomo, evidentemente con i pensieri da tutt’altra parte e senza osare guardarla.
La donna posò la testa sulla sua spalla e si strinse maggiormente a lui, «Solo qualche volta.»
«Beh, almeno ti lasciavo la soddisfazione di, uhm, buttare la spazzatura...no?»
«Quello sempre» sogghignò la donna, «Dovrei ringraziarti?»
Tony arricciò il naso in una smorfia colpevole, «Mmm d'accordo, questa conversazione sta prendendo una piega molto pericolosa, suggerisco di chiuderla qui»  disse  chinandosi per stamparle un bacio sulle labbra.
«Sensi di colpa, signor Stark?»
«Beccato.»
 
 
*
 
 
 
 
 

Nda
Mi sono sempre chiesta in che modo Happy avesse scoperto la relazione fra Tony e Pepper e questa è la risposta che mi sono data :P
Spero abbiate apprezzato l'idea, io mi sono divertita un sacco a scriverla.
 
Un bacio a tutte e buona domenica!
 
 _Atlas_
 

 
   
 
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