Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: HarleyHearts    27/10/2016    0 recensioni
Chiara Mirosi è una giovane ragazza che vive, insieme alla sorella maggiore Lavinia, in un piccolo trilocale a Milano.
Ha due migliori amici: Enrico, con cui condivide la passione per i fumetti e i videogiochi, ed Elisa, omosessuale dichiarata dall'età di 15 anni e "Grillo Parlante" del trio.
Steven Giliberts è un ragazzo italo-canadese che, caso vuole, vive nella stessa palazzina della ragazza, con un'esperienza traumatica alla spalle che l'ha spinto a trasferirsi nella città Natale della madre.
Un'esperienza traumatica che ha visto il padre del ragazzo togliersi la vita con un colpo di pistola, e la sorella minore di appena 11 anni bloccata su una sedia a rotelle.
Tra i due nascerà subito una splendida amicizia, avendo numerosissime passioni e gusti in comune, e chissà... Forse, da una semplice amicizia potrebbe nascere qualcosa di più.
- Prima storia della serie "Love is in the air"-
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 2

Capitolo 2


Marika Silvestri era stata una nostra compagna di classe alle superiori, per due anni scolastici; più precisamente il secondo ed il terzo.
Era una ragazza incredibilmente silenziosa e dolce.
Il classico tipo di ragazza di cui ti innamori non appena ci scambi due parole.
Di statura era molto piccola, e lievemente in carne, con un grazioso caschetto di ricci biondi e due grandi occhi scuri, che trasmettevano tutta la sua dolcezza attraverso le lunghe ciglia chiare.
Ai tempi della scuola, Enrico sembrava non vedere nemmeno la bionda, nonostante fosse palese che a lei lui piacesse tanto, e che io stessa glielo avessi fatto notare svariate volte; cercando di andare in favore della ragazza.
La situazione si era completamente ribaltata un paio di anni prima, quando l'aveva ritrovata dietro al bancone del suo negozio di videogiochi di fiducia, con al collo lo stemma degli Stark di Game of Thrones.
Era stato letteralmente amore a seconda vista, per lui.
Purtroppo Marika sembrava non essere più minimamente interessata al mio amico corvino. Erano ormai due anni che Enrico le provava tutte per convincere Marika ad uscire con lui, ma la ragazza aveva rifiutato ogni singola volta.
Sul retro della libreria di Sofia, seduti entrambi sul bordo di un marciapiede, attendevo che Enrico mi raccontasse cosa fosse successo di tanto grave da ridurlo in quello stato.
Mi ero vista costretta a confiscargli il pacchetto di sigarette, mettendomelo in borsa, per impedire che ne prendesse altre.
- Mi racconti cosa è successo? - gli chiesi, appoggiando una mano sul braccio coperto dalla felpa scura.
- Si è messa insieme a Luigi Stecco - ringhiò quasi, passandosi una mano sugli occhi - Capisci? Stecco! Quello è la peggior testa di cazzo che possa esistere sulla faccia della Terra, e lei ci si è andata a mettere insieme! -
Luigi Steccardi, conosciuto da tutti come Luigi Stecco, era un ragazzo che aveva frequentato il nostro stesso liceo, ma in una sezione diversa dalla nostra; la D, se non mi ricordavo male.
Non aveva mai avuto una bella fama, nemmeno tra i suoi amici. Era il classico ragazzo che, mentre stava con una ragazza, se ne faceva altre mille alle spalle della poverina.
Non era un bell'elemento, e faticavo a credere che Marika si fosse messa insieme ad un ragazzo simile.
Era forse impazzita?
- Mi dispiace, Rico -
Il mio amico stava proprio male, e potevo capirlo, così mi strinsi maggiormente a lui per dargli conforto.
Il suo cuore era a pezzi, e il suo animo furioso.
Enrico aveva sempre disprezzato Stecco, come me ed Elisa d'altro canto, e sapere che la ragazza di cui era innamorato si era messa con lui lo aveva proprio distrutto.
Gli misi un braccio intorno alle spalle, e lui in automatico appoggiò la testa sulla mia.
Era una cosa che facevamo sempre, quando uno dei due era giù di morale, senza secondi fini o altro.
Molto spesso ci eravamo sentiti dire che era impossibile che un ragazzo ed una ragazza, entrambi etero, potessero essere amici; questo non era affatto vero.
Era stupido pensare a priori che un'amicizia simile potesse essere impossibile, quanto era stupido pensare che ci dovesse essere per forza un "secondo fine".
Era un pensiero tremendamente sessista, se uno ci pensava bene.
I maschi dovevano avere amici maschi, e le femmine dovevano avere amiche femmine.
Perchè un ragazzo non poteva voler bene ad una ragazza, senza essere accusato di provare qualcosa per lei o di non essere etero, e vice versa?
Perchè, se entrambi i sessi dovevano avere gli stessi diritti, due ragazzi di sesso opposto non potevano essere amici?
Era un pensiero stupido, da menti limitate e retrogradi.
Il rapporto che avevo con Enrico, ed anche con Elisa, era qualcosa di meraviglioso che non avrei scambiato con niente al mondo.
- Me le dai le mie sigarette ora, Chia' ? -
- Assolutamente no - risposi con calma, battendogli una mano sulla schiena per farlo alzare da terra - Andiamo dentro, che è meglio. Tua zia era preoccupata, e noi abbiamo del lavoro da fare -
Lui annuì un paio di volte con la testa, prima di alzarsi, battendo le mani sulle gambe coperte dai jeans per togliersi eventuali residui di polvere.
Quando rientrammo in negozio, Sofia era ancora dietro al bancone con in mano il fascicolo di fogli pinzati, e ci lanciò una rapida occhiata da sopra gli occhiali da vista.
Fortunatamente non fece alcuna domanda, e ci indicò semplicemente alcuni scatoloni marroni messi in pila che dovevamo sistemare sugli scaffali.
Enrico andò a prendere un taglierino da sotto il bancone della cassa, mentre io mi avvicinavo ad uno degli scatoloni in fondo al negozio.
Lui mi raggiunse poco dopo, ed iniziammo ad aprire uno scatolone dietro l'altro.
Dopo un'ora e mezza, e due scatoloni e mezzo dopo, Enrico mi chiese se mi fosse successo qualcosa quel giorno.
- Perchè? - chiesi confusa, guardandolo con un paio di romanzi tra le braccia.
Prima di rispondere, scrollò un paio di volte le spalle - Non lo so. Chiamalo intuito, ma mi sembra che hai una faccia... diversa -
Scossi il capo - No, non mi è successo niente - risposi d'istinto.
Dopo aver parlato, non seppi il perchè, mi venne in mente il volto del ragazzo del quarto piano: Steven.
- Ho conosciuto il ragazzo che porta a spasso i cani di Rosa - rivelai, sovrappensiero, riponendo l'ennesimo libro ed aprendo l'ennesimo scatolone.
- E ti piace - aggiunse lui, con un sorrisone sul volto, dandomi una simpatica gomitata.
Gli lanciai un'occhiataccia - Lo conosco da nemmeno un paio d'ore, e c'ho scambiato davvero due parole contate -
- Ma ti piace -
Questa volta non risposi subito.
Carino era carino, ma mi piaceva?
Non sapevo ancora dirlo, mi sembrava troppo presto.
Il sorriso sulle labbra di Enrico mi inquietava non poco.
- Non lo so - risposi, frettolosamente - E togliti quel sorriso dalla faccia. Per quanto ami il Joker, mi stai inquietando non poco - lo avvisai, puntandogli un libro contro come arma.
Si poteva uccidere qualcuno con un romanzo rosa?
Forse con una copia de "Il Signore degli Anelli" sì, ma con il libricino che stringevo tra le mani ne dubitavo fortemente.
- Non ci ho parlato molto, come ti ho già detto, ma mi è parso un ragazzo carino. Dall'accento mi è sembrato straniero; inglese, probabilmente - ripresi a parlare, sotto lo sguardo indagatore e curioso del mio migliore amico.
Per mia immensa fortuna, dopo quel piccolo scambio di battute, cambiammo discorso e non parlammo più del ragazzo che abitava al quarto piano.


Le ore in negozio passarono tra una sistemata agli scaffali e uno spacchettamento di scatoloni nuovi.
Stranamente non arrivarono molti clienti, ma Sofia non sembrò scossa dalla cosa; e la cosa non fece che insospettirmi lievemente.
Io ed Enrico uscimmo dalla libreria che erano già le 8:20 di sera e, sulla strada di casa, ci fermammo in un mini-market vicino per comperare alcune schifezze da mangiare quella sera.
Tornammo nel mio appartamento con le braccia colme di buste, e tra le mani una cassetta di birre ed una di lattine di Coca-cola zero.
Non potevamo di certo andare avanti con le sole birre; un po' di bibite zuccherine ci sarebbero sicuramente servite.
Lavinia non era ancora tornata a casa, e molto probabilmente lo avrebbe fatto nel giro di un paio di ore.
Appoggiammo le buste e le cassette sul tavolo da pranzo in vetro opaco e, dopo essermi munita di apri-bottiglie, ne stappai una di birra per me ed una per Rico.
- Vuoi parlarne? - chiesi, dando un piccolo sorso alla bottiglia che stringevo tra le dita.
Enrico si lasciò sfuggire una piccola smorfia, mista ad un sorrisetto amaro - Volevo quantomeno iniziare a bere, prima -ridacchiò, dando a sua volta un sorso di birra, molto più lungo rispetto al mio.
- Come hai scoperto che Marika si è messa con Stecco? -
- Me l'ha detto lui - ringhiò quasi, sedendosi sul divano insieme a me - Su Facebook! Lo stronzo me l'ha scritto su Facebook; l'ha fatto apposta -
- Su questo non ci sono dubbi - risposi, con una lieve nota amara nella voce - Pensi che si sia messo con lei solo per... farti un dispetto? - osai chiedere.
- Spero con tutto il cuore di no - sospirò - Se è arrivato a fare una cosa simile, solo per antipatia, giuro che vado a spaccargli la faccia -
Presi un sorso dalla bottiglia - Per quanto la visione di te che meni Stecco non dispiaccia affatto, mi sembra doveroso ricordarti che la violenza non è mai la risposta a niente... -
Enrico mi lanciò un'occhiata.
- Ma? - mi incitò a continuare.
- Ma... se mai vi doveste ritrovare faccia a faccia da qualche parte, ed io fossi nei paraggi, potrei fare dietro front e far finta di niente -
- Che ragazza cattiva - rise di gusto, contagiando anche me.
- Lo so - risposi, con finta modestia - Ma non dirlo al mio Grillo Parlante - ridacchiai.
- Parli di Elisa o di tua sorella? -
- Forse entrambe - scrollai lievemente le spalle, con un sorriso sulle labbra, mentre mi alzavo in piedi.
Appoggiai la bottiglia di birra sul tavolino davanti al divano, e mi avvicinai al mobiletto della TV.
- Ti va di giocare al tuo videogioco, o preferisci uno dei miei? -
Lo vidi scuotere lievemente la testa, prima di prendere un altro sorso di birra.
Per rifiutare una partita alla Play, Enrico era messo ancora più male di quello che immaginavo.
Quando uno dei due stava veramente male, e con il morale talmente giù da arrivare all'Inferno, c'era una sola cosa che poteva tirarci su.
- Vado a prendere il cofanetto della prima stagione di "The Big Bang Theory" -


Eravamo all'inizio del secondo episodio, quando sentimmo il rumore della serratura della porta che scattava.
Feci in tempo a pigiare il tasto "pausa" del telecomando, per vedere il volto stanco di mia sorella varcare la soglia.
Avevo una brutta sensazione.
- Ciao, Lavi - la salutammo in coro io ed Enrico, ricevendo come risposta un mogio "Ciao, ragazzi".
- Brutta giornata? - le chiesi.
Prima di darmi una risposta, Lavinia si passò una mano tra i ricci scuri sistemandoseli velocemente.
 - Orrenda - sospirò - Quelle sono birre? - chiese subito dopo, indicando con la testa le bottiglie sul tavolino.
Annuimmo entrambi, e le lanciammo uno sguardo perplesso.
- Ce ne sono altre? - la sentì chiedere, mentre si avvicinava al frigo sotto il mio sguardo confuso.
- Sì - esitai - Ma tu odi le birre - le ricordai, stranita.
Se c'era una cosa che Lavinia odiava, con tutto il cuore, erano le birre, in particolar modo quelle chiare; perciò era incredibilmente strano che ci chiedesse se ce ne fossero delle altre.
Era assurdo, per me.
- Ho bisogno di qualcosa di alcolico - si giustificò, buttando la borsa in angolo e sfilandosi la giacca scura.
- Avrei preferito qualcosa di un pelino più forte, ma vedrò di accontentarmi - aggiunse poco dopo.
Aprì il frigorifero e ne tirò fuori una bottiglia nuova di birra, sotto il mio sguardo sempre più confuso.
- È andata così male la giornata? - le chiesi, con voce leggermente preoccupata.
- Ho lasciato Giulio - rivelò, dopo alcuni secondi di silenzio.
Sospirò pesantemente, mentre si sedeva alla mia sinistra sul divano.
- Che è successo? -
Lavinia non mi aveva mai parlato molto della sua relazione con Giulio, seppur sapessi che si frequentavano da poco più di un anno e che avevano studiato nella stessa Università.
Mia sorella era sempre stata molto riservata sulla propria vita privata, e rivelava sempre l'essenziale all'epoca.
Da quel poco che mi aveva raccontato però, pensavo che la storia con il suo collega dottore stesse andando bene.
Non dico alla grande, ma in maniera tranquilla e normale.
Sembrava.
- Ho scoperto che aveva un'altra ragazza -
Al mio fianco Enrico parve strozzarsi con la birra che stava sorseggiando, mentre io dovetti trattenere i conati di vomito che mi colpirono la bocca dello stomaco.
Esisteva una sola cosa che disgustava a livelli inimmaginabili tutti i presenti in quell'appartamento: i tradimenti.
Il tradimento era una tra le azioni più ignobili che un essere umano poteva compiere.
- Te l'avevo detto io che dovevamo comprare anche la tequila, Chiaruccia -




ANGOLO DELLA SUPER SCIMMIA:
Ci sarebbero un milione di cose che vorrei scrivere in questo momento, ma so già che mi limiterò a dirne solo alcune e neanche quelle che vorrei dire veramente.
Ci tengo a precisare una cosina molto veloce: se siete qui per una storia smielata che vede solo ed unicamente i due "protagonisti" Chiara e Steven, cascate malissimo. Primo perchè questa non sarà una storia dolcina e smielata, come molte altre presenti online, e secondo perchè ci tengo a dare spazio anche agli altri personaggi della storia.
Ci saranno capitoli ""noiosi"", di transizione, che serviranno principalmente a dare un'idea generale su alcune cose che verranno poi riprese più avanti nel corso della storia.
(Vi avverto già: il prossimo capitolo rientra in questa categoria)
Io spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto, e spero continuerete a seguire questa storia :)
bacini zuccherosi a tutti
- Harley


link dove potete trovarmi ;3
Facebook page
Wattpad
Twitter








   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: HarleyHearts