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Autore: ToscaSam    23/10/2016    1 recensioni
Ebbene si, cari amici. Sono di nuovo tornata con le Nate Babbane. Il motivo è semplice: mi sono sentita tristemente pugnalata; da un'opera grandiosa e intelligente come la saga di Harry Potter, non posso credere che Zia Row sia passata a scrivere … un delirio come The Cursed Child.
Quindi. Nate Babbane ritorna, con forza. E si rirpopone con tutta sé stessa di essere una fanfiction bella, sensata e coerente con il mondo di Harry Potter, in cui si muove.
Vuole quindi essere una risposta a The Cursed Child (o almeno a quello degli spoiler). Dunque spazio alle nuove generazioni: Hogwarts attende i figli e le figlie dei nostri vecchi cari protagonisti, che saranno sempre e comunque presenti.
Qualcosa di vecchio e molto ben conosciuto da tutti noi potterheads potrebbe tornar fuori per minacciare la pace del mondo magico. Chissà se riuscirete a scoprire il mistero prima dei nostri ragazzi …..
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nate Babbane (OLD VERSION)'
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I Cavalieri del Corpo Sciolto
 
Tutto fu pronto molto alla svelta, quella sera: Garrick, Vasil, Felix e Cedric traccheggiarono molto a cena, rimanendo fra gli ultimi studenti. Salirono poi pigramente per i corridoi, a chiacchierare finché c'era in giro ancora qualcuno.
E poi, quando l'orario di coprifuoco si avvicinava, si intrufolarono senza dare nell'occhio in un corridoio del secondo piano.
L'inconfondibile porta di un bagno inutilizzato fece tirare un sospiro di sollievo alla piccola comitiva: l'avevano trovato.
Fu Garrick ad aprire la porta, curandosi di non farla troppo cigolare: era animato dal successo della sua impresa di quella mattina. Gli altri si erano fatti invece più taciturni e preoccupati; un conto era parlare di una bravata, un altro l'effettiva realizzazione. Nessuno, tuttavia disse niente per porre fine all'impresa.
L'interno del bagno era squallido. Si sentivano i rubinetti gocciolare e per terra regnava un umidiccio marcato da impronte sudicie di scarpe. Probabilmente i segni dei suoi passati utilizzi da parte dei buontemponi di tutta Hogwarts.
Nemmeno l'odore era dei migliori. Un misto di scarico e di uova marce.
La luce della luna filtrava da un vetro rotto nello spazio più grande della stanza, quello dove si trovavano i rubinetti.
Gli specchi rotti e macchiati riflettevano l'illuminazione pallida della finestra.
 
« Beh. Questo è quanto»
ammise Garrick, temendo un giudizio negativo da parte degli amici.
« Lo trovo appropriato ai nostri scopi!» lo consolò invece Vasil, improvvisando un tono autoritario.
« Non è un grande incoraggiamento ...» mugolò Felix: « significa che abbiamo degli scopi di cacca»
Cedric quasi soffocò per non ridere.
L'eco della sua risata strozzata si diffuse velocemente per tutto il gabinetto, rimbombando contro le pareti alte come una cattedrale. Si confusero, poi, con un altro rumore, leggero, molto simile a quello che si era appena spento.
« Chi è là?»
chiese Garrick posando una mano sulla tasca della bacchetta.
Il vagito emise un sussulto più stridulo.
Ora tutti e quattro lo udivano distintamente.
« Chi c'è?» ripeté Garrick.
 
« Chi sei? Che vuoi? Non è un po' tardi per venire a prenderti gioco di me?»
rispose la vocina, lontana lontana.
Era cupa e triste, come se provenisse da un vecchio grammofono.
« Oh! Oh. Ciao! Tu devi essere … ehm … Mirtilla?»
Rispose Garrick, un po' rincuorato: Antoinette Belhome gli aveva detto del fantasma frignone e depresso che abitava quel bagno. Si stupì di non averla per nulla considerata nel suo piano, ma immaginò che non fosse un problema.
Un faccino pallido e perlaceo spuntò fuori da un cubicolo : aveva grandi occhiali rotondi e uno sguardo indagatore, pronto a sentirsi offeso.
Felix e Cedric rabbrividirono.
« Oh» disse Mirtilla: « siete in quattro. Quattro maschi. Non lo sapete che questo è un bagno per ragazze?» .
« Ci dispiace. Non volevamo disturbarti. Abbiamo pensato che fosse un posto tranquillo … dovevamo parlare di alcune cose importanti» proseguì Garrick, lanciando occhiate sbieche ai compagni per sperare che mantenessero la calma.
« Mmmmmm» li canzonò Mirtilla. Liguardò uno ad uno, poi continuò: « Ma non vi siete accorti che siete decisamente fuori orario? Se vi scoprissero qui con me finireste nei guai ...»
non sembrava una minaccia. Sembrava quasi che si stesse divertendo.
« Magari ...» esordì Vasil: « magari potresti aiutarci. Abbiamo alcune teorie su un oggetto nascosto a Hogwarts. Se ci prometti che non lo dirai a nessuno … potremmo parlarne anche con te».
« Vasil ma cosa dici?» lo punzecchiò Felix. Ma il fantasma era ormai fluttuato lontano dal suo cubicolo e si era avvicinata a Vasil. Lo osservò da vicino:
« E tu chi sei? Di chi sei figlio? Magari conosco qualche tuo avo … ohhh non dovrebbe essermi sfuggito chi è riuscito a fabbricare un così prestante giovane moretto, con queste belle spalle larghe e questi capelli neri ...»
Felix era inorridito dalla scena.
Vasil rimase impassibile: « Mirtilla … ci prometti che non dirai a nessuno le cose che sentirai qui con noi?»
« Ma certo che te lo prometto. Come ti chiami?»
« Vasil »
« Allora te lo prometto, Vasil» concluse con aria ammaliante (decisamente pessima).
Felix mimò a Cedric l'atto di vomitare.
I ragazzi raggiunsero i lavandini e vi si sedettero, visto che sembrava l'unica superficie abbastanza pulita.
« Bene» partì Vasil, sempre seguito dallo sguardo adorante di Mirtilla.
« Oggi in Biblioteca abbiamo trovato dei punti importanti. Lo Specchio. Mirtilla, sai mica se esiste uno specchio speciale nascosto qui a Hogwarts?»
Mirtilla era estasiata dal ruolo di importanza che le veniva dato.
« Beh. L'ufficio del professore di Difesa Contro le Arti Oscure contiene un Avversaspecchio» gongolò lei, tirandosi su gli occhiali.
« No. Non ci serve quello» la incitò Cedric. Subito il fantasma lo guardò malissimo.
« Allora non so di altri specchi. Scusatemi se vi sono inutile!».
« Ma no, ma no. Aspetta. Sai allora se c'è qualche oggetto speciale nascosto nel castello?» continuò Cedric, con quanta più gentilezza gli riuscì .
« Beh? Il castello è pieno di oggetti speciali nascosti.» si era già stizzita e parlava con voce stridula, senza guardare i ragazzi negli occhi: « e anche il lago lo è. Ci vado spesso, io, attraverso i miei passaggi segreti. A meditare sulla mia morte. È un luogo pacifico, se si evitano quelle orribili sirene».
Felix, cercando l'approvazione del fantasma nonostante ne fosse palesemente inorridito, le disse con un sorriso tremolante:
« Ecco, dai. Ci puoi insegnare ad arrivare nel lago? Con i tuoi … ehm … passaggi segreti?»
Mirtilla si voltò di scatto:
« I miei passaggi segreti sono i tubi di scarico»
« Oh ...»
« E come penseresti di passarci tu, eh? E una volta nel lago come ci respireresti là sotto eh? Con l'algabranchia? Voi siete vivi#facdecursedciaild
« Ehm ...l'alga cosa?»
« PUAH! Cosa credete di ottenere da me? Non sono qui per risolvere i vostri sciocchi enigmi puerili!»
E lanciando un'ultima spettrale occhiata al povero Felix, volò via, fino a sparire dentro un gabinetto.
Il rumore sordo dell'acqua che sciacquava a terra coprì il silenzio imbarazzato dei quattro ragazzi.
Vasil non aveva perso la sua calma fredda, Garrick era piuttosto sconcertato. Cedric dispiaciuto per il fallimento, mentre Felix continuava a rabbrividire:
« Non so cos'abbia quella racchia defunta.. ma il Frate Grasso non mette questa paura», mugolò.
« Il Frate Grasso è simpatico» annuì Cedric: «ci porta le gelatine muffite dalla cucina. Però è comunque simpatico».
L'incontro con Mirtilla li aveva un poco destabilizzati. Non avevano più molta voglia di passare lì le ore notturne. All'improvviso i misteri che potevano essere nascosti dietro la profezia parvero loro così tanti, che si sentirono un po' sciocchi ad aver pensato di poterla risolvere.
Garrick era il più tenace. Percepì come i suoi amici l'amarezza che iniziava a scoraggiarli, così provò a far forza a tutti:
« Dai ragazzi … non è stato un fiasco, in fondo». Azzardò un debole sorriso.
« Ah no?» chiese Felix, sarcastico. Aveva il broncio.
« Ehm … no» continuò Garrick con fatica: « almeno possiamo … ehm … possiamo stilare una lista dei nostri indizi e nasconderla qui da qualche parte. Così questo posto può diventare una specie di base per le nostre ricerche»
« Che bello» brontolò ancora Felix.
Garrick rovistò nella borsa di scuola e ne estrasse un foglio spiegazzato di pergamena. Vasil sfilò la bacchetta e la puntò su una piccola boccetta di inchiostro.
« È per rendere la scritta invisibile. Solo chi conosce il controincantesimo può leggere» spiegò.
In effetti era un metodo di camuffamento abbastanza basilare, ammise. Risaliva al Manuale di Incantesimi, Volume Primo, di quando erano matricole.
Tuttavia era poco probabile che qualcuno, trovando un foglio di pergamena appallottolato in quel bagno, sospettasse che ci fosse scritto qualcosa.
 
Ritrovata un po' di voglia per concludere quella bravata, si misero a scrivere.
Scrissero tutto. Il testo della profezia, che temevano altrimenti di dimenticare; la prima ipotesi del Diadema Perduto, che poi avevano scartato in favore della Pietra Filosofale. Scrissero dei loro tentativi di cercare lo Specchio delle Emarb, del loro colloquio con Mirtilla Malcontenta e della loro decisione di rendere quel posto una base segreta.
Indecisi su come firmarsi, nel caso il foglio fosse caduto in mani sbagliate, optarono per un nome ironico e decisamente stupido. Secondo Vasil sarebbe bastato a far credere all'osservatore indesiderato che si trattava solo di un grande gioco scemo.
Il nome fu “Cavalieri del Corpo Sciolto”. E le firme, ben leggibili, furono Cacca, Gastrite, Vomito e Fegato. Le iniziali erano al posto giusto, così potevano ricordarsi il soprannome con facilità.
 
Erano allegramente intenti a eseguire l'incantesimo occultante, quando accadde.
Un'esplosione fragorosa, che li colse totalmente impreparati.
Il foglio di pergamena, fortunatamente occultato, cadde dalle mani di Vasil e finì da qualche parte nel bagno buio.
Poi il caos. Una puzza tremenda si aggiunse a quella del gabinetto: non meno di dieci Caccabombe stavano esplodendo, lanciate dalla porta di ingresso. Poi un fischio – che, nel silenzio notturno parve assordante – seguito da uno zampillo d'acqua fredda, che si mescolò al contenuto delle Caccabombe e schizzò i quattro ragazzi di una sostanza decisamente rivoltante.
La confusione era tale da svegliare tutto il castello.
Garrick, Felix, Vasil e Cedric erano tremendamente storditi. Mille rumori stavano sfasciando i loro timpani, mille odori rivoltanti e sostanze strane schizzavano da tutte le parti.
Poi, dopo quello che parve loro un'eternità, ma anche un velocissimo secondo, tutto finì e la faccia irata della professoressa McGranitt spegneva ogni altro rumore o colore.
 
**
 
Come destati da un sogno, i quattro ragazzi si scoprirono nell'ufficio della Preside.
Avevano tutti gli occhi sgranati, le pupille dilatate e il cuore che martellava all'impazzata.
Lentamente riprendevano conoscenza dei loro corpi e della loro consistenza: erano zuppi, impastati di Cacabombe e decisamente puzzolenti.
 
« Abstergeo! »
Disse imperiosa la McGranitt, chiudendosi la porta alle spalle. Di colpo la puzza svanì e gli abiti e capelli dei ragazzi tornarono asciutti.
L'eco dei rumori assordanti nelle loro orecchie, però, era ancora presente.
« Adesso io esigo da voi» iniziò la Preside, mentre si sedeva dietro la severa scrivania di legno. Aveva un tono glaciale. Alcuni presidi nei ritratti alle sue spalle, addirittura, si svegliarono e iniziarono a bisbigliarsi domande fra loro.
« Non solo una spiegazione. Ma anche un dettagliato elenco dei motivi per cui, secondo voi, io non sia autorizzata ad espellervi» .
Non c'era alcuna ironia nelle sue parole.
Gli occhiali quadrati contornavano uno degli sguardi più furenti che i ragazzi avessero mai visto da quando si trovavano a Hogwarts.
Ritrovarono il fiato a fatica.
Garrick, coraggiosamente, iniziò a farfugliare:
« Professoressa … le giuro … noi non abbiamo scatenato quel pandemonio. È … vero …. eravamo fuori dal dormitorio. Però, la prego … ci creda … non avevamo alcuna intenzione ...»
« Sto ancora aspettando la spiegazione e l'elenco dei motivi, signor Thomas» .
Abbaiò la Preside.
Alcuni suoi colleghi nei ritratti annuirono dalle cornici.
Garrick fu molto intimidito dallo sguardo penetrante del quadro di Albus Silente, che era il più sveglio fra tutti gli altri sonnecchianti.
Felix prese parola:
« Professoressa … Garrick sta dicendo la verità. Ma le pare che noi scateniamo un macello del genere?»
La McGranitt aggrottò un sopracciglio. Anche in cuffia e camicia da notte incuteva molto rispetto e timore.
« Si, mi pare, signor Pucey. E nel caso lei non venga espulso, la informo che il suo titolo di Capitano sarà sospeso per non meno di un semestre» .
A Felix si mozzò il respiro.
Vasil, per coprire gli affanni dell'amico, si schiarì la voce e disse, con calma.
« Professoressa, quello che dicono Garrick e Felix è vero. Noi eravamo solo rimasti alzati a chiacchierare nel bagno e ...»
« Per quale motivo?» incalzò la Preside.
« Per chiacchierare ...» rispose debolmente.
« Chiacchierare di cosa, all'una di notte?»
« Ehm … » si ammutolì Vasil.
« Di ragazze» affermò Cedric con una tranquillità disarmante.
La McGranitt lo fulminò con un'occhiata interrogativa (che venne anche dagli altri tre membri della combriccola).
« Beh, non si può parlare di ragazze nel dormitorio no? Potrebbero sentirci ...» continuò Cedric, disinvolto.
La McGranitt sospirò e si abbassò gli occhiali sul naso.
La calma di quel gesto fece percepire a tutti l'entità del rimprovero che era in arrivo.
« Allora, signor Baston. Lei mi sta cercando di convincere che voi quattro siete sgattaiolati di notte in un bagno femminile per parlare di … frivolezze. E che la vostra scampagnata non ha nulla a che vedere con il fracasso che è esploso proprio nel luogo dove eravate voi.»
Non era una domanda.
« Beh … si» disse Cedric.
Numerosi ritratti scoccarono le labbra, in segno di incredulità e disprezzo. Anche Cedric perse un po' di fermezza dinnanzi allo sguardo dei quadri con la targhetta “Severus Piton” e “Phineas Nigellus Black”.
« E vorreste spiegarmi chi ha causato tutto questo baccano, se non siete stati voi?» continuò, tagliente, la Preside.
Un silenzio imbarazzato fu l'unica risposta che i ragazzi riuscirono a offrire.
Dopo un'altra ventina di minuti di interrogatorio, senza che la McGranitt riuscisse a cavargli nient'altro che la striminzita scusa di Cedric, i quattro ragazzi furono lasciati liberi di tornare ai dormitori. Li aspettava un colloquio con la Preside, l'indomani, per decidere le loro sorti.
In silenzio e senza il minimo desiderio di provare a fuggire, i Cavalieri del Corpo Sciolto si separarono.
Solo quando Garrick era a mezze scale verso la torre di Grifondoro, qualcosa gli balenò in mente. Durante il marasma di Caccabombe nel bagno, aveva visto le mani che dalla porta di ingresso lanciavano gli scherzi magici, e gli parve ricordare di avere intravisto anche qualche faccia e sorriso beffardo.
E poi, nell'eco del rumore pazzo dei Fuochi d'Artificio Freddi e di altre diavolerie, poteva ora distinguere le risate divertite dei colpevoli.
Beccandosi un rimprovero pure dalla Signora Grassa per l'orario, Garrick capì che la sua mossa astuta di quella mattina si era rivelata la più colossale idiozia.
Era certo al cento per cento che quelli che l'indomani li avrebbero fatti espellere, erano i Weasley e la loro banda.
 
 
--------------------------------angolo autricia's -------------------------------------------–
Ben ritrovati!!
Ci sono alcuni sostanziali motivi per cui ho tardato così tanto a caricare questo capitolo:
  1. Vabbè, l'università e le coseh … ma quello lo potevate immaginare tutti XD.
  2. Non avevo voglia di fare la revisione. Come mi ha detto Bianca questa mattina, sono entrata pure io nella spirale del “lo faccio dopo”.
  3. Che ci crediate o no, questo capitolo è stato scritto prima che io leggessi The Cursed Child (avevo letto solo la trama dettagliata, ora invece ho proprio letto il libro …. NO COMMENT). Ero rimasta spiacevolmente colpita dal fatto che i nuovi protagonisti di JK si recassero nel bagno di Mirtilla e che Mirtilla si comportasse in maniera maledettamente simile a come l'avevo fatta muovere io qui. Odiando un po' me stessa, un po' JK, non riuscivo a dare un tocco di originalità al capitolo. Non mi andava proprio giù. Spero che le battutine che deridono Cursed Child siano palesi (ce ne saranno diverse, lungo il racconto). Spero che il mio capitolo non dia l'idea di “Ehi! Riesumiamo Mirtilla come un personaggio qualsiasi, tanto per far vedere che qui si parla di Erri Potter. Perché, ehi, non puoi parlare di Erri Potter se nella tua storia non inserisci cose come Mirtilla, Oguorz, Piton, Quiddic, etc etc”. Insomma, sappiate che io ci avevo messo il buon cuore. Tanto lo sapete che odio le meri su … fac de meri su. Fac de cursed ciaild.
  4. Non avevo voglia di scrivere questo angolo autrice, che sapevo sarebbe stato lungo XD
  
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